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Annael Sidel

manax

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EPISODIO TRE
Il sotterraneo



Comincio a scendere i gradini, mantenendo la massima attenzione ad ogni respiro,
le scale sono in pietra come tutta la costruzione, pietre accostate con maestria l'una alle altre.
La scala finisce in una salone, verosimilmente grande quanto tutto il piano terra, noto immediatamente che una parte del soffitto è crollata, invadendo parte di quella sala...

Di nuovo un rumore, questa volta un rumore di assi di legno spostate,
viene da un punto indefinito alla mia destra, rumore leggermente ovattato, come soffocato...

Mi muovo rapido, tra le pietre cadute e le mie mani toccano una trave che anticamente era destinata a reggere il soffitto ma che ora giace per metà al suolo, nella caduta deve aver trascinato con se una colonna di sostegno e altri materiali che cadendo hanno aperto un varco nella parete di fronte a me.

E' l'unico passaggio possibile,
mi sollevo per raggiungere l'apertura aiutandomi un po' con le braccia ed entro in quell'angusto pertugio scavalcando una grande statua caduta e divisa in tre parti, che originariamente aveva il compito di sostenere la trave del soffitto.

Mi lascio scivolare a terra e mi trovo in quella che si rivela essere una piccola stanza, ne posso distinguere il mobilio, e mi sorprendo a pensare che sto camminando su un tappeto.
L'odore di muffa, muschio e cenere umida in questo punto è meno pungente.
La stanza appare subito essere una sorta di locale segreto finemente arredato e certamente risparmiato da quell'incendio che aveva portato devastazione ovunque, svelato solo dal crollo di una delle pareti che la tenevano celata.

Qualsiasi cosa ci fosse in quel sotterraneo se ne era andata... Ma dove?

Posata su uno scrittoio distinguo la sagoma di una lampada ad olio, alzo il cappello di vetro e dopo aver verificato che ci sia ancora dell'olio al suo interno, usando il mio acciarino, in un istante, ne faccio scaturire una bella fiamma, mi rendo conto immediatamente, al chiarore di quel lume, di trovarmi all'interno della stanza di un alchimista, infatti in bella mostra su alcuni scaffali stanno provette ed alambicchi.

Completano l'arredo due poltrone abbastanza grandi ricoperte da un tessuto color malva, un letto singolo di legno d'ulivo intagliato raffigurante scene di caccia, un comodino d'ebano con due cassetti ed un piccolo sportello, alcuni quadri alle pareti con paesaggi di foreste, fiumi ed uno, in particolare, che ha attirato la mia attenzione, vi è raffigurato probabilmente il castello prima dell'incendio... Un edificio degno di Re e Regine.

Ora... Per quanto stia cercando in lungo ed in largo non v'è traccia alcuna di bassorilievi, glifi o qualsivoglia segno sulle pareti.
Mi siedo su una delle poltrone per raccogliere le idee, e una delle pietre cadute cattura il mio sguardo, proprio lì a terra, su una di quelle rotolate sul pavimento ci sono dei simboli...
"Per la barba di cento nani"
ho esclamato ad alta voce alzandomi di scatto e avvicinandomi per vedere meglio...
Girandola leggermente per fare in modo che la luce ne illuminasse meglio la parte "incisa", con le mani ho tolto un po' di polvere e con una improvvisa stretta al cuore ho potuto distinguere una scritta che nella lingua degli uomini riporta quanto ora copio in questo mio improvvisato diario:

<<Solo un essere immortale può conoscere la disperazione infinita di un'amore che muore...
Ed io, che immortale non sono, preferisco combattere mille giorni di guerre lontane da te,
in posti dove non potrai mai vedermi morire... Mai >>

L'ho trovata...

Rimasi fermo immobile a fissare il vuoto come un vecchio umano ubriaco, per un tempo che non ricordo e quando con un grande crepitare di legno spezzato si è spalancata la botola nascosta sotto al tappeto sono rimasto a guardare la stoffa muoversi come impazzita sul pavimento...
Per un respiro, due respiri, tre...

Poi l'orco è uscito fuori liberandosi da sotto al tappeto, rotolando ad un braccio circa di distanza da me e con l'estrema convinzione che io non sia suo amico...
 

AnnaelSidel

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TOC, TOC
IRE LOISSEA [REGNO]
TORRE DEI SIDEL
DATA: ? / Narbeleth / ?

Oggi si è verificato un fatto straordinario ed unico, non credo che ci siano stati dei precedenti a riguardo, però prima si vuole anche segnale che da qualche giorno oltre all’altro evento straordinario che è l’arrivo dell’umano Rolando Di Frattanto, c’è un elfa che va in giro per la città porgendo a tutti questa domanda: “Qualcuno hai visto Mel?”
l’elfa in questione è Ecila, la figlia di Mel. A parte che nessuno sapeva dove fosse sua madre questa domanda non interessò nessuno, nel senso che nessuno andò ad inserire questa scomparsa nel pettegolezzo, l’arrivo dell’umano aveva attirato molta più “curiosità” e teneva vivo il pettegolezzo.
Segnalate queste cose vediamo al fatto straordinario di oggi.

E’ ormai sera, Annael siede alla scrivania con aria pensierosa, diciamo che è più pensierosa del solito, è stata una giornata decisamente “strana” per la solita routine del nostro amato Sovrano che “forse” non è più abituato a rincorrere le stranezze del regno celato, lui che di stranezze è l’indiscusso Signore. Andrebbe scritto in forma diversa… Annael ama le stranezze ma quando capitano a lui non è particolarmente contento.
Ma veniamo al nocciolo della questione, che cosa è successo oggi?
E’ procedura che per salire la torre dei Sidel ed essere ricevuti dal Sovrano si deve fissare un appuntamento ed i tempi sono abbastanza lunghi per via degli impegni del Sovrano. Arrivare davanti alla porta dell’ultimo appartamento; quello in cima, che corrisponde all’appartamento del Sovrano, non è impresa facile sia per il notevole numero di scalini che per alcune stirpi potrebbe essere un problema di “fiato e resistenza” ma soprattutto per la vigilanza. Nella torre dei Sidel è presente il Noss Dagor di Annael ed ovviamente anche quello di Laitale, va da se che non avendo validi motivi di una stretta sorveglianza per la vita del sovrano, tengano una “blanda sorveglianza” ma nell’ultimo pianerottolo prima dell’arrivo finale è solitamente e sempre presente BACHAM FALME o MELLERU KEMMOTAR che sono i Vice Comandanti del Noss Dagor di Annael, passare il “blocco burocratico” imposto dal Bacham non è facile, questo fa in modo che Annael non si trovi di fronte a delle “sorprese” dato che il nostro amato sovrano NON SOPPORTA le sorprese dato che nella maggioranza dei casi recano “preoccupazione”
Morale: oggi si sono verificate 4 BUSSATE alla porta dell’ultimo appartamento, ed veramente un evento unico e straordinario!

Il PRIMO bussar alla porta si era verificato presto
“TOC! TOC!”
è Laitale ad andar verso la porta sapendo bene che il marito ci metterebbe ore per andare ad aprire o solamente per dire “avanti”
“Stai pure seduto! Vado io! C’è solo un elfo che può bussare in questo momento del mattino e rompere le scatole e rompere la porta! Vediamo se mi sbaglio!”
Laitale si trova di fronte un Bacham abbastanza sull’agitato con un misto di nervoso
“Appunto! TE! Chi altri!”
“Cosa?”
“Nulla Bacham… parlavo da sola… spera che sia veramente importante e non uno dei tuoi soliti problemi! Altrimenti ti svuoto il cranio e lo uso come ciotola dell’acqua per i gatti! O come vaso ornamentale appeso! Da come hai bussato per poco non butti giù la porta… anzi vedo che l’hai pure ammaccata, ti toccherà sistemarla…”
“Laitale è successo un disastro! Devo parlare subito con Annael! Posso?”
“Che mai sarà successo di così disastroso in un luogo dove non succede mai nulla? Ti è andato a male un matrimonio? Sei inseguito dai genitori?”
“Molto peggio!”


Annael era impegnato su un pezzo di torta di mele e una tazza di latte freddo; era fermo da 1 ora indeciso se fosse meglio iniziare prima con un pezzo di torta alla frutta con sciroppo; questi sono i grandi “impegni” e “dilemmi” del sovrano degli elfi scuri!
“Buon dì mio caro Bacham, siedi e fai colazione con noi, almeno ti calmi e mi racconti il perché ti presenti così di buon ora”
“Mangiare… mi si è chiuso lo stomaco da giorni! È successo un guaio! Devi scendere e pensarci tu!”

Laitale sputò le due dita di latte che aveva iniziato a sorseggiare
“SCENDERE? LUI??... guarda che mi hai fatto fare! Pulito il pavimento ieri! Pure il vestito ho macchiato!”

“Bacham quel verbo… devi… esige spiegazione valida, io non devo far niente…”
“Serve la tua presenza!”
“Ancora un verbo errato… io non servo nessuno… sono il Re”
“Guarda che non c’è da far lo spiritoso! Visto che non devi e che non servi… farò salire l’umano!”
“UMANO??”
disse Laitale e; in teoria, sarebbero dovuti seguire i soliti attimi di silenzio che sono necessari agli elfi per riflettere e ponderare ma il Bacham incalza agitato
“Si cara la mia regina! è arrivato un umano in visita! Un umano mai visto prima, per ora lo tengo bloccato in città ma ogni giorno mi chiede se tu gli darai udienza…ha delle lettere per te da parte di Astrolallo e le deve consegnare personalmente nelle tue mani, io non so nulla ma gira voce in città che sarebbe intenzionato a fermarsi… si dice che stia cercando moglie… si dice che sia pieno di debiti e che Astrolallo l’abbia aiutato ad uscire dai guai ma lui è dovuto scomparire lo stesso… io non mi fido, suggerisco di che venga riportato al confine e che gli venga cancellata la memoria”

Annael cerca di riportar la calma
“Intanto non vedo tutto questo disastro, il fatto che non ti fidi di lui è perché è un amico di Astrolallo, a te Astro non è mai stato simpatico ed è per colpa tua che ha smesso di venirci a trovare… se ricordo bene avete litigato e non di poco… comunque, fagli sapere che sono impegnato e che quanto prima scenderò”
Bacham resta fermo
“Bacham? Non hai sentito cosa ti ha appena detto il sovrano? Su vai! E vedi di mandar qualcuno a cambiar la porta!”
“Si… vado… ma tutto qui?”

Laitale lo prende per il braccio e l’accompagna alla porta
“Arrivederci! <chiudendo violentemente la porta> ma tu guarda! Rovinar così la nostra bella colazione!”
Il fatto che Annael non sia preoccupato al pari di Bacham è corretto. A parte l’antipatia del Bacham nei confronti di Astrolallo e di tutti i suoi amici, Annael sa benissimo che questo umano per arrivare in città è dovuto passare dal “controllo” di Luthien al confine vigilato e quindi non può essere "dannoso" se la potente figlia incantatrice ha deciso di farlo passare. Annael non mostra preoccupazione ma sicuramente è più seccato per essere stato interrotto dalla sua importante scelta se assalire prima la torta di mele o quella alla frutta.
 

AnnaelSidel

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Le cose parvero ritornare verso la normale quotidianità, la mattina andò avanti fino a; circa; due ore prima del mezzo giorno, Annael e Laitale se ne stavano abbracciati in terrazza a farsi le loro fusa da “malati necromanti” parlando delle loro cose da “necromanti” quando furono interrotti dalla SECONDA BUSSATA
“Toc, toc”
La porta “parlò” con un tocco molto più leggero e delicato al che Laitale disse subito
“Ma che succede oggi? Questo suono della porta è un tocco femminile… vado io; come sempre… vediamo se mi sbaglio”
In effetti si ritrovò di fronte 4 elfe, erano le 4 Vice Comandanti del Noss Dagor di Hunien:
EAMANE FARGIL, IRIME PODAEL, LALA GAREL, HERINYA MAERUI
“Cavoli! Ma tu guarda chi si vede! Le capo banda della nanetta! Signore, ben arrivate… che cosa volete?”
“Mia signora, abbiamo urgenza d’incontrare il Sovrano”
"Senza appuntamento? Non mi risulta neppure che eravate nella lista delle udienze, ma oggi sono più buona del solito! prego entrate, avverto il nostro Sovrano che siete arrivate, due minuti"

Le 4 elfe vennero portate di fronte ad Annael che abbastanza seccato fece notare che non era corretto presentarsi senza un appuntamento, gli rispose la più anziana delle 4; LALA GAREL, dopo aver porto le loro dovute scuse
“Sire vostra figlia Hunien è scomparsa”
Sentendo ridere a crepapelle Laitale
“Sai che novità! Starà facendo la cavalletta di letto in letto! Suvvia mie care, altre volte è sparita, il nostro Sovrano è impegnato e non ha tempo per correre dietro alle voglie di sua figlia! avete detto, vi ha sentito! grazie!!”
andando subito verso la porta come per dire: “Grazie della visita, tornate a casa”.
“Mia Regina non per così tanto tempo!”
disse EAMANE con un volto bianco e molto preoccupato, al Laitale rispose:
“Umm… fatemi capire, avete tenuto il conto del tempo? Elfi che tengono il conteggio dello scorrere del tempo? una pazzia! quindi sapete con precisione da quanto tempo è sparita?”

“Si mia Signora… esattamente e si tratta di Hunien! Per lei siamo disposte a tutto! Hunien sparisce spesso e ci siamo messe a contare per quanto tempo, e le sue assenze si sono fatte sempre più lunghe, sono esattamente 30 giorni che è sparita e nessuno è in grado di trovarla”

“30 giorni… ed è tanto? Intendo, secondo voi è tanto per Hunien? Quando aspettavo i gemelli lei sparì e ritornò quando avevano i denti! Penso che siano più di 30 giorni!”


Intervenne Annael
“In che senso nessuno è in grado di trovarla? Un attimo… il motivo della vostra visita è la richiesta di dare l’ordine per una ricerca ufficiale di scomparsa? Mettere tutto il regno in agitazione?”

“Maestà… è stata già fatta…”

“Senza il mio consenso? Senza che io ne fossi a conoscenza? E da chi è arrivato l’ordine?”

“La colpevole è Gherarda… lei sta male se non vede la Principessa per tanto tempo… è stata lei ad organizzare le ricerche ma sono andate a vuoto…”

Iniziano gli attimi di silenzio. Ci mancavano.

Laitale intervenne
“Mi state dicendo che la magia e la vista della Gherarda non ho trovato Hunien? Gherarda sente l’odore di Hunien a chilometri di distanza… questo potrebbe significare che Hunien non è presente nel regno… avete interpellato mia madre Luthien? Lei sicuramente è in grado di trovare la mente di sua sorella”

“La Principessa Luthien è stata interpellata sempre dalla Saggia e Potente Gherarda, ma vostra madre si è rifiutata di farle la cortesia… ha detto che solo il Sovrano può darle l’ordine di una ricerca così profonda…”


Altro silenzio e questa volta a parlare tocca ad Annael
“Prendo atto, potete andare, grazie della visita”
Le 4 elfe restarono ferme
“Ehi! Sveglia ragazze! Avete sentito che cosa ha detto il nostro Sovrano? Su, su! Tornate ai vostri compiti! Fuori da casa mia che devo lavare i tappetti! Mettersi a contare il tempo per Hunien è una perdita di tempo! 30 giorni!! Cercatela in qualche camera da letto!”

