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Annael Sidel

AnnaelSidel

Utente attivo
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SOGNI E VISIONI
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PERSONAGGI
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OSSË [signore dei mari]
UNIEN [signora dei mari]
FALASSË NÚMËA [la risacca]
ALUIN [il tempo]
DANUIN [il Giorno; figlio di Aluin]
FASNUIN [la Notte; figlio di Aluin]
ARIEN [il Sole; per gli Elfi il Sole è Femmina]
TILION [la Luna; per gli Elfi la Luna è Maschio]
ILMARË [Stella]
LIMBALÚNË [gocciazzurra; un FALMARINO maschio]
LISSËSÚLË [dolcesoffio; una MANIRINA femmina]

SALMAR [capo comico]
FALMARINI [spiritelli della spuma marina]
MANIRINE [spiritelle dell’aria]

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ATTO I° - SCENA UNICA - Terrazzo del palazzo di OSSË.
<Il ricevimento è da poco terminato, il padre di ILMARË; una delle tante Stelle del Firmamento, ha dato la notizia che la figlia è promessa sposa a LIMBALÚNË, Gocciazzurra; uno dei tanti Falmarini che servono OSSË il Signore dei Mari.
ILMARË in realtà ama il nocchiere della Luna: TILION; e lui ama da sempre lei.
I fratelli DANUIN e FASNUIN; il giorno e la notte, senza saperlo sono innamorati della stessa Stella che guarda caso è proprio la Stella promessa: ILMARË; entrambi sono disperati alla notizia che andrà in sposa ad un Falmarino.
Il Falmarino LIMBALÚNË; Gocciazzurra, non ama la Stella ILMARË; in realtà lui ama da sempre: LISSËSÚLË; Dolcesoffio, una Manirina al servizio di UNIEN la Signora dei Mari.
LISSËSÚLË è molto amica di ILMARË, entrambe sanno dei loro veri amori.
Il padre di ILMARË ha preso l'occasione al volo, il matrimonio di sua figlia verrà celebrato insieme a quello di OSSË e UNIEN nel grande Bosco Incantato; i due Signori dei Mari dopo un periodo di convivenza hanno deciso di unire insieme le loro Acque per formare un solo, grande ed unico Oceano
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<entrano i fratelli DANUIN e FASNUIN; il Giorno e la Notte, sono i figli prediletti di ALUIN, il Tempo>
DANUIN [il Giorno]
ohhh!... disperato dolor nel cor mi preme!
dall’alba al tramonto il mio spirito geme e freme!… di una stella rincorro lo splendore!!
<pensando alla Stella ILMARË di cui è innamorato>
se non avro’ presto il suo cuore dovrò far cambio con voi mio caro fratello…
tu sarai il Giorno e io sarò la Notte!
FASNUIN [la Notte] cambiar di ruolo?... tu sei pazzo fratello!!... di giorno la gente lavora!... io dormo!... sono la Notte!... anch'io sto soffrendo pene d'amore...
<pensando alla Stella ILMARË di cui è innamorato>
fratello, come si chiama la dama che ha spezzato in due il Giorno...

DANUIN [il Giorno] bugia! menzogna! so che fai passar le Notti in bianco! è vero... con me la gente corre, io porto fardello... ma tu sei nero! porti paura! sei tenebroso! stringi il cuore nelle nere spire, anche le braccia dei forti fai cascare!
<sospirando> vuoi saper il nome della Stella? ella si chiama ILMARË...
FASNUIN [la Notte] come dici!!?? <sentendo il nome della Stella la Notte sbianca in viso> no!!! meschina sorte, fato amaro!! Giorno e fratello crudele! tu ami colei che anch'io amo! innamorati della stessa Stella siamo!
DANUIN [il Giorno] ribaldo! mascalzone! ladro di cuori! ladro di Stelle! è proprio vero... la Notte è fatta per gli amanti traditori! fra tutte quelle da cui sei circondato proprio di lei ti sei innamorato! maa... aspetta... sento delle voci, qualcun'altro giunge... beato me stesso! Giorno lieto! è la Stella con la sua cara amica! nascondiamoci fratello, cala su di noi la tua ombra tetra!
FASNUIN [la Notte] FALSO! l'umana specie tradisce anche alla luce del giorno! che è ancor peggio! al traditor poco importa che sia Giorno o che sia Notte!... si si nascondiamoci nelle mie ombre...

<entrano ILMARË E LISSËSÚLË.
DANUIN e FASNUIN si nascondono dietro una colonna ad origliare>

ILMARË [Stella]
mio padre... il patto di fidanzamento vuol farmi rispettare! me misera!!… ogni speranza e’ dunque persa?… <guarda il cielo>
la Luna e’ coperta da nubi nere… dove sara’ lui adesso? il giorno e’ lungo quanto e’ lunga la notte… amica mia, voi che siete un dolce soffio, soffiate!… soffiate su quelle nubi!… fatemi vedere il volto del mio vero amato, ai miei sospiri non risponde… dove… dove si nasconde?
LISSËSÚLË [dolcesoffio] cara amica mia... come vorrei riuscire a far quello che voi mi chiedete… non voglio vedervi triste; mostrarvi il volto del vostro vero amato dite?... io non son vento di tempesta ma un Dolce soffio, posso solo spostare foglie, petali di rose, fiocchi di neve e… gocce… cosi’… siete sincera nel dir, che il vostro cuore e’ rivolto alla Luna; al nocchier Tilion... siete ancora intenzionata a non prestar ascolto agli ordini di vostro padre?
stasera hanno sentito tutti, siete la promessa sposa del Falmarino Limbalúnë; di Gocciazzurra... e voi sapete che io lo amo...

FASNUIN [la Notte]<sconvolto mormora al fratello>
l’oscurita’ e’ caduta anche su me medesimo!… ecco!… ora capisco… le notti buie senza Luna!…la Luna amoreggiava con la Stella!…orrenda visione... pensar alla Luna che si giace sulla Stella!
hai sentito anche tu fratello?... ILMARË non ama Limbalúnë... forse vi è speranza...
DANUIN [il Giorno] non vi è speranza! se una Donna è innamorata lo è di Giorno e di Notte! ma non siano noi! ascolta... altri passi in arrivo...

<dalla porta sul lato Est entra TILION; nello stesso momento dalla porta sul lato Ovest entra Limbalúnë.
Tilion ha saputo la notizia che la sua amata Stella ILMARË andrà in sposa a LIMBALÚNË.
LIMBALÚNË è triste ed è venuto a cercare la sua vera amata, LISSËSÚLË>


TILION [la Luna] le nubi son state spazzate, i miei occhi subito la cercano, solo su di lei desiderano posarsi… lacrimano… notizia mi e’ giunta… veloci nel cielo sfrecciano le tristi ambasciate…la mia amata ILMARË sta per sposarsi… con LIMBALÚNË... dolore!…
profondo dolore tengo nei precordi del cuore, lei e’… il mio unico amore...
ohh! eccola!... la raggiungo tosto! amor mio!! eccomi!


<ILMARË vede arrivare TILION senza accorgersi di LIMBALÚNË>

ILMARË [Stella] onore voi mi fate.. di aver da voi cosi’ tanto amore… saro’ vostra mio signore e di cuore v’amerò! nel guardarvi arrivare la dolcezza sento in cuore che spiegarla io non so!

<LIMBALÚNË arresta il passo credendo che ILMARË si rivolga a lui>
LIMBALÚNË [gocciazzurra]<pensando tra se e se>
ILMARË… eccola… colei che dovrò a malincuore sposare…
verso di me rivolge parole d’amore, crede gia’ d’avermi in sposo! non sposero’ mai la Stella! non la amo! ne con il tempo potrò imparare ad amarla!
LISSËSÚLË [dolcesoffio] Gocciazzurra! sei arrivato! la tua faccia... nera come la Notte... paura ho nel cuore...

FASNUIN [la Notte]<sussurrando al fratello> io ho la faccia nera?
DANUIN [il Giorno]<sussurrando al fratello> di certo non sei bianco come il marmo! forza avanti usciamo! la nostra collera mostriamo! siamo pretendenti al cuore della Stella!
FASNUIN [la Notte]<tappando la bocca al fratello>
placa la tua collera caro fratello! la questione è seria, lascia che risolvono tra loro chi ama chi, e chi ama cosa! intanto chiederemo aiuto a nostro padre ALUIN... il tempo… vedrai, il tempo... come sempre ci dara’ ragione
 
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AnnaelSidel

Utente attivo
<escono DANUIN e FASNUIN>

TILION [la Luna] ILMARË!... mia signora… vostro padre ha perso la ragione! vi ha dato in sposa al Falmarino per aver un posto di riguardo alla corte di OSSË!
<si accorge della presenza di LIMBALÚNË> eccolo lì! il vostro promesso sposo!…Gocciazzurra maledetto! sei venuto a ritirare il premio?... la mano mi chiama alla spada!…promesso si…ad un tumulo!!
ILMARË [Stella] no!!… nessuna spada!… mai!… io non amo Gocciazzurra! TILION frenate la rabbia, io amo voi e nessun altro… ed ora vi dico che LIMBALÚNË non ama me!
LIMBALÚNË ama la mia amica LISSËSÚLË!
amici... un piano la mente mi sussurra; io propongo di fuggire!
andiamo nel bosco incantato dove nessuno sara’ in grado di trovarci!
LISSËSÚLË [dolcesoffio] che romantico! una fuga d'amore!
potrei dolcemente soffiarci sopra! vi prego amor mio dite di si...
vi amo e voglio fuggir con voi!

LIMBALÚNË [gocciazzurra] tu! che il carro Lunare guidi in cielo, a te dico... la mia mano non vuole impugnare nessuna arma! desidera solo stringere la mano di colei che amo veramente! io dico... SI'! fuggiamo via! che la Stella tracci la scia in cielo, la Luna faccia luce e dal Dolcesoffio facciamoci trasportare!

<tutti lasciano il terrazzo fuggendo nel bosco incantato>

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ATTO II° - SCENA I° - BOSCO INCANTATO
<OSSË e UNIEN hanno scelto come luogo per la cerimonia delle loro nozze il grande bosco incantato.
OSSË è impegnato a trovare un degno regalo per la sua futura sposa, mentre UNIEN è impegnata a seguire gli ultimi preparativi.
OSSË come regalo ha pensato di «fermare il Tempo» e per questo ha mandato a chiamare ALUIN; ancora non sa che un Tempo ALUIN e la sua futura sposa UNIEN erano stati amanti>


<entrano OSSË E ALUIN>


OSSË [signore dei mari] dolce e amaro ALUIN, caro, carissimo tempo…ho poco di voi da dedicarvi... <ridendo> scusate il gioco di parole!
intanto grazie per aver risposto all’invito amico mio, avrei da chiedervi una piccola cortesia; ho pensato al regalo per la mia futura moglie, e’ mia ferma convinzione far che voi…il tempo… vi fermiate… per me! voglio il non tempo!… in modo che nel bosco regni la gioia infinita!
ALUIN [IL TEMPO] invito?…nessuno invita il Tempo, io ci sono perchè esisto... perchè a dirla tutta c'è chi farebbe a meno di me!
caro OSSË io non ho amici! il più delle volte vengo maledetto!
inoltre i vostri servi mi hanno prelevato con forza e condotto qui al vostro cospetto;
ed ora mi sento dir che devo fermar me stesso!!??
il Tempo non resta seduto in disparte a guardare, io passo non sto mai fermo!
però un attimo a pensarci bene... ci si potrebbe accordare per uno scambio di favori...
disperato dolore ha colpito i miei due figli; Giorno e Notte si disperano al punto di scorticarsi la pelle, si sono innamorati della stessa Stella; ILMARË e’ il suo nome...
suo padre che è presso la vostra corte; per prendere i vostri favori, l'ha promessa in sposa ad un vostro Falmarino favorito di nome Gocciazzurra; voi lo conoscete con il nome di LIMBALÚNË... in realtà questo Falmarino ama una vostra suddita di nome Dolcesoffio; voi la conoscete con il nome di LISSËSÚLË, è una Manirina che presta servizio presso la vostra futura moglie UNIEN...
in realtà la Stella ILMARË ama TILION il nocchiere della Luna e non sposerà mai LIMBALÚNË perchè egli ama alla follia LISSËSÚLË... questi Quattro sono fuggiti in questo grande bosco ed io non me stesso per andarli a cercare; sarò impegnato a fermar me stesso per far cortesia a voi, io fermo me stesso per voi e voi manderete qualcuno a cercare i quattro amanti, non dico di ucciderli... so bene che avete persone in grado di compiere potenti incantesimi; ma mi state seguendo? avete capito ciò che vi ho appena detto?
OSSË [signore dei mari] certamente! le onde del mare non mi hanno rintronato! i vostri due figlioli di giorno e di notte si disperano per una bella dama; anch'io quando ero una giovane onda ribelle perdevo la spuma appresso alle donzelle! per curiosità... come si chiamano i vostri figli? questo non l'avete detto...
ALUIN [IL TEMPO] santa pace! mi ingarbugliate il discorso in questi istanti che vi ho concesso di me stesso!?... Giorno e Notte sono i miei amati figli! se fermo il tempo nel grande bosco, darei infinita gioia a questi quattro scalmanati dai focosi bollori che fan avvinghiar mani, braccia, gambe e corpi! in giochetti amorosi! per la disperazione infinita dei miei poveri figlioli!
siete in grado di far qualcosa?

