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Annael Sidel

AnnaelSidel

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“Leslie! – forte e chiara la voce – non farei mai una cosa del genere! Io sono un elfo Scuro! Il mio credo è la libertà! Le parole del Cavaliere sono chiare”

“No! No invece! Non stà ragionando! È sconvolto! – andando verso Annael – addormentalo e portiamolo con noi, parli di libertà ma allora io? Che avete fatto con me? Fai la stessa cosa con lui!”

“Leslie non ti ho tolto la libertà, ti ho mostrato un futuro diverso… ammetto che mi sono servito di te… le uniche catene è stata la fattura di Laitale… cosa dovrei fare? Ho già detto che guardare nel loro futuro è inutile, si ameranno, faranno figli e saranno felici! Ma il destino degli umani arriverà! Ed io mai lascerò una Mezzelfa ancora nelle mani delle torture degli umani! Quando lui non potrà più prendersi cura di lei cosa succederà a lei? Imprigionata tra i mortali ad inseguire altri amori… se la ama si stacca dalla porta e la segue! E’ stato chiaro, avrebbe dovuto e potuto farlo prima e non lo giudico per questo, ha scelto da tempo la spada e lui lo sa benissimo”

“Dei santi! Inizio ad odiare gli elfi! Adesso ho capito perché vi siete nascosti! gli serve tempo! TEMPOOOO!”

Un sordo bussare alla porta, Mirtilla si strinse in lacrime a Laitale.

“Amica mia… - Lasi tornò dritto e voltandosi verso Leslie – ho preso la mia decisione, sofferta… - guardando ora Mirtilla – non ti avrei fatta felice… e desidero che tu lo sia, sii felice anche per me… mi assicurate che appena uscirò dalla locanda non avrò ricordi di questo atroce supplizio? mi assicurate che non ricorderò nulla di Mirtilla?” Laitale andò verso di lui “Quando arriverai al tuo castello non ricorderai nulla di lei, sarai pur sempre triste, come altri avrai letto il cartello fuori dalla porta che la locanda è stata chiusa e che la famiglia si è trasferita in altro Regno”. Lasi sospirò e sempre a bassa voce “Sarei dovuto venir armato” e Laitale “E saresti morto… ma non per amore ma per il tuo codice… saresti morto senza motivo ed invece resti vivo e il tuo cuore darà ancora tanto aiuto alle persone che soffrono e che chiedono giustizia, è da tempo che hai fatto una scelta Cavaliere, il tuo cuore non è per una sola persona è per tutti… ami tutti e continuerai a farlo con onore” Lasi abbassò la maniglia e con voce ferma “Cancella più che puoi, cancella tutto! Or dico che faccio giuramento! Io, Lasi Cavalier di Acquisale giuro ora, che se mi resterà un ricordo di voi elfi vi verrò a cercare! Per uccidervi! Dal primo all’ultimo! Amica mia se questi sono gli elfi, guardati da loro e fuggi!” abbassò la maniglia ed uscì veloce dalla locanda. Mirtilla gridò il suo nome e andò di corsa verso la porta, venne bloccata da Annael che le disse di lasciarlo andare, Mirtilla guardò Laitale “Cancella tutto anche a me!” dicendolo in lacrime e reggendosi ad Annael “Non ora – le rispose Laitale – e non io, e mia cara… tra di noi non ci togliamo i ricordi… una bella sofferanza per gli Immortali“

Leslie andò vicino ad Annael e a bassa voce “Spero che questi non siano veramente gli elfi…” e presa in parte Mirtilla l’accompagnò alla porta. Erano già successi casi del genere e da anni Annael non provava questo dolore, il ricordo di Mariel gli tornò alla mente. Sapeva di aver sbagliato ma andava fatto era la cosa giusta da fare.

Lasi rientrò al castello, i passi erano stranamente pesanti e la testa gli doleva “Ben tornato mio Signore” disse una guardia al cancello vedendolo scuro in viso. Lasi non rispose e andò nel salone sedendosi sulla sua poltrona preferita di fronte al camino spento. Arrivò un Consigliere “Milord, siete già rientrato?” il Lasi si stava sistemando un cuscino dietro la nuca “Purtroppo sì e non ho neppure mangiato, per cortesia fatemi portar qualcosa dalla cucina” e subito il Consigliere fece un gesto con la mano richiamando un paggio “Vai in cucina ed avverti i cuochi di prepar la cena al nostro Lord, su corri! – poi rivolto al Lasi – brutte notizie? Che è successo?” Lasi sbuffò “Guarda lasciamo perdere… - attimo di pausa – ma si, tanto lo verrete a sapere, Guglielmo e Concetta si sono trasferiti” il Consigliere andò verso la finestra “Capisco, del resto meglio così”

“A cosa ti riferisci?”


