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Annael Sidel

AnnaelSidel

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[CAPITOLO XVIII° - I METH]

La Fine

Gli elfi hanno una sola forma di governo, mai sono state prese in considerazione altre teorie, questa forma è:
ASSOLUTISMO MONARCHICO

Sicuramente alcuni umani storceranno il naso, per loro la «libertà» si ottiene unicamente con la DEMOCRAZIA, eleggendo un parlamento, un ministro a capo del governo ed altri ministri a cui vengono assegnati i rispettivi ministeri.
C'è da dire subito una cosa, gli elfi non sanno cosa sia la «politica» e non sanno le diverse forme di governo, sono stati gli Umani a far loro presente che vengono governati da un Monarca il cui potere è totalitario, gli Elfi non vi videro nessun problema, stiamo parlando di due culture completamente diverse. Gli Elfi hanno un rispetto verso la corona che li porta a compiere anche gesti estremi, gli elfi non si sentono «sudditi» e il Re non li considera «sudditi».
Per gli elfi: «egli è il Re» punto e basta.
Un Sovrano elfico non viene eletto tramite un voto popolare, egli lo diventa per... puro caso, viene «scelto» per diversi motivi: il più anziano, il più saggio, il suo carisma; ma il più delle volte viene scelto per la NOLWE, la CONOSCENZA che ogni elfo si porta dentro e «SENTE, PERCEPISCE» che quello sarà ed è il «SUO» Sovrano.
Il pensiero più corretto dovrebbe essere questo: egli è il MIO Re!
Gli elfi hanno un «attaccamento morboso» per ciò che gli sta più a cuore: i figli, la famiglia; sono i primi valori, ma un elfo è pronto a sacrificare tutta la sua famiglia per il «bene» del suo Re. Un Re elfico non è mai visto come un «sovrano autoritario» è visto come una GUIDA, è colui che:
possiede un vastissimo sapere, INGOLMO
e la parola «sapere» si traduce in: ISTA
Vi ricordate quando si è scritto dell'ISTA QUENDERIN?
Un Re elfico è colui che: SA, PIU' DI TUTTI.
Quando gli elfi vedono e sentono un elfo del genere, iniziano a chiamarlo: SIGNORE.
Dal quel giorno è praticamente già stato nominato Sovrano, e questo elfo non potrà fare mai niente per rifiutare tale onore.

Tutti i pensieri dei grandi Pensatori e Filosofi Umani che trattato una forma di governo sono ottimi: Democrazia, Repubblica, Monarchia, anche la totale Anarchia; il problema non stà nel «pensiero» il problema sta «nell'uomo».
Le forme di governo Umane sono «belle» ma sporche, macchiate dalla Corruzione, Burocrazia, Consociativismo, Interessi Economici Personali, grandi Caste di Banche e di Monopoli; e gli umani lo sanno... che la loro Democrazia è solo una bella Utopia.
La Democrazia gira sui denti di un ingranaggio ben oliato, la ruota di un grande frantoio che giorno dopo giorno frantuma le speranze ed i sogni degli Umani.
Gli Umani hanno spesso cercato di fermare questo ingranaggio usando la loro voce, poi la loro forza ed infine si sono ribellati con le armi.



gli elfi.jpg
La piazza centrale della città di Ire Loissea era gremita, finalmente Annael Sidel aveva comunicato che era pronto a fare il nome del suo successore al trono.
Il corteo del sovrano arrivò alla piazza ed Annael e Laitale presero posto al centro, nessun palco era stato allestito e niente troni, Annael era fermo in piedi e mille occhi erano puntati su di lui, in attesa di sentire le sue parole
[Annael] «fratelli, sorelle... ben arrivati...» stop.
Annael non fu più in grado di parlare.
 

AnnaelSidel

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I Capi Clan fecero issare i loro stendardi ma in cima all'asta non vi era lo stendardo della loro Casata, in alto sventolava lo stendardo dei Sidel.
Gli ellfi scuri iniziarono ad intonare un canto

UIN LAES I CUINEG
NAN EDHEL O SIR
NA TAN I GARO CENI
NA TAN TIRO SI
NA TAN PALANDIR
AVO HWEST IR
PEDO I TIN ESTAD!

Dal bambino che sei stato
all'elfo di oggi
A quello che hai visto
a quello che guardi adesso
a quello che guardi lontano
Non respirate quando
dite il suo nome!

Due elfe si fecero avanti, una era Hunien Sidel e l'altra Luthien Sidel.
Hunien nella sua piccola statura pareva alta 3 metri, elfa d'altri tempi in candida veste bianca ed i capelli rossi lasciati liberi al vento
[Hunien] «tu potrai pensare che dietro a tutto questo ci sia io... che ho organizzato tutto, ma nulla è stato organizzato... tutto è stato deciso all'ultimo istante...
è il loro cuore che ti sta parlando...
senza di te... un cielo nero cadrà sulle nostre teste...
questo è il tuo popolo... accorso come sempre e per sempre!
per restarti al fianco...»

commossa, l'elfa lasciò la parola alla sorella
[Luthien] «questo non è il tuo popolo, noi siamo il sogno di un bambino che Mai! MAI!
ha smesso di avere speranza!
ESTEL! ESTEL!
sei la nostra ispirazione, indiscutibile guida!
Irraggiungile Stella!
solo tu tieni saldi i nostri cuori...
solo tu sei la dolce voce
che alimenta la preziosa favola
che sempre e per sempre
toglierà le tenebre!
a te! nostro ed unico Sovrano va il grido del tuo popolo!
Gloria ad Annael Sidel! Sovrano degli elfi Scuri!»


Ovazione generale mentre Laitale si porta al fianco di Annael sussurandogli
[Laitale] «penso che il tuo popolo abbia preso una sua decisione al posto tuo... direi scontata perchè sappiamo benissimo che ancora non è nato il tuo successore... questo è il popolo degli scuri e tu sei... Min... l'Unica Nostra Guida!
- carezzandolo dolcemente -
ehm... aggiungo, siccome posso dire che ti conosco abbastanza bene... anche se sei imprevedibile... se hai fatto tutto questo per via di un momento di sconforto... e a te piace vedere quanto sei amato... pavoneggiarti! o per fare felice il tuo Ego smisurato! se hai messo su questa recita e il teatrino per sentirti amato... potevi evitare... se è una recita inizia a pregare! non sarò tenera!»


Questa cosa Annael se l'era immaginata e visivamente commosso alzò la mano e fu subito silenzio.
I ricordi iniziarono a viaggiare veloci e la sua memoria era in grado di ritornare molto indietro nel tempo, ma un giorno particolare riportò alla memoria e a bassa voce
[Annael] «tempo fa una lunga guerra fratricida portò gli elfi quasi all'estinzione... vi erano degli elfi che da tempo avevano preso coscienza che era inutile restare attaccati ai nomi delle stirpe elfiche ancestrali, anche se scorre nelle vene il loro sangue, eravamo ormai una stirpe a parte... ricordo molto bene quel giorno, quando in una circostanza simile a questa mi rivolsi a voi e dissi... da ora noi siamo gli Elfi Scuri!... mai mi sono preso tutto il merito, e voi mi avete messo qui... ed io credo... che... può essere... che resterò al mio posto...»

Hunien scattò subito tra le braccia del padre, un grido si alzò e partirono i corni ed i tamburi.
Si fece festa, una festa che durò 5 giorni e all'alba del 6° giorno sulla Torre dei Sidel sventolava uno stendardo, quello di Annael Sidel.
Il Sovrano degli elfi Scuri era a casa.

sidel.jpg

 

AnnaelSidel

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LE AVVENTURE "DELLE" ANNAEL SIDEL

Non è un errore grammaticale, il titolo è corretto. Vediamo di capire il perchè.
Quando gli elfi scuri parlano «DELLE Annael Sidel» o di "LE Annael Sidel" mettendo un articolo femminile plurale o singolare davanti al nome di Annael Sidel, non ha nulla a che fare con l'ANNAEL SIDEL, inteso il sovrano degli elfi scuri.
LE ANNAEL sono 11 elfe scure, tra loro parenti: cugine, e molto amiche.

[vedi la: Storia di Nemacil e Sadira]

Nemacil e Sadira Sidel chiamarono le loro 6 figlie gemelle:
ANITH, NELNITH, NILITH, ARECTHEL, ENITH, LAENTHE
le cui iniziali prese nell'ordine [acronimo] formano il nome:
ANNAEL
in onore all'elfo che gli fece incontrare.

La loro cugina Tinuviel Sidel, aveva già fatto una cosa del genere con i nomi delle sue 5 figlie;
che non erano gemelle:
SILBEN, IULBEN, DOLBEN, ESTELBEN, LANBEN
le cui iniziali prese nell'ordine [acronimo] formano il nome:
SIDEL
in onore alla Casata di appartenenza.
Queste sono LE ANNAEL SIDEL

Queste 11 elfe erano legate tra di loro da un vincolo di parentela, ma tra di loro si andò a creare anche un «legame» di profonda e sincera «amicizia».
Cosa significa?
Per prima cosa, e si torna su argomenti già trattati ma è sempre bene ricordarli, visto il «peso» che gli elfi danno alle parole e al loro significato, in questo caso il termine: LEGARE
non è inteso come: legare qualcuno con le corde e immobilizzarlo.
LEGAME è inteso come: il vincolo di natura morale e affettiva. Il Sinonimo di un rapporto sentimentale, di amicizia, un impegno determinato da obblighi nei confronti di altre persone.
Il «Legame di Sangue» del popolo degli Elfi.

Le origini di questa parola risalgono ad epoche antichissime, quando gli elfi coniarono la parola:
GWA [pronuncia: GUà] è un Avverbio e anche un Prefisso che significa: INSIEME
Il termine è arcaico, la forma moderna è: GO

Avrete notato che Annael o Hunien o altri elfi, per rivolgersi ad altri elfi usano i termini:
FRATELLO o SORELLA
dal prefisso GWA deriva il termine:
GWAEDH [pronuncia: GUàEdh] (dh come il th inglese di these, then)
il GWAEDH significa: il LEGAME, il PATTO, il GIURAMENTO; che viene inteso NON per i fratelli o le sorelle di sangue, ma per TUTTI gli ELFI.
E' il LEGAME che unisce TUTTO il popolo degli ELFI.

[nota: per farvi un idea.
Tolkien era molto Cattolico, per i Cristiani i «fratelli e le sorelle» sono tutti uomini figli dello stesso Padre Celeste. Non è che Tolkien vide i suoi elfi come «preti e suore», il GWAEDH è il LEGAME di tutti gli elfi, FIGLI dell'unico Creatore, e nel suo Mondo è chiamato: ILUVATAR [ERU]
gli elfi si chiamano Fratelli e Sorelle perchè sono legati tutti al loro padre creatore.
Se non siete Cristiani o non vi piace questa Visione, usate una visione diversa, ad esempio:
Annael Sidel o se preferite Giovanni, non hanno una visione Cristiana. Annael o se preferite Giovanni, sono dei Nazionalisti sentimentalmente LEGATI al loro popolo e alla sua storia; SPQR forever!! il mio popolo sono i miei Fratelli e le mie Sorelle]


Il GWAEDH [legame, patto, giuramento] è importantissimo per gli elfi, e NON è il legame di sangue tra parenti, ma per i Fratelli e le Sorelle di tutto il popolo.
Dal prefisso GWA derivano i termini:
GWADOR fratello [pronuncia: GUàDOR] GWEDYR fratelli [pronuncia: GUèDUUUR]
GWATHEL sorella [pronuncia: GUàthEL] GWETHIL sorelle [pronuncia: GUàthIL] (th inglese di thin, think)

Tra le 11 cugine si venne così a creare un LEGAME PARENTALE, più un legame [GWAEDH] di appartenenza al proprio popolo, più un LEGAME di GWEND [amicizia] più un legame di MELETH e MÎL [amore e affetto] e per le 6 gemelle c'era anche in più un LEGAME SIMBIOTICO, i gemelli sono famosi per "provare" o "sentire" le stesse emozioni.
Se sommate tutti i loro LEGAMI vi rendete conto di quanto queste 11 elfe raffiguravano una UNIONE fuori dalla norma.
All'età di 3 anni le 11 cugine si videro per la prima volta tutte insieme, l'occasione fu quella del compleanno di Annael e Hunien, in quel giorno ebbe inizio il loro profondo, unico e raro GWAEDH legame.
 

AnnaelSidel

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CURIOSITA', ANEDDOTI E PETTEGOLEZZI, SULLE ANNAEL

Questo gruppetto di 11 elfe fu una vera «manna» per i grandi «pettegoloni» della città, senza scordare i «sospetti» e le «curiosità» che si andarono a creare intorno a loro.
La più anziana del gruppo era SILBEN [15 anni] seguita dalle sorelle IULBEN [13 anni] DOLBEN [10 anni] ESTELBEN [8 anni] LANBEN [4 anni]
Quando Annael nominò le 11 cugine al grado di Comandate di un Noss Dagor, l'età di riferimento è quella delle 6 gemelle [100 anni, età adulta] SILBEN ne aveva già fatti 112 di anni.
A parte l'età, quello che si nota è la «strana» prolificità della loro madre: Tinuviel Sidel.

ANEDDOTO: HUNIEN SIDEL E IL POTERE DI FAR NASCERE FIGLIE FEMMINE.
Questo aneddoto riguarda il marito di TINUVIEL SIDEL, l'elfo non vuole essere citato e possiamo solo dire che appartiene al Clan dei PODAEL.
Il Clan dei PODAEL è un Clan detto «minore», vengono detti «minori» quei Clan che non hanno particolari ricchezze o che sono in numero minore rispetto ad altri Clan. La ricchezza che non deve essere fraintesa come una «ricchezza materiale»
I SIDEL sono un Clan «minore» ma possiedono molto ricchezze al loro interno da renderli un Clan «maggiore», gli elfi scuri non entrano mai in combattimento se non c'è un Sidel al comando del Noss Dagor, questo non è un privilegio ma un grandissimo onore ed una grande responsabilità.
Esiste solo 1 Noss Dagor che non è comandato da un Sidel, ed è quello di Calime Kemmotar; questo perchè Hunien Sidel ha insistito parecchio nel dare alla sua cara amica il comando di un'altro Noss Dagor formato unicamente da elfe femmine.