<entra Dama UNIEN seguita da uno stormo di Manirine>


UNIEN [signora dei mari] ma guarda guarda chi e’ venuto a trovarci! chi non muore si rivede! e tu non muori mai! dopo tanto tempo, il tempo….
ALUIN non vi trovo per nulla cambiato, su di voi, VOI non lasciate traccia; ma una traccia di VOI io porto con me… non molto piacevole...

OSSË [signore dei mari] quali parole devo sentire! frena le tue onde o donna! moderate il vostro linguaggio!… il tempo e’ mio ospite!
mi sono rivolto a lui per chiedergli una cortesia; un bel regalo di nozze, egli fermerà se stesso per concederci gioia infinita...
ALUIN [IL TEMPO] sottolineo, un bel regalo di nozze, non è facile per nessuno restare a lungo tempo felici ed innamorati! un sogno, una visione è l'eterno amore!
scusate signora... non capisco il vostro comportamento... un tempo di me, con me, voi eravate molto piu’….
UNIEN [signora dei mari] fermare il tempo!? per quale motivo!? e tu ALUIN sei disposto a far da schiavo per sempre!? sei caduto in basso, una caduta di stile!
si prendono e si assaporano le ore, i minuti a volte anche i secondi, che sono i momenti migliori; si sopportano e ci si rende forti nei momenti peggiori...
il tempo passa e ritorna sempre, a volte bello a volte brutto, e TU caro mio c'era un Tempo che tornavi sempre da me! caro futuro marito mio, per amara esperienza ti dico,
il Tempo è irrilevante, il tempo è relativo...

OSSË [signore dei mari] MAA! MAA! AVETE PERSO LA RAGIONE!! offendere in tal maniera i miei ospiti! un regalo unico! pensato solo per voi e voi mi ripagate in codesto modo!? io non so che pensare... ma... un attimo! come sarebbe a dire, per esperienza!??

<entra FALASSË NÚMËA; la risacca marina. E' alle dipendenze di OSSË e di UNIEN, ha fama di essere una grande pettegola e doti di grande incantatrice e maga>

FALASSË NÚMËA [la risacca] trallalà eccola quà!
arrivo io e quando arrivo, arrivo sempre all'improvviso! ben voluta o inopportuna!
che vedono i miei splendidi occhi il mio Signore OSSË e la sua futura moglie; vi siete scelto la dama giusta... se amate il rischio ed il piatto piccante! la mia Signora UNIEN! <inchino>
e quel tipo là chi è? ehi bello! tu che cerchi di passare inosservato gira un po la tua faccia...
OH SANTISSIMI TUTTI! ALUIN! il Tempo è venuto a controllare di persona...
ehehehe... capisco benissimo, siete ancora gelosetto, qualcosa di voi vi rode dentro al punto di voler portare voi stesso indietro! avete provato a camminare come i gamberi? al posto di correre in avanti correte all'indietro! <ridendo con le mani sulla pancia>
non ci posso credere, voi qui con il vostro vecchio amore che va in sposa al mio Signore! quelli erano bei tempi, vero o dico il falso Tempo?
<UNIEN afferra e la tira per un orecchio>
AHIAAAAA! AHI AHI! ma che ho detto!? mia signora quello è il mio orecchio!
 
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AnnaelSidel

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UNIEN [signora dei mari] lo so bene FALASSË NÚMËA!! giunta inopportuna! parli troppo per i miei gusti! io non sono uno scoglio su cui tu ti scaraventi! non c'è, e non è più il Tempo in cui io correvo dietro al Tempo! vai a rifluire lontano da qui! pettegola e maga da strapazzo!
<proprio in quell'istante UNIEN viene portata via dalle FALMARINE per la prova dell'abito nuziale>

OSSË [signore dei mari] a me invece interessa moltissimo la vostra voce FALASSË NÚMËA! mi ha sturato le orecchie! <guardando male ALUIN>
qui c'è una storia di cui ero all''oscuro, è verò Tempo che un Tempo eravate innamorato della mia futura sposa?
ALUIN [IL TEMPO] avete detto giusto, quel Tempo è stato e non c'è più... or scusate ma il pensiero per i miei figli mi chiama altrove, io vado... voi pensate alla mia offerta...

<ALUIN esce di corsa>

FALASSË NÚMËA [la risacca] deh! il tempo se ne va’!….

fugge! e guardate come corre!! ma era presente? e’ passato come sempre, nel futuro tornerà, in grammatica non so forte, ho confuso sempre i tempi...
passato, presente, futuro... gerundio <ridendo a crepapelle>
mio Signore posso illuminarvi io!
i due stavano insieme; baci… e che baci! non so se mi spiego!
...il pudore mi blocca la lingua, a voi lascio immaginare il resto, che del resto e’,
proprio quello di piu’ peggio che riuscite ad immaginare!
perche’, se devo essere sincera fino in fondo... anche se mi faccio i fatti miei...
<tossisce> vedete mio buono signore, la vostra futura sposa non ha fama di essere…
aspetta questa è frase al tempo presente...
si dice che la vostra futura moglie non sia stata, da giovane... molto virtuosa...
si dice che ella era molto frivola... libertina... si insomma fame e che fame!
non la fame di verdure bollite o frutta cotta! intendo fame di carne!
ALUIN, il Tempo è molto geloso, ha iniziato a sospettare e ha trovato il Tempo per trovarla tra le braccia di un'altro... per questo motivo si dice che ogni tanto il Tempo fa le bizze! è rimasto scioccato e ogni tanto perde del Tempo prezioso in futili cose... insomma sul Tempo se ne dicono di cotte e di crude...
OSSË [signore dei mari] BASTA! TACETE! ho capito benissimo amica mia... a questo punto io dubito che ella mi ami veramente...
voi siete esperta nell'arte dell'incantesimo, esiste qualcosa? ve ne sarei per sempre riconoscente
FALASSË NÚMËA [la risacca] fare un incanto alla mia Signora?! che amo e servo in umiltà!? si certo l'ordine arriva dal mio Signore... e a dirla tutta io sono esperta a scoprire i mariti cornuti... ehm!... no... cioè, santa palla d'acqua che sete!
U! eccola che torna! lasciate fare a me!
soffierò sui suoi occhi un incantesimo, si andrà a coricare e appena aprirà gli occhi s'innamorerà perdutamente del primo volto che vedrà, quel volto dovrebbe essere il vostro mio Signore, perchè siete voi che vi coricate con la mia Signora... o no?...
nel caso contrario avremo la prova ed il nome di chi vi fa cornuto!
ehm... cioè... se è rimasta libertina e vi tradisce... va bhè... prendo fiato e preparo l'incantesimo!

<rientra UNIEN>

UNIEN [signora dei mari] uffa! rieccomi a voi... scusate ma questi preparativi mi stanno mandando in confusione! <vedendo la faccia di OSSË> che faccia scura, che avete mio Signore?
.OSSË [signore dei mari] astuto e geniale FALASSË NÚMËA... per quanto mi riguarda procedete pure...
<guardando UNIEN sforzando un sorriso> mia Signora avrei preferito non sentire e non venire informato sulle vostre virtù ed amori giovanili...
FALASSË NÚMËA [la risacca] pronta! eseguo!
mia Signora avete qualcosa in un occhio, aspettate... lasciate che vi aiuti... ferma per il mare che agitate! adesso soffio! ecco fatto! più bella che mai!
<strizzando l'occhio ad OSSË>
un buon riposo coricandovi con il mio Signore vi toglierà ogni fatica, manca una notte al gran giorno e in una notte possono accadere tante cose...
ah! ho sentito che avete scritturato SALMAR! quello è un attore da strapazzo! io valgo cento volte lui!
UNIEN [signora dei mari] ma che fai! ferma! non ho niente nell'occhio! fila via da me ruffiana impertinente!
mio Signore qualsiasi cosa vi ha riferito questa impertinente pettegola non è vera!
sono sincera, vi amo!
si, un tempo amavo il tempo! ma non legai a lungo con lui, avete presente quanto tempo occorre ad un sasso tirato in uno stagno a rimbalzare e disegnar quattro cerchi?
ecco, ancora prima che si disegnasse il terzo cerchio l'avevo già lasciato!
e sapete il perchè? perchè io odio la NOIA! il mare è vivace! non sta mai fermo!
ma che succede!? oh no ancora! che altro volete da questa povera futura sposa!
 
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AnnaelSidel

Utente attivo
<UNIEN esce, chiamata dalle MANIRINE per la prova dell'acconciatura>

FALASSË NÚMËA [la risacca]adesso fa la santa!
<ridendo> la Signora dei mari fa l'acqua santa! sono una forza della natura! ma come mi vengono queste battute!
OSSË [signore dei mari] ci siete riuscita? FALASSË NÚMËA... trovate che io sia noioso?

FALASSË NÚMËA [la risacca]
certo che ci sono riuscita! domani sapremo! come dite? voi noioso?... no... io vi seguo sempre... son costretta, son risacca marina... ehm... <sbadiglia>
siete nel vostro grande mare piacente... si certo avete i vostri anni, vi siete allargato sui fianchi... voi noioso?... mio signore voi catturate l'attenzione come... come... quel barile di vino! ohh finalmente si beve qualcosa di buono! tra voi e l'altra c'è solo acqua!

<iniziando a traccanare vino>

OSSË [signore dei mari] mah... acqua e vino non mi pare un buon abbinamento... sentite carissima amica, visto che di voi mi posso fidare,
andate a cercare quattro giovani che si nascondono in questo stesso bosco, devo fare una cortesia al Tempo; ora vi spiego quello che dovete fare con la vostra arte d'incantare...
una volta che li avrete trovati c'è il promesso della Stella ILMARË; è un Falmarino alle mie dipendenze che si chiama LIMBALÚNË Gocciazzurra... fate un incantesimo su di lui, perchè lui è in realtà innamorato di Dolcesoffio LISSËSÚLË... deve tornare a guardare la Stella; no aspettate... è sulla Stella ILMARË che dovete fare l'incantesimo... no aspettate... sul suo vero amore, che è il Lunatico... lui scorda lei così Giorno e Notte potranno occuparsi di lei... penso di essere stato chiaro, nel caso vedete voi...

FALASSË NÚMËA [la risacca] chiaro, limpido, trasparente come questo vino! HIC! parto subito alla ricerca dei quattro mascalzoni! HIC!
<si porta con se bottiglie di vino e prima di uscire dalla porta, a bassa voce e barcollando> che ha detto il mio Signore stordito e forse pure cornuto? incantesimo sulla Goccia?... o sul Soffio? mi ha chiamato Lunatica?... bho! vedrò al momento... per ora bevo!! e non bevo acqua!

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ATTO II° - SCENA II° - ALTRA PARTE DEL BOSCO INCANTATO
<Manca poco al sorgere del Sole, oggi è il giorno delle nozze tra OSSË ED UNIEN.
FALASSË NÚMËA trova i quattro giovani fuggiti da palazzo, il suo stato è un tantino alticcio>


<entra FALASSË NÚMËA completamente ubriaca>


FALASSË NÚMËA [la risacca] HIC! eccomi qui! o là...
o li... oli olà eccomi quà! arrivo ben voluta o inoppo... innopoppo... boia che fatica!
inopportuna! guarda guarda che vedono i miei occhi! vedono... quattro amorini belli!
cerco Limbacucule... no era Lembomule... no era Limbococone... HIC!
ma che razza di nomi! luna bruna mezza cruna e trinca!
bimba bimba tu ci sei? si ci sono, chi non beve gli verrà la faccia da triglia!
TILION [la Luna] amici attenti a costei! la sua voce è incantatrice!
LISSËSÚLË [dolcesoffio] Mosto incantata di far la sua conoscenza benvenuta...
LIMBALÚNË [gocciazzurra] buon Tino a voi... ben Bevuta...
ILMARË [Stella] benarrivata tra noi spirito DiVino...


FALASSË NÚMËA [la risacca] Luna pallida, faccia smorta!

ogni tanto butta giù un sorso! senti cosa ti dico...
vino vino la prima voce di donna che sentirai, di lei perdutamente t'innamorerai!

<entra ARIEN, la Dama che guida il carro del Sole>


ARIEN [il Sole] c'è chi va e c'è chi viene, ecco dove eri finito TILION, volevi fuggire all'ora del cambio? riprendi il carro e sposta il vascello, forza avanti! piccolo piccolo e pallidello!


<sentendo la voce del Sole entrare nelle sue orecchie, ed essendo vittima dell'incantesimo di FALASSË NÚMËA, TILION si gira verso di lei>

TILION [la Luna] questa voce... Dama ARIEN! mai vi ho visto così bella! per voi non guarderò mai più le Stelle! gli occhi abbasserò... solo voi terrò nel cuore... voi sarete il mio unico vero amore...
ILMARË [Stella] ma... TILION!! non è possibile... ma che vai dicendo!?... che sta succedendo!?... ohhhh no... barcollo.. svengo...
<ILMARË sviene a terra>

LISSËSÚLË [dolcesoffio] è stata lei! l'ho vista! che avete fatto alla mia amica!? perchè? chi servite? vi manda suo padre? parlate o vi strangolo!

<prendendo per il collo FALASSË NÚMËA>

LIMBALÚNË [gocciazzurra] ferma ferma! non troverete risposta, non si regge in piedi e ubriaca!

