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Sildymosik

DeletedUser66

Guest
Pensavo di inaugurare questa sezione gentilmente offerta dallo staff su una grande idea dell'amica Dulcinea, ma ho appena visto che lei mi ha preceduto e tutto sommato è meglio così. Onore al merito!
Brava Dulci! :)

La prima immagine che ho di Torqueville è quella già mostrata, a chi c'era, nel contest e che a breve riporterò.
Purtroppo non si hanno notizie del periodo precedente. Tutto quello che so lo apprendo dal druido Astherot che si è gentilmente prestato a raccontare questa storia per rendere omaggio al luogo che lo ha reso il potente mago che è diventato, luogo che ama sopra ogni altro.

Questa storia è la sua ed io non sono che il menestrello che la porta alla conoscenza dei più. Non me ne prendo alcun merito. Vi riporto il racconto come lui l'ha narrato a me:

Torqueville è un piccolo villaggio abitato da creature magiche. Si trova su una distesa pianeggiante circondata da foreste e montagne che la proteggono dagli sguardi dei malintenzionati e la rendono invisibile ai non puri di cuore. Deve il suo nome a Torquesalfar, il leggendario inventore a cui la città diede i natali.

Il fulcro della città è il municipio (taromhat in lingua locale). Qui si prendono le decisioni più importanti per la crescita della città e si assegna ad ogni abitante un compito da svolgere in modo che nessuno rimanga inattivo. L'edificio è anche il punto di riferimento per l'orientamento della città: alle sue spalle c'è il nord dove terminano le costruzioni, in quanto il taromath è la mente della città e presso gli abitanti è considerato infausto costruire più a nord della mente. Secondo un'antica leggenda il rischio è di smarrire l'anima tra i boschi.

A sud il municipio guarda negli occhi tutta la città dal momento in cui si sveglia, fino all'istante in cui torna a riposare. La zona residenziale è situata a ovest con le finestre rivolte al sole nascente in modo che gli abitanti si dèstino quando i primi raggi fanno capolino tra i rami. In prossimità delle case elfiche ci sono i laboratori dove si lavora alacremente, giorno e notte, alla ricerca di quelle tecnologie che rendono la vita degli elfi più facile e dove si mettono insieme i tasselli del Mosaico dei Sette Savi che si dice abbia il potere di dominare la natura. La vera specialità di queste affabili creature.

La grande strada che taglia da ovest a est la città e che si conclude in un ampio viale alberato è il Viale della Cultura. Esso termina, in direzione est, alla barca volante, centro di ritrovo dove gli abitanti sono soliti trascorrere gran parte del loro tempo a dissetarsi con il nettare prelibato della Fonte Savia, la fontana distillatrice di Elfoscienza (la bevanda più consumata a Torqueville) e discernendo sull'ultima scoperta fatta o su qualunque tema che tratti la conoscenza della natura e delle sue leggi, argomento preferito dai VisiBlu di tutte le età.

Col municipio alla spalle e procedendo verso destra si può imboccare la stradina che porta alla caserma dove le danzatrici di spade vengono addestrate, sin dalla più tenera età, alla nobile arte detta Ceilidhiabal, una specie di danza ipnotica con cui si stordisce il nemico saltellandogli intorno per poi atterrarlo con un deciso colpo di spada. Gli elfi sono un popolo pacifico, ma ritengono sia fondamentale sapersi difedendere al momento opportuno.

A nord est si estraggono i beni primari, essenziali per dare forma alla sorprendente estrosità dei costruttori di Torqueville.

I viali più importanti sono realizzati in elfiolica, una specie di porcellana la cui lavorazione è segreta e tramandata di padre in figlio. Sopra vi è impresso a più riprese il sacro simbolo di Thuata, la Sacerdotessa della Saggezza e protettrice della città.

I cantieri sempre presenti e sempre attivi sono l'espressione più concreta della prosperità di questo villaggio che forse un giorno darà il nome ad una storia.
 

DeletedUser66

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