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Asini

AnnaelSidel

Utente attivo
Questa è la storia di 2 asini; nel senso di ASINI animali e non di 2 ASINI che appartengono al genere umano.
Sono 2 asini di razza, non sono fratelli; hanno la stessa età: 10 anni e si chiamano:
BRUNO e ROLDANO
e sono diventati ottimi amici.

BRUNO è un asino viterbese; ha una taglia medio-piccola e il suo mantello ha già cambiato colore, fa parte della caratteristica peculiare della sua razza, ha un mantello grigio brunastro; forse sarà per quello che si chiama BRUNO, un mantello che sta già diventando un grigio pomellato; quando diventerà anziano avrà un mantello grigio molto chiaro, la riga mulina crociata; detta la Croce d’Asino non si vede molto bene dato che la mutazione del mantello la rende sporadicamente presente.

ROLDANO è invece un asino amiatino di taglia medio-grande; per chi non è pratico di razze asinine, è una razza che vive sul Monte Amiata; il monte Amiata è un gruppo montuoso di origine vulcanica, situato nell'Antiappennino toscano, tra la Maremma, la Val d'Orcia e la Val di Paglia, compreso tra la provincia di Grosseto e quella di Siena. Si tratta di una razza di asino molto antica, originaria del continente africano ed evolutasi in Toscana, in particolare; appunto, sul monte Amiata, da qui il nome della razza.

ROLDANO ha il classico manto grigio e per questo si vede la bene la tipica Croce Nera che scende dal garrese alle spalle, corpo asciutto e muscoloso, orecchie dritte e bordate di scuro, ma a parte questo a renderlo unico è il suo nome.
ROLDANO non è un nome molto diffuso in Italia, quando questo accade solitamente è legato a una tradizione familiare o a un particolare amore per il mondo cavalleresco e medievale.
La figura di Roldano ha avuto un particolare risalto nelle opere letterarie, in particolare nel: "Chanson de Roland", un poema epico che racconta le gesta di Roldano, nipote di Carlomagno. Roldano è un vero e proprio eroe che incarna gli ideali della cavalleria medievale: lealtà, coraggio, onore; insomma è un nome legato al Ciclo Carlolingio e per concludere, se stai cercando un nome per un tuo prossimo figlio e desideri qualcosa di originale e di forte impatto, Roldano potrebbe essere un'ottima scelta; ricorda: scegliere un nome non è mai un'azione banale. Ogni nome racchiude in sé un significato, un messaggio e nel caso di Roldano, il messaggio è di gloria, di coraggio e di audacia. Scegli con cura e consapevolezza; che gli ASINI siano ritenuti per tradizione popolare animali coraggiosi e audaci magari non ci calza proprio a pennello, sappiamo bene che dare dell’ASINO ad un UMANO prende un significato molto diverso dall’essere coraggioso ed è proprio qui che; come si usa dire:
CASCA L’ASINO.

