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Annael Sidel

AnnaelSidel

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IRE LOISSEA [CITTA’]
DATA: ? / Hithui / ?
“Io non mi sono più visto nel destino degli elfi scuri, ho visto una Regina…”

Era da giorni che queste parole di nostro padre ci rimbalzavano nelle pareti della testa come il suono ripetuto e metallico di una casetta armonica. Per quanto mi riguarda sarei ritornata da mio padre a farmi dare altre spiegazioni, quelle parole, il corvo nero che aveva rotto il vetro; chiaro messaggio da parte di Laitale, avevano tutta l’aria di un orrendo presagio di morte
“Hunien? Basta pensarci, ritornare da lui non servirebbe a niente, si è già troppo sbilanciato a darci informazioni”
E così Mel mi aveva convinta, avevamo deciso d’incontrarci con dei Sidel, il luogo fissato per l’incontro era il Bar Post della città; una stanza privata carina ed accogliente, un piccolo fuoco ardeva nel camino, un tavolo grande e tende blu alle finestre.
Per primi arrivarono le 3 coppie: Nemacil, Ingeth, Oilass, Tinuviel, Sadira, Turalcar; questi 6 elfi erano i possibili candidati a prendere il posto di Annael per chi non ricorda i loro nomi... anzi gli ex candidati...
Avevamo mandato a chiamare Luthien e Lote Kemmotar ed ovviamente era presente anche Artanis; sempre gentile aveva fatto preparare qualcosa, le elfe in abito bianco misero vassoi sul tavolo e brocche ed uscirono dalla stanza.
Un gruppo che oltre ad essere stato molto vicino ad Annael sia in passato che nel presente, erano gli unici che; forse, potevano aver altre informazioni.
“Vi chiederete il motivo del perché io e Mel vi abbiamo mandati a chiamare e vi abbiamo chiesto la cortesia di non dire a nessuno di questo incontro… c’è una questione molto importante che merita profondo esame… giorni fa siamo salite da nostro padre e… nessuno di voi ci crederà, ha deciso di lasciare il trono…a voi 6 che ogni mese salite da lui vi ha detto qualcosa nei riguardi di questa decisione? Luthien, Lote e Artanis, voi sapete qualcosa?”

“Parlo io per noi 6? <chiese Nemacil, vedendo gli altri far cenno di assenso con il capo> è ormai un rito recarci ogni inizio mese da Annael, non sempre è stato al centro delle nostre discussioni la faccenda del trono, però si è parlato anche di quello… sapete che sono anni che ci rechiamo da lui e sempre si è concluso con un nulla di fatto e noi abbiamo sempre detto che è stata una fortuna… nessuno di noi si sentirebbe in grado di prendere il posto di Annael, ed ogni volta che siamo saliti eravamo sempre preoccupati che avesse preso la decisione <guardando Hunien> ma… nell’incontro di questo mese ci ha detto di aver trovato il suo successore, si dispiaceva e che finalmente potevamo toglierci questo pensiero perché non era nessuno di noi, non ha detto il nome e non ha detto quando, quindi conoscendolo non ci siamo interessati ed era inutile fargli delle domande, lui ci ha detto di non far parola con nessuno… e sono veramente sorpreso che abbia preso questa decisione ed infatti per quanto mi riguarda non credo che sia vero”


Lasciai la parola a Mel
“Quindi vi ha informati… noi sappiamo il nome… e…”

“Scusatemi posso? <chiese Lote che era l’unica a pescare dai vassoi e a versarsi vino> prima di andare avanti; ho già capito dove andremo a finire… questa storia del trono va avanti da quanto? Sono anni che vedo loro sei salire alla torre e scendere! Ogni volta che vostro padre mi ha detto di aver trovato il suo degno successore mi son fatta una risata! E sono anni che rido su questa battuta! Chi è quel pazzo che crede alla voce di Min! Sante Stelle ragazze… vostro padre recita! Ha un repertorio vasto e recita da comico, da drammatico e pure da tragico! Con questa storiella del successore o della coppia al posto suo e di Laitale, Annael tiene da anni e anni sempre tutti con il fiato sospeso, è il suo ruolo, ci tiene tutti attaccati a lui! Annael vuole sempre tutte le attenzioni su di se!”

“Lote hai ragione e tu tra tutti i presenti conosci Annael da quando eravate bambini, ma se mi lasci finir di parlare è che quel nome non è stato detto a voce, è stato scritto su carta regale con tanto di firma e di sigillo di entrambi… ho strappato con le mie mani la pergamena”


Lote pescò ancora dal vassoio e la sua faccia restò sorridente
“Mel comprendo che siete state testimoni di un cosa rarissima, Min ne ha scritte e firmate di pergamene; vedi tutte le leggi, a cosa sono servite? Lui è il primo che le ha sempre violate! Per le stelle non stiamo qui a prenderci in giro o far drammi, lo sappiamo che quando Annael vuole divertirsi o avere attenzioni non guarda in faccia nessuno! Vi ha prese in giro! Ma giusto per sapere… non perché sia curiosa… il nome che avete letto era?... deliziosi questi dolci alla crema Artanis!”

“Hunien”

disse Luthien sorridendo e mandando di trasverso il dolce a Lote
“CHI??!!”
tossendo forte con Artanis a darle leggere pacche sulla schiena. Io guardai subito mia sorella ed ovviamente gli chiesi sa sapeva qualcosa
“Hunien basta usare la logica, se non è uno di loro sei o una coppia, tu sei l’unica che può prendere il suo posto, sei legittima erede al trono”
Attimi di silenzio con Lote impegnata a bere vino per mandar giù il dolce boccone ma anche per riprendersi dal nome che aveva sentito
“Era proprio quello di Hunien <disse Mel> ora vi racconterò tutto… sei d’accordo Hunien?”
feci sì con il capo. Raccontò tutto, tutto dal nostro punto di vista, e per noi
“Eravamo salite per avere il suo consenso per unirci legalmente… ma lui ci ha anticipato uscendosene fuori con questo fatto del trono”
e andò avanti mentre io cercavo di vedere nei loro occhi una loro reazione; avrei potuto usare una magia per leggere le menti ma sarei stata sicuramente percepita.
 

AnnaelSidel

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Riprese la parola Nemacil
“Dopo questi fatti dico la mia e non dirò più nulla, ho una mia visione di Annael, non credo sia capace d’ingannare le sue figlie per impedire loro di unirsi… certo non è mai successo e sicuramente nasceranno malumori per non dire pettegolezzi vari e tutti diretti verso i Sidel… si crea un precedente e se lo fanno le figlie del Re è possibile che altri elfi seguiranno il vostro esempio, sono sincero… ne sono veramente colpito… insomma siete sorelle… ed è forse questo il motivo… Annael non è adatto per portare avanti tutto questo… sarà capace di vietare tutto… e per non farlo lascia il trono nelle vostre mani… l’argomento è troppo delicato e importante e non abbiamo basi per trarre conclusioni”
Venne interrotto da Lote
“Nemacil tu non eri ancora nato ma lo saprai benissimo che Annael ha diverse volte intessuto trame segrete e inganni… vedi la vicenda del Nath Nur, ci sono elfi che ancora oggi non ci credono che era lui, rispetto il tuo parere ma Annael non guarda in faccia niente e nessuno quando è in gioco il destino del nostro popolo, guarda arrivo a dire che per il bene del suo popolo è anche in grado d'ingannare sua madre! se ancora fosse in vita! certo che anche voi due, che vi ha detto la testa? non siete sorelle nel senso della parola ma santo il creatore! lo sanno tutti che andate a letto insieme! che vi serve che sia legale?”

"Non voglio litigare con te Lote <guardandola male> saresti rimasta al fianco di mio padre da semplice amante? e comunque lui non è contrario ad unirci legalmente"


Nemacil; non perché discenda dal mio ramo, è un elfo scuro che è sempre stato vicino ad Annael, ho sempre pensato e sostenuto che lui e sua moglie Ingeth sarebbero una coppia perfetta sul trono
“Scusate... volevo rispondere... erano altri tempi Lote, altre situazioni… non scordiamoci che già in quel lontano periodo di tempo Annael potrebbe aver già visto tutto questo, che possa andare ovunque nel tempo è un dato di fatto, anche adesso potrebbe essere in piedi vicino al camino e vederci tutti quanti, anticipare le mosse di Annael è impossibile”
Risposi ancora io
“Parli sempre bene mio caro nipote, quelle mosse di cui parli riguardano i nemici... o qualcosa che mio padre considerava essere suo personale nemico! o qualcosa che tocca il destino di tutti gli elfi scuri… non riguardano i suoi affetti personali, nessun nemico ha mai anticipato mio padre; tranne alcune eccezzioni... se lui ha anticipato noi con il suo bel discorsetto del trono cosa significa? che ci ha visto come nemiche?”
mi rispose sua moglie Ingeth
"Bhe... direi di sì... concordo con Lote, non era necessario chiedere di unirvi legalmente..."
"Scusami cara... non credo che tu sia l'elfa giusta per questo argomento, visto che quando ho preso tua figlia Anith mi hai assalito di parole! non approvi amori diversi? va bene, io rispetto e fallo pure tu!"


"BASTA ADESSO!"
tuonò Mel alzandosi in piedi, fece una pausa e poi riprese
“Nemacil ha messo in evidenza quello che tutti sappiamo ma che non conosciamo, il potere di Annael… ogni volta che dice di aver visto qualcosa a tutti quanti gela il sangue… <attimo di pausa, prende il respiro, leggermente bianca in viso> se ha visto nel destino degli elfi una regina… e che lui non si è più visto… come dobbiamo interpretarla? Una bugia? Una ragnatela per evitare di unirci? Cosa trama e sta veramente tramando qualcosa?”

“Non puoi <disse Luthien> quante discussioni si sono fatte sul suo potere? a che cosa hanno portato? a niente... ha sempre detto che neppure lui è in grado di comprendere quello che vede... e come lo vede? tramite i sogni?”

“Questa è una bugia! Lui sa benissimo quello che vede e lo analizza! nostro padre è un calcolatore! non muove un dito se non ha un piano!”


“Hunien allora questa non è una bugia, sarai Regina degli elfi scuri, non oggi ne domani ma lo sarai… quelle parole possono significare che ha visto la sua morte ma possiamo trovare infinite varianti di quello che ha visto, la morale è che MAI! MAI NESSUNO HA MESSO IN DISCUSSIONE QUELLO CHE VEDE! devi fartene una ragione!”

“Quindi io dovrei accettare il trono?”


“Hunien io credo che sia giunto il momento che devi iniziare e prenderti le tue responsabilità!”

“Mi è già stata detta questa cosa!”

“Immagino, e immagino che avrai già detto di no”

“Esatto…”


Lunghissimo silenzio che venne interrotto dalla voce bassa di Artanis
“Non vorrei farvi questa domanda… ma ammettiamo che ha visto il suo destino, significa che c’è una guerra in arrivo? da chi? E dove? ci saranno altri morti? L’umano arrivato in città ha con se lettere da parte di Astrolallo e ancora non è salito alla torre”
Intervenne Luthien
“L’umano è qui per altri motivi, altrimenti non l’avrei fatto passare… da chi? non dagli umani se è questo che stavi pensando, un esercito umano andrebbe contro Gunnar e non avrà vita facile... ma calmi tutti adesso… ragioniamo... non significa che ha visto la sua morte… direi che per ora abbiamo già messo troppi pensieri nelle nostre teste e…”
Bussarono alla porta
“Avevo detto di non disturbare… <disse Artanis> avanti…”
Fece capolino una testa bionda con due occhi blu
“Disturbo? Buona sera a tutti”
Era Bacham… avrà fiutato qualcosa, qualche elfa del Bar Post lo aveva informato?
“Figurati Bacham <disse sempre Artanis> gradisci qualcosa con noi?”

“No! grazie mille! Sono di fretta… ho chiesto dov’eri perché ho un messaggio da parte di Annael, vi comunico che il nostro amato Sovrano scenderà dalla torre, ha detto di renderlo noto a tutti”

“Tutti chi? I Sidel o tutti gli elfi scuri?”

“Tutto il popolo… ora vi lascio, a presto”

La stanza tornò in silenzio, nessuno aveva voglia di parlare o forse non sapeva cosa dire, fu Lote ad alzarsi
“Va bene… direi che quello che ci siamo detti deve restare in questa stanza… se è vero che è stata gettata un rete si deve indagare… sono molta contenta per voi due <abbracciandoci entrambe> mie care… i miei pensieri sono sempre stati per vostro padre… per non dire il mio cuore… non riesco ad immaginare il trono degli elfi scuri senza di lui… mi è impossibile… e sono triste… perché purtroppo credo che succederà qualcosa…”

“Lote non ess…”

“Hunien… tuo padre è nato con un destino scritto nel suo vero nome, essere Re! Non può lasciarlo di sua volontà… il destino lo rimetterà al suo posto… tranne che… ma non voglio pensarci… saluto e restiamo in contatto, tutto questo non è avvenuto… Avanquetima, tutti d’accordo?”

E tutti risposero Avanquetima
Le sue ultime parole mi misero in agitazione e dovevo riflettere… riflettere se dovevo accettare di salire sul trono degli elfi scuri…
 
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AnnaelSidel

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IRE LOISSEA [CITTA’]
DATA: ? / Hithui / ?

Sono passati i giorni e sono ancora tutti in trepidante attesa del Sovrano ma di lui neppure l’ombra.
Detto tra noi non mi ero illusa di vederlo presto in piazza, come ho già scritto in questa stagione è riluttante ad entrare in azione e il nostro gruppetto ha preferito fermare le indagini; nel senso che è inopportuno andare in giro a far domande o a spettegolare, avremmo sicuramente innescato altra curiosità. Siamo fermi in attesa che questo miracolo si compia, e siamo curiosi di sentire che cosa dirà il nostro Sovrano, spero proprio che non dia l’annuncio di voler lasciare il trono nelle mie mani… in questi giorni ho riflettuto ancora su questa possibilità e sono arrivata alla conclusione che per me c’è sotto sicuramente qualcosa! Non nego che dal mio punto di vista il Trono mi toglierebbe quelle mie libertà… ma a quelle libertà ci ho rinunciato da quando ho Mel al fianco… per lei la decisione di nostro padre è giusta, se ha veramente visto una regina sul trono e non una coppia io sono l’unica candidata, ma prima di salire sul trono vorrei unirmi in matrimonio… ho il presentimento che se non lo faccio prima, dopo non potrò più farlo o serviranno anni.
Non riesco a pensare ad un trono senza mio padre… e non ci voglio pensare dato che l’unica cosa che potrebbe toglierlo dal suo posto è la sua scomparsa… la domanda è una sola: che cosa avrà visto? Anzi due… e sarà vero che avrà visto qualcosa?...

TERRE DEL NORD
DA QUALCHE PARTE SOTTOTERRA

Le storie raccontano di una grotta, oltre il fiume, oltre le cascate verdeggianti nel centro della foresta incantata, oltre i boschi ai piedi di una montagna le cui cime tagliano le nuvole. Le storie raccontano di persone che sono entrate ed hanno camminato senza mai trovare una fine. Le storie raccontano di persone che sono entrate e non sono mai più state viste uscire.
Il nome di questa grotta è uguale ad una grotta sita nelle terre dell'EST: CAVERNA OMBROSA.