<dividendo le due Dame.
Entra SALMAR, il capo comico scritturato per mettere in scena una commedia>

FALASSË NÚMËA [la risacca] aiuto! mi vogliono strozzare!
togliere voce alla risacca! HIC!! e tu che ci fai qui?? SALMAR attore da strapazzo!
andrò IO sul palco! mi manca l'aria aiuto! dammi la tua SALMAR! ti ordino di restar muto!

<il poveretto si ritrova subito senza voce mentre FALASSË NÚMËA riesce a liberarsi della presa e corre via.
Intanto il Sole e la Luna stanno andando tenendosi per mano sotto un salice>

ARIEN [il Sole] Tilion voi mi amate? non state correndo troppo? poi non sono abituata a sentirmi dire tali parole... ma vi capisco io sono molto bella! rossa rossa mi fate diventare! ancor prima del tramonto... io son fuoco e tanto tanto romantica... regalo agli innamorati stupendi tramonti, dai colori più belli... prego continuate... mi sento più calda del solito...
TILION [la Luna] nobile Dama che m'invita a proseguir con dolci parole... io si... io vi amo!

ILMARË [Stella] <riprendendo i sensi, ascolta nuovamente le parole del suo amato> sciagura... no sto male... il mio amato è uscito di senno... io mi spengo...
 
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AnnaelSidel

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<ILMARË cade e sviene nuovamente a terra.
Entrano i fratelli DANUIN e FASNUIN.
DANUIN vede subito ILMARË svenuta a terra; corre verso di lei prendendola in braccio.LISSËSÚLË e LIMBALÚNË lasciano di corsa il luogo mentre il capo comico SALMAR sempre senza voce fa grandi gesti; salta, batte le mani; nessuno lo vede e alla fine corre via piangendo.
Arriva Dama UNIEN rincorsa da OSSË che trascina per il bavero una sempre più ubriaca FALASSË NÚMËA che ancora continua a traccare vino dalle bottiglie infilate in ogni tasca>


UNIEN [signora dei mari] basta!… tacete!
inutile che cercate ancora di scusarvi! ho scoperto che mi avete fatto fare un incantesimo usando questa incantatrice da quattro soldi! che ama attacarsi ad una bottiglia! sparla alle spalle della gente! non vi siete fidato di me! io! la vostra futura sposa! che dovrei altro dire o fare... a poche ore dalle nozze? dirvi addio!?
ma io vi amo mio Signore... il mio cuore è sincero... e...
<vede DANUIN; l'incantesimo entra in atto.
appena apri gli occhi al mattino è il GIORNO a compariti di fronte>
TU! CHI SEI!? vieni qui da me! amor mio! questo sarà per sempre il mio Giorno preferito! ehi tu! parlo con te! vieni qui e dimmi il tuo nome! voglio subito darvi un bacio!
e non so il perchè...


<DANUIN si gira, ascolta e vede la Dama>

DANUIN [il Giorno]bella è incantevole Dama... parlate a me?si, i vostri occhi mirano al Giorno! si questo è il vostro Giorno preferito! e se lo dico io c'è da crederci! mia dama son subito da voi!
<lasciando cadere pesantemente a terra la povera Stella ILMARË che teneva nelle braccia >
possiamo passeggiare e baciarci a lungo, il Sole non sorgerà è impegnata con la Luna

OSSË [signore dei mari]OE! FERMATE QUESTA PAZZIA! qualcuno faccia qualcosa o mi riverso sulla terra annegando tutti quanti! Stelle, Sole e Luna compresi! FALASSË NÚMËA che avete combinato!
<vedendo ARIEN e TILION appartati sotto il salice>
voi due! lazzaroni sporcaccioni! a chi tocca andare in cielo? ho perso il Tempo... e volevo fermarlo... o forse il Tempo si è già fermato? ma non mi sembra la gioia eterna!
Tempo presentati subito!


<visto che il fratello DANUIN ha lasciato cadere la Stella ILMARË e si sta recando di corsa dalla dama appena arrivata; FASNUIN si china sulla Stella e la prende in braccio>

FASNUIN [la Notte] mia amata... la Notte abbraccia la Stella com'è giusto che sia... io vi amo... ed ora siete mia...
ILMARË [Stella] <riprendendo i sensi> TILION... siete voi? sei tornato da me?... è stato un brutto sogno... una visione... no ma tu... tu non sei lui... <sviene ancora tra le braccia della Notte>

ARIEN [il Sole] che odono le mie orecchie! chi sei tu a dar della sporcacciona lazzarona a ME!! A ME!!! non mi far andare i raggi di traverso o brucio ogni cosa! secco le acque! ritira le parole o ti giuro che io fuggo con la Luna e non ci sarà mai più caldo ne luce! e i mari non avranno più le Maree!!


<arriva ALUIN, il Tempo>

ALUIN [il tempo] dunque questo è il NON Tempo... o forse no? figlio mio... FASNUIN, notturno figliolo che fai con in braccio quella Stella? ella non t'ama, ritrova la ragione, il tuo scopo è inseguire il Sole, sempre e per sempre inseguirai la bella dama perchè è tuo compito ricordarle che deve sorgere, è così... devi farlo altrimenti il Tempo morirà...

<sentendo il volere del padre, FASNUIN lascia cadere a terra la povera ILMARË>

FALASSË NÚMËA [la risacca]<ridendo a crepapelle> OE! ma guardate quella poveraccia! quante volte è già caduta! e nessuno se la prende!
ILMARË sei diventata una Stella cadente! che battuta! HIC! sono una forza della natura! ma dove le trovo, dove le pesco! santa palla d'acqua che ciucca!
ho le pupille folgorate... piango dal ridere... perchè tutto gira?
sto sognando o forse no... forse è una mia visione... state fermi! HIC!
ohh santi tutti mi scappa da RUTTARE!! TENETEVI FORTI!!

<
il potente rutto stordisce tutti quanti; tutti svengono a terra avvolti nella nebbia alcolica sprigionata dall'alito di FALASSË NÚMËA>

 
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AnnaelSidel

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ATTO III°- SCENA UNICA - BOSCO INCANTATO
<Tutti gli incantesimi sono svaniti, tutto è tornato alla normalità. Si sono tenuti 3 matrimoni:
OSSË con UNIEN
ILMARË con TILION
LIMBALÚNË con LISSËSÚLË
l'amore vero ha trionfato e le coppie sono felici.
Dopo il banchetto gli sposi ed i loro ospiti prendono posto per assistere allo spettacolo offerto dalla compagnia teatrale di SALMAR.
Entrano OSSË; UNIEN; TILION; ILMARË; LIMBALÚNË; LISSËSÚLË; ARIEN; ALUIN; DANUIN; FASNUIN.
Lo spettacolo inizia, gli attori escono a turno sul palco, ognuno di loro impersona il ruolo dei personaggi in veste comica e satirica; una commedia nella commedia>


SALMAR [capo comico]<entra travestito nei panni di OSSË> bella gente io sono Messer Muro! la mia Signora si chiama Dama Ariete
[attrice] <entra travestita nei panni di UNIEN, nelle mani e appese ovunque al vestito ci sono corna finte> eccola Dama Ariete! ho con me dei regali che un Tempo regalavo!
[attrice]<entra travestita da TILION; in mano tiene una piccola palla bianca, truccata in viso da un cerume bianco e una barba posticcia>
io son Luna! mi fanno donna ma son maschio!
[attore]<entra travestito da LIMBALÚNË, in mano tiene un vaso da notte> io sono la goccia che fa traboccar il vaso! oggi mi sono sposato e lei si chiama Dama Trombetta!
[attrice]<entra travestita da LISSËSÚLË; non dice nulla gira in tondo continuando a soffiare dentro una trombetta dal suono stonato e acutissimo>
[attori]<entrano travestiti dai fratelli DANUIN e FASNUIN; quello travestito da DANUIN ha in mano una vanga, l'altro travestito da FASNUIN trascina una piccola branda; parlano in coro>
siamo fratelli e non siamo gemelli... io porto fatica e mi chiamo Vanga, lui porta riposo e si chiama Branda... noi eravamo entrambi innamorati di Dama Pomata

[attrice]<entra travestita da ILMARË> chi mi cerca? io son Dama Pomata! anzi io son Stella Pomatata! <iniziando a tirar in aria delle patate>
[attore]<entra travestito da ARIEN, porta una gonna tenendo sopra la testa una grossa pentola rossa> mi devo presentare? mi fanno maschio ma son donna! risplendo alta in cielo! bella e vanitosa, io riscaldo tutti quanti, sono Dama Pentola
[attore]<entra travestito da ALUIN; tiene in mano una pendola con due catene che si trascinano per terra> salve... avete visto i due pesi? i due pesi sono i miei figli... che di giorno e di notte non mi danno mai il Tempo per me stesso! eccoli! vanga! branda! aiutate vostro padre!

OSSË [signore dei mari]
maa... ho un sospetto... non è che questi attori si stanno prendendo gioco di noi?
quello dovrei essere io? Messer Muro! e che sono quelle corna?
UNIEN [signora dei mari] corna mie da appendere al muro! ma certo che ci stanno prendendo in giro! avanti fatti valere e ferma questa recita! anzi lo faccio io!

<tutti quanti salgono sul palco, confusione e frasi senza senso.
Entra l'unica che mancava, FALASSË NÚMËA che prendendo tutti per mano, disponendoli in fila sul palco, si rivolge al pubblico in sala>


FALASSË NÚMËA [la risacca]caro pubblico tu che fino ad ora hai letto questo racconto diciamo... GRAZIE!

noi spiriti della notte veglieremo su di voi e suoi vostri sogni,
di farvi sognare noi siamo contenti,
per pochi istanti hai spazzato via la tristezza ed hai sorriso!
ma se lo spettacolo nello scritto non vi è piaciuto...
pazienza... immaginate che siamo stati una Visione!
o uno strano Sogno!
tutto questo è pura fantasia, la mia, la vostra, non importa!
la vicenda non vi è chiara?
modificheremo il copione!
Sogni e Visioni... a tutti voi...
per ora è tutto, a tutti voi grazie e buona notte!
fine dello spettacolo... su avanti coraggio...
fateVi un bel applauso!


<escono tutti, lettori compresi>

*nota: liberamente ispirata ad una commedia di William Shakespeare*
Un grazie a Blueskin.
 
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AnnaelSidel

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CRONOLOGIA
Raccontare l'intera vita di Annael Sidel è alquanto complicato, fare una cronologia lo è altrettanto visto che gli Elfi non tengono conto del trascorrere del tempo.
Annael ha per l'esattezza: 8152 anni; forse... non è che ne sia troppo sicuro potrebbe avere qualche annetto in più... è possibile stimare una cronologia grazie alla Fondazione della città di:
IRE LOISSEA [candida come neve]
la città è andata distrutta ed è stata ricostruita.
I racconti [linkati] si possono fare risalire a questi periodi:

(nasce Annael; data certa 27 Luglio sotto le Stelle del Leone.
Morte dei genitori di Annael)

icona forum 1.jpg 1° Millennio.

~~ LA RIFORMA MILITARE DI ANNAEL SIDEL, L'AVVENTO DEL NOSS DAGOR ~~
~~ La Casata della Stella Brillante, I 25 NOSS DAGOR ~~
~~ Sulla Magia Degli Elfi ~~
~~ La misteriosa comparsa del verbo ESSERE ~~

icona forum 1.jpg 2° Millennio.
(Fondazione della città di IRE LOISSEA)

~~ LA LINGUA DEGLI ELFI SCURI ~~
~~ LE TRAPPOLE DELL'ANIMA ~~
~~ SOGNI E VISIONI ~~
~~ NON AMAR MAI UN POETA ~~
~~ LA MALEDIZIONE DELL'IMPERATORE ~~
~~ L'INEVITABILE FATO ~~

icona forum 1.jpg 3° Millennio
(Morte in battaglia della moglie di Annael.
Annael sale sul trono degli Elfi Scuri, prende l'Epesse di ATAR ANAR)

~~ KINTAH IL GUERRIERO ~~
~~ LE DUE FIGLIE DI ANNAEL SIDEL ~~
~~ MARILLA SIDEL ~~

icona forum 1.jpg 4° Millennio.
~~ LE 12 CAMPANELLE CHE CAMBIARONO IL DESTINO DEGLI UMANI ~~

icona forum 1.jpg 5° Millennio.
(Distruzione di Ire Loissea; gli Elfi scuri cambiano luogo; rifondazione della città)

~~ IL CROLLO DELL'IMPERO ~~

icona forum 1.jpg 6° Millennio.
~~ LA MISURA DI UN UOMO ~~
~~ Oscuri Versi Persi Nel Tempo ~~
~~ SCHIERAMENTI ELFICI IN EPOCHE DIVERSE ~~

icona forum 1.jpg 7° Millennio
~~ UNA STRANA PERGAMENA ~~
~~ VERCA SCOPRE L'ANONIMO POETA ~~
~~ DA UN VESTITO AL NOME ~~

icona forum 1.jpg 8° Millennio.
~~ TESSERE PAROLE SULLA TELA DI UN RAGNO ~~
~~ SEGNI ~~


~~ CRONOLOGIA II° ~~
~~ CRONOLOGIA III° ~~
 
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AnnaelSidel

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ire15.jpg

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~~ NON AMAR MAI UN POETA ~~
Non cadere in amore con un poeta
perché siamo in grado di trovare la bellezza in tutto ciò
che ci circonda.
Notiamo la minuzie in ogni volto e
orbitiamo come satelliti fuori dal mondo.
Ragazza perché piangi se la tua pelle
è sbocciata come una rosa?
Non possiamo lasciare perdere queste emozioni;
per Tutti gli altri, stranezze...
noi raccogliamo, siamo una tela bianca.
Riempiamo le pagine con l'inchiostro per coprire il silenzio,
il nostro potenziale è la nostra convinzione.
Diamo emozioni, siamo capaci di far dimenticare,
laviamo i cuori.
Non cadere in amore con un poeta,
siamo la speranza che qualcuno vuole sentire,
trascorriamo le notti senza dormire a sognar
labbra rosse come bacche, la nevicata bianca del tuo sorriso.
In primavera spargiamo il polline di paure pallide;
in estate sudiamo spontaneità.
Tutto questo sentimento,
tutte queste parole spaventano, ma:
"Io non sono una immagine io sono questo
Io non sono una manciata di costellazioni,
io sono questo... niente di più e niente di meno”
Versi o strofe; in, e non in rima,
posso essere il tuo capolavoro?
O la tua antologia?
Non cadere in amore con un poeta ,
perché passeremo una vita
cercando di trovare il modo migliore
per descrivere come ci hai lasciato… sgretolare,
sotto il peso dei tuoi:
“Noi Eravamo…”​
 

AnnaelSidel

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Racconti Umani.