BRUNO; asino laziale, e ROLDANO; asino toscano, arrivano da zone diverse e sono stati comprati da un contadino della Valtellina che si era messo in testa di dare uno slancio al suo agriturismo con un allevamento di asini visto che si era verificato un incremento nell'allevamento degli asini; c’erano di mezzo anche dei fondi dello stato e il contadino ci aveva messo del tempo per ottenere il permesso; solita burocrazia italiana che in TV promette tanto ma che poi devi sacramentare, e il contadino di bestemmie ne aveva tirate tante da garantirsi un posto fisso all’Inferno. Per chi non lo sapesse la VALTELLINA è una regione geografica ridente alpina della regione LOMBARDIA, si parla un dialetto “duro” da gente di montagna che non ha nulla a che vedere con il milanese; anche se la Valtellina è invasa dai Milanesi. La VALTELLINA corrispondente al bacino idrico del fiume Adda a monte del lago di Como, l'intera valle e la Valchiavenna formano insieme la Provincia di Sondrio e la valle raggiunge con la Punta Perrucchetti, alta 4.020 metri e appartenente al Massiccio del Bernina, la massima altitudine della regione, voi direte: ma tutto questo che cosa c’entra con due asini?
Dovete sapere; sicuramente alcuni lo sapranno, che l'asino fin dall'antichità era usato come animale da trasporto di cose e persone più del cavallo, per la sua resistenza e agilità anche in zone collinari ed è famoso per essere mansueto, docile, l’asino è BUONO di natura e la sua bontà ti mette gioia e può essere allevato con bassa spesa essendo l’asino frugale; la frugalità è la qualità di essere parchi, parsimoniosi, prudenti nel consumo di risorse come cibo, tempo o denaro, evitando sprechi, sfarzi o stravaganze, l’asino sa sfruttare al 100% tutto quello che mangia, non butta nulla e si accontenta di poco perché appunto quel poco che mangia lo sa sfruttare. Gli ASINI sono una razza AFRICANA, a portali in EUROPA furono i romani, ma la razza non si espanse in tutti i paesi europei, solo in quelli con un clima “caldo” o comunque detto “temperato”, l’asino preferisce il caldo e l’introduzione della razza in paesi troppo al NORD fallì miseramente; già nella FRANCIA ci furono meno asini che in ITALIA, in SPAGNA non ci furono problemi; detto questo e prima di entrare nel racconto è bene far notare che la razza originale di ROLDANO è molto più pregiata di quella del BRUNO, e il suddetto BRUNO è un asino dal carattere abbastanza permalosetto anche se cerca di non darlo a vedere; BRUNO sostiene di non essere neppure “invidioso” ma ROLDANO ha forti dubbi, ma essendo di animo gentile e paziente ha sempre chiuso un occhio sul carattere “particolare e fumantino” dell’amico.

ROLDANO è intento a brucare erbetta tenera mentre BRUNO è nervoso; è da quando è arrivato che gli girano le palle ma per fortuna e grazie all’amicizia nata subito con ROLDANO; che ha anche una buona dose di pazienza, il suo nervosismo viene placato dall’amico ormai diventato un fratello di vita
“Lo sanno tutti che noi asini siamo originari del continente africano e che non sopportiamo il freddo; tutti i tentativi di popolare il Nord sono falliti! A questo contadino Lombardo che idea gli è venuta in testa!! L’HA FATTO PER I SOLDI! Qui al NORD hanno sempre usato i MULI! Qui è terra di Alpini e loro usano i muli!”

“Usavano, gli hanno mandati in pensione, anzi, essendo muli militari dovrei direi che sono stati mandati in congedo – ridendo da solo; ROLDANO deve ridere sempre da solo perché il BRUNO non capisce le sue battute e la sua ironia o ci arriva dopo giorni – Bruno, il contadino non mi pare una cattiva persona e poi quello che sostieni tu; che è vero, ma si riferisce ai paesi nordici; del tipo la Scandinavia, la Norvegia e se vuoi ci metti dentro pure la Germania, qui siamo al Nord ma è il Nord Italia, non c’è tutto quel freddo polare – con tono paziente – e questa erba fresca di montagna; amarognola devo dire che non è male e dovresti pensare a brucare, che devi metterti in forma, settimana prossima inizia il periodo della monta e l’allevatore ci darà sicuramente qualche femmina”

“Guarda che so benissimo che qui lo chiamano NORD ma che a NORD ci sono altri paesi! Mia madre mi raccontava la storia di un ORSO POLARE! E so anche che lassù usano le RENNE che altrove sono chiamate CARIBU’! So bene che in AFRICA usano i CAMMELLI! Paese che vai, animale adatto che trovi, nel TIBET usano lo YAK! – scuotendo la testa – ecco appunto, parlando di femmine, questa è un'altra cosa che non capisco, perché la nostra società deve essere diretta dalle ASINE ANZIANE?”

“BRUNO! Per l’amore del signore! Ti metti a fare anche discorsi maschilisti? Non è che non capisci, dillo chiaro che a te non sta bene prendere ordini da un ASINA! A nessuno piace essere comandato da un ASINA! Oddio… opinabile… – ridendo; sempre da solo - a parte che ci sono altre razze animali dove sono le femmine a comandare, il MATRIARCATO esiste dai tempi del bambin Gesù e non iniziare a fare anche l’anarchico ribelle, se siamo diretti da ASINE ANZIANE ci sarà un motivo, è così da quando la nostra razza era in africa, non puoi andare a cozzare contro queste cose e poi le ASINE ANZIANE non sono cattive; non vedo motivo di lamentarsi ora dopo millenni che gli asini pascolano e i nostri antenati sono stati portati qui dall’Africa, noi asini siamo mansueti ed anche bonaccioni, non andare anche su questo argomento perché mi basta l’altro”

