DeletedUser1004
Guest
Gli ideatori del gioco hanno fatto un ottimo lavoro, in teoria, nel progettare le varie possibilità di scambi (e quindi le varie possibilità per procurarsi dei beni) con la propria compagnia, i vicini e infine il grossista quando non c'è altra scelta considerati i costi.
Nella realtà, considerate le variabili che condizionano la produttività e quindi il commercio di ciascun giocatori (vd il mio messaggio nella sezione domande) e il numero non certo elevato di giocatori (come dimostra il desertto che hanno intorno molti di noi), i piccoli, ma anche i non tanto piccoli, coloro che giocano da soli, ma anche chi fa parte di compagnie, si ritrovano troppo spesso a dover accettare proposte commerciali assurde, ma soprattutto ricorrere al grossista perchè nel proprio mercato alcuni beni semplicemente non ci sono.
Questo diminuisce non solo il ritmo di crescita ma anche il divertimento. Le speculazioni le subiamo già nel mondo reale ... doverle subire anche in Elvenar non aumenta certo la voglia di giocare.
Le soluzioni potrebbero essere diverse, eventualmente anche temporanee, fino a quando il numero dei giocatori non sarà aumentato al punto da offrirci un mercato ragionevole:
1) abolire o ridurre sensibilmente la tassa sulle offerte di chi non abbiamo ancora "scoperto"
2) ampliare la possibilità di scambio con i "vicini" (importante soprattutto per i piccoli che di vicini ne hanno proprio pochi)
3) scoraggiare le offerte non solo a 0 stelle ma a sottozero!
4) dare alle compagnie la possibilità di fare scambi fra loro, magari con un apposito mercato (idea complicata ma troppo bella per non inserirla)
5) diminuire i costi del grossista (idea matematicamente funzionale ma poco divertente. E' molto piu bello comprare al mercato a parte i costi)
Sicuramente ci sono anche altre soluzioni. Chi le ha le aggiunga. Certo è un problema che va risolto se vogliamo crescere, ma soprattutto rendere gradevole il gioco, Non si tratta solo di un problema matematico, ma anche e soprattutto un problema emotivo: la differenz fra frustrazione e divertimento secondo me.
Nella realtà, considerate le variabili che condizionano la produttività e quindi il commercio di ciascun giocatori (vd il mio messaggio nella sezione domande) e il numero non certo elevato di giocatori (come dimostra il desertto che hanno intorno molti di noi), i piccoli, ma anche i non tanto piccoli, coloro che giocano da soli, ma anche chi fa parte di compagnie, si ritrovano troppo spesso a dover accettare proposte commerciali assurde, ma soprattutto ricorrere al grossista perchè nel proprio mercato alcuni beni semplicemente non ci sono.
Questo diminuisce non solo il ritmo di crescita ma anche il divertimento. Le speculazioni le subiamo già nel mondo reale ... doverle subire anche in Elvenar non aumenta certo la voglia di giocare.
Le soluzioni potrebbero essere diverse, eventualmente anche temporanee, fino a quando il numero dei giocatori non sarà aumentato al punto da offrirci un mercato ragionevole:
1) abolire o ridurre sensibilmente la tassa sulle offerte di chi non abbiamo ancora "scoperto"
2) ampliare la possibilità di scambio con i "vicini" (importante soprattutto per i piccoli che di vicini ne hanno proprio pochi)
3) scoraggiare le offerte non solo a 0 stelle ma a sottozero!
4) dare alle compagnie la possibilità di fare scambi fra loro, magari con un apposito mercato (idea complicata ma troppo bella per non inserirla)
5) diminuire i costi del grossista (idea matematicamente funzionale ma poco divertente. E' molto piu bello comprare al mercato a parte i costi)
Sicuramente ci sono anche altre soluzioni. Chi le ha le aggiunga. Certo è un problema che va risolto se vogliamo crescere, ma soprattutto rendere gradevole il gioco, Non si tratta solo di un problema matematico, ma anche e soprattutto un problema emotivo: la differenz fra frustrazione e divertimento secondo me.