Il Consigliere tirò le tende lasciando entrare la luce “Al fatto che così la finiranno di sparlavi dietro le spalle in città” e andò via sospirando con un leggero sorriso sulle labbra, l’aveva sempre sospettato che il suo Lord non stava facendo seriamente, che si stava sol divertendo con la giovane cameriera della locanda e così si metteva anche fine allo sbattimento di tenerlo volutamente lontano dalla città e come lui altre persone ne sarebbero rimaste contente. Questo il Lasi non lo sapeva e forse avrebbe cambiato la sua sofferta decisione ed il suo destino.

La locanda era vuota e spenta, sulla porta il cartello di chiusura. Annael chiamò Orelinde dandogli nuovi ordini “Basteranno 50 elfi per scortare gli umani e le mezzelfe fino ad Ire Loissea, una volta arrivati che restino nel regno, scegli tra i 50 quello più valido e svolga il ruolo di Comandante e che porti il messaggio che va tutto bene, poi tieni pronti gli altri a muoversi”

Poi prese il foglietto trovato nella tasca di Rik
“Monti Sacri. Al termine DI’ Luna piena conta 12 giorni. Questa è l’ora per l’uomo onesto che taglia nelle 9 Stelle la direzione del cammino.
Ti aspettiamo.
MEDAL”


Leslie prese il foglietto guardò e disse “Non ci capisco niente” Laitale gli fu al fianco e disse “Dobbiamo andare a Sud Ovest; a Sud di 4° gradi ad Ovest di 16° gradi”

“Diamine! Fammi capire!”
Laitale prese una matita, girò il foglietto

“LUNA è formata da 4 lettere, al termine di LUNA conta 12, 4 più 12 fa 16, l’ora PER l’uomo onesto, il PER è una X che disegno sulla meridiana, se taglio la parola NELLE dalle NOVE STELLE resta OVEST, ecco trovata la direzione, facile no, vecchi codici militari”

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AnnaelSidel

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Vedendo il disegno Leslie commentò “Facile… come no… esattamente cosa stiamo cercando?”

“Un luogo, forse una grotta… può essere un villaggio”
disse Annael

“Un villaggio? Ce ne saranno a centinaia di villaggi, come lo riconosceremo?” chiese Leslie

“Se sarà un villaggio di certo non noi, lo riconoscerai tu è per questo sei ancora insieme a noi”

“IO!? E come? Ahh intendi il villaggio che ho visto nel sogno? – pausa di riflessione – hai bisogno di me? Mi serve tempo per decidere se seguirvi o lasciarvi! Dopo quanto è successo direi che tornar a casa mia sarebbe la cosa giusta da fare!”


Laitale fece una risata “Ci abbandoni così presto? Stai ricattando un Sovrano Elfico? Sarebbe un peccato cancellare la tua memoria”

Leslie sospirò; ormai l’Incantesimo delle Stirpi era entrato nella sua mente

“Diciamo che sono disposta a seguirvi perché ci sei tu, di certo non per lui, i Sovrani Umani sanno essere più comprensivi e saggi!”

“Certamente, può essere… possiamo metterci in marcia adesso?”
disse Annael.

“Posso far notare una cosa riguardante il messaggio?” disse Rauco

“Che è la seconda X che troviamo disegnata? Ho gia visto…” rispose Annael

Rauco guardò Sanya, Sanya guardò Laitale che disse “Se ha puntato lo sguardo da ora in poi sarà una sequenza di bugie…” Leslie fissava tutti e quattro e non capì niente.