“Portati un corno di bufalo! Caro il mio Roldano, noi siamo stati presi con la forza! Hanno trattato i nostri antenati come bestie! Io stavo bene dove stavo perché qui non saremo ancora al polo Nord ma in Italia del Nord ma fa un freddo cane! E fidati, il nostro allevatore è un asino! Siamo qui da 2 inverni e non farà tutto sto freddo ma vacca ladra, la poteva anche riscaldare la stalla! Alle mucche si; pure la musica gli ha messo e a noi no! Quello è un razzista e pure furbo, si sta facendo i soldi sulla nostra schiena!”

“Non essere invidioso, lascia perdere le mucche che gli danno il latte e poi a me piace portare i bambini in giro sulla schiena, mi danno sempre delle mele o delle carote, poi ci sono quelli che ti danno le caramelle… ma i genitori non sanno che fanno venire le carie? Io le caramelle non le prendo ci tengo alla mia dentatura!”

Mostrando i denti all’amico che ormai ha preso la tangenziale del nervosismo asinino
“A parte che la storia dice che il latte d’asina veniva usato da una Faraona, tu parli semplice perché ti porti in giro pesi leggeri, a me sono toccati gli stranieri e l’anno scorso ho portato in giro una di quelle ciccione americane che si nutrono a vagonate di Hot Dog! Ho ancora lo stampo del suo culo sulla schiena e questa estate con il cavolo che le porto in giro quelle obese! Mi metto di punta e non mi muovo e noi asini siamo capaci di farlo!”

“Ti prego non chiamarlo CULO che puzza di volgare e di bettola da 4 soldi, chiamalo sedere o posteriore – fissando l’amico con il muso serio e preoccupato – BRUNO ho il brutto presentimento che andremo a finire nel solito discorso; il tuo, indi ti prego evita, mi fai venire il mal di testa e sono settimane che parliamo; solo tu, della stessa cosa, parliamo di altro, almeno per oggi, bruca tranquillo e non ci pensare, ti stai facendo venire il sangue amaro, per degli umani e ne vale la pena? Chiedo…”
 

AnnaelSidel

Utente attivo
“ROLDANO se mi sei amico devi fartene una ragione, lo so bene che non ne vuoi parlare perché l’argomento ti tocca per via del tuo compaesano toscano, la mia razza è Viterbese e non apprezza quello che ha combinato il Toscano”

“Eccolo che parte con la storia del Toscano, come non detto… BRUNO diciamo che potrei capire, ma non capisco che cosa c’entra la mia razza, c’è un velato razzismo dietro al tuo ragionamento o pensi di farmi sentire in colpa che sono Toscano?”

“La tua razza poteva anche ribellarsi e protestare per quello che ha scritto il signor COLLODI! Colui che ha rovinato la nostra reputazione e che in più era un massone”

“Cioè, fammi capire, secondo te la mia razza doveva andare sotto casa di COLLODI e mettersi a ragliare in protesta sotto la finestra con i cartelloni e le bandiere? Tu stai facendo confusione con le maestranze degli umani, noi saremo stati anche una forza lavoro ma siamo animali, e poi non hanno protestato gli animali più cattivi di come sono stati trattati e doveva protestare la mia razza? Ti rendi conto che quello che dici non ha senso? BRUNO tu sei fortemente stressato! Sei un asino, lascia perdere gli umani, sarà da mesi che si parla di COLLODI e mi hai fatto una testa grande come quella di una mongolfiera! Ho capito che ti è antipatico; lo capisco e ci sta, sarà antipatico anche ad altre razze di asini, ma ti ho spiegato che la storia di Pinocchio è pensata per essere un favola con una morale semplice e facilmente condivisibile, quella del valore insito nel comportarsi bene come persone e come figli, portando rispetto a se stessi e ai propri genitori, stai parlando di un libro che è stato tradotto in 250 lingue! Pinocchio è un libro che può mancare in una libreria, tutti devono aver letto PINOCCHIO almeno 1 volta nella loro vita, è una di quelle favole che letta una volta ti resta nella memoria ed è facile da raccontare”