Il Clan dei PODAEL è un Clan minore molto legato ai SIDEL.
Il marito di Tinuviel; che chiameremo per comodità e per non confonderci:
IEST URUI PODAEL
voleva a tutti i costi un maschio, lo desiderava ardentemente... troppo ardentemente... al punto che la moglie: Tinuviel SIDEL, iniziò a soffrirne di questa cosa.
[Nota: IEST URUI, in lingua elfica significa: Desiderio Ardente]

IEST URUI PODAEL era parente di IRIME PODAEL; e chi era IRIME?
IRIME PODAEL era niente di meno che: la 2A. ViceComandante del Noss Dagor di HUNIEN SIDEL... detto poco... ma a parte l'importanza del suo incarico, IRIME faceva parte del gruppo «portinaie assatanate di notizie» di Hunien che è famosa per avere orecchie ovunque.
Girava voce che IRIME oltre ad essere una «ottima amica» di Hunien, era o era stata, una delle tante elfe «preferite e amate» da Hunien, che Hunien avesse un «harem» personale di... tra virgolette... amiche... era cosa nota a tutti.

In una assemblea del Clan dei PODAEL, IRIME venne a sapere che IEST URUI voleva a tutti i costi un maschio, e questo DESIDERIO faceva soffrire TINUVIEL SIDEL. Tinuviel soffriva per questo «egoismo» da parte del marito e non lo capiva, e quando gli elfi non capiscono qualcosa possono prendere drastiche decisioni, ed infatti Tinuviel non volle più far l'amore con il marito finchè lui non avrebbe smesso completamente di DESIDERARE solo un figlio maschio.
IRIME spettegolò a Hunien, e l'elfa nana si mosse subito in aiuto alla sua parente.
Hunien chiamò Tinuviel e gli disse: «sorella... adesso te lo sistemo io sto marito che desidera solo figli maschi!!» gli fece bere una pozione dicendogli che da adesso dove stare tranquilla e serena, grazie a questa pozione avrebbe partorito «solo» figlie «femmine» e che poteva tornare a far l'amore con lui. Tinuviel che da elfa NON E' in grado di MENTIRE, fu sincera con il marito e gli disse di aver bevuto questa pozione ed ora toccava a lui prendersi il rischio.
IEST URUI non credette a questa cosa, vero che Hunien Sidel era molto potente, ma questa pozione aveva tutta l'aria di essere una «paccata» buona solo per illudere gli sciocchi, tipo l'Elisir di lunga vita che era andato a ruba sul mercato degli Umani o la pozione per far ricrescere i capelli o la pozione che rendeva più focosi e vigorosi o la pozione che donava la bellezza, tutte pozioni inventate di sana pianta dalla mente «malata» di Hunien per prendersi gioco dei suoi amici umani. Ma lui aveva la Conoscenza che gli umani non avevano, e ritenendo la pozione una presa in giro, fu contento di riavere l'amore della moglie, che restò gravida e che dopo 7 mesi...
THO!
Venne alla luce la prima figlia: SILBEN. IEST URUI fece finta di niente. Hunien diede ancora la pozione a Tinuviel, che restò gravida e che dopo 7 mesi...
THO!!
Venne alla luce la seconda figlia: IULBEN. IEST URUI cambiò espressione. Hunien diede nuovamente la pozione a Tinuviel, che restò gravida e che dopo 7 mesi...
THO!!! E CHE.... CA... SPITA!!
Venne alla luce la terza figlia: DOLBEN.

IEST URUI iniziò a credere che Hunien aveva veramente inventato questa pozione che permetteva di mettere al mondo solo femmine.
IEST URUI andò di corsa ad avvertire il Sovrano, anche perchè questa cosa andava trattata con cura ed era «pericolosa», il popolo degli scuri poteva diventare interamente al «femminile» con Regina Hunien Sidel, visto che la stessa Hunien aveva più volte detto che prima o poi avrebbe tolto il padre del trono e sarebbe arrivata lei con le sue elfe scure.
Quante volte si era sentito gridare la nanerottola «potere alle femmine!» e Calime aveva chiaramente detto alla cara amica che era una Misandropa.
Annael a stento non si mise a ridere
[Annael] «mio caro fratello, ma ti pare che sia possibile una cosa del genere? ne pozione, ne fattura, ne altro, possono decidere sul sesso del nascituro... nessuno ha un simile potere decisionale... tranne la Natura, essa è la sola ad avere questo potere e noi non possiamo andare contro le decisioni di Madre Natura... ama le tue figlie e smetti di desiderare un maschio»

IEST URUI però non si diede per vinto, amava le sue 3 figlie ma continuò a desiderare un maschio. Hunien chiamò Tinuviel e gli fece bere di nuovo la pozione, Tinuviel restò gravida e dopo 7 mesi che cosa ti sforna l'elfa? un maschio?....
THO!!!! UN'ALTRA FEMMINA!! E SON 4!!
Venne alla luce la quarta figlia: ESTELBEN. IEST URUI iniziò a guardare male Hunien Sidel, la quale se ne andava in giro per la città a deriderlo e che non poteva far niente contro le sue potenti pozioni magiche, lo stupido elfo maschio doveva smetterla di «desiderare», contro di lei non c'era nulla da fare! IEST URUI non la smise, anzi triplicò il suo desiderio convinto che questa era la volta buona! Hunien fece bere la pozione a Tinuviel, che restò gradiva e dopo 7 mesi quale sorpresa uscì dallo stretto oscuro antro? un desiderato maschio?... macchè...
THO!!!!! UN'ALTRA FEMMINA!!...
Venne alla luce la quinta figlia: LANBEN.
Saluti e baci, IEST URUI si arrese e disse basta figli, 5 femmine costa mantenerle... di cibo magari qualcosa lo si trova sempre nel bosco, ma tra vestiti, trucchi e materiali affini, 5 femmine ti portano via un capitale!
[nota: importante, IEST URUI amava moltissimo le sue 5 figlie, che non si pensi che fu un padre assente o che non le sopportava, anzi fu il contrario, da buon elfo padre si attaccò alle figlie e fu tra l'altro molto severo come genitore e seppe tenere alla larga tutti gli spasimanti fino al giorno del compimento dei 100 anni, poi le figlie vollero entrare in società e lui non rifiutò il loro desiderio. Ma anche da adulte lui gli stava dietro ugualmente]
 
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AnnaelSidel

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IEST URUI disse basta, e si convinse che Hunien era in grado di manipolare le leggi della natura e di agire sul destino grazie alla sua potente conoscenza. Andò da Hunien a chiedere spiegazioni di come era possibile una cosa del genere.
Ora... un elfo «maschio» quando decide di andare a parlare con Hunien Sidel, è meglio se ci pensa a fondo prima di farlo. Hunien verso i «maschi» ha la lingua peggio di un serpente; sempre se si degna di dar loro una risposta ma ancora prima di farli arrivare al suo cospetto, la Principessa Hunien non si degna di dare udienza ai «maschi».
Essendo stata sempre a contatto con gli Umani, sapeva tutte le loro «credenze popolari» e le parole che rivolse a IEST URUI furono queste:
[Hunien] «vuoi sapere come ho fatto? per prima cosa ho tolto la stima di tua moglie nei confronti del maschile! il sesso del nascituro dipende dalla stima della madre nei confronti dei maschi!
mi spiego meglio... se la tua moglie inizia a pensare che tu, il suo marito è.... un emerito idiota... o inadeguato... nascerà una femmina! io oltre alla pozione ho messo nella mente della tua moglie questo pensiero! voi maschi non vi rendete conto del potere di una femmina! tu hai potuto desiderare il figlio maschio ma è la madre che influisce sul sesso del bimbo in arrivo! basta che essa si schiarisca le idee, una buona comunicazione con il proprio IO!
voglio una femmina! voglio una femmina! voglio una femmina!
ripetuto 5 volte al giorno e voi maschi siete fregati! nascerà femmina!!
Adesso che sei qui davanti a me con la testa bassa... ed io son femmina... posso dirti che non mi sono limitata solo a trasmetterle il giusto pensiero e a farle bere la pozione! NOOOO! stupido maschietto dal cervello vuoto rosicato dalle tarme! ho fatto molto di più!!
gli ho dato una dieta speciale... se si vuole partorire una femmina, non bisogna mangiare banane! il potassio non va bene e neppure il sale! gli ho fatto mangiare tanti, ma tanti formaggi privi di sale! ho voluto sapere del suo ciclo e ho fatto i conti... per avere una femmina basta fare l'amore un pò prima e un po dopo! il girino maschile è più rapido e vuole GIA' prevaricare! i girini maschili sorpassano e spodestano i girini femminili che sono più riservati e tranquilli...
poi gli ho detto di guardare i mesi, e contare le lettere R del nome dei mesi a partire dal primo mese di mancato ciclo! se il totale è pari allora sarà una femmina, se dispari, sarà un maschietto»



IEST URUI tornò di corsa da Annael Sidel per raccontagli tutto quanto, convinto di fare una cosa buona, il sovrano doveva in qualche modo intervenire; magari con una apposita legge sul conteggio del ciclo femminile, altrimenti c'era veramente il rischio che prima o poi sua figlia Hunien si sarebbere ritrovata al comando di una ribellione, composta interamente da elfe scure.
Annael voleva ridere, ma la faccia di IEST URUI era seria
[Annael] «non saprei proprio come fare per fare questa... legge... io dovrei fare una legge che serve a conteggiare il ciclo di tutte le nostre sorelle!!??... ho già abbastanza problemi e ti pare che mi devo studiare una legge per il ciclo... sento già salirmi un certo imbarazzo... a parte che... credo sia impossibile... io sono un maschio... non ho una buona conoscenza in questa materia... e sono una bestia a far di conto... noi elfi non usiamo calendari... non contiamo mai il tempo e ce li ritroviamo nelle case per segnare e tenere i conti sul ciclo?... imbarazzante... troppo imbarazzante... se scrivo una legge del genere le sorelle mi si rivoltano contro senza l'appoggio di mia figlia Hunien!... il loro sovrano che le obbliga a conteggiare i giorni... a fare i pallini sui calendari così i mariti vanno a controllare?... è violare la libertà individuale... la corona non può toccare la vita privata, la corona difende la libertà... quindi dico no! mai farò una cosa del genere... è imbarazzante... invece c'è un problema più grave, che si arrivi a pensare, a sospettare che mia figlia Hunien sia veramente in grado di decidere sul sesso del nascituro!... è impossibile!... quello che ti ha detto fa parte della tradizione orale umana, lei conosce gli usi e costumi di tutti gli umani, gli umani sono i primi a non crederci ma allo stesso tempo gli piace pensare che invece sia possibile, perchè gli piace sognare... sono romantici... se proprio vuoi trovare una ragione, guarda dentro te stesso... noi elfi siamo i figli prediletti della Natura, essa ci aiuta e ci protegge, e non lo fa con gli umani... con il tuo accanimento e desiderio di avere un maschio l'avrai offesa e la natura è... dispettosa... gli umani lo sanno bene, la natura non gli aiuta perchè non gradisce il loro controllo... e tu elfo... sei stato uguale a loro...»

[n.d.a. le parole dette da Hunien, trovano spunto e ispirazione dalla nostra grande tradizione popolare, quando al tempo dove la genetica non si sapeva cosa fosse, le giovani spose andavano a chiedere consigli alle madri, alle nonne e alle bisnonne, se era possibile intervenire in qualche modo per avere un figlio maschio o una femmina. Diete particolari, conteggio del ciclo, fasi lunari, posizioni a letto ed altro ancora, sono ormai passati di moda e la nostra grande tradizione orale vive forse ancora in piccoli paesi e questo è un peccato... perchè ci piace sognare, sicuramente anche alcune giovani coppie di quel tempo non ci credevano, ma era... ROMANTICAMENTE AFFASCINANTE credere che si poteva fare e ci provavano... quando sentiamo di queste credenze popolari che sappiamo essere impossibili, noi diciamo: non ci credo... però lo faccio lo stesso! su questa convinzione è nata la tradizione popolare, non è sparita... abbiamo smesso di credere che sia possibile... abbiamo smesso di credere a tutto e in tutti... abbiamo smesso di sognare... di certo non per colpa nostra.]
 
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AnnaelSidel

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CURIOSITA': "LE ANNAEL" E L'ETA' DI ANNAEL SIDEL.

La nascita delle 6 gemelle e in seguito quando Annael affidò alle 11 "LE ANNAEL" il comando di un Noss Dagor, riaprì un dibattito sull'età di Annael Sidel; non si è mai capito il perchè di questa curiosità di far luce sull'età di Annael e va tenuto presente che questo dibattito venne iniziato e portato avanti «Sempre e Solo dagli Umani» gli elfi scrivono e dicono di essere nell'OTTAVO MILLENNIO, perchè è stato detto loro dagli umani che è così, e gli umani si sono basati sui libri storici scritti da Annael.
Prima di proseguire è bene avere le idee chiare.