Correva verso l'uscita con le urla alle sue spalle "CHIUDETE IL PORTONE!" una piccola figura gli si para davanti, lui alza il bastone e pronuncia alcune parole, un lampo di fuoco e la lama della spada prende fuoco. E’ una magia elementale abbastanza conosciuta, una delle prime magie del Fuoco che vengono insegnate non richiede un certo sforzo o concentrazione. La piccola figura ha un attimo di paura poi prova a fermare il fuggitivo che con un salto lo scavalca risparmiandoli la vita e riprendere a correre verso il portone.
La luce è poca ma il fuggitivo riesce a distinguere molto bene 6 piccole figure che stanno correndo a chiudere il portone. Sono rapidi i movimenti che vanno a prendere l’arco lungo dietro la schiena e la mano prende le frecce nella faretra. Corre e tira al volo pronunciando altre parole, tende l’arco e partono 5 frecce; anche questa è una magia, una magia che richiede una certa abilità e tecnica, concentrazione ed energia se si vuole che ogni freccia vada a segno. Inoltre richiede una ottima esperienza nel tiro con l’arco.
Il nome in elfico di questa magia è: RINC HÛR
Alla lettera si traduce: tiro pronto per l’azione, ma ha diverse forme: “Pronto al tiro!” oppure “Pronti a tirare! <sottointeso: al mio ordine>
Non è una magia unica degli elfi ma furono proprio gli elfi ad insegnarla agli umani, tra gli umani questa magia è chiamata:
TIRO A RAFFICA oppure TIRO DI SBARRAMENTO.
Provate ad immaginare una compagnia di 100 arcieri che tirano con precisione 5 frecce a testa, è una pioggia di 500 frecce, se amate far di conto… un Noss Dagor sono 500 elfi e calcolate quante frecce vi arrivano addosso, altra particolarità è che per quanto riguarda gli elfi sono in grado di ricaricare l’arco in 1 secondo, quindi ogni 5 secondi; che è circa il tempo di ricarica degli umani, 500 elfi vi scagliano raffiche di 12.500 frecce. Questa magia è molto antica e gli elfi non l’hanno imparata dalle Serpi Parlanti, in lingua arcaica si chiamava:
TUNGA TAPTA [tiro di sbarramento] e il primo elfo ad usarla fu il NATH NUR, alias Annael Sidel.

5 piccole figure cadono a terra, una sola rimane in piedi e si sente ancora urlare “CHIUDI IL PORTONE! FALLO! NON DEVE USCIRE!” e la piccola figura si vede arrivare di corsa la figura alta, si sente un pulcino e trema nel prendere l’arma dietro la schiena è la prima volta nella sua vita che si trova ad affrontare una figura così alta “CHIUDI IL PORTONE!” ancora urla si perdono nel tunnel e senza aver preso l’arma corre goffamente quei 10 metri che lo separano dalla leva di chiusura del portone. Per lui che si sente un pulcino quei 10 metri diventano 100. Allunga le mani e si butta afferrando la leva ma nonostante si pianti sulle gambe, il peso dell’armatura intralcia i suoi movimenti ed è come se la sua forza sia sparita. Sente la presenza di qualcuno alle sue spalle e prende il pugnale alla cintura ma un colpo di bastone lo disarma ed una voce gli arriva chiara all’orecchio “Non capita spesso di salvarsi dalla furia di un elfo!” e l’ultima cosa che vede è una figura alta con i vestiti lacerati che corre e sale verso il tunnel prendendo l’unica torcia alla parete.

Suda il nanetto e si toglie l’elmo mentre sente tanti passi alle sue spalle, è il gruppo di nani che stava inseguendo l’elfo
“DANNAZIONE! Ti avevo ordinato di chiudere il portone!”
il poveretto non riesce a parlare mentre un'altra voce
“Amos andiamo avanti nell’inseguimento?”
“No... è inutile, chi lo prende più a quello! Troverà una sorpresa ad aspettarlo! Torniamo indietro, fate mettere una compagnia a questo cancello! Non voglio vedermi il mio nome infangato!”
Il nano in questione si chiama Amos detto Amos la Guardia.

La figura alta avete capito che si tratta di un elfo, non è un elfo scuro. Ha una certa età, dovrebbe aggirarsi intorno ai 6000 anni, è nato nelle calde terre dell’EST quando gli elfi scuri andarono in aiuto ai mezzelfi ed umani contro l’impero, ed altri elfi si unirono in seguito. Ha partecipato anche alla GUERRA DEL TORMENTO ma come tutti ha subito la potente fattura delle Serpi Parlanti che ha cancellato ogni ricordo di quella tana, qualcosa ha recuperato negli anni grazie all’aiuto degli elfi scuri. Se siete curiosi di saper altro… può essere che conosca Annael… più che Annael può essere che conosca meglio Hunien e Luthien.
Possiamo dirvi il suo nome… quello vero che gli venne dato alla nascita è che deve restare segreto è
Atanvarno Malo
Nelle terre dell’EST dove ha vissuto a lungo al fianco degli umani, si è presentato loro con il nome di:
ELDER
in alcune lingue umane significa: ANZIANO.
Ma come spesso è successo e che ancora succede, gli umani danno diversi nomi agli elfi o sono gli stessi elfi a darsi nomi diversi.
ELDER nelle terre dell’EST aveva creato una base di ribelli e di addestramento in una baia nascosta, in quel luogo e in quel periodo veniva chiamato: JONAH L’ANZIANO
e come spesso è successo e che ancora succede, pochi sapevo che lui era un elfo.
ELDER aiutò in un guerra contro le forze oscure e riceveva tutti nella sua base con questa frase:
“Benvenuto viaggiatore, devi essere arrivato qui per un valido motivo perché questo posto non è esattamente un’attrazione turistica popolare per vedere gli elfi, qui si insegnano magie, ad impugnare armi per la lotta contro la milizia oscura che si aggira nelle vicinanze”

ELDER è di professione un MAGO DEL FUOCO, ma ha grande conoscenza di altre magie, non è un abile incantatore, è abilissimo nella spada ed ovviamente nell’arco, nella guerra del tormento ha reperito uno scudo contro Demoni ed una spada di fuoco, è tipico di lui aver vestiti lacerati visto che capita spesso che prenda fuoco… ELDER è nato nelle calde terre dell'EST ma come gran parte degli elfi anche la sua famiglia era originaria del Nord, quelle terre del NORD che gli elfi abbandonarono dopo la guerra vinta contro le Serpi Parlanti.
 
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manax

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EPISODIO SEI
- In viaggio per GUNNAR -​

Fran il nano, la guida che mi sta accompagnando attraverso le basse gallerie che si sviluppano nelle profondità del sottosuolo è un tipo taciturno, da quando abbiamo lasciato INTRA non ha proferito parola.
Ogni tanto rallenta, si ferma e sembra annusare l'aria...
Penso stia cercando di avvertire il tipico odore di Orco...
Io per non ferire il suo orgoglio, evito di dirgli che sono in grado di percepire, in campo aperto, il tanfo di un orco ad un chilometro anche durante una tempesta di vento.

Improvvisamente però, come se si fosse ricordato di me, si è girato e indicando la mia ascia ha mugugnato:
"E quella dove l'hai presa?"

Certo, lo so che i nani difettano in quanto a tatto ma, ogni volta mi lascio sorprendere dai loro modi bruschi.
Allora gli ho detto solo:
"L'ho ricevuta in dono molto, molto tempo fa"
e poi sono rimasto in silenzio e lui non ha domandato altro.

Appena dietro uno spuntone di roccia ecco un fiume sotterraneo impetuoso e l'unico modo per attraversarlo è un ponte fatto utilizzando tre corde spesse, una alla base per poggiare i piedi e due più in alto a destra e sinistra per reggersi con le mani, tutte e tre sono assicurate alle sponde legando le estremità delle funi ad alcuni pali di diverse forme infilati in profondità tra le rocce, l'acqua al di sotto scorre veloce e rumorosa a circa 10 metri dalle corde.

Il fragore è veramente assordante, la guida mi ha fatto cenno di andare avanti e ho messo un piede sulla corda .
Il ponte è decisamente instabile.

Comincio a camminare lentamente, io davanti e Fran dietro di me.
Siamo a circa metà ponte quando mi sento tirare la cintura e succede tutto terribilmente in fretta, mi volto stando attento a non sbilanciarmi e vedo la mano del nano che stringe il manico della mia ascia,
sta cercando di prenderla strattonandomi, io con la mano destra mi sto reggendo al ponte di corde e nella sinistra ho una torcia con la quale cerco immediatamente di colpirlo facendo attenzione a non cadere.

Confesso di essermi lasciato prendere alla sprovvista, ruoto su me stesso di 180 gradi e ci troviamo faccia a faccia, non mi sembra avvezzo al combattimento, anzi è abbastanza goffo nei suoi movimenti, ha estratto un coltello menando fendenti senza convinzione e io mi limito a tenerlo a distanza facendogli danzare le fiamme della torcia davanti al viso.

"Non sei degno di portare con te quell'arma... Quella è un ascia dei nani e la deve usare un nano..."
Mi urla addosso, cercando di sovrastare il boato del fiume.

Sono stanco di questa situazione, mi tiro indietro schivando l'ennesimo affondo e lo colpisco al viso con la torcia più forte che posso con l'intento di fargli perdere l'equilibrio, infatti lo vedo accusare il colpo,
barcolla spostando troppo il suo peso, le corde vibrano, cerca di andare a reggersi con la mano che stringe il coltello ma, va a vuoto e vola a testa in giù nel fiume, un lungo urlo e un "Plumfff"

Subito penso: <<E ora chi glielo dice alla Regina?>>
ma poi, la voglia di togliermi da quel ponte traballante prevale sui miei pensieri, arrivo sull'altra sponda e decido che, per proseguire senza rischiare altri incidenti analoghi, è meglio nascondere l'ascia nella borsa di cuoio scuro che porto a tracolla, almeno fino a che sarò a piedi e solo in terra di nani.
Ora spero che la strada prosegua senza grosse difficoltà perché, ho "perso" la guida e dovrò cavarmela da solo in questi tunnel.

Ricomincio a camminare e mi rendo conto che, cercare di uscire da un labirinto di gallerie costruito dai nani, senza uno di loro a condurti, è decisamente più difficile di quello che avevo immaginato.

Mi sono lasciato alle spalle da tempo il ponte e sono ore che vago in questi tunnel, si aprono, via via che avanzo, nuovi passaggi, alcuni finiscono dopo poche centinaia di metri, altri proseguono in una oscurità senza fine.

Amore mio, ti sto pensando proprio adesso mentre sono di fronte ad un ennesimo trivio, ben tre cunicoli ed io che mi trovo qui a dover scegliere...
Allora mi fermo un momento...
Un momento solo per pensare...
L'ombre, dalla fiamma della torcia tremolante, danzano sulle pareti mi fisso su quella danza e...
E arriva così nella mia mente un tuo ricordo, uno di quei miei sogni ad occhi aperti che mi fanno quasi toccare i tuoi capelli biondi....
Da quelle ombre prende vita il tuo viso, un viso sempre sorridente...
Quante persone hanno osteggiato quel nostro acerbo crescente amore, un'umana e un elfo che eresia, ricordo ancora quella sensazione di fragilità che piano ha lasciato spazio a tutte le nostre certezze.
Io all'inizio ero il più scettico, ricordi tutte le paure che avevo?

Sto pensando ai nostri giorni, mentre sono qui di fronte a questa scelta, quei giorni passati insieme nella casa sul lago TRAB ...
 

AnnaelSidel

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TERRE DEL NORD
DA QUALCHE PARTE SOTTOTERRA

ELDER proseguì correndo lungo il tunnel con la torcia in mano per illuminare la via, purtroppo anche la sua vista acuta di elfo era in difficoltà. Ha corso per ore, salendo, girando a sinistra e destra, scendendo per poi risalire, non si è fermato né ha rallentato, ha mantenuto il suo ritmo. Per quanto tempo lo fece? Non lo sapeva ma ebbe la netta sensazione di girare sempre nello stesso posto ed è molto raro che gli elfi perdono il loro grande senso d’orientamento, tranne che si trovino in luoghi dove qualcosa o qualcuno impedisca loro d’orientarsi correttamente. Nonostante questa chiara sensazione di qualcosa di "troppo magico" in grado di alterare il suo senso d'orientamento ha continuato a correre senza sentire la stanchezza o la fame e alla fine si è ritrovato di fronte una grande camera con 10 cancelli chiusi ed uno solo aperto, torce di pietra spente scolpite lungo le pareti, al centro un lago di catrame
“Erano secoli che non venivo qui dentro… io non ricordo questo lago nero… odio ammetterlo ma devo aver sbagliato qualche tunnel… comunque quel portone aperto sale ancora…”
Ne era convinto, ma mai dare per scontato che tutti i tunnel scavati dai nani "in salita" conducano ad una uscita... i nani scavano anche l'interno dei monti ed una volta in cima o ti ritrovi la strada finita e devi tornar indietro oppure ti trovi sulla vetta innevata di qualche cima.
Fatti pochi passi in direzione dell’unico portone aperto, le torce alle pareti iniziarono ad accendersi come una sequenza ben studiata finché tutta la camera non fu illuminata. La sequenza era dovuta alla magia, ma dov'era l'incanalatore?
Il lago di catrame iniziò a bollire, le bolle saltavano ed ELDER fece passi indietro, andando con le spalle contro la parete e tenendo ben saldo il bastone nella sua mano mentre con l’altra prese lo scudo. Uno scudo nero rettangolare con un teschio inciso nel centro, era di metallo e decisamente poco adatto per un elfo, ma non così pesante visto che era MAGICO, incanalava la magia contro i demoni, ELDER l’aveva trovato da qualche parte; nel REGNO DEL TORMENTO, per secoli si era scordato di esserci stato, di aver partecipato a quella guerra di 600 anni, furono altri a dirgli che anche lui si era “ammalato della fattura dei Dimenticati” cancellando ogni traccia e ricordo di quella tana.
Non è particolarmente curioso o ansioso di vedere o sapere che cosa sta succedendo, è un mago e la presenza di aura magica l’ha percepita subito, resta da capire che tipo di magia dovrà; forse, combattere.

Un grande artiglio saltò fuori dal catrame e si piantò sul riva pietrosa, ELDER diede inizio alla concentrazione e dall’oscuro lago l’artiglio spinse fuori una figura. Prima un teschio con un becco, poi uscirono le spalle ossute, il costato ed infine lo scheletro uscì completamente piantando le sue gambe posteriori ossute sul terreno. Sembrava lo scheletro di un Grifone, il fatto che era palesemente morto da tempo non significava tenere la guardia bassa o smettere di preoccuparsi. Il catrame lo aveva rivestito formando una sorta di mantello nero che copriva le ossa con tanto di cappuccio a coprire il teschio e nella mente di ELDER entrò una voce
*così giovane e piccolo, pieno di vita e di carne viva*
ELDER non vacillò e gli rispose a voce
“Non sono così giovane come credi, ero già nato quando sulla terra comparvero i Mietitori di morte, non desiderio combattere ma solo ritrovare il tunnel per l’uscita”
Indicando con la spada l’unico portone aperto
*Quella non è l’uscita, il portone giusto è alle mie spalle ma si dà il caso che sia chiuso*

“Un mietitore che serve i nani? Da quando? Sono stati i nani a darvi la caccia per tenervi lontani dalle tane dove tenevano protetti i loro Draghi”


*Tu parli di epoche lontane, di altri luoghi...leggo la tua età nelle tue ossa e ti garantisco che non eri ancora nato, ma non sei così giovane… io non servo i nani io servo l’oscurità*

“Questo conferma la mia tesi, in questi tunnel e caverne è tornata l’oscurità”

*Non quella che tu pensi, la tua mente mi è chiara… un tentativo di qualche nano che vuole ricreare antiche tradizioni*


“Tipico dei nani… non ho interesse per te, sei solo e non sei quello che eri un tempo, anche per me sei trasparente e la tua magia è vecchia, apri il portone e fammi passare”

Seguì il silenzio poi la voce tornò nella mente di ELDER
*perché dovrei farlo? Sento tanta convinzione nelle tue capacità di elfo...non hai grandi capacità mentali e serve altro per tener a bada la mia capacità mentale*

Le torce alle parenti iniziarono a tremolare, ELDER chiuse gli occhi, alzò lo scudo e la spada prese fuoco
“Se stai cercando di farmi dubitare di me stesso sappi che andrai a vuoto!”