“APPUNTO! PINOCCHIO lo conoscono tutti! Tu potrai aver letto PINOCCHIO e ti è piaciuta la favola e ti metti a fare da baluardo al tuo compaesano, ma non è una favola, dietro ci sono chiari messaggi! Ci sono chiari simboli! IL SIMBOLISMO è evidente! E’ propaganda contro noi asini, il tuo compaesano CARLETTO si è inventato il capello con le orecchie d’asino e ci ha rovinato la reputazione e la nostra dignità! Perché non si è inventato un capello con le orecchie da elefante? Adesso si andava in giro a dire sei ignorante come un elefante! E poi dai ROLDANO, ma un pezzo di legno che prende vita né vogliamo parlare? L’allusione è chiara e non è una favola da leggere ad un bambino che ha ancora il cervello grande come una noce! Il bimbo non capisce e ride per le orecchie d’asino quando la maestra lo mette sulla testa dei compagni di scuola e viene deriso; che a ben vedere è anche una vera e propria umiliazione! Ma che senso ha mettere sto capello in testa ad un povero bambino? Gli rovini la crescita! CARLETTO non ci ha pensato a questa cosa? Essere paragonati ad un asino è un complimento non un offesa!”

“E’ partito… e adesso chi lo ferma… mi verrà il mal di testa pure oggi… addio all’erbetta fresca… santissimi Giuseppe e Maria venite in mio aiuto, fate qualcosa voi… BRUNO ma secondo te si poteva fare un capello con le orecchie da elefante! Tu stai male amico mio, queste vengono chiamate menate! E sono SOLO TUE! E’ da mesi che ti meni la coda su questa storia che non ha senso! Bruca e pensa alla monta! E che cavoli, me le tiri fuori dalla bocca le parole! Sono un asino e non sono un santo e la mia pazienza avrà anche un limite!”

“Poteva prendere le orecchie del cavallo! Di una pecora! Di un topo! Te l’ho detto, il CARLETTO odiava gli asini, era un massone e ha voluto attaccare volutamente la nostra storia e il concetto religioso! Dico e sostengo che non è molto chiaro il motivo che ha portato l’uomo a considerare noi asini come animali ignoranti ma il tuo compaesano ci ha messo il carico da 90! E visto che tiri in ballo la MARIA e il GIUSEPPE ti ricordo che nell’antichità è stato un nostro antenato che si è preso la briga di scarrozzarli per tutta la Palestina con lei incinta dello Spirito Santo! E lui, il Giuseppe; il cornuto a stargli dietro! Chi c’è nella grotta del presepe? L’asinello e il bue! Il CRISTO entra a Gerusalemme in groppa ad un asinello che è risaputo essere il simbolo di PACE, dato che il cavallo è il simbolo di GUERRA per via dei carri da guerra e che viene sempre usato in battaglia! E la riconoscenza? Che il signor CARLETTO t’inventa questa favola del pezzo di legno, del grillo che parla, della fatina azzurra, del micio e della volpe e a noi asini ci dona il capello e il simbolo dell’ignoranza! Grazie a lui, SEI UN ASINO viene detto anche sull’isola di pasqua! Anche la tribù dei Samburu del Kenya conosce questo detto!”

“Dove li hai pescati i Samburu del Kenya? Hai visto la TV ieri sera? Su che canale eri? TV satellitare dal KENYA? – ridendo sa solo ma subito serio - BRUNO, scusa, sai che ti voglio bene e credo che stai esagerando, intanto si dice il bue e l’asinello ma non per questo siamo secondi; ma poi non eri Ateo? Adesso tiri fuori il CRISTO e poi cosa? La CROCE d’ASINO che abbiamo sulla schiena? Che poi la tua schiena scusa ma… manco si vede bene la croce come la mia… GIUSEPPE cornuto sa di blasfemia e starei attento a fare certe affermazioni, sai mai che dal cielo ti arriva una vendetta divina… la vedo dura che nell’antichità gli umani avrebbero scelto noi asini come animali da guerra, mi viene da ridere al pensiero che al posto di una carica a cavallo che frantuma le difese ci sia stata una carica d’asini… il modo di dire che sei un asino appartiene agli uomini e fai bene a sentirti offeso ma se ci pensi bene è meglio passare per ignoranti che in altri modi, ad esempio guarda che fine hanno fatto fare al maiale, insomma essere passati per un maiale o per una maiala non credo che sia piacevole”

“I maiali sono sporchi”

“Si BRUNO, ma non intendevo quello, essere un maiale o una maiala è essere sporchi fuori ma soprattutto essere sporchi e zozzoni dentro; nell’anima… ho evitato di citare che si usa dire di essere una VACCA per rispetto alla mucca, pensi che sia bello sentirsi chiamare così? Io preferirei passare per asino che per maiale o per una vacca, o no?”

