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Annael Sidel

AnnaelSidel

Utente attivo
Il matrimonio consiste in 3 fasi.

1° fase: LA CERIMONIA.
Lo sposalizio [VESTA] avviene sempre nella città del Clan dello “sposo” ma gli sposi posso decidere di sposarsi a Palazzo Reale.
E' LUI che "presenta" la futura moglie al suo Clan, LEI diventerà una di loro.
Non ci sono pubblicazioni e inviti e nessuno è stato invitato, alla CERIMONIA può partecipare:
TUTTO IL POPOLO DEGLI ELFI SCURI
Avviene in automatico e Non è un obbligo, chi vuole può partecipare e può essere presente allo sposalizio e brindare agli sposi.

IL RITO.
Sebbene in alcuni libri si legge di un rito di nozze molto simile a quello degli umani; il padre che accompagna la sposa all'altare... un prete...
"Vuoi tu qui presente bla bla... prendere in sposo... bla bla... per amarlo e rispettarlo... bla bla"
forse sarà così per le altre stirpe elfiche; gli elfi scuri hanno sia un “rito breve o lungo” a conforme di come gli gira al Sovrano… nel senso che ANNAEL ogni volta cambia le parole e può essere breve:
“Da adesso siete uniti in matrimonio”
6 parole e in meno di 20 secondi “liquida” gli sposi [rito abbreviato] o può dilungarsi… se dopo 30 minuti sta ancora parlando si alza un borbottio e lui smette e gli sposa:
"siete sposati" [rito molto abbreviato]
Non è consentito agli sposi la specifica richiesta di chiedere al Sovrano un rito breve o lungo, decide Annael.

BRINDISI CERIMONIALE.
Al termine della cerimonia vengono stappate bottiglie per il brindisi di “ben arrivo alla nuova unione” è solo ed unicamente un brindisi non ci sono MAI tavoli con del cibo [paste e torte per capire] non viene MAI servito qualcosa di SOLIDO ma solo LIQUIDO. [vino; acqua; birra; latte; idromele].
Inizia la FESTA NUZIALE con orchestra e danze che può durare per un "tot" di tempo; senza offesa, se sono elfi diciamo "comuni" dura ore, se sono elfi di una certa "elevatura" può durare anche giorni.
CERIMONIA, RITO e FESTA sono a carico della CORONA, è ANNAEL che deve incaricarsi di fornire il "liquido" e tutto il resto, anche se la cerimonia si svolge nella città dello sposo.

Dalla fase 1 alla fase 2 possono passare anche giorni; di solito 2.

2° fase: IL RICEVIMENTO NUZIALE.
Qui è dove si mangia e si beve. Questo è il “ricevimento” che viene solitamente affidato ai FALME.
INVITI & INVITATI – gli inviti sono stati tutti a “voce” e per la precisione per “voce” della sposa.
Cosa significa?
Che prima del matrimonio la coppia avrà passeggiato ed incontrato gente o si sarà recata in un preciso posto per incontrare una o più specifiche persone. In questi incontri la Sposa a “voce” lancia l’invito. Fare l’imbucato in un matrimonio elfico è quindi “impresa impossibile e spavalda!” dato che è LEI a sapere e conoscere gli invitati, e sempre LEI a chiedere con educazione di lasciare la festa, e se per caso l’imbucato decide di fare il bullo o punta i piedi, tipo:
“Non me ne vado! Sei stata tu la maleducata a non invitarmi!”
indipendente che sia maschio o femmina, LEI andrà in bestia e di “peso e forza” lo caccia via.
Ma lo sposo non può invitare nessuno?
Certo che può anche LUI invitare ma LEI deve essere d’accordo… se LUI prende iniziative personali rischia di far saltare la data del matrimonio o persino tutto il matrimonio.
C’è un motivo: sarà LEI a farsi carico della nuova famiglia e per questo decide LEI chi ha l’onore di partecipare alla festa della sua nuova famiglia. In teoria potrebbe anche verificarsi questo; NON CAPITA MAI… ma per dire:
LUI “andiamo dai miei così li puoi invitare”
LEI “uff… tuo padre e tua madre sono così pesanti e noiosi che mi rovineranno la festa… poi tua madre critica sempre tutti! Ma va bene… andiamo…”

Ripeto: NON SUCCEDE MAI! che proprio i genitori vengano tagliati fuori dalla sposa.

Va da sé che questi “inviti a voce” mettono in luce “amicizie e antipatie” che andranno a far parte del pettegolezzo
“Non ti ho vista al matrimonio di Rine… non ti ha invitata?… credevo foste amiche…”
“Guarda… lo credevo anch’io fino a qualche giorno fa!! Questa me la lego al dito! E pensare che li ho fatti conoscere io! Altrimenti lei adesso altro che sposa felice! Era ancora a raccogliere la frutta nei campi! Mi raccomando ehhh… non dirlo a nessuno che te l’ho detto…”
“tranquilla, sarò una tomba!”
Dopo 2 ore lo sapranno tutti.

Dalla fase 2 alla fase 3 possono passare giorni; di solito anche qui 2 o massimo 3 giorni ma è successo che siano anche passati mesi ed anni; la fase 3 deve avvenire PRIMA che la nuova copia CONCEPISCA la prole, se non è chiaro: LEI NON DEVE ESSERE GIA’ IN CINTA.

3° fase: RICEVIMENTO PRIVATO.
Anche qui si beve e si mangia ma NON viene organizzato dai FALME.
INVITI & INVITATI – adesso è in ESSERE una nuova unione e sia LEI che LUI scrivono inviti e li mandano a chi vogliono loro per loro libera decisione, si potrebbe dire che LEI non sa chi ha invitato LUI e viceversa o che LEI o LUI tenga nascosto chi ha invitato per fargli una gradita sorpresa; magari LUI invita elfi che a LEI sono antipatici o viceversa.
Ovviamente la nuova coppia ne discute insieme sul chi invitare perché è una di quelle “rare” occasioni che “consentiranno” a persone estranee di partecipare alla loro nuova vita famigliare.
E' importante che ancora NON ci siamo figli, neppure nel grembo di LEI, all'arrivo di una prole, i primi giorni e primi mesi è una "gioia segreta" della coppia che "informerà" della nascita quando lo riterranno opportuno e giusto.
Ricevere in forma scritta; con gli elfi che scrivono di rado, un INVITO PRIVATO è considerato un GRANDE ONORE è talmente grande lo stupore di ricevere l’invito che l’invitato rischia di svenire di gioia dopo aver letto l’invito.

A chi hanno scritto gli sposi? Ovvio ma lo diciamo, i primi inviti arrivano ai genitori, seguono fratelli e sorelle ed altri parenti vicino e lontani. Seguono gli amici del cuore e qui può essere che alcuni amici non siano simpatici a LEI o viceversa ma il tempo; forse, cambierà le loro opinioni. Possono anche essere normali amici, morale… decido loro! Questo ricevimento si svolge solitamente nella NUOVA CASA degli sposi ma anche qui possono decidere per un luogo diverso.

ANNAEL riceve SEMPRE questi inviti privati quasi subito dopo aver unito la coppia in matrimonio, ci sono coppie che hanno detto che l’invito per Annael l’avevano già scritto mesi prima del matrimonio e prima di quello dei loro genitori e parenti, ANNAEL si è sempre presentato a tutti gli inviti privati degli sposi mentre per altri inviti privati inventa sempre delle scuse. L’invito privato di una nuova unione è un ONORE ed ovviamente poi nascerà il pettegolezzo perché gli elfi vorranno sapere chi era presente!

Specifichiamo: la nuova coppia non invita Annael nei panni del Sovrano come potrebbe essere corretto; mai nessun invito è arrivato con l’intestazione SIRE o MAESTA’ ma semplicemente:
ANNAEL SIDEL SIETE INVITATO ALLA NOSTRA FESTA

UNO DEI TANTI INVITI PRIVATI RICEVUTI DA ANNAEL DA PARTE DEGLI SPOSI
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Ultima modifica:

AnnaelSidel

Utente attivo
Il problema Bachiano

IRE LOISSEA [REGNO]
CITTA’ DI BACHAM - CASA DI BACHAM FALME
DATA: ? / Narbeleth / ?

Mentre siamo qui a scrivere di matrimoni e d’inviti, di parole che andranno a gonfiare l’ego di Annael, la giornata è andata avanti!
Dando una prima analisi, il BACO conosce molto bene le due elfe, diciamo pure alla perfezione. Conosce i loro caratteri e le loro preferenze personali, i dolci e le bevande non sono stati fatti a “casaccio” ma sono i dolci e le bevande preferiti dalle due elfe.
Le due elfe “carichi da 90” non sono di “primo pelo” ed è lampante che è stato tutto apparecchiato a dovere per un motivo ben preciso e subito iniziano a lanciarsi sguardi d’intesa. Luthien potrebbe “tentare” di sondare la mente del Bacham ma sa bene che il BACO ha la “conoscenza” per percepire un possibile incanto mentale e comunque l’etica di Luthien impedisce di farlo.
In casi come questo anche per noi elfi il TEMPO diventa importante! Inutile continuare con pause di silenzio tra una frase e l’altra, di lanciarsi sguardi, non è il momento di perdere TEMPO ma di andare dritti al sodo! La giornata passa e si deve scrivere per i nostri lettori!
LOTE: “Questi dolci alla frutta sono deliziosi! Porterei il vassoio delle paste al cioccolato a casa! O resterei qui a finirlo! Ma devo mantenere la linea!”
BACHAM:
“Mia signora, se è vostro desiderio prendete pure, ho fatto preparare altri vassoi e se volete restar ospite dei Falme ne saremmo felicissimi”
LOTE: “Bacham… quando mi chiami Signora e ti rivolgi a me; Lote, con il LEI… ti si alza una nuvola sopra i capelli biondi, ti conosco da quando eri alto 1 metro figurati se non ti conosco adesso con quella testa bionda tra le nuvole! Amico mio già nel ricevere questo invito ho subito iniziato a pensare… per cui, esponici il problema, perché ci sarà un problema…e sono; siamo! Curiose di sapere l’entità, la gravità di questo problema”
Bacham ha il vizio di “vedere” problemi che solo lui vede! E le due elfe lo sanno benissimo, questo suo comportamento e modo di fare gli ha creato non pochi “veri e seri” problemi.
Il Trio lascia la veranda troppe orecchie elfiche potrebbero “catturare” le parole, quindi la vicenda è molto seria se lo stesso Bacham preferisce che nessuno della sua famiglia ascolti quello che ha da dire alle due elfe. Lo studio del Bacham non ha nulla di così diverso da uno studio notarile o di un avvocato umano. Un grande tavolo dove nel centro c’è una cartella in cartone, tenuta legata da un nastro rosso e si leggono chiaramente le lettere scritte in grande ed in inchiostro nero:
PRATICA N°002 – CASSETTO 1 – LETTERA ESSE.
Aperta la cartella il BACO prende due fogli trattandoli come se fossero di cristallo e li porge alle due elfe.
In bella calligrafia le due elfe si trovano a leggere una lista di nomi in ordine alfabetico:
Anith
Aranel II (seconda)
Arecthel
Artanis
Berit
Dolben
Ecila
Eirien
Enith
Estelben
Falassion
Fefalas
Hal
Hunien
Iulben
Lamaenthel
Lanben
Lolindir
Luthien
Marilla
Mel
Meril
Narwain
Nelnith
Nilith
Ninde
Pella
Rin
Sanya
Silben
Surion
Tinwe
Triwathel
Tuinir
Un

Dopo aver letto i nomi cala il silenzio che durò parecchio… forse fino a sera inoltrata. Motivo? Le due elfe avevano riconosciuto subito i nomi della lista; tra l’altro compariva anche quello di Luthien.
“Sono i Sidel” dice ancora pensierosa Lote
“No, non sono tutti i Sidel, sono tutti i Sidel non sposati” aggiunse Luthien
“OHH! VERO! ecco perché ci sei tu e le tue sorelle Hunien e Mel… ma ancora mi sfugge il motivo…”
“Mia cara Lote quello a cui ho subito pensato vorrei non averlo pensato! Ti dirò che mi ricorda pure qualcosa… vicende passate in cui venni mio malgrado coinvolta e che pagai molto caro… Bacham? Vuoi spiegarci?”

Bacham si alza e prende altre cartelle, le apre e gira fogli, legge anche se ormai ha già ben chiaro quello che deve dire, ripassa per farsi coraggio perché ha trovato un “serio problema” cioè… quello che secondo LUI è un serio problema, e con parole SUE e con il SUO pensiero cerca di spiegarlo alle due elfe.
“Dunque… diciamo che qualcuno ha voluto farmi notare che i Sidel son pochi… nel senso che nessuno di loro è unito in matrimonio… non ci sono da tempo figli Sidel in linea di sangue… insomma rispetto alle altre Casate sono indietro…”
Reazione di Lote: silenzio e occhiata verso Luthien.
Reazione di Luthien: grossa risata con mani sulla pancia e lacrime agli occhi per poco non cade pure dalla sedia.
“Principessa il vostro ridere non lo comprendo mi aspettavo reazione diversa”
“Bacham… di cuore mi viene di ringraziarti per essere sempre così preoccupato della mia famiglia… ma non vedo questo serio problema… intanto direi di togliere subito me e mia sorella dalla lista! Ma come fai a scrivere il nome di Hunien? Lo sai bene che non ha senso… una logica… io ancora ancora potrei capirlo… ma sai bene che il mio cuore e la mia mente è concentrata sul regno! Io ho sposato il nostro Regno! Cancellami!”

Lote interviene
“Sarei curiosa di sapere chi è stato quel qualcuno… dando per scontato che sei incapace di mentire… sono stati i tuoi parenti?”
“A suo tempo Lote… ogni cosa suo tempo…”
“Amico mio, io non rido anche se come Luthien ne avrei motivo, poi mi ritengo offesa! Il mio nome non è sulla lista!”
“Scusa amica cara ma sei una Kemmotar… il tuo Clan non ha questo problema”
“Stavo scherzando! Guarda che faccia! comunque e seria, concordo con Luthien, pensiero nobile il tuo che mostra il tuo amore e attaccamento ai Sidel… ad Annael… direi che hai veramente esagerato! Comunque continua”

il BACO continua a manifestare la sua preoccupazione e per LUI il serio problema ha un nome ben preciso: HUNIEN SIDEL.
Ha carte e prove in mano e spiega serio in viso:
“Tutte le elfe dei Sidel sono state sue allieve, questo ha creato un forte legame che ha impedito alle donne dei Sidel di unirsi in matrimonio… sicuramente è stata involontaria ma Hunien doveva saperlo che c’era questo rischio, lei e lo sapete benissimo esagera nell’esaltare le femmine ed è troppo critica e severa quando a volte parla dei maschi… i Sidel devono crescere, sono fermi da troppo anni… non ci sono più guerre con orfani da adottare, i figli adesso devono arrivare dalle unioni”
Segue altro silenzio, le due elfe son rimaste a bocca aperta.
 