Gli Elfi Scuri hanno vissuto per lungo tempo di nascosto agli umani, la loro città di Ire Loissea venne distrutta durante il periodo che loro chiamano: «guerra contro L'Imperatore»
e di averla in seguito rifondata. Quando Annael consolidò l'amicizia con gli umani di Elvenar, un numero ristretto di loro potè accedere all'archivio storico della Casata dei SIDEL, che è l'unico Clan elfico che «scrive per vie ufficiali».
I Sidel «ufficiali» che scrivono sono solo 2: Annael e Hunien; praticamente quello che state leggendo adesso è stato scritto da Annael o da Hunien, ma alcune storie sono state scritte anche da Luthien, Laitale, Aran.
Ci sono anche dei «diari personali» scritti sia dagli altri Sidel e da tutto il popolo degli elfi scuri, non pensate che siano tanti perchè:
un elfo immortale non ha bisogno di tramandare la sua conoscenza ai posteri come avviene per gli umani, è un bagaglio che è sempre con lui e che trasmette per via orale.
Il fatto che Annael Sidel abbia dedicato e tutt'ora dedichi il suo tempo a scrivere, non è particolarmente apprezzato dagli elfi, perchè quando Annael scrive è più pericoloso di quando parla, anche se le sue parole sono delle bugie... ma c'è una spiegazione.

In epoche remote, Annael Sidel ha scritto delle «leggi» e gli elfi scuri di «natura» rigettano ogni imposizione, queste leggi andavano a creare un «disaccordo» su quello che proprio Annael andava in giro a predicare: ESSERE ELFO SCURO.

Fu bravo Annael a far capire la differenza tra «regole» e «leggi» un popolo aveva bisogno delle «leggi» per potersi governare e visto che era stato proprio il popolo degli elfi Scuri a decidere che Lui governasse su di loro, Annael riuscì a far passare queste «leggi» dando un mimino di statuto al popolo degli elfi Scuri, e che queste NON ERANO IMPOSTE con la forza, facendo affidamento sul significato della parola:
LEGGE NATURALE - principi etici e di giustizia che si fondano sulla NATURA stessa degli Elfi.

In questi termini gli elfi Scuri accettarono le «leggi naturali» e Annael fu anche fortunato grazie al GWAEDH [legame] che si era creato tra lui e il suo popolo.
Annael però esagerò, ebbe un periodo in cui fu un grande Legislatore e la cosa come suo solito rischiò di sfuggirli di mano e quindi decise di «eliminare» dalla lingua degli elfi scuri le parole:
ACSAN > che viene inteso come una Legge scritta da Dio.
Gli Elfi Scuri non hanno un legame profondo con gli Dei, sono Agnostici.
Annael non voleva diventare un «simbolo» in contropposizione al «simbolo» degli Umani:
la parola e le leggi del Divino Imperatore
contro
la parola e le leggi Divine del Re degli Elfi Scuri.


Annael andò ad «eliminare» anche le parole:
SANYE
THANYE

entrambe significano «LEGGE»
Il popolo degli Elfi Scuri interpretò la cosa come:
siamo consapevoli che esistono LEGGI NATURALI scritte da Annael

nessuno si azzardò mai a violarle, se proprio vogliamo precisare... fu proprio Annael a violare le sue leggi... le fece violare anche ai membri della sua Casata e coprì parecchie volte la figlia Hunien.
Annael aveva un'arma in più: l'Arte di Saper Mentire. Hunien venne sempre beccata.
E in tutto questo violare di leggi, gli Elfi Scuri non misero mai in discussione la sua carica a Sovrano, ovviamente anche perchè Annael era prontamente intervenuto con una bella ragnatela.

Quando? 2° MILLENNIO
Annael firma la legge sull'idioma degli Elfi Scuri: vedi> Lingue degli elfi Scuri
Annael decreta che vi sono 2 lingue parlate dagli Elfi Scuri.

°° LINGUA ELLAM o ELLAM LOISSEA °°
il linguaggio Loisseiano, parlato solo in città dagli elfi più anziani, è una sorta di «dialetto» a cui collaborò anche un elfo scuro amico di Annael di nome: ARATON
notare > collaborò anche Araton

°° LINGUA AVARIN °°
la lingua ufficiale degli Elfi Scuri, e Annael non si avvale della collaborazione di ARATON, è solo lui il curatore, e coincidenza vuole che molte parole "spariscono" dalla lingua degli elfi Scuri e tra queste anche la "scomoda"; per lui Annael, parola:
LEGGE
Qualcuno si azzardò a far notare che era palesemente una «comodità del Sovrano visto che era suo costume violare le leggi essendo in grado di mentire» e alcune volte Annael disse apertamente che:
«gli scuri hanno le leggi ma nello stesso tempo sono un popolo libero e senza legge»
avendo egli scritto l'ISTA QUENDERIN che dice:
«sono io il responsabile del mio destino! nessun'altro interferisce con esso! io sono libero!»
e nasce così il «CREDO» degli Elfi Scuri voluto da Annael:
«il mio unico credo è la libertà e nessuno può interferire con essa»

Qui si potrebbe notare la capacità di Annael di «girare la frittata sempre a suo favore» grazie alla sua capacità di mentire e al potere incantatrice della sua voce, forse si... può essere... il fatto è che Annael ha potuto far «passare tutto» per il legame profondo tra lui e il suo popolo.
Annael è fondamentalmente un "senza legge" è rimasto orfano da piccolo e ha subito le ingiustizie da parte dei parenti, è entrato in società degli elfi all'età di 10 anni! questo fece da subito capire chi era e dal quel giorno si andò a creare il LEGAME con gli elfi che sarebbero diventati il suo popolo.
Fu presentato agli anziani non da un parente ma da un elfo della Casata dei Kemmotar.
Fu vittima di un matrimonio combinato; una vecchia usanza che era vista anche come una "legge". Rimasto vedovo non morì di crepacuore perchè lui non amò mai veramente la moglie, tranne nei primi anni. Rimasto vedovo andò avanti fecendo quello che sapeva fare bene: mentire. Agli altri ma sopratutto a stesso. Accettando una solitudine che lui stesso si era creato, perchè nessuna elfa avrebbe preso come marito un elfo capace di mentire, i suoi "ti amo" potevano essere tutti falsi, addolciti e resi veri dal potere della sua voce incantatrice.
Solo un elfa gli ha dato fiducia: Laitale, anche lei prigioniera di una solitudine che si era cercata per diventare LA VERA NECROMANTE.

E' solo grazie al grande LEGAME che Annael mantiene il suo posto, gli elfi scuri sono consapevoli di seguire un "assurdo" perchè Annael è l'ASSURDO, è l'IRREALE, è colui che sa camminare tra Luci e Ombre, è un manipolatore, è un incantatore, e Elfo Scuro in ogni suo aspetto.
Leggi scritte da un bugiardo, potranno mai essere vere?
nel dubbio... gli crediamo... lui è il nostro sovrano, lui è Annael Sidel.
Annael è cresciuto "libero" e senza leggi, e questo suo "essere libero" l'ha portato a scrivere il Credo dell'ISTA QUENDERIN.
Diventato Sovrano ha "dovuto" scrivere delle leggi, ritenendole un bene del suo popolo, le ha fatte rispettare ma di natura era ed è, "riluttante" ad accettarle.

"gli elfi scuri sono un popolo senza legge... la parola legge non esiste nella lingua degli Scuri..."
 
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AnnaelSidel

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I primi umani amici di Annael, esperti in Storia, fecero un conteggio alquanto approssimativo e stimarono che gli elfi scuri erano arrivati nelle terre Beate di Elvenar: 8 mila anni fa, e stimarono l'età di Annael in 8.000 mila anni. Chiesero conferma ma Annael ovviamente rispose; ed era vero:
«non so quanti anni ho... ha importanza per voi?... per me no... sto qui... e vedo che succede»

La nascita della «nuova generazione» di SIDEL, ha rimesso in discussione il conteggio degli anni e tutta la cronologia. Gli odierni amici umani di Annael, esperti in Storia, hanno chiesto e ottenuto di accedere nuovamente all'archivio dei SIDEL perchè i loro predecessori avevano commesso degli errori. Secondo loro Annael non ha 8.000 mila anni, ma ha superato i 10.000 mila anni.
La cosa non ha particolarmente reso felice Annael che ha commentato:
[Annael] «se lo sapevo prima che mi sarei ritrovato con 2.000 mila anni in più... non vi avrei dato il consenso di accedere nuovamente all'archivio... sarò anche immortale ma 2.000 anni in più... hanno un certo peso sulla mia mente... »
Gli Storici e altri amici esperti di «cultura elfica» e di «elfi», sostengono che basti vedere Annael per rendersene conto.
Da Umano Annael dovrebbe aver superato i 50 anni, ma non sembra un 50 enne, e Annael commentò
[Annael] «al solo pensiero di immaginarmi un 50enne umano... anche se porta bene i suoi anni... mi vengono i brividi... ma grazie per avermi detto che ne dimostro 40... io però dubito... che ci siamo Umani, che si definiscono Esperti di culture Elfiche e di Elfi... non è un offesa... la strada del Capire è lunga, richiede anni e anni... non vorrei insistere, ma mi pare al di fuori della portata di voi mortali, quando riuscite a Capire è troppo tardi...»
Amici, amici... ma Annael da sempre qualche stoccatina.
Il nuovo staff di studio, si accorse che quelli prima di loro avevano lasciato indietro alcune cose, forse per via che ai loro tempi non vi erano tanti esperti di lingua elfica. Adesso fu possibile tradurre altri libri storici, questi andarono a rafforzare la tesi che Annael aveva più di 10.000 mila anni.
Vi sono dei passi dove Annael scrive di essere stato un:
CALBEN [elfo che ha partecipato al Grande Viaggio]
oppure dove usa per la prima volta il termine:
MORBEN [elfo del popolo degli Avari]

dalla radice MOR verranno coniate parole come:
MOR.NEDHEL [elfo scuro]
MÔR [oscurità]
MÔR.GUL [magia nera, stregoneria, necromanzia]


Fin da piccolo Annael si dedicò ad apprendere l'Arte dell'Ombra, e si trovano parole come:
MOR.CHANT [ombra prodotta da oggetti illuminati]
oppure
MOR.CHANT che viene inteso anche come FORMA SCURA, un ombra.

Di quale Grande Viaggio parla Annael? gli elfi scuri sono dei nomadi, e di viaggi ne possono aver fatti parecchi.
E' possibile che un elfo arrivi a toccare i 10.000 mila anni? si, è immortale, e secondo gli amici umani di Annael, l'elfo ha superato di gran lunga i 10.000 mila anni, ne è prova la Malinconia e la Stanchezza che ogni tanto assale l'elfo. Nonostante la Solitudine sia stata eliminata dal matrimonio con Laitale, l'elfo ha dei picchi strani di caduta verso il «basso» ed è proprio grazie a Laitale che ne esce prima.
Gli elfi scuri erano abituati a non vedere il loro sovrano, che passava anni chiuso nella sua torre a fare il vedovo inconsolabile.
Quando Annael affidò il comando di un Noss alle 11 elfe, gli umani gli mandarono un resoconto dove gli veniva spiegato nei dettagli che lui aveva all'80%, più di 10mila anni, e che a questo punto doveva rivedere l'intera Cronologia.
Annael rispose
«c'è un errore del 100%... e sembrerà strano detto da un elfo... ma non ho... Tempo per farlo...»
Annael è appassionato di Storia, comprese questo desiderio di Sapere degli Umani, ma da buon elfo scuro fu sempre «riluttante» di andare a rivedere e modificare la Cronologia; sarà pure elfo immortale, ma 2000 anni in più hanno un certo peso anche sulla sua immortalità e sulla sua artrite «immaginaria».

Resta il fatto che stimare l'età di colui che è conosciuto come: IL PIU' ANZIANO TRA GLI ELFI SCURI, è un enigma senza soluzione, ma il motivo è perchè lo stesso elfo in questione è esperto di enigmi che lascia seminati dietro di se, la rete del ragno è difficile da vedere.
Gli amici elfi di Annael; quelli che possono dire di conoscerlo da quando sono nati, anche loro non sanno di preciso di quanto Annael sia più vecchio di loro; bhe... alcuni non sanno neppure quanti anni hanno loro... l'amico di sempre:
Bacham Falme
il primo amico di Annael, dice:
«era già grande quando l'ho conosciuto ed io... forse... avevo 6 anni»
anche Lote Kemmotar dice che ha conosciuto Annael ed era già grande
«io avevo credo 11 anni e lui penso... forse 20... ed usava il suo strano linguaggio... il Codice del Min»

Il «codice di Min» è un gergo infantile creato da Annael quando era piccolo, iniziò ad usarlo quando aveva 6 anni [lo dice Annael] è grazie a questo gergo infantile che Annael partirà per andare a modificare la lingua degli elfi scuri, è strano che a 20 anni Annael stesse ancora usando questo codice, tranne che Annael si sia «rifiutato di crescere» visto che ancora oggi per alcuni è considerato «l'eterno bambino»; avrete letto che Laitale lo chiama ancora: MIN. può essere che da buon elfo scuro lui è «riluttante a crescere».
Il fatto che gli Umani ripreso lo studio sulla cronologia degli elfi scuri nelle terre di Elvenar, creò scompiglio anche tra gli elfi, erano Curiosi di sapere i veri anni di Annael ed era impossibile che lui non sapesse la sua età, ma qualsiasi numero sarebbe uscito dalla bocca di Annael era un problema: era la verità? Annael è un elfo, quindi giocherellone di natura, in più bugiardo, per lui fu come ricevere un «assist» e disse:
«io sono nato sulle rive del lago del risveglio, ero la quando arrivarono le grandi potenze del mondo ed ero la quando vidi partire le stirpe ancestrali degli elfi, ed ero presente quando noi elfi Riluttanti abbiamo dovuto lasciare quel lungo... a far di conto io non sono bravo... la matematica non mi appartiene...»
bene, anzi peggio... se le sue parole erano VERE, l'età di Annael era triplicata!! venne anche stimata su una cifra da capogiro: più di 50.000 mila anni!!
Gli elfi alzarono le spalle come a dire «ma sì! chi se ne frega!» per gli umani fu un dramma e alla fine anche loro decisero che l'amico elfo aveva un TOT di anni e la cosa finì... no.
Se Annael aveva veramente una «conoscenza profonda di 50.000 mila anni, significava che era il più Forte e Potente tra gli elfi scuri, e chi è tra il popolo degli elfi scuri che si ritiene più forte e potente da superare anche Annael? nome a caso: HUNIEN SIDEL.
La nanerottola andò in bestia, tra lei e suo padre vi erano 150 anni di differenza, il nuovo conteggio aumentava di MOLTO questa differenza! contro un elfo di 150 anni di differenza ci puoi andare a competere e diventare più forte di lui! ma contro un elfo di 10.000 o 50.000 anni non c'è storia! Non poteva essere vero! lei era sicura di essere più forte e potente del padre!!