Anche le 4 elfe vennero mandate via con la promessa da parte del Sovrano di prendere presto una decisione; il “presto” nella mente di Annael potrebbe corrispondere; circa… a 5 anni… 3 se va bene!
Rimasti soli Annael chiese il parere di Laitale
“I casi sono due, o mia madre sa benissimo dove si trova Hunien e sta comprendo la sua… diciamo vita privata…oppure neppure lei sa dove si trova, ergo... Hunien sta usando tutta la sua capacità per non farsi trovare, a questo punto c'è il perchè...”

“Può essere… Hunien riesce a nascondere la sua mente a Luthien...questa vicenda privata deve essere tenuta segreta”

“Non mi stupirei che questa vicenda privata; il perchè... sia un elfa sposata! Hunien potrebbe aver rotto una sacra unione finendo in un letto sbagliato! Sei curioso di sapere che cosa sta combinando tua figlia? Strano… ed ora che ci penso esiste una possibile terza soluzione… che anche tu potresti aver già… VISTO TUTTO! E sai bene dove si trova Hunien! Esiste una grande complicità tra voi due!”

Annael non rispose e gli fece un sorrisino. Laitale sentì subito la puzza di una bella bugia, ma per ora preferì non indagare a fondo preferendo le fusa interrotte e brancò Annael riportandolo sul terrazzo.
 

AnnaelSidel

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Venne il turno della TERZA BUSSATA.
“TOC! TOC!”
La porta suonò forte ma in basso, un tono leggermente stonato
“Direi che questo è il tocco di un nano, tocco robusto e deciso… vado io; come sempre… vediamo se mi sbaglio”
Aprì la porta sapendo già di abbassare lo sguardo
“Appunto! Prego messer nano”
Si trattava del botolo capo mercante; quello arrivato con la carovana che aveva portato Rolando, che presentò tutto il resoconto degli scambi, ringraziò Annael per la birra scura, seguirono firme e sigilli in ceralacca, con il botolo che andò via contento e si può dire che fu l’unico ad uscire con il sorriso sulle labbra. Annael consegnò una lettera da consegnare al Re dei nani di GUNNAR.

Venne nel tardo pomeriggio il turno della QUARTA BUSSATA.
“…! …!”
In effetti il suono delle nocche sul legno della porta non ci fu ma per far scena noi lo contiamo come tale.
La porta si spalancò ed entrò un elfa tutta di corsa
“EHI! NON SI BUSSA?!”
Talmente veloce che Laitale se la vide sfilare davanti senza riconoscerla subito
“QUALCUNO HA VISTO MEL?”
Disse l’elfa urlando fermandosi di fronte alla scrivania di Annael
“ECILA! Per l’amor del cielo! Sei bianca da paura!”
Disse Laitale alzandosi “seccata” dal comodo divano dove era profondata in pace, e dentro di lei pensò
*ci mancava pure questa a rompere! Avevo in mente di farmi raggiungere da Annael sul divano!*

Questo pensiero ci aiuta a capire che forse siamo nel tardo pomeriggio, però c’è da sottolineare che a Laitale salgono “voglie di Annael” in diverse ore della giornata. Fece quello che le parve giusto fare cercando di calmarla e di farla sedere ma Ecila volle restar in piedi.
“Maestà reco brutte notizie… mia madre e vostra figlia, Sovrana dei mezzelfi è sparita! Chiedo che sia trasmesso l’ordine di dar inizio alle ricerche!”

“PURE LEI! <disse Laitale portando lo sguardo su Annael> abbiamo elfe che spariscono come lampi! è una nuova moda? Ecila fammi la cortesia di sederti, stai tremando… ti porto qualcosa di forte, per caso sai da quanto tempo?”

“Scusatemi vostre maestà, nella città dei mezzelfi sono tutti in agitazione! Vi prego Sire dovete far subito qualcosa! E’ cambiata la Luna… credo che siano 30 giorni ma non abbiamo tenuto il tempo”

“ahh! Ma tu guarda la coincidenza! 30 giorni... almeno i mezzelfi non hanno tenuto il conto... forse sono di più se la città è andata in ansia”

Replicò prontamente la Necromante e nella sua mente entrò subito il sospetto.
Ovviamente seguì quel silenzio necessario per riflettere alla prossime parole e qui va da se che se il silenzio di Annael sarebbe stato “lungo” il sospetto di Laitale avrebbe trovato fondamento. Dato che Annael sa bene queste cose; le ha create lui, il suo silenzio è “breve” e deve trovare pure le giuste parole
“Ecila… il suono di alcuni verbi non entra nei timpani delicati specialmente quando son detti in evidente stato di sconforto e di nervoso, le sparizioni di elfi sono normali, abbiamo i Randir che sono in giro per il regno da anni”

“Maestà stiamo parlando di mia madre, di vostra figlia! Una Regina! Lei non può permettersi di fare la RANDIR senza avvertire nessuno! Non è la prima volta che sparisce senza dir nulla! Dovete rimetterla al suo posto!”


Attimo di silenzio con Laitale che arriva con un bicchierino di liquore e a bassa voce
“Ecila… forse hai esagerato con le parole… rifletti cara… ricorda chi hai di fronte, adesso ti arriva la risposta… preparati…bevilo tutto”

Un ragno nero e peloso si cala dal soffitto ed inizia a camminare sulla scrivania, raggiungere la mano di Annael e lentamente sale lungo il braccio per andare ad accamparsi sulla testa del Sovrano dove il nero pelo spicca sulla chioma argento, il ragno punta gli occhi verso Ecila
“MIA figlia può e deve far quel che vuole… può permettersi di fare quello che fanno tutti… concordo solo sul fatto che dovrebbe avvertire… ma non penso che i mezzelfi abbiamo gravi e seri problemi che richiedano costantemente la presenza della loro Regina e TUA madre! Quindi io non sono tenuto ad intervenire come Sovrano, non ho ricevuto notizie di elfi scuri e mezzelfi scuri che sono usciti dal regno; Luthien avrebbe percepito i loro pensieri di vagabondare al di fuori del regno, e chi lo farebbe con la severa legge che lo vieta?
è ammirevole la vostra preoccupazione ma da Sovrano non vedo il motivo di tutta questa agitazione, se per caso ci sono dei pericoli questi non sfuggono MAI! e ripeto per esser bello chiaro, MAI! al mio sguardo! Io vedo sempre nel destino degli scuri! Compresi i mezzelfi scuri! Comunque… non voglio sentir altro adesso! Mi verrà spiegato quando scenderò… questo è tutto, grazie per la tua sincera e amorevole preoccupazione per mia figlia e per la Regina dei Mezzelfi, è tutto Ecila puoi andare”

“Sire io non volevo…”

“Lo so Ecila ho capito, stai tranquilla che non sono offeso, grazie ancora mi farò vedere presto”


Laitale accompagnò Ecila alla porta
“Stai serena, a tua madre non sarà successo nulla, vedrò di farlo scendere più in fretta che posso, so bene come convincerlo! Conosco il suo punto debole… ME!”

Questa fu la “strana” giornata, ma dopo aver salutato Ecila, Laitale chiuse la porta con tanti pensieri nella testa e la giornata non era ancora finita, in questo caso è una sfortuna; per Annael, che gli elfi non dormono mai e che se vogliono possono fare a meno di riposare e restar svegli per giorni.
 

AnnaelSidel

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IRE LOISSEA [REGNO]
TORRE DEI SIDEL
DATA: ? / Narbeleth / ?

Laitale aveva raggiunto la scrivania andandosi a sedere nella sua solita posizione, su di essa e di fronte ad Annael sposando quella marea di carte inutili che lui teneva per far scena fingendo d’essere impegnato
“Dunque… ora parla… ti ascolto, dove sono le tue figlie?”

“Come prego? Quelle carte erano importanti… sei convinta che so dove si trovano? Io non ho poteri mentali”

“Come devo interpretare la discesa del ragno? Anzi digli di lasciare la tua testa altrimenti chiamo un corvo! Quando hai detto ad Ecila che nessuno esce dal regno hai toccato l’apice della menzogna, ma non credo che hai mandato le tue figlie in una missione segreta per controllare un possibile pericolo, sono nel regno e tu sai dove sono e che cosa stanno facendo”

“Diventi più bella quando dici questa assurdità, io non ho la minima idea di dove sono Hunien e Mel! Sai bene che non m’importa di cosa fanno gli elfi”

Con il ragno nero che sparì dalla testa di Annael

“Allora senti cosa penso io, sono certa che sono da qualche nel regno e sicuramente in 30 giorni si saranno riposate, e riposando può essere che abbiamo sognato… ne convieni?”

“Può essere lo dico solo io… prosegui… ti ascolto cercando di non ridere, non è da te mio tesoro”

Annael sorride prendendole la mano

“Mio caro e amato elfo scuro! Guarda che se parlo io è peggio! Sicuramente ti metterò di fronte ad una realtà che tu; amante dei sogni e dell’irreale non ami! E non vuoi accettare!”

“Ho capito a cosa ti riferisci e guarda che non ho voglia di buttarmi in un pettegolezzo da elfa scura! Questo non è il tuo ESSERE Laitale e non parlerò con lei… riportami mia moglie! Non discuto con una mente offuscata da voci e ombre!”


Laitale si accende e lo prende per il bavero
“Bada! Ho limato le unghie! Il primo a darsi all’arte del pettegolezzo sei tu! modificandolo con bugie farcite al rosolio e latte di miele! <avvicinandosi> che ne dici d’iniziare da una festa? Una festa dei Sidel dove le tue figlie hanno danzato insieme e sono state viste andar via insieme? O quando qualcuno ha messo in giro la voce che le hanno viste nude in mare a baciarsi? Vado avanti? Quante voci ci sono giunte dal basso di loro due in atteggiamenti amorosi? Sei in difficoltà per non riuscire a cambiare il destino di questa realtà? Dimmi Signore dell’Inganno che hai già visto questo destino bussare alla tua porta, oggi eri teso ad ogni bussata… ti sei sentito sollevato nel non trovarti di fronte le tue figlie? sai già che arriveranno da te? Hai già visto che verranno a bussare alla porta? Hai paura! Paura di una realtà che non vuoi accettare! C’è un ragno, c’è una tela da qualche parte, c’è un inganno!”

Annael afferra i polsi di Laitale e con forza toglie la presa
“Questa città è un covo di lingue di serpi! Non c’è nessuna rete d’inganni ed io non temo la realtà, da sempre l’affronto! Sei tu che come tutti gli altri sei finita nella rete di questi pettegolezzi! TU NON SEI QUESTA! RICORDA CHI SEI! Sei nata per scoprire e combattere la magia oscura! Sei Laitale, sei la regina degli elfi scuri e non una pettegola che gira nella piazza! Sei la più potente Necromante! Riportami mia moglie, esci dalle ombre! Poni fine a queste parole insensate!”

“Hai ragione… siamo cambiati… noi siamo nati per combattere il caos e senza di lui la pace ci uccide! La pace sta uccidendo quella che sono! Pace che abbiamo cercato e che ora ci ha reso questi… lingue lunghe e taglienti che non fanno sanguinare ma solo rincorrere inutili vicende”

“Esattamente! Ricordi l’odore del sangue? Quel sangue che sei in grado di bruciare nelle vene dei nemici e che li fai contorcere?”

“Ci serve una guerra! Sangue! Ferro! Ossa! Morte! Mi manca l’odore della battaglia! Mi manca il sibilo delle serpi! Che gela il sangue e fa afferrare la falce!”


Annael sospira e lentamente si alza, accarezza dolcemente il mento di Laitale baciandole le mano. Lei china il capo ma lo rialza di scatto
“Ma che sto dicendo… hai usato la tua voce! Mi hai incantata! Annael… direi che a questo punto mi stai celando la verità… tu hai visto qualcosa…”

Triste si avvia verso il terrazzo il Sovrano degli elfi scuri e raggiunge il parapetto guardano la città dall’alto
“Ehi… <sentendo la mano dell’elfa posarsi sulla sua spalla> dimmi che succede lo sai che io sono tua, la tua vera complice da sempre… ti ho amato da quando eri triste al fianco di Tovie… abbiamo violato regole e leggi elfiche tu ed io… insieme…al punto che non dovremmo essere noi su questo trono”

“Ed io sono tuo… e lo sarò per sempre”

Attimi di silenzio con i due elfi a stringersi e baciarsi
“Allora dimmi cosa sai”

“Si amano…”

“Direi che è bello, tutte le sorelle si amano… specialmente loro due, prima non si potevano vedere poi è successo qualcosa… tutti si sono resi conto che si vedono sotto altra luce”

“E’ successo… non è stato voluto… è successo di aver visto un sogno… un sogno di entrambe e da allora mi sono fatto trascinare nei loro sogni… e si amano… intendo non come sorelle”

“E dov’è il problema? Si tratterà di qualcosa di passeggero anche se queste voci di un loro strano comportamento girano da tanto tempo...cioè le due stanno...insieme da tempo... credo che sia il rapporto più lungo mai tenuto da Hunien... ehm... vedrai che prima o poi andranno per strade diverse, Hunien troverà altre sottane a cui dar attenzione e comunque nel regno non si parla molto del loro rapporto, sai bene che gli elfi hanno paura di parlare di Hunien e di Mel”

“Il problema è che di recente ho visto un loro sogno, con una casa, una famiglia e due elfe”

“OHHH SANTO SUPREMO IL DIVINO! La cosa è seria! Le due fanno seriamente...una famiglia UNITA!"

“Appunto… può essere mia amata che sia arrivato il momento di andarcene a riposare e di lasciare il nostro posto”

“Tu che rinunci al trono!? Assurdo! Vuoi aver sulla coscienza mezzo popolo morto dal dolore!”

“Lo so… per questo stavo cercando da tempo una coppia degna di prendere il nostro posto… e credo di averla trovata…”

“E’ uno scherzo? Sarebbe la più grande bugia nei tuoi diecimila e passa anni di vita! Non ci crederà nessuno!”

“Può essere…”
 

manax

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EPISODIO QUATTRO
- Dim e Rim -



L'Orco, che era rotolato fuori dalla botola, ora mi stava guardando.
L' attimo sospeso di respiri tagliati è durato quanto un veloce batter d'occhi.
E' scattato in avanti, verso di me, cercando di afferrarmi e in quel momento mi sono tornate alla memoria le parole di mio padre che, mentre mi insegnava i primi rudimenti nell'uso delle armi, mi aveva detto:

"Ricorda figlio mio... Per nessun motivo dovrai mai farti bloccare a terra in una lotta corpo a corpo da un Orco..."

Ed io, da bravo figlio che non vuole dare un dispiacere al proprio genitore, ho fatto una capriola di lato, evitando di finire sul pavimento sotto ad un Orco inferocito.
Lesto mi sono alzato e dalla mia nuova posizione di vantaggio ho afferrato la mia ascia è l'ho lanciata in direzione della sua nuca, scaricando sul manico, non solo la forza del mio braccio, ma anche quella della spalla, assecondando il movimento rotante con il polso leggermente piegato, come mi era stato insegnato.

L'ascia lo ha colpito alla testa. poco più a sinistra del suo orecchio destro, con un lugubre "Crack" la lama è passata attraverso il suo cranio tagliando pelle, ossa e cervello, proseguendo oltre e finendo la sua traiettoria con la lama conficcata profondamente nella parete di fondo.

L'orco ha barcollato e mentre la luce vitale fuggiva dai suoi occhi il suo corpo disegnava una mezza "vite" in aria conclusa a terra con un tonfo sordo.
Dalla testa aperta cominciava a sgorgare un rivolo di sangue che ora seguiva le scanalature tra le pietre,
come riproducendo i disegni delle mappe di alcune delle città che avevo visitato.

In quell'istante un applauso mi ha colto di sorpresa.
Due giovani nani, che avevano assistito a tutta la scena, mi stavano fissando appoggiati con i gomiti al bordo della botola.