AnnaelSidel

Utente attivo
“Mio Dio Bacham!!” fu Lote a trovar le prime parole
“Mio Dio? <disse Luthien guardando sorridendo l’elfa> dove l’hai pescata questa espressione? Ti sei convertita? <per poi sospirare e farsi triste in volto> in questo momento sarei io a ritenermi offesa e non sto scherzando… dovrei alzarmi e andar via…tu sei buono Bacham lo so bene e lo sento nel mio cuore e nella mente, ma questa critica a mia sorella maggiore mi spezza il cuore… ma… <sospirando ancora> una parte di me comprende… ed è disposta a seguire il tuo ragionamento perchè hai detto il vero… Hunien ha un carisma unico e sicuramente le sue parole hanno colpito le femmine dei Sidel; le ha cresciute tutte lei… questo legame può essersi effettivamente creato… ma nessuna di loro ha mai dato segni di… stranezze tipiche di mia sorella… sapete cosa intendo...stranezze che non portano lo sguardo sui maschi...e comunque ci sono anche maschi sulla lista e non possono essere stati condizionati da Hunien ”
“Bhe mia cara… Anith e Silben non direi…io sapevo che le due cugine stavano insieme e voi Sidel siete tutti di natura strani… tutti avete preso da lui, il Re delle stranezze…” disse Lote
"Stavano! non sei aggiornata!... ma non ne sono sicura..."
"ahh ecco!"

Bacham si alzò e andando verso la finestra
“Amiche mie volete sapere chi è stato? perchè questa cosa delle nascite non l'ho notata io e neppure un mio parente...giorni fa in questa stessa stanza erano presenti tutti i capi Clan; fatta eccezione per Annael ovviamente, io come voi non avevo visto questo problema… sono stati loro a loro a mettermi in testa questo pensiero ed io mi sono spinto a cercare… nel cercare il motivo…il mio pensare mi ha portato ad Hunien”
girandosi lento tornando a fissar le elfe. Luthien stava per parlare ma Lote intervenne prima
“Un attimo! Hai detto TUTTI i Capi Clan? Mi stai dicendo che mia nipote, figlia di mia sorella Artanis… Calime Kemmotar era presente anche lei? Ed io non ne so niente? Ma veramente i Capi Clan sono arrivati a pensare a questa cosa!?”
“E’ così amica mia… e ti dirò due cose, era da tempo che ci pensavano ed erano intenzionati a portar la questione delle nasciate in visione al Consiglio, ma Annael non apre un consiglio elfico da quanto? Si sono rivolti a me e con i capi Clan è stato deciso di tenere questa questione lontana dai pettegolezzi, se la voce sale fino alla torre di Annael… abbiamo dato la nostra parola di non parlarne a nessuno… ma io come vedete ho già infranto la loro fiducia… io ho a cuore Annael e non vorrei veder precipitare la situazione”

Altro silenzio rotto da Luthien
“Tu e i Capi Clan passerete un brutto momento… per non dire se la voce arriva a mia sorella Hunien… precipitare la situazione significa che i Clan stanno forse pensando di togliere Annael dal trono?"
"NO! quella è solo una mia paura...con tua sorella non ho molta intesa ma per ora non penso al rischio di vedermela arrivare sulla porta...vi chiedo di cuore di mantenere questo incontro segreto"

Pausa di silenzio poi Luthien disse:
“Avanquentima?”
“Confermo… Avanquentima” rispose Bacham
“Assolutamente! Anche per me Avanquetima! Non diremo che siamo state qui!”

I 3 parlarono per tutta la notte e anche il mattino seguente.

Quello che Bacham ha pensato e detto nei confronti di Hunien ha un che di “logica” e una traccia di questa prova la si trova
QUI
Hunien ha sicuramente avuto e tiene ancora un Legame carismatico con tutte le sue attuali ed ex allieve, questo legame è sicuramente più stretto e forte con le ex allieve dei Sidel.

Lo avevo detto che c’era puzza! Se questa voce gira scoppia un “CASO” elfico di proporzioni mai viste! Eeee… non scordiamo… Annael potrebbe essere già al corrente… se il suo sguardo è puntato in questo preciso presente o lo è stato già tempo prima; nel Passato… quando questo Presente era il Futuro… Annael potrebbe aver già visto tutto… qualcuno ha visto un ragno nella stanza del BACO?
Suilad.
 

AnnaelSidel

Utente attivo
IRE LOISSEA [REGNO]
DATA: ? / Narbeleth / ?

Esisteva veramente un problema “demografico” o i Capi Clan si erano mossi per altre motivazioni?
"Fa molto strano" che dopo secoli passati a contatto con gli umani ed aver "assimilato, imparato e migliorato" alcune delle loro scienze e conoscenze, gli elfi scuri si siano improvvisamente interessati, "incuriositi" della scienza umana che studia la popolazione mettendosi ad analizzare i suoi molteplici indici "statistici".
Ci sarebbe da dire che la nostra "STATISTICA & CASISTICA" non rientrano nella "scienza" non sappiamo cosa sia la scienza, nel senso che:
1 - il termine NON esiste
2 - per noi corrisponde alla "CONOSCENZA del PENSIERO INTERIORE" [IST IND]

Si potrebbe dire che la nostra "STATISTICA & CASISTICA" si manifesta nell'ARTE del PETTEGOLEZZO, dove:
STATISTICA = studio dei fenomeni collettivi specialmente quando il numero degli individui interessato è talmente elevato da escludere la possibilità o la convenienza di seguire le vicende di ogni singolo individuo - raccolta di un grande numero di dati inerenti i fenomeni in esame -
"ipotesi" più o meno direttamente suggerite da analogie con altri fenomeni già noti - spesso la raccolta dei dati viene limitata a un campione più ristretto - attività descrittiva di certi fatti sociali e "scienza del collettivo" - classificazione ed elaborazione dei dati che permette di trarre indicazioni su fenomeni non osservati direttamente.

CASISTICA = "casi di coscienza" a secondo le circostanze, per trovare un "senso, un regola" applicabile a ciascuno "caso".

"Fa molto strano" che gli elfi scuri si siano improvvisamente dedicati a questa scienza Demografica andando a studiare ad esempio "il tasso di fecondità" calcolato sulla media dei figli per donna in età fertile (compresa fra i 15 ed i 49 anni) un conteggio non applicabile alle donne ELFE visto che in quella fascia di età anche per noi le donne sono fertili di natura ma sono a tutti gli effetti "BAMBINE".
E' talmente "strano" da essere "IMPOSSIBILE", ergo... ci deve essere un'altra motivazione.
La motivazione più valida e concreta potrebbe essere di "imparentarsi con il CLAN REGNANTE" ovvero con i SIDEL. Se; e dico se, la motivazione è questa i Capi Clan si stanno muovendo in un campo pieno di trappole, è un "ritorno" alle origini dove si usava "combinare UNIONI per questioni private o d'interessi di Clan" e se così fosse andrebbe a scatenare le ire del Sovrano.

“Fa troppo strano” che i Capi Clan siano disposti a riportare a galla quelle tradizioni che Annael aveva vietato e ci era riuscito anche grazie al loro aiuto.
Andiamo veramente alla "cieca" e "ipotizziamo" che le poche nascite siano dovute alla: MANCANZA DI GUERRA. Non avendo da tempo “nemici e guerre” gli elfi scuri sono entrati in; chiamiamola “pace interiore” e senza il pensiero della guerra e le sue tragiche conseguenze non hanno “valido motivo” di fare figli.
O non fanno figli per tenere alto la passione sessuale? Anche queste sono ipotesi IMPOSSIBILI.
QUINDI??
Non sappiamo il numero delle nascite negli altri Clan ma a quanto pare il “problema” è solo dei SIDEL.
 

AnnaelSidel

Utente attivo
LA CASATA DELLA STELLA BRILLANTE
E I SIDEL OGGI

"La STELLA BRILLANTE si occuperà e si prenderà cura degli orfani, togliendoli da un Destino Segnato"

Un ripasso della vita di ANNAEL.
La madre annuncia che il figlio che porta in grembo ha un “destino segnato” è una premonizione che poche elfe ottengono per “dono di madre natura” e dell’Unico Creatore, un “potere” che solo poche elfe riescono ad avere. Tutti vengono a sapere il suo “VERO NOME” quello dato dai genitori che dovrebbe restare segreto: HERUANNON MIYAR PALANTIR
“I genitori di Annael si erano UNITI per loro libera decisione, hanno infranto la tradizione dei matrimoni combinati; LEI non era di nobile Casata ed era destinata a sposare un altro elfo. LUI era di nobile casata e doveva sposare un’altra elfa. I genitori di ANNAEL fanno VESTA [sesso] di nascosto al termine del loro 1° anno decidono di fare VESTA [unirsi] per sempre andando contro il volere delle loro Casate”

Il bambino resta orfano a 3 anni e per gli elfi è un ATTO VIOLENTO che porterà alla morte certa del piccolo elfo, per cui il segreto del nome può essere infranto. Primo segnale di stranezza, il piccolo non muore e tutti s’interessano al punto che i parenti litigano tra di loro per averlo con loro. Sballottato tra parenti della madre, del padre, zii e cugini, a 6 anni MINITHON KEMMOTAR riesce a “strappare” il piccolo elfo che non è amato.
MINITHON KEMMOTAR amico della madre prende il piccolo che a 6 anni non è ancora morto e lo porta tra i KEMMOTAR, a 10 anni vuole già entrare in società e "stranamente" passa la cerimonia del cambio di nome e si presenta agli elfi come: ANNAEL SIDEL.
In quel periodo veniva usato il termine NOSSE che indicava le CASATE ELFICHE, Annael conia il termine NOSS inteso come CLAN e dice che i SIDEL; parla plurale ma è ancora SOLO LUI:
"La STELLA BRILLANTE si occuperà e si prenderà cura degli orfani, togliendoli da un Destino Segnato"

ANNAEL ha circa 11 o 12 anni quando già inventa il sistema delle “adozioni” che gli elfi non “comprendono” dato che nessuno ha MAI capito perchè non sia morto lui e neppure gli orfani che diventano tutti SIDEL.
ANNAEL deve specificare il significato del termine NOSS [Clan; famiglia] è sempre da solo ma nella sua fantasia da bambino vede già un gran numero di SIDEL; non tanta fantasia visto che gli orfani in quel periodo erano molti e li prende con se formando la famosa: BANDA DI MIN, il primo tentativo e desiderio di BAMBINO di aver un suo NOSS [clan] e a 12 anni eccolo che dice:
"I Sidel non sono propriamente un NOSSE [Casata elfica] i Sidel non nascono, lo si diventa! Ma non tutti possono ESSERE Sidel! I Sidel sono un NOSS [Clan] unico nel suo genere! una grande famiglia!!"
Nella “complessa” società elfica i nuovi termini coniati da ANNAEL creano confusione ed ecco che i NOSSE sono le nobili Casate elfiche mentre questo fantomatico NOSS voluto da un BAMBINO è una “BANDA DI BAMBINI ESALTATI E STRACCIONI” rimasti orfani e che stranamente non sono morti, vivono ai margini delle schiere elfiche e sono “ribelli” non conoscono l’educazione Elfica, sono bambini “problematici” guidati da un elfo che però ha su di sé TUTTI gli sguardi, l’interessamento e la curiosità degli elfi.

Nasce un problema che si aggrava quando nella BANDA DEL MIN si uniscono altri bambini che NON SONO orfani e che appartengono a quella volontà di Nobiltà Elfica e di “stirpe pura” portata avanti dai 3 Sovrani; un esempio è LOTE KEMMOTAR, non orfana e di casta Nobile, la prima ad entrare nella BANDA DI MIN.
Non sono giochi da piccoli elfi, Annael li sta portando sulla “cattiva strada”. Chi è l’elfo che inizia ad accanarsi contro di lui? Un Antico Sovrano elfico di nome ERUNDIL.
ERUNDIL non riconobbe MAI la Casata dei Sidel, inteso come NOSSE; Annael discendeva ed era parente di un NOSSE dal “sangue nobile” ma non basta, nel suo sangue scorre la “discendenza” di tutte e 3 le Antiche Stirpi elfiche che rende ANNAEL una preda da “sposare”.
In quel periodo i SIDEL non furono MAI un CASATA ELFICA. [NOSSE]

ANNAEL sposa TOVIE e il padre di lei: AIKANARO; antico Sovrano, riconoscerà i SIDEL come NOSS [CLAN]
Dall'unione di ANNAEL e TOVIE nascono 2 figlie:
HUNIEN e LUTHIEN
che sono a tutti gli effetti la LINEA DI SANGUE di ANNAEL

ANNAEL è adulto, sposato e con 2 figlie e con lui sono cresciuti gli orfani che sono SIDEL ma nessuno li riconosce perché non sono in LINEA DI SANGUE e non è ancora chiaro il “concetto Annaeliano” di ADOZIONE.
Ci sono nuovi orfani e Annael li prende con se e tra questi c'è un piccolo elfo che Annael chiama allo stesso modo di quando lui era piccolo:
MIN SIDEL
e dice a tutti che MIN SIDEL è “suo figlio” a questo punto interviene ERUNDIL.
ERUNDIL scriverà una LEGGE ELFICA dove specifica e conferma che gli ORFANI adottati dai SIDEL sono considerati “FIGLI” e si devono ritenere parte della LINEA DI SANGUE.
E’ una vittoria di Annael nei confronti di ERUNDIL? ERUNDIL era furbo e con questa legge in pratica andò a togliere il “concetto di adozione” voluto da Annael:
“Se tu li fai entrare nella tua famiglia e li chiami SIDEL, o loro a 100 anni prendono il nome della tua famiglia; SIDEL… sono tutti figli tuoi!”
Con questa legge è vero che si ottiene il “riconoscimento definitivo” del NOSS SIDEL [clan] e la cosa fa molto piacere ad ANNAEL ma si ottiene anche un "effetto poco piacevole".
ERUNDIL mette i SIDEL in LINEA DI SANGUE andando ad evitare le "possibili UNIONI tra gli stessi SIDEL".
E' un LEGGE ELFICA e quindi non si può violare anche se la "conoscenza degli elfi" sa benissimo che il termine FIGLI significa la PROLE nata dall'UNIONE [stesso sangue] a parte le sue due figlie, gli altri SIDEL non “parenti” di Annael.
Questa legge di ERUNDIL che vieta le UNIONI DI SANGUE è ancora in atto; ANNAEL non l'ha cancellata ha solo modificato alcuni punti.