“Ti stai arrampicando sugli specchi ROLDANO, solo per difendere il tuo compaesano Toscano! Per fortuna che sono un asino Campano”

“BRUNO… sei arrivato da Viterbo che è nel Lazio…sei un asino laziale”

“Mi hai appena dato dell’asino? I confini gli hanno tracciati i romani, per noi animali non esistono i confini e VITERBO non è così lontana dal confine con la Campagna”

“No figurati, tra VITERBO e NAPOLI ci saranno 30 metri! Ma che stai dicendo! E scusa; giusto per provare a capire cosa sta frullando in quella tua testolina, fammi capire amico caro, quanto ti fa comodo io sono il compaesano del COLLODI e per te invece non esistono confini? Hai la bilancia del cervello rotta! Direi di finirla per oggi, che ne dici?”

“E’ che ho questa rabbia dentro, non riesco a non dar retta a questo modo di dire degli umani; tu sei convinto che loro sanno che in verità noi non siamo ignoranti; che è la verità, ad esempio se ti dico di risolvermi questo problema io so bene che ci riesci in breve tempo”

“Assolutamente, guarda che gli umani lo sanno che noi non siamo stupidi, io da padre non metterei mai mio figlio in groppa ad un animale stupido e pericoloso; è spirito di conservazione, hai mai sentito di asini imbizzarriti che hanno mandato con il culo all’aria dei bambini? Volevo dire sedere… dimmi pure, la matematica non ha segreti per me, ragliami il problema”

“E’ così facile che mi vergogno; io ci ho messo un po’ per risolverlo… se trasporti un carretto che pesa 10 chili e ad ogni fermata vieni caricato di 2 chili e le fermate sono un totale di 10, e il tragitto è di 5 chilometri, quanto tempo ci metti per fare tutto il tragitto?”

Silenzio imbarazzante con ROLDANO che fa lo gnorri

“ROLDANO?”

“Cosa?”

“Dico, ti ho fatto una domanda, risolvi il problema, quanto tempo?”

“A parte che non mi pare così semplice, ma sei sicuro che era questo il problema? Non è che mancano dei dati? Sei nervoso e forse non ricordi bene… siamo animali che amiamo la semplicità…bruchiamo l’erba, si mangia frutta e verdura, si beve acqua…non siamo viziati come i cani e i gatti, sarei rimasto sul semplice… io resterei su domande alla nostra portata”

“Cani e gatti se la tirano troppo perché vivono nelle case degli uomini, io ho dei dubbi che siano pure così intelligenti, ma non sono razzista e dei canidi e dei felini mi frega poco, che tipo di domanda avresti preferito? Cosa intendi per alla nostra portata?”

“Non so, non mi faccio le tue menate BRUNO, direi; per restare sulla nostra semplicità… il classico 1+1…”

“LO SAPEVO! Sei proprio un asino! Non hai voglia di metterti a pensare! Io invece ho trovato la soluzione perché e facile! Se le fermate sono 10 e ti caricano di 2 chili a fermata per fare 5 chilometri ci metterai 20 minuti! Anche un tordo ci sarebbe arrivato! La scimmia del bengala ci sarebbe arrivata!”

“BRUNO… hai sparato a caso vero? Cosa hai fatto? 10 per 2 uguale 20? A parte che tu hai il garrese più basso del mio e per fare 1 chilometro ci metti una vita; sempre se non fai il testardo e ti impianti come un mulo, io credo che questo problema te lo sei inventato adesso di sana pianta perché ho forti dubbi che un carretto pesi solo 10 chili! BRUNO 10 chili pesa un bambino di soli 8 mesi, un bambino di 8 anni arriva già a pesare 30 chili; dipende se è maschio o femmina, lo so bene visto che li porto in groppa e un carretto che pesa solo 10 chili è esistito solo adesso nel tuo testone da asino! Le burle lasciale fare a noi Toscani!”