"Bravooooo!!!" a detto uno
"Sei Veloce" a detto l'altro
"Si si, sei veloce" ha ripetuto quello più grandicello
"Sei proprio veloce" ha insistito il più piccolo

"E voi chi siete?" Ho domandato, mentre cercavo di estrarre l'ascia insanguinata dalla parete di pietra.
"Io sono Dim"
"E io sono Rim"
Ha detto il piccolo nano
Mhhhhhhh... Due nani troppo giovani per viaggiare da soli, questo lasciava intendere che i genitori fossero nelle vicinanze.
"Dove sono i vostri genitori?"
"Sono rimasti in città ad Intra"
"Si si sono a casa, loro mica lo sanno che siamo qua"
"Noi inseguivamo l'Orco perché si è mangiato nove pelosi domestici ed anche il Brappo da guardia della mamma"
"Si si, li ha ingoiati tutti vivi"

Ha detto il piccolo Rim e poi evidentemente curioso mi ha chiesto:
"Sei un Elfo?"
"Si..."
Ho risposto ed ho chiesto anche io curioso:
"Perché non avete mai visto un Elfo?"
"No non lo abbiamo mai visto"
"No no, mai mai"
"Vieni con noi? ....
Ti facciamo vedere la città"


La curiosità di vedere Intra era forte, anche perché io, ho sempre pensato che la città di Intra fosse una leggenda inventata, ad uso esclusivo di quei truffatori, che cercavano di derubare sprovveduti turisti nelle locande fuori mano, con mappe abilmente contraffatte.
"Va bene" ho risposto
"Evviva, evviva viene con noi"
"Pensa quanto sarà contenta la mamma quando le diremo che abbiamo ucciso l'orco e catturato un Elfo"
"Si si, pensa che bellooooo!!!"


A quel punto i ragazzi sono rapidamente scomparsi, scesi nell'apertura da dove una scala a pioli in legno proseguiva affondando nell'oscurità.
Io mi sono infilato in quell'angusto pertugio seguendo i giovani nani che continuavano a parlottare e a farsi dispetti.

Alla fine di quel pozzo c'è un tunnel che prosegue orizzontalmente, illuminato dalla luce tremolante di alcune torce posizionate a circa cento passi l'una dall'altra.
Il tunnel è molto grande e prosegue anch'esso in discesa.
Dopo un buon cammino siamo arrivati alla fine del tunnel, o comunque quella che sembra esserne la fine, infatti siamo a ridosso di una immensa roccia che a prima vista renderebbe inutile ogni tentativo di proseguire oltre.
Dim allora si è appoggiato alla parete di roccia con le mani ed il fratello Rim è salito sulle sue spalle andando a toccare con la sua manina un punto preciso nascosto anche agli occhi allenati di un Elfo e ha fatto scattare un meccanismo che ha suonato come un "Clack"...

Tutta la roccia di fronte a noi si è mossa lenta rotolando verso sinistra...

Ho visto molte cose durante la mia lunga vita, ma il panorama che mi è apparso al di la di quella porta in pietra, lo ricorderò per molto tempo, come uno degli spettacoli che mai e poi mai, mi sarei aspettato di vedere all'uscita di un tunnel sotterraneo...
 

AnnaelSidel

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IRE LOISSEA [CITTA’]
DATA: ? / Hithui / ?

Se i nostri conti sono giusti siamo all’inizio del mese di Novembre.
Riportando dei fatti di cronaca, Annael non è ancora sceso dalla torre e ci sono forti dubbi che lo farà visto l’arrivo di una stagione che non ama e lo manderà in letargo, il nostro Sovrano si spegne durante l’inverno.
E’ uno “spegnersi” totale per lui nato nel segno del FUOCO, in piena ESTATE, diventa ancora più lento e poltrone, svogliato, apatico, noioso, gli si spengono anche le idee e la testa gli si svuota, Annael “odia” nel senso puro della parola e con tutto il cuore l’inverno, se potrebbe gli farebbe guerra togliendolo di mezzo. Anche nei posti caldi dove l’inverno resta più piacevole e mite, il sol pensier o a sentire la parola
RHÎW = inverno (stagione)
lo fa star male, più volte ha pensato di eliminare questa parola dal già “scarno” vocabolario elfico.
Ovviamente mente spudoratamente quando dice di “sentir freddo e gelo” gli elfi non patiscono il caldo e il freddo, Annael è un “sangue freddo” che passerebbe sempre la giornata al Sole!

Sapete bene che abbiamo un umano di nome Rolando come nostro ospite, sono giorni che “presidia” l’entrata del palazzo reale in attesa di beccare quell’elfo alto e biondo vestito di rosso di cui confonde sempre il nome, come del resto confonde tutti i nomi degli elfi scuri che ha avuto il piacere d’incontrare e di conoscere; ovviamente ricorda alla perfezione i nomi delle elfe che incontra e con cui si diletta a fare il “piacione della situazione” provando con le sue tecniche di “abbordaggio” di maschio umano.
Anche lui è diventato parte del gruppo di elfi che è sempre presente alla grande fontana nella speranza di vedersi affacciare Annael o nel vederlo comparire sulla porta. Rolando aveva anche provato ad infiltrarsi in diverse ore del giorno, il miglior risultato l’ottenne un pomeriggio quando venne “beccato” dal Noss Dagor di Annael al 10° piano, riprovò altri giorni ma ormai gli elfi gli avevano preso le misure e lui ci metteva anche del suo facendo troppo rumore. Provò durante le ore notturne a piedi scalzi ma all’8° piano starnutì e si ritrovò circondato da una ventina di elfi che lo riportarono sul piazzale. Anche se lo si sentiva lamentare volentieri non aveva quell’aspetto così “seccato”, faceva di tutto per non darlo a vedere ma la situazione gli “andava bene” e del resto lui non era venuto in visita normale, si era fatto scappare la sua idea di poter restare; non aveva idea per quanto tempo ma sperava che fosse lungo e con la speranza che ci scappasse pure un’avventura con qualche elfa…sia chiaro, Rolando ha anche intenzioni serie, se trova la donna giusta è disposto a sposarla, sicuramente pensa che le donne elfe siano simili alle donne umane.
La mancanza di carne inizia a farsi sentire… nel senso di qualcosa da tenere tra i denti di saporito e succulento da masticare per bene, lasciando che l’olio o il sugo gli sbavi dalle labbra e di pulirsi con la mano o con il braccio. Riesce a farsi panini imbottiti di formaggio ma manca sempre quel sapore di salame o di prosciutto per completarlo, il suono di posate che tagliano la carne! Non è che si sente senza energie; anzi il contrario, ha anche scoperto che deve andarci piano con il vino elfico perché ha un trattamento diverso da quello umano, specialmente quello rosso e corposo che più che un vino pare una spremuta d’uva nel calice ed un sorso spacca lo stomaco. Per sua fortuna gli elfi scuri vanno uso delle Uova e proprio oggi è riuscito a farsi portare una frittatona di zucchine servita con birra. Alle uova sbattute la mattina ci ha dato un taglio, si era ricordato dei consigli della nonna materna di non esagerare con le uova. Gli è sembrato di tornar bambino con la ciotola del latte e pane inzuppato dentro, zuccherato oltre misura! gli elfi non hanno problemi di carie! per loro deve essere tutto DOLCE! di AMARO può esserci a volte solo la vita quindi compensano buttando dolcificante a palate! se appari stanco ti vedi arrivare non il vasetto del MIELE ma direttamente tutto l'alveare e sono le stesse api a serviti chili di pappa reale fino a gonfiarti come la loro regina! quindi ha imparato a dire
"Sto benissimo grazie! no, non mi gira la testa quando mi alzo dal letto la mattina!"
ha capito anche che questi elfi hanno una fissa per la salute e la medicina.
Veste in abiti elfici che gli sono stati forniti dall’albergo; gli hanno riempito l’armadio…pare che questi elfi scuri si cambiano più volte con abiti adatti alla luce del giorno; ha capito che qui gli abiti di un certo colore rappresentano qualcosa, i suoi sono tutti di color VERDE perché gli è stato detto che lui in questo momento è un RANDIR; un estraneo vagabondo che si aggira senza precisa meta, e in effetti si sente così.

E’ il primo pomeriggio e Rolando è seduto sulla scalinata del palazzo reale quando vede arrivare 6 elfi; nota che vengono circondati e salutati da tutti i presenti, poi si dirigono verso il palazzo. Rolando si alza e con gran sorriso si presenta, i 6 elfi gli rispondo cortesemente.
Sono 3 maschi e 3 femmine, sono sposati tra di loro, la prima coppia dice di chiamarsi
NEMACIL e INGETH
La seconda
OILASS e TINUVIEL
La terza
SADIRA e TURALCAR
Turalcar veste in nero, Rolando per quel poco che ha studiato si rivolge a lui dicendogli
“Voi siete del Clan dei Kemmotar”
vedendo il petto dell’elfo gonfiarsi fiero
“Esattamente! Bravo! Abbiamo sentito del vostro arrivo, qui le voci girano veloci, che fate di bello?”
Rolando inizia a fornire una spiegazione molto frammentaria e spezzettata; cosa che non piace agli elfi scuri, loro “devono” sapere bene i dettagli e spiegazioni lasciate a metà non sono particolarmente apprezzate
“Sto aspettando da giorni quell’elfo vestito di rosso, lo vedo entrare ma non lo vedo mai uscire! E mi sono pure piazzato sulla porta per non farmelo sfuggire! Mi ha promesso di farmi salire dal vostro sovrano”
continua notando che gli elfi iniziano a ridere piano, quindi si ferma e chiede spiegazioni
“Bacham ha la capacità di svincolarsi e di sparire da spiacevoli situazioni che credo forse sia superiore a quella di Annael! Ci credo che non lo vedete mai uscire, voi non sapete dei sotterranei?”
ovviamente il buon Rolando cade dal pero.
Nemacil gli racconta che sotto il palazzo reale esiste una sorta di altra città sotterranea scavata dai nani, serve per restare nascosti in caso che il nemico sia ormai alle porte della città. Una volta era detta CITTA’ OMBRA ma il termine cadde in disuso dato che non è che sia propriamente abitata, andò avanti dicendogli della serie di tunnel e di entrate nascoste che erano stati scavati dai nani che collegavano tra loro diversi punti strategici del regno, tunnel non piccoli visto che consentivano il passaggio della cavalleria o di carri da trasporto
“Bacham uscirà sicuramente da uno di questi tunnel, quello che lo porta più vicino alle sue terre, una leggenda vuole che esista un tunnel talmente lungo che collega la nostra città con quella dei nani, la roccaforte di GUNNAR, il Tunnel dei Nani”
dice Nemacil e replica Oilass
“Io ebbi l’onore di seguire Annael in uno di questi tunnel, penso proprio che si trattasse di questo tunnel, Annael mi disse che era scavato sotto il picco di Frostmaw, uscimmo proprio dai cunicoli di Frostmaw e ci trovammo nella gola di Jaga e per andare a Gunnar proseguimmo all’aria aperta, Annael mi disse che il tunnel dei Nani terminava in quel posto, ma si sa… potrebbe avermi mentito”
al che pure Sadira disse la sua
“Quando ero allieva di Hunien mi parlò di questo lunghissimo tunnel che lei chiamò il Grande Tunnel, mi disse che ci possono transitare tranquillamente dei carri… io gli chiesi come mai allora non veniva usato dai nani che fanno un giro all’aperto e più lungo…mi rispose che era stato abbandonato da tanti anni visto che non c’erano più nemici di cui preoccuparci, del resto ogni nemico sarebbe pur sempre visto da Annael”
dalla discussione non poteva mancare Tinuviel che disse delle cose interessanti
“Laitale; sapete bene quanto siamo legate, anche lei mi ha detto che quel tunnel è stato abbandonato ma non da noi ma dai nani e senza averci dato motivazioni… Annael scrisse all’allora Re dei Nani una spiegazione ma come ben sapete i nani quando combinano cose da nani non danno mai nessuna risposta, è passato tanto di quel tempo che ormai per noi elfi quel tunnel è diventato una leggenda”
tutto molto interessante e avrebbe meritato indagine profonda ma i 6 elfi furono distratti dalla frase del Rolando che di questi tunnel non gli importava nulla
“Quindi voi abitate lontano e fate parte di questa grande tribù, non è che per caso state salendo? e magari vengo con voi?”
 

AnnaelSidel

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Ingeth lo fissò male
“Non comprendo, noi non abitiamo da nessuna parte… siamo nel regno, se parlate della distanza che noi non guardiamo potrei dirvi che io e mio marito siamo a pochi chilometri dalla città… mi sfugge anche il termine di tribù… noi siamo un popolo e Annael è il nostro Sovrano… forse il termine Clan vi ha confuso le idee… siamo divisi in Clan ma siamo una sola cosa... altre volte è successo che gli umani ci abbiamo identificati come una sorta di tribù indiana e selvaggia… la tribù degli elfi scuri di Annael, forse per voi è possibile e corretto vederci in quel modo…è stato un piacere conoscervi e mi duole dirvi che non ci potete seguire, le guardie vi fermeranno e se Bacham come dite non è presente, ci sarà Melleru a farvi tornare indietro, siete già stato molto bravo ad arrivare al 10° piano, arrivederci”
liquidandolo e Rolando si accorse di aver “offeso” l’elfa e fece una riverenza senza replica, non se la prese a male anche perché vide arrivare nella piazza l’elfa che tanto l’aveva colpito e che andava in giro a chiedere notizie di qualcuno
“Grazie a voi… ECCOLA E' LEI! saluto che ho da fare! <altro piccolo inchino> EHI TU! Come si chiama… dannazione! EHI! ASPETTA! qualcuno che la blocchi!"
e scese veloce le scale andando verso la piazza mentre i 6 elfi entrarono a palazzo e salirono la torre.
Rolando fu impedito nel correre dietro all’elfa, ad essere bloccato fu lui, venne subito circondato dagli elfi presenti che lo riempirono di domande visto che si era intrattenuto a parlare con le 3 coppie e volevano sapere nel dettaglio di che cosa avevano parlato. Ovviamente il povero Rolando non capiva e con lo sguardo ancora cercava l’elfa
“Loro vengono sempre a trovare Annael ad ogni inizio mese, una di quelle coppie dovrebbe prendere il suo posto! Sei certo che non ti hanno detto nulla a riguardo? gira voce che Annael vuole lasciare il trono!”

“no… si è parlato di tunnel… scusatemi io vorrei conoscere quell’elfa che da tempo corre per la città…non ricordo il suo nome”

“Che tunnel? parli di Ecila?”

“Ecco! Esatto! qualcuno potrebbe presentarmela… si insomma… dare una spinta? Un abboccamento?”

“lei non è un elfa ma una mezzelfa che ha fatto la scelta elfica, non abita qui ma nella città dei mezzelfi...”

“STOP! Vi prego… non andiamo su discorsi difficili… chiedo solo se esiste qualcuno o la possibilità di conoscerla… è lontana questa città? Ahh già, voi non sapete le distanze… e il tempo che ci vuole”

“Certamente, se vuoi conoscerla a fondo ti consiglio di rivolgerti alla Onda Vesta”

“E sarebbe?”

“Il Clan che aiuta gli elfi a far conoscenza, parlane con Bacham Falme, sono i Falme che si occupano di queste cose”

“BACHAM! Ancora lui… ho capito… non ho speranze…”

Bloccato dagli elfi gli servirono 2 ore per essere creduto che non avevano parlato di eventuali dimissioni di parte di Annael
"Non ha ancora deciso quindi"
"Ma che ne sooooo! qualcuno mi dice da che parte devo andare per la città dei mezzelfi?"

ignorato... la solita visita delle 3 coppie e che sicuramente erano arrivate per essere valutate da Annael come sostituiti al trono era decisamente più importante di un umano ospite "tollerato" che voleva trovare Ecila Aravir.
 