Nonostante la LEGGE ELFICA ANTICA, i SIDEL si UNIRANNO [matrimonio] tra di loro consapevoli di non essere TUTTI in LINEA DI SANGUE; vedi Annael e sua nipote LAITALE che non sono in LINEA DI SANGUE e risulta essere l’ultima UNIONE che si sia verificata tra i SIDEL.
 

AnnaelSidel

Utente attivo
Annael ha 2 LINEE DI SANGUE, 1 di sangue elfico e l'altra di sangue umano.
Annael & Tovie > nascono > HUNIEN - LUTHIEN
Annael & Mariel (umana) > nasce > MEL (mezzelfa) linea di sangue mezzelfo di Annael

Annael ha 3 LINEE ADOTTIVE
la più famosa e antica > MIN SIDEL
mentre le altre 2 sono diciamo le più recenti
le 3 sorelle mezzelfe > MERIL, EIRIEN, RIN
e l'umana LESLIE

I SIDEL OGGI

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Gli elfi scuri non fanno mai qualcosa che sia "semplice" da capire... Annael come loro Sovrano è il primo della lista a dare sempre esempio…dovete far attenzione a non confondere il sistema di "adozione" praticato dai SIDEL, mi correggo... dalla modalità con cui Annael pratica l'adozione perchè è lui che decide.
Ad esempio:
Quando TOVIE cambia nome e diventa TOVIE SIDEL, Annael "acconsente" alla moglie di far parte del CLAN [NOSS] ma NON è ADOTTATA; la gran parte dei SIDEL è convinta che TOVIE secondo la teoria di Annael, NON ERA UN VERA SIDEL, è diventata SIDEL per "amore"... o perché “si dice” che Annael "fu costretto".
TOVIE SIDEL, adotta 3 elfi: GILDIN, NERMIR, OLIM che come vedete NON sono presenti nello schema, ANNAEL non li ha mai considerati FIGLI anche se furono a tutti gli effetti dei SIDEL. Che ANNAEL e TOVIE andavano ormai su strade diverse era noto a tutti "l'unione era finita".
Annael NON ADOTTA i 3 elfi voluti dalla moglie TOVIE, perché loro 3 NON ERANO ORFANI.
O meglio: GILDIN, NERMIR, OLIM, avevano perso i genitori quando furono presi da TOVIE, ma erano in età ADULTA [tutti e 3 erano ben oltre i 100 anni] il principio di Annael è che ORFANI sono intesi elfi in età INFANTILE [da zero a 49 anni] Annael è disposto a fare eccezioni per i RAGAZZI [dai 50 ai 99]
In età ormai ADULTA l’elfo potrebbe aver ormai raggiunto una “consapevolezza” che gli consente di “sopportare” la VIOLENZA; dipende da casi e dalle circostanze, la percentuale è molto bassa mentre è più alta se sei verifica il contrario: FIGLI che muoiono e restano i genitori; la perdita dei FIGLI è un DANNO complesso da recuperare; vedi ad esempio LAITALE.

Il problema delle ADOZIONI è dovuto per colpa di ANNAEL, lui prende o non prende con un sistema non chiaro al punto che si è pensato che se vuoi diventare un SIDEL “devi essere simpatico al Sovrano” intenso per elfi ben oltre i 100 anni. Annael a detta di alcuni fa diventare SIDEL a sua “simpatia” e con il tempo; da anziano, è diventato più “selettivo” e questo potrebbe aver reso i SIDEL con “pochi” elfi.

Un esempio recente è il “caso delle ritrovate 3 mezzelfe”
ANNAEL consente ai genitori “adottivi” umani Guglielmo & Concetta che si sono presi cura delle 3 mezzelfe, di entrare nel Clan dei SIDEL [TUG e TARA SIDEL] creando un “caso raro” di umani che diventano SIDEL.
ANNAEL fa subito entrare le 3 mezzelfe nei SIDEL; le ADOTTA, e dopo la scomparsa di TUG e TARA SIDEL, queste 3 mezzelfe sono viste e “considerate” da tutti gli elfi scuri come: NIPOTI DI ANNAEL.

ANNAEL non smentisce; è contento di questa “inesistente parentela” ma non ha mai chiamato le 3 mezzelfe: NIPOTI

Diversamente da PELLA SIDEL figlia di LESLIE. LESLIE ha sposato un SIDEL e PELLA è considerata una delle tante NIPOTI di ANNAEL.
 

AnnaelSidel

Utente attivo
Tornando allo schema ed analizzando con il "classico pensiero elfico delle loro antiche usanze e tradizioni, con le loro menate elfiche" che ci manda pure a noi in confusione... Annael non ha infranto nessuna legge o antica tradizione.
Ha UNA SOLA linea di sangue con > TOVIE > UNITO LEGALMENTE
Annael non ha mai sposato MARIEL ma riconosce MEL come SUA FIGLIA.
Il problema in effetti esiste e le cause potrebbero essere veramente le GUERRE in cui i SIDEL furono sempre coinvolti, i NOSS DAGOR devono avere un Comandante SIDEL.
La LINEA ORIGINALE DI SANGUE si spezza subito, HUNIEN & LUTHIEN non si sono mai UNITE e lo loro figlie sono ADOTTIVE:
HUNIEN > figlie ARAN & MARILLA
LUTHIEN > figlia > LAITALE
Questi SIDEL sono detti “SIDEL DELLA STELLA” gli originali, gli 8 SIDEL della Stella a 8 punte:
ANNAEL, TOVIE, HUNIEN, LUTHIEN, ARAN, MARILLA, LAITALE, MIN
Coloro che furono artefici di far crescere il NOSS SIDEL.

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La linea di ARAN è andata avanti e da lei discende NEMACIL SIDEL che si unirà ad un orfana adottata SIDEL: INGETH
Dalla loro UNIONE sono nate le 6 figlie dette “LE ANNAEL”
La linea di MARILLA venne spezzata nella PRIMA BATTAGLIA di PONGMEI, dove Marilla perse il marito VEANTUR i loro 3 figli e nipoti. MARILLA non ha più pensato di riprendere marito.

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La PRIMA BATTAGLIA di PONGMEI costò la perdita di altri SIDEL tra cui TOVIE e i suoi 3 figli [non riportato sulla scheda]

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AnnaelSidel

Utente attivo
Anche nella SECONDA BATTAGLIA DI PONGMEI i SIDEL pagarono pegno ma soprattutto ci fu la:
GUERRA DEL TORMENTO
Nella GUERRA DEL TORMENTO morirono tutti i mariti della linea MEZZELFA di: ANNAEL & MARIEL
Morirono i mariti di MEL, ECILA e BERIT ma la linea è andata avanti grazie ad OILASS che è un nipote di ANNAEL.

La linea di LUTHIEN > LAITALE non è invece fortunata.
LAITALE perde il marito nella PRIMA BATTAGLIA di PONGMEI e perde la testa al punto che gli devono portare via i figli gemelli RAUCO e SANYA.
Rauco si sposerà con Orelinde mentre Sanya non si è mai sposata.
[P.S. la scandalosa unione tra Rauco e Orelinde Falme, mandò Hunien in aceto]
La linea adottiva ANNAEL > MIN SIDEL anche lei non fu fortunata.
Nonostante la severa legge del padre, MIN SIDEL [figlio] sposerà l’umana LESLIE VASBURG.

LINEA MEZZELFA MIN SIDEL > LESLIE.
Nascono i gemelli mezzelfi NARWAIN e ARANEL. NARWAIN adotterà 10 orfani; non si è mai sposato; adotta per seguire il “pensiero dei Sidel”. NARWAIN ed i suoi 10 figli prendono le idee di MARCANO KEMMOTAR e lo seguiranno ovunque e nella GUERRA DEL TORMENTO; questi 10 figli si erano a loro volta sposati, gran parte di questa linea muore. Chi resta seguirà ancora MARCANO nella TANGA SERCE ma questa volta NARWAIN ed uno dei suoi 10 figli adottivi; l’elfa TRIWATHEL, non seguono più MARCANO e “tornano” a seguire ANNAEL, questa linea dei SIDEL è detta: “RAMO SPEZZATO”; TRIWATHEL non si è mai sposata.

Questi però sono SIDEL… anziani… nel senso che dovrebbero avere circa… forse… oltre i 4.000 anni ed è “molto difficile” che si possa pensare ad una loro UNIONE, però sai mai…
BACHAM ha nel suo “pensare” tirato in ballo HUNIEN, che potrebbe aver condizionato delle femmine SIDEL single facendo riferimento alle famose 11 cugine dette: ANNAEL SIDEL, la lettera iniziale dei loro nomi forma il nome del Capo Clan.

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Queste ELFE hanno genitori SIDEL di un certo “spessore”, le 5 sorelle SIDEL hanno una sorella maggiore che di nome fa SADIRA che ha rinunciato a mettere il nome SIDEL e ARAVIR; è una discendente di MARIEL ARAVIR, la linea mezzelfa di ANNAEL.
Quando ANNAEL ordinò ad HUNIEN di richiamare dei NOSS DAGOR e di andare nel REGNO DEL TORMENTO per “portare fuori dalla tana” tutti gli elfi e mezzelfi, HUNIEN prese con se tutti questi SIDEL.
Questi “nipoti” sono sicuramente “molto legati” ad HUNIEN che potrebbe “involontariamente” aver influito, questi nipoti conoscono la GUERRA e… può essere che… per non vedersi morire i FIGLI hanno deciso di non UNIRSI… non è certo… le 11 cugine SIDEL sono andate ben oltre la “normale età” matrimoniale, dovrebbero avere circa… forse… oltre i 2.000 anni mentre le 3 mezzelfe adottate da ANNAEL dovrebbero essere ancora più oltre… circa 3.000, 4.000 anni… la SIDEL più giovane “papabile” sposa è PELLA SIDEL con i suoi… circa… forse… 600 anni… ma pare IMPOSSIBILE che i Capi Clan si siano così interessati per una SINGOLA SIDEL che tra l’altro è pure MEZZELFA, non vive molto a corte ed abita nella città dei mezzelfi.
Comunque speriamo che succeda qualcosa! Le nostre attuali giornate non sono come quelle di un tempo!
Speriamo che capiti qualcosa su cui spettegolare!
 

AnnaelSidel

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Il Confine Vigilato

DATA: ? / Narbeleth / ?
Il CONFINE VIGILATO è quell’area geografica che separa le nostre terre dai quelle dei Nani. Per noi è il Confine del nostro Regno mentre il Confine dei Nani si trova molto più a SUD rispetto al loro ULTIMO CAMPO
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Dall’ultimo centro abitato dei nani [non segnato sulla mappa SOPRA ma segnato sulla mappa SOTTO: GUNNAR] andando verso NORD per arrivare al loro ULTIMO CAMPO, le carovane dei NANI impiegano dai 5 o 6 giorni di viaggio a conforme del carico. I Nani non hai mai riconosciuto quel territorio come parte delle LORO terre estendendo il loro confine più a NORD adiacente al nostro, sia per noi che per loro quella ZONA BLU di terre è:
TERRA DI NESSUNO
Noi abbiamo esteso una ZONA DI CONTROLLO; area sotto l’influenza degli elfi scuri, dove esiste la presenza di “occhi elfici” che controllano appunto la presenza di “stranieri” e transitare in quella valle restando nascosti è praticamente impossibile.

Tanto tempo fa; sembra l’inizio di una bella storia, in quella zona abitavano i nostri “ultimi fedelissimi AMICI UMANI” come ad esempio la CASA delle GENTI DEL BOSCO dei VASBURG che restarono con gli elfi anche dopo il crollo dell’impero e non aderirono alla nuova nazione che si era formata sulla grande isola continentale del SUD. Ma vi erano umani dell’Est e dell’Ovest ed ovviamente del Nord. Alcuni di loro erano anche MEZZELFI che però avevano fatto la “scelta della Stirpe Umana”.
Questi umani presero il controllo di quelle terre per darci aiuto ed erano conosciuti come:
L’AVANGUARDIA DEL NORD o AVANGUARDIA DELL’OCCHIO DEL NORD

CONFINE VIGILATO
Poco prima e durante la GUERRA DEL TORMENTO
(la zona BLU non esisteva)
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Gli umani di questa AVANGUARDIA non seguirono gli elfi, mezzelfi ed umani guidati da MARCANO quando lui diede inizio alla CROCIATA DEL BENE [GUERRA DEL TORMENTO] e furono sempre visti come: “Traditori della giusta causa”
Molti di loro seguirono gli elfi scuri e morirono quando Annael diede ordine ad Hunien di recarsi nel TORMENTO e di trarre in salvo gli elfi ed i mezzelfi. Contrariamente agli elfi scuri ed alcuni mezzelfi, gli UMANI non uscirono mai più dalla TANA DELLE SERPI.
L’Avanguardia ci restò sempre accanto e quando gli elfi scuri fecero “finta” di seguire MARCANO e andarono per anni a VAGARE in altre terre, questi umani restarono in quelle terre e si allearono con i Nani amici degli elfi.
L’avanguardia del Nord sparì del tutto quando decise di partecipare ad una guerra nelle terre dell’EST andando in aiuto a quelli genti e non fece mai più ritorno.
Le carovane dei nani o i nani in generale, amici elfi e amici umani hanno un “libero transito” in quella ZONA DI CONTROLLO; sanno d’esser osservati di nascosto ma se i loro volti sono conosciuti non vengono fermati e la loro marcia viene fermata al CONFINE VIGILATO.
Tutti gli sconosciuti vengono rimandanti indietro nella maggioranza dei casi. Ma andiamo con ordine.
ELFI / UMANI
Nonostante la maggioranza di loro è ormai convinta da secoli che gli elfi scuri siano scomparsi, alcuni elfi ed umani ogni tanto si dedicano alla loro ricerca nelle ESTREME TERRE DEL NORD. Questi gruppetti o singoli sono avventurieri, esploratori, ma anche studiosi o di semplici curiosi, insomma diciamo che sono coloro che trovano “tracce e racconti” sugli elfi scuri e gli sale l’idea di indagare e recarsi sul posto.
Alcuni sono veramente dei “turisti” ed è impossibile che il loro “caciare e rumore” ci sfugga e solitamente il “turista” viene rimandato indietro. Altri invece si muovono diciamo… con grande abilità e professione; sono coloro che sono convinti o che “sperano” di trovare “prove”. Questi singoli o gruppetti possono “sfuggire” alla ZONA DI CONTROLLO e presentarsi sul CONFINE VIGILATO dove nella maggior parte dei casi vengono rimandati indietro e con un INCANTO viene cancellata loro la memoria.
!!ATTENZIONE!!
Non scordiamoci della MAGIA non è sempre detto che la MAGIA degli elfi scuri riesca a rimandarli indietro e magari non è detto che figure molto professionali vengano viste e intercettate al CONFINE VIGILATO.
Un ESERCITO è impossibile che si presenti sul CONFINE VIGILATO, per arrivarci deve per forza transitare nelle terre dei nani, i nanoli non sono particolarmente contenti di vedersi transitare eserciti nelle loro terre.
Non pensiate che CONFINE VIGILATO; la fascia rossa, sia una MURAGLIA che vi appare all’improvviso davanti agli occhi tra la foresta, è la nostra prima LINEA DIFENSIVA dove e se in caso ci venga segnalato l’arrivo di un esercito, i Noss Dagor entreranno in azione e la linea rossa potrebbe essere attrezzata con trappole per rallentare l’avanzata.
Per noi il CONFINE VIGILATO non rappresenta un “serio problema” per via del “cuscinetto Nanico protettivo”, per noi il problema è la fascia costiera, sono secoli che non si vediamo solcare i mari dell’estremo Nord da flotte “pesantemente” armate, alcuni tratti costieri impediscono sicuramente uno sbarco ben organizzato ma ci sono dei tratti dove è possibile far sbarcare un esercito ed organizzare una testa di ponte.
Tra i NANI e gli ELFI SCURI c’è un accordo non scritto di libero transito. Noi sappiamo quando è il periodo dell’arrivo delle carovane e l’accordo prevede che:
“Nell’ultima sosta della carovana; nell’ultimo campo dei nani, gli elfi scuri ed i nani s’incontrino di notte per eventuali problemi da risolvere, il problema principale è sicuramente la presenza di qualche sconosciuto, ed i nani avvertono gli elfi scuri”
 

AnnaelSidel

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Trambusto all’ultimo Campo Nanico

ULTIMO CAMPO DEI NANI
INIZIO ZONA DI CONTROLLO DEGLI ELFI SCURI
DATA: ? / Narbeleth / ?