*mi consideri un mostro vero? un lupo che si avventa sulla preda, un assassino in cerca di vittime, mi guardi e vedi il Male e tu servi il Bene, siamo entrambi servitori e quello che servi tu è sempre della convinzione che vincerà sempre...patetici servi di una forza che non è mai una forza ma solo l'ideale di qualche idiota*

Le torce si spengono, solo la lama di fuoco illumina scarsamente la camera
“Pondera con più attenzione le tue prossime mosse! Sei fragile e vecchio! stanco e lento! La mia mano non farà marcia indietro e non avrà pietà!”
Ride il mostro in risposta notando l'elfo concentrarsi e prendere posizione di combattimento
*Pensi che evocare le magie del ghiaccio siano sufficienti per vincermi? Ti ho semplicemente dato quello che mi hai chiesto, i portoni si sono aperti elfo… con il passare del tempo le emozioni per una sola vittima sono svanite e tu sei creatura noiosa, attaccata a quello che ti è caro, come tutte le creature della tua stessa stirpe! Uccidere un solo elfo non fa salire quel desiderio di un tempo… se ti lascio uscire porterai altri della tua stirpe e la cosa sarà molto più divertente! Non sono un assassino, un predatore o un essere malvagio, faccio semplicemente il lavoro che deve essere fatto… tolgo la vita agli immortali! Vattene e se vuoi torna! E non sei tu quello che cerco!*

ELDER non se lo fece ripetere, inutile andare avanti con altre parole o di sfidare il mostro; un mostro sicuramente più forte di lui e gli elfi non sacrificano la loro vita immortale con queste sfide, prese al volo l’opportunità e corse nel tunnel alle spalle del mostro… perché si era subito fidato? Il male non dice mai la verità… ma era la verità che quella creatura sperava in un suo ritorno in compagnia di altri elfi, uccidere senza testimoni un solo elfo non ne valeva la pena, lui brama mietere numerose morti.

Riprese la corsa ed ancora non ricordava di essere passato da questo tunnel e dentro di lui si lamentava di quando aveva avuto l’occasione di girare bene tutti i tunnel, quello che sapeva e che sperava di trovare era il luogo della destinazione. E si trovò di fronte ad un portone, la grande leva sulla destra fissata ad un meccanismo nanico; nulla di magico, i nani avevano rinunciato da tempo ad aprire o chiudere le loro porte con magie ed incantesimi. Tirò con forza la leva e le grandi porte si aprirono e fece un grande sospiro e le labbra sorrisero, era arrivato dove sperava, alla Caverna Ombrosa.
 
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manax

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EPISODIO SETTE
(Un sogno ad occhi aperti, vivido ricordo)
La casa sul lago TRAB​



Anche un solo giorno era così bello nella casa sul Lago TRAB,
Respiro ancora ogni cosa d'ogni parte d'esso,
grazie Grande Sole per avermi donato quei momenti...

Le mani toccano l'aria fredda appena sfioro le tende della nostra casa sul lago,
ridi con il tuo viso allegro, ne immagino ogni tratto come in un dipinto, come quello nel tempio sulla collina dove dicevi di tornare per guardare il mondo da più in alto, era il dipinto forse d'una Regina e ti somigliava tanto, triste a volte, che solo io mi accorgevo.

Ti guardo per cogliere un espressione nuova sul tuo volto, mentre entro nella stanza,
due tronchi di Genzeryde stanno lentamente bruciando nel camino e le ombre tremule giocano con i riflessi dei tuoi pendenti,
regalo del viaggio a VARYFATYA, quando era ancora una città felice, lontana dalle brutture della guerra.

Stai scrivendo e l'ombra della piuma di Kalimbrù saltella sul muro di questa casa antica, assieme al tuo profilo.
Sul fuoco Borbotta una Pentola di Rame piena di Scolopandre Rampicanti.
La mia mano scivola sul tuo collo, piano muovo le dita tra i tuoi capelli,
hai il vestito rosso con gli sbuffi sulle spalle, lo scollo dritto avanti e dietro, mi ricordi una signora del castello di FLOREALYA, una di quelle pompose signorotte con quegli strani cappelli.

Avverto un tuo brivido, stringo leggermente la mano sulla tua nuca tirandola leggermente indietro, tu lasci cadere la piuma, la mia barba finta fatta con i peli ispidi del Preno delle Nevi sfiora il tuo orecchio sinistro...
E' in un sussurro che ti dico...
<<Ti amo, amore mio>>
Ti giri e mi guardi dal basso, come una bimba vede una goccia di rugiada cadere dalla foglia di Eucamplyus per la prima volta,
con un braccio ti cingo appena sotto il seno e ti sollevo dalla sedia, i tuoi piedi nudi scalciano nel vuoto, la sedia cade immobile sul pavimento, rumore di legno contro legno, mentre ridi di nuovo.

Io mi nutro di ogni battito del tuo cuore, mentre ti tengo sollevata,
la sedia caduta a terra rimane orfana di te e a passi fermi siamo in viaggio, con te tra le mie braccia, mia involontaria passeggera che stringi la bocca sul mio collo in un lungo morso.
Cadiamo sul letto entrambi e io sopra di te.
In un momento torni seria, io ti guardo accigliato, è l'espressione che fai... Quella di quando a volte mi rimproveri e io penso di averti fatto male, stupidamente, ancora penso a quanto siano fragili gli umani,
ma tu dici:
<<Anche io ti amo... Stupido, ma che faccia hai fatto?>>
e ricominci a ridere, ancora più forte.
In un attimo la mia pelle sulla tua, odore di te e odore di Scolopandre Rampicanti bruciate, mentre dalla pentola di rame si levano copiose volute di fumo nero riempiendo ogni angolo della casa sul Lago TRAB
<<Non ti preoccupare amore, apro la finestra della sala tolgo la pentola dal fuoco e pulisco tutto io domani>>
<<Ma così farà freddo questa notte>>
<<Posso scaldarla io se me lo permette mia signora>>
Ti ho detto io accennando ad una smorfia riverente chinando il capo.
<<Glielo concedo mio signore>> hai detto sforzandoti di parlare con voce altera, ma finisti per scoppiare in una sonora risata.
Ricordo i nostri corpi cercarsi, ricordo tutto di quella notte al lago TRAB

Ricordo la mattina successiva quel tuo canto meraviglioso, era la prima volta che ti ascoltavo e rimasi rapito da quella canzone, dalla tua voce melodiosa ...




Che mi sembra quasi di poter ascoltare anche adesso, qua sotto nei tunnel di questo labirinto sotterraneo, del quale non trovo l'uscita...
Ma effettivamente...
Se presto attenzione, posso ascoltare qualcosa...
E' assurdo... Ma direi sia... Proprio quel tuo canto,
è la tua voce quella che sento?
Oppure sono impazzito in questi meandri oscuri?

I miei sensi di Elfo si svegliano, ed immediatamente odo un canto melanconico e meraviglioso provenire da uno dei tre tunnel che si aprono di fronte a me, passo da uno all'altro nervosamente per esserne sicuro...
E' quello di destra e senza porre indugio entro nell'anfratto e proseguo il mio cammino lasciandomi guidare da quella che sembra essere la tua voce...

Dopo pochi metri e alcune curve, mi sono accorto di camminare in salita ed ecco una scala ricavata dalla roccia, sono centinaia di gradini ma si sale e questa è la cosa importante.
Ed ecco l'uscita finalmente, ora posso abbandonare la mia torcia, c'è abbastanza luce,
sposto alcuni cespugli che sono stati messi a protezione dell'apertura del passaggio per impedire che chiunque vi possa accedere
ed esco all'aperto, la luce del sole mi solleva il morale, noi Elfi non siamo abituati a vivere sottoterra,

la natura intorno a me e il rumore di un fiume che scorre poco lontano, sono come una grande madre che accoglie il proprio figlio di ritorno da un lungo viaggio.
Il tuo canto però non c'è più, scomparso, forse l'ho solo immaginato, possibile?
Non lo so come possa essere successo,
però mi ha aiutato ad uscire da quelle gallerie.
Grazie Amore mio ovunque tu sia... Sto arrivando.

Ora mi rimetto in marcia, devo solo posizionare nuovamente questi cespugli, per fare in modo che l'ingresso del tunnel sia nuovamente mimetizzato ed invisibile, l'ho promesso alla Regina di INTRA...
Ma una voce bassa gutturale mi interrompe...

"Chi siete? Cosa state facendo li?"
"In nome del Re di GUNNAR fermatevi immediatamente e dichiarate le vostre intenzioni... E' un ordine"
 

AnnaelSidel

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TERRE DEL NORD
CAVERNA OMBROSA

ELDER rimase basito nel costatare la poca presenza di nani di GUNNAR, né contò circa una 30entina; per lo più scavatori di pietra armati di piccone, vide solo un mercante che trafficava pelli e oggetti vari. Scambiò 2 gemme in cambio di latte, pane e formaggio e prese l’agile e poco ripido sentiero che conduceva all’esterno; forse altri nani erano accampati fuori ma nulla… neppure un accampamento militare. Arrivare alla caverna ombrosa non era così difficile tranne che si fosse trattato di un esercito. Territorialmente la Caverna Ombrosa “NON appartiene ai NANI DI GUNNAR” i veri proprietari sarebbero gli umani, la famosa AVANGUARDIA DEL NORD che si era presa l’onore di vigilare il confine degli elfi, erano gli ultimi umani rimasti fedelissimi amici degli elfi scuri ed ormai scomparsi dopo la fine della GUERRA DEL TORMENTO; ci sono ancora alcuni discendenti e si possono trovare a GUNNAR. Questo “confine” creò non pochi problemi in quel periodo dovuto al fatto che i nani avevano già scavato tunnel sotto la Caverna Ombrosa, gli umani diedero il consenso a GUNNAR di usarla senza problemi ma che dovevano smettere di ritenerla nelle loro terre. Ai giorni nostri; nel nostro attuale presente, questa caverna risulta ancora appartenere agli umani.

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Questa scarsa presenza di nani ed altri pensieri venne cancellata dal desiderio di rimettere il volto all’esterno e di andarsi a tuffare nel torrente che lui sapeva trovarsi vicino alla caverna ombrosa.

Era giorno quando mise il naso fuori, una giornata opaca e decisamente fredda ma questo non gli fu d’ostacolo per denudarsi salire su un grande masso al fianco del torrente ed esibirsi in un tuffo elegante e perfetto entrando in acqua senza alzare schizzi.
L’acqua era gelida e lui era andato a sistemarsi ai piedi della cascata apprezzandone il suono e piacevolmente soddisfatto nel togliersi tutto quell’odore di terra, catrame e muffa che sembrava essersi attaccato alla sua pelle, da buon elfo fu occasione buona per essere sentimentale e malinconico andando a riprendere i ricordi.

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Quanti anni erano passati dall’ultima volta che era stato alla caverna ombrosa?
La ricordava piena di gente, aveva partecipato a feste e banchetti, per non parlare dei mercanti e degli avventurieri. Si faceva fatica anche a trovare una sistemazione decente anche all’esterno.

Era ancora a mollo quando sentì arrivare qualcuno, prima vide spuntare dall’erba stendardi e vessilli di Gunnar poi vide le teste dei nani. Non si era lavato dal suo sentimentalismo e ricordò la sua prima volta che andò in visita alla grande roccaforte dei nani di Gunnar. Impossibile tornare a casa a mani vuote, si era preso un piccolo scudo tondo di Gunnar, non abbastanza grande per coprire la sua figura intera ma poco pesante e molto maneggevole, adatto ad un elfo per non fargli perdere troppa agilità.
Purtroppo l’aveva perso e non sapeva dove; ve lo diciamo noi, ELDER perse questo prezioso e pregiato scudo tondo di Gunnar quando partecipò alla GUERRA DEL TORMENTO. Non ricordava di essere stato agli ordini di HUNIEN SIDEL quando l’elfa si fece convincere da MARCANO KEMMOTAR a portare “l’inutile assalto finale al Signore del Male in persona” e le serpi parlanti derisero gli elfi facendoli combattere contro uno grande scimmione. ELDER perse lo scudo tondo ma trovò in cambio uno scudo rettangolare del Demone.
I nani attrezzarono subito un fuoco per una buona grigliata mista, lui mise piede fuori dall’acqua e venne sorpreso da una pattuglia; i nani di Gunnar tengono queste tipiche pattuglie formate da non più di 4 nani che girano larghe intorno al loro accampamento
"EHI! Chi siete? Cosa state facendo li?"
"In nome del Re di GUNNAR dichiarate le vostre intenzioni... E' un ordine!"
“E’ un elfo”
“Lo vedo! Un elfo nudo… forza vestiti! E seguici!”
 

AnnaelSidel

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ELDER si mostrò subito sereno e tranquillo, non aveva motivo di preoccuparsi dei nani di GUNNAR; cioè… la stirpe di GUNNAR dovrebbe dare quel giusto pizzico di preoccupazione ed essere presa con cautela, è completamente l’opposto della stirpe di DROKNAR che sono nani bonaccioni… ma sempre amici erano
“Intanto buon giorno a voi popolo della terra, io sono Elder e arrivo dalle terre dell’Est”

“E che ci fai così lontano da casa?”

“Non vorrei esser maleducato Messer nano ma… i fatti miei? Vi suona come risposta? Mi avete messo al pari di un pericolo e non vi siete neppure presentati”


I due nani si fissarono
“Inizia a parlare da elfo…forza vestitevi e venite a parlare con il nostro capitano! Lui è più pratico di pertiche secche!”
ELDER mantenne un modo galante e il sorriso bello stampato sulle labbra
“Vi spiace se resto qui? Vestito ovviamente! Inizio a sentire odore di carne sul fuoco e mi state veramente chiedendo l’impossibile nel seguirvi per assistere a tale scempio, sono un elfo e vi assicuro che non scappo”
Un nano sbuffò
“Per il grande nano! Tu guarda se mi doveva capitare un elfo! Io resto, tu vai ad avvertire il Capitano che abbiamo trovato una pertica secca”.
In realtà; volendo, avrebbe potuto seguirli subito ma ELDER prese la scusa per prendere tempo, doveva riflettere bene su cosa fare, aspettare il Capitano e sondare il terreno con qualche domanda astuta o scappare? Optò per aspettare e il Capitano se la prese pure comoda, figuriamoci se un solo elfo era più importante delle costine alla brace.
Era pomeriggio quando arrivò il Capitano bello sazio e con un barilotto di birra sotto il braccio, ai suoi fianchi i due nani di prima che portavano boccali di legno
“Eccomi a voi, io sono il Capitano Hugo Barbabronzea, ho portato della birra, volete bere con me?”