AnnaelSidel

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GUNNAR – ROCCOFARTE DEI NANI.
[da qualche parte tra i monti del Nord]

I nani sono maestri nel nascondere qualsiasi cosa sotto terra, la stirpe nanica di GUNNAR è abile anche a nasconderla all’aria aperta. Completamente diversi dai nani Elvenariani sono come gli elfi scuri una stirpe particolare, in comune con i botoli di Elvenar hanno il “carattere” quel caratteraccio nanico che non sai mai come prenderlo, però avere un “amico botolo” è sicuramente un grande vantaggio.
Non è facile arrivare a GUNNAR come altre città scavate dai nani nelle profondità di Elvenar, anche se GUNNAR è stata edificata all’aperto, individuarla non è così facile come potrebbe sembrare. Esistono anche una serie di tunnel scavati in epoche talmente antiche che anche i nani si son dimenticati, caverne abbandonate e si dice che ci siano tunnel scavati talmente in basso sotto il mare!
Conoscere alla perfezione “cose naniche” è a tutti gli effetti: IMPOSSIBILE! Se vuoi mantenere un segreto i NANI sono sicuramente la stirpe migliore, non sono pettegoli come elfi ed umani, ovviamente se gli dici che il segreto è una caverna piena di oro andranno a vedere di persona! E se trovano qualcosa di molto interessante non si fanno problemi a “rubartelo” e farlo diventar “LORO” e scordati che te lo ridaranno indietro! Questa loro “brama” li ha fatti passare per abili “ladri” forse anche loro confusi con i piccoli gnometti che si intrufolano ovunque e manco te ne accorgi. Un nano se vuole sa essere silenzioso, la fortuna nostra è che non vuole mai esserlo! Un nano lo senti arrivare quasi sempre! Rumori metallici, vocione forte, imprecazioni varie in tutte le lingue conosciute, rutti e peti ed ovviamente l’onnipresente falò dove arde sempre carne! Musica e canti a terminar il “chiasso” che per loro è “normale”, leggende si sprecano come quella dell’umano che fu vicino ad un corno nanico durante una battaglia e restò sordo da un orecchio per il resto della sua vita. I tamburi nanici son famosi in battaglia per far tremar la terra!

Siamo nel presente e attualmente sul trono di GUNNAR siede un nano di circa 140 anni:
RE RORAN CASTIGATORE
Castigatore di orde di orchi, si dice che da solo abbia ucciso un centinaio di orchi; noi abbiamo forti dubbi che un Re nanico si sia ritrovato a combattere da solo… i nani sono peggio dei pescatori, esagerano sempre! Superano di gran lunga ogni stirpe, compresi noi elfi che ad esagerare siamo maestri!
RORAN è impegnato su una lettera scritta dal suo amico elfo Annael Sidel; precisiamo… i due Sovrani si sono visti poche volte per diversi motivi non perché esista una “antipatia latente” anzi sicuramente il contrario, se torniamo molto ma molto indietro nel tempo e nelle TERRE DEL NORD, questa stirpe nanica riprese la sua identità proprio grazie ad ANNAEL e agli elfi scuri con la GUERRA contro i NANI MALEFICI della PIETRA, che vennero sterminati tutti dagli elfi scuri e salì al trono ENNIS PUGNO DI GRANITO che firma il famoso patto solenne con Annael e si recò all’estremo Nord per restar vicino e fornire aiuto all’amico elfo ed iniziarono a costruire e scavare la roccaforte che ebbe diversi nomi durante i secoli a venire.
Comunque e che resti tra noi… Annael considera RORAN uno dei “peggiori” RE di GUNNAR, Roran arriva da una famiglia molto religiosa; tutta la stirpe è molto religiosa, ma lui ha scritto delle leggi ancora più severe e quel “castigatore” è sicuramente riferito alle sue punizioni… ma ripeto… che resti tra noi…

Roran avrà letto la lettera almeno 100 volte fermando i suoi piccoli occhi su un punto fondamentale che l’ho mette a disagio dopo i saluti di presentazione:
“…è da tempo che non ricevo notizie del Grande Tunnel che collega Gunnar ad Ire Loissea, se ci sono delle difficoltà ti chiedo la cortesia di abbandonare ogni segreto che tieni nel cuore, altri tuoi predecessori mi hanno tenuto all’oscuro di alcune vicende da nani… io non voglio mettere SGUARDO nelle vostre questioni, sai bene che non interferisco nei vostri affari, chiedo solo un ragguaglio visto che sono anni che non mi si degna di risposta… vero che non VEDO pericoli in arrivo ma la cortesia nanica dov’è finita? Non vorrei ritrovarmi costretto ad inviare esploratori.
Attendo tua gentile risposta, saluti alla famiglia e ti ringrazio per l’ultima carovana, il prossimo anno mi serviranno altri tessuti del Sud, aumenterò la richiesta di cibo per cavalli; credo già nei primi mesi, farò sapere nel dettaglio. Scambio con Diamanti, Argento, Onice, Rubini e Zaffiri.
Per quanto riguarda la tua richiesta di come sia possibile uccidere uno Sguazzafango per ottenere le sue zanne che a quanto mi riferisci vanno a ruba sul mercato nero, mi duole ricordati che non uccidiamo ogni creatura presente, tranne che sia MALEFICA e da noi queste creature non sono presenti, i nostri SGUAZZA vivono sereni.
Uccidere uno Sguazzafango non è facile e ti sconsiglio vivamente di inviare nani a provarci, la sua nube venefica uccide tutti nel giro di pochi minuti.
Rinnovo i saluti, alla prossima amico mio.

Annael Sidel; sovrano degli elfi scuri”

Roran avrebbe tanta voglia di strappare la lettera
“Elfi! quando chiedi il loro aiuto spariscono sempre o te lo negano inventando scuse! fanno i preziosi e signorini! con la puzza sotto il naso! E poi pretendono di riceverlo! Dopo anni è la prima volta che la pertica secca mi manda i suoi sinceri ringraziamenti! Quel dannato! Se un giorno scopriremo la ricetta della sua birra scura vedremo se non rimetteremo in discussione i termini del PATTO! Odio essere ricattato da un elfo per una birra scura! Viene a chiedere del tunnel… avrei tanta voglia di scrivergli o di andare direttamente da lui a ricordagli che deve rispettare e mantenere LUI i patti! Quel tunnel è nostro e sulle nostre terre! PUNTO! Gli elfi l’avranno usato poche volte! Adesso gli è salito il problema? mi viene a scrivere che manda esploratori nelle mie terre!”

“Maestà scrive solo di saper delle notizie… saranno 300 anni che le chiede forse è il momento di rispondergli e quelle terre non sono nostre… maestà io farei molta attenzione al potere del Sovrano degli scuri...”

“Grande Martello! Che l’incudine del Grande Nano ti cada sulla testa! Tutte le terre scavate e del sottosuolo sono NOSTRE! Siamo NOI i padroni della TERRA! non l'hanno fatto i miei predecessori devo farlo io? dove sono finiti i tempi dove la nostra stirpe era in cima ad ogni cosa! dove sono quei nani che mai si sono inchinati a nessuno!? già... quel potere di vedere nel futuro... a che gli serve? è un poltrone che sa solo scrivere non si degna di presentarsi di fronte a me!”

“Maestà… sarebbe la Materia… siamo legati alla Materia…ehm, posso pensarci io la diplomazia non è il vostro forte, avete letto troppe storie antiche e non avete letto il risultato...”

“Se osi contraddirmi un’altra volta ti faccio scavar carbone a vita! Non mi frega se sei mio fratello! Rivedrò volentieri la tua posizione nel prossimo consiglio! Non sono di certo intenzionato a rompere il patto solenne, non voglio essere ricordato nella storia come colui che mise fine all’amicizia tra elfi scuri e nani e di vedermi circondato da elfi! brutta razza! Testa tra le nuvole, saccenti e pronti a far la predica! sanno far tutto e sanno sempre tutto! che brutta fine! ahh ma ci sarà una svolta!”
 

AnnaelSidel

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Nervoso prende una mappa, la guarda e pieno di rabbia la straccia
“Sire… la mappa segreta dei tunnel… ne esistono poche copie…”

“Mettete qualcuno a farne altre!”

“Maestà ci siamo sempre affidati agli elfi per le mappe…”

“Altro ricatto! Non si intromettono nella nostra vita ma dipendiamo da loro!”

“Sire state esagerando…”

“Forse… e comunque caro fratello togliti quella divisa! Ti avevo avvertito! Esonerato dal tuo incarico di consigliere! riportatemi un’altra mappa dei tunnel e vedete di trovar qualcuno in grado di farne delle copie, abbiamo i nostri umani in città?”

“L’avanguardia? No sono mesi che sono andati via…siete stato voi a mandarli nel lontano Ovest”

“trovate un nano che sappia almeno tener in mano un pastello!”

“Come ordinate Maestà, tornerò con un’altra mappa mentre voi scrivete la risposta”

“Come? Io non rispondo! Non gli ho scritto da anni e lo devo fare adesso? Conosco Annael si dimenticherà di tutto a lui basta sapere che noi difendiamo il confine! Anzi ho cambiato idea, non mi serve la mappa, conosco tutti i tunnel come le mie tasche! A noi nani non servono mappe, sappiamo bene dove sono e dove portano i nostri tunnel! Quello che si scorda le cose è lui non io!”

I nani escono dalla stanza ed una volta fuori il nano appena esonerato; che pare essere il fratello… ma le famiglie dei botoli sono numerose… prende dalla cartella alcuni fogli e rivolto ad un altro nano
“Tieni, nascondile da qualche parte credo siano le ultime 3 copie nelle nostre mani, se straccia pure queste dovremmo rivolgerci agli elfi scuri e non penso che Roran si rivolga a loro per una copia”


MAPPA ORIGINALE DEI TUNNEL SCAVATI DAI NANI DI GUNNAR
1604334895259.png
Per darvi qualche indicazione dovrebbe risalire all’anno UMANO 1975, quando Annael sconfisse insieme a ENNIS PUGNO DI GRANITO i NANI MALEFICI della PIETRA e venne fondata GUNNAR.
Se i conti di quell’epoca sono corretti e per aver altre indicazioni temporali, questa mappa risale a 135 anni DOPO la sconfitta dell’imperatore SHOGO [seconda battaglia di PONGMEI]
Esistono 2 originali di questa mappa, una sulla torre dei Sidel nella libreria di Annael e l’altra a Gunnar, i nani fecero fare altre coppie dagli umani amici e non abbiamo idea di come sono state disegnate e se siamo molto precise e di quante sono.
 

AnnaelSidel

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HUNIEN E MEL SIDEL ARRIVANO IN CITTA’
IRE LOISSEA [CITTA’]
DATA: ? / Hithui / ?

Oggi segnalo il mio arrivo in città insieme a mia sorella Mel.
I più acuti tra i nostri cari e amati lettori si saranno accorti che tra me e Mel è nato qualcosa che è andato oltre l’amore tra sorelle, inteso anche quell’amore che ci fa vedere tutti come fratelli e sorelle; sapete bene che tutti gli elfi scuri si considerano fratelli e sorelle per specificare quel legame profondo che ci lega e ci tiene uniti in una sola e grande famiglia con a capo Annael il PADRE di tutti quanti [Atar Aralva]
Fa molto strano scrivere di me stessa nel presente, solitamente si scrive di fatti avvenuti in tempi passati, insomma scrivere un diario mi è praticamente impossibile ma credo di aver già fatto notare di questa difficoltà!
Io e mia sorella Mel sappiamo benissimo di essere nel Ped Lain [pettegolezzo] degli elfi scuri e loro sanno benissimo che devono evitare di parlare di noi! di starne fuori altrimenti li brucio tutti! Tutti sanno che esiste una legge di mio padre, quella che rende ILLEGALE le UNIONI; inteso come VESTA sposarsi legalmente, tra fratellastri e sorellastre, questa legge non parla di UNIONI tra le stesso sesso… sicuramente mio padre sarà in grado di mescolare le carte e d’impedire anche queste unioni… perché il nostro arrivo in città non è per la classica visita al nostro amato padre, ma una precisa richiesta… io e Mel si è deciso di UNIRCI LEGALMENTE!
Come accennato in precedenza il tutto ebbe inizio da:
QUI

intendo quando le cose iniziarono a farsi “serie” e come scritto:
“Hunien e Mel andarono via ridendo”
E che cosa avvenne dopo?
Come sapete il 3 GENNAIO dell’ANNO IMPERIALE UMANO 1524, il 36° IMPERATORE HANJAI IL CRUDELE; l'imperatore mezzelfo e imparentato con Annael, fece assassinare a tradimento il figlio adottivo di Annael:
MIN SIDEL e sua moglie umana LESLIE VASBURG
Da allora il 3 GENNAIO di ogni mese è diventato la: MERETH SIDEL [festa dei Sidel]
Dove si ricorda la scomparsa di questo grande elfo scuro e di tanti altri Sidel. La scomparsa di MIN ha segnato per sempre Annael, ricordo che MIN morì giovanissimo; per voi umani l’età della sua scomparsa corrisponde a 22, 23 anni.
Annael ha più volte detto che MIN era “destinato” a prendere il suo posto e dopo la sua scomparsa:
“Adesso non ci sarà più nessuno in grado di prendere il mio posto…”
Annael vide in MIN quello che lui era stato un tempo: l’ETERNO FANCIULLO, dopo la sua scomparsa Annael forgiò la spada del FANCIULLO BRILLANTE, la spada del RE, la VENDICATRICE, spada per noi elfi scuri MITICA! Si dice che Annael abbia forgiato in essa lo SPIRITO di MIN! Quella spada impugnata da chiunque scatenata la furia degli elfi scuri!

Era un 3 Gennaio quando io e mia sorella Mel andammo via da una festa dei Sidel ridendo e che cosa avvenne dopo?
 

AnnaelSidel

Utente attivo
[FLASHBACK DI UN 3 GENNAIO AVVENUTO TANTO TEMPO FA NELLE TERRE DEL NORD ATTUALI]
HUNIEN & MEL SIDEL
Dalla Storia dei Sidel; di Luthien Sidel.

Le due sorelle lasciarono la festa mano nella mano e sparirono alla vista. E’ strano che dei Sidel lascino la loro festa anche se ormai mancava circa 1 ora al giro della notte del giorno dopo. Solitamente finita la festa i Sidel si ritrovano alla loro torre ed è in quel momento che al posto delle risate, dei canti e dei balli avviene il triste ricordo di Min dove solitamente ogni anno Annael scrive e recita una poesia in ricordo dell’amato figlio perduto, quello è il vero momento delle lacrime. Hunien e Mel non c’erano e fu molto strano non vedere entrambe e vidi mio padre restarci male.
Mentre sentivo parlare mio padre riportai la mia mente indietro alla festa appena conclusa; ho poteri mentali che evito di usare specialmente se dovrei usarli verso Hunien… mia sorella percepirebbe subito il mio tentativo d’intrusione mentale. Mi resi conto che le mie due sorelle si stavano guardando con luce diversa e decisi di rischiare… concentrai la mente su magie e incantesimi in grado di tenermi “nascosta” il più a lungo possibile dalla mente di mia sorella e da quella di Mel, sperando che le loro menti fossero “deboli” essendo concentrate su altre questioni.