~~ LA MALEDIZIONE DELL'IMPERATORE ~~

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SIYAN era il 1° figlio della Concubina Imperiale Kumi Pei, di nobile famiglia.
La Concubina grazie al potente potere politico ed economico della sua famiglia, riuscì a far eleggere il figlio alla massima carica: Imperatore.
Fu una vera sorpresa.
SIYAN era un grande Mistico di lui si diceva che conosceva diverse forme di «magia» tra cui la potente magia della Necromanzia.
Intorno a lui giravano strane «voci» come quella che lo vedeva «amico» di strani personaggi con cui spesso s'incontrava.
Ci sarebbe da discutere su come gli Uomini giudicano una persona «strana» ma andremmo fuori tema.
SIYAN era molto intelligente, ovviamente si era potuto pagare i migliori precettori grazie alla sua ricca famiglia, ma anche qui ci sarebbe da fare una distinzione tra «colto» e «intelligente».
Ma questo era il minimo, SIYAN era conosciuto per la sua «bontà d'animo e di cuore» non vestiva mai in modo elegante, se usciva di casa con i soldi in tasca tornava sempre senza, li donava a chi aveva più bisogno, andava di casa in casa a curare le persone malate.
La sorpresa fu proprio questa: poteva un uomo così sedere sul trono Imperiale?
Manco a dirlo e manco a pensarlo, la sua politica fu «subito» popolare e liberista al punto che si andava in giro a dire:
«nelle città, finalmente si sente profumo di un Vento Riformista»
l'Imperatore venne detto: SIYAN il BUONO
Manco a dirlo e manco a pensarlo, che un uomo del genere si crea dei favori; pochi, e si crea dei nemici; molti.
Ora, sul trono Imperiale vi erano stati dei «Crudeli» dei «Sanguinari» ma mai un uomo si era seduto su quel trono da prendersi il titolo di «buono», SIYAN era intelligente, ricco di famiglia, trovare un «ricco padrone» buono vivo era impossibile, il cimitero invece ne era pieno.
Polemiche e malessere regnavano sulla capitale, iniziarono ad espandersi fino ai più piccoli centri abitati, non vennero neppure scartati i casolari in cima alle montagne.
I primi furono i proprietari dei terreni sconvolti dalla Riforma Agraria, poi venne il turno dei commercianti e in ultimo le grandi Corporazioni che tenevano i loro monopoli.
SIYAN andò a toccare anche la politica di «palazzo» e anche la «giustizia» venne rivisitata con un nuovo codice.
A quel punto la rete di amicizie dell'Imperatore iniziò a rompersi.
Il fratello di SIYAN venne trovato morto in circostanze misteriose, sparirono anche alcuni suoi parenti che avevano avuto incarichi importanti, alla madre gli vennero tolti tutti gli agi da concubina imperiale; lo stesso Imperatore riuscì a scampare a Trè attentanti.
SIYAN iniziò a vedere solo amici fidati uscendo raramente dalle sue stanze, mandava ugualmente avanti la sua riforma e venne detto: l'Ombra Buona; l'Imperatore c'era ma nessuno lo vedeva.
Un giorno, appena si concluse un incontro, un Giudice di nome SEJ chiese udienza privata all'Imperatore; essendo un suo caro e vecchio amico l'Imperatore SIYAN gli diede udienza nelle sue stanze private.
Si narra che questo «caro amico» fece notare all'Imperatore la vera situazione dell'Impero, ormai giunto sull'orlo del collasso, tale fu il dispiacere e lo sconforto che SIYAN si tolse la vita buttandosi dalla finestra.
Si spense così l'Imperatore SIYAN detto il BUONO, che per motivi ignoti non venne neppure sepolto nel cimitero Imperiale; a dirla tutta nessuno seppe mai che fine fece il suo corpo.
Sul trono salì; guarda le coincidenze, SEJ.
Indovinate cosa fece subito SEJ? andò avanti con la riforma del caro amico SIYAN?
se avete risposto: NO, avete già capito tutto.
SEJ tolse, cancellò, bruciò, distrusse ogni traccia di SIYAN, solo grazie ad alcune pergamene ritrovate in circostanze misteriose fu possibile recuperare la figura storica di questo Imperatore.
SEJ restò sul trono per 30 anni, venne trovato morto nel suo letto, la morte parve naturale e tutti in coro dissero: Amen.
Salì al trono l'Imperatore ZHO; dopo 30 anni di regno anche lui morì.
Venne il turno di GYO ad anche lui dopo 30 anni di regno morì.
Toccò a MOJ ed anche lui dopo 30 anni di regno morì, durante una ricca cena finendo con il viso dentro il piatto che stava piacevolmente mangiando, morto stecchito.
A questo punto qualcuno fece per la prima volta l'uso della parola: maledizione.
Gli Umani si dividono quando sentono alcune parole, ci credono, non ci credono, cercano spiegazioni e prove.
 
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AnnaelSidel

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Salì al trono OMEJ, era giovane; 35 anni.
Lui non ci crede, non crede a niente, Dei, Angeli, Spettri, Fantasmi; baggianate!
frutto dell'immaginazione, della paura, mezzi usati dai cialtroni a danno dei deboli di spirito.
OMEJ non ci crede ma dopo 30 anni di regno muore! trovato a letto con gli occhi spalancati.
Sul trono sale PHI; anche lui non ci crede ma intanto fa eliminare, uccidere a vista, chi va in giro a parlare o scrivere, che sul trono Imperiale è scesa una Maledizione.
Giustizia senza processo e senza pietà chi usa e viene sentito dire la parola: maledizione; anche se questa viene usata come semplice imprecazione.
Verrà ritrovato cadavere in uno sgabuzzino buio e senza finestre, dove si era chiuso dentro poco prima dello scadere del suo 30° anno di Regno.
A questo punto la Maledizione c'è! tutti ci credono, non è una credenza popolare, sugli Imperatori è scesa una Maledizione.
Ovviamente si cerca di "tappare" la falla, come è possibile che Colui che regna con il Potere Divino sceso in terra, sia vittima di una Maledizione?

Non sorride il giorno della sua nomina l'Imperatore KEI; inizia a consultare grandi maestri di magia, scava a fondo, vuole vederci chiaro ed ecco che vengono scoperte le pergamene che parlano dell'Imperatore SIYAN detto il BUONO.
KEI scopre che SIYAN era morto all'età di 30 anni; coincidenza? fatalità?
era stato molto amico di una stirpe che portava il nome di: ELFI.
Gli ELFI erano creature delle fiabe, buoni per mandare i bambini a letto, creature magiche in grado di sfidare il più orrendo Male presente in terra.
KEI fa l'errore di scrivere la parola ELFI su un editto Imperiale e si becca subito la nomea del pazzo allucinato, che passa il suo tempo e fumare erbe pericolose e beve elisir di dubbia produzione.
KEI indaga su questo strano popolo, c'è chi dice di averli visti, sono simili agli Umani e si nascondono tra loro, devono tenere lo orecchie coperte perchè le loro sono a punta, parlano correttamente tutte le lingue dei Umani persino i loro dialetti è difficile individuarli.
KEI vuole conoscere ogni leggenda che parla di questa stirpe, si dice che sono figli della Terra, altre dicono che sono caduti dal cielo, sono sulla Terra da molto prima della comparsa dell'Uomo, e ciliegina sulla torta: sono Immortali.
KEI indaga e forse sarebbe stato in grado di scoprire la verità, ma dopo 30 anni di regno... crepa.
Salgono altri Imperatori e dopo 30 anni di regno uno dopo l'altro crepano secchi.
Il bello è che la gente comune, il popolo che subisce le angherie di codesti Imperatori se la ride
«portiamo pazienza tanto tra 30 anni crepa! se sei fortunato e campi fino a 90 anni ti vedi 3 Imperatori tirare le cuoia!»

Quando sale al trono l'Imperatore ARATA, sui muri delle città compaiono le scritte:
«30 maggio 142 sarà l'ora della tua morte Imperatore Arata!»
Immaginatevi come gli giravano ad ARATA.
L'Imperatore aumenta le tasse; mette una taglia su coloro che si divertono a scrivere sui muri; ma dentro di lui ci pensa, e come se ci pensa a quella funesta data.
Ordina che al primo giorno nel suo 30° anno di governo, dallo scoccare fino alla fine di quel giorno, ci siano insieme a lui 10 curatori ed ogni genere di medicamento conosciuto dall'uomo.
ARATA ci crede, ci crede a tal punto che la corte imperiale si riempie di ogni genere di lestofanti: falsi dottori, maghi di basso livello, vecchiette che si dicono streghe.
Tutti questi mangiano alle spalle di ARATA, le casse Imperiali vanno a picco al punto che qualcuno vuole uccidere prima dello scadere dei 30 anni, l'Imperatore ARATA.
Il giorno arriva, ARATA gira personalmente la clessidra, e il primo granello di sabbia scende, è iniziato il suo 30° anno di regno.
Intorno a lui ci sono 10 curatori, fuori dalla stanza uno stormo di altri curatori, maghi, necromanti; nel cortile del palazzo una ressa di lestofanti pronti ad accorrere in aiuto.
La giornata passa lenta, ARATA non mangia, resta seduto per quasi tutto il tempo.
La sua non è stata una "vita" non ha mai vissuto veramente, sempre, ogni giorno aveva il pensiero fisso su questa data.
Mancano 30 minuti al termine del fatale giorno, ARATA si è alzato e cammina nervoso guardando il fratello ISEI, già pronto a prendere il suo posto.
ARATA guarda la clessidra, la sabbia è quasi finita, sospira, si ferma, apre la bocca, non esce nessun suono; e come uno straccio si accascia al suolo; morto stecchito.
Infarto?... i medici dicono di no.
Il fratello ISEI sale al trono ed inizia il suo regno facendo pulizia, via dalla corte tutti questi falsi maghi, predicatori, streghe ed affini.
Lui ha un pensiero:
«se tra 30 anni di regno morirò, me la voglio godere! non farò come mio fratello!»
ISEI
delega altri per ogni incarico, lui passa il tempo con le donne, mangia e beve; i curatori gli trovano un brutto male, gli dicono che ha poco tempo di vita, forse 6 o 9 mesi, una vita più tranquilla, regolata, un cambio di alimentazione forse potrebbe... no! lui alza le spalle e prosegue nella sua opera di autodistruzione.
Gli preparano le bara e la tomba ma... ISEI non muore!! cade dalle scale batte la testa; un colpo da lasciare morto a terra il poveraccio, ma lui NO!... si sanguina, servono giorni per riprendersi ma NON CREPA!
Muore esattamente dopo 30 anni di Regno mentre sta facendo il bagno con le concubine; una di loro dice:
«mi è parso che sulla spalla dell'Imperatore, per alcuni istanti... è comparso uno strano... glifo...»
la concubina è obbligata a fare uno schizzo.
 
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AnnaelSidel

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Sale al trono l'Imperatore IWAO; grande era la sua sete di conoscenza.
Due domande lo tormentavano:
"gli Elfi esistevano veramente? a chi apparteneva quel glifo?"

IWAO trasse delle conclusioni personali e si vide bene nel scriverle nel diario personale:
«SIYAN detto il BUONO, deve aver conosciuto questa stirpe e grazie a loro deve aver appreso magie sconosciute agli Umani.
Non si buttò dalla finestra, venne gettato di sotto e nel tentativo di non venire ucciso si era aggrappato sulla spalla del suo assassino... vistosi perduto, ha lanciato una maledizione... una maledizione legata all'età della sua morte... 30 anni... questo è il Glifo di SIYAN... l'imperatore Buono...»

noss campo aperto.jpg
Dopo la morte di SIYAN detto il BUONO, 30 imperatori morirono in circostanze misteriose al compimento del loro 30° anno di Regno.
IWAO vide bene di non rendere nota la sua ipotesi, anche lui morirà dopo 30 anni di Regno e sarà seppellito nel luogo dove sono sepolti i suoi predecessori, dove sulle loro tombe vi è scritto:
«Dinastia dei Maledetti»

 
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AnnaelSidel

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~~ L'INEVITABILE FATO ~~
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Per 1000 anni gli elfi abitarono in splendide terre.
Di questi 1000 anni, 100 anni andarono persi in una guerra fratricida che segnò la separazione delle stirpi; 600 anni andarono persi nella lotta contro le Forze del Male, una guerra che portò gli elfi sull'orlo dell'estinzione.
I restanti 300 anni gli Elfi regnarono in pace e nulla tormentava le loro felici giornate, fu allora che arrivò la stirpe degli Umani.
Gli Elfi Scuri si recano in un luogo lontano da loro, un angolo remoto circondato da grandi montagne e chiamarono quel luogo: IRE LOISSEA
il Regno degli Elfi Scuri celato alla vista degli umani.
Ma la stirpe dell'Uomo è nomade, ha sete di potere e di dominare su ogni terra, su ogni suo simile, sugli animali... su ogni cosa dove il suo occhio assetato e mai sazio cade.