Era notte ed il Noss Dagor si mosse e tra le sue fila vi era un’umana, che dovette abituarsi a restar sveglia di notte e dormir di giorno, spesso si scusava perché si sentiva di peso, quando era sveglia non stava mai zitta e domandava, domandava… un giorno Annael rispose ad una sua ennesima domanda e terminò dicendo “Non sei di peso Leslie, non devi chiedere sempre scusa mi accontenterei che parlassi di meno…”

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AnnaelSidel

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La città Fantasma
Leslie salutò per l'ultima volta Guglielmo, Concetta e le trè Mezzelfe fuori dalla città del Lasi, aspettando che gli elfi riconsegnassero gli abiti rubati per camuffarsi da umani.
Il Noss Dagor si mise in marcia e il cammino fu tranquillo; da notare che dopo 5 giorni passarono a Sud Est dalla Regione di Leslie e lei non ebbe nessun genere di pensiero ne un desiderio di voler tornare a casa; almeno per qualche giorno, come scritto in precedenza Leslie era entrata nel pieno dell'Incantesimo delle Stirpi e la stessa cosa stava; in forma meno Violenta, coinvolgendo anche tutti gli elfi del Noss Dagor che quando potevano volevano conoscere più a fondo la nuova amica umana di Sire Annael.
Annael, Laitale, Sanya e Rauco viaggiavano a volto scoperto; Annael e Laitale vestivano il lungo mantello nero dal largo cappuccio con cui li vide per la prima alla Radura dell'Aurora; Annael specificò che il nome di quel luogo era conosciuto dagli elfi con il nome di
ARA PELLA TOA LUCHTA [aurora oltre il bosco incantato]
ma essendo che questi termini appartenevano ad un linguaggio Arcaico, gli elfi usarono la lingua degli umani per identificare il luogo. Venne a sapere che gli elfi Scuri usavano due tipi di linguaggio, uno Arcaico che Annael aveva vietato di parlare e la lingua Avarin perché la loro stirpe di origine era Elfi Avari, i Riluttanti “Che significa?” chiese Leslie “Che noi siamo Riluttanti a qualsiasi imposizione ma anche riluttanti in generale…” rispose Annael “In pratica siete tutti elfi dalle teste dure… allora Scuri da dove viene fuori?” chiese ancora Leslie
“Teste dure in che senso? – rispose Annael guardandola male – Scuri perché non abbiamo mai visto la Luce delle terre degli Immortali, i nostri Avi restarono qui, non piegarono la testa e non diventarono schiavi del bene, coniai io il termine Mornedhil… Elfi Scuri” e lei rispose “Appunto dei gran Cocciuti… coloro che vogliono sempre aver ragione, non so come li chiamate voi” Laitale iniziò a ridere e disse “Lelsie sono termini che da noi non esistono, gli elfi non sanno di essere Testardi di natura, non importa la stirpe, un elfo vuol sempre aver ragione e serve pazienza; tanta, per portarlo ad una via di mezzo e anni per darti ragione, per intendere coloro che fanno i testardi usiamo dire, Non fare come Annael! Che da buon Sovrano incarna tutte le doti degli Elfi Scuri”.

Intanto il cammino andava avanti, Annael preferì viaggiare tra i sentieri alle pendici dei Monti Sacri. Le soste avvenivano quasi sempre nei boschi ma incontrarono parecchi borghi e villaggi dove Annael, Laitale e Leslie andarono a sostare nella locanda; ovviamente i due elfi si bendarono. Sulle vie o sentieri camminavo sempre loro trè; Rauco, Sanya e tutti gli altri elfi li seguivano di nascosto tenendo un perimetro di protezione del Sovrano di 50 metri. Il terzetto non dava l’impressione di essere persone alto locate, Lelsie aveva completamente rinunciato alla veste da Lord, insegne ed altro che la identificavano come tale, una banda di briganti li avrebbe considerati come gente normale e non prede allettanti.
Leslie era un martello, voleva sapere, domandava di ogni cosa, Laitale sorrideva e gli rispondeva “Vai da lui, che sa tutto” Annael mostrò segni di seccatura, in realtà era ben felice di raccontare, era appassionato di Storia, un caso UNICO tra gli elfi, dava risposta all’euforica Leslie entrando persino nei dettagli.
“Hai dato l’ordine di bruciare tutti i libri che parlavano di elfi… ti rendi conto che hai bruciato la nostra storia, la nostra cultura, le tradizioni…” disse Leslie “L’avevo detto io che prima o poi sarebbe arrivata la frusta degli umani” aggiunse Laitale. Annael puntò il bastone a terra e fermò il passo “Un attimo, diedi l’ordine di far sparire i testi dove sapevo vi erano prove importanti riguardanti gli elfi, alcuni testi erano stati scritti da me insieme agli amici umani, tra tutti il mio grande amico Cuthbert Vasburg… gli umani sapevano troppo e noi dovevamo sparire… non ho dato fuoco a tutte le biblioteche! E comunque di quei libri andati in cenere ci sono le copie ad Ire Loissea ben conservate nel settore Opere degli Umani… guarda che anche voi umani avete bruciato libri! Ma qualcosa deve essere rimasto visto che L’Alleanza Orientale che ha invaso questo Regno è venuta a cercare gli elfi sui Monti Sacri, anche il Ministero della Luce l’ha fatto, suppongo che sono entrati in possesso di qualcosa, non feci sicuramente un bel gesto; decisamente poco elfico… ma andrebbe conosciuta bene la storia e poi tirar le conclusioni; non cerco giustificazioni, lo rifarei ancora se il mio Sguardo mi fa vedere che è la cosa giusta da fare…inoltre il periodo andrebbe preso in esame, i rapporti tra Elfi ed Umani erano diventati insanabili, la Setta della Purezza; quella che cambiò il nome in Ministero della Luce, diventò ambigua e se adesso è ancora presente nulla da stupirsi se dietro il suo nome ci sarà la Xunlai, dovresti leggere il saggio che scrissi in quel periodo, La crisi politica degli Umani” Leslie si grattò la testa “Lo leggerò quando verrò nella vostra città, anche perchè non ho capito nulla di quello che hai detto... nel senso che mi mancano le basi” e sorrise, mentre Annael e Laitale si fissarono in silenzio; sicuramente con lo stesso pensiero sulle parole di Leslie "...quando verrò nella vostra città"
Ogni tanto Leslie chiedeva ad Annael qualche poesia o racconto; giusto per cambiar argomento, lui inizialmente recitò belle poesie ma diventarono frasi che Leslie non capì bene a chi fossero dedicate o indirizzate