Le due sorelle sono ancora mano nella mano quando arrivano al sentiero che si biforca
“Dunque te ne vai?”
La voce di Hunien era stranamente e palesemente carica di paura e la stretta si fece ancora più forte come a dire: “Non andartene! Resta!” cosa che per Mel fu di facile intuizione
“Vorrei trattenermi ma ho impegni… devo tornare tra i mezzelfi… stiamo finendo di sistemare la nostra città per la visita di nostro padre… e mi serve del tempo per riordinare le idee… sono sconcertata…sconcertata da me stessa…”
lasciando la stretta di mano.
Hunien chinò la testa e mise la fronte sul petto di Mel e l’abbracciò
“E' stato bello danzare con te, sei più dolce della musica...ho avuto paura di fissarti a lungo, mi vedevo fluttuare nei tuoi occhi"

“Ho visto i tuoi occhi su di me… quella luce che si accende e arde selvaggia, che brama! quella stessa luce che potrebbe farmi scivolare nell'oscurità dei tuoi pensieri su di me che da tempo mi sono chiari… Hunien… questo tuo atteggiamento da gattina che fa le fusa, il romanticismo delle tue parole… insomma, non mi lascia indifferente…"

“E? dovrei star zitta? non dire che nella danza mi son persa nel profumo dei tuoi capelli? io sono questa...io sono tutto quello di cui hai bisogno che io sia...io sono sempre me stessa e ti sto chiedendo di credere in me... da qualche parte c'è uno spazio per noi...ma ho paura, paura di bruciati solo con il calore della mia immaginazione"
e le sorride sfiorandole la guancia
"Aspetta... non accumulare i tuoi soliti pensieri... ho un limpido desiderio che non vorrei che svanisca... tu di cosa hai bisogno? vuoi sentirti toccare e capelli? essere tenuta per mano? io non sono Calime... tu l'hai spinta a farla diventare come te, eravate uguali per tuo desiderio, grazie alla tua conoscenza la vostra immagine era identica... hai usato la magia su di lei e poi tolta senza tanti problemi, io non sono lei e non voglio diventare come te... tu di cosa hai bisogno?"

"Raramente io resto muta di fronte ad una donna... raramente tengo ferme le mani quando ho una donna così vicina... raramente è ancora in piedi e capace di respirare... ma con te ho paura, e questa paura nasce dall'aver compreso che... ti amo... non parlare di Calime... ho lasciato la mia rabbia alle spalle... sangue dal cuore ho versato per lei... ma ho scordato il suo ultimo abbraccio, non è più nel mio cuore e forse non è mai entrata veramente"

"Adoro il tuo essere schietta, scoccare con tanta franchezza un ti amo come se fosse una freccia nel cielo! senza un bersaglio preciso perchè o la tua solitudine o il tuo modo di essere ti porta a colpire chiunque a casaccio! io sono certa che non l'amavi veramente non avresti rinunciato a lei così facilmente... credere in te... vorrei sì… non per conoscere questo amore sconosciuto, non per curiosità… non mi vergognerei di farmi veder nuda da te... temo i sentimenti che mi ruggiscono dentro… sentimenti per te… che ho fatto fatica a comprendere e che il mio cuore fatica a cancellare"

ed una lacrima gli scese dalla guancia

"Non desiderio essere o accarezzarti i capelli... non mi basta tenerti per mano! non ti desidero per soddisfare la mia brama! non ti desidero per esibirti come un mio ennesimo trofeo di aver fatto cedere un'elfa tra le mie braccia! non voglio far nascere scandali! io ti amo! più di quanto ami me stessa! odio queste frasi banali! per parlare con te e di te sarò costretta ad inventare una nuova lingua! abbandonare le solite parole d'amore! non importa se non hai mai baciato un’altra donna io non sono una nave scuola! Io ho paura di te… dicono che la mia magia è forte e potente, ma dannazione Mel! DANNAZIONE! non ho usato la magia e non mi serve la magia per farmi cadere le elfe hai miei piedi! Dannazione e maledetto il mio cuore! la mia testa bacata! maledetta me! maledetti e miei sogni! Io non capisco perché il mio cuore mi ha portato verso di te, ma non riesco a fargli cambiar strada neppure io che sono maga! il mago ama l'onestà? i suoi sono trucchi onesti? far sparire un coniglio è un trucco o sparisce veramente? e'un trucco! il mago non è onesto! io non sono una maga ma una donna! ed io sono onesta! ed io... dannazione Mel... e io no faccio trucchi con te... e io... io... dannazione Mel... e io non ho alcun problema con questo... nel dire che mi sono follemente, pazzamente innamorata persa della mia sorellastra... di mia sorella... di te... tu sei sconcerta? io dannazione sono confusa! e quando lo sono, sono innamorata! non chiedermi come e perchè... lo sono! sento di esserlo!"

"Confusa lo si vede e lo si sente, sto ancora pensando al mago e al coniglio... non ho capito bene se mi hai paragonato ad una coniglietta... ma credo di no... non credo che vorresti farmi sparire... o forse sparire con te... o forse tenere tutto nascosto nella cassa del mago... il nostro amore segreto? Ma tu non sei da tener nascosto relazioni d’amore ed io neppure… decisamente un discorso confuso da innamorata... sapere di essere nel cuore di qualcuno è sempre un piacere specialmente se è corrisposto... dovrei ricordati di come hai sempre parlato e visto mia madre, tu sai bene di chi son figlia e di come io ami ancora mia madre; so benissimo che non fu molto corretta e che mi abbandonò a nostro padre, ma l'amore che ho per lei non lo cancellerò mai… del resto anche tua madre non fu da meno della mia, non siamo state fortunate con le nostre madri e del resto i genitori non li puoi scegliere"

iniziando ad avviarsi verso il sentiero

"Basterà non parlare di loro... non credi? Che importa a noi due delle nostre madri?"

"Noi no, forse ne parleranno gli altri, Mariel e Tovie verranno sicuramente ripescate... a parte le madri scordi del nome di nostro padre... ma hai ragione, a noi non interessa"

"Sì ma… te ne vai così? Mel…"

“Sono elfa e faccio quello che sarebbe un elfa… distacco la mia mente da tutto questo”

“Sei anche mezza umana però!”

“Ho fatto la scelta da tempo o vuoi che vada a rispolverare quel lato umano?”

“Mel non mi interessa elfa o si riapri il cassetto da umana! Però… io speravo…”

“cosa?”

“nulla…”
 

AnnaelSidel

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Dopo 10 passi Mel si volta
"La domanda è, perchè sei ancora là ferma? Da quando Hunien Sidel si arrende così facilmente e lascia scappare un elfa che direi essere molto bella, affascinante e che si è vestita così per far contenti i suoi occhi e che la tiene nel cuore? Maga… la coniglietta ha la mano vuota e si chiede… perchè non c'è la mano di colei che mi ha incantato il cuore? <sorridendole> muoviti piccola stupida elfa! abbiamo già perso troppo tempo, i nostri cuori si sono incontrati da tempo, direi che è il momento di far conoscere altro! sarà imbarazzante per me e mi dovrai aiutar amor mio...<sospirando> maga ferma quelle lacrime! ti muovi o devo tornar indietro e sollevarti di peso?"

"VOLO! ma aspetta un momento... ho la strana sensazione che... <chiudendo gli occhi e concentrandosi> non eravamo sole"
aprendo gli occhi e correndo verso Mel
"Non ho sentito nulla"
Hunien gli mise il dito indice sulla fronte e Mel sentì i suoi pensieri
"ah... lei..."

"eh si... mi hai distratto la mente e la nostra sorella color Lampone ha trovato la porta aperta, non capiterà mai più!"

"aspetta! aspetta a chiuderla! Falle vedere questo! Falle sentire questo!"
Mel prese i fianchi di Hunien la sollevò dolcemente e la baciò e lei piccola elfa si strinse a lei e fu l'ultima cosa che la mente mi fece vedere.

Riportai la mente nella stanza, ero seduta e con mia grande sorpresa notai che erano andati via tutti tranne mio padre e mia figlia Laitale, rimasti seduti sui loro troni. Io avevo il sorriso sulle labbra e fu la voce di mia figlia a riportare del tutto la mia mente molto stanca per lo sforzo nella stanza
"Madre, ben tornata tra noi, qualche messaggio ti è arrivato dal confine vigilato?"

"No mia cara... scusami padre se ero assente"

anche lui sorrise e mi rispose
"Non hai da scusarti, se proprio devo ammetterlo sarei curioso di sapere dov'eri... può essere... che io già ci sia stato in quel posto, in quel preciso momento"

"Non credo padre, non hai ancora visto nulla e non credo che potrai vederlo... o forse sì nel tempo passato, anche se dici di non voler vedere nel tempo degli affetti… il fatto padre è che ogni tua risposta... può essere essere una bugia… noi Sidel siamo la Stella Brillante e ci sono molte Stelle dormienti che anelano a brillare, velano segreti molto più profondi di dove la mia mente può arrivare, passaggi che neppure io riesco a violare tranne che mi sia fatta vedere la scia di una cometa... può essere... che i segreti che devono restar tali perchè la legge ed il regno misterioso di nostra madre natura mi vieta di conoscere, ed io non posso reclamare nulla nei suoi confronti"
sinceramente non seppi spiegarmi dove andai a pescare queste parole, temo che fu per colpa di Hunien che era entrata nella mia mente, fu lei a farmi dire queste parole, sicuramente se avrei "resistito" di più alla mente di Hunien non avrei mai detto quelle parole, non avrei fatto nascere il sospetto nella mia mente di padre, ma come direbbe lui, può essere che lui tutto questo l'avesse già visto molto tempo prima, forse ancora in quel tempo in cui prese con se Mel e l'affidò alle cure di Firion tenendola nascosta agli elfi scuri, vergogna di aver una figlia mezzelfa? non credo... forse per tenerla lontana da Hunien per evitare che questo destino si compia? ma che a nulla è servito? mio padre lasciò i mezzelfi al SUD e fu Mel a venire al Nord in cerca di lui e lui la prese con se e con lei tutti i mezzelfi... a volte il destino non si può cambiare e le strade di Hunien e di Mel che prima furono piene di collera e rancori erano destinate dalla natura a prendere una via diversa e se è la natura a decidere neppure lo sguardo lungimirante di mio padre riesce a cambiare. Misteri e segreti di colui che dirige la Stella Brillante.
Tutti invidiamo il potere di Annael ma forse non abbiamo mai ben compreso il “peso” di questo potere.

Arrivata e aperta la porta sentii la voce carica d’incantesimi di mio padre
"le cose appaiono e scompaiono, è così che vanno le cose, non è che alle cose gli crescano le gambe per andare avanti di corsa in qualche grande avventura... le cose non ti saltano in tasca e non fanno capriole nelle borse, rotolano sotto o sopra i letti e non sai dove mettere le mani, le cose sono preziose, un valore che derivà dalla loro rarità e dal loro uso e dalla loro bellezza... ci affezzioniamo, amiamo le nostre cose e non ci scoraggiamo mai nel tenercele nel cuore anche quelle... piccole... quelle piccole cose che brillano o tintinnano... è così che vanno le cose e non hanno gambe per farlo... le cose sono in una eternità di luce e amore... ci sono cose segrete e c'è qualcuno che conosce il segreto delle cose, quelle verità potenti che vengono custodite con amore perchè son tesori... diari e pensieri trapelati sulle pagine, un abito indossato al primo appuntamento... che diventa unbacio... c'è qualcuno che conosce il segreto di queste cose... e sono queste cose a tener salda la luce e lo spirito del mio trono... tutte le cose appaiono e scopaiono nel tempo e c'è qualcuno che conosce sempre il tempo delle cose... per il resto... può essere lo dico solo io figlia mia, lunga gioia e spero di rivederti presto, sempre nei miei pensieri Luthien"

"Sempre nei miei padre"
 

AnnaelSidel

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DATA: ? / Hithui / ?

Artanis sorride felice nel veder entrare nel BAR POST; o se preferite, nell’albergo della capitale, Hunien e Mel
“Ma tu guarda un po’ chi si vede! benarrivate sorelle! Siete uno splendore! I vostri volti risplendono di luce! Non vi ricordavano così belle! A che devo il motivo della vostra visita? Cosa posso fare per voi? Vi fermate o ripartite subito?”
“La tua voce è sempre così gentile! Anche tu sei uno splendore! Che mi racconti di bello?”

replica Hunien.
Gli elfi in generale; caratteristica unica della stirpe, non sono come voi umani che quando si rivedono sia per poco tempo o per lungo tempo, si danno a caldi abbracci e strette di mano, gli elfi non SONO da CONTATTO, mantengono sempre fede a quel loro DISTACCO anche tra parenti stretti, questo comportamento ci ha sempre fatto vedere come ASSOCIALI, incapaci di relazionare, e sapete bene che è l’esatto contrario perché se un elfo inizia a parlare amichevolmente spara a raffica le parole e gesticola peggio di un consumato attore di teatro.

Ora però si vuol far notare; so bene che ne abbiamo già scritto a riguardo, come gli elfi scuri non usano le forme gentili ed educate di presentazione; ovviamente questo dipende molto da diversi fattori come ad esempio il grado di parentela o l’appartenenza ad un NOSS [Clan/Famiglia] o dal rapporto stretto o dalla loro amicizia o da chi si trovano di fronte. Noterete che nelle frasi mancano i saluti e inchini vari, questo è dovuto dal rapporto che ormai si è creato nel corso del tempo tra le 3 elfe; Artanis era diventata anche una Sidel, è normale che non si danno a queste cortesie. Quando non si usano le forme cortesi nella frase NON DEVONO mancare i complimenti o apprezzamenti:
“I vostri volti risplendono di luce! Non vi ricordavano così belle”
“La tua voce è sempre così gentile! Anche tu sei uno splendore!”

per far contento il loro egocentrismo e la loro vanità, queste frasi sono solitamente seguite dalla loro INNATA CURIOSITA’!
“A che devo il motivo della vostra visita? Cosa posso fare per voi? Vi fermate o ripartite subito?”
MAI RISPONDERE SUBITO! Anzi è buona regola rispondere sempre con un’altra domanda
“Che mi racconti di bello?”
E' come una partita a scacchi dove chi risponde per primo apre bene le pedine e prende una posizione di vantaggio, anche questa è una caratteristica unica degli elfi di prendere una posizione di superiorità; volontaria o anche involontaria, come ben sapete i maestri di questo gioco sono gli elfi NOLDOR che non si limitano al piano di una scacchiera ma salgono subito sul piedistallo del: "io sono sicuramente più bello, bravo e intelligente di te" e non hanno paura o vergogna o nessun ritegno dal farvelo notare immediatamente, anche nei confronti di un'altro Noldor.
Consapevole che se legge un NOLDOR mi prenderà subito in antipatia cancellandomi dalla sua esistenza, ma i nostri rapporti con i SAGGI si sono rotti da tempo.

Restai ovviamente stupita nel sapere che un umano di nome Rolando era arrivato in visita; io conosco di persona il suo amico elfo Astrolallo che mi fa ridere come una pazza! Però su questo tale giravano voci strane… era ovvio che l’umano fosse entrato subito nel pettegolezzo, l’ultima volta era stato visto rincorrere a perdifiato dietro ad Ecila Aravir
“Mia figlia? E per quale motivo? E come mai Ecila è arrivata in città?”
Chiese Mel, Artanis gli rispose che a quanto pare; a quanto si diceva, questo umano che era non sposato… cercava una moglie
“Non ne sono certa, bisogna far attenzione alle voci che girano… per la tua assenza…Ecila è andata pure da Annael… ma non è stata l’unica, ho visto anche le tue Vice Comandanti arrivare in città e salire da vostro padre… dove eravate finite? Deve essere da tanto che mancate dai vostri incarichi visto che vi sono venute a cercare… faccio preparare le camere o ve ne serve una sola?”
Mel guardò di sbieco Artanis
“Oltre a far attenzione a quello che si sente si dovrebbe far più attenzione a quello che si dice”
“OHI! CASPITA! Che lingua! Scusala Artanis la mia amata sorella è in un brutto momento… ha problemi di punti neri… è nervosetta”
“Ti lamenti della mia lingua?”