Gli Elfi sono curiosi... vi era una legge voluta da Annael; non era sul trono ma vi era la moglie, seguiva senza farlo sapere i consigli del marito; la legge era questa:
«gli Elfi non devono interferire nella vita degli Umani»

Vicino al regno celato degli Elfi venne ad abitare un Clan di umani, presero dimora nella grande foresta sul lato opposto del Regno degli Elfi. Le alte montagne li tenevano lontani, non vi erano passi accessibili per gli Umani, questo fu un sollievo per lo sguardo di Annael che vide in quella stirpe un Fato crudele sul popolo degli Elfi.

Ma la curiosità era tanta e chi fu a non rispettare la legge voluta da Annael?

Sangue del suo sangue, la pestifera pettegola figlia maggiore: Hunien Sidel.
L'elfa si camuffò tra questi Umani, teneva le orecchie coperte per il resto sembrava una di loro. Gli Elfi apprendono velocemente qualsiasi cosa e per Hunien fu facile imparare la lingua di questo Clan di Umani. Ne seguì le vicende ed iniziò ad amarlo, erano Umani rispettosi della natura, avevano un grandissima cura del bosco, erano molto religiosi passavo gran parte del loro tempo a pregare. Ma erano anche tanto giocosi e fu proprio per gioco che Hunien inizò a destar sospetti; correva troppo veloce per essere una Donna Umana, e durante una gara di corsa il velo che nascondeva le sue orecchie scivolò... lei arrivò prima e saltava contenta mentre gli Umani erano rimasti a bocca aperta ad osservare le sue «strane» orecchie a punta.
Venne portata alla presenza del loro Sacro Consiglio, venne tempesta da mille domande, e lei; buffona di natura disse con la tipica aria di superiorità che solo un Elfa Scura può avere:

«voi non sapete chi sono io! non mi potete trattenere! nessuna prigione, nessuna catena mi potrà mai fermare!
posso inviare un messaggio mentale e verranno a salvarmi!»

la domanda ovvia fu: «chi verrà a salvarti?»
e la risposta: «mio padre! e sarà lui a punirmi... temo... anzi sicuramente...
mio padre è il marito di mia madre... be questo è ovvio...
mia madre è una Regina! esigo di essere trattata secondo la mia autorità!
io sono una Principessa Elfa Scura!»

Il Sacro Consiglio, formato da Saggi e Nobili Anziani pensò che era pazza. Non venne messa in prigione, la trattarono come una gradita ospite, vigilandola notte e giorno.
Hunien avrebbe potuto scappare ma il suo pensiero era:

«di sicuro verrà mio padre... così si renderà conto che questi Umani non sono così male...»
LUTHIEN che ha il potere di vedere ogni mente degli elfi e di sapere dove sono, andò in cerca dell'amata sorella; quando seppe cosa gli era successo tornò ad avvisare i genitori.
ANNAEL non ci pensò due volte, ordinò di armare 5 Noss Dagor e marciò verso la capitale di questo Clan di Umani.
La sorpresa fu enorme, gli Umani restarono di sasso alla vista degli elfi armati.

Gli Elfi diventarono così molto amici di questi Umani e li aiutarono.
Questo Clan in pocò tempo diventò un popolo prestigioso, destando sospetti all'Imperatore.

ire 15.jpg
LETTERA ALL'IMPERATORE
"Su richiesta del NOSTRO NOBILE IMPERATORE.
Abbiamo le prime prove, gli ELFI esistono!
Sono a noi superiori, difficile individuare una di queste creature; riescono a rendersi invisibili allo sguardo degli Umani; le loro caratteristiche fisiche sono simili a quelle degli UMANI; possiamo distinguerli solo dalla forma delle loro orecchie, la cui parte finale è a punta.
Non sono forti, ne hanno una corporatura robusta, sono veloci e agilissimi, grazie a queste loro doti basta 1 ELFO per tenere testa a 5 esperti guerrieri Umani.
In attesa di presentarmi a corte per altri chiarimenti
Il servo fedele WAENG la Spia"


RAPPORTO DEL CAPO DELLE SPIE KAPUNK. MISSIONE: RACCOGLIERE PIU' INFORMAZIONI POSSIBILI SUGLI ELFI.
. Dopo la scomparsa misteriosa della spia Waeng mi sono recato tra il popolo del bosco.
.Incontro con vecchio centenario riporto la sua testimonianza:
UNA MATTINA VIDI ARRIVARE DELLE STRANE PERSONE,
ERANO SCESE DAI MONTI
RICORDO CHE VIDI VENIRE VERSO DI ME UNA DONNA
SORRIDEVA ED ERA BELLISSIMA, RICORDO PERFETTAMENTE LE SUE PAROLE
ELEN SILA LUMMEN OMONTIELVO[*]
.conclusione: credo fermamente che questo popolo sia aiutato da un'altra stirpe.
.ritengo che questo popolo si da considerarsi una minaccia.
In attesa di presentarmi a corte per altri chiarimenti
Il servo fedele KAPUNG, capo delle spie"

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[nota: L'Impero aveva preso coscienza di una possibile Stirpe dal nome: ELFI
In riferimento a questo, vedere:
CRONOLOGIA
~~ LA MALEDIZIONE DELL'IMPERATORE ~~

L'Impero apprende degli Elfi grazie a SIYAN, che tra l'altro era originario del popolo che abitava il bosco, sicuramente da giovane è venuto a contatto con gli Elfi e da loro deve aver appreso insegnamento]
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AnnaelSidel

Utente attivo
L'Impero inviò una Legione per far valere il diritto di Vassallaggio Imperiale, ma venne respinta. Nei ranghi delle truppe del popolo del bosco vi erano gli Elfi camuffati da soldati Umani.
L'Impero chiamò a raccolta tutti i suoi alleati.
Gli Umani addestrarono i soldati ed i migliori diventarono gli ASSASSINI NERI, gli Elfi li chiamarono:
CURULUM
erano umani in grado di uccidere un elfo, perchè la Magia degli Umani si era evoluta ed anche loro erano in grado di sfruttarla, nascondendosi ed uccidendo nell'Ombra.
Gli elfi abbandonaro il bosco ed il suo popolo al loro destino, ma qui; narra la leggenda:
«ANNAEL SIDEL inviò in aiuto a questo popolo un suo carissimo amico di nome MIN; era un orfano che Annael aveva preso sotto la sua tutela al punto di avergli concesso il nome di:
MIN SIDEL.
MIN diventò un grande generale tra gli umani ma un giorno gli Assassini Neri gli fecero un tranello e lo uccisero;
HUNIEN SIDEL andò a riprendere il corpo dell'elfo»


¤ ¤·´¯`·••¤° °¤••·´¯`·¤ ¤​
[Nota: le vicende di MIN sono narrate nel dramma:
~~ LE TRAPPOLE DELL'ANIMA ~~
con dedica: "all'amico delle stelle le cui storie tengo nel cuore"
MIN non è un nome comune tra gli Elfi, ciò presume che il dramma narra la vicenda del MIN che ANNAEL adottò come figlio:
MIN SIDEL
la dedica ne è una prova ulteriore.
Alcuni Elfi hanno sempre fatto confusione perchè anche ANNAEL ha preso l'EPESSE di:
MIN
ed anche Annael è orfano come il MIN presente nel dramma.
Questa confusione del nome; si dice, è stata presa anche dalle spie Imperiali il cui reale obiettivo era: ANNAEL detto MIN
e non il generale MIN che era il suo vero nome.
MIN Generale non è sicuramente «umano» la prova è nella frase finale del Guerriero:
[guerriero‭] mia signora è la verità... lo abbiamo trovato sorridente tra le braccia di un bambino...
‭gli altri piccoli elfi lo circondavano... ha detto il vostro nome... e poi ha detto...
‭madre, padre, vostro figlio è tornato a casa... ed è spirato... felice tra le braccia del bambino....
stavamo riportando il corpo per dargli degna sepoltura da eroe ma strane creature simili ad Elfi ci hanno fermato,
una di loro; una femmina ha raggiunto la lettiga su cui giaceva il Generale e ha detto...
‭costui è un anima di luce, riposerai tra i grandi eroi di Elvenar... onore a colui che sempre difende i deboli,
che ha il cuore sempre da bambino...
‭poi è successo qualcosa, un lampo di luce accecante, mai vista una magia del genere,
siamo svenuti e quando abbiamo ripreso i sensi il corpo del Generale era sparito...
la femmina
che si china sul corpo del Generale è:
HUNIEN SIDEL
inviata dal padre per riprendere il corpo di Min e di riportalo tra gli Elfi.
Il dramma è scritto da Annael e la frase: «simili ad Elfi»
è per velare l'esistenza degli Elfi e di mettere nelle menti degli Umani il dubbio che vi siano altre stirpi.
Se vuoi mantenere un segreto devi dare al tuo nemico un'altro segreto e poi ancora un'altro, ed un'altro ancora]

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La morte di MIN SIDEL fu una tragedia, gli Elfi Scuri sono in grado di provare la vendetta e più che mai la vendetta era entrata nello sguardo di Annael per la perdita del caro amico, ANNAEL era anche tormentato di aver lasciato da soli questi Umani che verso gli Elfi avevano sempre palesato: amore e grande rispetto ed avevano fatto di tutto per tenere nascosta l'esistenza degli Elfi.
L'Imperatore è pronto a chiudere il conto con questo popolo che si è a lui ribellato.
Ha inviato 33.000 mila Legionari per porre fine alla rivolta.
Il popolo si è rafforzato in un ultima difesa, come gli Elfi gli avevano insegnato si erano appostati nel fitto bosco.
ANNAEL SIDEL richiama 10 NOSS DAGOR; 5000 mila elfi scuri e decide da aiutare gli Umani.
Grande fu lo stupore nel rivedere gli amici Elfi al loro fianco.
Metti 5000 Elfi Scuri assetati di vendetta dentro un fitto bosco e il risultato è:
speranza di vincere = zero.
Sebbene gli elfi preferiscono una guerra logorante contro i mortali Umani costringendoli ad addestrare sempre nuove truppe, questa fu una guerra lampo, durò solo 5 giorni.
Gli elfi Scuri e il popolo del bosco massacrano 33.000 mila legionari, nel luogo che verrà chiamato:
LE CASCATE DEL LUTTO

ANNAEL non ha tenuto conto di una cosa, che vendetta chiama vendetta.
Sale al trono l'Imperatore KINTAH il Guerriero.
KINTAH è astuto, sfida gli Elfi in campo aperto.
ANNAEL non cade nel trabocchetto ma sul trono regna la moglie che accetta la sfida dell'Imperatore.
Gli ASSASSINI NERI riesco a catturare ANNAEL e sua figlia HUNIEN, pedine importanti per la battaglia, l'ordine dell'Imperatore è chiaro:
«non devono essere uccisi, li voglio ai miei piedi!»
La loro assenza causerà la sconfitta degli elfi e dei loro alleati umani e la morte della moglie di ANNAEL.
Il popolo del bosco riesce a trovare Annael e Hunien, i due elfi vengono liberati e fanno ritorno ad IRE LOISSEA.
Alla notizia della scomparsa della moglie Annael si chiuderà nella sua torre, mentre il popolo lo elegge sul trono degli Elfi Scuri; la figlia Hunien darà inizio ad un lunga ed estenuante guerriglia contro l'Impero combattendo al fianco del popolo del bosco sopravvissuto, in attesa che il Sovrano degli Elfi Scuri; suo padre... esca dalla sua torre o che il sguardo veda il prossimo Fato del popolo degli Elfi.

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[n.d.a. ELEN SILA LUMMEN OMONTIELVO[*]
il più bel saluto che un Elfo ti possa rivolgere...
il miglior saluto Elfico scritto da Tolkien nel linguaggio Quenya da lui inventato:
Una Stella Brilla nell'ora del nostro Incontro]
 
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AnnaelSidel

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~~ La Casata della Stella Brillante ~~
Uno dei motivi che spinse Annael a fondare questa Casata fu il problema degli «orfani» Elfi.
Gli Elfi Scuri hanno sempre schierato sia maschi che femmine ogni volta che si è presentata una battaglia; questo ancor prima della totale separazione dalle altre stirpi.
le Elfe Scure sono sempre state «riluttanti» alle leggi degli Antichi Sovrani che vietava il combattimento alle Elfe, è noto a tutti che le Elfe Scure piuttosto che restarsene a casa e accettare le leggi, si travestirono da maschi per aiutarli nella lotta contro le Forze del Male.
Annael era orfano ed era stato adottato, sappiamo quanto un Elfo sia molto legato alla famiglia, il rischio che il piccolo Elfo si «lasciasse morire» era una lancia nel cuore, ed Annael aveva provato questa brutta esperienza.
La Casata diede ospitalità a numerosi piccoli elfi, Annael fece edificare la «Torre dei Sidel» e la Casata diventò il Clan Militare degli Elfi Scuri.
In seguito ad ogni NOSS DAGOR venne affidato il Comando ad un Sidel.