La paura è un'illusione dell'Ego
Cos’è l’Ego? L’Ego è una gabbia per la tua anima
L’anima è il tuo Essere
La tua Aura sconfinata
Come si mette in gabbia un Essere senza confini?
Non puoi, non puoi manipolare la sua mente
Non lo puoi prendere in ostaggio
Egli è già prigioniero di Se Stesso
Ostaggio della propria mente
Se sarai capace di tanto
di combattere le paure
potrai Liberati sempre
il risultato sarà sempre uguale al Fatto.

Leslie guardò Laitale che disse “Ah cara, non guardarmi così! Neppure lui si capisce quando parla! – ridendo - dovevo avvertiti prima, Annael ha diversi Motti e Credi che cambia a proprio piacimento, noi dobbiamo andargli dietro visto che non siamo in grado di capire se sta dicendo il Vero o il Falso, gli Antichi Sovrani coniarono solo per lui la parola LICUMA che significa Bugia, e che lui tolse dalla lingua degli elfi, come vedi fa come vuole perchè gli elfi Scuri gli concedono ogni cosa e come ho detto prima Lui incarna tutti, lui E' gli elfi scuri"
 
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AnnaelSidel

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Da giorni che erano arrivati alle coordinate del foglietto, la zona era piena di villaggi; medio grandi e piccoli, quasi tutti erano pastori e boscaioli, vi erano anche dei villaggi di minatori “L’avevo detto” disse Leslie.
Si misero a vagare per i sentieri e quando sostavano tutti gli elfi guardavano Leslie e lei a bassa voce verso Laitale “Non ho capito se si sono offesi perché ho voluto aver ragione o si aspettano qualcosa da me” Laitale gli disse la seconda. Mentre andavano in giro per sentieri, un giorno Leslie; ferma sul sentiero con al fianco Annael e Laitale gli disse guardandogli negli occhi “Non sto facendo apposta a non riconoscere il luogo… perché voglio star più tempo con voi… sapendo che mi verranno tolti i ricordi… io lo so, e avevo chiesto la verità… ma non ci pensiamo, voglio anch’io trovar quel sentiero e quel villaggio”
Annael non rispose e ripresero la ricerca. Qualche giorno dopo il Noss Dagor sostò vicino ad un fiume; si fermarono 2 giorni e mentre gli elfi saltavano sulle pietre del fiume senza scivolar, Leslie che stava al fianco di Annael sentì arrivarsi queste parole