“Attenta Mel a lanciarmi doppi sensi! Potrei degenerare all’istante!”

Artanis sorride ma è quel tipo di sorriso di circostanza che si usa quando si è consapevoli di aver esagerato nel curiosare e le scuse son dovute
“Non volevo curiosare nelle vostre cose”
“Dici? A me non è parso… ora ci devi scusare ma abbiamo gran desiderio di veder e abbracciare il nostro amato padre, andiamo Hunien”


Mel mi prese per mano e mi trascinò fuori ed una volta in piazza gli chiesi il perché era stata così acida con Artanis
“Io odio ma veramente quando reciti la parte dell’innocente! Io non ho mai creduto che Artanis ti abbia perdonato per aver lasciato e trattato male sua figlia Calime! Da chi pensi siano nate le voci su di noi? a volte scatti per nulla a volte fai l'innocente!”

“Mia cara a me Artanis non mi fa manco il solletico con quella sua lingua! Ma che problema ti fai? Sei veramente nervosa da quanto abbiamo deciso di unirci legalmente… non dirmi che hai paura”

“Io? Io sono pronta a salir la torre per affrontar il nostro destino”

“Destino che potrebbe già aver visto il caro padre tessitor d’inganni! Quindi che stiamo aspettando?”
E stavamo ormai per salir gli scalini del palazzo quando sentimmo una voce forte
“MADRE!!”
Ci girammo e vedemmo una coppia, Ecila sotto braccio ad un… un… UMANO!
“Per la miseria! Tua figlia in compagnia del firiath! Quanto è brutto!”
“Per te tutti i maschi lo sono”


ECILA Madre dove sei stata?”
MEL “Perché?”

Ecco di nuovo una tipica frase “curiosa elfica” e sempre rispondere con altra domanda, Ecila poi fece quello che solitamente una figlia fa verso la madre, arrivò spedita e gli si gettò al collo coprendola di baci. Reminiscenza del lato umano di Ecila? Può essere…
 

AnnaelSidel

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Ecila stava per presentare l’umano ma lui mosso dal suo impulso e da quel istinto tipico degli umani, volle mostrar che aveva imparato a riconoscere gli elfi scuri e mettendo mano nelle tasche prese due foglietti
“Questa no, è la mappa della città… ah ecco! Dunque vediamo un po’! voi <indicando Hunien> con il colore da ovetto siete Hunien mentre <indicando Mel> con il color limone siete Mel! Piacere di conoscervi, io sono Ser Rolando Di Frattanto”
seguito da gentil inchino.
Attimi di silenzio che diventò un lungo silenzio imbarazzante
“Scusatemi ho detto qualcosa di sbagliato?”

“Ser apprezzo lo sforzo nello studio della figurina colorata dei nanetti ma se avete avuto modo di conoscere e parlare con Ecila vi avrà sicuramente parlato di sua madre e di me, quei disegni idioti sono tra l’altro vecchi e i piccoli botoli barbe lunghe non si sono più degnati di aggiornare anche se sono esatti”

replica Hunien rispondendo all’inchino. Rolando sempre seguendo il suo istinto umano e con tono sempre gentile e garbato
“Ehm… sinceramente i nani non mi hanno dato nulla… questi disegni idioti mi sono stati dati dall’elfa che dirige la locanda… ma non voglio far polemiche, anzi se mi permettete devo farvi i complimenti, siete una ragazza molto incantevole”

La piccola Hunien; intenso di statura, agli occhi umani è simile ad una ragazza di circa 15 o 16 anni, quindi ci sta che Rolando cade nell’errore e non tiene presente o forse per l’emozione si scordi di alcune basi fondamentali che Hunien ovviamente non ne tiene conto
“Mi hai dato della ragazzina a me!?”
Sentendo prendersi il braccio da Mel come a dir: “Calma, è un neofita umano”
“Ho detto ragazza… e da quello che ho saputo sei la figlia di Annael… se per caso stai salendo a trovare tuo padre vorrei aggregarmi”

“Siamo passati al tu?”

“Sei stata tu ad iniziare! Senti ragazza io sono appena arrivato e sto cercando di capire il più possibile! Dovrei lamentarmi di come sono stato ricevuto ma per buona educazione non ho detto nulla e capisco che il mio arrivo ha creato confusione”

“No ascolta tu!”

E fu bordello. Hunien iniziò a parlare senza dar tempo al povero Rolando di replicare, subissato e surclassato dalla capacità oratoria di Hunien. Lo schiamazzo attirò gli elfi della piazza che andarono subito a controllare che cosa stava succedendo sulle scalinate del palazzo e da pochi che erano diventò un nutrito gruppo di curiosi dove voci si mischiarono ed ognuno diceva la sua; ovviamente a bassa voce per non recar disturbo ad Hunien, che sarebbe andata avanti per chissà quanto tempo se non fosse stata interrotta dall’arrivo delle sue 4 Vice Comandanti del Noss Dagor: EAMANE FARGIL, IRIME PODAEL, LALA GAREL, HERINYA MAERUI; che incuranti del tutto e della situazione andarono subito ad abbracciare Hunien baciandosela tutta.
Il gruppo era diventato una discreta “folla di elfi” alcuni avevano seguito la scena dal balcone e per non farsi mancar nulla si erano precipitati in piazza, altri avevano lasciato i loro interessi per portar meglio la loro attenzione a quello che stava succedendo. Il bordello e lo schiamazzo sulla scalinata del palazzo venne considerato “non tollerato” dal Ciambellano che si presentò sulla porta con l’intendo di mettere subito in evidenza la sua autorità. Vestito di rosso, con la sua altezza e con la sua voce chiara e forte e con il bastone da Ciambellano in mano, Bacham Falme picchiò il bastone sul marmo della scalinata
“Ora basta! Cos’è questo baccano sotto la casa del nostro Re? Vergogna! Andate alla fontana o sarò costretto a far intervenire le guardie!”
Era una frase che diceva sempre e che mai mise in atto; Bacham forse ci aveva sempre sperato, era capitato di peggio sulla scalinata e mai si erano viste arrivare guardie. L’arrivo del biondo ed alto elfo fu la fortuna del Rolando; Hunien non è che sia particolarmente felice nel vederselo di fronte, sapete bene che lo ritiene responsabile di avergli portato via la nipote Orelinde Falme e di averla “gettata” tra le braccia di Rauco Sidel
“Ci mancavi proprio tu!”
La situazione degenerò a tener banco ovviamente era Hunien, che ci crediate o no, dopo 5 ore le acque non si erano ancora calmate, anche Artanis aveva lasciato l’albergo precipitandosi in piazza, la voce girò talmente veloce che si dice che persino dai porti ci furono elfi marinai che salirono a cavallo per non perdersi nulla! Immancabile fu l'arrivo della dragonessa Gherarda che aveva sentito l'odore di Hunien, una grande ombra oscurò per un istante il Sole e l'unico a gridare fu Rolando
"OHHH PORCA DI QUELLA.....!!! UN DRAGO!!!"
pronto a darsela a gambe ma quando abbassò la testa si accorse che non stava scappando nessuno, anzi tutti quanti stavano salutando il drago e meraviglia di Rolando la sentì parlare
"TESORA DOV'ERI FINITA? FATE SPAZIO!"
Purtroppo la piazza principale non è così grande da contenere la mole della Gherarda, e con tutti gli elfi presenti fatica a trovare un buco decente, essendo ormai anziana per tenere il fiato in volo sospeso, lanciò un bacio ad Hunien e volò via
"TI ASPETTO TESORA! MI FERMO AL GIARDINO!"
Sarebbe forse andata avanti per giorni se le voci sarebbero rimaste sulle scalinate ma invece salirono su per la torre e ad un certo punto si sentì qualcuno dire
“IL RE! SI E’ AFFACCIATO! ANNAEL!”
Tutti nessuno escluso alzarono la testa e fu silenzio di tomba, scusate… tutti tranne uno, Rolando… la frase era stata detta in elfico… al posto di guardare per aria tenne lo sguardo sui presenti e dopo circa 1 minuto anche lui guardò in alto dicendo
“Il classico trucco <ridendo> lo faccio anch’io quando voglio distrarre qualcuno! Guarda alle tue spalle mentre invece non c’è nessuno! che allocchi!”
continuando a ridere. Per gli elfi la cosa non era così divertente e subito iniziarono le ricerche di colui o colei che aveva lanciato questa frase che riportò la calma e servì a dividere la folla; i bambini vollero essere portati in giardino per andare a giocare con la Gherarda.
Sulle scalinate si ritrovarono Hunien, Mel, Ecila il Bacham e Rolando che chiese subito spiegazioni del perché non era stato ancora ricevuto dal Sovrano
“Vado a prendere le lettere di Astrolallo e voi mi porterete da Sovrano! È un mio diritto e dovere! Siete sparito dalla circolazione e dovrei sentirmi offeso! Non ho ricevuto neppure una spiegazione decente!”
Rolando ha ben ragione di lamentarsi ma come spiegargli che Bacham è fatto così? Il biondo ed alto elfo con gli occhi blu “teme” la presenza di Hunien ed usa tutte le sue grandi capacità di dileguarsi dalla situazione
“Principesse altri impegni mi attendono nelle mie terre, per quanto riguarda voi; Ser Rolando… ho fissato un appuntamento con il Sovrano all’inizio del prossimo mese, altro non son riuscito a fare, spero comprendete”
Detto questo senza aspettare la replica di nessuno entra a palazzo e sicuramente si sarà affrettato nell’andar di corsa verso qualche porta d’entrata di un tunnel e di scomparire da palazzo. Rolando ha pazienza e del resto pare che sia più intenzionato a riprendere discorsi lasciati in sospeso con Ecila e gli chiede cortesemente di essere accompagnato nel giardino perchè vuole vedere il drago da vicino.
Seguono i saluti con Hunien e Mel che entrano a palazzo reale.

Hunien e Mel salgono serene le scale al primo piano Mel ferma Hunien tirandola verso di se
“Volevo dirti… che indipendente da come andranno le cose… io a te non rinuncerò mai a costo di farmi sposare da un prete umano!”
Dandole un bacio carico di passione che stona Hunien
“Mai rinuncerò a te! Lui non ha neppure il vantaggio di conoscere già il finale! Lo conosciamo anche noi! Ha solo il vantaggio di usare la sua voce!”

“Un suo inganno? Potrebbe aver già pronta per noi una ragnatela? Sempre il ragno aspetta la sua preda!”

Si stringono e si baciano ancora le due elfe e riprendono a salire mano nella mano arrivando fin al posto di guardia dove trovano Melleru Kemmotar che porge i suoi saluti e non le ferma.

“toc, toc”
Dice la porta della stanza di Annael e da dietro si sente una voce di donna dal tono abbastanza acuto da essere sentito persino da orecchio umano
“Apro io! Come sempre! Vediamo se mi sbaglio!”
 

AnnaelSidel

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TORRE DEI SIDEL; ULTIMO PIANO
DATA: ? / Hithui / ?

Non esiste una teoria unitaria e definitiva del simbolo della TORRE, ne sono state formulate varie e spesso contraddittorie; ci riferiamo alla simbologia umana.
TORRE > in principio era > edificio sacro elevato verso il cielo, quel desiderio di avvicinarsi alla potenza divina e di canalizzarla verso la terra.
poi dopo > TORRE > vigilanza, togliendo ogni rapporto e simbolo con il Divino.
TORRE > quando gli umani iniziarono a scrivere le fiabe, la classica principessa chiusa in una torre > PRIGIONE o lungo di PROTEZIONE.
TORRE > orgoglio UMANO; la costruzione, il possesso, la presa e la caduta di una TORRE è per gli umani qualcosa di molto importante.
Sicuramente ne esistono delle altre dove anche le SCALE prendono un simbolo; ad esempio essere viste come la COLONNA VERTEBRALE che regge tutto il corpo o persino ogni SCALINO, lo SCENDERE ed il SALIRE per non parlare che ogni PIANO può essere associato e prendere un determinato SIMBOLO a conforme delle svariate credenze popolari, quella tradizione popolare con la sua poca istruzione associando le torri > TORRE DEL BENE > TORRE DEL MALE > sicuramente dal fatto che nella torre abitava il proprietario terriero; il loro PADRONE che poteva essere BUONO o CATTIVO di cuore, nulla a che fare con POTERI ULTRATERRENI, e si potrebbe andare avanti con la TORRE DEL MAGO o della STREGA anche queste più di tradizione popolare lasciata volutamente nell’ignoranza e nel credo della FALSA MAGIA.
Da quando abbiamo conosciuto gli umani anche ANNAEL ha sempre fatto costruire una TORRE dei Sidel che è sempre stata il SIMBOLO di CASA per accogliere i piccoli elfi rimasti orfani, seguendo la simbologia umana era quindi una PROTEZIONE forse un giorno si scriverà di come era strutturata la prima torre dei sidel.
Senza le guerra e senza più il grave problema degli orfani, la TORRE venne vista come VIGILANZA, Annael vede arrivare il pericolo grazie al suo sguardo lungimirante che SCENDE dall'alto.
Questa interpretazione non è mai stata apprezzata da Annael che non tollera di essere associato ad un potere DIVINO di controllo, Annael non crede nel potere Divino e la TORRE è la sua CASA, una normale abitazione anche se è molto strano abitare in una torre, Annael ha sempre detto che tutte le torri degli elfi scuri; anche altri Clan hanno costruito torri, non possono essere associate alla simbologia umana e alle loro svariate interpretazioni, la torre è la CASA dove abita solitamente il CAPO CLAN senza che si verifichi la "normale gara e competizione elfica" di aver la torre più alta degli altri.

Laitale veste una lunga tunica color Melanzana, i lunghi capelli nero corvino sciolti sulle spalle e ha quella tipica espressione di come quando alla porta di trovi di fronte un venditore di cianfrusaglie ovvero “poco gradito”. Sulla porta scappano quelle battutine ironiche e si percepisce una leggera tensione ma è normale quando Laitale ed Hunien si rivedono dopo tanto tempo, in teoria dovrebbe scemare per poi scomparire; in teoria… le due elfe sono sempre in “amichevole” competizione sulla faccenda di essere tra le più forti, brave e potenti tra le elfe; una bella sfida… forse un giorno si potrebbe fare una classifica… e sicuramente in cima compare il nome di HUNIEN!...
Annael siede alla sua scrivania piena di fogli; inutili, una scena classica preparata a dovere per togliersi di mezzo ed in fretta gli ospiti “indesiderati”, ovviamente non è questo il caso di recitare la parte del Sovrano impegnato e indaffarato, ormai avrete imparato bene a conoscere mio padre… ama la famiglia, ama la casa e ci ha piantato le radici! Immaginare mio padre senza una CASA mi è impossibile credo che darebbe di matto… è un poltrone che fa a gara con la poltrona! Pieno di difetti! Ma ha un grande pregio, se si mette in testa qualcosa ed inizia ad “agire” trascina dietro di se tutti gli elfi scuri senza dir una parola!
Appena il mio sguardo cade su mio padre mi sale quel ridere spontaneo, veste una camicia gialla maniche lunghe, un gilet rosso e pantaloni blu; classici colori Sidel che solo lui indossa! Sembra un damerino umano!
Non so bene cosa succederà ma vorrei far presente che io amo mio padre e lui ama me, lo stesso vale per Mel, lui lo sa e lo sappiamo pure noi, per cui le possibili cattiverie che voleranno non arrivano dal cuore.
Anche qui niente baci e abbracci, i sorrisi non mancano e lui manco si degna di alzarsi! Io di conseguenza non mi degno di andare da lui! Immancabili i ragni… sulla testa ha sempre quel grande ragno nero peloso… altri li camminano sulle braccia e sicuramente sulle gambe; tutte femmine… la cosa non è “positiva” perché sale il forte “dubbio” che ci sia qualcosa di pronto; di tessuto, e ci siamo finite dentro! Non è detto, dato che mio padre ha sempre detto che non vuole guardare negli affetti; detto da un elfo noto bugiardo la prudenza è tanta
“Ohhh! Ma che bella sorpresa! Elore, Mire! Prego sedete con me!”
Quando usa i veri nomi di nascita la faccenda già non quadra…
“Padre, scusa se non ti abbraccio ma odio gli aracnidi! Come stai?”
Domanda idiota…
“Un attimo che me ne libero, andiamo in terrazza? Io sto bene… la solita artrite…”

"La terrazza no! se dentro ci sono i ragni fuori ci sono i corvi neri della tua consorte! Artrite… sempre la solita bugia… dovresti aggiornare i tuoi malanni, magari un ulcera… un ernia no perché Laitale pesa come una piuma! E credo che la sai sollevare molto bene!”