“E qui che casca l’asino! Ci sei caduto in pieno! Sapevo che eri razzista! E ti faccio notare che il MULO e il BARDOTTO esistono per merito nostro!”
 

AnnaelSidel

Utente attivo
“Razzista a me! Tu vero che non sei messo bene! BRUNO domani devi farti vedere dal veterinario! L’aria fine di montagna ti ha ossigenato il cervello e vaneggi! Tu mi fai la testa come una mongolfiera ma nella tua c’è dell’azoto! Mi stai facendo venire la pelle d’oca! Ma cosa c’entra tirare in ballo su questo argomento i MULI e i BARDOTTI? Che poi, di che argomento stavamo ragliando? Salti dal COLLODI, alla FARAONA ad un problema matematico che t’inventi adesso su 4 zampe e vai dal MULO al BARDOTTO saltando in argomento peggio di una cavalletta e pretendi che ti stia dietro? Ma che erba stai brucando? Ti sei masticato papaveri rossi? SEI UN ASINO! SANTISSIMO IL CREATORE! Un asino che raglia di questioni che… che… che manco io me lo spiego! – sospirando - Stiamo calmi… pausa… RELAX! Se vai avanti a darmi del razzista stai seriamente compromettendo la nostra amicizia… è da mesi che parli di COLLODI e non hai mai letto il libro, adesso c’è la novità della genetica dei muli e dei bardotti, santo il Signore BRUNO, tiri fuori argomenti e pensi di essere un genio al pari di LEONARDO DA VINCI, BRUNO sei un ASINO, un SOMARO! E stai diventando insopportabile e pure pesante, non troverai una femmina per la monta manco se ti metti a ragliare per tutta la notte e ti pettini il mantello con la brillantina! Resterai un asino SINGLE per tutta la vita! Solo una asina pazza si metterebbe con te"

“Complimenti! Grazie per queste parole e vedo che con la tua scarsa finezza e la tua ironia tiri in ballo un altro Toscano! Lo sapevo che non amavi i meridionali, forza dillo chiaro e tondo che odi i terroni come me!”

“OHH VACCA LADRA! ADESSO SI PARLA DEI TERRONI!! Primo io non ho usato il termine di terrone! O meglio, avrei usato la parola terrone per indicare l’uomo che lavora la terra che diede origine a questa parola; credo… no perché qui con la nuova politica che bisogna essere corretti non si può neppure più dire al maiale che è ROSA! Perché il maiale ROSA MASCHIO si OFFENDE e pensa che gli viene detto di essere un trans che si veste da femmina! BRUNO per l’amore dell’immacolata Vergine che abbiamo portato in groppa, apprezzo che vuoi difendere il Sud Italia ma tu non sei un asino terrone! Sei un Laziale! Un Laziale che è stato portato in Valtellina! E che ora vive a 10 chilometri da Bolzano!”

Silenzio con i due amici che si osservano
“Bolzano? ROLDANO sei sicuro che Bolzano è in Valtellina? La geometria non è il tuo forte”

“Volevi dire la geografia… calma, ripeto, calma… non facciamo i somari che non lo siamo… io credo di sì… qui i villici parlano tutti in modo strano, è il loro dialetto Nordico, un tempo erano Germani”

“Si come le Anatre Germane! Ma che vai dicendo ROLDANO! BOLZANO è nelle altre vallate! Tra la VALTELLINA e BOLZANO c’è di mezzo il VENETO! Credo… e comunque qui ci vivevano i GALLI e non quelli del pollaio che razzolano nella tua testa vuota! Dalla Valtellina; se vai ad OVEST, si passa il confine e si arriva in Francia! E poi Villici? Sei fermo al medioevo? I villici erano gli schiavi dei Romani che sopraintendevano alle aziende agricole di minore importanza, io che sono Laziale conosco bene questo dialetto nordico; un mio antenato ha valicato i monti in compagnia di CESARE per la conquista della GALLIA; tu vedi quante cose so! Io parlo bene il Francese… le grand coeur de mère ada…”

“Ma la Francia non è più ad Ovest? Mi pare che ci dovrebbe essere il Piemonte che confina con la Francia o comunque deve essere in zona, io lascerei da parte la geografia che sicuramente non è il nostro pezzo forte che poi il tuo antenato asino che varca le alpi con CESARE anche no! Me perché t’inventi queste balle? E’ poi ti arrabbi quando gli altri non ti credono – guardando per terra – dov’è?”