Albero Genealogico [1° Millennio]
albero annael.jpg
da notare che la lettera "Iniziale" delle 6 figlie di NEMACIL SIDEL formano il nome ANNAEL
mentre l'iniziale delle 5 figlie di TINUVIEL SIDEL formano il nome SIDEL


I 25 NOSS DAGOR SIDEL [1° MILLENNIO]
copia 1.jpg

Sebbene venga riportata la data del 1° MILLENNIO, questi 25 Clan da Battaglia [Noss Dagor] furono pienamente effettivi con la fondazione della città di IRE LOISSEA [2° MILLENNIO]
Mentre gli altri Noss sono formati sia da maschi che da femmine, il Noss Dagor di HUNIEN SIDEL recluta ed addestra esclusivamente Elfe.
Dopo la sconfitta subita contro l'Imperatore:
[Vedere: ~~ L'INEVITABILE FATO ~~ ]

gli Elfi si ritirano nel Regno celato di IRE LOISSEA, ed ANNAEL diede l'ordine ai Comandanti di sciogliere i NOSS DAGOR; un Comandante richiama e scioglie il NOSS solo su ordine del Sovrano.
Tutti ubbidirono al volere del Sovrano tranne un Comandante: HUNIEN SIDEL
La figlia maggiore di Annael non fece ritorno nel Regno Celato e restò al fianco degli Umani a dare aiuto e combattere al loro fianco; la figlia ritornava solo per reclutare le Elfe che perdeva durante le battaglie. Per questo motivo il NOSS DAGOR di HUNIEN è considerato il migliore in assoluto, ovunque ci sia stata una battaglia le Elfe erano presenti per la difesa della Libertà.


 
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AnnaelSidel

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~~ MARILLA SIDEL ~~

HUNIEN SIDEL adottò 2 elfe, la prima si chiamava ARAN e la seconda MARILLA.
ARAN si attaccò alle sottane di Hunien e diventò la sua figlia prediletta, da lei ricevette tantissimi insegnamenti. ARAN era dolcissima e mite e si adattò al temperamento autoritario della madre adottiva. Quando diventò adulta, diede segni di «stranezza»; caratteristica comune di ogni SIDEL.
Le Elfe adorano le loro lunghe, colorate, lischie e mosse chiome; ne vanno fierissime e tra loro anche se non lo manifestano, sotto sotto vi è una «leggera» competizione.

[Nota: gli elfi sono «altezzosi» e questa caratteristica li porta spesso e volentieri a competere tra loro, sono «scaramucce» amichevoli, per divertirsi; nel linguaggio elfico non esiste la parola «offendere» e neppure la parola «torto» gli Elfi non hanno la minima idea di cosa siano, la loro lingua sincera e tagliente ha creato moltissimi problemi con gli Umani:
«elfo tu mi hai recato offesa! elfo ricordo ancora il torto da te subito!»
Gli Elfi sono incapaci di offendere e di far dei torti, la loro sincerità e il loro modo di fare e sopratutto di ESSERE non viene capito dagli Umani, in parole semplici: un Elfo non si rende mai conto di poter offendere un Umano, un Elfo non è mai cattivo ne fuori ne dentro.
Un Umano che giustamente può sentirsi offeso, deve badare a non oltrepassare la sottile linea che separa l'offesa dalla cattiveria.
Gli Elfi percepiscono la cattiveria in tutte le sue forme e il loro ESSERE li porta a questa conclusione:
Se sei: NAER [cattivo] e quindi: NAEGRAD [causa di dolore] sei associato al: UM [malvagio]
Gli Elfi non hanno "morale" seguono semplicemente quello che la Natura fa da miliardi di anni, le due forze collaborano per uno scopo comune, gli Elfi riportano Ordine nel Caos generato dal Male.
Questo ha reso gli Elfi i primi ed i più spietati nemici delle forze del MALE, gli Elfi non pensano di rendere grazia e giustizia al MALE:

A UM! HA DANGEN!!
[il Malvagio! va ucciso!!]


Stavamo parlando di ARAN... la figlia maggiore di HUNIEN SIDEL aveva scelto di portare un taglio di capelli corto... per essere precisi a «caschetto» con tanto di frangia a coprire i suoi splendidi occhi smeraldo. Più volte venne ripresa dalla madre, ma ARAN per la questione «capelli» non cedette di un solo centimetro.

La seconda figlia adottiva di HUNIEN SIDEL prese il nome di:
MARILLA SIDEL
pur amando Hunien come se fosse la sua vera madre, non fu per nulla accondiscendente come la sorella ARAN al carattere autoritario della madre; le due elfe erano uguali. MARILLA mantenne quello spirito libero e selvaggio, madre e figlia tennero un certo «distacco» tra loro in ogni senso, non c'era discussione che finiva con una litigata. Attenzione a non pensar male! HUNIEN e MARILLA si amavano moltissimo e si rispettavano, il problema è sempre quello: non lo davano a vedere.

MARILLA prese la via della Spada e non quella della Magia.
Gli dedicò tutta la sua vita, il suo cuore ed il suo spirito.
MARILLA aveva lunghi capelli viola che teneva legati in una treccia.

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Ad IRE LOISSEA vi era un Elfo di nome VEANTUR, lo si vedeva raramente perchè preferiva restare sulla riva del fiume adiacente alla città; la sua vita, il suo cuore ed il suo spirito gli aveva donati all'acqua, l'Elfo stesso sembrava un ruscello, vestiva sempre in azzurro con ricami in bianco, il colore dei suoi occhi mutava a secondo del colore del fiume.
Legata alla cintura portava una conchiglia bianca che suonava quando la sua barca attraccava al molo del fiume o quando salpava; questa conchiglia era un ricordo del grande mare.

VEANTUR attirava folla ogni volta che salpava o che tornava per via della sulla splendida voce;l'avrete già capito tutti che per le Elfe in cerca di marito, quella della bella voce era una «bella» scusa plausibile per allontanarsi dai genitori e andare a vedere VEANTUR, che a dirla tutta era molto carino, il che non fai mai male; anche qui serve una nota a riguardo.

[Nota: nella lingua elfica non esiste il termine: BRUTTO; di conseguenza è impossibile che un Elfo o un Elfa siano «brutti», gli Elfi; esteticamente parlando, sanno di ESSERE BELLI, punto.
In fatto di «estetica» gli Elfi sono imbattibili! Hanno una «vanità» che neppure l'Universo è in grado di contenere! Ma questo può anche dipendere molto dalla loro stirpe di appartenenza.
Vi sono stirpi Elfiche che non mettono piede fuori di casa se non sono assolutamente perfetti!
Dalla punta dei capelli fino alle calzature, nulla deve essere fuori posto e nulla indossato casualmente.
Mai un elfo dirà: «oggi mi sento felice e metto la camicia gialla!» ma assolutamente scordatevelo dalla testa!
Capelli: non ci sono problemi di doppie punte, e questo è già qualcosa... in ordine, cavezzi, profumati, puliti.
Prima di uscire usano i loro sensi per sentire che tempo c'è fuori:
«ummm... oggi c'è vento da Nord, devo girarmi verso Est altrimenti la piega dei capelli non si vede bene e il profumo si perde troppo nell'aria!»
Viso: le Elfe Scure hanno imparato dalle Donne Umane a truccarsi... raramente un Elfa Scura esce di casa al «naturale». Ore e ore davanti allo specchio per curare tutto nei minimi dettagli.
mani, piedi: le Elfe Scure non hanno unghie... ma artigli! il colore preferito in battaglia è ovviamente il Nero o il Rosso Sangue, mentre in giorni normali spaziano tra tutti i colori; tranne il Rosa e l'Arancio, colori poco apprezzati tra gli Elfi Scuri per non parlare del MARRONE un vero «scempio estetico» per gli Elfi in generale, mai un elfo indosserà un colore MARRONE o simile, se costretti piuttosto che indossare un MARRONE vanno in giro nudi!
I maschi?... peggio! il vestito ha una piega? lo si cambia? ma stiamo scherzando? lo si butta!!
è rarissimo trovare «sarti» tra gli Elfi perchè potrà anche essere il sarto più bravo nell'intero Universo è impossibile che riuscirà ad accontentare pienamente la vanità degli elfi! gli Elfi si fanno da soli i loro vestiti, maschi compresi! Gli elfi studiano le posture del corpo per far risaltare i loro vestiti! ma andiamo oltre altrimenti vengono scoperti segreti troppo... assurdi.
In ultimo gli oggetti per adornare la figura... e qui... c'è da diventare pazzi...
Gli occhi degli Elfi adorano tutto ciò che brilla!
Non è una eresia asserire che gli Elfi arrivano al punto di uccidere o di scatenare guerre per una Gemma!
Si dice che: gli Elfi "perfettiti" siano «attirati» dagli Umani, nel vedere le loro donne «arruffate e spettinate» a volte vestite «trasandate» con un miscuglio di colori da pungo in un occhio. I maschi Umani dai modi «rustici» e dal linguaggio «colorito e farcito» di parole strane dal suono orrendo.
Morale: troppo assurdo? troppa vanità? troppo ego? andante da un elfo maestro in questa «arte» e vi risponderà: può essere... ]


Eravamo fermi a VEANTUR e alla sua splendida voce capace di attirare folle sulla riva del fiume. Il suo canto più famoso era questo:
I GAER ESTÂ…
I MATHA GWAEW?
TELIL GWANUR… TELIL MELLYN
LINNAM I AERLINN
I GAER ESTÂ
MANNEN GLÎ A CERDYF I AUR
MIN EIRIN A HELEDIR
NAE!… I CIRION AVO FAR SEN MANADH…
ANIRÂM I GWING
ANIRÂM I GAER…
TELIL GWANUR… TELIL MELLYN
I GAER ESTÂ
MUIL UIN LHÛN…
BRUI I ROMRU
PANNAM I HÛN
I GAER!… I GAER…!

[il mare ci chiama lo senti il vento? Venite fratelli… venite amici
Cantiamo la canzone del mare, il mare ci chiama.
Ho mangiato miele e mele renette al mattino
tra margheritine e Martin Pescatori
ahimè!… al marinaio non basta questa beatitudine…
vogliamo la schiuma spruzzata dalle onde
vogliamo il mare…
Venite fratelli… venite amici, il mare ci chiama
schiavi del blu…
Alto il suono dei corni, riempiamoci il cuore…
Al mare!… al mare…! ]

VEANTUR ridava nel cuore degli Elfi il bellissimo ricordo del mare, ogni volta che partiva gli Elfi si radunavo nel prato per salutarlo; non proprio tutti, c'era una persona... un Elfa in particolare che mancava sempre.
 
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AnnaelSidel

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MARILLA era la figlia minore di HUNIEN SIDEL; tutti la conoscevano e la chiamavano: MAETHOR [guerriera]
la sua vita, il suo cuore, il suo spirito erano per due cose; la prima, che tutti sapevano: la spada...
e la seconda?... ovviamente VEANTUR.
MARILLA non era di pietra, anche lei aveva ceduto alla voce di quest'elfo... see va bhè... la voce... come a tutti capita, anche alla forte e gelida guerriera gli era salito il desiderio... di... bhe ci siamo capiti... e quando nella testa ti entra un desiderio è difficile dargli lo «sfratto» e cacciarlo via in malo modo, ora fate due conti: in rapporto con gli Umani per gli Elfi è triplicato... irrefrenabile... ma riescono a contenerlo.
MARILLA teneva celato il suo amore; cosa normale per gli Elfi celare le passioni fino al punto di struggersi... questa passione celata la trasmetteva alla spada, per lei l’arco era insufficcente.
La spada teneva a freno il suo cuore.
La sua forza era unica; la sua abilità impareggiabile, i maschi avevano il terrore di sfidarla in addestramento, nessuno era mai riuscito a mettere l'elfa in difficoltà.
Quando VEANTUR salpava e non era nei pressi della città, MARILLA compariva, quando VEANTUR tornava e vi era il rischio d'incrociare il suo sguardo, MARILLA scompariva da qualche parte nel fitto bosco.
Adesso... secondo voi, questo atteggiamento può essere sfuggito ad un occhio esperto ed accorto? risposta: no! bravi...
ma più che sfuggire all'occhio, può essere sfuggito ad una mente in grado di percepire ogni pensiero degli elfi? risposta: no! bravi...
VEANTUR era appena ritornato e MARILLA si era data alla macchia.
Credendo di essere sola iniziò a brandire la spada menando a destra e a manca fendenti nel vuoto per scaricare la rabbia, all'improvviso una voce arrivò alle sue spalle:
ENEG MAED NA TAMMA ÎA MARILLA
FUIA NA TAMMA TAN SA PRESTAD LE,
NAN SAD O DREGA SI

[sei abile a colpire il vuoto MARILLA prova a colpire quello che ti affligge, al posto di fuggire qui]

Si girò di scatto; sorpresa che qualcuno era riuscito ad ingannare il suo fine udito; con il fiato ancora spezzato chinò il capo rispondendo:
LUTHIEN!... NAD ISTON CARO AN EL?
[Luthien... cosa posso fare per voi?]

la prima cosa che fece MARILLA fu quella d'evitare di pensare, di fronte a lei era apparsa LUTHIEN, sua zia e potente incantatrice, forse era già entrata nella sua testa
A!… EG AVO CARO AN IM! LENDEN MARILLA…
MELLEN BE ER IELL...
IM CARO NAD AN EG... TELO O DELIAN!!