“Preferisco di gran lunga questa chiara e buonissima acqua del torrente, grazie Capitano… Barbabronzea? E’ il nome di una famiglia di Droknar che io sappia”

“Esatto, i miei complimenti, fu il mio bis bis bis nonno a lasciare Droknar, Bartoch Barbabronzea e migrare in queste terre del Nord”

La discussione andò avanti piacevolmente, il Capitano era molto cordiale e contento nel sentire che Elder sapeva della grande migrazione nanica; quando venne ristabilita la stirpe di GUNNAR grazie ad ANNAEL che aiutò i nani a sconfiggere per sempre i NANI MALEFICI della FORNACE.
ELDER ne sapeva molto di più del Capitano visto che si parlava di fatti successi circa 4000 anni fa.
Il Capitano fu interessato finché il barilotto fu pieno, poi cambiò iniziando a far domande ed ovviamente la prima fu di chiedere come mai un elfo che abitava nell’Est si era spinto così lontano da casa; il Capitano ha discrete conoscenze sulle caratteristiche degli elfi, e un elfo non si muove così lontano da casa se non ha delle buone ragioni
“Non sono mai stato nelle terre estreme del Nord dove ci sono elfi scuri, ero libero da impegni e ho deciso di farmi un giretto”
Il Capitano lo guarda a fondo mentre prende la pipa, la carica e l’accende. Elder non ha capacità di leggere la mente ma non serve una magia ad intuire che il nano non è scontroso, burbero e permaloso, sicuramente la sua discendenza di Droknar deve averlo molto influito ed è un bene. Quel grado di Capitano non deve averlo avuto in omaggio ma se lo sarà sicuramente meritato e si capisce dal suo modo di pensare e di parlare
“Gli elfi sono sempre liberi da impegni fin quando non trovano qualcosa di loro interesse, la figura dell’elfo ramingo e saggio è scomparsa da secoli, forse esistono ancora ma non viaggiano più nei luoghi dove tra una città e l’altra ci sono settimane o mesi di viaggio, e solitamente non viaggiano armati, non ne hanno motivo… viaggiano di notte e nessuno li vede o li sente, non avete l’aspetto di un ramingo… con quelle vesti lacere poi <tirando la pipa> sentite facciamo così, non prendiamoci in giro, il mercante si è fermato con noi a mangiare e mi ha riferito di avervi visto uscire dal tunnel a Sud”
ELDER fece un sorrisino
“Ero già stato in quei tunnel, ho voluto rivederli ed è stato un vero piacere rivedere le vostre architetture sotterranee, un vero incanto”

“Grazie… e ditemi, non avete incontrato nessuno?”

“Dipende… chi pensate che dovrei aver incontrato?”

“Su! Non fate l’elfo! Non rispondente con altre domande!”

“Capitano sono certo che ne sapete più voi di me… entrambi non vogliamo sbilanciarci per primi ma credo di parlare con un nano saggio e attento… <abbassando il tono> partecipai alla grande guerra contro i nani malefici, diciamo che mi sono imbattuto e sono stato inseguito da dei nani decisamente non amichevoli che mi hanno ricordato quelli della Fornace… non ho detto simili… scappando sono finito in una camera dove mi sono ritrovato a discutere con uno spettro…un Mietitore di anime… questo è tutto, ora tocca a voi Capitano, che cosa succede?”

Il Capitano spense la pipa e mandò via i due nani, passandosi più volte la mancina sulla lunga barba di color bronzo disse che era successo qualcosa per colpa della politica e del modo di regnare di RORAN CASTIGATORE. Il Capitano cambiò espressione e sfogo la sua rabbia
“Siamo destinati ad avere un Re bravo seguito sempre da un Re cattivo! Adesso è il turno del cattivo! RORAN non sa regnare… già dopo 5 anni di regno era diventato pericoloso… ha fatto numerosi errori ma il più grave è stato di rimandare i nani in esilio! Tutti quelli a lui contrari o che solamente hanno osato alzare un dito, via! Tutti esiliati! Siamo arrivati ad un punto che bisogna stare attenti a cosa dici altrimenti ti arriva un mandato di esilio immediato”

“Mi state dicendo che è stato riaperto l’esilio dei Nani?”

“Peggio! Non è mai stato chiuso! <sospirando> Roran ha ordinato tassativamente di non dire nulla agli elfi del nord… teme che se lo vengono a sapere ci tolgono la birra scura!”

“ma è assurdo!”

“Assurdo? Non avete mai provato la birra scura Annael? per noi è come una gemma rara!”

“Assurdo non intendevo la birra ma il fatto che non sia mai stato chiuso… non sono uno storico ma ricordo che mi arrivò la notizia che il RE di Gunnar Almen Scudo di Ferro aveva chiuso l’esilio… e da chi sono stato inseguito?”

Il Capitano di fece una risata amara
“Grande nano, la notizia era falsa! Almen era peggio di Roran! Fece sapere di averlo chiuso perché altrimenti il Re elfico del Nord non ci avrebbe più inviato la birra! Ma un mio cugino capo mercante mi ha riferito che il Re elfico del Nord sa benissimo che l’esilio non è mai stato chiuso, mandò i suoi elfi a controllare”

“E non fece niente? Come mai?”

“Lo chiedi a me!? Se tu l’elfo! Dovresti conoscere il Re elfico del Nord, voi siete tutti strani! E comunque l’importante è che nonostante tutto continuò a mandarci la sua birra!”

“Sinceramente ci ho parlato poche volte… ma non mi avete risposto, da chi sono stato inseguito?”

“Esiliati, non so esattamente il numero ma i capi sono in 4… si sono spariti le zone ed i tunnel, uno si chiama Balthor… era un bravo giudice di Gunnar, poi c’è Rand… un nano mastro forgiatore, poi c’è Amos… il mio ex Comandante… era il Generale delle guardie del Re… ed infine Duncan, un nano stregone… esiliato perché si dice abbia tentato un colpo di stato con la complicità degli altri 3… panzane! Amos non tradirebbe mai il suo Re! E neppure il giudice!”

Sarebbe andato avanti per ore se Elder non l’avrebbe cortesemente fermato
“Vi ringrazio Capitano ma sono di fretta e come vi ho detto sto andando nelle terre nel nord, vorrei vedere per la prima volta il loro regno… è stato un onore e un vero piacere incontrarvi”

“il mio, e pensate di riferire al Re elfico del Nord quello che vi è successo?”

“Non saprei Capitano, per ora andrò e mi fermerò al lago Drakkar poi deciderò”

I due si salutarono, il Capitano andò via visibilmente turbato e il fine udito di Elder lo sentì borbottare a denti stretti
“Forse ho parlato troppo…”

Elder si prese il suo meritato riposo e poco prima dello spuntare dell’alba riprese a camminare, destinazione:
LAGO DRAKKAR
 

AnnaelSidel

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Prima di continuare con il nostro PRESENTE e visto che tanto non succede niente e tutto il popolo è intesa che il sovrano si decide a scendere dalla torre per dire chissà cosa... prendiamo occassione per un: RIPASSO STORICO RIGUARDANTE GUNNAR
Ogni volta che andiamo a riprendere la storia ci troviamo di fronte a numerosi ostacoli e la nascita di GUNNAR non è sicuramente un percorso facile visto che ci sono di mezzo i NANI. I BOTOLI dalle lunghe barbe hanno la bocca cucita peggio di tutti! non li batte nessuno!
Scrivono molto meno degli elfi e lo scrivono usando le loro RUNE, anche Annael esperto di storia e di lingue conosce pochissimo e quel poco che conosce ha dovuto strapparlo nel giro di circa 8.000 anni!
Dalle vicende "naniche" è meglio restarne fuori e questo lo sanno molto bene sia gli elfi che gli umani.

Bisogna tornare indietro di 7.200 anni; data quasi certa, nelle TERRE DEL NORD e all'arrivo degli ELFI dal loro LUNGO VIAGGIO.
Gli elfi valicano i monti del NORD e scendono nella pianura fondato la loro prima città:
ITHIL CU
ma un elfo si rende conto che la stirpe dei NANI ha qualcosa di molto importante e decide di fondare una città tra i monti e chiede ai NANI di farsi insegnare questa cosa importante che è la FORGIATURA dei metalli.
L'elfo in questione è ERUNDIL, e sarà per colpa sua che la stirpe dei NANI si separa.
la Casata nanica dei CUORI DI FERRO che aiutò ERUNDIL a forgiare armi e che viveva nella città elfica di ERUNDIL: FOROD DIN, abbandona la città e si reca nei monti ad OVEST dove entrerà in contatto con un'altro elfo completamente diverso da ERUNDIL:
ANNAEL SIDEL
Alla FORNACE restano 8 DINASTIE NANICHE, l'intervento del grande DRAGO ZAIKAN che prenderà il controllo della FORNACE causa altri disaccordi e la dinastia di MOLDUR DROKNAR che non vuole piegarsi al MALE, lascerà la FORNACE per recarsi a SUD dove darà inizio alla stirpe nanica di DROKNAR. DROKNAR rompe ogni rapporto amichevole con gli elfi e si chiude nella loro città.
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Arrivano le SERPI PARLANTI ed inizia la GUERRA con gli ELFI, dopo 600 anni gli elfi escono vittoriosi ma decidono di lasciare le TERRE DEL NORD e si recano a SUD. Gli elfi mantengono ottimi rapporti con la stirpe dei CUORI DI FERRO mentre con DROKNAR e nonostante la morte di ERUNDIL, non si riesce a riprendere un rapporto amichevole.
Nelle TERRE DEL NORD i nani devono combattere contro DRAGHI e SERPI PARLANTI e in queste lotte possono contare sull'aiuto degli UOMINI DEL NORD.
Devono passare 1.470 anni per far si che la "testardaggine e l'orgoglio" dei NANI si pieghi a chiedere aiuto agli elfi nella lotta ancora aperta nelle TERRE DEL NORD contro i NANI MALEFICI, gli elfi però impegnati contro l'IMPERO non possono mandare aiuti.
243 anni DOPO questa prima richiesta di aiuto, scoppia la GUERRA tra i nani di DROKNAR e i NANI MALEFICI che sono aiutati dall'impero.
DROKNAR chiederà ancora aiuto agli elfi per 2 volte:
49 anni DOPO e 168 anni DOPO ma ancora gli elfi non possono inviare aiuti e DROKNAR accusa duramente gli elfi che questa sia una scusa e una ripicca elfica nei loro confronti, anche i nani amici; la stirpe CUORI DI FERRO non riesce a convincere la REGINA degli elfi:
TOVIE SIDEL
che è consigliata dal marito ANNAEL SIDEL
Parte l'accusa dei nani nei confronti di Annael che è lui a dirigere i fili:
"La tua testa di elfo e la tua ripicca nei nostri confronti sarà la causa della nostra sconfitta! Sono un Re dei Nani e non mi vedrai MAI in ginocchio a chiedere aiuto ad un elfo! ma nel nome dell'amicizia che ancora ti lega con i nani del Clan Cuore di Ferro ti esorto ad intervenire al più presto! Se hai valori di libertà dimostrali! scorda di essere elfo e muovi quel culo!"
così scrive l'allora sovrano di Droknar personalmente ad Annael.
Annael a quel punto vorrebbe intervenire ma le lotte contro l'Impero impediscono un invio di forze e gli elfi non hanno più un esercito.
Annael riuscirà ad inviare solo e per un breve periodo sua figlia HUNIEN SIDEL con il suo Noss Dagor.

La svolta avveniene quando sale al trono il 36° IMPERATORE HANJAI IL CRUDELE detto il LONGEVO, l'impero MEZZELFO e imparentato con ANNAEL.
4 ANNI DOPO la sua nomina il RE NANICO di DROKNAR: KILROY PUGNO DI FERRO, incontra e chiede aiuto ad ANNAEL SIDEL, gli elfi iniziano ad aiutare DROKNAR. Questi aiuti dureranno per 31 anni in cui accadrà:
la FINE DELL'IMPERO; morte dell'ultimo imperatore SHOGO
Annael Sidel sale al trono e decreta che gli elfi sono ELFI SCURI e li riporta nelle TERRE DEL NORD dichiarando GUERRA ai NANI MALEFICI.
Gli elfi scuri ed i nani riprendono la loro amicizia e DOPO 133 anni, ANNAEL SIDEL entra nella FORNACE e stermina la stirpe dei NANI MALEFICI.
ENNIS PUGNO DI GRANITO molto amico di Annael e a lui riconoscente, vuole restargli vicino e lo segue quando Annael si reca nelle terre dell'estremo NORD e fonda il regno celato di IRE LOISSEA. Molti nani vogliono restare vicino ad ENNIS ed anche vicini agli elfi scuri e si uniscono a lui.
ENNIS sarà il primo RE NANICO DI GUNNAR mentre sul trono di DROKNAR viene nominato JORI Di Alcar.
 

AnnaelSidel

Utente attivo
A questo punto noi elfi perdiamo quello che combinarono i NANI... nel senso che i NANI non dicono mai nulla... e quel poco che sappiamo ci manda in confusione... ad esempio:
la città di GUNNAR ebbe molti nomi e per seguire e restare vicino ad Annael e agli elfi scuri, ENNIS entrò in terre sotto il controllo degli umanI; GUNNAR ha una chiara etimologia UMANA, non ci furono dei disaccordi, gli umani del NORD impegnati in lotte interne spartirono volentieri le terre sui monti.
Alla morte del RE NANICO di DROKNAR: JORI Di Alcar; 90 anni DOPO la sua salita al trono, a DROKNAR sale al trono il suo successore che si chiama:
GUNNAR SCUDO DI FERRO
questo nano non è originario di DROKNAR e arriva sicuramente dalla città del NORD, serve a capire che dopo 90 anni la città al centro dei monti del NORD aveva già preso il nome di GUNNAR.
Gli UMANI sostengono che questo RE NANICO: GUNNAR SCUDO DI FERRO, prese quel nome ispirandosi da un grande guerriero umano di nome: GUNNAR PUGNO DI FERRO

LEGGENDA UMANA
Gunnar fondò la Fortezza di Gunnar, è un grande eroe, un guerriero e abile fabbro di armature.
"Benvenuto, sei venuto a sentire i racconti della fondazione della Fortezza di Gunnar e le leggende sulla mia famiglia? O forse cerchi la mia abilità di fabbro?"
Gunnar si dice che ha vagato per secoli sui monti con la sua famiglia [Clan] Gunnar poi prese posto; era ancora giovane, iniziando a costruire la fortezza che è cresciuta nel tempo, poi c'è un passo:
"Con la mia morte, uno dei miei figli si farà avanti e prenderà il mio nome e le mie leggende per ispirare la mia gente"
e fin qui siamo convinti che GUNNAR era un UMANO, ma arrivarono i NANI con le loro pergamene storiche dove si legge:
"Benvenuto, io sono Gunnar e questa è la mia fortezza! Se tu sei un eroe al mio pari potrei farti anche una statua se fossi solo un pò più basso!"
ed ovviamente si pensa che si tratti di un nano.
Gli umani decisi a tenersi la loro figura leggendaria del grande eroe e guerriero, giocarono la carta del nome, dove GUNNAR era un chiaro riferimento a GUNTHER, e GUNN era GUERRA mentre ARR era GUERRIERO: GUNNARR.

Altra cosa che non sappiamo e sicuramente importante è la domanda:
"Ma quanto hanno scavato i nani nelle terre del Nord? e dove?"
a queste domande non sappiamo darvi risposta.

Sappiamo con certezza i RE NANICI di GUNNAR:
1° - ENNIS PUGNO DI GRANITO

2° - ORVALD STELLA DI GHIACCIO

3° - TROND DI ALCAR
Anche qui un appunto, il CLAN degli ALCAR è originario di DROKNAR. Quindi tra DROKNAR e GUNNAR vi era un rapporto molto confidenziale al punto di nominare un CLAN di DROKNAR sul trono di GUNNAR o viceversa.
E' possibile che il CLAN degli ALCAR sia stato mandato all'estremo NORD per "scavare" essendo famoso per la loro capacità di creare tunnel o scavare miniere molto profonde.
Gli ALCAR sono anche un CLAN legato alla religione nanica ed infatti fu proprio TROND a riaprire e a scavare ancora di più i tunnel già presenti in epoche remote e chiamandoli TUNNEL DELL'ESILIO, dove venivano mandati i nani contrari sia al RE di GUNNAR che a quello di DROKNAR.

4° - DANLIEB DI ALCAR
Sicuramente fu lui a "mandare" altri nani in ESILIO che si vede aumentare di numero di ESILIATI.