“Cosa?”

“Dov’è la merdata? Non vorrei pestarla, i cavalli lo sanno che non devono venire nel nostro recinto a brucare e lasciare i loro bisogni che poi il fattore si arrabbia”

“BOIA CANE! Non merdata! mère ada…MAMMA ADA! Ma sei sordo?”

“Per forza la tua pronuncia del Francese è orrenda e tu sai parlare il Francese come io so parlare in Russo! PRIVIET!”

“Almeno io ci provo a parlare una lingua straniera, non sono razzista come te che parli solo con quel dialetto Toscano! La lingua italiana! Non si dice CULO ma SEDERE, si dice CENCIO e non straccio, si dice AMMENNICOLI al posto di due BALLE! I tuoi antenati erano della scuola dei puritani che sono andati in America! Sei un asino e non un monaco! Sei tu che appartieni alla razza pregiata! Io sono un terrone e mi vanto di esserlo e parlo nella nostra antica lingua, quella del VOLGO!”

“A RIDAJE CON IL RAZZISTA! Colpa mia se DANTE era Fiorentino? Io credo che a te roda la questione che Firenze sia stata la culla del Rinascimento! Il razzista sei tu caro il mio BRUNELLO!”

“Mi chiamo BRUNO! Guarda che so benissimo che MONTALCINO è nella tua TOSCANA!”

“Allora BRUNO qui siamo andati nel degenero totale e stiamo andando nel devasto, vogliamo devastare la nostra amicizia? ALLORA DEVASTIAMOCI! Ma direi di no, direi che oggi si è toccato; entrambi, il fondo del barile, e lo si è pure raschiato alla grande! Vero che gli amici si devo dire tutto muso a muso ma esiste quel confine del buon senso… indi per cui per la nostra amicizia direi che per oggi si dimentica tutto e rimandiamo a domani, una bella brucata, una bella bevuta e scriviamo THE END come al cinema, che tu ed io di cinema; oggi, ne abbiamo fatto parecchio! Se lo vengono a sapere gli altri ci pigliano per il culo per mesi; volevo dire sedere”

“Domani, che è un altro giorno”

“Lo è da quando la terra gira intorno al sole… l’ha detto Galileo…”

“L’eretico PISANO, che guarda caso sei così abile e cinico da farmelo notare che per mettere fine alla discussione mi dai l’ultima stoccatina! Va bene! Tu leggi tanto, hai letto PINOCCHIO e pure la DIVINA COMMEDIA! Sai di GALILEO e di LEONARDO! Ti sono amico e NON ME LA PRENDO! E comunque caro il mio pozzo di scienza dei miei zoccoli, io stavo citando la frase finale di via col vento! Sei stato tu a parlare di cinema!”

“Non amo leggere, preferisco la tv, che poi io mica sono andato a scuola”

Ridendo come sempre da solo sulle sue battute.

 

AnnaelSidel

Utente attivo
I due asini si fissano in silenzio, poi senza dir nulla si avviano lenti verso la stalla, fatti 10 metri BRUNO si gira verso ROLDANO
“Mai andato a scuola… neppure io… in che senso preferisci la tv? Significa che non hai mai letto PINOCCHIO? Sono mesi che mi menti dicendo che hai letto il libro di colui che ci ha rovinato la reputazione? Sono mesi che mi stai prendendo per il culo? E volevo proprio dire CULO! Quindi anche tu la pensi come me!”

“BRUNO, sono un asino; su questo non ci piove e ti pare che da ASINO mi metto a leggere? Di base noi siamo pigri, non siamo arzilli come cani e gatti! Il solo pensiero di correre anche per appena 5 metri mi mette le gambe in agitazione e mi viene l’ansia e mi passa la voglia! Solo un genio poteva inventare la televisione e solo degli ASINI potevano rovinarla, è questo che fanno gli umani, sei d’accordo?”