[oh!… tu non devi fare nulla per me! Dolcissima MARILLA… amata come una figlia… io farò qualcosa per te… smettila di nasconderti!!]

si, l'elfa la stava già sondando la mente e chissà quale genere di strano incantesimo gli aveva lanciato contro. MARILLA serrò forte gli occhi e strinse i pugni, non doveva e non voleva cedere.
Non riuscì a far nulla, si trovò con gli occhi aperti a fissare in quelli di LUTHIEN, ebbe uno scatto d'ira
Ú! EGO! AVO TRASTA I NÍN BELEG LÚTHIEN! EGO! EGO!
[no, vattene! non tormentare la mia testa oh possente incantatrice! vattene! vattene!]

Luthien sorrise e schioccò le dita.
Marilla sentì le braccia farsi molli, lasciò cadere a terra la spada.
La testa girava ma era una sensazione piacevole, il cuore era caldo e gli venne d'istinto gettarsi al collo della zia senza accorgersi delle lacrime che gli scendevano. LUTHIEN aveva capito tutto, LUTHIEN sapeva GIA' tutto, MARILLA capì che era inutile provare qualsiasi genere di resistenza; scappare via? la zia l'avrebbe fermata con un comando della voce. Aggredirla? si sarebbe ritrovata distesa a terra priva di sensi.
Dal cuore di MARILLA uscì questa frase
MELIN HO!… FIRI AN HO!
[io lo amo!… morirei per lui!]

Luthien la strinse forte a se, lentamente le due elfe si avviarono verso l'interno del bosco e Luthien creò una nube per non essere disturbate, e in quella nube diede consigli al cuore tormentato dell'amata nipote.

¤ ¤·´¯`·••¤° °¤••·´¯`·¤ ¤

Un giorno come tutti, VEANTUR salpò e guidò la barca sul fiume, gli elfi lo salutarono e lui iniziò ad intonare la sua canzone. Ma qualcosa era cambiato... ogni volta che salpava o che faceva ritorno, in cima al dirupo lungo il fiume compariva una misteriosa elfa che accompagna il suo canto con una piccola arpa in oro e con la sua voce gli faceva da controcanto.

VEANTUR restò incantato dal suono e dalla voce di quest'elfa misteriosa e la curiosità iniziò a tormentarlo.
Per primo chiese all'elfa il suo nome
«tu! lassù! dimmi chi sei!!» lei rispose gettando un fiore di gelsomino nel fiume e sparì come lepre inseguita da una volpe.
Disperato VEANTUR provò a tuffarsi, ma in quel punto la natura aveva reso la scalata impossibile anche per un elfo, giunto a metà salita della rupe si rassegnò anche perchè l'elfa era già sparita. Chiese aiuto agli amici.
Lui la notte prima andò in cima al dirupo e si nascose tra i cespugli, mentre un suo amico finse di essere lui indossando i suoi vestiti; VEANTUR era così disperato che diede all'amico anche la sua preziosa conchiglia; niente da fare, l'elfa sembrava già al corrente dello scambio di persona e non si presentò mai.

VEANTUR smise di andare sul fiume iniziando a girovagare in città.
Ovviamente il non vederlo al fiume e non sentirlo più cantare destò preoccupazione, forse l'elfo si era ammalato? impossibile, gli Elfi non si ammalano mai... tranne che... forse l'elfo si era innamorato?? Lui stesso ammise che stava cercando un elfa misteriosa e che mai e poi mai sarebbe tornato al fiume se prima non l'avrebbe incontrata, a costo di restarci secco! Fu un disastro!!
Le Elfe lo presero d'assalto, ognuna diceva di essere lei la misteriosa Elfa, ma VENATUR aveva il suono del canto stampato nella mente e scartava ogni pretendente. L'elfo, per usare una classica frase: «era conciato da sbatter via...» un cencio per lavare a terra era più fresco di lui.
VEANTUR si giocò la sua ultima carta, la sua ultima speranza... andò a chiedere consiglio ed aiuto al Sovrano, gli chiese di guardare nel suo futuro, se e quando avrebbe incontrato quest'elfa.
Sire ANNAEL si trovò spiazzato:
«è vero che conosco ogni elfo e elfa presente in città ed anche quelli che vivono nei suoi dintorni... ognuno di loro è nel mio cuore... sicuramente avrò visto nascere codesta elfa misteriosa... e caro fratello ed amico... io non posso usare il mio potere per vedere negli affetti, il mio sguardo vede solo sul destino dell'intero popolo degli Scuri... non vedo come posso aiutarti... <lo sguardo cadde sulle due figlie> a meno che... voi due pettegole... possibile che la cosa vi sia sfuggita? a voi due non sfugge nulla!»

HUNIEN guardò male il padre.
La parola «pettegola» era un termine che il padre aveva imparato dagli Umani, Hunien non lo digerì
«mi stai dando della ficcanasa!!?? a me!!» era la verità, ma detta così fece infuriare la figlia, ma Hunien s'infuriò ancora di più dentro di lei, come era possibile che a lei: HUNIEN SIDEL; Regina degli Affari Altrui, questa vicenda le era completamente oscura?
Chi in città può tenere nascosto un segreto? a lei! deviare i pensieri? chi??
HUNIEN sentì i brividi e lentamente si voltò verso la sorella Luthien
«TU!...TU! sangue del mio sangue! tu sai tutto! è opera tua! avanti sorella incantatrice e traditrice, svelami chi è quest'elfa! te lo ordino! sono io la più grande in grado!»

LUTHIEN non disse nulla e guardò verso MARILLA, fece un piccolo passo verso di lei poggiandole la mano sulla spalla, MARILLA senti la voce della zia nella sua testa
MELETH AVO GARNEN DOLEN
ARA LIM
TOGO LE PALAN
ATHAN I ANOR, ITHIL A GILIATH
NAN O I UIN AMAR
BE ER DOR SA AVO CUINA.
BAUGLANNECH I HÛN NA DELIO MARILLA
HIM A HARN… ER SARN… ER CAUL…
I LÚ O ANNO SÎDH HO;
I LÚ O ANNO MELETH

[l’amore non va tenuto nascosto è nobile e puro,
ti porta lontano e ovunque, oltre il sole, la luna e le stelle, al di la del mondo, in una terra che non esiste.
hai costretto il cuore a nascondersi MARILLA,
gelido e ferito… una pietra… un fardello… è il momento di dargli pace;
è il momento di dargli amore.]

HUNIEN era nera, una nube nera che lanciava fulmini contro la sorella
«mi hai tenuto volutamente l'oscuro di questa cosa!! hai gettato un incantesimo anche su di me!! perchè??!! perchè hai messo la mano sulla spalla di MIA! figlia?... ehi!... maaa!... Marilla che fai?... Marillina... dove vai?...»

MARILLA si era mossa lentamente andando verso VEANTUR; più si faceva vicina, più il vociare intorno a lei si faceva meno forte e quando gli si fermò di fronte tutte le voci erano sparite, nelle loro menti regnava un dolce silenzio incantato, con Luthien concentrata su loro.
MARILLA era ferma di fronte a VEANTUR
ANÎRAL IM NÎN BRANNON?
[cercavate me mio Signore?]

il viso di VEANTUR s’illuminò di gioia; sentiva i brividi in tutto il corpo, incantato dalla bellezza di MARILLA e dalla sua voce pianse.
Rimase in silenzio alcuni istanti; l'Elfa misteriosa era ferma davanti a lui, vestita da guerriera, la miglior guerriera della città
CUIA EL… HIRIN EL NÎN BRENNIL
[siete voi... vi ho trovata mia Signora]

MARILLA SIDEL sposerà VEANTUR. Dalla loro unione nascerà una figlia che prenderà il nome di:
RISGIL SIDEL

VEANTUR riprese ad andare sul fiume e MARILLA e la figlia erano sempre con lui.
MARILLA fece forgiare una spada ed insegnò a VEANTUR ad usarla.
Loro due e la loro figlia riceveranno l'incarico da Sire ANNAEL di vigilare il fiume adiacente la città e per questo motivo gli Elfi li chiameranno:
TIRITH SEIDOR IRE LOISSEA
i Guardiani Fedeli di Ire Loissea.

LA RUPE DI MARILLA E VEANTUR
ire 19.jpg
 
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AnnaelSidel

Utente attivo
~~ La lingua degli Elfi Scuri ~~
(Annael spiega il linguaggio degli Elfi Scuri)

Non esiste una storia chiara e precisa sulla lingua degli Elfi Scuri di IRE LOISSEA, delle tappe della sua evoluzione; dei mutamenti limitati ma nondimeno sensibili. Per molto tempo la razza degli ELFI credettero di essere per eccellenza gli unici dotati di linguaggio; la maggioranza degli ELFI ama solo il linguaggio Elfico; non amano in modo particolare «il suono» del linguaggio degli UMANI e «Detestano» ogni altro linguaggio.

Ci sono due antiche leggende sulla nascita della lingua degli Elfi Scuri.
La Prima si chiama:
°° La Leggenda della Lingua LHAMMAS °°
la seconda si chiama:
°° La Leggenda della Lingua CUVIENYARNA °°

sono 2 libri che vanno a riempire la «scarna» biblioteca Elfica, come si è detto gli Elfi scrivono raramente [mai] non hanno motivo di scrivere libri di Storia o di Geografia, è tutto nella loro mente.
La TEITHAD [scrittura] e lo TEITHA [scrivere] è un compito che solo alcuni GYLL [saggi] elfi se ne prendono l'incarico.
Non esiste un vocabolario come non esistono scuole, abbiamo visto che è la «famiglia» ad occuparsi dell'educazione della prole e questo avviene fino in età adulta; 100 anni, tranne che il piccolo Elfo o Elfa sia precoce e a 10 anni è già in grado di conoscere perfettamente l'idioma della sua stirpe di appartenenza. L'unica «scuola» creata dagli Elfi è quella fondata dalla Casata Dei Sidel alla «Torre dei Sidel» dove la Casata si occupava del mantenimento e dell'educazione degli elfi orfani.

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~º~ La Leggenda della Lingua LHAMMAS degli Elfi Scuri ~º~
Questa leggenda narra che la razza degli Elfi era nata priva di parola, muta. Agli Elfi si presentarono gli Dei, le POTENZE del Mondo e diedero agli Elfi il dono della parola. Il linguaggio venne chiamato
VALARIN
derivato dalla radice: VALAR [potenza]
Questa lingua era dunque la lingua usata dalle Potenze del Mondo che insegnarono; "donarono" agli Elfi.
Con la separazione delle stirpi Elfiche, gli Elfi Scuri o AVARI o i RILUTTANTI, tolsero dal loro linguaggio tanti termini tra cui il termine:
VALAR
gli Elfi Scuri non credono alle Potenze del Mondo, sono «riluttanti» a credere che vi sia un rapporto con il Divino e che questo Divino tracci il loro destino, un buon elfo scuro dirà sempre:
«sono io il responsabile del mio destino! nessun'altro interferisce con esso! io sono libero!»
il pensiero degli Elfi Scuri fu preso da Annael che lo fece diventare la base dell'ISTA QUENDERIN, il "credo" degli Elfi Scuri:
"il mio unico credo è la libertà e nessuno può interferire con essa"
[vedi sotto: ISTA QUENDERIN]
LA LINGUA AVARIN è l'evoluzione della lingua LHAMMAS.
Essendo il Sovrano, Annael emanò delle severe leggi nei confronti e nell'uso di questa lingua, come ad esempio la totale scomparsa del verbo AVERE. Annael introduce il pensiero elfico dell'ESSERE [vedere: sulla magia degli elfi] e nasce l'ISTA QUENDERIN [il sapere Elfico]


Gli Elfi AVARI scartarono questa leggenda, "riluttanti" a credere che una lingua sia stata "donata" da qualcuno che si spacciò per "Potenza Divina", gli Elfi sono nati:
SI' con il "dono" della parola ma questo grazie alla "natura".
Gli Scuri videro in modo completamente diverso questo "dono" delle Potenze:
"questa è la mia lingua! io te la insegno! usala!"
è qualcosa d'Imposto da parte di chi si pensa migliore e gli Scuri non accettano nessun genere d'imposizione, da chiunque si presenti loro di fronte, fatta eccezione per il Creatore della Natura; aggiungiamo "forse"...

La lingua LHAMMAS era usata dagli Elfi 2000 anni prima la nascita di ANNAEL SIDEL; ma non potendo risalire ad una data certa della nascita di Annael, questi 2000 anni possono essere di più.
Le lettere di questa lingua furono create dall'elfo di nome:
PENGOLODH
un grande saggio tra gli elfi, si dice che fui lui ad adottare Annael e a dargli insegnamento, grazie a lui Annael potè cambiare il suo nome già all'età di 10 anni.
Non vi sono certezze, se fosse vero l'età di Annael andrebbe da 8000 mila a 10.000 mila anni; lui è sicuramente il più anziano tra gli Scuri e non sa quanti anni ha di preciso, questo solo per dire che alcuni elfi scuri sostengono che Annael appartenga alla stirpe Ancestrale degli AVARI e sia originario del luogo dove la razza degli Elfi è venuta alla Luce.