Luna Nuova in cielo, siamo a metà mese, la Luna entrerà in fase crescente o se preferite per voi umani in fase “b”

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CÚ GALOL [falce crescente] CÚ DANNOL [falce cadente] ITHIL CÚ [falce di Luna]
“Se vedi Luna Nuova e Falce Crescete datti alla semina nei campi,
coltiva l’orto e pigia l’uva!
Se vedi la b in cielo tagliati i capelli se vuoi farli crescere lunghi e forti!
Non esser malaccorto e prepara la culla se la consorte aspetta un bambino!
Datti da fare e dai retta al contadino!
Quando la Luna diventerà Piena e illuminerà il tuo prezioso lavoro ed il tuo sincero sorriso,
non far più nulla! Smetti!
Se nel cielo vedrai una d datti al meritato riposo
sii saggio come l’onesto contadino!
Indiscusso padrone della terra!
Dai retta al contadino che la Luna illumina sempre la sua sapienza genuina!”

La carovana era arrivata all’ultimo campo dei nani dopo 12 giorni di viaggio, la mattina seguente sarebbe ripartita e la prossima destinazione era l’arrivo al CONFINE VIGILATO.
I nani erano intenti nei loro lavori; anche se non c’è un lavoro da fare i nanoli trovano sempre qualcosa da fare! Lo inventano! Per loro è un lavoro allestire la classica grigliata di carne, che parte dai tagli di carne, affumicatura e marinatura, il legno adatto, la temperatura e tempi di cottura! Sanno cucinare qualsiasi tipo di carne! Sono in grado di grigliare un alligatore intero! O un semplice piccione! Va da se che cinghialoni e maiali sono quelli che vanno per la maggiore insieme al Manzo, grigliano anche Tori! Bastano 2 nani per issare un toro e metterlo interno sullo spiedo! Tanto per dire… i nanoli sono in grado di grigliare pure un elefante! Se vuoi far rabbrividire un nano parlagli di “carne bollita o lessata” o di frutta o verdura… ti guarderà malissimo! Anzi c’è il rischio che non ti vorrà mai più rivolgere la parola! Se sei un carnivoro di professione… fermati in taverna nanica e sarà difficile che ne esci! Sempre se sei un carnivoro… vegetariani e astemi se mettono piede in una taverna dei nanoli entrano affamati ed escono dopo 15 secondi! E gli sarà passata la fame e la sete! Alla vista di tal cucina “orrenda!”.
Se per caso avete delle mucche e chiedete la cortesia ad un nano di darvi una mano a mungerle, state attenti che non porti sulla schiena la sua amata ascia… i nani non hanno bestie da latte… ma tengono soli capi maschi, si dice che i neonati nani ricevono il latte dalle madri per il primo anno di vita; alcuni sostengono che al 6° mese iniziano a bere un “birretta leggera” ma i nani non hanno il concetto del “leggero” loro sono tonici e robusti e “robusto” deve essere tutto quello che si calano nello stomaco! Ad 1 anno di vita vengono tirati su a birra! Se per caso avete visto un nano bere acqua sappiate che avete assistito ad un evento rarissimo! Forse siete stati i primi e gli unici ad averlo visto e nessuno vi crederà!

Mentre c’erano dei nani ad allestire la grigliata, altri nanoli erano intenti al lavoro della birra… nel senso che stavano scaricando le botti e si preparavano alla degustazione e alla spinatura. Altri foraggiavano gli Yak stanchi del viaggio e altri preparavano di già gli Yak freschi per il cambio, controllo degli zoccoli, pettinatura del pelo, bardature. Tutti questi lavori venivano svolti con il classico sistema lavorativo nanico.
I nani sono grandissimi lavoratori e quando iniziano non si fermano più, ma vengono intesi quei lavori importanti, non i lavori diciamo “domestici” di tutti i giorni… quando praticano queste faccende è una bolgia totale! In più litigano sempre tra di loro! Trovano sempre qualcosa da dire! L’ultimo accampamento nanico aveva praticamente la stessa intensità di suono paragonato; quasi, ad un grande mercato del lunedì degli umani!

Una classifica delle stirpi che si riescono a percepire alla distanza per rumore, vede sicuramente la stirpe dei nani sul podio:
1° - ORCHI: va detto che le Creature Orrende sanno essere “volendo” molto silenziose al pari degli elfi, la presenza viene catturata dal loro inconfondibile Fetore. Altra lacuna che non è una stirpe molto adatta alle imboscate, gli Orchi non amano nascondersi a lungo e preferiscono farsi vedere subito per mettere immediatamente Paura. Altro punto a loro svantaggio è che non si muovono mai da soli, gli orchi vanno sempre in gruppo di almeno 50 elementi, questo non vuole dire che se preso da solo si vince facile contro un orco.

2° - NANI: questa stirpe non ha il concetto del “silenzio” ma almeno ogni tanto usa il sapone. Anche loro non sono adatti per le imboscate, amano affrontare subito a viso aperto il nemico. Anche loro non viaggiano da soli ma anche qui un nano da solo non è facile da buttar giù. Il loro punto forte è Sottoterra, li sanno essere molto silenziosi ma con tutto il ferro che hanno addosso è molto difficile che avvenga. Nelle caverne la loro vista aumenta al punto di vederci meglio degli elfi.

3° - UMANI / MEZZELFI SCELTA UMANA
Mettendo da parte ogni forma di MAGIA UMANA che è in grado di dargli aiuto, senza la MAGIA gli umani sanno essere molto silenziosi, adatti alle imboscate, al pari degli elfi si possono arrampicare ad esempio sugli alberi; cosa che Orchi e Nani non possono fare. Conoscono a fondo l’arte del mimetismo e amano viaggiare anche da soli. Il loro punto forte è lo Spirito di Sopravvivenza, segue la loro imprevedibilità; contrariamente agli orchi e nani gli umani non sono PREVEDIBILI, un loro piano d’attacco non è facile da intuire dato che conoscono a fondo la strategia e diverse tattiche di combattimento. I loro punti deboli sono la vista e l’udito, anche nei confronti degli orchi, ma non significa che gli umani finiscono in qualche imboscata degli orchi, tranne che siano umani “idioti” ed è questo il loro punto debole che li rende prevedibili, la convinzione di vedere con troppa facilità la soluzione e si buttano in una lotta al di fuori della loro portata.

4° ELFI / MEZZELFI SCELTA ELFA
Non scrivo nulla essendo troppo di parte, dico solo che il punto debole degli elfi è che non sono per nulla adatti ad indossare qualcosa di pesante, quando vedete eserciti elfici in belle armature d’oro e d’argento è per mostrare la classica magnificenza e superiorità elfica. Non significa che trovarsi di fronte un esercito formato da elfi in armatura farà una "facile" vittoria. L'arma per eccellenza è l'arco, un elfo con un arco in mano è assolutamente da evitare, sia di giorno che di notte e non importa se sia sereno o che piova a dirotto, se vi prende di mira solo una MAGIA potrebbe essere in grado di evitarvi di essere colpiti. Amorali e senza pietà, gli elfi non tirano mai per "ferire" ma sempre per uccidere il nemico al primo colpo.
 

AnnaelSidel

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Trambusto all’ultimo Campo Nanico
(Continua)

I Nani non muovono carovane senza che ci sia un CAPO CAROVANA. Questo nano è solitamente una loro “guida esperta” sia del luogo che nella gestione della carovana durante il tragitto, un nano “pagato” dalla compagnia mercantile nanica che organizza la carovana. A grandi linee diamo una spiegazione… questo Capo Carovana riceve un acconto per il suo lavoro, il saldo dipenderà dal ricavato della Carovana; ricordo che gli elfi scuri non usano denaro e questo “obbliga” i nani allo “scambio [baratto]
Questa forma di pagamento non rientra molto nel carattere dei nani, la forma di scambio si ottiene ma dopo anni di “consolidata fiducia” inoltre è preferibile che qualsiasi “scambio” sia sempre a loro “vantaggio”; basta anche un minimo, ma i nani devono “vedere” un vantaggio [il guadagno] sono molto materialisti e avidi di ricchezza.
Se lo scambio sarà ritenuto vantaggioso, il saldo del Capo Carovana sarà maggiore, purtroppo a trattare lo scambio di merci non sarà lui ma il Capo Mercante; un nano che fa parte della Compagnia Mercantile, che accompagna sempre il Capo Carovana e sarà il Mercante a saldare il Capo Carovana.
[NOTA: il rovescio della medaglia è quando sono loro a “desiderare” qualcosa, in questo caso sono disposti a pagare qualsiasi cifra o a fare qualsiasi tipi di scambio, se un nano "brama" qualcosa farà di tutto per ottenerla... peggio degli elfi...]

Il Capo Carovana era un nano dalla lunga barba rossa, ovviamente non mancavano due belle trecce a dar risalto alla barba che gli arrivavano fino alla cintura, con l'immancabile fibbia in puro Argento. Però era pelato in testa, due occhi piccoli ma molto profondi tipico della sua stirpe. Il botolo indossava una casacca verde che nascondeva perfettamente la cotta di ferro che dal punto di vista nanico corrisponde ad una canottiera; sicuramente anche le loro mutande saranno di ferro. Era circondato da altri botoli di svariato colore, un gruppetto di botoli che se visti alla distanza poteva sembrava un gruppetto di bambini intenti a far ruzzolare un cocomero verde.
Andavano in giro a passi piccoli ma veloci per tutto il campo, sicuramente sarà successo qualcosa di “nanico” e lo stavano risolvendo a suon di bestemmie e imprecazioni naniche, il Capo Carovana aveva le guance gonfie e rosse come un mantice ed ogni tanto dava qualche pungo in testa agli altri nani.

Nel gruppetto di “bassi” spiccava una figura “alta” non erano due nani uno in groppa all’altro; i botoli non è stirpe da mettersi a giocar la cavallina neppure quando sono piccoli, inteso piccoli di età... l’alta figura apparteneva a stirpe diversa.
Abbastanza robusta e barba incolta, capelli neri tagliati come il prato di una villa signorile, voce discretamente possente e roca; qualche colpo di tosse per colpa del fumo, è cristallino che la figura in questione poteva appartenere solo alla stirpe dell’UOMO.

L’uomo si manteneva ad una certa distanza aspettando che il Capo Carovana risolvesse le questioni del gruppetto nanico e quando il gruppetto si disperse andò di fronte al Capo Carovana
“Mastro nano avete tempo anche per me?”

“Per la benedetta pietra! Anche voi vi ci mettere adesso? Incudine e martello! Su avanti parlate ma vi avverto che non è giornata!”


“Mi avevate garantito 6 massimo 7 giorni di marcia, sono passati 12 giorni e da 2 giorni siamo fermi in questo campo, ho già pagato un viaggio non molto comodo, ieri ho chiesto di fare almeno un bagno caldo… mi hanno chiesto del denaro…a mio parere ci sono già gli estremi per rivolgermi ad un giudice e chiedere un risarcimento”

Il Capo Carovana sbuffa scuotendo la testa pelata e sudata e lamenta che per tutta la durata del viaggio è stato di una lamentala unica, aveva scelto lui di viaggiare con il suo cavallo pagando un viaggio di “base” e non quello di lusso che consisteva in un bel carrozzone attrezzato e divaricando le gambe e piantandosi come una rocca:
“Giudice? <ridendo di gusto> voi avete firmato! Neppure la Corte Suprema di questo Mondo vi darà ragione! E comunque durante il viaggio vi è stato dato tutto l’occorrente per lavarvi! Sentite buon uomo, io vi ho già perfettamente inquadrato e vi esorto a tornare indietro, voi non avete nessuna conoscenza di elfi e datemi retta, se volete recuperare del denaro, tornare indietro”

“Mastro nano… io non amo montar polemiche ma l’occorrente di cui parlate per lavarmi è stato un catino vecchio, arrugginito dove ci doveva lavare in 10! Vedo del fumo uscire dalle baracche e dalle tende, ci sarà una vasca di rame con dell’acqua calda! È una cortesia che ritengo mi sia dovuta! Conosco benissimo gli elfi!”

“Sto perdendo la pazienza con voi… forse non ci siamo capiti… ho detto elfi vero, ma voi non sapete nulla di elfi SCURI!! vi conviene tornare indietro! Non pensate alla vasca perché vi laverete per nulla! Forse voi ancora non avete capito che se siamo rimasti fermi è per colpa vostra! Gli elfi scuri vi staranno guardando e seguendo e saranno nascosti da qualche parte! I loro sguardi vi stanno seguendo! Staranno decidendo sul da farsi! Se non mi vengono a trovare di notte dandomi il via libera a continuare il viaggio la colpa è vostra!”