5° - DAKK LIMACIME [questo nano è sicuramente arrivato da DROKNAR; non è originario di GUNNAR]
DAKK ottiene da Annael il consenso di scavare il GRANDE TUNNEL che collega sottoterra la capitale dei nani: GUNNAR, con la capitale degli elfi scuri: IRE LOISSEA

6° LARTHAN SCUDO DI FERRO

7° - OSRIC LIMACIME [questo nano è sicuramente arrivato da DROKNAR; non è originario di GUNNAR]
completa il GRANDE TUNNEL, incontra ANNAEL SIDEL e tiene saldi gli accordi tra elfi scuri e nani di Gunnar che prevedono la totale difesa dei confini NANICI posti molto più a SUD del confine elfico.
Annael inizia a ricevere da parte dei mercanti di GUNNAR che arrivano ad IRE LOISSEA, delle lamentele che riguardano il luogo dell'ESILIO.
Questi mercanti ed in seguito anche commercianti, riferiscono ad Annael di un luogo che loro chiamano:
ESILIO DEGLI SCHIAVI
nani tenuti schiavi da altri nani

8° OTHAR STELLA DI GHIACCIO
ANNAEL SIDEL arriva a GUNNAR e chiede spiegazioni al nuovo RE riguardanti questo ESILIO.
OTHAR non dice nulla. Annael ricatta il RE NANICO, se non dirà la verità toglierà dal mercato la sua famosa birra scura che a GUNNAR è chiamata "LA ANNAEL". i nani di GUNNAR iniziano a cercare il sistema per scoprire o "rubare" la ricetta all'elfo scuro.
ANNAEL blocca l'invio della birra. OTHAR acconsente ad Annael di recarsi nei tunnel dell'ESILIO.
ANNAEL si rende conto che le voci di nani tenuti SCHIAVI da altri nani sono vere e che GUNNAR non ha il totale controllo di questi tunnel e caverne. OTHAR promette d'intervenire e ANNAEL riprende a scambiare la birra per non creare disaccordi.

9° - ALMEN SCUDO DI FERRO
Riceve da Annael una lettera in cui gli viene chiesto l'attuale situazione dell'ESILIO. ALMEN non risponde.
Annael scrive ancora:
"Se non ricevo risposta mi recherò di persona a controllare, se entro pochi giorni non ricevo risposta mi vedrò di nuovo costretto a bloccare lo scambio della birra scura"
ALMEN non risponde. ANNAEL blocca lo scambio delle birra ed invia subito i NOSS DAGOR [CLAN DA BATTAGLIA] nell'ESILIO.
Gli elfi scuri liberano i nani schiavi dell'ESILIO. ANNAEL chiede ad ALMEN di CHIUDERE per sempre il luogo.
ALMEN risponde di aver messo i SIGILLI ai cancelli i due hanno un'incontro dove vengono firmati i patti. ANNAEL riprendere lo scambio della birra. ALMEN firma ma non rispetta i patti.

10° - KLAS DI ALCAR
Mantiene aperto l'ESILIO NANICO.

11° - NOUTH LIMACIME [questo nano è sicuramente arrivato da DROKNAR; non è originario di GUNNAR]
mantiene aperto l'ESILIO NANICO.
Annael riceve altre lamentele ed invia di nascosto gli elfi scuri a controllare la situazione dell'ESILIO, gli elfi riferiscono che i portoni sono APERTI.
Annael si reca a GUNNAR e chiede spiegazioni al RE il quale promette che farà chiudere l'ESILIO.

12° OKANAR STELLA DI GHIACCIO
il RE tenta di chiudere l'ESILIO ma viene a lungo contrastato dai CLAN NANICI di GUNNAR.
ANNAEL riceve una "strana lettera" dall'allora RE NANICO di DROKNAR: VORIN ELMINPIETRA
il quale scrive; ecco alcuni punti:
"Mi son giunte notizie di una brutta situazione a Gunnar..."
"...tutto quello che riguarda Gunnar è solo di Gunnar..."
"...Droknar e la mia persona si dissocia da tutto quello che sta facendo Gunnar..."

"ti saluto e ti rinnovo la mia totale fedeltà e profonda amicizia che lega gli elfi scuri per sempre a Droknar..."
questa lettera evidenzia un "distacco" tra la stirpe di GUNNAR e quella di DROKNAR, le due stirpi naniche pur nominando nani da entrambe le parti non sono mai andate molto d'accordo... sicuramente le nomine così importanti venivano decise all'interno dei Clan.
Questa lettera è sicuramente il "DISTACCO TOTALE" tra le due parti.
OKANAR muore [? forse proprio durante un combattimento avvenuto nell'ESILIO]

13° - RORAN CASTIGATORE [Attualmente in carica]
Annael risponde al RE di DROKNAR:
"Ho scritto numerose volte a nuovo Re ed ancora aspetto risposta, l'ultima volta che sono intervenuto i questioni "naniche" per poco non scoppia una guerra, concordo che tutto quello che riguarda Gunnar è solo di Gunnar, da tempo non intervengo più in aiuto agli umani e da tempo non intervengo più in questioni naniche, mi vedrò costretto ad intervenire se vedrò il nostro Segreto vacillare, gli umani devono continuare a credere che gli elfi scuri non esistono più in queste terre, solo alla mia stessa stirpe viene concesso il passaggio o ad umani fedeli amici, se Gunnar metterà in serio pericolo questo segreto che dura da secoli, dovrò intervenire e non parlo di togliere la birra..."

Sapendo che gli elfi scuri non escono più dal loro regno celato, RORAN filtra la posta tra Annael e Vorin Elminpietra.
 

AnnaelSidel

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TERRE DEL NORD
CAVERNA OMBROSA

Lasciata la Caverna Ombrosa, Elder aveva preso il sentiero in lieve salita della valle di Dragrimmar. Iniziò anche a nevicare, fiocchi piccoli che non riuscivano ancora a posare il primo manto nevoso, e gli venne l’idea; girando ed alzando lo sguardo alla sua sinistra, di arrampicarsi sulla Punta Del Corvo, un picco che toccava sicuramente i 2.000 metri di quota, ovviamente si sarebbe accontentato di arrivare a metà altezza.
Trovò traccia di un sentiero mezzo mangiato dalla natura, la direzione era indicata da dei paletti conficcati nel terreno dipinti di rosso; contando i passi a mente ogni paletto era distante dall’altro di 300 passi.
Tra le rocce e decisamente ben nascosto iniziò a scorgere un tetto di pietre ed arrivò ad una baracca mezza distrutta dalle intemperie, la porta era caduta all’interno e le finestre ormai senza vetri. Non percepiva pericoli era tranquillo ed entrò diretto guardando in ogni angolo e prese da terra un grosso libro
“Interessante, il diario delle presenze”
Era scritto in lingua corrente degli umani e la prima data risaliva a 4 anni fa mentre l’ultima a 2 anni fa
“7 MAGGIO C.A.
Capitano Latman, 2° Compagnia Avanguardia del Nord.
Arrivati ieri da Perlustrazione Autorizzata delle Cascate – nulla da segnalare.
Durante P.A. il soldato scelto Jora si è ferita cadendo ad un braccio per far da scudo ad un compagno, segnalo il soldato Jora per avanzamento grado e nota di merito.
Incontrato alla C.O. il Tenente Razah della 1° Compagnia, il quale riferisce di strani movimenti al lago Piccolo.
Domani ripartiamo per controllo – direzione Nord – lago piccolo.
Secondo ordini la 2°C. non farà rientro a Gunnar – posto prestabilito per contatto O.d.N. -
Lascio scorte cibo e indumenti nel solito punto”


Aveva conosciuto l’Avanguardia Del Nord, sicuramente nel periodo del suo massimo splendore; era lei che in queste terre controllava il segreto degli elfi Nord. Forti guerrieri, si diceva che tra di loro ci fossero i discenti dei mitici Guerrieri Vasburg del Sud. Però a stento ricordava dove aveva visto per l’ultima volta sventolare lo stendardo di battaglia dell’Avanguardia.
Sapeva che alcuni umani erano rimasti in queste zone; sapeva di 2 Compagnie di umani che ogni tanto stanziavano a Gunnar ma non sapeva che fossero dell'Avanguardia, dalle sue informazioni sapeva di umani stanziati molto più a Nord Est di Gunnar. Sospirò, ripensando che era veramente da tanto tempo che mancava da queste zone del Nord.
Elder non impiegò molto tempo a trovare il “solito punto” dove venivano messe le scorte, era una buca sul retro della baracca coperta con delle travi; forse l’avevano coperta con erba e rami ma adesso si vedeva chiaramente la cassa ed ovviamente Elder evitò di aprire dato che il contenuto sarà già stato mangiato da vermi e marcito. Il suo sguardo fu più attirato dal forziere al fianco e quando lo aprì trovo dei mantelli grigi con lo stemma dell’Avanguardia e decise di prenderne uno in prestito.
Era tardi, nel senso che era notte inoltrata; da un punto di vista era l’ideale per un elfo continuare a passeggiare sulle pendici di quel splendido monte, la vista sarebbe stata sicuramente migliore in condizioni di tempo migliori, sarebbe sicuramente riuscito a scorgere il piccolo lago e il tempo non sarebbe sicuramente migliorato ed erano 2 giorni buoni che non si prendeva il suo meritato riposo e prese la decisione di restar a riposarsi nella baracca andando a sdraiarsi sul tavolo visto che i materassi e la lana al loro interno era già abitata da cimici ed acari.
Il riposo; quelle 4 ore al giorno in cui l’elfo si distacca dal mondo non sono così fondamentali ma se si posso prendere lo si fa molto volentieri, Elder aveva “dimenticato” di riposarsi e la strada per il lago Drakkar era ancora lunga; stimò 5 giorni a piedi mantenendo il suo passo, chiuse gli occhi e si coprì con il mantello grigio usando la sua sacca come cuscino.

Urla… urla che si perdevano nell’oscurità… un gruppo di soldati era intento ad ascoltare le parole di un superiore
“Questo posto e pieno di ira e invidia! Qui gli Dei si vendicano degli uomini! Ci avete spinti in questo posto di eterna sofferenza come se fossimo dei peccatori! Maledico il giorno che ti ho seguito!”
Tra il gruppo è difficile notare la figura di bassa statura ma la sua voce è un trillo
“Sapevi benissimo a cosa andavi incontro! Non venire a lamentarti con me!”
Strattona tutti colei che ha finito di parlare, il volto è tirato e furente mentre lascia il gruppo e rivolge la parola verso un altro gruppo poco distante, ombre che compaiono in quell’oscurità e persino la vista elfica di Elder riesce subito a mettere a fuoco, poi si rende conto di essere anche lui parte del secondo gruppo raggiunto dalla piccola figura
“Avanti andiamo! Sono stanca di tutto questo!”
Nessuno parla, nessuno risponde, Elder impiega tempo a dir qualcosa dopo essersi voltato verso il primo gruppo
“Sono umani… li stiamo lasciando qui?”
Fatica a ragionare, la mente fatica a mettere insieme un pensiero logico
“Noi dobbiamo tornare in prima linea! Chi ha parlato?”

“Io… prima linea?… sono anni che sono perso qua dentro e non ho mai capito che ci fosse una prima linea! Ma ho promesso di restar sempre al fianco degli umani nella loro Guerra Santa! Guardali! Costretti a combattere per la libertà e sui loro volti si legge già che non possono vincere! Sono distrutti, persi in questa prigione… hanno il sangue sulle mani che non riescono a lavare! le menti oscurate, non sperano più, non pregano… devono solo sopportare questa tortura”

“E’ deciso che si farà l’ultimo assalto… solo così potremmo salvare tutti da questo inferno! Sarà la fine del regno del Tormento, torneremo a guardare il cielo stellato e la Luna… non credere che il mio cuore sia di pietra nei confronti degli umani… sempre sono rimasta al fianco dei mortali in ogni battaglia…”

“Non sei stata mandata qui per farli continuare a combattere! L’ordine era di portare tutti fuori ma ti sei fatta convincere dal Generale Margonita!”

“Io non mi sono fatta convincere da Marcano! E tu devi stare al fianco dei tuoi fratelli e sorelle!”

“Sembra un ordine… non sono libero di prendere una decisione?”

“Non sembra, lo e’! Elder tu sei al mio comando non scordarlo!”

“Non scordo di essere al comando di Hunien Sidel! Ma sappi e te lo dico ora, che ti pentirai di questa decisione! ti ho seguita perchè avevi l'ordine di tuo padre di trarre in salvo tutti!”

“Io non mi sono mai pentita di nulla Elder! La tua morale, il tuo preoccuparsi degli umani è decisamente poco elfico e sei contagiato da questo posto! la tua mente è stata colpita, hai scordato che te ne volevi andare appena hai messo piedi qui dentro? tu hai scordato che l'ordine di mio padre è di trarre in salvo solo elfi e mezzelfi dal regno del tormento! non ho ricevuto ordini di tranne in salvo umani e tu lo sapevi! Elder ritrova la tua mente o mi vedo costretta a metterti tra le riserve!”

“Io?! …non ricordo e non ricordo di essermi lamentato…io tra le riserve? io sono un guerriero! così mi offendi Hunien!”

“Elder tu ti sei sempre lamentato di tutto e di tutti! Ti conosco, e so che ami combattere con persone che ti vanno a genio! muoviti! Non star fermo!”

Elder nel suo meritato riposo si gira sul fianco destro, il tavolo è decisamente scomodo.
 
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AnnaelSidel

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Forse è uno squillo di trombe che si sente nell’aria… ma dire aria è dire una menzogna… qui di aria inteso aria pura e fresca non se ne respira, solo aria malsana… e gente che corre in ogni direzione, corrono veloci, velocissimi… possono essere solo elfi
“Che succede?!”
“Hunien ha ordinato la ritirata immediata!”
“Ma abbiamo vinto… il male è stato sconfitto… ero presente all’ultimo attacco… la crociata è andata a buon fine…”
“Fratello tu vaneggi! Non c’è stata vittoria! Le serpi ci hanno fatto trovare una scimmia! Marcano l’ha uccisa ma dal suo cadavere sono uscite orrende creature! Il sibilo delle serpi ci ha tagliato in due! Elder scappa!”
“Ma che fanno gli umani? Si schierano… perché?”
“Gli umani hanno deciso di coprire la ritirata degli elfi”
“Sacre stelle si sacrificano per noi e noi fuggiamo! Dov’è Hunien? Dov’è il nostro grande Generale Marcano Kemmotar che ci ha coinvolti in tutto questo! nella sua vendetta privata usandoci a suo piacimento! dov'è Marcano!! Io non voglio macchiarmi di questa onta!”
“Elder non è tempo di morali! Hanno deciso così! l'ha deciso Hunien, l'ordine arriva da lei... Marcano è rimasto colpito dalle fatture delle serpi! non è più lui! Del resto gli umani non sarebbero mai riusciti a fuggire da questa tana!”
“Ed invece sì! A quest’ora potevano essere tutti fuori! Se qualcuno avrebbe rispettato gli ordini! Dovremmo essere noi al loro posto! loro non riusciranno a tenere la magia ed incantesimi dei dimenticati!”
“Elder…quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto…noto con rammarico che anche la tua mente è stata già colpita dalle serpi, ti servono cure immediate!”

Parole che non convincono, Elder si gira verso la linea difensiva degli umani e alcuni di loro gli fanno cenni di fuggire ma lui vuole restare e la mano stringe il bastone, si guarda in giro e vede uno scudo del nemico, gli scudi neri con il teschio disegnato in centro, scudi magici… corre e si butta a prenderlo e sente le voci degli umani che lo pregano di fuggire e poi li vede partire alla carica… e lui fermo ad osservarli.
Erano umani, umani conosciuti in tutte le terre per il loro grande valore, forza e azioni di buon cuore… erano gli ultimi eroi… eroi che avevano combattuto ed erano riusciti a cambiare le sorti a favore del mondo civilizzato, qualcuno di loro aveva già il nome scritto nelle leggende, ognuno di loro aveva accettato di distruggere il più grande male conosciuto al mondo… i Dimenticati… o come le chiamavano gli elfi, le Serpi Parlanti… da ogni luogo erano arrivati per eliminare il potere demoniaco capace d’immergere il mondo nell'oscurità eterna e porre fine a tutta l’esistenza… e li vede difendere la massiccia guglia nera dove un tempo covavano le Serpi, le alte mura della città di Torquà.