Fece carte false per riportare l'età del padre sullo standard degli 8.000 mila anni, ma gli umani suoi cari amici ormai avevano fatto il danno, quando seppe che il padre non avrebbe modificato la Cronologia tirò un sospiro di sollievo, era tornata ad essere la più potente; ma... e se Annael aeva detto la verità?...nel dubbio... gli crediamo...
Hunien era nera dalla rabbia e verde dall'invidia! ma ancora una volta arrivò in suo aiuto il grande ed unico popolo degli elfi scuri... gli elfi scuri hanno moltissima stima di Hunien, sarà quel che sarà, ma l'elfa nana ha un carisma eccezionale! il legame con il suo popolo è forse maggiore di quello di Annael... e gli scuri continuarono a vederla come la più forte e potente del loro popolo e lei ringraziò
«grazie sorelle! vi amo tutte!! e grazie... ufff....mi tocca... e grazie anche a voi fratelli... vi sopporto... vi ehm... stimo di quel che basta... direi che è poco, direi basta!»

[nota: forti dubbi... sostengo che gli scuri presero questa decisione altrimenti Hunien non avrebbe più dato pace a nessuno... per il quieto vivere... conosco molto bene il mio popolo... è il popolo e il suo Re, e non il Re e il suo popolo... e tra Annael e Hunien non ci sono 150 anni di differenza... ma molti di più... l'invidia è una brutta bestia...]

[nota: sta parlando delle sua invidia...]

 
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AnnaelSidel

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CURIOSITA': "LE ANNAEL" E LA GRAMMATICA.

Le 11 Elfe diventarono amiche fin dall'infanzia, [3 anni; intesa quella delle 6 gemelle] curate ed amate sotto l'ala protettrice della loro Casata.
Entrate in società, [100 anni, intesa quella delle gemelle] gli elfi scuri notarono subito quanto fossero legate tra di loro. La cosa che attirò di più l'attenzione era il fatto delle iniziali dei loro nomi, che presi nel giusto ordine formavano i nomi:
ANNAEL SIDEL
Essendo che agli elfi piace dare dei nomignoli e sopranomi, chiamarono questo «gruppetto di 11 cugine Sidel»

I EDHIL MYRN NUNNEN UIN ESTAID
che significa:
LE ELFE SCURE LEGATE DAI NOMI

Troppo lungo... agli elfi piace essere brevi nel parlare, non hanno un vocabolario ampio come quello degli Umani; gli elfi sono di poche parole ma buone. Gli elfi scuri si diedero da fare, dalla loro fantasia uscirono tantissimi sopranomi, alla fine abbreviarono chiamando il «gruppetto di 11 cugine Sidel» in questo modo:
IN ANNAEL
che significa
LE ANNAEL

Adesso non era più possibile creare confusione con il nome del sovrano, visto che vi era stato un gravissimo precedente;
vedi > La morte di MIN SIDEL
Gli Assassini Neri Imperiali [CURULUM] al servizio dell'Imperatore SIYAN, assassinarono MIN SIDEL, convinti che si trattasse di MIN ANNAEL.
MIN [l'unico] è il primo sopranome che lo stesso ANNAEL si diede da piccolo, che lui poi abbandonò.
Gli elfi scuri invece continuarono a chiamarlo MIN, perchè ANNAEL era:
«l'eterno bambino che non voleva crescere»
ed avevano anche dei bellissimi ricordi ricchi di risate di quel bambino e del suo strano "idioma" [Il Codice del Min]
Quando ANNAEL adottò un elfo orfano e ne fece il suo favorito, gli diede il nome di MIN SIDEL
Gli elfi scuri andarono in confusione quando si parlava di MIN, non si capiva se si stava parlando del
MIN SIDEL PADRE
o del
MIN SIDEL FIGLIO
Anche le spie imperiali fecero confusione, convinte di mandare la posizione di MIN SIDEL [inteso il sovrano degli elfi scuri Annael] ai sicari imperiali, fecero invece assassinare il MIN SIDEL FIGLIO, e ANNAEL continuò la sua guerra contro l'Impero e scatenò l'ira degli elfi scuri in una vendetta senza tregua.

Quindi... era meglio evitare confusione, nelle frasi diventò impossibile confondere ANNAEL Sovrano, con ANNAEL inteso il gruppo di 11 elfe.
Esempio:
GARO CENIN ANNAEL [io ho visto Annael] inteso il Sovrano
GARO CENIN IN ANNAEL [io ho visto LE Annael] inteso le 11 cugine


Solitamente si dice che tra i «gemelli» vi sia un certo legame, una simbiosi naturale, questo era vero, ma questa simbiosi si formò su tutto il gruppo. Gli elfi scuri si resero conto che LE ANNAEL quando erano insieme diventavano UNA SOLA PERSONA, e le andarono così a chiamare:
ERIN [solo le]

Intervenne Annael facendo notare che il prefisso
ER [solo] unito all'articolo IN [le] era sbagliato, ERIN in elfico viene inteso come: SOPRA IL, SUL, SOPRA I, SUI.
Gli elfi scuri non si arresero, andava trovato un'altro sopranome, tenaci andarono a chiamarle:
IN ERGO
che significa
LE SOLE UNITE

Da esempio sopra:
GARO CENIN ANNAEL [io ho visto Annael] inteso il Sovrano
GARO CENIN IN ERGO [io ho visto le sole unite] inteso le 11 cugine


Ma; perchè c'è sempre un ma... le 11 cugine SIDEL non gradivano questo EPESSE [sopranome] a loro piaceva di più essere associate al loro parente e sovrano Annael Sidel.
Il popolo degli elfi scuri se pur come suo costume essere «riluttante» se ne fece una ragione; anche perchè questo EPESSE rischiava di essere considerato «offensivo», e le 11 cugine continuarono ad essere chiamate:
IN ANNAEL
solo se nel caso qualcuno non capiva o si veniva a creare un malinteso, veniva in seguito sottolineato che si stava parlando delle 11 cugine, andando ad aggiungere:
IN ERGO

Da esempio sopra:
GARO CENIN ANNAEL [io ho visto Annael] inteso il Sovrano
MAN? I MÎN ÂR? [chi? il nostro Re?]
Ú HWINIOL! IN ERGO [no stordito! le sole unite] inteso le 11 cugine


Il gruppo delle 11 cugine creò una confusione nelle regole grammaticali. Se si stava parlando o si era vista UNA sola delle 11 cugine (1a. persona singolare) gli elfi scuri mantenevano lo stesso sopranome che era invece plurale:
Forma corretta che non veniva usata:
GARO CENIN SILBEN [io ho visto Silben]
Forma scorretta che veniva usata:
GARO CENIN IN ANNAEL SILBEN [io ho visto LE Annael Silben]

Annael intervenne prontamente in quanto è risaputo l'amore che ha per le lingue elfiche, e chiese al popolo degli scuri di mantenere una forma grammaticale corretta, ed ovviamente la parola del Re era sacra e la frase diventò:
GARO CENIN SILBEN, ER EN ANNAEL [io ho visto Silben, UNA DELLE Annael]

Le loro vite, le loro avventure vennero scritte nel libro:
PENNAS EREN ANNAEL SIDEL
LA STORIA DELLE ANNAEL SIDEL

Scritto da Annael e Laitale Sidel.
Ire Loissea - Torre Dei Sidel; 8° Millennio.
 

AnnaelSidel

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L'INFLUENZA DI HUNIEN SIDEL "SULLE ANNAEL".

Le 11 cugine erano tutte coccolate, Hunien fu quella che le coccolò di più e già aveva fatto sapere che tutte loro erano destinate a diventare sue allieve.
Hunien teneva più spesso in braccio ANITH e SILBEN, e le guardava con ammirazione.
I genitori delle bambine si preoccuparono; non che Hunien sarebbe andata alla carica anche con delle minorenni, ma il fatto di come le guardava mise in allarme i genitori. In effetti tra di loro, ANITH e SILBEN avevano dei comportamenti strani... troppo strani, ma la cosa morì lì.
All'età di 12 anni [intesa quella delle 6 gemelle] Le ANNAEL diventarono «allieve» di Hunien Sidel, la quale diede inizio allo studio dell'Arte Curatrice.
Lontano dallo sguardo dei genitori, ANITH e SILBEN si sentirono libere... lontano dallo sguardo dei genitori ma non dallo sguardo «curioso» del popolo degli elfi scuri. E' vero che essendo minori e finchè non entravano in società era vietato andare a parlare con loro e loro non potevano rivolgere la parola al di fuori dei parenti, ma gli occhi sono fatti per guardare e la vista degli elfi è molto acuta... e i loro «sospetti» idem.
Girò una prima timida voce: ANITH e SILBEN stavano troppo tempo con la «mano nella mano» o «abbracciate» e la cosa veniva tollerata per via delle presenza di Hunien, che tollera questo genere di contatto perchè ha vissuto troppo con gli umani e specialmente con le loro donne.

Ora, tra gli umani questa cosa di prendersi la mano e di abbracciarsi tra amiche dello «stesso sesso» di qualsiasi età; solitamente le giovani e si perde negli anni o quando la femmina si sposa ma non è detto che sia così, è considerata «normale», mentre per i «maschi» umani non lo è.
femmine umane = normale
maschi umani = no; ridicolo, imbarazzante, anormale, essendo il maschio simbolo di virilità.
La stessa identica cosa è per gli Elfi.

Andrebbe fatta una profonda analisi sul perchè le femmine si possono tenere per mano e nulla di male viene pensato, mentre se lo fanno due maschi da subito da pensare.
La diversità tra i sessi è sicuramente una causa, Hunien scrive così sulle femmine umane:
«le femmine umane sono come le elfe, si spostano a branco, dove va una, vanno tutte le altre... ci prendono in giro perchè sembriamo oche al pascolo, ma è normale questa cosa... essendo ritenute deboli, il branco è una sola forza... i maschi sono predatori e il predotore non vive in branco ma si crea un harem... quando un maschio non vede femmine in giro le cerca sempre nei soliti posti, il posto più affollato delle femmine umane sono i bagni... sono tutte raccolte in quel luogo... la cosa mi pare strana ma contente loro...»

Intanto il tempo passava e ANITH e SILBEN diventarono grandi e questa loro stranezza diventò troppo evidente al punto da far nascere la parola: AVAQUETIMA
AVAQUETIMA è il TABU', un qualcosa che si sà ma è meglio non parlare.
Hunien è da sempre un: AVAQUETIMA, tutti sanno cosa è ma nessuno si azzarda a parlarne.
Le sue 500 elfe scure sono un: AVAQUETIMA, lo è la sua cara amica CALIME KEMMOTAR e le sue 500 elfe scure.
AVAQUETIMA è un termine arcaico, è una parola che è stata coniata da ANNAEL ma che in seguito lui ha cancellato con la legge sulla lingua degli elfi scuri. Però AVAQUETIMA è rimasto come forma «dialettale» che viene parlata solo in città.
Hunien non sopporta di essere ancora macchiata da un AVAQUETIMA, ha preferito restare con gli umani anche per questo motivo, perchè sono più aperti e tolleranti verso le DIVERSITA'; non tutti. Per lo strano comportamento di ANITH e SILBEN, fu lei a farci le spese.

Hunien ha sempre negato di aver influito in qualche modo su ANITH e SILBEN, e va ricordato che come elfa NON E' IN GRADO DI MENTIRE.
ANITH e SILBEN stravedevano per Hunien e spesse volte si erano espresse in maniera tale da far capire quale fosse in realtà il loro ESSERE SE STESSE.

ANITH e SILBEN si attaccarono ad Hunien e la piccola elfa fu sempre particolarmente vicina a loro, specialmente quando l'età arrivò al punto che i giovani elfi vogliono «sapere e conoscere» ogni cosa, e si tocca l'argomento «sesso».
«sesso» è ovviamente una parola che non è MAI ESISTITA in tutte le lingue elfiche conosciute. Questa parola mette i brividi, mette paura, mette ansia, genera imbarazzo.
E' un argomento che mette al tappeto i poveri genitori elfi, è argomento strettamente privato e se danno risposte ai figli «arrancano».
Quando ANITH e SILBEN arrivarono all'età in cui si diventa «curiose» e si vuole sapere tutto... per loro fu un fortuna (opinabile) essere vicine ad Hunien, le loro madri glissarono l'argomento rosse dalla vergogna e tremavano vistosamente per il forte imbarazzo.

Hunien ha imparato dagli umani a parlare come loro, Hunien è schietta e diretta, non teme di affrontare nessun argomento, sincera, gentile ma rozza, parla educatamente ma è anche Rusticana... conosce ogni imprecazione degli umani, dai più coloriti bestemmioni, alle parole sconcie ed anche in diversi dialetti degli umani... in una taverna potrebbe tener testa al migliore peccatore tra gli umani.