L’uomo mette mano nella sua borsa ed estrae un piccolo cilindro in pelle
“Che cos’è? Un cannolo?” chiede il Capo Carovana facendo ridere ora l’umano

“No! sinceramente non so come si chiama, è una nuova invenzione! Non è commestibile! Vedete che ci sono delle lenti su ambo i lati, se ci guardate dentro avrete una vista migliore e riavvicinata, se ci sono gli elfi nascosti li potrei vedere, da che parte punto? non credo che questi elfi scuri siano diversi dagli elfi amici che conosco io!”

Il Capo Carovana fissa l’uomo con uno sguardo caricò di pietà e sospirando
“Ser… siete in errore... sono diversi e ribadisco che di elfi scuri sapete poco… per non dire NULLA! Quella diavoleria non vi serve a niente… gli elfi scuri si fanno vedere solo se loro decidono di farsi vedere! Saranno andati ad avvertire la maga del confine e non credo che vi farà passare…”

“Maga? La Maga di corte? Conosco gli stregoni e gli sciamani delle tribù dell’Ovest, ho una certa pratica su come comportarmi e poi <chinandosi sul nano e abbassando il tono> scusate se lo dico solo ora Mastro nano… ma nel sacca ho anche delle credenziali… ottime credenziali…diciamo che sono un raccomandato!”
facendogli l’occhiolino.

“Dio della pietra! Ho detto MAGA! MAGA! Sapete cos’è la magia? Questa maga vi legge la mente! non è la vecchia che vi gira intorno danzando con un tamburello! Questa maga vi cancella la mente e vi rimanda indietro! <pausa fissandolo> ummm… se le cose stanno così… spero per voi che queste raccomandazioni vi daranno un aiuto… comunque, visto che questa situazione di attesa non dipende da me ma stiamo aspettando la grazia degli elfi e ahimè vedo il mio guadagno farsi sempre più pingue… quando vi siete chinato ho sentito un certo odore… andante in quella baracca, prendete, queste sono le chiavi e quando avete finito lasciate tutto in ordine!”.

L’uomo se la rise e ringraziò di cuore il Capo Carovana, andò alla baracca, aprì la porta e vide la vasca in rame; nulla da ridire, bellissima… il problema è che era lunga 1 metro e 30 centimetri… non si perse d’animo, la riempì di acqua calda, si spogliò e s’immerse lasciando le gambe fuori. Il piacere del ristoro, il rilassamento della membra fu così piacevole che si addormentò e non si svegliò per colpa dell’acqua ormai diventata gelida ma per il trambusto nanico alla porta
“ALLORA! E’ DA 3 ORE CHE SEI A MOLLO! VEDI DI USCIRE! CI SERVE LA VASCA PER LAVARE GLI YAK!”
 

AnnaelSidel

Utente attivo
Trambusto all’ultimo Campo Nanico
(Continua)
Altri 2 giorni erano passati ed i nani guardavano in malo modo l’umano, gli elfi non si erano visti per colpa sua ed è una certezza che fosse così. Le discussioni si erano fatte sempre più accese e secondo i nani l’umano aveva tenuto nascosto qualcosa
“Ma vi giuro che non ho nascosto niente! Oddio… ammetto che in questo momento la mia situazione economica non sia delle migliori… ho dovuto lasciare il mio castello e le mie terre per colpa di alcuni piccoli debiti”
E giù a far discussioni! Ci si mise anche la pioggia a peggior le cose, e l’umano se la rideva nel veder sprofondare i nani nel fango fino alle ginocchia. I nani andarono in ansia per alcune merci, insomma questa carovana per colpa dell’umano era destinata a fallire, e l’umano si tolse il sorriso quando il Capo Mercante gli disse che se sarebbero ritornati indietro gli avrebbe fatto causa.
Presentarsi al cospetto di un giudice nano… con una corte di nani, difeso da un avvocato nano che oltre ad essere di “parte” non ha idea di cosa sia un avvocato… è tutto un dire.
Terzo giorno passato in attesa e l’unica cosa positiva da segnalare il ritorno del Sole, il resto della giornata passa con l’uomo messo ormai in disparte come fosse un appestato.
Quarto giorno passato, cala la notte e come tutte le altri notti d’attesa l’unico a non dormire è il Capo Carovana, piantato sulle gambe fissa il vuoto, ogni angolo buio nella speranza di veder muoversi qualcosa; va da se che la sua vista riesca a veder delle figure muoversi nella notte è un NO a lettere cubitali, diciamo che "spera" di veder qualcosa almeno a 60 metri da lui.
L’umano anche lui dorme poco, preoccupato di essere il responsabile di questa situazione; dorme poco anche perché è molto seccato delle accuse che gli sono state mosse dai nani che ci mettono poco a metterti nella loro “lista nera”. L’unico con cui poteva ancora parlare senza finire in un litigio era il botolo verde Capo Carovana e in questi giorni di attesa erano soliti incontrarsi di notte
“Salve Capo! Adoro questi nostri incontri notturni! <ridendo> avrei preferito una bella donna ma… si… dunque, volevo chiedervi Mastro nano, ma se andiamo avanti ugualmente?”
facendo sobbalzare il nano per lo spavento che aveva già messo mano sul manico dell’ascia
“PORCA! Siete silenzioso umano! Non è bene arrivare così silenzioso alle spalle di un nano! <lungo sospiro> non fa parte dell’accordo... se non ho il consenso di transitare rischio di mandare a monte tutto il carico...potrei essere la causa di un incidente diplomatico e non ho nessuna intenzione di ritrovarmi a dare spiegazioni di fronte al mio Re e di vedermi in mezzo alla strada con la mia reputazione rovinata!"

“Mah! Io vedo solo tante inutili storielle! Io non trovo corretto che mi sia data la colpa! Sarei tentato a proseguire da solo, essere fermato e dare personalmente spiegazioni e questi elfi!”

“scuri…”

“come prego?

“Elfi scuri… siete di coccio! Voi ancora non comprendete la differenza!”

“OHH! Qualcosa laggiù si muove!”


La vista dell’umano; anche senza l’uso del suo Cannolo Visivo, riesce a veder meglio i movimenti notturni e con voce pacata
“SIII! Arriva qualcuno, sono in due”

“OHI! DA CHE PARTE?! Ne siete sicuro? E sono figure alte?”

“Laggiù verso Nord Est, sono uscite dal bosco, stanno venendo da questa parte… si sono figure alte… elfi?”

“Direi di sì! Se fossero orsi abbiamo da mangiare per il viaggio di ritorno visto che se non sono loro sarebbe inutile attendere oltre… che fanno? Arrivano? Io ancora non li vedo!”
saltellando sul posto

“Si muovono lentamente… Mastro nano so riconoscere un animale! Adesso vedo anche un mantello… bene! Finalmente sono arrivati!”

“Bene un attimo Ser! State dietro di me… e non dite nulla… più indietro… lasciate parlare me, più indietro ancora, ancora… ancora un po’…”

“Se vado ancora indietro torno a casa!”

“Abbassate il tono Ser! E non parlate!”


Ed arrivano lente queste due figure avvolte in un mantello con largo cappuccio, si vede spuntare un arco lungo dietro le loro spalle. I due fanno un lieve inchino al nano che cortesemente risponde ed iniziano a parlottare, l’uomo osserva in silenzio ma è palesemente agitato e si agita di più perché i tre parlottano a lungo, nel tentativo di placar i nervi e l’ansia inizia a caricare una pipa e quando il fumo si spande nell’aria, una delle due figure alza il dito verso di lui e dice qualcosa in una lingua strana. Il capo carovana si gira e rapido raggiunge l’uomo dando una manata alla mano che regge la pipa mandandola in terra
“Ma siete matto!?”
Tempo di dir queste 3 parole che le due figure si son già girate e stanno tornando indietro
“Dannazione! Un momento, un momento! Lasciate che vi spieghi amici! <occhiata truce verso l’uomo> venitemi dietro! E parlate solo se si rivolgono a voi!”
Il capo carovana riesce a fermare le due figure che portano lo sguardo sull’uomo, sono maschi ma la voce è talmente lieve e delicata che par da donna quasi si fatica a percepire, anche in volto non si direbbero maschi
“Voi siete?” chiede uno di loro rivolto all'uomo
“Posso parlare? Rispondo io? No perché qui non si capisce… <sentendo un calcetto del nano> ahi!! Si… dunque… piacere <lieve inchino> mi chiamo Rolando… Rolando Di Frattanto”
Il volto dei due resta privo di espressione, a parlare è quello che da sotto il cappuccio pare esser biondo
“Rolando?...bel nome, nome pittoresco… mai sentito”
Sorride l’umano e cortesemente risponde:
“In effetti non è un nome comune, è di origine Nordica, molto famoso tra i poemi cavallereschi”

“Sappiamo i nomi Nordici ma questo risale in quel tempo che fu… né io né lui <indicando l’altro elfo> eravamo ancora nati, quindi siete un Cavaliere?”

Fissandoli ora con più attenzione Rolando stima che i due elfi hanno un età giovanile e fatica a comprendere come mai vengano mandati elfi così giovani a trattare di questioni importanti e parte con un discorso che par non aver fine e non sa che il “lungo parlare” non è particolarmente apprezzato dagli elfi scuri
“Io Cavaliere?... No… non scherziamo! Poi da che mondo è mondo l’ordine Cavalleresco non esiste più da secoli… non esistono più uomini in bella armatura dal cuor nobile e puro che partono sempre in difesa dei valori più alti e che… <pausa> AH! HO AFFERRATO! Si sono una persona che segue il codice della Cortesia! Sono un Signore di Castello! Mio nonno mi raccontava che la nostra famiglia ha discendenze nobiliari… potrei anche dire che sono Rolando Di Frattanto, Duca di Greggio e di Castel Giuntone ma non amo mettermi in mostra e non mi ritengo un nobile… inteso come patrimonio personale, sono uomo corretto di vedute aperte e non tollero la schiavitù, il popolo che abita nelle mie terre mi rispetta e mi ritiene giusto, saggio ed onesto… so che qualcuno mi parla alla spalle! E mi considera più sul rustico paesano…comunque le terre di cui parlo le ho date in affidamento, io sono interessato a conoscere gli elfi scuri… è stato un caro amico a dirmi… ROLANDO! Tu hai bisogno di aprirti la mente! dovresti andare dagli elfi scuri! Ed eccomi qui!”
Sentendo il Capo Carovana borbottare
“…siete imbarazzante… state raschiando il ridicolo e la pietà… Duca di un gregge di pecore!”

“Ho detto Greggio! Non Gregge! Non voglio mancarvi di rispetto mastro nano… ma fatevi da parte, adesso la questione riguarda me e loro due… dico bene amici elfi?”

“Amici è un termine che va pesato… dunque siete un uomo con dei valori antichi e avete venduto le vostre terre, vi siete liberato di tutta la vostra ricchezza per venire qui?”

Chiede l’altro elfo che da sotto il cappuccio pare aver i capelli color blu
“Calma io non ho parlato di vendita…sono in affidamento… non conoscete questa parola?... come posso spiegarlo… il mio carissimo amico di cui mi fido ciecamente; colui che mi ha mandato da voi… mentre sarò assente si prenderà cura delle mie terre, della mia città… questo carissimo amico mi ha dato delle raccomandazioni da far leggere al suo amico Annael Sidel… non so se voi lo sapete ma il mio caro amico e questo Annael Sidel sono molto amici, si conoscono da anni, lui è un elfo di Elvenar e si chiama Astrolallo… è famosissimo! Vedete… come posso spiegarlo… io e lui siamo praticamente come fratelli, direi che siamo la stessa persona! Io lo chiamo amichevolmente il Lalloso! Scusate vi spiego… Lallo è il vezzeggiativo di Raffaello… o almeno credo…dovrebbe essere Lello… perché se il Peppe è quello di Giuseppe come mai lui è Lallo? Cavoli tu guarda se è il momento di pensare a questa cosa! forse Lallo sta per Raffaele... Va bhè, tutti lo chiamano Lallo non so il motivo ma mi sono spiegato benissimo”

Segue il silenzio, il nano prende espressione molto preoccupata. Le due figure si guardano
“No… la spiegazione non è affatto chiara, forse Lallo starà per Maresciallo…Astrolallo? Mai sentito… e tu?”
Chiede e l’altro gli risponde
“Neppure io… forse Lallo può stare per Cristallo… Astro Cristallino… è un nome da elfo Elvenariano, gli elfi di questo mondo usano nomi stravaganti… alcuni di loro sono stati costretti per adattarli alla lingua degli umani… un attimo, dobbiamo decidere”
le due figure parlano una lingua sconosciuta con il Capo Carovana che tira per il petto l’umano e cercando di tener bassa la voce
“Voi non avete le rotelle a posto! Vi ho detto che di elfi scuri sapete poco! Pronunciare così il nome del loro Sovrano! Questo Annael Sidel! Ma vi rendete conto? Chiamare un Sovrano… questo!”
 

AnnaelSidel

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Le due figure tornano a parlar la lingua corrente e con il sorriso
“La Maga era assente ma è stata avvisata, è tornata e deciderà lei se far passare l’umano, mentre voi cari amici nani domani mattina potrete riprendere il viaggio, la maga si scusa per l’attesa”

Rolando sbotta acido
“Un momento scusate! Significa che io resto qui? Ma ho qui delle lettere! Astrolallo è un elfo conosciuto da tutti! Elfi, nani e umani! È un famoso guerriero! Lui mi ha detto che non avrei avuto problemi a entrare! Voglio parlare con il suo caro amico Annael Sidel! Lui capirà! Siamo qui a perder tempo e mi tocca parlare con due ragazzini! E che diamine! Voglio parlare con una autorità! Una mia carissima amica umana è venuta a trovarvi l’anno scorso dicendomi di essere passata senza problemi! Io chi sono? l’imbecille di turno? Io ho tanti amici elfi e MAI! ripeto… MAI! sono stato trattato in questo modo!”

“La vostra amica vi ha mentito… sono anni che gli umani non ci vengono a trovare, voi siete il primo Ser Rolando del Frattanto Duca del gregge montone...non usiamo e non sappiamo cosa sia il verbo volere… tutto quello che avete detto a noi non interessa… noi abbiamo passato i 300 anni e non siamo… ragazzini… vi chiediamo anche scusa ma non abbiamo il permesso di farvi passare, noi abbiamo l’ordine di uccidere chi tenta di entrare nel nostro regno, voi Ser partire con i nani ma dovrete fermarvi sul confine vigilato e NOI non siamo tra i vostri amici elfi… siamo diversi dagli elfi di questo mondo… noi siamo gli scuri… se la lettera è indirizzata al nostro Sovrano non possiamo leggerla e non ci interessa cosa ha scritto il vostro amico Astro Lallo al nostro Sovrano, se sono amici non avrete problemi e siete fortunato… saluti <inchino> saluto a voi Mastro nano”

Le due figure sparirono

“Per poco non vi siete giocato il permesso di transito! Vi è andata bene! Domani finalmente si riparte e vi dovrò lasciare sul confine, magari ci rivedremo nella città degli elfi scuri”

“Ma questi elfi scuri sono sordi? ho detto bello chiaro Duca di Greggio e di Castel Giuntone! ironia elfica? mi hanno dato della capra? va bene, caro il mio Roland manda giù tutto come sempre! <sbuffando> comunque, appunto… voi che siete esperto di questi elfi scuri… una dritta?”