La vista da elfo riesce a bucare la cortina nera e riconosce un uomo che aveva conosciuto, il suo nome era Argun, uomo massiccio, alto più di due metri, con muscoli spessi e una criniera di capelli neri e selvaggi. Non era neppure un militare ma il capo di una tribù di barbari che erano al suo fianco, indossavano ancora le tradizionali pelli del loro popolo. Argun agita un'enorme spada e aveva un grande arco legato alla schiena. E poi vide quello che mai si sarebbe immaginato di vedere… una figura magra, alta appena un metro e mezzo con la corporatura di una ragazza umana di 16 anni. Indossava un abito di pelle nera borchiata aderente, un mantello lacero che le permetteva di scomparire nell'ombra. La lama sottile della sua spada corta scintillò mentre la estraeva dal fodero e la consegnò ad Argun dandogli un bacio e scappo via ed Elder corse dietro a quell’ombra; conosceva molto bene la magia delle ombre
“HUNIEN! PER FAVORE FERMATI! TI VEDO MUOVERTI NELLE OMBRE!”

“ELDER! NOI NON DOBBIAMO RESTARE QUI! LE SERPI STANNO INCANTANDO TUTTA LA TANA!”

“LASCIAMO GLI UMANI A MARCIRE QUI DENTRO?! QUI NON SI FANNO CADAVERI! DIVENTERANNO SPETTRI AL SERVIZIO DEI DIMENTICATI! OSSA DI MORTI VIVENTI!”

“ELDERRRRR!!! LA TUA MORALITA’ E’ OSCURATA DA QUESTO POSTO!”

“NO! IO SONO MOLTO LUCIDO! E’ LA TUA MENTE CHE E’ ANDATA PERSA! RICHIAMA L’ESERCITO!”


“ELDER O TORNI CON NOI O TI UNISCI A LORO!”
Vedendo l’elfa scomparire sotto i suoi occhi.

Un urlo, Elder si girò e vide Argun menare una combinazione letale di potenti colpi di spada, lo vide barcollare, gli occhi spalancati mentre una Serpe gli squarciava il petto con una lancia. Elder stava per buttarsi nella mischia ma una mano gli calò sulla spalla e lo fermò
“Dove vai Luminoso? Non è affar tuo…”
Un uomo con un mantello grigio e dietro di lui schiere di soldati
“AVANGUARDIA DEL NORD! AL MIO COMANDO! CARICA!”
E fu nel Regno del Tormento che l’esercito dell’Avanguardia del Nord venne decimato, solo 2 compagnie di reclute erano rimaste a vigilare le terre del nord e non potendo più garantire protezione agli elfi scuri, l’incarico venne affidato ai nani di GUNNAR.

E fu nel Regno del Tormento che Elder vide per l’ultima volta sventolare lo stendardo dell’Avanguardia del Nord… scosse la testa con amara tristezza ed iniziò a correre per raggiungere gli elfi. Se non fosse stato per l’arrivo di una dragonessa amica degli elfi scuri non sarebbero mai usciti da quella tana di serpi e ormai giunti all’uscita Elder venne raggiunto da Hunien, stava per dir qualcosa ma lui
“Ho combattuto… incapace di riposare, incapace di morire…adempiendo al giuramento infrangibile dei fratelli e sorelle elfi di essere sempre uniti… quindi, per favore, se le vite dei tuoi amici significano qualcosa per te ... per favore non dire niente…”
Fece appena in tempo a dire queste parole, nell’aria iniziarono a sentirsi sibili acuti e la mente degli elfi venne scossa da una potente fattura e quando uscirono dalla tana nessuno di loro ricordava di esserci stato, e tale fu potente la magia e l’incantesimo delle serpi che gli elfi uscirono in diversi punti. Elder si ritrovò ed uscì insieme ad altri elfi nella Caverna Ombrosa… non quella a Nord, ma quella delle sue terre… le terre dell’Est… Elder era ritornato a casa.

Elder apre gli occhi, si siede sul tavolo e tiene nella mano il mantello grigio
“Ho sognato?... strano… e che sogno strano... Elder mettiamoci in marcia che il lago Drakkar è ancora lontano”
ma appena mise a fuoco quello che stava succedendo fuori, Elder si strinse nelle spalle restando seduto sul tavolo, fuori c'era una tempesta di neve ed Elder restò bloccato nella baracca della punta del corvo, abbracciando il mantello dell'Avanguardia del Nord.
 
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manax

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EPISODIO OTTO
- Le prigioni di GUNNAR -​



... Sono stato arrestato.
Io, un Elfo Grigio, arrestato, dai nani...
Sono stato messo in una cella di questa prigione di GUNNAR da quel manipolo di nani invasati e pieni del loro "noi qua, noi la. noi di su, noi di giù".
Ma nessuno fin'ora mi ha spiegato per quale motivo hanno deciso di trattenermi in questa topaia.
"Elfo"
"si dimmi"

Nell'angolo più lontano della mia cella, sotto ad un mucchio di coperte sento una voce
"Elfo cosa ci fai con quella barba finta sulla faccia?"
"E a te cosa importa?"
"Dicevo così tanto per far chiacchiera, è talmente raro avere ospiti in questo luogo"
"Tu chi sei?"

Ed in risposta a quella domanda le coperte si spostano e appare un braccio e poi un viso, è un uomo... Il suo viso è visibilmente scavato, sicuramente provato da molti giorni di prigionia, capelli lunghi, barba lunga, le braccia magre, si solleva e si mette a sedere appoggiando la schiena alla parete di pietra e poggiando le mani dietro la testa, le gambe leggermente piegate con le ginocchia all'altezza del petto.
"Allora Elfo?" mi dice
"Sorpreso di vedere un umano qui in una cella della prigione di GUNNAR?"
A dire il vero non ero sorpreso, nella mia lunga vita ho visto molte cose e questa sicuramente non era la più strana.
E poi mi chiede:
"Che cosa hai fatto per far arrabbiare i nanetti di questo postaccio?"
"Non ne ho la benché minima idea"
ho risposto, ed ho aggiunto:
"Come ti chiami uomo?"
"Mi chiamo Yeran ma tutti mi conoscono come il serpente"

avrei voluto proseguire quel dialogo con il mio interlocutore umano ma proprio in quel momento apparve di fronte alle sbarre della nostra cella una guardia che armeggiando con una delle tante chiavi nell'enorme lucchetto disse:
"Elfo... Interrogatorio"

Stiamo procedendo in corridoi pieni di celle, vi sono file di esse a destra e sinistra piene di qualsivoglia essere, urlante, soffiante o dormiente, mani d'ogni origine si protendono per afferrare, strappare, toccare, tanto che si deve rimanere proprio al centro, per evitare di essere ghermiti e stretti contro le sbarre e le guardie, che mi scortano, lo fanno apposta a spingermi a volte a sinistra a volte più a destra e ridono facendosi beffe di me quando qualcuno da dentro una gabbia mi afferra e mi tira.
Anche se hanno requisito le mie armi, sale il desiderio di dividerli in pezzi più piccoli con il solo ausilio delle mani che stranamente non mi hanno legato.

Per ora ho deciso di essere un Elfo grigio buono, cercherò di evitare problemi, ascolterò ciò che hanno da dire, e poi se ve ne sarà motivo li dividerò in tanti pezzi inanimati uguali.
Di base odio la violenza gratuita, ma la mancanza di rispetto, intesa in senso generale, mi manda su tutte le furie.

Siamo entrati in una stanza senza finestre e con una sola porta, all'interno due nani con una divisa leggermente differente da quelle che ho visto fin'ora...

"Siediti li" mi ordina uno, indicandomi una sedia piccola e storta
"Posso sapere per quale motivo vengo trattenuto?"
"Fai silenzio Elfo, qui le domande le facciamo noi"
e mi spinge per farmi sedere.
Mi siedo, malvolentieri, ma mi siedo,

nel frattempo guardo ogni particolare, lo faccio sempre, è un qualcosa che ho dalla nascita, qualcosa che mi ha insegnato mio padre, lui durante le lezioni di battaglia corpo a corpo, mi diceva:
<<Guarda il tuo nemico attentamente, studia i suoi punti deboli e ricorda che le sue armi sono le tue armi>
I due nani preposti al mio interrogatorio hanno entrambi un'ascia corta ed un pugnale in un fodero di pelle di cinghiale messi alla cintola, la porta è stata chiusa da fuori ma questo al momento non mi sembra un problema,
<<Ogni oggetto intorno a te può diventare un arma>> diceva anche mio padre.
La sedia sulla quale sono seduto mi sembra di ottimo legno, duro e resistente... Un'ottima arma.

Quello che mi sta parlando, è visibilmente più "in carne" dell'altro e noto che si muove lentamente apparendo decisamente più goffo, potrei cominciare pestando l'altro...
"Cosa stavi facendo all'ingresso della grotta?"
"Non mi piace, essere trattato come un malfattore e vorrei mi si desse quel rispetto che merito.
Provengo da una città sotterranea della quale non posso però fare il nome per una promessa che ho fatto alla sua Regina ed essa stessa, mi ha indicato la via per giungere fin qui, fornendomi anche una guida esperta che... Ahimè fu preda di un destino avverso, infatti il nano che mi precedeva nel labirinto di cunicoli sotterranei è caduto da un ponte di corde e affogato nelle acque impetuose di in un fiume sotterraneo"

(Col tempo ho imparato che ci sono determinati momenti della vita durante i quali evitare di descrivere i fatti nella loro interezza è meglio che stare a raccontare proprio tutto tutto)
I due nani si irrigidirono e iniziarono una discussione animata parlottando tra loro.
"Qual'è lo scopo del tuo viaggio?"
"Sono in cammino verso Nord sto cercando una persona"
"Come facciamo a sapere che non sei un essere malvagio che ucciderà il nostro Re non appena ti si presenti una buona occasione?"

Il mio pensiero andò, in quel momento, al reclutatore di quei due nani, al loro addestratore e al lavoro fatto per renderli così svegli, un lavoro decisamente approssimativo.
"Non saprei" Risposi io.
"Ma comunque non ho nessun interesse che mi leghi a questa città se non quello di sapere se la persona che cerco sia qui o vi sia passata ed eventualmente conoscere qualcuno che mi possa dare notizie a tal proposito"
I nani seguirono parlottando tra loro, poi quello grassottello, che sembrava essere il più alto in grado tra i due, disse:
"Nell'attesa di capire se ciò che dici risponde alla realtà dei fatti, ed essendo troppo alto il rischio di lasciarti andare libero per le strade di GUNNAR, rimarrai ospite delle nostre carceri"

Detto questo e senza voler sentire ragioni, mi riaccompagnarono alla cella, nella quale ritrovai Yeran "Il serpente" che si era alzato e camminava in cerchio, contando i suoi stessi passi.

(Continua)
 

manax

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(Segue)

"Allora Elfo quando hai deciso di bastonarli tutti ed andartene da questa prigione?" Disse lui non appena mi vide tornare
"E tu allora? perché non sei uscito da qui? Non credo siano due nanetti male addestrati ad obbligarti a stare rinchiuso qua dentro?"
Yeran infatti, aveva il viso e le braccia ricoperti di cicatrici, probabilmente ricevute da armi affilate e nonostante il suo aspetto emaciato, sotto quei vestiti logori, si distinguevano muscoli ben allenati, tutto ciò lasciava intendere che qualora fosse stato coinvolto in un corpo a corpo, avrebbe potuto neutralizzare anche più nani alla volta.
"Sto cercando un alleato"
mi disse dopo una lunga pausa di riflessione...
Come se gli costasse ammettere ciò che aveva appena detto.
Il suo sguardo si era fissato sui suoi pensieri, in un angolo.
"Ho bisogno di prendere una cosa che ho saputo essere qui a GUNNAR, una cosa che ha un valore immenso per chiunque la possegga e ho bisogno di un diversivo, qualcuno che attragga l'attenzione su di se, mentre io agisco indisturbato"
Rubare... In una città di nani, che non conosco, dopo tutto il tempo che ci è voluto per creare una pace duratura tra Elfi e nani... Non mi sembra l'idea migliore che io abbia mai sentito.
"Non se ne parla, io qui sono di passaggio e non ho intenzione di iniziare una guerra contro i nani di GUNNAR"
"Nessuna guerra, ti assicuro, ho un piano, ho avuto tempo di studiarlo durante la mia permanenza in questa cella
... Dimmi solo cosa vuoi in cambio, posso darti denari e pietre preziose, ho accesso a ricchezze illimitate..."
"Uomo tu non hai nulla da poter offrire ad un Elfo, noi abbiamo la ricchezza del tempo, noi possediamo ciò che voi uomini bramate da migliaia di anni, noi abbiamo l'immortalità
... "
Poi guardandolo negli occhi, con un sorriso e con voce ferma gli dissi
"Yeran cosa puoi offrirmi che io non abbia già o che possa comunque avere in futuro, quello stesso futuro che ti è impedito per natura di vivere?"
Stette per un po' in silenzio, ritirandosi nel suo giaciglio fatto di coperte e mucchietti di paglia buttata sul pavimento formato da grosse lastre di Porfido e poi riprese nel suo discorso.
"Ci deve essere qualcosa che posso fare per te... Qualcosa della quale hai bisogno... Se così fosse dimmelo"
Tornò il silenzio, io stavo in piedi tra i miei pensieri lui seduto tra i suoi.
Penso che, se Yeran conoscesse un modo per aiutare la mia ricerca... Forse forse... Varrebbe la pena scaldarsi un po' le mani con questi nani che non hanno dimostrato molto rispetto per la mia persona.

"Se... E sottolineo se..." cominciai parlando
"Ti ascolto" rispose Yeran sollevandosi di nuovo dalle sue coperte
"Se tu potessi darmi notizie utili alla ricerca di una persona alla quale tengo molto... Allora potrei ricambiare il favore"

A Yeran si illuminò il viso
"Descrivimi chi stai cercando, conosco molte persone di ogni razza o città provenienti da ogni luogo"
"E' una donna, un umana che sto cercando, l'ho vista l'ultima volta due anni fa molto più a Sud di dove ci troviamo ne ho seguito le tracce fin qua ed ora sono con te chiuso in una cella di questa prigione"

Yeran si rabbuiò in volto
"Di donne, umane, in questa remota regione del Nord ve ne sono ben poche e dell'unica, della quale io abbia mai sentito parlare da queste parti, mi terrei volentieri a distanza"
"E perché mai?"
Chiesi
"Della donna in questione non conosco il nome, so solo che la chiamano la Dama Nera e di lei si raccontano storie che farebbero venire i brividi di paura ad un Orco arrabbiato"
Yeran proseguì dicendo.
"Non hai mai sentito la ballata della Dama Nera?, Da queste parti è piuttosto famosa, la raccontano le madri ai loro piccoli quando devono spaventarli per punirli di qualche marachella"

La Dama nera
è nel destin ch'arma le spade,
in pietre e fronde
nascosta al guardo sta
silente in ombre

chi la noma, stanco siede,
al braccio d'un legno erto
e non vede ch'essa è lì
col suo sguardo spento

Dama nera portami lontano
ove terra scura non volle sangue
'l cielo è terso
e 'l soffrir m'è dimenticato.

Non esiste il posto che tu brami
parve ella dire
e senza mover labbra
lo fece morire,

ogni luogo al Nord è sofferenza,
e di grida e strazio s'arroventa,
la Dama Nera è nel suo regno.
La Dama Nera lo governa.