“La tua voce mi mancava Elore, Mire che fai in piedi? Siediti”

“Grazie padre ma di recente son fin troppo stata sdraiata… preferisco restar in posizione eretta”

Io invece mi misi comodamente seduta prendendo volutamente una postura che sapevo bene non piacere a mio padre, accavallai le gambe lasciando una coscia scoperta, dietro di me si sistemò Mel che mise le mani sulle mie spalle; anche loro lasciate scoperte, immancabile la frecciata dello sguardo di mio padre mentre Laitale andò a sedersi sul divano. I pezzi hanno preso posto sulla scacchiera e mio padre fece la prima mossa con il pedone di Re… E2 in E3
“A cosa devo la vostra gradita visita? Vi sono venute a cercare, avete lasciato i vostri impegni senza avvisare?”
Strano… mi aspettavo un’apertura più lunga e non di poche parole, risposi con un salto di cavallo… B8 in C6
“Lo sappiamo che ci sono venuti a cercare, sai benissimo che è così ogni volta che ci allontaniamo per motivi personali, non è che dobbiamo fare costantemente da balie! Abbiamo anche la nostra vita privata!”

“Ci? Abbiamo?...Parli al plurale? Vale anche per te Mire?”

Sentii le mani di Mel stringermi le spalle
“Certo padre, non siamo tenute a dare spiegazioni!”

“Opinabile… voi oltre ad essere mie figlie, siete anche Principesse elfiche, avete un ruolo importante…vero che i Noss Dagor non sono attivi ma sono sempre radunati nelle loro zone di competenza ed un comandante di Noss non può andarsene alla leggera per non parlare di te che sei la Regina dei Mezzelfi…ritengo corretto fornire almeno una piccola spiegazione, nulla di difficile o complicato così nessuno mi verrà a bussare alla porta in preda al terrore! E che mi venga a dire che devo iniziare le vostre ricerche! Cosa che è stata fatta senza il mio consenso…immagino che sarà inutile chiedervi come mai ogni tanto voi due vi assentiate; anzi… sparite completamente e non è la prima volta… così mi è stato riferito”

Muove ancora il RE da D1 in D2… io restai coperta muovendo l’altro cavallo da G8 in F6
“Sai benissimo che in realtà non importa a nessuno di dove siamo, è solo per mettere la bocca in movimento, tanta curiosità e desiderio di passare alla storia come coloro che hanno scoperto dove ci siamo nascoste… non sei mai entrato nel nostro privato e non vedo perché dovresti farlo adesso per una sciocchezza”

“Continui a parlare al plurale ed io posso immaginare che siete complici o che vi siete accordate per scomparire insieme, ed è la seconda volta che ripeti che io so benissimo… io non so cosa gira nella testa di ogni elfo scuro e non tollero che le mie figlie siano sulla bocca di tutti per un loro comportamento che io ritengo inopportuno e non una sciocchezza, altri elfi vanno in giro e spariscono dalla circolazione e nessuno se ne preoccupa, ma non sono Hunien Sidel o la Sovrana dei Mezzelfi, tranne che voi ritenete di essere due sciocchezze e non credo che a Voi due faccia piacere nell’essere viste come due elfe stupide e sciocche”
 

AnnaelSidel

Utente attivo
La Melanzana Necromante distesa sul divano mise anche lei lo sguardo sulla scacchiera con quella voce da cornacchia gelida pescata nel suo regno di ombre
“Vostro padre ha ragione, tranne che ci sia un valido motivo delle vostre sparizioni…di come mai sparite sempre insieme”
A rimetterla al suo posto ci pensò Mel
“Stai dando per scontato che ci nascondiamo nello stesso posto? è una coincidenza e se non lo fosse si tratta d’incontrarmi con mia sorella, non vedo il motivo di tanta… curiosità! Non deve diventare un’inchiesta Reale! Scusami Laitale noi siamo amiche ma dovresti restarne fuori”

“Non sto dando nulla di scontato, siete voi due che l’avete dato ad intuire, la vostra complicità è palese nelle parole di Hunien e dalla vostra postura! La si legge nei vostri occhi! Io sono Laitale e per fortuna non sono la madre di voi due, ma sono la vostra Sovrana e sono una Sidel, e sono la moglie di vostro padre e sono io che lo vedo preoccuparsi per voi due”

Al che misi bocca pure io
“Sei tante belle cose necromante! Ma hai detto bene… per fortuna che non sei nostra madre! Tu che volevi uccidere i tuoi gemelli! Stanne fuori Laitale! La complicità di cui parli non la puoi conoscere visto che non hai sorelle e fratelli! Se non era per mio padre non saresti stata né una Sidel e neppure una Regina! e neppure una necromante!”
Laitale è sempre inopportuna! E il suo intervento non mi fece vedere la mossa di mio padre
“Non credo alle coincidenze e non voglio sentire queste parole punzecchianti e gratuite che vi lanciate sempre! La questione è che siete tenute a dare almeno una spiegazione delle vostre assenze e di non prenderle alla leggera! Avete un ruolo e questo ruolo impone delle responsabilità e non un vostro me ne frego e me ne vado senza dir nulla! non siete delle ragazzine... ho sperato che Mel riuscisse a metterti del buon senso, ma è successo il contrario, l'hai trascinata nella tua irresponsabilità!”
Io stavo cercando di vedere la mossa, la mia mente era ancora impegnata sulla necromante e fu Mel a rispondere
“Ma sei tu l’esempio! e perchè dovrei aver cambiato mia sorella? mi piace così com'è! Quante volte sei sparito senza dir nulla? E mentre tu eri assente abbiamo dovuto prendere il tuo posto senza saperlo e tenere a bada tutto il popolo? Lo vieni a dire a me! Io sono l’esempio vivente delle tue fughe misteriose! Io sono nata per una tua famosa scomparsa! Quanto tempo sei stato in compagnia di mia madre sulle cime fredde? Con tutti gli elfi scuri che ti sono venuti a cercare e che tu non ti sei fatto volutamente trovare? In quale caverna mi avete concepita? E se anche non lo fosse?... dico una coincidenza? Non vedo il motivo del perché io devo dare spiegazioni di vedermi e restare in compagnia della mia amata sorella!”
Mel attacca ma io non vedo la sua mossa e soprattutto non vedevo più le mosse di mio padre
“Per quanto mi riguarda a me non interessa dove andate e quello che fate e ti parlo da padre, come sovrano… può essere… che se per caso siete insieme… mi riguarderebbe… come padre ho sempre cercato di mettervi d’accordo… vi siete infine ritrovate e mi ha fatto molto piacere quando avete lasciato ogni rancore e vi siete abbracciate da sorelle… io non sparisco dalla circolazione… o meglio, io mi allontano sempre per un valido motivo quando esco dal regno celato, non ti permetto e lo sai, di tirare in ballo tua madre…io non mi sono… divertito a sparire insieme a lei, io avevo un motivo dettato dal cuore, lei un altro e tu lo sai! <seguì un lungo silenzio, vidi mio padre cercare delle carte sulla scrivania, la sua voce era cambiata diverse volte> lasciando perdere questi discorsi e mi auguro di cuore che non avvengano altre sparizioni misteriose, le prossime volte non dovrete dar più conto a me…visto che siete qui vi informo che ho preso la decisione di lasciare il trono”
La mossa era lunghissima ed io non vidi muovere un pezzo, Mel lasciò le mie spalle che diventarono subito fredde, prese una sedia e mi venne accanto e prendendomi la mano, guardando nostro padre
“Stai mentendo… non ci crede nessuno…”
Io non sapevo dove muovere i pezzi e dissi quello che l’istinto mi mosse a dire
“Ovvio che mente Mel! Non ci crede neppure l’ultimo vecchio sordo e cieco topo di palazzo! questa è una bugia bella e buona! non ci crede neppure l’umano appena arrivato!!”
Ora, non aver visto le mosse di mio padre mi avrebbe già dovuto mettere in guardia…non li vedevo ma ebbi la netta sensazione che io e Mel avevamo tutti gli occhi di ragno addosso! Nascosti da qualche parte!
E per fortuna che gli aracnidi non hanno una visione sviluppata! Se sarei uscita in terrazza avrei visto tutti i corvi neri in volo ed una nuvola nera arrivare! il volto di mio padre non era cambiato ma la sua voce si, iniziò a parlare ed io sperai che non l’avesse presa alla lontana e di nuovo non vidi pezzi muoversi ed avevo perso la visione della partita
“Non c’è una legge che mi obbliga a restar seduto sul trono e comunque la mia volontà non si discute, se ho deciso di lasciare gli elfi scuri dovranno farsene una ragione, io non sono stato eletto Sovrano, il trono mi è stato lasciato da Artanis ed io farò lo stesso, io non sono un grande Sovrano Elfico; sicuramente Erundil fu più grande di me, io sono Annael ed è tempo che lasci il mio posto ad altri”
Silenzio… poi scoppiai in una grassa risata
“Ma smettila! tirare in ballo Erundil che mai ti è stato simpatico! gli sei sempre andato contro dicendogli in faccia che era un incapace! Sei come me! Dici questo perché a te piace essere elogiato! Vuoi essere pregato! Quando non c’è nessuno che ti mette al centro dell’attenzione il tuo ego cade in depressione! Poi in questa stagione sei stonato! Il freddo ti entra nel cervello vanitoso! Quando si verrà a sapere verranno tutti da te e tu reciterai la parte del Sovrano stanco! Quando le preghiere ti riporteranno al tuo posto tornerai qui in alto alla torre con la tua bella coda da pavone!”
Prese una pergamena e me la mise di fronte
“Cosa?”
“Leggila, anzi leggetela visto che ormai vi riguarda”

Mel si fece vicina ed insieme facemmo scorrere i nostri occhi sullo scritto ed io restai a bocca aperta, non trovavo le parole e neppure Mel. Sulla carta era scritto che il Sovrano degli elfi scuri aveva deciso di lasciare il trono e il nome del suo successore era… IL MIO!
 

AnnaelSidel

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IRE LOISSEA [CITTA’]
TORRE DEI SIDEL; ULTIMO PIANO
DATA: ? / Hithui / ?

Io Hunien Sidel che in 8.000 anni ne ho viste di ogni, che sono anche riuscita a finire a letto anche con una nana! Era impossibile crederci e rilessi non so quante volte quelle due righe:
“Io Annael Sidel Sovrano degli elfi scuri,
lascio il trono a mia figlia ed erede Hunien Sidel”

due righe…? Mio padre Annael Sidel che lascia il trono in due righe? Non era una carta semplice, era la pergamena del Re! C’era già il sigillo e la firma! Anche la firma e il sigillo di Laitale! Anche Mel completamente senza parole, certamente questa pergamena era “ufficiosa” si trattava di una confidenza ma era già straordinario il fatto che mio padre si era deciso ed aveva scritto di lasciarmi il trono. Il “caso del trono” era un pettegolezzo vecchio, nessuno aveva mai creduto ai “lamenti” di mio padre:
“Sono stanco; sono anziano; fatico a far le scale; è giusto lasciare il posto ad altri”
Ecc. ecc. una serie di lamentele ben recitate che erano sempre state cancellate con le dovute “attenzioni” verso di lui, qualche “coccola” una bella “ruffianata” e tutto era sempre tornato nella normalità. Lui ci mise del suo ed ancora lo fa; è stato scritto, facendo salire alla torre 3 coppie elfiche più idonee e molto famose a prendere il suo posto, dando modo di “alimentare” questo pettegolezzo di un suo abbandono del trono.
Il “caso del trono” è la continua ricerca di “attenzioni” da parte di mio padre che “lamenta” di essere ormai stato dimenticato, tutti danno per scontato che lui è sulla torre e nessuno lo cerca, il punto principale è che questo caso è una:
“recita del Sovrano che è in grado di dire bugie”
l’hanno capito tutti anche perché non ci sono mai state notizie di qualcosa di “scritto” perché; e non si è mai capito, gli elfi scuri sostengono che:
“Quando parla può mentire ma nello scritto è impossibile scrivere il falso”
In pratica esiste la teoria che quando mio padre “parla” può essere in grado di mentire e di mistificare tutto usando anche la sua “voce” ma quando scrive è tutto “vero”…dal mio punto di vista un bugiardo è in grado di mentire anche quando dorme! Se sei bugiardo “dentro” non importa se parli o se scrivi, sarà sempre in grado di mentire. Però gli elfi scuri non hanno tutti i torti, negli scritti di mio padre non sono mai state trovate “bugie” anzi è proprio nella scrittura; vedi la Storia Dei Sidel, che sono state scritte “verità nascoste” per cui quelle due righe ci lasciarono per molto tempo in silenzio. Riflettere nella tana del ragno non è semplice.
“No un attimo… la cosa non mi torna… io sento puzza d’inganno…sono anni che fai salire i candidati alle torre, li conosciamo i loro nomi… e mai hai preso una decisione, e perché il mio nome?”

“Elore è scritto e firmato, anche Laitale è d’accordo con me, carta canta è tutto regolare, manca solo la tua firma”

“Carta canta… un momento! la carta può cantare ma se viene strappata non canta più! Qui c’è dietro qualcosa… sicuramente un piano ben studiato…”

Guardai Mel in cerca di sostegno ma anche lei sembrava persa a cercar di ragionare. C’era silenzio; forse mi sembrò di sentir la voce di Laitale dire a bassa voce
“Le sorelle hanno perso la lingua”
Non alzai la testa, la tenni sulla pergamena, anche Mel lo stesso… non ci stavamo più guardando negli occhi, qualcosa si era rotto e fu Mel a destarmi da quello che sembrava essere un brutto…sogno… quando mise la sua mano gelata sul mio ginocchio
“C’è una sola spiegazione… sapeva di noi… lui è già stato qui!…ha già visto questo momento nel tempo! Conosce il motivo della nostra visita! Lui sa già il finale!”

“In che senso sapevo di voi? Spiegami Mire… io ci abito qui”

"Ti sei mosso prima, mettendo questa pergamena sul tavolo hai confuso tutto! ti sei mosso inventando questa bugia di lasciare il trono ad Hunien e noi ci siamo fermate! tu sapevi e non volevi sentire il nostro motivo! <feci per alzarmi ma Mel mi bloccò sulla sedia> FERMA! Dove vai? Devo capire come mai nostro padre ha tirato dentro in un inganno le sue figlie!"