“Eh?”

“Un saggio consiglio? Voi lo conoscerete questo Annael e con la maga che dovrò fare?”

“Mai visto… lo conosco di nome… conosco molto bene la sua pregiata birra scura! Non è che sia facile incontrare un sovrano elfico! Mai vista neppure la maga… so che si chiama Luthien… ed è una delle figlie del loro Sovrano… il consiglio?… la notte è ancora lunga, fossi in voi tornerei indietro… ma che razza di amico avete! Che vi ha mandato allo sbando a conoscere gli elfi scuri!? Mentre voi siete qui lui si starà arricchendo alle vostre spalle! Siete sicuro che vi sia così amico?”

“Astrolallo? MANO SUL FUOCO! Non si sta arricchendo, mi sta facendo la grande cortesia di sistemare i miei debiti e di sistemare e gestire la mia città e le mie terre! Mi fido di lui e quando tornerò indietro gli sarò per sempre grato! Quello che avrei da lamentarmi con lui è stato quando mi ha detto… vai pure e vedrai che sarai trattato come sei fossi io al tuo posto… adesso capisco perché il Lalloso non si reca così spesso a trovare gli elfi scuri… se viene trattato in questo modo fa bene a starsene a casa!”

“Mah… peccato che questo vostro grande e sincero amico che dice di conoscere bene gli elfi scuri e di essere amico del loro Sovrano, non vi abbia informato della loro legge che riguarda voi umani”

“Sarebbe?”

“Tutti e solo gli umani che mettono piede nel regno celato degli elfi scuri non ne escono più… il vostro caro amico non vi sta gestendo le terre… vi ha fatto un astuto esproprio mandandovi qui! Voi non ritornerete più e lui si prenderà a GRATIS! Tutti i vostri beni! Siete ancora sicuro di voler andare avanti? Io sul fuoco ci metto un cinghialotto! Preferisco tenermele le mani!”
 
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AnnaelSidel

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ROLANDO DI FRATTANTO ARRIVA AL CONFINE VIGILATO

IRE LOISSEA [REGNO]
CONFINE VIGILATO
DATA: ? / Narbeleth / ?

Con il benestare degli elfi scuri il mattino seguente la carovana riprese il viaggio per la gioia del Capo Carovana e di tutti gli altri nanoli.
Giunta al confine vigilato il Capo Carovana salutò Ser Rolando stringendogli la mano
“Passerà del tempo prima che potrete stringere la mano di qualcuno… gli elfi scuri non stringono la mano... spero che sappiate il vero scopo della stretta di mano di voi umani... usanza militare... mostrar di non essere armati <vedendolo sempre perplesso e dubbioso> Grande Nano! voi non conoscete neppure le usanze della vostra stirpe! Ho il presentimento che finirete nei guai... comunque unite le mani al petto e chinate il capo… vi verrà il mal di collo a furia di piegarvi! Mah... spero per voi che ne sia valsa la pena… che dire, arrivederci in città... ma credo che quando tornerò indietro vi ritroverò ancora qui nello stesso posto”
lasciandoli delle scorte di cibo per circa 4 giorni dato che "forse" avrebbe dovuto aspettare la "grazia" degli elfi; è la stessa situazione che si verificò con la nostra cara amica Leslie, lasciata per anni alla radura; situazione completamente diversa, Leslie doveva ritrovar se stessa, ma il nano non ha tutti i torti e diciamo che più che aspettare la "grazia" degli elfi c'era il rischio che Rolando venisse "dimenticato" e lasciato per giorni, mesi e pure anni sul confine vigilato ma data l'importanza del luogo strategico questa "dimenticanza" è da ritenersi impossibile.

Detto ciò il Ronaldo si ritrovò da solo sul sentiero in compagnia del suo destriero a fissare il luogo nella speranza di veder arrivare qualcuno o di sentire qualche rumore. Ebbe la netta sensazione di essere completamente fuori luogo, fermo come un fesso ad aspettare chissà chi o chissà cosa, fissava il sentiero immaginandosi di vedersi arrivare una processione di elfi che gli davano il benvenuto vestiti in oro e argento e con strumenti che intonavano una marcia o forse anche un drappello armato che l’avrebbe scortato fino alla città. Prese dalla sacca il suo Cannolo che aumentava la vista e lo puntò in diverse posizioni ma nulla si muoveva ed intanto arrivò la sera.

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Si sistemò sul bordo del sentiero sotto un albero accendendo un piccolo fuoco e stendendo le coperte per preparasi alla notte borbottando a denti stretti
"Miseria ladra! Almeno con i nani dormivo in tenda!"
tanto era il nervoso che gli si chiuse la bocca dello stomaco.
La mattina dopo già alle prime luci dell'alba il Rolando è già in piedi al centro del sentiero e di elfi non c'è traccia, la mattina passò più lenta del solito con lui sempre più nervoso
"So che ci siete! dovrei parlare con la Maga! ho delle lettere da parte di Astrallo che devo consegnare al vostro Sovrano! Non capisco il motivo di essere lasciato qui in attesa!"
non era molto convinto di quel "So che ci siete!" e se non ci fosse stato nessuno? forse ero uno scherzo, forse stava parlando da solo come un pazzo! e pensò più volte di montare a cavallo e di proseguire per il sentiero ma trovò ancora un carico di pazienza e scaricò il nervoso caricando la pipa in continuazione. Nel pomeriggio il cavallo diventò euforico, scalpitava e nitriva di gioia
“EHI! Matto! Guarda che non sei più giovane come un tempo da correr dietro alle puledre! Che ti succede?”
ed ebbe la strana sensazione di essere osservato. Fissò arbusti, alberi, cespugli, convinto che nascondevano qualcosa ma non vedendo nulla
“Salve! Io non mi sono mosso! Aspetto voi…so che ci siete!”
cercando di tener buono il cavallo che dallo scalpitare fece cadere a terra tutte le armi: spada, scudo, arco e balestra; al che il Ronaldo pensò che fosse cosa buona dire al vento e alla foresta
“EHM! Se ci siete...non sono un soldato… sono armi che appartengono alla mia famiglia… in mia difesa… non mi chiedete di lasciarle qui! Non posso farlo! non vengo con brutte intenzioni”
rumori dal bosco zero, risposte niente e tutto tornò come prima, il cavallo si era calmato e lui intanto era andato avanti a parlare da solo raccontando la storia della sua famiglia; alcuni punti erano inventati di sana pianta… alla fine stanco e molto seccato prese dalla sacca una piccola clessidra che piazzò ai suoi piedi
“Allora facciamo così! la sabbia dura 1 ora, quando finirà e non si è ancora fatto vivo nessuno vado avanti! A tutto c’è un limite!”
il tono bello chiaro e deciso nelle intenzioni. La sabbia finì ed ormai deciso di porre fine a tutta questa ridicola vicenda iniziata già al capo nanico, fece per salire a cavallo ma il destriero gli fece capire di non voler essere montato
“OHHH! Pure tu adesso? Basta! Tu devi fare quello che voglio e dico io! FERMO! OHHH BUONO! mi sei in debito lo sai! Adesso potevi essere un salame appeso o una bistecca nel piatto e non in questo posto a far il furioso! OHHHHH! FERMO!”
Cercò invano di placarlo, le redini gli sfuggirono di mano e il cavallo scappò al galoppo e lui non fece neppure 1 metro nel tentativo di riprenderlo; o meglio, nella testa non gli venne quel pensiero di cercare di fermarlo, Rolando si rese conto di essere stato lui a lasciarlo andare con facilità e la cosa lo preoccupò non di poco e si preparò per un’altra nottate all’aperto.
 

AnnaelSidel

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Fu difficile prendere sonno, nella mente di Rolando giravano i classici pensieri degli umani, ma alla fine prese sonno… o forse era ancora nel dormiveglia quando sentì chiaramente una voce nella sua mente

Vaga, tua creatura perduta, vaga.
vaga la creatura... umana...
Qui dove i tuoi dolori cadono a pezzi.
Perisci il dolore e maneggia la tua meraviglia.
Questi boschi sono come questi boschi erano.
Cerca, tu coraggioso cercatore, cerca.
Qui le tue risposte giacciono nel sonno.
Antichi alberi parlano,
la magia regna nella foresta.
Vaga il coraggioso cercatore,
mentre il tempo scappa e i regni cadono lontano.
Questi boschi sono come questi boschi erano
e tali devono restare
sei nel mio regno dove la mia magia non ha confini
sono ovunque nel regno
io sono la Maga della foresta.
Rolando balza in piedi cercando di vedere
“Cavolo! Ti ho sentita nella mente! Come fai? Posso farlo anche io? Dove sei? Fatti vedere! io mi chiamo Rolando”
Una risata… gli sembrò di sentire una risata nella sua mente e la voce ritornò
*So chi sei e so perché sei qui, la tua mente mi è trasparente umano e non ti fermerò, puoi proseguire se lo desideri ma… non credere che sarà facile per il tuo cuor trovar qui la soluzione…io sono Luthien e ti porgo il benvenuto nel regno celato degli elfi scuri*

Rolando era stralunato
“Un attimo… in che senso sai perché sono qui? E' impossibile perchè non lo so neppure io! <ridendo come uno stupido> scherzo... e comunque questa cosa di sentire la tua voce nella mia mente è fortissima! se lo faccio anch'io funziona?"

*Funziona perchè io sono nella tua mente ma tu non leggi la mia... ti sentirei perchè vogliono sentirti... siete buffo, incauto e... Ser Rolando… tu speri di cambiare la tua vita, ascoltami... forse troverai quello che cerca il tuo cuore o forse ne resterai deluso… puoi ancora tornare indietro, non posso garantire che qui troverai la svolta… forse troverai altra dannazione in quel cuor stanco… noi non abbiamo la soluzione ai problemi… però possiamo rimettere pace nel tuo cuore… prosegui e fai buon viaggio, nessuno fermerà il tuo passaggio, hai il permesso di Luthien*


La mattina dopo si svegliò convinto che forse era stato un sogno, vide che il cavallo era tornato e con lo zoccolo scalpitava
“UE! CAVALLO PAZZO! Ti è venuta voglia di partire! Andiamo! ti faccio galoppare io adesso!”
Rolando prese il largo sentiero e passò tra le terre dei Noss dei Sidel e non venne mai fermato e lui mai si accorse di essere seguito, il sentiero diventò lastricato e di fronte a lui comparvero le mura della città di IRE LOISSEA. Le grandi porte erano aperte e lui tranquillo continuò la marcia e la città gli parve deserta, da una via laterale comparve quella che gli sembrò essere una classica famiglia, un donna che teneva per mano una bambina ed un uomo che teneva in spalla un bambino
“EHILA'! Come va? Buongiorno! O meglio buon pomeriggio… scusate starei cercando la sede del vostro Sovrano”
i quattro tirarono dritto per la loro strada cose se Rolando non ci fosse; un fantasma, nessuno dei quattro gli rispose, solo la bambina indicò con il dito di andar dritto e lui lo fece arrivando ad una grande piazza con una enorme fontana nel centro e vide finalmente gruppetti di elfi che restarono del tutto indifferenti al suo arrivo e lui pensò
*Che diamine succede!?*
La storia era assurda per non dire ridicola, tanti giorni di attesa al campo nanico, la sosta su questo confine vigilato dove non aveva visto una torre di guardia, un militare. Confine vigilato senza un posto blocco? controllato da una maga? La città con le porte aperte, sui bastioni nessuno di guardia, nessuno a chiedergli le credenziali! Tutta quella assurda e ridicola procedura per cosa? per ritrovarsi le porte aperte! spalancante! nessuno che se lo guardava!
“Salve… mi potreste dire dove posso trovare la sede del Re?”
Chiese scendendo da cavallo. Risposte… zero… altro cenno con il dito ad indicare un palazzo vicino
“Quello? È li che vive Annael Sidel? Ho della posta per lui… da parte di un mio amico elfo… io sono un umano mi chiamo Rolando…”
fatica ad andare avanti a parlare, risposte… zero… altro cenno con il dito ad indicare la torre più alta del palazzo
“UEEE! accidenti! Mai visto una torre così alta! le altre pure... le avevo già viste alla distanza e non parevano così alte... avrò la vista appannata dalla fame! <ridendo da solo> siiii va bhe... quindi io andrei... vado? allora vado… lascio qui il cavallo e le armi… mi fido degli amici elfi! <altra risata da solo>...vado che è meglio”

Cammina lento ogni tanto si volta credendo che qualche guardia lo fermi, che finalmente qualcuno si accorge di lui ma nulla. Sale le scale lento, anche le porte del palazzo sono spalancante ed ecco che sull’uscio compare una figura alta vestita tutta di rosso
“Alt! Voi siete?”
Di certo non era un militare

“Salve! Buon pomeriggio! Io mi chiamo Rolando Di Frattanto e voi? con voi è possibile parlare? siete stato mandato per darmi finalmente retta?”
“Le domande le faccio io, siete umano… molto strano che Luthien conceda il passo alla vostra stirpe… tranne che… motivo della vostra visita?”
“Si è stata la maga a farmi passare… dunque avrei delle lettere da consegnare di persona ad Annael Sidel da parte di un suo caro amic….”
“STOP! <schioccando le dita, dalla porta uscirono 2 elfi vestiti di bianco> accompagnate il signore alla locanda”
“Vi avverto che non ho molta liquidità al momento…e devo consegnare le lettere..."
“Siete ospite, seguite loro”
“Si ma tutto qui? Queste lettere sono urgenti”
“Impossibile… state mentendo… se le lettere sono da parte di un amico di Annael saprà molto bene che Annael non ha il concetto di urgente… se fosse stato così urgente sarebbe venuto lui e non avrebbe inviato amici porta lettere! Seguiteli prego”
“Va bene, del resto si sta facendo tardi ed è meglio rimandare a domani”
“Forse… il nostro Sovrano ha molti impegni vi segno nei suoi appuntamenti, dovrebbe esserci un vuoto tra qualche anno”
“EHHHHHH! MA DICO!”
“Silenzio! Siete ospite e dove comportarvi come tale! Esiste un protocollo e voi siete solo un semplice messaggero, informerò il nostro Sovrano di questo potete star tranquillo”
“BENE! Allora ditegli che le lettere sono da parte di Astrolallo!”
“Conosco questo elfo, ho avuto modo d’incontrarlo tanto tempo fa”
“Ecco! Appunto! Finalmente qualcuno che sa le cose! Aspetterò perché sono un persona educata! IO!! qui educazione e buone maniere si son perse! ma scusatemi... va bene... non voglio criticare nulla... è la procedura...domani però vorrei essere informato!”
“Sarà mia premura, non si tratta di scortesia si tratta di un uomo che è arrivato fin qui dopo anni... un uomo che per noi ha il volto sconosciuto... io sono Bacham se avete bisogno di me”

"Perfetto! siete il custode del palazzo, il guardiano... il portinaio... come usate dire voi elfi?"
"No... ho detto che io SONO BACHAM! questo sono!"