Già da quando le aveva tenute in braccio aveva visto una strana luce. Hunien non è stupida e vide gli sguardi che si lanciavano ANITH e SILBEN, le prese in parte e il discorso della nanerottola fu questo:
«io mi accorsi subito di essere diversa... da quando facevo il bagnetto a mia sorella Luthien! e mia sorella Luthien è gran pezzo d'elfa!... lasciai fare alla natura, avevo 12 anni e un giorno una mia amica; di cui ora non ricordo il nome perchè ne ho girate parecchie da quel bellissimo giorno... mi venne vicino, ed io senza pensarci sopra, la brancai! voce del verbo prendersi ciò che si vuole! e gli diedi un bel bacione! lei scappo dalla madre, mio padre e mia madre non mi dissero nulla... anzi potrei dire che furono i miei migliori complici! per la vergogna, coprirono molte delle mie brancate! avete 60 anni, siete ancora piccole... ma un giorno avrete il desiderio bruciante di essere voi stesse! e quel giorno vi dovete buttare! scordatevi di essere elfe! buttatevi! se oltre ai baci volete spingervi oltre... bhe... al posto della teoria potrei farvi vedere come si fa pratica! ma tranquille, la natura è perfetta, non è complicata e sapete il perchè? perchè la natura è, e sarà sempre SE STESSA! a volte si arrabbia, si scuote, piange a dirotto, e sapete il perchè? perchè LA NATURA è femmina! è fatta come noi! mutevoli d'umore, lunatiche e pazze! date retta a me, spogliarsi e lasciatevi andare!»

la parola «spogliarsi» non deve essere intesa come: togliersi i vestiti... è possibile che Hunien l'abbia pensato nel vedere la bellezza nascere delle due elfe; che fossero parenti non era un problema... è che avevano ancora 60 anni... doveva aspettare 40 anni per poterle brancare... che per Hunien corrisponde al verbo: mi prendo sempre ciò che mi piace!
E' uno «spogliarsi» di tutto e di tutti... ma «spogliarsi» detto da Hunien il dubbio resta.
 

AnnaelSidel

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"LE ANNAEL" E IL METEORITE.

Un sibilo squarciò il silenzio della notte diventando sempre più forte. Le Annael all'unisono alzarono la testa e videro un palla fiammeggiante.
- che succede!? - disse una del gruppo

[nota: per i dialoghi Delle Annael, siamo abbastanza fortunati, nella gran parte dei casi quando una parla è quello che stavano pensando tutte le altre]

- che succede!? - ridisse una del gruppo osservando la lingua infuocata apparsa nel cielo.
Con le mani si facevano scudo sugli occhi sentendo il cambiamento dell'aria e gli animali fuggire terrorizzati - ho visto qualcosa che sembrava una palla di fuoco gigante! - e subito dopo un boato assordante. L'aria diventò sempre più calda, la pressione nelle orecchie diventò insopportabile, l'onda d'urto le alzò da terra scaraventandole via a 30 metri di distanza tutte svenute.
La foresta era in fiamme, Le Annael ripresero coscienza quasi tutte insieme - Oh! sante stelle! una stella è caduta dal cielo! - disse una di loro ancora in stato di confusione con la terra che tremava ancora sotto i loro piedi. Nessuna di loro sapeva cosa fare, forse era meglio correre in città ed avvertire rapidamente di questo fatto per loro ignoto, gli avevano insegnato che a volte le stelle del cielo cadono sulla terra ma si spaccano in milioni di frammenti - no! questa era enorme! talmente enorme che non riesco a fare un paragone!... enorme come... come... 4 piantagioni di meloni! - disse una di loro - meloni!?... ma che...?! i meloni sono quelli che ti porti a spasso nel petto! ma che razza di paragone! il termine è gigante! gigantesca!! ma adesso che cosa dobbiamo fare? se è caduta su qualche villaggio o nei paraggi ci saranno persone che cercano aiuto... bisogna andare a controllare... -

Le Annael guardarono tutte nella direzione e nel punto dove la gigantesca palla di fuoco si era schiantata al suolo. Le fiamme si erano abbassate e l'aria stava tornando normale, lo scenario non era dei migliori, gli alberi si erano rovesciati e la foresta stava riprendendo il colore scuro della notte, c'era solo una cosa da fare, andare a controllare di persona se per caso qualche villaggio era stato colpito da questa gigantesca anomalia.
Le Annael si guardarono ed una di loro disse - alzi la mano chi viene con me - e dentro di lei sentì una sottile paura, l'incertezza di aver detto una tale frase. Le altre la fissarono e fu come leggergli la mente, nessuna alzò la mano, tutte provavano la stessa identica cosa - ragazze così non va!... ci vuole una che trasmetta coraggio! - ma tutte parevano bloccate da qualcosa.
Una di loro fece un passo in avanti, un'altra la seguì; un'altra fece un'altro passo in avanti e le altre la seguirono, e così a turno iniziarono ad andare avanti in fila indiana, sapendo che stavano facendo qualcosa di potenzialmente pericoloso e forse imprudente, ma qualcosa dentro di loro gli stava anche dicendo che dovevano scoprire di più su questa stella incontrollata caduta dal cielo.
Insieme presero un respiro profondo e continuarono ad andare avanti in silenzio, avventurandosi nel bosco.
Camminavano con cautela nella foresta buia, le fiamme si erano spente ma l'aria non era ancora tornata normale. Tutti i loro sensi erano stati messi al lavoro per catturare ogni minimo cambiamento, gli occhi bucavano l'oscurità ad una distanza che nessun umano sarebbe stato in grado di fare; il che dava a loro una relativa sicurezza, l'udito era in allerta pronto a catturare anche un ultrasuono. Andavano avanti lentamente con la speranza di vedere da più vicino questa gigantesca anomalia - stiamo per vedere da vicino una stella! - disse una loro, annusando l'aria proseguendo nel cammino - dubito che qualche villaggio sia stato costruito in questa foresta, che io sappia non ci sono villaggi di elfi - le altre annuirono e zitte la seguirono.
Ci furono un paio di spaventi durante la marcia, una di loro spezzò un ramoscello e tutte scattarono per lo spavento - da quando non vedi i rami secchi a terra! - ebbe subito da commentare seccamente una di loro, per fortuna la presero sul ridere e aumentarono la loro concentrazione - tutto questo andrà ad aumentare la nostra esperienza! gira la voce che il prossimo anno Sire Annael ci nominerà comandanti di un Noss Dagor! - e tutte si sentirono fiere.
[nota: da questa frase possiamo capire che Le Annael; riferito alle 6 gemelle, avevano 99 anni, e il prossimo anno al compimento dell'età adulta avrebbero ricevuto tale onore]

Questa frase fece arrestare la marcia - ma ci pensate... diventare comandante di un Clan da battaglia... ma saremo pronte? - si fissarono e partì la discussione.
A quanto pare il comando di un Noss Dagor era più importante di una stella caduta del cielo - sinceramente il ruolo di Conui mi mette paura - le altre annuirono insieme - ma Hunien ci ha addestrate bene, essere addestrate da Hunien è il massimo che si possa ottenere! - le altre annuirono insieme - si però... la responsabilità è tanta... essere responsabile della vita di 500 fratelli e sorelle... a me mette l'ansia... - le altre annuirono insieme - ma la guerra non esiste, ci sono piccoli scontri... e se verrà chiesto l'aiuto degli elfi scuri Annael manderà i Noss più veterani... a noi verrà dato il compito di vigilare i confini... no? - le altre annuirono ma pensarono a lungo su queste parole - io come vicecomandante sceglierò una mia sorella... - le altre sorrisero - bello! lo farò anch'io! - le altre annuirono - sii!! faremo in modo che i nostri vicecomandanti saremo noi! io farò il tuo e tu farai il mio! - non tutte annuirono e scese il classico silenzio imbarazzante.
Due elfe si fissarono ed una di loro disse - io vorrei fare come Hunien... nel mio Noss voglio reclutare solo femmine... - silenzio, sguardi perplessi
- ti rovini... non farei la stessa cosa di Hunien... non vorrei mai vivere con la macchia di un Avaquetima sulla pelle... - silenzio, qualcuna annuisce - eppure Hunien e le sue elfe lo fanno... anche Calime... - silenzio, qualcuna annuisce - si ma Hunien è Hunien... gli sono serviti anni... cioè... alla lunga gli elfi l'hanno capito ma sappiamo bene che cosa ha passato... questo passo va fatto molto più avanti... non da subito... già diventare Conui ha i suoi problemi, io non andrei a cercarne altri... quando Annael lo verrà a sapere di una decisione del genere ti manderà subito a chiamare... e non penso che con te sarà tenero e permissivo come lo è stato con Hunien... che è la sua figlia prediletta... - tutte sospirarono e tornarono a concentrarsi sulla gigantesca palla caduta dal cielo.

Lo scenario cambiò, la foresta era stata spazzata via formando una fossa lunga che pareva una sorta di percoso obbligato da seguire se si voleva arrivare alla palla. Le Annael erano meravigliate, pur dispiaciute nel vedere duramente colpita la bella foresta, era palese che quel percorso; quella pista, le avrebbe condotte alla palla. Entrarono in questa ferita appena aperta nella terra, chinarono il capo commosse in onore alla foresta in rovina e con cautela ripresero il cammino e l'aria diventò sempre più calda.

Affascinate, nervose, curiose di vedere cosa avrebbero trovato, andavano avanti; inquietante e poco rassicurante il non vedere e il non sentire la presenza degli animali, le creature abitanti del luogo se ne stavano ancora lontano e quando non ci sono animali è un brutto segno.
Ma Le Annael non percepivano un pericolo, si l'aria era calda ma respirabile, vi era qualche fiammella sparsa ma niente faceva intuire a qualcosa di pericoloso. Il cammino si fermò e Le Annael restarono tutte a bocca aperta e la pelle d'oca, sconvolte si sentirono quasi mancare i sensi, faticarono per non andare in stato di shock! stavano posando gli occhi dentro un grande buco - cratere... è un cratere... come quello dei vulcani... - disse una di loro - bho... mai visto un vulcano... e quella che cos'è!? la Stella! santissimi tutti è veramente gigante! - tutte annuirono a corto di parole. Domande, tante domande che correvano nella mente, da dove proviene? Perché è caduta? Perchè è rimasta così grande? Erano l'ha ferme in silenzio ad osservare, quando il loro fine udito catturò dei rumori, leste si buttarono a terra - dannazione!... ho il vestito nuovo! - disse una di loro
- ho notato, tra l'altro ti sta pure male - l'altra la squadrò - e me lo dici solo ora!? che brava sorella che mi ritrovo! - l'altra rise ma tornò seria, qualcosa di strano stava facendo muovere le cime degli alberi della foresta rimasta intatta ai bordi del cratere.
 

AnnaelSidel

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Sul bordo del cratere; a circa 100 metri da loro sulla destra, comparve un gruppo di Nani; Le Annael puntarono le loro orecchie a punta in quella direzione ma non capivano niente - la sapevo! dovevamo imparare la lingua dei nanoli! Hunien l'aveva detto ma qualcuna di noi ha detto di no! stavamo studiando già troppo! - le altre si fissarono e poi fissarono colei che aveva parlato - guarda che sei stata tu... a non volerlo fare... - e riportarono lo sguardo sui Nani.
Sul cratere comparve un intero battaglione di Nanetti, gettarono funi e scale dentro il cratere ed alcuni di loro iniziarono a scendere, si tiravano dietro quello che pareva essere dei tubi, si erano tubi. Si sentivano urla e rulli di tamburi, Le Annael stavano schiacciate a terra anche se sapevano che la vista di un nano non avrebbe mai potuto vederle bene.
Poi una di loro sentì una manina nodosa prenderle la caviglia e fece un balzo in aria - AHH!!! -
le altre fecero la stessa cosa - AHH!!! - e rapide cercarono di capire che cosa era successo, perchè avevano urlato?

Sembrò che la piccola sagoma emerse dalla terra, era un Nano.
Al collo portava un piccolo corno, in testa un elmo strano che lasciava vedere gli occhi e la lunga barba; occhi gialli e barba nera come il carbone. Sulla spalla destra portava un piccola balestra e dietro la schiena uno scudo tondo di cuoio, sicuramente nuovo visto l'odore che lasciava nell'aria.
Una armatura in acciaio che dava l'aria di essere pesante ma che lui indossava come se fosse un vestito di lino, un bel cinturone con una grossa fibbia con incise le rune della sua stirpe.
- qualsiasi cosa tu sia stai lontano! - disse una Delle Annael spaventata quasi a morte e subito pentita di essersi spinta fin sul bordo del cratere, a quest'ora poteva essere già a casa - è un nano... non è una cosa... è un nano... - specificò una di loro vedendo il nano porgere gentil inchino
- calma... - disse il nanetto con voce profonda con l'alito che sapeva d'argilla - non voglio farvi alcun male dame elfe - porgendo nuovamente inchino. Le Annael compresero subito che il nano tappo non poteva essere una minaccia - è più basso di Hunien... - disse una di loro - a me pare alto come lei... Hunien non supera il metro e sessanta... però è più brutto e peloso di Hunien... - il nano si carezzò la barba e sempre con voce profonda - sono Bartuk, soldato esploratore, che ci fate da queste parti gentili dame? - Le Annael si fissarono e tutte pensarono la stessa cosa, se c'era da fidarsi di un nano, le parole del nano strapparono una risatina ad una di loro - nano... esploratore!... vorrei vedere come fai a salire sugli alberi! - silenzio imbarazzante, sguardo torvo del nano la cui stirpe ha la fama di essere molto permalosa, che andò a rispondere - dietro i sassi, sdraiato per terra e sono abile, visto che ho scoperto ben 11 elfe! da dove venite? che fate in questo luogo? che cosa state facendo qui? come vi chiamate? - sparando domande a raffica, ben sapendo che agli elfi non piace ricevere neppure Una domanda.
Le Annael si fissarono - troppe domande mastro Bartuk... abbiamo visto una palla di fuoco nel cielo cadere in questa buia foresta e siamo venute a vedere se qualcuno aveva bisogno di aiuto ed invece abbiamo trovato i nani... che cosa stà facendo il tuo popolo? - il nano fece un piccolo passo indietro per vedere bene in faccia le 11 elfe; aveva sentito la voce ma non aveva ben capito chi fosse stata a parlare - vi assicuro che avrete risposte ma non da me, posso sapere chi siete? -
Le Annael pensarono immediatamente alla prima lezione del libro di Annael sull'arte della guerriglia, mai dare i veri nomi agli sconosciuti e mai dir loro da dove si proviene.
Una di loro prese la parola e disse - giusto mastro Bartuk, io sono Lillapalla, queste sono le mie sorelle, Tillapalla, Mallipalla, Volapalla e Bucapalla... queste invece son nostre amiche e come potete veder si somigliano tutte perchè son 6 gemelle... costei è Bravaseta, Buonalana, Ottimalina, Cotonella, Ricamina e Agorina... proveniamo tutte dal villaggio di PallaSarta... - il nano squadrò le elfe - un onore conoscervi... mai sentito questo villaggio... ed io ho esplorato parecchio... mah... voi elfi siete strani... comunque vi prego di seguirmi, vi devo consegnare ai miei superiori - le elfe stavano per rispondere ma tutte insieme drizzarono la schiena iniziando ad annusare l'aria, gli sguardi seri e preoccupati, senza dirsi una parola tutte andarono alla ricerca della spada che tenevano legata in una guaina nascosta dietro la schiena, tutte insieme sguainarono le spade. Il nano sgranò gli occhi - EHI! CALME! non vi succederà niente! è pura formalità! - alzando le mani al cielo vedendo un elfa andare verso di lui - mastro nano non sieste voi il problema! nell'aria si sente puzza di orchi in arrivo! percepiamo suoni di rami spezzati che si avvicinano lenti e le loro sorde risate maniacali! sei pronto a fuggire mastro nano? - al dire dell'elfa il nano prese rapido la sua ascia che portava dietro la schiena; questa era sfuggita alle elfe, si piantò a gambe divaricate sulla solida e amata madre terra, davanti alle elfe e con voce forte - scappare dame? un nano non fugge mai di fronte agli orchi! - e subito prese il corno soffiandoci dentro 3 volte.