Restai seduta e guardando Mel gli dissi
“Mel non c’è niente da capire! Se c'è un tela ed è tutto un inganno non scoprirai mai la verità... se ha visto tutto non troverai mai il modo di uscire! l'unica soluzione è di andare via e di aspettare le sue scuse! Avrà già usato la sua voce anche se non percepisco incantesimi, è la sua amata complice sdraiata sul divano a dargli aiuto! Lo sta tenendo nascosto nelle sue ombre! E’ lei ad incanalare la magia! Questa è una tana di necromanti! È la Morgul! Te lo ripeto, andiamo via”
Io adoro quando Mel riesce ancora a pescare il suo lato umano, specialmente quando siamo insieme… ma in questa occasione venne usato per attaccare il RE! Si alzò e picchiò i pugni sul tavolo
“Questa visita è una delusione, scoprire che nostro padre ha cercato d'ingannarci! E' tutto falso, tu sai che Hunien non vuole il trono, e se diventa Regina noi non potremmo fare quello che desideriamo fare! Tu hai visto tutto e hai cercato di cambiare il nostro destino anche usando la tua voce e la magia oscura! ma noi abbiamo scoperto l’inganno! delusa, molto delusa...andiamo via Hunien”
Ci alzammo con lui che come al solito non aveva perso la sua flemma e la sua calma
“Non capisco e non approvo questo comportamento, mi state accusando di avervi ingannato? sei voi siete deluse io sono indignato! indignato e ferito dalle mie figlie... tanto io sono quello che mente sempre, che vede tutto e che trama! non sopporto questa nomea! ora vi calmate, vi sedete, io ancora non so che cosa siete venute a fare, pensavo ad una normale visita a vostro padre! avete generato un caos! io ho parlato adesso tocca a voi"
Lasciai a Mel rispondere; aveva le idee più chiare… credo…
“Sei stato furbo a tirar in ballo il discorso del trono, il motivo della nostra visita è ormai irrilevante... e sono sempre convinta che tu lo sapevi! Eravamo qui per dirti che ci vogliamo unire! Unire legalmente! Ci vogliamo sposare! Noi ci amiamo! Sono anni che ci amiamo di nascosto... sei nostro padre e sei il Sovrano, volevamo avere il tuo consenso di padre e il permesso del Sovrano per unirci legalmente... questa pergamena ha rovinato tutto, se Hunien diventa Regina non potrà mai unirsi a me legalmente!”

Qui mi ero persa tutti i pezzi della scacchiera… e cercai di trovarli mentre mio padre inizia a parlare
“Tutto qui?"

“Non fare il finto tonto!”

“Cosa dovrei dire Mel? che c’è una legge nei confronti di queste Unioni tra fratellastri e sorellastre, una legge scritta da me per porre fine ai matrimoni combinati… la legge è vecchia, ora serve per tenere a bada Bacham, potrei modificarla o cancellarla, ma andrei contro il mio pensiero… è evidente che parla di matrimoni combinati tra fratellastro e sorellastra, non riguarda voi due che non vi amate più da sorelle ma come donne, questa vicenda è da tempo sulla bocca di tutti e siete state brave a tener a bada il pettegolezzo con le vostre sparizioni"

“Padre niente giri di parole... comprendo che la cosa non ti piace e ti trovi in una posizione complicata, se al posto nostro ci fossero state altre due elfe che cosa avresti fatto? le avresti cacciate fuori... non avresti creato un precedente, avresti fatto di tutto per fermale...e vuoi fermare noi con quelle due righe <Mel prese la pergamena e la strappò> questa non esiste! è tutto falso! bella recita! torniamo indietro dove tu non hai ancora parlato per primo e la domanda è, padre vuoi unire in matrimonio le tue figlie?"

“Sì… se sarà necessario toglierò anche la legge, farei qualsiasi cosa per le mie figlie”
 

AnnaelSidel

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non ci si credeva!
“Ha detto sì o mi sbaglio?”
“Ha detto sì… mi pare troppo semplice…”

“Voi siete entrate prevenute, avete voluto vedere quello che non è in essere, come potrei impedirvi di unirvi? Sareste andate avanti ugualmente, può essere... che non ho usato le parole giuste, io non mi sono più visto nel destino degli elfi scuri, ho visto una Regina, e ditemi il nome di un elfa che sia degna di prendere il mio posto? un nome che non sia quello di Hunien”

“OVVIO! Luthien!”

Dissi io ma poco convinta dell'esclamazione
“Aspettavo di risentite la tua voce Elore! Certi discorsi fatichi ad affrontarli e resti dietro... per poi scoppiare! è sempre stato così… questa vostra unione la ritengo un passo importante per tutti gli elfi scuri, per voi due ma soprattutto per te! non sei mai stata da relazioni durevoli ma ora ti vedo e ti sento diversa, si vede responsabilità! Può essere… che abbia visto quel tempo dove finalmente cresci veramente, pronta per unirti per sempre, è una responsabilità… e ti senti pronta? può essere... che è arrivato quel tempo dove Hunien è finalmente cresciuta diventando responsabile, Mel è la tua metà che ti manca”

“Ecco! Per questo stavo zitta! Non hai perso l’occasione di farmi la morale! Io ho preso delle responsabilità peggiori delle tue!”

“E quali? Sai la mia memoria non è più quella di un tempo, sei stata tua a decidere di radere al suolo una capitale Imperiale? Sei stata tu ad ordinare due guerre contro i Nani Malefici? o quella contro le Serpi? Ti avevo mandata nel tormento per tranne in salvo gli elfi e non per farti convincere di andare avanti con la guerra, io non riesco mai a convincerti neppure dandoti un ordine mentre ci hai messo poco a farti convincere da Marcano senza sapere le conseguenze! Dimmi dove hai preso responsabilità, ti ascolto molto volentieri”


Bollivo!
“Min, non mi pare il momento di essere severo con Hunien, andare a riprendere fatti di 6.000 ed oltre anni fa!”
Era la necromante che si era alzata dal divano
“Laitale non ho bisogno della tua difesa! So mettere mio padre al suo posto!”

“Certo zia, ma tu sei pronta a prendere il suo?”

“Diamine! NON VOGLIO SALIRE AL TRONO! Io voglio sposare Mel! PUNTO! Togliti dalla testa che le mie chiappe si posino sul quel legno! Andiamo Mel, ha detto che ci sposa giusto? Andiamo a festeggiare! Usciamo da questo luogo di magia oscura!”


Contente e felici andammo via dalla tana! Facemmo le scale di corsa inseguendoci e saltando agili gli scalini e gridando di gioia e più scendevo e più riuscivo a rivedere la scacchiera ed il Re era andato in scacco! Mel frenò di colpo ed io gli frani addosso, rotolammo per tutto il pavimento e mi ritrovai sopra di lei ridendo
“Il Re è caduto! Ci sposa!”
“Ho avuto un presentimento... aspetta”

Stavo per dargli un bacio ma un corvo nero volò fuori dalla finestra, si posò sul marmo e con il becco picchiò il vetro finché non lo crepò e poi volò via. Riportai gli occhi in quelli di Mel ma lei al posto di prendere il mio bacio
“Un attimo… hai detto che il Re è caduto… ha detto di non essersi visto nel destino degli elfi scuri… non è che significa… che… ha visto la sua… dimmi che non stai pensando la stessa cosa!”
Brividi e calò il buio totale.
 

manax

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EPISODIO CINQUE
- INTRA -


INTRA è un fulgido esempio di quanto la maestria dei nani in ambito costruttivo sia veramente superiore.
Una volta aperto il passaggio infatti, di fronte a me eccola, meravigliosa e leggendaria, interamente scavata, scolpita nella roccia del sottosuolo, una città nascosta agli occhi di chi non deve vedere e che, solo una casualità mi aveva fatto trovare.

Ora per quanto possibile cercherò di descriverla ma, credetemi quando dico che sarà difficile per chiunque attraverso queste poche righe apprezzarne l'incredibile bellezza.

Il primo sguardo incontra immediatamente una cascata altissima che si tuffa in una fontana circolare gigantesca, immediatamente a sinistra della cascata sorge un palazzo scolpito nel marmo bianco candido, decine di finestre si aprono sulla facciata, tutte sono decorate con motivi floreali, finissime incisioni si dipanano per tutta la lunghezza dei tre lati visibili delle pareti esterne.
Dalla mia posizione posso apprezzare il Portale d'ingresso intagliato in quello che sembra essere legno di Ulivo,
alto circa 3 metri a doppia anta è sorvegliato ai due lati, da un paio di nani in uniforme militare armati di Lancia.
La scala frontale larghissima conta 50 gradini , anch'essi di marmo bianco lucido che abbracciano tutta la facciata dell'edificio e terminano in uno spiazzo davanti all'ingresso, abbastanza largo da contenere dieci eserciti perfettamente inquadrati di nani.

Tutto intorno, mille e mille tra case, negozi ed edifici vari tutti scolpiti nel granito rosa.
La caverna che contiene INTRA si estende a perdita d'occhi.
Canali scavati ai lati delle strade accolgono un acqua fumante calda e odorosa di zolfo che mantiene la temperatura di questo luogo mediamente tiepida.

La luce, oltre che dalle torce accese sulle pareti, si insinua nella città dal soffitto della caverna, dove ci sono alcune aperture invisibili agli occhi, ma che lasciano passare i raggi solari che i nani stessi, con un sistema ingegnoso di specchi, hanno deviato e che permette di illuminare quasi tutta la città.

Dim e Rim corrono davanti a me e salendo rapidamente la scala mi fanno un cenno:
"Allora che fai lì imbambolato?... Vieniiiii!!!"
Io sono fermo... Mi sto guardando i piedi e noto il mio riflesso provenire da quel pavimento lucido di Onice verde.

Alzo lo sguardo, la città brulica di nani in ogni faccenda affaccendati e ovunque, si aprono decine di piccoli negozietti,
metà dei nani presenti al mio arrivo sono piombati in un silenzio catatonico e mi guardano immobili a bocca aperta, l'altra metà invece, mi guarda attonita a bocca chiusa.
In quel silenzio irreale posso sentire chiaramente una bimba chiedere alla mamma:
"Mamma chi è quel signore diverso da noi?"
"Quello è un Elfo piccola mia"
"E' pericoloso?"
"No amore della mamma... Vieni adesso andiamo che mamma ha molte cose da fare..."


Dim e Rim sono già in cima alla scala,
il portale di Ulivo si muove con un cigolio leggero e dall'interno del palazzo appare una figura minuta, ha un vestito bianco di seta e tra i capelli rossi color del rame estremamente lisci e curati ha una piccola Tiara d'argento con incastonate alcune pietre preziose blu, probabilmente gli zaffiri più grandi che io abbia mai visto, i tratti del viso leggermente corrucciati tradiscono preoccupazione.

"Dove siete stati !?! Eravamo tutti molto preoccupati, ho chiesto a Gorn" (il comandante delle guardie reali) "di mandare alcuni soldati alla vostra ricerca... Vi sembra questo il modo di sparire senza avvisare, mentre un Orco, è libero di scorrazzare in città?"

I due ragazzi hanno abbassato la testa fingendo vergogna e poi Dim prendendo fiato ha detto:
"Abbiamo visto l'orco scappare verso il tunnel proibito e lo abbiamo inseguito fino alla stanza segreta lo abbiamo ucciso e abbiamo preso prigioniero l'Elfo"
E dicendolo questo mi ha indicato...
Sento lo sguardo della madre scrutarmi
"Salve" Ho detto
"E' quasi tutto vero" ho aggiunto con un sorriso
"Immagino" Mi ha risposto la madre
"Io sono Kriste la Regina di Intra"
"Io sono Manax Maestà"

Poi Kriste si è rivolta ai due ragazzi:
"Dim, Rim, andate subito in camera vostra, consideratevi in punizione fino a nuovo ordine"
"Si mamma"
Hanno risposto i due in coro sbuffando
Poi rivolta a me:
"Cosa ci fa un Elfo ad INTRA?"
"Una casualità Signora, sono alla ricerca di un'umana che forse è passata da qui"
"Ho dei seri dubbi in proposito"
mi rispose ed aggiunse:
"Sei il primo <<non Nano>>a passare da INTRA negli ultimi 200 anni" e lo ha detto, indicandomi decine di nani immobili, che mi guardavano come fossi un Cerbero soffiante
"L'ultimo umano che hanno visto è un uomo che si faceva chiamare Caleb ma che noi chiamavamo l'alchimista ed abitava la stanza dalla quale tu, suppongo sia passato... Ora però togliamoci da qui"
E lo ha detto facendomi segno di seguirla all'interno del palazzo.

Non cercherò di descrivere il suo interno vi basti sapere che ovunque lo sguardo si posasse vi era un tripudio di Marmi, alabastri, ori, pietre preziose, mobili in legno intarsiati, armi e trofei ad ogni parete appesi e anche arazzi di ogni forma e dimensione rappresentanti immagini di guerre sanguinarie e campi di battaglie brulicanti di nani e orchi.

La Regina mi ha fatto strada tra i corridoi senza fine passando stanza per stanza fino alla sala del trono che abbiamo attraversato per poi infilarci in una stanzetta laterale.

"Ti faccio portare qualcosa? Vuoi bere mangiare, riposare?"
"No grazie Maestà"
"Per favore in questa stanza puoi chiamarmi Kriste... Grazie per aver protetto i miei figli, dimmi ... Cosa è accaduto nel tunnel..."
"L'orco stava probabilmente scappando inseguito da Dim e Rim e io che ero nella stanza alla fine del tunnel l'ho visto sbucare da una botola nel pavimento, mi ha attaccato e io l'ho ucciso"
"Sono uguali al padre "
Ha detto
"Non conoscono la paura, il padre ci ha lasciati anni fa, morto in un agguato di orchi mentre era in missione nel mondo di sopra"
"Mi dispiace"
Ho detto
"Non dispiacerti , ha avuto una vita piena di gloria ed onori... Sei sicuro che la donna che cerchi è passata da INTRA?"
Io ho annuito.
"Se sei sicuro che sia passata da qui allora l'unica via possibile che può aver seguito è quella verso Nord, verso la città di GUNNAR.. E' una via difficile che corre quasi tutta sottoterra, quindi... Ti farò accompagnare da una delle guide più esperte di INTRA... Un ultima cosa..."
Mi ha detto la Regina indicando l'ascia che tenevo alla cintura.
"Stai attento con quell'arma, i nani sono gelosi delle loro armi e anche se questa città non ha mai avuto problemi, non posso garantire che qualcuno dei miei sudditi non brami di possedere la tua meravigliosa ascia, un arma di inequivocabile fattura nanica"
"So badare a me stesso Maestà"
"Non lo metto in dubbio Manax"
Mi ha detto accennando ad un sorriso.

Un nano è arrivato in quel momento tutto trafelato.
"Eccomi mia Regina, mi avete mandato a chiamare?"
"Si Fran, questo Elfo al quale sono molto riconoscente ha bisogno del nostro aiuto per procedere verso GUNNAR, portalo fino alla fine del PASSAGGIO NORD"
"Bene Maestà"
Ha risposto la guida

A quel punto la Regina mi ha congedato non senza darmi un'ultima raccomandazione
"Manax... Nei tempi antichi, chiunque entrasse ad INTRA era destinato a rimanere o a morire.. Oggi siamo diversi, siamo cambiati, il tempo ci ha portati ad avere anche scambi commerciali con buona parte dei mercanti di queste zone, ma nonostante tutto siamo un popolo molto chiuso, ci sono trappole poste per dissuadere eventuali malintenzionati e cerchiamo di mantenere segreti gli accessi alla nostra città..."
"Certo Maestà... Capisco"
Feci un cenno di assenso promettendole implicitamente di non svelare a nessuno la posizione dell'ingresso del tunnel che avevo percorso.

Dopo che la regina se ne fu andata, con Fran, la guida, abbiamo percorso la strada a ritroso per uscire dal palazzo e ci siamo avviati verso Nord lasciandoci alle spalle l'incredibile città di INTRA.
 
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