Questo fu l’arrivo di Rolando nella città degli elfi scuri e mentre stava per andar via seguendo i due elfi arrivò di corsa un elfa che fece questa domanda
“Bacham! Hai visto Mel?”
l’elfo alto e biondo fece cenno di no con il capo e l’elfa corse verso la fontana e con voce chiara e forte chiese agli elfi presenti
“Qualcuno ha visto Mel?”
tutti fecero cenno di no con il capo e l'elfa corse via. Rolando l'aveva seguita dal suo apparire fino alla sua scomparsa e restò ammagliato dalla bellezza dell’elfa e con quel fare da marpione scordandosi che al fianco non aveva umani ma elfi
“Carina la tipa… chi era? è sposata?”
Ovviamente risposte zero… i due elfi lo lasciarono di fronte alle porte della locanda, lui si diede un contegno, abbassò la maniglia ed entrò.
 
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manax

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L'Elfo Grigio
Manax
Il giorno della partenza:


Il sole sta sorgendo, è il primo sole,
illumina fiocamente le pareti spoglie di questa stanza, di questa casa costruita di legno grezzo.
Il mio compito qui è finito.
Una sedia, un tavolo, un letto, un piccolo armadio per riporre poche cose.
Il mio rimanere, legato a questo luogo, cessa oggi, non ne sentirò la mancanza,
tra poco partirò.
Mi rimane quello strano gesto dello "scrivere",
un abitudine presa dagli uomini durante il tempo passato in questo villaggio mentre cercavo le informazioni di un passaggio segreto per accedere a territori sconosciuti più a Nord, ove alcuni di questi umani mi hanno narrato di aver viaggiato.

A lungo mi sono mimetizzato tra gli uomini... Cercando indizi, parlandogli, bevendo e cantando con loro...
Gli umani... Strana razza...
Fragile, mortale e invidiosa.
Un Elfo Grigio che vive tra loro attirerebbe troppe invidie, troppe domande,
meglio mimetizzarsi.
Per questo ho coperto le mie orecchie "diverse" e ho nascosto i miei lunghi capelli bianco-argento con quel buffo copricapo originario di questa zona, ed infine utilizzando con grande pazienza la resina dell'albero di Carbedo e i peli corti del Preno delle Nevi, ho "costruito" pelo dopo pelo la mia bellissima e nuovissima barba bianca, che nel tempo tra gli umani, mi è valsa numerosi appellativi, tra i quali... Il Maestro ed Il Saggio.

Certo non potevo usare il mio nome elfico Menelvagor, sia chiaro, Menelvagor non è il mio vero nome, è quello che io stesso ho deciso di usare quando ancora giovane studiavo le stelle insieme a mio padre, è il nome della costellazione di Orione in lingua Sindarin e se dovessi tradurlo nel linguaggio umano suonerebbe più o meno come "Spadaccino del cielo".

Allora accettai di buon grado un soprannome che alcuni uomini del posto mi avevano dato...
Mi chiamavano Manax, mi hanno detto che significava "Uomo con l'ascia", dovuto al fatto che portavo sempre con me, legata alla cintura, un ascia.
E' un'ascia leggendaria appartenuta ai Nani, della quale forse un giorno vi racconterò la storia.

E' giunto il momento.
Andrò via senza voltarmi.
Dietro me, il mondo non si fermerà, gli umani che ho conosciuto presto saranno polvere,
il mondo non si fermerà e poi saranno dimenticati.
Forse è per questo che scrivono tanto...
Per non farsi dimenticare.

Un sommesso cigolio e la porta si apre. Il villaggio dorme, tutto è silenzio, i miei passi sono il nulla dentro quel silenzio, passo tra le mute casette di legno, piccoli fuochi ancora bruciano, lasciando salire verso l'alto fili di fumo attorcigliati, un cinghiale giace arrostito sopra ad un tavolo facendo sembrare triste ed inutile il suo sacrificio, la notte di festa, ha fatto si che gli uomini prolungassero le libagioni e i canti fino alle prime luci dell'alba, ed ora tutti dormono profondamente.

Passo rapidamente oltre, scavalcando un uomo riverso al suolo con la faccia immersa per metà nel fango, nella sua mano destra stringe ancora un boccale, sembra aver esagerato con l'idromele, non si accorgerebbe di nulla, neanche se un gruppo di orchi attaccasse il villaggio, figuriamoci accorgersi del mio lesto passaggio.

Attraverso la radura di fronte al villaggio e mi infilo tra gli arbusti della "Legnaia", il posto dove Canbrel e i suoi amici taglialegna vanno ad abbattere gli alberi. Il terreno dopo quel punto diventa accidentato e improvvisamente si trasforma in foresta.
Mi addentro nel folto della boscaglia, tra i rami sempre più fitti, senza fare rumore proseguo.
So che nessuno mi seguirà, ma la prudenza non è mai troppa.

Il mio viaggio verso Nord è iniziato.
 
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AnnaelSidel

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L’ALBERGO DELLE AMER
BAR POST [casa del riposo]
IRE LOISSEA [CITTA’]
DATA: ? / Narbeleth / ?

Rolando era fermo sulla porta da circa 5 minuti, e stava pensando
*Alla faccia della locanda!*
A prima botta calda gli sembrava di esser entrato in un palazzo, il salone era enorme e gli venne difficile trovare qualcosa che mancava
“Bellissimo… ricorda moltissimo i nostri alberghi più ricchi ed eleganti…”
Un elfa vestita di bianco gli andò incontro e sorridendo
“Prego venite, la Signora arriva subito”
Timido e impacciato seguì l’elfa che lo portò a quello che a tutti gli effetti era un bancone; vide la casetta delle chiavi appesa con i numeri delle stanze, il portachiavi era una foglia e se la vista non gli era andata in confusione era in Oro; sicuramente pesava di più della chiave
“Buongiorno e benarrivato! Caspita un umano! il vostro arrivo sarà già sulla lingua di tutti! Prego accomodiamoci in salottino, venite, venite”
L’elfa pure lei vestiva in bianco candido, capelli grigio chiaro con delle sfumature azzurre sulle punte, occhi verdi da lasciar senza fiato! Curiosa come mai aveva visto donne così curiose, tempestò il Rolando di domande, lui fu gentile ma dopo circa 1 ora si permise di far notare che non gli aveva detto il suo nome
“OH! Scusate! Perdonate! Sono anni che non si vedono umani e ho scordato le buone maniere! Avrete anche sete e fame <battendo le mani> ragazze! Servite qualcosa al nostro ospite e fate preparare una camera subito! <riportando quel sorriso accecante su Rolando> vi informo che noi non mangiamo alcun tipo di carne… i nani vi avranno informato di tutto… vi avranno dato anche i due disegni… io sono Artanis… Artanis Sidel”

“Grazie delle cortesie e non vi preoccupate Milady ho mangiato tanta di quella carne che ne posso fare a meno per mesi!”


“Ah siete intenzionato a restare?”

“Sinceramente non so che rispondere… mi aspettavo qualcosa di molto diverso e voi Milady siete la prima persona con cui dopo mesi riesco ad aver un dialogo piacevole e sensato… di che disegni state parlando?”

Rolando inizia a raccontare il suo viaggio travagliato mentre arrivano elfe con calici e vassoi. Il racconto non sarà breve ma l’elfa non ne è seccata, anzi vuole conoscere ogni cosa nel dettaglio.
“Tutto è iniziato da Astrolallo! Mi ci sono voluti 2 mesi per convincerlo a prendersi cura delle mie proprietà!”
E prosegue raccontando del sue difficoltà economiche dove ha rischiato grosso per colpa dei Creditori, al che fu proprio il Lalloso a consigliarli di sparire dalla circolazione dicendogli che esisteva un posto devo sicuramente non l’avrebbe trovato nessuno
“Il Lallo mi scrive delle lettere da consegnare al suo amico Annael ed io parto…”

Inizia il racconto dove narra che gli ci sono voluti altri 2 mesi per arrivare a questa GUNNAR, grande roccaforte nanica del Nord, arrivato stremato i nani si sono dimostrati molto gentili ma quando ha detto loro che voleva raggiungere le terre estreme del Nord hanno cominciato a creargli problemi di ogni sorta, che era inadatto, che era soprattutto un umano; un umano che non aveva conoscenze della stirpe elfica del Nord
“Insomma, alla fine si sono convinti dicendomi che esisteva un accordo tra loro e gli elfi… non ho capito nulla ma alla fine mi hanno aggregato ad un Carovana… viaggio pessimo! Va bene che ho pagato la tariffa di base… ma… mamma mia! E di questi disegni non ho mai visto niente e nessuno mi ha dato qualcosa!”
Conclude cercando di non sembrar troppo seccato, anche da come è stato ricevuto dagli elfi, si aspettava un trattamento completamente diverso; una piccola lamentela sull’elfo vestito di rosso e che non vede l’ora di conoscere il loro sovrano e di consegnarli le lettere di Lallo
“Ribadisco, siete la prima persona con cui dopo mesi riesco ad aver un dialogo chiaro!”

Artanis sorride
“I nani di Gunnar sono nostri fedeli amici… sicuramente non è stata volontaria aver scordato alcuni punti dell’accordo, si saranno scordati dei disegni dato che sono anni che gli umani non salgono verso i monti dell’estremo Nord… <battendo le mani> ragazze! Portate il disegno della città e dei colori! <tornando a parlare con Rolando> così avete incontrato Bacham; ovviamente... Bacham è molto particolare… ma è di una bontà unica… sul fatto di conoscere Annael credo che sarete costretto ad aspettare… anche se avete della posta da parte di Astrolallo"
 

AnnaelSidel

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Arrivarono le elfe con dei fogli che consegnarono ad Artanis che stese il primo sul tavolo

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“E’ la cartina della città… un pòo vecchia… mi ricordo che fui proprio io a far la proposta di far disegnare la città ad un cartografo umano! Non che non siamo in grado di disegnare, la città è tutta nella nostra mente… vedete queste sono le torri con i colori degli altri Clan e questa potrebbe aiutarvi a riconoscere gli elfi che usano determinati colori”

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“Milady… è dannatamente complesso per me! <ridendo di gusto> mai stato bravo nello studio! Ma 2 fogli non mi saranno uno sforzo… almeno lo spero… non ci sono i nomi delle vie e le scritte sono in elfico… la vedo dura che entrerà nella mia mente! Questo foglio mi par più facile e alla mia portata! Se ho capito bene <usando il secondo foglietto> in questo palazzo siete tutte elfe vestite di bianco e siete elfe AMER…”

Anche Artanis scoppiò in un serena risata
“Aspettate! Così par che ci fate passare per un’altra stirpe! Allora, vi spiego bene, questo non è un palazzo ma un Bar Post, significa Casa Del Riposo... il Clan dei Miruvor; che significa Vino elfico, sono famosi e bravi appunto per il loro vino ed hanno il color della vinaccia”
Andando avanti nella spiegazione. Rolando ascoltava ed ogni tanto sbadigliava; la sera era arrivata e la stanchezza si faceva sentire e si sforzò a sentire che gli elfi non dormono mai ma riposano; non capì bene la spiegazione di questo riposo
“Ogni città ha un Bar Post, ci sono elfi scuri che vivono lontano e quando vengono in città gli facciamo trovare le stesse cose che hanno lasciato a casa, in questo modo verranno colpiti meno dalla malinconia di aver lasciato casa… <vedendolo sbadigliare> alcuni preferiscono una stanza altri vanno a riposare nel giardino della città che è sotto nostra responsabilità… AMER è la sigla del mio Noss… un Clan… ci prendiamo cura dell’ospitalità… siamo tutti vestiti di bianco candido perché la città si chiama Candida come Neve… Ire Loissea… voi siete stanco, andremo avanti domani”

“In effetti Milady la stanchezza mi ha preso, sarà colpa anche del buon vino… ma le cose non mi entrano in testa neppure al mattino! anche questo abbinamento dei colori inizia a diventar complicato …quindi il colore Azzurro indica gli elfi non sposati?”

“Bravo! Siete interessato?”

“Oggi ho visto un elfa… molto bella… ma non era vestita in azzurro…”


La porta si aprì di colpo e fece spaventare Artanis e tutte le altre elfe, un elfa con voce squillante
“CIAO A TUTTE! ARTANIS per caso hai visto Mel? Qualcuno ha visto Mel?”
“Ciao mia cara… no, non si è vista, perché la cerchi?”

L’elfa sparì veloce lasciando la porta aperta
“ECCOLA! ERA LEI! Chi è?”

“Quella era Ecila Aravir, detta anche Fumiel Sidel… sta cercando sua madre Mel Aravir, detta anche Mire Sidel, Regina dei Mezzelfi e figlia minore di Annael Sidel… e non è sposata… fidatevi che vedrete elfe molto più belle di lei, Ecila non è tra i pettegolezzi di essere la più bella… venite, la vostra camera è pronta”

“Ah… si vi seguo Milady… ma non era vestita in azzurro”

“Ecila è vedova… non è tenuta a vestir quel colore… e non è un obbligo vestirsi in azzurro, ad esempio io lo porto sulle punte dei capelli ed usarlo non significa essere propriamente in cerca di marito o di una moglie… come direbbero gli umani, in cerca di una relazione seria… ogni tanto mi ricordo che sono sola… e che sto benissimo da sola! Voi siete giovane e non dovreste guardare le elfe mature…Ecila dovrebbe aver oltre 4.000 anni... prego da questa parte, salite le scale e seguite le elfe, buon notte a voi Ser Rolando a domani”


Quando entrò nella camera Rolando restò sulla soglia per alcuni minuti e pensò
*Alla faccia della camera!*
Erano 4 stanze, un bellissimo appartamentino che non mancava di nulla, salottino, camera da letto, bagno e uno studio, andò verso la porta finestra uscendo sul balcone e la sua vista andò sul giardino
“Alla faccia del giardino! Ma è un parco enorme!”
Sentì musica e risate, vide luci ed elfi correre nel parco, prese il foglio
“Dunque vediamo sono vestiti di rosso e blu… sono gli elfi giocosi… bho! Troppo complicato! Alla fine sei arrivato mio caro! Vedi di non farti cacciare! Ora a dormire!”
Non dormì molto bene dato che gli elfi giocosi si diedero e musica e risate per tutta la notte.
 

manax

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EPISODIO DUE
Primo indizio



Sono nella foresta, oramai lontano dal villaggio di Baltanie
quel villaggio fatto di piccole casette di legno nel quale ho vissuto per... Non lo so, non so quanto tempo...
Sono in cammino da almeno due giri pieni di sole e sento che ogni passo mi avvicina alla mio destino.