La vista delle elfe vide per prima emergere dai cespugli del bosco i denti aguzzi delle luride bestie - ORCHI! - urlano tutte in coro. Vestiti di pelle,
e carichi in assetto da combattimento, arrivarono gli orchi. Elmi orrendi, lunghi coltelli, sorridevano malvagi - BENE! - rispose il nano roteando l'ascia - mai fuggire! preparate la vostra tomba luride bestie! - e in risposta ottene una risata da parte degli orchi.

Qualcosa tornò a rovesciare gli alberi, ma non c'erano fiamme o qualsiasi altra strana e gigantesca cosa che stava cadendo dal cielo. Il battaglione di nani era arrivato in soccorso.
La lotta fu breve, Le Annael non fecero niente, si limitarono ad osservare. Finito tutto quanto il nano tornò verso le elfe e non era solo, dietro di lui vi era un nano e sulla testa portava una corona di diamanti - dame, vi presento il mio signore... Re Nurg! egli possiede una grande miniera a pochi chilometri di distanza e v'invita a seguirlo - Le Annael si fissarono ed una di loro si fece avanti - ringraziamo di questa cortesia ma dobbiamo ritornare al nostro villaggio - al che il Re si fece avanti e con voce gentile - ditemi dove vi trova e vi farò scortare dai miei soldati - Le Annael non avevano bisogno di consultarsi a voce, i loro pensieri erano identici, pensarono che di questo nano ci si poteva fidarsi - noi veniamo da Ire Loissea, siamo elfe scure... abbiamo visto una palla in cielo e... - e l'elfa raccontò tutta la storia. Il Re sorrise e portò le elfe verso il bordo del cratere e andò a spiegare che certi eventi succedono perchè non tutte le meteoriti riescono ad essere fermate - Meteoriti? - disse una Annael, e il Re andò nuovamente a dare una spiegazione, che non si trattava di una stella ma di una grossa pietra ricca di materiali pregiati, i nani l'avrebbero fatta in frantumi e di certo avrebbero trovato qualcosa d'interessante al suo interno e guardando le elfe - il giorno che dal cielo cadrà una stella non potrete vedere dove cade... spazzerà via la vita... ma è meglio non pensarci! abbiamo già trovato alcune gemme all'interno del meteorite, ognuna di voi ne riceverà una in ricordo di questa circostanza! conosco molto bene il luogo da cui provenite! il vostro sovrano produce una birra scura da far invidia alla mia stirpe!!-
Le Annael ringraziarono, il Re consegnò ad ognuna di loro una gemma e le fece scortare fuori dal bosco in terre sicure.
Tornate in città andarono subito a raccontare la storia a Hunien che commentò - peccato... avrei voluto esserci a vedere questo spettacolo... nani contro orchi! non ha prezzo! -

L'anno seguente Annael Sidel nonimò Le Annael comandati di un Noss Dagor e loro chiesero al sovrano di forgiare 1 spada a testa e d'incastonarci una gemma e le mostrarono al sovrano
[Annael] «raramente i nani si separano da simili tesori, anche nella mia spada sono incastonate delle gemme cadute dal cielo... un vero tesoro»
Una volta avute le spade, Le Annael ritornarono dove il meteorite si era schiantato al suolo, il grande cratere era già stato mangiato dalla foresta e di questo furono felici. Il Re dei nani aveva detto loro che la sua miniera distava a pochi chilometri e si misero a cercarla ma purtroppo non lo trovarono mai e non potendo ringraziarlo di persona, costruirono una scala di corda che si arrampicava sull'albero più alto ed alcune piccole altalene, lasciarono un biglietto con scritto:
«Per il nano esploratore Bartuk, che tu possa salire in cima per nasconderti anche tra i rami della pianta, le altalene sono per i figli di Sire Nurg.
Grazie. Le Annael»
 

AnnaelSidel

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LUTHIEN SIDEL aiuta "LE ANNAEL" ANITH e SILBEN.
(il primo bacio)


C'è solo un elfa scura in grado di controllare non una, ma tutte le menti degli elfi scuri, il suo nome? Luthien Sidel.
Sebbene l'elfa ha più volte dichiarato che ci sono allieve in grado di superarla, nessuna di loro è ancora in grado di competere con lei, Luthien è molto più anziana e questo è un vantaggio tra gli elfi, significa avere più ISTA [il sapere] molta più NOLWE [conoscenza] e Luthien ne ha da vendere. Di lei si dice, e gli elfi scuri sono convinti che sia così:
quando Luthien usa la sua SAMA [concentrazione] riesce a vedere e percepire ogni mente entro i confini delle terre di Ire Loissea, sia elfo che di stranieri, nessun pensiero sfugge al suo controllo

Gli elfi Scuri riuscirono a tenere "celato" il loro Regno grazie a Luthien e alla sue allieve, che "sviavano" i pensieri e dirigevano i passi degli stranieri verso altri sentieri. Spesso gli elfi scuri scordano le grandi capacità di quest'elfa timida, che parla poco e si aggira silenziosamente per le vie della città, perchè è suo compito controllare che ogni cosa sia sempre a posto, e questo errore lo fecero Anith e Silben Sidel.
Tra le due cugine il loro legame si era spinto oltre... parecchio oltre... ormai non era più un legame parentale, di amicizia e quel legame unico con le altre «LE ANNAEL» questo legame aveva varcato il confine e si era addentrato in quei meandri oscuri, in quella parola che ha di nome:
MEL tradotto AMORE

Per ANITH e SILBEN stava diventando una tortura nascondere il proprio sentimento, la paura le bloccava e non riuscivano a mettere in pratica il consiglio che anni fa disse a loro Hunien:
buttatevi! spogliatevi! siate voi stesse! il resto lo farà natura!

A parole è semplice, a parole tutti sono capaci di far promesse, con le parole sono bravi tutti... è quando si devono mostrare i «fatti» che improvvisamente ci si rende conto della propria debolezza, delle proprie incapacità.

Anith e Silben non è che stessero cercando chissà cosa, cercavano di trovare un momento di pace, passare del tempo da sole... un "solo attimo ma tutto per loro" lontano dalle sorelle e dalle cugine; e non era affatto semplice.
I loro pensieri diventarono talmente «forti» e «carichi di desiderio» che vennero catturati da colei che «tutto sente», Luthien Sidel.
Luthien non andò da loro di persona, restò nella sua stanza e si concentrò, per dare alle due elfe la possibilità d'incontrarsi da sole.

Silben non riusciva a prendersi il meritato riposo, era stata una giornata discretamente impegnativa, aveva finalmente reclutato i 499 elfi scuri per comporre il suo Noss Dagor e insieme a loro aveva tenuto una prima seduta d'incontro, parlare, far conoscenza.
Era tornata nelle terre che Annael gli aveva assegnato; ovviamente era vicino a quelle delle sue sorelle gemelle, ed ovviamente a rotazione si ospitavano per dormire insieme e venivano raggiunte dalle cugine, in questo modo «LE ANNAEL» erano sempre insieme.
Quella sera Anith non era presente e Silben si fece triste e questa tristezza disturbava il suo riposo.
Ma ci fu anche un "piccolo" dettaglio che la turbò parecchio... l'unica "delle Annael" che si rese conto dell'assenza di Anith, era lei... non che erano del tutto "coscienti" dell'assenza di Anith, le loro risposte, i loro pensieri... erano... come dire.... vaghi....
Ad esempio una di loro era convinta che Anith stesse facendo il bagno... un'altra che stesse facendo da mangiare... e quando chiese alle stesse; dopo aver fatto passare del tempo, dove era Anith, le risposero le stesse cose di prima... pareva che per lei; Silben, il tempo era passato, mentre le altre erano rimaste ferme sugli stessi identici "pensieri di prima"... ma questo "turbamento" nella sua mente non durò a lungo, smise di pensarci ed iniziò a pensare se avrebbe visto Anith perchè nel cuore e nella mente aveva un "forte" desiderio di vederla e di... stringerla... e di... baciarla... arrossì su questi pensieri ma fu felice di averli fatti, era la verità.

Iniziò a camminare, come se stesse seguendo una voce nella sua testa, e questa voce gli fece prendere un viottolo poco illuminato perchè la Luna aveva iniziato a salire, il Sole era basso basso dando quel colore pervinca alla sera, e delle Stelle non vi era ancora nessuna traccia.
Uscita dal viottolo una brezza fredda gli colpì la faccia, fu l'onda che la trasportò verso la notte frizzante e lei era ancora ferma alla fine del viottolo e gli occhi andarono a posarsi sulle finestre delle case. La mente stava analizzando le luci accesse e l'udito eventuali suoni nei paraggi; a Silben questa cosa sembrò strana, aveva la strana sensazione che un «qualcosa» stesse guidando la sua mente, se fosse stato per lei avrebbe girato i tacchi e sarebbe tornata indietro dalle sorelle e dalle cugine che sicuramente la stavano cercando... o forse no... decisamente i suoi pensieri erano strani.
Fece si il tentativo di tornare indietro, ma i passi andarono da un'altra parte, verso un recinto che lei costeggiò fino all'entrata di un'altro vicolo; si fermò, si guardò intorno, prese un grande respiro e lo imbucò.
Il passo era perfettamente silenzioso e veloce, finito il vicolo puntò verso un'altra recinzione, la scavalcò e si trovò in un grande prato.
I piedi nudi calpevano l'erba alta e secca, il passo era sempre veloce. Saltò un piccolo fosso e il passo diventò una corsetta, si voltò un attimo indietro e vide la città ormai lontana.
Trovò un sentiero che s'inerpicava su un crinale ben illuminato dal chiaro di Luna, ebbe la sensazione che tutto intorno a lei era vuoto. Giunta in cima diede l'ultimo sguardo alla città finchè le case non furono del tutto oscurate dal cielo della Notte.
Improssivamente la mente che l'aveva guidata fino a quel posto, la lasciò da sola, quella strana sensazione di essere guidata era sparita e lei ebbe paura.


Anith non aveva raggiunto il gruppo delle Annael, anche lei aveva seguito una strana voce ed aveva preso un sentiero abbastanza frequentato, per poi deviare verso un'alto ed ancora con altre deviazioni che lei seguì a comando pur intuendo che c'era qualcosa di strano.
La strana «sensazione» l'aveva bloccata in cima ad una recinzione, in bilico se scendere dall'altra parte o se farsi ricadere dal lato che era salita.
Stava la ferma, come un allocca... guardava da un lato e poi dall'altro, cercando di opporre resistenza al pensiero dentro la sua testa di scendere dall'altra parte e di riprendere a camminare per andare verso... bho... SANTE STELLE! era impossibile che la mente di un elfa voleva andare verso una direzione ignota!! è impossibile voler andare in un posto senza sapere di che posto si tratta!! è da pazzi! solo una mente alienata fa cose del genere!! Il suo udito catturò dei passi lontani. Era un gruppo di elfi di ronda in quella zona, sicuramente stavano eseguendo gli ordini del loro comandante; erano tempi di pace, ma le terre sui confini della città meritavano sempre una buona sorveglianza.
La ronda era formata da 6 elfi e stavano andando verso la recinzione, ma improvvisamente uno di loro propose di deviare verso sinistra, il gruppo restò un attimo in silenzio, e alla fine si convinsero a vicenda che era del tutto inutile andare verso la recinzione visto che vi erano già passati prima. Anith, che sentì perfettamente le loro parole e restò immobile senza far rumore, la cosa parve strana... se erano già passati "prima" perchè non l'avevano incontrata sul sentiero? Possibile che 6 elfi addestrati a vigilare i confini non avevano percepito la sua presenza? La Luna pareva un grande lampione e lei ferma in cima a quella alta recinzione non è che fosse invisibile! ebbe pure l'impressione che uno degli elfi girò lo sguardo verso la sua direzione ma non disse niente!!
I pensieri si erano già cancellati; alla stranezza... lei voleva pensarci, ma stava valutando se saltare dall'altra parte o tornare sui suoi passi, non pote "ponderare a lungo" perchè era già saltata dall'altra parte. Chiuse gli occhi e respirò a fondo la brezza frizzante che gli scompigliava i capelli neri, ebbe la tentazione di afferrare la recinzione per scavalcarla e tornare indietro, ma le mani avevano una presa difficile... parevano sudate... e ciò era strano... e salì la tensione. La sua mente stava cercando di dirgli un qualcosa ma nello stesso tempo gli diceva di seguire il sentiero, di stare serena perchè era un pensiero che gli arriva dal cuore... ma lei caparbia teneva la presa sui pali della recinzione, solo che i piedi non volevano staccarsi da terra! Il cuore si rivoltò, un'altro strano pensiero... di quanto adesso fosse dura con se stessa... doveva seguire ciò che gli diceva il cuore, e lei lo fece.
 