"Non credo sia la persona che cerco io, la donna che ho conosciuto la ricordo con lo sguardo melanconico e piena di amore per se stessa e per gli altri"
"Forse è come dici tu, forse no... Ma io so chi può aiutarti nella ricerca"

Rimasto un poco pensieroso, accetto l'idea di aiutare Yeran in cambio delle sue informazioni.
"Dimmi allora quali sono le tue informazioni e io ti aiuterò... Parola di Elfo"
E così Yeran ha cominciato a raccontarmi ciò che sapeva:

"Quando si beve oltre il dovuto la lingua si scioglie... tempo fa ho potuto ascoltare distintamente due guardie al momento del cambio turno, entrambe alticcie... Parlare di un grande tunnel che, a quanto pare, è controllato in alcuni punti e sul fatto che ci sarebbero difficoltà a sistemarlo... sembrerebbe che i nani non vogliano far sapere a coloro che sono all'estremo Nord di questa situazione per non perdere la loro reputazione... hai mai sentito parlare dell'esilio dei nani e degli scavi di Vloxen?"

"No, non ne ho mai sentito parlare"

"Peccato... speravo avresti potuto darmi delle spiegazioni... comunque,
da quello che ho capito, i nani sono decisamente preoccupati dall'arrivo di Elfi a Gunnar i quali chiedono di essere portati all'estremo nord, dove si dice ci siano altri elfi... neppure di questo sei al corrente?"

"Vedi Yeran, anche se io sapessi, vi sono alcune cose che devono rimanere segrete a voi umani"

"Dimenticavo di non far domande ad un elfo... ma vedi, e te lo dico per vie traverse, i nani di Gunnar non vogliono far trapelare quello che sta succedendo qui a coloro che sono al Nord... E tutti gli elfi vengono trattenuti... A quanto pare non sei l'unico della tua specie che si aggira da queste parti... Ho sentito il nome di un elfo venuto dall'Est di nome Elder"

"Mai sentito... che altro sai?"

"Uno dei nani ubriaco faceva parte della pattuglia che l'ha incontrato alla Caverna Ombrosa...
Neppure di questa Caverna sei al corrente?"

"Forse"


"A quanto pare questo Elder sta andando al Nord, tu sei arrivato dall'altro versante, mentre invece lui, sta seguendo il percorso ad Ovest, non passerà da Gunnar andrà sicuramente al lago Drakkar e il Re dei nani si è infuriato per non averlo arrestato"

"Ecco spiegato dunque questo accanimento nei miei confronti. Dunque, io potrei sapere di quella caverna, ma con un nome diverso... tu sapresti indicarmi la strada?"

"Aiutami in questa evasione e te la indicherò"

"D'accordo"
 

AnnaelSidel

Utente attivo
IRE LOISSEA [CITTA’]
DATA: ? / GIRITHRON / ?

Decisamente il nostro attuale presente ha poco come sempre da raccontare… in città stiamo ancora aspettando i “reali comodi” del nostro sovrano e mio padre… avrà scordato di aver promesso di farsi vedere? Possibile e comprensibile visto è arrivato Girithron; il mese di Dicembre per voi umani, un mese sicuramente “ostile” per mio padre che “spegne” ogni sua attività… io ancora dubito fortemente che in questo periodo dell’anno lui scenda dalla torre per dire o fare qualcosa, odia entrare in attività durante il periodo invernale, se andrà bene comparirà in primavera sicuro che nessuno di noi si renderà conto del tempo trascorso. Resta il fatto che io sono sempre in ansia e ammetto di aver anche una certa paura di vederlo comparire sulle scale del palazzo reale ed annunciare al popolo degli Scuri la sua decisione di lasciare il trono e di affidarlo nelle mie mani!
Non amo essere in ansia e specialmente di essere nella paura di sentire il mio nome come futura regina degli elfi scuri! Continuo a non vedermi nelle vesti di Regina degli Scuri… non che non sia capace, è che proprio è impensabile! Ed io sono sola…Mel è tornata nella città dei Mezzelfi e la sua assenza mi pesa… come lei anche altri elfi e mezzelfi sono tornati nelle loro terre, non tutti sono disposti ad aspettare i “reali comodi” di mio padre! Per quanto riguarda le indagini del nostro gruppo anche queste sono state per ora abbandonate; mio padre non ha visto nessuno e nessuno si è recato da lui.
Occasione buona per dedicarsi al tempo PRESENTE di altre figure.

TERRE DEL NORD
LAGO PICCOLO

Non è scritto su nessuna mappa il nome di questo lago, si trova a Sud del grande lago DRAKKAR ed anche lui separa la valle di DRAGRIMARR dalla valle di CERVONORR. Ci sono due elfi che si stanno aggirando in queste zone; se avete letto i racconti a quanto pare uno è finito in prigione a GUNNAR mentre l’altro è rimasto bloccato per alcuni giorni in una ormai fatiscente e inutilizzata baracca posta a metà altezza del picco montano chiamato PUNTA DEL CORVO. Bloccato da una tormenta di neve, pare strano che un “ELFO” resti bloccato dal cattivo tempo dopo tutto quello che si è scritto… ed è vero, ma non significa che un elfo sia disposto a camminare nella tormenta tranne che sia in gioco qualcosa di molto importante o per le solite questioni di vita o di morte, Elder non è stupido ed ha preferito aspettare la fine della tormenta e questo fa capire che non ha nessuna fretta di arrivare dove vuole arrivare, dato che questo suo desiderio di rivedere alcuni fratelli e sorelle elfi si sta spegnendo. Colpa di alcuni “strani” sogni o se preferite ricordi che gli sono venuti in visita durante le sue 4 ore di riposo giornaliere che hanno riportato alla memoria eventi che credeva cancellati.
Lasciata la baracca era tornato sul sentiero che l’avrebbe recato al lago Drakkar e salendo tranquillo tra la neve fresca mangiando tozzi di Pane Elfico di Via, il suo sguardo non può evitare di notare delle chiare impronte di piedi UMANI che girano verso EST in direzione del lago piccolo.
Un giorno di marcia tra i boschi non gli ha fatto molta differenza, e come non vedere il fumo che si alza tra i rami della foresta?
“Umani… divise militari… nessuna guardia…”
poi uno stendardo, quello dell’Avanguardia del Nord che sventola all’entrata di una tenda.
Arriva con passo deciso e sorridente, saluta in tono cordiale e gli umani non sono allarmati anzi sono felici di vedere un elfo.
E’ una compagnia; 100 uomini giusti contati tra maschi e femmine, al comando c’è una donna
“Buongiorno a voi Luminoso! <chinando il capo> io sono il Tenente Jora”
Elder ricorda di aver letto quel nome nel diario delle presenze al Picco del Corvo e la donna l’invita nella sua tenda. Elder viene a sapere che è proprio la stessa Jora che dopo anni ha preso il posto del Capitano Latman; che lui stesso aveva segnalato Jora per una promozione
“Complimenti ne avete fatta di strada”
Jora ringrazia ma avrebbe preferito un grado inferiore
“Purtroppo questi gradi mi son stati dati per la scomparsa di Latman ed altri ufficiali, non ne vado fiera”
Elder chiede dove è morto il Capitano e Jora risponde
“A Vloxen”
Sentendo quel nome Elder ha un attimo di esitazione e decide di cambiare subito discorso domandando della situazione di Gunnar, Jora non si fa problemi a raccontare
“Intanto vi devo dire che vi credevo un Luminoso del Nord mandato in missione, la situazione è decisamente peggiorata da 2 anni a questa parte, se vi state recando a Gunnar vi devo informare che in questo momento gli elfi che provengono da altre terre hanno molte difficoltà a passare è stato saggio da parte vostra salire dal versate Ovest”

“Esiste un accordo tra Gunnar e gli elfi del Nord e Gunnar non dovrebbe bloccare il passaggio, mi spiace per il Capitano ma sono molto contento di vedere che esiste ancora l’Avanguardia del Nord rimasta fedele ai fratelli e sorelle del Nord”

“Di quale Avanguardia parlate? Se state pensando all’Avanguardia imparentata con voi Luminosi, mezzo sangue umano e elfico siete del tutto fuori strada, mio nonno un giorno mi disse che al Nord non esisteva niente, era tutta una farsa, che aveva prestato giuramento verso qualcosa che non esisteva… siamo solo 2 Compagnie, la mia si occupa del versante Ovest l’altra del versante Est ma ormai abbiamo deciso di lasciare queste terre del Nord”

“Lasciarle?! Siamo arrivati a questo punto?”

“Direi che quel punto è stato superato da tempo! Gunnar che un tempo ci ospitava e ci forniva una base ha deciso di chiuderci le porte, molte famiglie si sono dovute trasferire a quello che è restato dell’Occhio del Nord, la nostra ex capitale diventata un cumulo di macerie! Gunnar ci ha portato via i cavalli, dobbiamo muoverci a piedi! usare carretti per spostare le famiglie! carretti tirati da vecchi muli che arrancano ed alcuni muoiono per strada! alcune nostre famiglie ci sono ancora a Gunnar, bloccate per complicazioni burocratiche! i nani sono peggio degli umani! ogni pretesto è buono per mettere agli arresti gli umani nostri amici che arrivano da lontano! Sono 2 anni che qualcosa sta succedendo a Gunnar, al posto di fidarsi di noi hanno preferito mandarci via! Non hanno detto nulla! <lungo sospiro offrendo un calice di vino all’elfo> sapete, siete il primo Luminoso che vedo in vita mia… e non siete neppure del Nord, potrei chiedervi di venire con me, la vostra conoscenza sarebbe utile”


“Non capisco… ma avete provato a recarvi al Nord? l’Avanguardia non ha diritto di passare?”

“Dite?... Gunnar ha il totale controllo del confine a Nord, forse voi Luminoso riuscirete a passare ma per noi è stato impossibile! L’anno scorso alcuni nostri esploratori sono riusciti a passare dall’ultimo accampamento di Gunnar, sono andati verso Nord ma sono ritornati indietro dicendo di non aver trovato niente!”

“E’ impossibile! Forse per alcuni sono leggenda ma per altri l’esistenza di elfi al Nord è nota! io stesso ci sono stato per anni e ho visto!.. A meno che… a meno che...”

fermandosi a riflettere su quello che stava per dire
“Continuate… ci siamo arrivati anche noi!”

“A meno che vi sia stato bloccato il passaggio dagli stessi elfi…ma non posso crederlo...”
 
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AnnaelSidel

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“Esattamente! Leggenda narra che una potente Luminosa in grado di creare visioni e manipolare le menti, vigila il confine e rimandi tutti indietro! L’Incantatrice! Se Gunnar rispetta l’accordo poi bisogna vedere se la potente Luminosa concede il passo! A quanto pare non passa più nessuno! Ma vi dirò in confidenza che sono anni che l’Avanguardia ha messo in discussione l’esistenza di elfi all’estremo Nord! l’ultimo elfo visto da queste parti risale a 6 anni fa e come voi veniva da altre terre, venne visto andare al Nord da solo e mai nessuno lo vide ritornare, ho saputo di un umano che di recente si è recato al Nord portato dai nani <alzandosi a prendendo il mantello> noi andremo verso Gunnar per poi dirigerci ad Est, come ho detto prima sarei tentata di chiedervi di unirvi a noi ma è meglio che andiate subito verso Nord, voi sarete in grado di resistere agli incantesimi dell’Incantatrice e comunque non avrete problemi a passare, voi Luminosi avete i vostri metodi per accordavi... mio nonno mi raccontava che se un giorno avrei incontrato un elfo non avrei dovuto far domande e dir nulla... voi potrete avvertire gli elfi del Nord che Gunnar sta violando i patti, evitate da ora in poi le pattuglie di Gunnar, alla Caverna Ombrosa siete stato fortunato”

“Sono un elfo ben disposto ad accettare consigli degli umani, proseguirò per Drakkar e andrò al Nord, vorrei rivedere elfi a me molto cari… anche se… devo ammettere che gli elfi scuri sono molto diversi da altri elfi... e io stesso...”

da buon elfo lascia la frase in sospeso, ci sono cose che gli umani non devono sapere, in questo caso i pensieri personali di Elder. Certo avrebbe potuto raccontare a Jora alcune vicende storiche anche se lui non era amante della storia, era rimasto di stucco nel costatare che l’Avanguardia da anni dubitava dell’esistenza degli elfi del Nord, ma del resto da quel che ricordava era sempre stato nei piani di Annael togliere agli umani ogni traccia dell’esistenza degli elfi scuri, ma mettere tra di loro anche l’Avanguardia?


> CAVERNA OMBROSA – 1.000 ANNI DOPO LA FINE DELLA GUERRA DEL TORMENTO <
Sul trono di GUNNAR siede ALMEN SCUDO DI FERRO.
Annael Sidel ha bloccato ogni scambio commerciale con GUNNAR e di nascosto ha inviato dei NOSS DAGOR alla Caverna Ombrosa per verificare se le voci di un luogo chiamato “esilio” sono vere. Sono passati 1.000 anni da una delle guerre più tremende che gli elfi scuri si sono ritrovati a combattere per colpa di MARCANO KEMMOTAR, tanti elfi sono arrivati nel regno celato di IRE LOISSEA per farsi “curare” dagli elfi scuri che sono gli unici a conoscere molto bene le magie delle Serpi Parlanti, e tra questi c’è anche ELDER. Elfi che si sono ritrovati privi di ricordi, con lo spirito ancora “corroso” da potenti fatture delle serpi parlati, 1.000 anni sono stati necessari per riprendere il loro spirito ma non sono bastati per riprendere tutti i ricordi e quelli ripresi sono in gran parte tutti distorti.
Annael ha inviato 5 NOSS DAGOR di elfi scuri ed uno di questi è ovviamente quello di sua figlia HUNIEN SIDEL, che comanda la spedizione esplorativa. ELDER; in quel periodo era ad IRE LOISSEA per farsi curare, la cura era finita e aveva deciso di ritornare nelle sue terre dell’EST, prese occasione di aggregarsi da Hunien e lo stesso fecero altri elfi ormai guariti.
Dalla Caverna Ombrosa entrano nelle profonde caverne scavate dai nani di GUNNAR e trovano l’ESILIO, la situazione era veramente quella che era stata riferita ad ANNAEL dai nani commercianti, ovvero:
nani di Gunnar mandati in ESILIO essendo contrari al RE, al suo Consiglio e altri svariati motivi

Hunien esegue gli ordini di ANNAEL:
“Intervieni SOLO SE la situazione è quella che ci è stata riferita”
Al comando di HUNIEN SIDEL i NOSS DAGOR e gli altri elfi liberano l’ESILIO e fanno ritorno alla CAVERNA OMBROSA.
Dai nani che sono stati liberati si viene a sapere di un altro scavo molto più profondo e più grande di quello dell’ESILIO, anche molto più antico; scavato in epoche molto più remote. Questo scavo si trova SOTTO le CASCATE VERDEGGIANTI e la FORESTA INCANTATA.
Tornando molto indietro nel tempo, la FORESTA INCANTATA prese quel nome proprio per la presenza delle SERPI PARLANTI, era la loro base principale da dove scatenavano i loro attacchi sul confine elfico per prendere la città di ITHIL CU.
ANNAEL aveva sempre avuto dei sospetti che SOTTO la FORESTA INCANTANTA le Serpi con l’aiuto dei NANI RIBELLI avessero scavato una loro TANA.

MAPPA > LA DEVASTATE INVASIONE DELLE SERPI PARLANTI NELLE TERRE DEL NORD E LA RESISTENZA DEGLI ELFI SCURI IN DIFESA DELLA LORO CITTA' SIMBOLO DI ITHIL CU NELLE TERRE DELL'ANNUNDOR. LA FORESTA INCANTATA SI CHIAMAVA MINDYN E DA QUEL LATO AVVENIVANO LE PEGGIORI INCURSIONI DELLE SERPI PARLANTI. QUEL VERSANTE ERA SOTTO IL CONTROLLO DELLA CASATA DEI KEMMOTAR.