Nell'unica taverna di Baltanie, una notte, avevo incrociato parole con un umano visibilmente ubriaco che, urlando "sottovoce" e in gran segreto, mi aveva confidato, tra lunghe pause, durante le quali i suoi occhi rimanevano fissi e confusi rivolti verso il nulla, che...

A tre giorni di cammino in direzione Nord, si ergeva la costruzione di un'antica dimora diroccata, appartenuta in passato ad una famiglia influente della zona, che vi si era stabilità e che l'aveva abitata per alcuni anni, ma che in circostanze poco chiare era scomparsa senza lasciar tracce all'indomani di un enorme, devastante, incendio, che si dice avesse consumato anche parte delle sue mura.

Alcuni Viandanti che, in tempi recenti, avevano usato le cantine di quel rudere, come riparo di fortuna per le notti di pioggia, gli avevano descritto un bassorilievo finemente eseguito, che sembrava indicare la posizione di una città situata, sembra, ancor più a Nord dei territori conosciuti.

Perché ho considerato fosse un'indicazione attendibile?
Perché ho notato che molti uomini quando si abbandonano alle gioie del bere tendono ad aprir bocca più facilmente e ad alcuni riesce anche difficile mantener segreti.

Con un buon presentimento e il desiderio di controllare la veridicità di quel racconto, dopo un lungo cammino, mi ero ritrovato ora al margine di una radura enorme, circolare, con la fitta boscaglia oramai alle mie spalle.
L'erba verde smeraldo, talmente corta che sembrava tagliata di fresco, seguiva il profilo di una piccola collinetta, situata proprio al centro della radura ed in cima a questa si scorgevano le macerie cadute di un piccolo castello.

Le mura annerite dal fumo dell'incendio erano state fagocitate da alcune piante rampicanti, e alla base alcuni alti rovi, sembravano voler impedire l'ingresso a chiunque.
La natura stava, pian piano, riguadagnando il possesso di quell'angolo di mondo dimenticato, reclamandone la proprietà.

Mi muovo agile, risalendo quella leggera china e mi trovo di fronte, a quello che sembra essere stato l'ingresso principale, si possono scorgere le tracce tutto intorno di un variegato mondo di visitatori:
Umani, Nani, un orco, vari animali selvatici e, ai miei occhi attenti, anche piccole tracce del passaggio di un Elfo.

Guardo da quell'apertura verso l'interno per scorgere eventuali trappole anche se mi basta "ascoltare" la natura per percepire cose che, gli umani per esempio, non possono neanche immaginare.

Entro passando a lato di un enorme cespuglio di Namarbie e una volta all'interno vengo abbracciato dalla penombra e da quel tipico odore estremamente velenoso di Creselia Minor, una pianta che sboccia esclusivamente nell'oscurità con quei suoi tipici fiori bianchi a grappoli a forma di campanelle...
Sto pensando che gli uomini e i nani, non possono essere entrati usando questo passaggio, i miasmi della Creselia Minor, che possono essere avvertiti facilmente, anche dal loro poco sviluppato olfatto, li avrebbero uccisi dopo qualche ora.
Chiunque "non Elfo" sia entrato qui prima di me, deve aver usato un differente ingresso.

Procedo... Noi elfi siamo immuni ai vapori sprigionati dalla Creselia, a noi la natura non può arrecare alcun danno.
L'interno è devastato dall'incuria, l'erba e le piante si sono aperte un varco tra le pietre,
unica testimonianza di giorni felici, vissuti all'interno di quegli spazi, è un tavolo gigantesco al centro di questo salone, un tavolo di chiara fattura nanica che, nonostante l'incendio e l'abbandono, si erge forte al centro di quel luogo,
facile testimone di quell'incredibile maestria della quale solo i nani sono capaci nel costruire le cose.

Procedo in quello che sembra un corridoio e sulla parete alla mia destra scorgo un pezzo di una cornice bruciacchiata, che resiste appesa, forse era parte di uno di quei ritratti di famiglia che i "Signori umani" avevano l'abitudine di appendere per lasciar traccia del loro "mortale" passaggio.

Il buio comincia ad essere più pesante ma io devo raggiungere i sotterranei, dove l'uomo ubriaco mi ha segnalato l'esistenza di quel "Bassorilievo", la mia vista Elfica mi permette di vedere anche li dove altri non possono vedere e passo dopo passo ecco delle scale che si inabissano nelle viscere di quella costruzione desolata.

Inizio a scendere il primo gradino e immediatamente avverto "qualcosa", una presenza, e subito quasi a confermare la mia sensazione un fruscio.

Mi fermo un momento immobile con il respiro controllato e la mia mano scivola veloce a toccare l'impugnatura dell'ascia che tengo alla cintura, sono pronto...

Inizio la discesa lento, leggendo il buio... Pronto a tutto...
 

AnnaelSidel

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PRINCIPESSE ELFICHE

Ricordo sempre i baci

che hai creato per noi quella notte
con la fatica di respirare

Quando alzai la tua mano
per toccarmi il viso
e non sapevamo ancora
che cosa saremmo diventate

Sentivo il tuo battito profondo
la tua bocca che prendeva la mia

in una morbida resa



IRE LOISSEA [REGNO]
LUOGO VOLUTAMENTE NON DETTO
DATA: ? / Narbeleth / ?

Mi parve di sentire un fruscio tra i cespugli, poi tornò il silenzio seguito da deboli passi che venivano verso di me
“Sei tu?”
“Si sono io”
disse una voce con la figura che emerse dall’ombra.
Lei arrivò. Il suo sorriso era perfetto, proprio come tutto il resto di lei. Si scostò giocosamente i capelli e si aggiustò la veste. Andai verso di lei
“Mi sei mancata!”
“Anche tu!!”

La sua voce era deliziosa, amorevole, incantevole… subito mi entra nel cuore
“Ti amo tantissimo!"
“Anche io!”

I suoi occhi carichi di desiderio con la voglia di strapparmi velocemente i vestiti e di buttarli via come se non ci fosse stato il tempo per metterli via ordinatamente. Sciolse i capelli e mi venne vicina ed io mi feci più carina e civettuola per lei, cambiai il colore dei miei occhi e colorai le labbra di rosso accesso, un atto dovuto per lei. Da quanto tempo stavamo insieme? Da tanto… eppure dopo tanti anni il nostro amore sapeva sempre di giovane, era ancora sempre nuovo! Sempre come se fosse la prima volta! Parlo di quell’amore impacciato e goffo, a volte pieno d’imbarazzo che fu il nostro primo inizio, eppure non eravamo giovani ed inesperte elfe! Ma forse perché entrambe si giocava a recitar la parte delle timide, piaceva ad entrambe fingersi ancora inesperte ragazzine pronte a cogliere subito le sensazioni. Due stupide! Ma ci piaceva! E si rideva! Ci si divertiva! Non ci voleva molto alle nostre mani per mettere radici sul corpo dell’altra e quello stupido, giocoso, piacevole e falso imbarazzo fosse sostituito dalla nostra sicurezza di amarci! Lei era il mio fascino ed io il suo e si buttavano via tutti quei pensieri che vagavano sempre nella mente mettendoli nel luogo ove s’ignora ogni cosa… solo lei, solo io.
I nostri pensieri si erano sempre fatti più forti, entrambe si perdeva il controllo di noi stesse quando ci si baciava e non esisteva nulla al mondo che sarebbe stato in grado di fermarci! Sceglievamo sempre un luogo diverso per i nostri incontri segreti, dove potevamo impadronirci dei nostri corpi e scambiarceli con amore, sempre lontano dalla maggior parte della confusione. Noi non eravamo da tener segreti ma il nostro amore è nato così e l’abbiamo voluto entrambe tener così forse perché siamo elfe importanti o forse per tenerlo fuori da ogni cosa… chi siamo noi?
Bhè io sono Hunien Sidel, figlia maggiore di Annael Sidel e Sovrano degli elfi scuri, Principessa ed erede al trono; un trono che mai vorrei… mi ritengo inadatta per via del mio brutto carattere e non ho la pazienza e la diplomazia di mio padre! Lei… bhè lei è mia sorella Mel… dovrei dire sorellastra, Mezzelfa e figlia minore di Annael Sidel, anche lei è una Principessa ed è anche la Regina dei Mezzelfi… il mio grande amore! Raccontarvi di come è nato il nostro amore? di due sorelle non in linea di sangue che all’inizio non si sopportavano? Mentre ora facciamo fatica a restar distanti per tanto tempo? Storia passata… adesso stiamo scrivendo del PRESENTE.
Forse un giorno racconterò la storia PASSATA.

In questo presente siamo distese su un prato, è notte e lei mi tiene abbracciata forte forte! Ed io mi lascio morire volentieri tra le sue braccia!
“Iniziamo?” dissi io
“Sei sempre la solita… elfa piccola, gran vogliosa e oscena!”
E vedo i suoi occhi che cercano il mio corpo e vagano spudorati! Con lei che sorride
“Oscena a me? Lo vedo e lo sento come mi guardi! Ti diverti a farti desiderare!”
"Ohh siiii! Ma lo faccio senza rendermene conto!”

E fece la solita scena sciocca di farsi arrossir le guance e girando il viso per non essere vista, ed era difficile tenere a freno il desiderio, con la sua pelle, le sue mani con quel luccichio del suo smalto per unghie, il sapore alla fragola delle sue labbra. Era come finire in una nebbia, in un oblio
"Oh mia Stella! Ma è uno smalto e rossetto nuovo!”
“Alla buona ora! Adesso te ne sei accorta! Ti piacciono?

Sbattendo quelle palpebre ad ali di farfalla! Si giocava come giovani elfe! Lei amava scatenare la mia invidia! Io fingevo rabbia e lei veniva a chieder scusa… STUPIDE! GIOCOSE! Due elfe stupide ma… innamorate perse!

Adoro le notti lunghe e quando ho lei al mio fianco anche il giorno resta notte!
“Hunien sto facendo una cosa che non dovrei fare… vorrei che tu entrassi nella mia mente… ed io nella tua… so che mi hai fatto la promessa ma ti chiedo… leggi la mia mente ora”
Piano la scostai da me
“Mio amore, perché questa richiesta? Temi che ti nasconda qualcosa?”
“Lo so bene che non mi nascondi nulla è che…”

Pausa; lunga pausa

“Cosa??!! mi fai gelare il sangue!”
Mi fece mettere in ginocchio di fronte a lei, mi prese le mani

“Gioca con me! La vedi una vecchia casa nel profondo di un bosco?”

“Certo e senza neppure sforzare la mente, che devo fare gioia mia?”

“Entra nella mia mente e guarda i miei pensieri… io vedo persiane rotte che sbattono ad ogni raffica di vento, come occhi che si aprono e si chiudono per vedere se finalmente è arrivato qualcuno, occhi che cercano un posto dove stare, io cammino verso quella casa”

“La tua mente non si oppone… sei così trasparente… entro! sono con te! E vedo gli alberi che intrecciano i loro rami nel legno vecchio della casa come per non farla crollare, rami forti e grandi con le loro foglie seghettate color ambra che coprono l'intero tetto contro la pioggia, sono al tuo fianco e cammino anch’io verso quella casa”

“C’è una melodia tranquilla che aleggia da qualche parte nel profondo è la stessa melodia che ti ha attirato in questo luogo dimenticato?”

“Si tesorino… la melodia ricorda i giorni passati… giorni felici! La melodia è la tua voce!”

La mia dolce amata mi tiene nella sua mente, non si oppone e mi trascina aprendo ogni suo pensiero ed ogni suo pensiero è per me! Ed io ho il cuore pieno d’amore! La visione è nostra e siamo vicine alla casa, passo dopo passo arriviamo alla porta e lei gira lenta la manopola arrugginita ed entra.
“Vedo un soggiorno, fiori che decorano le pareti, un letto con lenzuola profumate di color lavanda, un mobile in lucido mogano, un grande tavolo con ai suoi piedi un tappeto broccato con fili argento”

“Guarda amor mio! Le finestre da questo lato sono aperte! Non sono rotte e sono nuove e pulite! Vedo fuori un giardino di fiori selvatici, un portico! Ti vedo venirmi vicina e subito un brivido!”

Sento lei stringermi le mani e sorride
“Bello sognare con te! Sognare una casa… una casa vecchia che vuole diventar nuova… per una famiglia… o forse anche per due semplici persone che desiderano diventar una sola persona… forse la casa più di ogni altra cosa vuol far saper che esiste! vuole che qualcuno lo sappia!”

“Mel… che cosa…”

“Hunien… stai leggendo i miei pensieri… non ti fermare”


Ed io lo feci ed il mio cuore esplose!
“Mel tu vuoi che il nostro amore sia reso noto a tutti… a nostro padre… vuoi spezzare il segreto…”

“Sei convinta che lui o altri non sanno? Siamo sulla bocca di tutti! Sai bene che questo segreto ci è sempre pesato… non siamo elfe da tener segreti!”

“Si ma amor mio… tu mi hai chiesto di…”

“Se ai letto i miei pensieri per te… che cosa mi manca di te… dammi la risposta…”

“Vuoi unirti a me… tu mi vuoi sposare…”

“Si mia piccola amata elfa! TI AMO! Voglio che la nostra unione sia legale! E con figli!”

“ELFE! Femmine ovviamente! Maaa… amor mio…”

“Lo so… padre non ci unirà mai… ma chi siamo noi? Tu ed io non sappiamo cosa siano i MA!”

“VERO! allora che sia! Io posso tutto! Io sono Hunien!”

Ci alzammo e tenendoci per mano mettemmo i nostri visi vicini e lei
“Hunien Sidel mi vuoi sposare?”
“Lo voglio con tutto il cuore Mel Sidel!”


Il resto della giornata non lo scrivo… andrebbe sotto censura… oggi il nostro presente è stato stupendo! Non vedo l’ora che sia domani!

Io non mi sono mai sposata… spero di non svenire… siamo entrambe avanti negli anni per una UNIONE LEGALE, sicuramente qualcuno starà male… quando lo verrà a sapere… e immagino già la sua reazione e la sua faccia… scommetto che come minimo caccerà entrambe dal regno!
 
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