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AnnaelSidel

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Silben era bloccata dalla paura, non aveva ben capito che cosa l'aveva portata in quel posto, consapevole che qualcosa di «strano» doveva esserle successo, ma più si sforzava nel voler «cercare» e «capire» il perchè di questa «stranezza», e più si «concentrava», più non riusciva ad ottenere niente e più gli saliva la paura. Di conseguenza, per non farsi del male smise di pensare sul perchè era arrivata li, era li... punto e basta.

Anith era andata avanti di qualche metro ed era tornata con lo sguardo sul recinto che tanto l'aveva tenuta bloccata; in bilico se saltare giù verso una destinazione ignota o tornarsene a casa, ma il pensiero di un «ritornare sui suoi passi» non le sfiorava manco la testa, era li... punto e basta.

Seduta nella sua stanza, Luthien Sidel teneva le mani giunte e gli occhi chiusi, la sua concentrazione era al massimo, e quando un simile BAL [potere] si manifesta non può passare inosservato.

~~ ~~
E' un:
LUCE [incantesimo] che arriva dalla SAMA [concentrazione] e più l'artefice è potente, e più è forte la sua NAMIE [volontà] e la sua NOLWE [conoscenza] e la sua FAIRTUO [forza spirituale] raggiunge l'apice e mostra il suo ISTA QUENDERIN [il sapere segreto]
Gli elfi così «potenti» sono solitamente «anziani», dove quell'Anziano sta per l'esperienza accumulata durante la sua lunga vita e Luthien rientra in questo caso. Gli elfi non sanno spiegarlo molto bene, questo «potere»; e sappiamo che quando «non comprendo» preferiscono astenersi dal farlo perchè giudicano questa cosa «al di là» della loro comprensione, è un «potere» che esiste ma non si può spiegare perchè non ci sono basi da cui partire, è stato tutto racchiuso nella formula e legge di Annael: io sono così.
Il potere legato al «pensiero» o se preferite all'Arte d'Incantare, di incanalare i pensieri o visioni nelle menti altrui, si sostiene che sia «solo ed unico» delle elfe femmine. Improbabile che ci siano «maschi» Incantatori; l'unico sui cui si hanno dei «sospetti» è Annael, ma di questo vedremo in seguito. Il «potere del pensiero» è solitamente più forte se vi sono dei legami parentali:
Madre > figlia > Madre
anche sorelle, nipoti, cugine, ma non è detto che sia così, dipende se queste elfe intrapprendono lo studio dell'Arte dell'Incantare.

Ma di cosa stiamo parlando esattamente?

Gli elfi chiamano
SANWE (lingua antica o dialettale)
o
NAUTH nella loro lingua corrente
quella cosa che nasce nella mente, ovvero il PENSIERO.
SANWE o NAUTH: PENSIERO.
E cos'è il pensiero? cos'è il pensare?

IL "PENSIERO" SECONDO GLI ELFI SCURI.
Ricordiamo che gli ELFI SCURI sono gli unici elfi che hanno mantenuto il loro ESSERE ELFI; gli scuri sostengono che tutte le altre stirpi elfiche hanno PERSO la loro NEUTRALITA' e sono diventati degli SCHIAVI, indi per cui:
hanno PERSO la loro LIBERTA', hanno perso il loro LIBERO arbitrio ed hanno imparato a GIUDICARE
[nota: di questo è già stato scritto, contrariamente alle altre stirpi elfiche che sono convinte di essere state create come difensori del BENE contro il MALE e si sono schierati; gli elfi scuri sono rimasti ciò che sono, NEUTRALI e non sono SCHIAVI nel del BENE ne del MALE]

Per gli ELFI SCURI il «saper o poter» PENSARE è:
la forma PRIMARIA del LIBERO AGIRE che è ESSERE CIO' CHE SI E'
e abbiamo visto che fu proprio Annael a portare avanti questa filosofia, che NON VENNE abbracciata da tutti, quindi il pensiero sopra è UNICO degli ELFI SCURI:
post pensiero.jpg

NAUTH AR I LAIN CARO, CUINA IM
ANNAEL SÍDÊL


PENSARE E' IL LIBERO AGIRE, ESSERE CIO' CHE SI E'
(Legge di Annael che cancella il verbo AVERE e nasce il verbo ESSERE)​

Per gli ELFI SCURI e per TUTTI gli alti elfi, il «saper o poter pensare» è:
1. Una focoltà della mente di formare idee, attraverso le quali prendono FORMA i concetti.
2. Il PENSIERO è la capacità di FINGERE situazioni diverse dalla realtà per dare FORMA a delle ipotesi.
Qui dovete essere bravi a capire, fate un piccolo sforzo... che cosa avete imparato sugli elfi quando si usa parole: FINGERE o MENTIRE?
Che gli elfi non possono ne FINGERE ne MENTIRE (a parte Annael) gli Umani temono di parlare con gli Elfi, perchè gli elfi neppure nei loro PENSIERI sono in grado di FINGERE, diranno sempre ciò che PENSANO e sentirsi dire sempre la VERITA'; anche quella che viene tenuta nascosta ed è solo un PENSIERO, ad un UMANO non fa piacere.

SOLO PER ELFI SCURI:
la capacità di PENSARE è di tutte le CREATURE VIVENTI, tutto ciò che si MUOVE e VIVE nel MONDO è in grado di eleborare concetti.


TUTTI gli altri ELFI:
sostengono la stessa cosa, MA... creature come gli ORCHI non sono in grado di pensare.

Questo concetto è stato assimilato dall'UOMO:
il saper e poter PENSARE è solo della razza umana e non appartiene agli ANIMALI o ad altro.

TEORIA ELFI SCURI
«un ORCO è in grado di pensare, e il suo pensiero è = MALE»
«le altre stirpi degli elfi hanno PENSIERI che sono solo = BENE, essendosi schierati e NON SONO PIU' LIBERI nel loro PENSIERO»

Questa ed altre teorie degli elfi scuri andarono a rompere completamente i rapporti con le altre stirpi elfiche:
«non saremo come i Noldor, non saremo come i Sindar... ma noi Scuri siamo Liberi!»
 

AnnaelSidel

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Luthien è concentrata, le resta il pensiero finale, ma qualcosa turba la sua potente concentrazione. Solo le elfe sono in grado di farlo, viene chiamata in 3 modi e arrivano dalla radice di: SANWE [pensiero]
SANWECENDA, SANWELAYTA, SANWEMENTA

la SANWECENDA è la capicità di leggere nel pensiero.
la SANWELAYTA è la capacità di trasmettere un pensiero.
la SANWEMENTA è la capità di riceverlo.

Gli Umani la chiamano: TELEPATIA.
Questo «potere» è «solo» delle elfe femmine e solo poche di loro riescono a raggiungere una CONOSCENZA tale da essere in grado di comunicare tra loro attraverso questi messaggi mentali.

IL CASO: ANNAEL.
Gli elfi scuri «sospettano» che vi sia un maschio tra loro in grado di usare la: SANWEMENTA
ovvero: la capacità di «ricevere» un messaggio ma non ha la capacità d'inviarlo. Costui è: ANNAEL.
Perchè è noto a tutto il popolo degli elfi scuri che Annael ha il «potere di vedere lontano»
Il suo vero nome è: Heruanno Minyar PALANTIR
ricevuto dalla madre, è un:
AMILESSE > nome dato dalla madre Alto Elfo al figlio; la madre di Annael era una Noldor.
il nome completo è un:
ESSE APACENYA > un nome legato ad un destino, dove la radice APACEN è una > PREMONIZIONE; la madre di Annael era una Incantatrice.
Annael è noto per avere la «voce incantatrice» ma con l'arrivo degli Umani e delle loro teorie hanno dato agli elfi scuri ulteriori prove.
La TELEPATIA è un pensiero che viene inviato da «lontano» [tele: lontano] il popolo degli elfi scuri è arrivato alla conclusione che: ANNAEL riesce a riceve messaggi solo dalle figlie Hunien e Luthien e forse adesso anche dalla moglie Laitale, essendo la Sovrana una Necromante Incantatrice figlia di Luthien.
Questo perchè: ANNAEL ha il Potere di guardare LONTANO e oltre.

Luthien apre per unistante gli occhi e sembra cercare qualcosa nella sua stanza, ma è vuota, li richiude e torna a concentrarsi

SANWELAYTA «che fai nella mia mente sorella?»
SANWEMENTA «osservo ciò che stai facendo e mi chiedo perchè...»
SANWELAYTA «dovresti essere felice Hunien, sto dando un attimo di pace ad Anith e Silben... i loro pensieri erano diventati una tortura...»
SANWEMENTA «ti sbagli cara sorella, non sono per niente felice di ciò che stai facendo alle mie care allieve... abbiamo giocato troppo sullo... spingere... verso un amore... prima verso nostro padre e Laitale... poi lui con altri Sidel... e adesso arrivi anche tu? giusto per completare il trio? prima io, poi padre e adesso tu?»
SANWELAYTA «non credo che tu sia l'elfa giusta per farmi una morale... dimmi sorella perchè secondo te dovrei vietare loro di potersi incontrare e di parlare tranquille, lontane dai pensieri delle loro sorelle e cugine? secondo te io sto facendo del Male? quello che hai fatto tu o padre era diverso?»
SANWEMENTA «perchè sai bene a cosa porterà il loro incontro! stai aprendo un portone sul loro destino! esse hanno paura del guidizio del loro popolo! sono ancora troppo giovani! il loro carisma non è ancora così forte! chiudi quel portone!»
SANWELAYTA «il loro destino è già segnato... si amano da sempre, da quando avevano 12 anni... forse anche prima... la loro è paura, su questo hai ragione... ma non del giudizio del loro popolo, gli elfi scuri non giudicano... hanno paura dei loro veri pensieri... tu dovresti aiutarle in questo»
SANWEMENTA «ho detto di lasciarsi andare... di essere se stesse... ma mai ho cercato di farle mettere insieme! chiudi quel portone!»
SANWELAYTA «il tuo pensiero è scorretto, sto facendo la stessa cosa che avete fatto prima tu e poi padre... creo una possibilità... creo una possibilità su un destino già deciso dall'amore..."
SANWEMENTA «no! tu stai usando la manipolazione! stai usando il peggio del peggio del tuo grande potere! stai deviando loro dalla realtà! smetti ora o dovrò intervenire personalmente!»
SANWELAYTA «non sto dando nessuna visione, non sto deviando la realtà... non le ho manipolate, conosco il significato di quelle parole! e non sfidarmi sorella... sai bene che quest'arte è solo mia... e come faresti ad intervenire? non ti farei mai vedere dove sono... se voglio io domino e controllo ogni mente! e tu sei così lontana da casa..."
SANWEMENTA «Luthien... non osare sfidarmi! tu sai cosa sono capace di fare!»
SANWELAYTA «si amata sorella, ma non qui, questo è il mio regno... silenzio adesso... namarie Elore"
SANWEMENTA «....»


Un timido sorriso. Questo fu quello che fecero Anith e Silben quando si videro e fu allora; nel vederle da sole e sorridenti che Luthien uscì dalle loro menti, lasciando al destino e al loro essere se stesse tutto quanto il resto.
Anith e Silben finirono di pensare sul perchè erano arrivate li, pensarono che era esattamente dove volevano essere. Si fissarono a lungo e videro nei loro occhi centinaia di stelle, ognuna era un sogno ed un desiderio - ciao... - disse una con un fil di voce carica d'emozione - ciao... - rispose l'altra provando le stesse emozioni - che fai qui?... - questa frase la dissero insieme e ci risero sopra, colorando di rosso i loro visi perchè nelle loro menti pensarono subito alla risposta non detta - sono qui per te... -
Le loro mani si erano unite, ciò era del tutto normale, era una cosa che facevano sempre, come scambiarsi baci sulle guance, ma adesso era diverso... non c'erano tutte le altre - stavi tornando a casa? - disse una e l'altra rispose - no... o si... non ricordo... ho voluto venire in questo posto... ma non mi ci sono portata da sola... e tu? - l'altra non ricordava assolutamente niente ma era felice di essere li - con te... - aggiunse in ultimo e l'altra - ...grazie... anch'io lo sono... - mai abbassarono gli sguardi.