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HUNIEN sa di queste cose e decide d’indagare violando gli ordini del padre di ritornare indietro una volta che sia stata conclusa la vicenda dell’ESILIO. Gli altri elfi fanno ritorno nelle loro terre, mentre un “curioso” ELDER resta ancora al fianco di HUNIEN ed anche lui si reca in esplorazione di questi “misteriosi” scavi di VLOXEN.
VLOXEN; non è un nome che fa riferimento ai NANI, non si avvicina alla loro lingua.
Il luogo è talmente “pregno” di MALE che gli elfi scuri lo sentono appena varcano il primo cancello; ELDER subito consiglia a HUNIEN di non proseguire oltre ma lei invece “forte” di essere al comando di 5 NOSS DAGOR di elfi scuri prosegue nella sua visita “esplorativa” e i 5 NOSS DAGOR si trovano coinvolti in una “piccola guerra” mai segnalata e mai scritta; agli elfi scuri non piace scrivere quando “perdono” specialmente ad HUNIEN. Nella bruttissima avventura l’unica fortuna è che nessun elfo scuro ci restò “morto”. ELDER aveva messo in luce le sua capacità di comando e questo andò a scontrarsi con HUNIEN.
Tornati alla CAVERNA OMBROSA con le orecchie piegate dalla sconfitta, ELDER si lasciò sfuggire frasi molto pesanti in direzione dell’elfa sbagliata
“Hunien avverti subito tuo padre”

“Mi stai dando un ordine?”

“Dico solo che serve qualcuno con diverse abilità tattiche e strategiche”

“Mi stai dando dell’incapace?! A ME!! Tu che arrivi dall’Est e che combatti contro 4 mostriciattoli! Che vigili un confine combattendo contro alligatori, struzzi e pattuglie umane di contadini!?”

“Si vede che manchi molto dall’Est! Del resto voi elfi scuri mancate da tanto tempo da ogni cosa! Vi siete chiusi nel vostro regno! Altro che indifferenza elfica, si chiama menefreghismo! Ed io all’Est non faccio combattere le elfe mezze nude!”

“Non toccare le mie ragazze! Chissà come mai quando sei stato di fronte a mio padre sei stato zitto!”

“Assolutamente no! con tuo padre ho discusso a lungo nei confronti del suo comportamento con l’Avanguardia del Nord! Anche di loro se né fregato! tutti morti nel Tormento! Tanto a lui basta che il vostro confine sia vigilato e ha lasciato tutto nelle mani di Gunnar! Anzi sai cosa faccio, di tutto questo non mi riguarda! Volete restare isolati? Fatti vostri! Io tornò nell’Est e non credo che farò ritorno al Nord! Addio per sempre Hunien Sidel!”


Elder è fermo a pensare, fatica anche parecchio del perché sia ritornato al Nord in cerca degli elfi scuri
*Forse ho sbagliato a venir qui per chiedere il loro aiuto…*
Pensa mentre vede l’Avanguardia smontare le tende. Saluta Jora che lo rifornisce di cibo, gli consegna anche una piccola tenda da campo
“So bene che non ne avrai bisogno, ma in questa zona ci sono poche grotte e quelle poche sono occupate da orsi in letargo… sarai un Luminoso ma non andrei a rompere le scatole ad un orsa che dorme con la sua prole… il tempo andrà a peggiorare magari potrà servirti…”
E così Elder disse addio alla Seconda Compagnia dell’Avanguardia del Nord e riprese il suo cammino con in testa molti ricordi e non molto piacevoli. Guardò nello zaino che gli aveva lasciato Jora e trovò una mappa.

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AnnaelSidel

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TERRE DEL NORD – FORTEZZA DEI NANI DI GUNNAR – PRIGIONI

“LARGO!! LARGO!! FATE PASSARE SUA MAESTA’ RORAN CASTIGATORE!!”

Trambusto nanico alle prigioni della roccaforte per l’arrivo del Sovrano. Roran è visibilmente e palesemente nervoso e furioso; lo è di carattere ma capita spesso che lui vada oltre e quando capita è meglio non essere nelle sue vicinanze.
La guardia del Sovrano si fa largo a spintonate lasciando quel corridoio libero per il passaggio di Roran fino a condurlo in una grande camera, per la precisione si tratta di una delle numerose anticamere che conduco alle prigioni; i nani non sono stirpe che dà uno specifico nome a tutte le loro cose… ad esempio la “cucina” può essere chiamata “ove si mangia” oppure “ove si griglia” o anche “ove si colma il ventre”.
Questa anticamera è enorme, piena di tavoli, di scaffali e di bauli di diverse dimensioni, potrebbe essere scambiata per l’archivio delle prigioni dove vengono conservati tutti i fascicoli di coloro che vi hanno fatto visita o che sono ancora ospiti. Infatti è proprio l’archivio dove ci sono tomi con il motivo dell’arresto, le cronache dei processi con tutti i nomi dei presenti ed ovviamente tutte le sentenze.
Però svolge anche il compito di “magazzino” dove vengono conservati tutti gli oggetti che sono stati sequestrati agli arrestati o condannati, sistemati e catalogati nei bauli o sugli scaffali e di riconsegnarli al momento della loro scarcerazione.
Roran si dirige a passi piccoli e veloci verso un tavolo guardando quello che stanno facendo i nani presenti e con voce profonda
“Solo adesso vengo informato di questa cosa! Dannazione! Fatemi vedere! E che cosa sta facendo qui tutta questa folla!”
Sul tavolo in questione c’è un ascia distesa su un panno di velluto rosso, alcuni nani sono intenti a svogliare tomi che pesano più di loro, altri ad intingere i pennini nei calamai per disegnare su belle pergamene le fattezze dell’ascia
“E’ questa l’arma requisita alla pertica secca?”
chiede Roran; la pertica secca in questione si riferisce a Manax, attualmente “ospitato” nelle prigioni di Gunnar. Roran parla ma nessuno osa rispondere e il Sovrano prosegue in un monologo
“Appartiene alla nostra stirpe! E’ nostra! Come è possibile che un orecchie a punta abbia un arma simile!”
Gli occhi del Sovrano “bramano” l’arma e tentano la mano del nano ma quando è ormai prossimo all’impugnatura la mano del Sovrano esista, come se la stessa arma “rifiuti” di essere impugnata.
Roran non è un mago ma ha la conoscenza della magia e quando la mano “rifiuta” di prendere l’arma capisce al volo che in essa è presente la magia.
Esistono tante magie, alcune sono conosciute da tutte le stirpi, altre sono UNICHE della stirpe.
In questo caso si tratta della magia chiamata ALTERA ARMA ed è una magia che la stirpe dei nani NON conosce perché questa magia è UNICA della stirpe degli ELFI.
Neppure le Serpi Parlanti conoscono questa forma di magia e ci piacerebbe fornire spiegazioni ai nostri cari lettori che sempre ci seguono; per me che scrivo e che son di parte “Elfica” sarebbe un grande piacere dare spiegazioni, ma questa magia è veramente complessa e rischiamo di perdere la trama.
Sapete bene che abbiamo più volte scritto della profonda conoscenza che un elfo possiede grazie alla sua Immortalità, una delle prime magie che gli elfi impararono ad usare senza l’intervento di altre stirpi fu proprio l’Alterazione delle Armi. Esistono diverse magie che Alterano le armi, una di queste e che fu sicuramente la prima ad essere usata è sicuramente la magia dell’ARMA VENDICATRICE, armi forgiate dallo stesso Annael Sidel, cariche di magia VENDICATRICE contro i NANI MALEFICI durante quel periodo di guerra.
Il fatto che la mano di Roran sia ostacolata dal prendere l’ascia che appartiene a Manax fa presumere che l’arma sia stata “infusa” dalla magia; INFUSA dalla conoscenza dello stesso Manax; per capir bene:
l’ascia sarà sicuramente stata forgiata e appartenuta ad un nano, ma era una NORMALE ascia nanica, Manax con la sua profonda conoscenza ed usandola sempre come arma primaria, avrà incanalato nell’arma la sua magia rendendola migliore.
Non abbiamo basi certe ma visto che Roran non riesce a prendere l’arma, potrebbe trattarsi che Manax abbia incanalato nell’arma la magia alterante chiamata:
ARMA GUIDATA
il cui effetto è quello di poter essere impugnata solo dal suo reale possessore e nelle sue mani gli permette di sferrare almeno 6 colpi a ripetizione senza che questi possano essere bloccati in qualche modo; stiamo andando per supposizioni, inoltre non è detto che sia l’unica magia presente, l’ascia potrebbe avere sicuramente altre magie ALTERA ARMA che a conforme del combattimento o della situazione Manax andrà con la sua profonda conoscenza ad incanalare per Alterare l’arma a suo piacimento.

Roran continua a parlare da solo dicendo frasi sensate; poche, e blaterando concetti assurdi e passaggi storici di cui è completamente privo di ogni conoscenza, il tutto dura una ventina di minuti e termina con la frase
“Quelle sono rune naniche! non sono tipiche della nostra stirpe presente in queste terre ma questo non importa e neppure da dove arriva! E’ NOSTRA! Che sia subito requisita e che venga immediatamente portata nelle mie stanze!”
Va da se che quel “E’ NOSTRA!” era inteso come “E’ MIA! LA VOGLIO PER ME!” Roran l’avrebbe tenuta per se e di certo mai più l’avrebbe mostrata in giro, sicuramente prima della sua morte l’avrebbe fatta sparire dato che Roran non aveva eredi portandola nella tomba con se
“MAESTA’! NON POSSIAMO! SI TRATTA DI UN FURTO!”
L’unica voce che si alza è quella di un nano che “pare” essere fratello di Roran; vi ricordate di quel nano castigato da Roran per via delle mappe? Ecco è lui, l’unico che osa parlare e che si vede arrivare Roran e lo vede fermarsi fino a che la punta dei nasi dei due nani entra a contatto
“NON E’ UN FURTO! RIPRENDIAMO QUELLO CHE E’ NOSTRO DI DIRITTO! Quell’elfo deve averla rubata! Sicuramente avrà ucciso il nano che la possedeva pur di averla!”

“Non abbiamo trovato nulla negli antichi tomi! Quest’arma non è di Droknar e neppure di Gunnar, neppure delle altre stirpi naniche di Elvenar! Non possiamo prenderla! Corriamo il rischio di scatenare una guerra tra nani ed elfi! ogni volta che siamo andati in battaglia contro gli elfi siamo usciti sconfitti! L’elfo non ha neppure un valido motivo per essere stato arrestato! Lo abbiamo trattenuto secondo i tuoi ordini, sei già andato oltre! se gli elfi scuri vengono a sapere che stiamo bloccando gli altri elfi che vogliono recarsi al Nord per andare a conoscergli verrà fuori un incidente diplomatico! Dobbiamo solo ringraziare il fatto che Annael è un elfo lento e polentone! A lui ormai poco interessa quello che succede oltre il confine del Nord, ma ciò non toglie che resterà fermo senza far nulla quando verrà a sapere che tratteniamo gli elfi e che abbiamo rubato un’arma che appartiene ad un elfo! E gli amici dell’elfo in prigione? Ha detto di avere molti amici tra gli umani… e sicuramente anche i nostri fratelli di Droknar ci volteranno le spalle! Vuoi far passare alla storia che Gunnar è una ladra?”
 
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AnnaelSidel

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“BASTA! HAI PARLATO TROPPO! TROPPO E MALE! SEI UNA VERGOGNA PER LA STIRPE DI GUNNAR! VATTENE! GUARDIE CACCIATE VIA QUESTO LURIDO INFAME!”
Il nano sta per essere prelevato ma la situazione degenera.
Roran viene circondato da nani che ora trovano il coraggio di dire la loro; sicuramente nani contrari alla sua politica e membri del consiglio; nani all’opposizione e ovviamente in netta minoranza. Minoranza che in questo caso ha la meglio, l’arma non può essere sequestrata visto che non ci sono prove e basi della sua provenienza; un antico Tomo riporta il nome di un grande Sovrano nanico di nome DURIN, ma è un nome legato a leggende addirittura di un altro Mondo.
Ognuno dice la sua, volavo insulti, volano pugni e calci, chi si schiera con Roran e chi si schiera con l'opposizione, ci si mette anche un Nano Sacerdote della Sacra Fucina; la stirpe di Gunnar è molto religiosa e i nani Sacerdoti hanno molta influenza sulla Corona e su tutti i nani
“Il furto è un reato e mai Gunnar si è macchiata di essere una ladra! fermi! basta menar le mani! altrimenti su di voi cadrà l'ira del Grande Martello!”
avranno molta influenza sulla Corona ma non nella testa di Roran che ordina alle guardie di prendere l’ascia. Nessuna guardia riesce a prendere l’arma e il Sacerdote si piazza al centro della grande stanza iniziando una sorta di sermone o forse era più una bella predica nei confronti di Roran che a quel punto e finalmente lascia l’anticamera e l’ascia resta sul panno di velluto rosso, un nano la ricopre come se fosse una reliquia.

Il trambusto nanico delle prigioni e la vicenda dell’arma MAGICA ha innescato una serie di eventi a catena che vanno avanti per giorni; i nani odiano ritrovarsi in situazioni dove si deve ragionare, agire o correre di fretta; sono piccoli e qualsiasi cosa di GRANDE oltre la loro piccola misura li manda in confusione.
Roran richiama il Consiglio della Corona in seduta urgente e si teme che molto presto altri nani verranno spediti nell’ESILIO e dovranno dire addio per sempre alla loro roccaforte di Gunnar.

Per tornare all’anticamera gli ultimi due nani a lasciarla sono il fratello di Roran e il nano Sacerdote che poggiando la mano sulla spalla dell’altro e sospirando
“Temo che tuo fratello sia ormai alla fine del suo regno… il Sovrano elfico del Nord prima o poi verrà a sapere tutto… Egli vede tutto! ma per ora non ci voglio pensare alle conseguenze… che hai sotto braccio?”

“Queste? Sono le ultime antiche mappe del grande tunnel ed altre mappe segrete… mio fratello mi aveva ordinato di distruggerle”

“Sei stato fortunato, pensa se le vedeva! Ti avrebbe giustamente arrestato!”

“Già… ho pensato che il posto migliore per tenerle al sicuro era di portarle sempre con me… troverò un posto sicuro… ora vado, ti saluto Saggio Sacerdote che il Grande Nano sia con te”

“E che sempre sia con te”

I due nani lasciano l’anticamera, il Sacerdote esce mentre l’altro prende un corridoio e tutto torna nel silenzio totale.
 

AnnaelSidel

Utente attivo
IL GIARDINIERE

Cammina lentamente tra le tombe fatiscenti,
vecchio avvizzito con le mani piene di calli
dalla cura delle rose selvatiche tra le pietre.

Rosso sangue sono le rose e gridano
come quelle anime perdute e dimenticate

Cammina lentamente il giardiniere
con lacrime di cristallo che cadono
come petali ai suoi piedi
osservando le fredde lapidi con quei volti
che lo fissano mentre passa.

Si ferma
annaffia con cura le rose selvatiche
sussurrando amorevoli parole
su quelle fredde lapidi da tutti dimenticate.

Trema il vecchio avvizzito giardiniere
trema come il freddo autunnale
capelli bianchi ma ancora ricci
come le foglie attorno ai loro steli.

Osserva tutte le lapidi senza nome
sente il profumo delle rose
sente il silenzio che giace dimenticato
"Oh cuore... come può essere che sia?...

questa così fragile bellezza
crescere in questo campo di morte..."

Ha dato un nome
a tutte le lapidi fredde e dimenticate
in modo che possa ricordare i loro volti
e nell'aria mentre riprende il passo
gli par di sentir una canzone silenziosa

Rosso sangue sono le rose e gridano
come quelle anime perdute e dimenticate
 
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