“Che sanno rovinare tutto? Su questo siamo d’accordo ma rispondi, tu sei d’accordo con me? Che quel CARLETTO ci ha rovinati? Sii chiaro, o sì o no! – guardando l’amico – ora che ci penso; a parte la monta, siamo anche prossimi all’estate e arriveranno i primi bambini”

“Non vedo l’ora che arrivino! BRUNO ti ho detto chiaramente che delle tue menate non mi frega NIENTE! A me di quello che ha scritto COLLODI non mi pesa sulla schiena e come si usa dire ME NE FREGO! E CHE DIAMINE! SONO MESI CHE STO CERCANDO DI FARTELO CAPIRE MA TU SEI COCCIUTO COME UN MULO! E dovresti fare l’ASINO! Si mi sono anche divertito a farti infuriare e ti chiedo scusa ma anche tu dovevi arrivarci prima! Io scherzo in modo molto fine e garbato!”

“NON URLARE! Ho capito… sei un menefreghista, va tutto bene e fai passare tutto che tanto…che me frega a me di quello che dice il mio amico BRUNO…”

“BRUNO”

“Cosa?”

“THE END! Non ho detto quello e ho la testa come uno ZEPPELIN! Diamogli un taglio, mi hai fatto sudare come un porco e puzzo da far schifo, in più quella poca erba che ha mangiato me la stai facendo andare di traverso come la rucola… ma… che stavi dicendo riguardo ai bambini?”

“Ecco appunto, cerca di fare qualcosa perché e te lo dico da amico, qui nella fattoria tutti ti prendono per il culo… in giro… per quel capello di paglia con il nastrino giallo che ti mette in testa il fattore che ti rende ridicolo, io ho preso le tue difese ma scrollatelo e pestalo; insomma ti chiami ROLDANO! Un nome glorioso! Saremo asini da passeggio ma abbiamo una dignità da difendere! Capelli di paglia anche no! Bardatura elegante! Siamo meglio dei cavalli!”

“Odio le bestie che mi parlano alle spalle! Chi è stato? Sarà stata quella pettegola di AGATA, la cavalla di razza del fattore! Che qui si crede essere la prima donna e vai in giro con quella lunga criniera nera! Si può dire nera? E’ anche avanti negli anni ed ella ignora che finirà a fare la bistecca dopo essere stata montata da 100 cavalli! Ma per carità, io non sono permaloso e neppure maschilista ma che gentaglia brutta e cattiva che vive qui al NORD! Io non ho tutta questa cattiveria!”

“No ROLDANO, sei un santo asino, del resto qui non siamo in un convento e ti verrà la stigmate, quello che hai appena detto mi conforta l’animo”

“Davvero? Era solo del cinismo ma senza cattiveria; sono amico di AGATA…è anche carina quando non se la tira troppo…e comunque grazie di avermelo detto, sei un amico e seguirò il consiglio, grazie per avermi difeso dalla gente cattiva”

“E di che, gli amici servono a questo, senti riguardo il fatto che un mio antenato era con i Legionari di Cesare, stavo pensando, che ne pensi se mi faccio marchiare sul culo la sigla SPQR? Perché chiamarlo SEDERE se è evidente che sia un CULO con 2 natiche tonde!! La finezza non ci appartiene! CULO E’! E sta dietro! PUNTO! Anche DANTE ha scritto CULO nella sua DIVINA commedia ma la censura a lui non ha fatto polemica! E lingua italiana, se vedi qualcuno da dietro quello che vedi sono la nuca, la schiena e il CULO! Quello in fondo è un CULO TONDO! Che magari ad alcuni umani si sarà sformato! Ed io di CULONI SFORMATI americani me ne intendo! Tu scarrozzi culetti di bimbi! DAMMI RAGIONE OGNI TANTO E CHE….!!”

“Ah che belle idee che ti vengono! Marchiare a fuoco non si usa da secoli! Cosa da uomini barbari! Adesso c’è il GPS! E chi ci ruba a noi due! Figurati se mi faccio macchiare il mio mantello! Però se ti fai tatuare SPQR sul culo, io mi faccio tatuare l’uomo vitruviano!”
Questa volta a ridere è anche BRUNO.

A spasso con gli asinelli, solo a vederli mette gioia, pace e serenità.
A sinistra ROLDANO, a destra BRUNO - Valtellina - estate 2023 –
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“Faccio l’asino per lasciare agli altri il compito di credersi intelligenti”
 
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