Quando l'incantesimo di Luthien ebbe fine, le altre LE ANNAEL si accorsero dell'assenza di Anith e Silben, e con il pensiero andarono a cercarle, non le trovarono e voleva dire che erano fuori dai confini delle terre di Ire Loissea e non ne capirono la ragione e non sapevano cosa fare.
La stessa cosa fece Hunien, neppure lei trovò la mente delle sue allieve ed iniziò ad imprecare
[Hunien] «maledetta sorella! chissà dove le avrà spedite!»
[Calime] «umm che succede?... aggiornami...»

l'elfa nanetta raccontò ogni cosa e Calime si mise a ridere dicendo all'amica di lasciar perdere, in fondo Luthien aveva ragione
[Hunien] «ragione un corno! poi lo senti tu a mio padre! o tutti gli scuri! sarà colpa mia che le ho fatte incontrare! richiamiamo i Noss e andiamole a cercare! forse siamo ancora in tempo!»
[Calime] «prego!!... dovrei richiamare un Clan da Battaglia per andare a cercare chissà dove, due elfe che cercavano un po di pace?? ma anche no!! allora si che tuo padre ci scortica! richiamare un Noss Dagor significa solo una cosa... guai in vista! figurati poi quando sei tu quello che lo richiama! gli elfi scuri andranno subito in ansia, se si muove Hunien sono guai grossi! dammi retta... lascia perdere... magari non succede niente»

disse la Kemmotar e nello stesso istante, da qualche parte, oltre i confini della città, Anith e Silben si baciarono per la prima volta.
 

AnnaelSidel

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LAIRE QUETTAR SATYA

(poesie e parole riservate)

tempo.jpg

SIN LINWE LÚME
YO NÁMO MELIN
SIN ANDA I LÚME
Ú
Ire Loissea - 3° Millennio.
ANNAEL SÍDÊL - al funerale della moglie Tovie.

 

AnnaelSidel

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"perdo la traccia... il mio pensiero corre"
Ire Loissea - 4° Millennio.
ANNAEL SÍDÊL

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"sempre aspetto che la realtà collassi"
Ire Loissea - 6° Millennio.
ANNAEL SÍDÊL

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"il mio tempo è stato misurato in petali"
Ire Loissea - 8° Millennio.
ANNAEL SÍDÊL

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io sono sopra le vostre belle parole,
bella solo per definizione!
la bella menzogna!!
io sono sopra le bugie nelle poesie d'amore,
del bel ragazzo dagli occhi azzurri
e dai capelli biondi,
dal corpo perfettamente scolpito.

Io sono la menzogna,
quella che rende tutto
perfetto!
io sono quella che tu,
vuoi sentirti dire!!
il parlar di tutti gli altri ti è noiso... superficiale...
stai affogando nelle parole,
in quelle smussate,
in quelle audaci.

Io sono la scintilla a cui non serve il contatto,
mi accendo appena vedo la piccola onestà!
la danneggio, la rompo...
Sono la menzogna, terra d'ombra,
vivo lontana dai vostri cliché d'oro,
io scrivo poesie guardando negli occhi,
rendo tutto perfetto...
io sono la bella menzogna.

Ire Loissea - 8° Millennio.
ANNAEL SÍDÊL
 

AnnaelSidel

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"Spero che questa corda al collo si dissolva, come il sogno all'alba di una ragazza che spera di ritrovare quel bacio unico e speciale, portandosi sulle spalle una vita così difficile da capire, l'amore aggrappato al desiderio, dove si crede che tutto sia a posto ma sai benissimo che non ci sono ne arriveranno i tempi migliori. Esiste una figura che indossa un lungo mantello, più si avvicina e più non vedi il volto, al collo porta un orologio che batte a tempo con i battiti del cuore. Tu chiedi ma lui non risponde, senti solo il fischio di un vento.
Ogni suo passo è quel sogno andato perso, ogni suo singolo gesto rappresenta l'avversione per il mondo. Vorresti tornare indietro, sai che la figura ti toglierà la fiducia del destino, quella figura è te stesso. Le ombre scendono sui boschi, si comincia a tremare, e tu cerchi una ragione per vivere.
Arranchi per scrollarti di dosso il pensiero, abbracci te stesso, le lacrime cominciarono a formarsi e scivolare sul tuo viso...
da qualche parte ci sarà anche una ragione."


Ire Loissea - 4° Millennio.
ANNAEL SÍDÊL

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"viviamo una vita strana... i giorni si trascinano per sempre,
gli anni passano in un lampo"

Ire Loissea - 6° Millennio.
LUTHIEN SÍDÊL

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"Una piccola tristezza attende... sui bordi oscurati,
di una notte nostalgica"

Ire Loissea - 7° Millennio.
HUNIEN SÍDÊL​

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Lodiamo i giovani innamorati
che cercano di dimostrare
a coloro che dicono
che l'amore non durerà per sempre
che non serve usare parole crudeli
mostrando a costoro che cosa intendono
quando dicono quel semplice
TI AMO.

Lodiamo i genitori
che amano e sostengono i loro figli
non importa chi essi amano
non importa ciò a cui essi credono
a quei geniori sempre pronti a fare
quello che possono
per coloro che
CONTANO PIU' DI LORO.

Ire Loissea - 6° Millennio.
ANNAEL SÍDÊL
 
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AnnaelSidel

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ANNAEL E LAITALE
MELETH PEN LÛ

ANNAEL:

Solenne dura il giorno
su una tristezza che dura da sempre
mentre son seduto su questo freddo trono
a ricordare del mio passato

Vivo questa immortale esistenza
troppo carica e piena di errori e di sensi di colpa
che aspettano solo di essere rotti
e il giorno in cui inizieranno ad appassire

Il tempo non va verso il presente...

Io non sono nulla
o forse sono una lacrima
che rotola giù per la guancia
e sono stanco di pensare

Intrappolato su questo trono
ricordando quello che ho perso
tutti gli errori che ho fatto
per i quali ho pagato un alto costo

Il tempo non va verso il presente...

I miei capelli sono diventati argento
sono del mio popolo l'unico ad averli
e tra loro sono il più anziano
dovrei essere felice di questo

c'è qualcosa nel mio cuore
che dice che questo percorso non è mio
quanto mi chiedo da dove, in che punto, in qual momento
il mio futuro splenderà

Il tempo non va verso il presente...

Attendo il destino
quel destino congelato da troppo tempo
quel destino volubile
quel destino affidato alla monetina del testa o croce

vivo la vita nel rimpianto
a queste azioni non fatte
a quelle che non ho desiderato prendere
ho giocato con la mia vita

e con tutto ciò che ho provato
ora perseguitano la mia esistenza
una canzone insanguinata
una canzone di morte
LAITALE:
Non dire queste parole mio amato elfo
io sento da sempre il coraggio nel tuo cuore!
dammi modo di raggiungerlo
Così che io posso vivere la mia vita
al fianco dei tuoi passi!

Anch'io desidero cambiare la mia vita
io ti amo da sempre!
non indugiare
non cedere al rimpianto!
riposa al mio fianco

Insieme guariremo le nostre ferite
abbatteremo il dolore
cambieremo la nostra vita
così persa e confusa
io piango con te queste lacrime amare

Io, l'unica vera necromante
piango per quello che sono diventata
io voglio tornare ad amare!
io amo te! Annael Sidel!
io non voglio morire!

ANNAEL:

Tu sai che non potrà mai smettere
questo nostro pianto
anch'io t'amo Laitale
non importa quanto sia difficile provare
ma questo è il mio destino!
una interminabile tristezza...
che non si vuole mai saziare
LAITALE:
si sazierà! bevi dalle mie labbra!
e ricorda che tu stai amando me!
io non ti darò tristezza
ma solo momenti di puro terrore!
Guarda ora dunque il tuo destino,
che sia testa o che sia croce non importa
domandati mio amato elfo...
sei tu in grado di amare veramente
una vera necromante?

Ire Loissea - 8° Millennio.
ANNAEL e LAITALE SÍDÊL
 
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AnnaelSidel

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LAITALE:
«Mi siedo sul mio trono di teschi,
Rodo il midollo dalle ossa dei maledetti,
Comando un esercito di spettri!
Sento i Demoni sotto le pietre della Terra...
Nessuno può sfidare il mio dominio!
Nessuno osa prendere le armi,
Nessuno può sperare di evitare il mio dolore,
E cadono tutti... uno dopo l'altro... goccia a goccia...
ai piedi della Necromante.
Sento la disperazione dei servi del Mondo!
Imprecano un Dio che li prenda a calci!»


ANNAEL:
«Che parole odo oh mia Signora!
Quale minaccia ritorna di nuovo?
Inizia una nuova tragica storia?
Che nemico hai conosciuto?
La Necromante guarda dove non deve guardare,
nei miei occhi deve essere il suo sguardo...»

LAITALE:
«Solo tu... nei miei occhi...
ma devo guardare e pensare altrove,
se ti guardo brucio...
brucio di desiderio!
ti trascino con me,
bruciamo giù!
Soffoco quando premo il petto contro il tuo...
ossigeno mi bruciano i polmoni!
Onde e ombre... sei tu, mio amato Signore...»

ANNAEL:
«Brilli in me come Sole,
le ombre corrono e si nascondono
mai ti lascerò sola a combattere nel buio!»

LAITALE:
«Amato Signore...
con te devo combattere il dubbio,
tu hai il potere e la forza di saper mentire...»

ANNAEL:
«Amata elfa...
dubiti della parola; ...per sempre?
quel sempre può essere che non significhi... niente...
è un niente in confronto delle mie labbra sulla tua pelle,
è niente in confronto alle mie parole nel tuo orecchio,
che sempre dicono...
nel mio cuore... per sempre...»

LAITALE:
«nel mio cuore per sempre...solo tu...»

ANNAEL:
«nel mio cuore, solo tu....
la mia Necromante...»

LAITALE:
«nel mio cuore, per sempre!... solo tu...
il mio elfo bugiardo!!»


Ire Loissea - 8° Millennio.
ANNAEL e LAITALE SÍDÊL
 

AnnaelSidel

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codice min.jpg

Non è un libro, si tratta di un «gergo infantile» ideato e creato dalla fervida immaginazione di Annael Sidel all'età di 6 anni. Ma prima di arrivare a questo «codice» c'è sempre dietro una lunga storia. Gli «ELFI»[1] lo conoscono anche con nomi diversi:
La lingua di Min, Il codice del Minyar, Lingua del Min etc etc...

PETH O MÎN
tradotto:
PARLATA DI UNICO

«ELFI»[1]
dovete tenere presente che Annael Sidel, iniziò ad usare il CODICE DI MIN quando ancora gli elfi erano «DIVISI» e stavano compiendo un «VIAGGIO».

Sembrerà un assurdo, ma fu proprio grazie a questo «CODICE» che Annael inizierà a tracciare un «destino» diverso, sia per se stesso che per tutti gli altri elfi che lo seguirono, alcuni elfi sostengono che il «CODICE DI MIN» fu la BASE della stirpe elfica degli: ELFI SCURI
Annael invece dirà:
«gli elfi Scuri esistevano già... solo che non avevano preso coscienza di esserlo... il mio modo di parlare può essere stato d'aiuto... certamente segnò una tappa fondamentale per il destino degli elfi»

Iniziamo questo capitolo dalla parola: MÎN
MÎN
è un > EPESSE < ovvero un SOPRANNOME (lusinghiero, rispettoso, mai peggiorativo)
EPESSE è anche > Un NOMIGNOLO o un DIMINUTIVO <

Subito troviamo un errore di traduzione, UNICO in lingua elfica «AVARIN» si dice:
ER (presiffo)
oppure
MINAI (aggettivo)

Perchè è stato tradotto con il termine UNICO?
Il vocabolario e di conseguenza la lingua e le parole, nell'idioma degli elfi è «scarso».
Gli elfi parlano poco, usano sempre le parole giuste e sempre le stesse, non amano le parole troppo lunghe e preferiscono parole corte.
La lingua elfica deve seguire un sorta di procedimento alquanto complicato:
1° - bisogna DEDURRE le parole e cercare se per caso ci sono dei
SOTTOINTESI.
2° - a questo punto possiamo dire di aver COMPRESO le parole, sempre cercando dei
SOTTOINTESI.
3° - possiamo INTEPRETARE le parole ma valutare sempre dei
SOTTOINTESI.

la formula è questa:
[deduzione] > (sottointeso) < [comprensione] > (sottointeso) < [interpretazione]

dedurre.jpg

INTERPRETARE le parole di un elfo non è facile, ma è proprio quello che loro vogliono, gli elfi non sono particolarmente contenti degli Umani desiderosi di apprendere le loro lingue... le lingue elfiche sono perfette perchè perfetti sono gli elfi, le lingue umane sono rozze... rustiche... farcite di vocaboli coloriti... non hanno un dolce suono... urtano il fine udito degli elfi, i loro caratteri sono dei ghirigori, sgorbi, esteticamente brutti... perchè gli Umani non sono perfetti... tutto questo alla faccia della Modestia.
Del resto è molto ma molto complicato che un Umano riesca a «sopportare» un elfo, raramente un umano andrà in giro a dire:
ho conosciuto un elfo «simpatico»
lo internano da qualche parte e buttano la chiave.

C'è da dire che gli elfi «tra di loro» parlano! e parlano a raffica! tra di loro gli elfi non stanno mai zitti! sono capaci di restarsene a parlare per ore e ore!! ma pure per settimane!! è successo che una volta un gruppo di elfi parlò per 4 mesi di fila sotto un albero, senza mai mangiare, senza mai dormire, sotto il sole, sotto la pioggia e persino sotto la grandine! dialogando piacevolmente su una questione di... resina... incuriositi, impiegarono 4 mesi per capire il perchè la resina stava facendo una strada diversa e aveva cambiato colore e densità...
si dice che ai loro piedi erano cresciti i funghi, il muschio e la muffa! questo può essere vero, capita spesso che la pelle degli elfi prenda il colore della natura... le ELFE sono molto abili in questo, specialmente se sostano e si mettono a parlare per ore vicino ai fiori, iniziano a profumare come i fiori e ad alcune la pelle si colora dello stesso colore dei petali; leggenda narra di un Elfa che viveva vicino a dei gigli e leggenda vuole che tra i capelli ogni tanto si vedeva spuntare un giglio... lei stessa iniziò a sembrare un grande fiore di giglio e manco a dirlo che gli venne dato l'EPESSE di:
INDILFINE (capello di giglio)
 
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