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~º~ La Leggenda della Lingua CUVIENYARNA degli Elfi Scuri ~º~
Deriva dal luogo di origine dove si risvegliarono gli ELFI.
Gli ELFI scoprirono di aver già il dono della parola: LAMPE - LAMBE [lingua]
quando i maschi si chinarono sulle femmine e per svegliarle esclamarono:
ELE! [guarda!]
indicando le Stelle nel cielo.
Da qui la leggenda che gli ELFI è il popolo delle Stelle e dalla Luce.
Questa parola cambiò significato diventando per naturale evoluzione:
ELEN = STELLA
La radice EL è associata alle Stelle, gli Elfi la usarono e la usano come base per creare parole che richiamano o sono attinenti alle Stelle, esempio:
SID.EL
Poco prima della nascita di ANNAEL la lingua CUVIENYARNA aveva subito importanti differenze, "dialetti" che non fecero altro che alimentare la già precaria unione tra gli Elfi.

Durante il 2° Millennio che corrisponde alla totale separazione degli Elfi Scuri dalle altre stirpi e alla fondazione della città di IRE LOISSEA; Annael Sidel salì sul trono degli Elfi Scuri.
Con la perdita dell'amata moglie il Sovrano si chiuse in una Torre; la Torre dei Sidel, e fondò la scuola per orfani.
Insieme ad un elfo di nome:
ARATON
iniziò la stesura del Linguaggio Elfico degli Scuri.

"GLI ELFI SONO STRANI, E STRANO E' IL LORO IDIOMA; TALMENTE COMPLESSO CHE E' IMPOSSIBILE FISSARE DELLE REGOLE; GLI ELFI AMANO GIOCARE CON LE PAROLE, AMANO DARE NOMI E DIVERSI SIGNIFICATI A TUTTO QUELLO CHE VEDONO; VA INTERPRETATO; CAMBIA A SECONDO DELLO STATO D'ANIMO DELL'ELFO.
NON ESISTE UN ELFICO CLASSICO; ESISTE UN ELFICO BELLO E PURO; GLI ELFI PARLANO SEMPRE CORRETTAMENTE; NON ESISTONO REGOLE NE NORME; UN ELFO NON CORREGGERA' MAI UN FRATELLO."


con queste parole ANNAEL e ARATON aprono i loro primi 2 libri:
LHAMMAS e CUVIENYARNA
- Le leggende della lingua degli Elfi Scuri -

600 anni dopo; sempre durante il 2° MILLENNIO, gli stessi autori pubblicano altri due libri.
Il primo era:
°° LINGUA ELLAM °°
a cura di Araton e Annael Sidel

LA LINGUA ELLAM deriva dalla lingua CUVIENYARNA.
E' talmente Arcaico e ricorda la lotta fratricidia e la separazione delle stirpi elfiche, che pochissimi Elfi Scuri ne fanno uso. Alcuni lo scambiarono per il «dialetto» della città e diventò:
ELLAM LOISSEA [linguaggio Loisseiano]
L'uso di questa lingua venne anche limitato dalle Leggi di Sire Annael Sidel, la principale era:
«LA LINGUA UFFICIALE PARLATA DA TUTTI GLI ELFI SCURI E L'AVARIN»

Il secondo era:
°° LINGUA AVARIN °°
a cura di Annael Sidel

[da notare che il curatore è solo Annael che riprende il termine della sua stirpe Ancestrale: Elfi AVARI]

LA LINGUA AVARIN è l'evoluzione della lingua LHAMMAS.
Essendo il Sovrano, Annael emanò delle severe leggi nei confronti e nell'uso di questa lingua, come ad esempio la totale scomparsa del verbo AVERE. Annael introduce il pensiero elfico dell'ESSERE [vedere: sulla magia degli elfi] e nasce l'ISTA QUENDERIN [il sapere Elfico]


Gli Elfi Scuri ci misero del loro, cancellando o usandolo pochissimo il termine:
VALA [potenza]
perchè tutte le altre stirpi associavano questo termine al Divino:
VALAR [Potenza Divina]
cosa inconcepibile per un Elfo Scuro.

In città si parlano 2 lingue:
ELLAM LOISSEA [linguaggio Loisseiano] solo gli elfi più anziani.
AVARIN [linguaggio dei Riluttanti]
La differenza tra le due lingue è sostanziale anche se alcuni termini si assomigliano. I caratteri non si somigliano. Il suono della pronuncia cambia completamente.
LA LINGUA ELLAM è più dolce, adatta a componimenti musicali e alle poesie.
LA LINGUA AVARIN è leggermente più dura e per questo più apprezzata dagli Elfi Scuri, che la sentono più adatta alle loro caratteristiche.

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AnnaelSidel

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AD NAR IM
"tessere un nome d'elfa sulla tela del ragno"

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se guardi oltre l'orizzonte dalla cima di una piccola collina,
vedrai che il Sole sorge.
Lievita nel ciel in tutta sua bellezza e dietro di Lei(*)
vedrai incontrar i nostri occhi.
Anche se sarà un solo singolo momento e tutto ciò che il nostro cuor ha voluto...
sarà un nostro solo momento custodito nella memoria di epoche passate.
Il destino a te si spalanca
ma io ti dirò sulle tue labbra dorate,
non ti fidar di un elfo Scuro
se il cuor ti manca.


(*)
Per gli Elfi il Sole è Femmina e la Luna Maschio.
 

AnnaelSidel

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~~ La misteriosa comparsa del verbo ESSERE ~~
Il verbo AVERE esiste nella lingua Elfica, è un verbo base regolare e si dice:
GAR-
il segno del trattino deve essere seguito dalla coniugazione
Tempo Presente
GERIN = io ho
GERICH = tu hai
GÂR = egli ha
GERIM = noi abbiamo
GERIL = voi avete
GERIR = essi hanno
in questo caso c'è anche una «mutazione» della vocale A in E.

Il verbo ESSERE non esiste, non c'è.
La domanda è: come fece Annael ad introdurlo nel linguaggio? lo inventò?
No, Annael non toccò mai ne modificò le lingue elfiche, Annael fu solo l'artefice di far prendere agli elfi la «coscenza di se stessi» è scontato che una Creatura pensi di «esistere» ma il concetto è che se la Creatura che deve prendere «coscienza di se» è una Creatura Immortale la cui esistenza non viene intaccata dal tempo, che non ha motivo di lasciare dietro di se un suo ricordo, che non vive rincorrendo il passato, il presente ed il futuro; chi ero, cosa sono, cosa sarò; gli Elfi vivono con distacco dal Mondo: «sono qui, quando vedo il Male intervengo»
Qui significava spiegare sotto altra forma che l'elfo era VIVO, perchè MORTO sei altrove, ma anche il concetto di Morte è diverso negli Elfi, l'unica Morte che conoscono è quella che può capitare in guerra, perchè può «capitare» che ci resti cadavere, gli Elfi non dicono come gli Umani: in guerra si muore!... no, può capitare di morire ma parto lo stesso perchè non è detto che mi capiti di morire e nemanco ci penso; inoltre sono un Elfo e non è facile uccidere un elfo.
Gli Antichi Sovrani portarono gli Elfi quasi all'estinzione per via di questo pensiero: «può capitare di morire ma gli Elfi valgono di più delle Creature del Male, degli Umani e di altre stirpi!» e nessuno vedeva le perdite, gli Elfi non piangono le loro perdite per il semplice fatto che una perdita può portare l'elfo alla morte, ma qualcuno si accorse delle centinaia di elfi orfani che si lasciavano morire.
Se capita significa che non sei Immortale, quindi hai una tua vita; che sarà anche eterna, ma è una «VITA» che ti viene strappata ed è; direi ovvio, che a quel punto hai cessato di VIVERE, di ESISTERE.

Annael fece una cosa semplice, nel puro stile Elfico di rendere le cose «semplici» senza andare a cercare troppe «complicazioni» come fanno gli Umani.
Prese il verbo derivato regolare:
CUIA-
che alla lettera significa: VIVERE
è «forzò» la mano agli Elfi per usarlo come verbo:
ESSERE
La radice del verbo CUIA diede origini ad altre parole:
CUIL = vita
CUIOL = vivente
CUIN = vivo
CUINA = essere coscio/ essere sensibile

Annael «forzò» la mano facendo affidamento su 3 cose:
1] come Sovrano degli Elfi Scuri poteva fare e decidere qualsiasi cosa; gli Elfi rispettano la Monarchia Assoluta, quando decidono; gli Elfi non votano, decidono non si sa bene come di mettere sul trono l'elfo più carismatico e prestigioso, non gli vanno a dire che sarà Lui il Re, iniziano a chiamarlo Sire e di coseguenza quest'elfo si ritrova a rivestire una carica che magari manco voleva. Gli Elfi non discutono mai gli ordini del Sovrano; giusti, sbagliati che siano non si fanno problemi, eseguono, punto e basta.
2] la capacità degli elfi scuri d'interpretare la lingua.
3] la sua stirpe di appartenza, il popolo degli Elfi Scuri.

°° la capacità elfica del Sottinteso o se preferite il Dualismo Interpretativo degli Elfi Scuri °°
Andare dagli Elfi «precisi, pignoli e perfettini» con una parola; in questo caso il verbo CUIA che:
«non è espressa in forma esplicita ma che può essere facilmente dedotta e compresa dal contesto» non è facile, gli Elfi sono molto gelosi della loro lingua.
Per fortuna di Annael lui governava sugli Elfi Scuri.
Annael da buon elfo Scuro sapeva che una qualsiasi «regola imposta» poteva essere rispedita al mittente... non è facile governare sugli Elfi Scuri.
Inizialmente non ci furono regole grammaticali; anzi neppure in seguito... bastò «semplicemente» fare questo, i membri della Casata dei Sidel iniziarono a presentarsi usando questa frase:
SUILAD, CUIA IM ANNAEL SIDEL
alla lettera questa frase si traduce così:
Salve, vivere io Annael Sidel
il che non significa niente... sei un pazzo se ti presenti così... Annael aveva già reso noto il concetto dell'ESSERE ed erano già stati pubblicati i suoi libri sulla lingua degli Elfi Scuri, ma cosa più importante è che gli Elfi Scuri conoscevano il loro Sovrano.
Per loro fu semplice Interpretare la frase in:
SALVE, IO SONO ANNAEL SIDEL

ANNAEL «vide bene» e gli Elfi Scuri assimilarono subito il concetto. Inoltre il Dualismo della parola piaceva e coniugare il verbo CUIA diventò così:
CUIA- [vivere] sottinteso (essere)

CUION = io vivo (io sono)
CUIACH = tu vivi (tu sei)
CUIA = egli vive (egli è)
CUIAM = noi viviamo (noi siamo)
CUIACH = voi vivete (voi siete)
CUIAR = essi vivono (essi sono)

Annael aveva ragione, la frase anche se non era espressa in forma esplicita, grazie all'intelligenza e all'ESSERE ELFO, era facilmente dedotta e compresa dal contesto.

CUIA IM ANNAEL SIDEL, CUION BEN'I GOBEL O IRE LOISSEA
deduzione:
[io sono Annael Sidel, io vivo nella città di Ire Loissea]

comprensione:
[sono Annael Sidel, vivo nella città di Ire Loissea]

notate che a inizio frase Annael non usa:
CUION = io vivo (io sono) che è la Prima Persona singolare
ma usa: CUIA
CUIA è la Terza persona singolare, ma come detto prima, gli elfi interpretarono la parola CUIA come Prima persona singolare: IO SONO.
Si «interpreta» e la grammatica passa in secondo piano, non è un errore.
Ed inoltre per deduzione e comprensione logica era impossibile che Annael parlando in Prima persona stesse dicendo:
egli è Annael Sidel


MAN CUIACH NÎN THINNEN EDHEL? MAS CUIACH?
deduzione:
[chi tu sei mia languida Elfa? dove tu vivi ?]
comprensione:
[chi sei mia languida Elfa? dove vivi?]

Gli Scuri si divertirono ad usare il loro Dualismo anche nel linguaggio e furono veramente dei maestri nell'interpretarlo ed assimilarono alcune frasi umane anche se non ne capivano il significato:
AVO CUIN O ERBAST [non si vive di solo pane]
CUIN EGOR FERN EG TOLOG NA IM! [vivo o morto tu verrai con me!]

Invece di difficile comprensione era per gli Umani la lingua degli Scuri, specialmente la classica frase che uno Scuro rivolgeva ad un Umano:
MAN ESGAL CUIACH?
alla lettera si traduce:
chi veli tu sei?
questa frase mandò in crisi molti umani, la lingua degli Elfi va interpretata ma va capito anche l'elfo che ti porge questa domanda, in questo caso l'Elfo Scuro mette alla prova l'Umano con una finezza, per vedere se l'Umano è in grado di dedurre e di comprendere il «velato» sotto intendere:
MAN ESGAL CUIACH?
[deduzione] chi veli tu sei?
[comprensione] tu sei (sottointeso: E) chi veli?

MAN ESGAL CUIACH? chi sei tu e chi veli?

in tre semplici parole l'elfo scuro non ti sta chiedendo il nome, vuole sapere chi sei TU VERAMENTE come persona e se nascondi qualcosa di TE dietro un velo.
ista quenderin.jpg
 
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