“Non puoi fuggire se prima non percepisci la nuda verità, tu sei la chiave di ogni cosa, costruire muri e porte in difesa per tenerti al riparo dai pensieri che ti opprimono a nulla serve, a nulla servono per tenerti al riparo dalle parole e dalle azioni che altri vengono a portar alla tua porta e assorbi i loro dubbi ed i loro limiti, accetti la loro verità come se fosse la tua, bussano, entrano sempre nonostante le porte ed i muri e si siedono con te dicendoti che sei piccola e tu li vedi più grandi di te, guarda il fiume che scorre alloggiato nel flusso della sua esistenza, a volte ristagna nel mutevole corso del divenire ma sempre libera le sue acque… è tempo di liberarsi… di sbloccarsi… la libertà si profila, liberati dai confini auto inflitti e fluisci fuori dalla tua prigione come il fiume che s’ingrossa e rompe ogni diga nel vano tentativo di fermar il suo impeto… usa il Potere non per te stessa fallo fluire per il collettivo, questo è il Noss Dagor… questa è la famiglia... questi son gli elfi Scuri... libera sempre i tuoi fratelli e sorelle mostrando lor come voli”
E sparì vedendolo tuffarsi nel fiume.

Un giorno Leslie si trovò sola a camminare con Laitale; Annael era andato tra gli elfi del Noss.
“Sto cambiando idea riguardante i fatti della locanda… penso che Annael abbia agito per il meglio… ” disse Leslie immediatamente fulminata dallo sguardo dell’elfa “Ti piace Annael vero?” le chiese con sguardo bieco “Siamo tra donne…in teoria sarei fidanzata…che cosa guardi?” l’elfa alitò sulle lunghe unghie nere affilate lucidandole sulla manica “Il tuo collo, così piccolo e così bianco, lo immagino strangolato… non siamo tra donne, io sono una Necromante e sono un elfa” Leslie rossa in viso “Non volevo farti ingelosire… si, ma sei una donna “
“GELOSA!? IO!? – ridendo – ci sono centinaia di elfe che corrono dietro ad Annael e dovrei essere gelosa di una donna umana? Di Mariel c’è ne stata una sola e senza offesa, sei molto distante da lei”
“Mariel Aravir, la madre di Mel... dovrei saper di più sulla mia collega umana... potresti raccontarmi qualcosa... - vedendo Laitale nera in viso - ho capito! Annael non si tocca… quello che volevo sapere… come si conquista un elfo?”
“Stai parlando di quella procedura umana del frequentarsi, conoscersi, mangiare insieme etc etc? – vedendo lei annuire – non siamo così, se senti di amarlo lo prendi e glielo dici se passano 5 minuti e non siete ancora finiti a letto significa che lui non ti ama; anzi che proprio non ti ha mai considerata come una possibile elfa d’amare e la stessa cosa vale per un elfo”

“Mi stai prendendo in giro? Non facevo gli elfi a livello dei miei amici Otto e Pego, se vai bene ti prendo altrimenti ti butto!”

“No, io non posso mentire, sto dicendo che non siamo da lunghe smancerie, ne da lunghi corteggiamenti, il nostro Romanticismo è completamente diverso dal vostro, se ci piace una cosa ce la prendiamo – fissandola – ti è salita in testa la curiosità della vita sessuale di noi elfi? ti consiglio vivamente di toglierla… siamo completamente diversi e ne usciresti sconvolta e scioccata – ridendo – comunque per darti una risposta non c’è nulla da conquistare, gli elfi si lanciano occhiate, non parlano molto e seguono il loro istinto, un gesto gli trascina nella passione e solitamente quando avviene questa cosa non sbagliano mai e stanno insieme per sempre… poi esistono le eccezioni… una in particolare è la figlia maggiore di Annael, assolutamente da non frequentare! Ecco lei è un elfa che si avvicina ai tuoi amici, per non dir peggio!”


Percorrendo un sentiero si stava tenendo la solita discussione piacevole tra Annael, Laitale e Leslie. Annael camminava e parlava poi improvvisamente si rese conto di parlar da solo, si voltò e vide Leslie e Laitale ferme sul sentiero “Tutto bene?” disse tornando indietro “Ho l’impressione di aver già camminato su questo sentiero” rispose Leslie andando avanti piano sul sentiero, dal bosco saltò fuori tutto il Noss Dagor in palese agitazione e servirono minuti per calmarli e per lasciare Leslie in pace.
Leslie aveva posato lo sguardo nella vallata, si voltò come se si aspettasse di veder arrivare qualcuno “Panni stesi… potrebbe essere il sentiero da dove arrivò il guerriero… poi la ragazza… Zuppella… non ricordo di aver visto il fiume e neppure quel ghiacciaio… c’era una caverna dove entravano delle persone” Laitale gli fu al fianco “Tranquilla, Annael pensi che ci siamo? Illuminaci tu” Laitale sapeva colpire l’ego e la vanità di Annael che subito mise in azione la sua ispirazione
“Sarò breve... direi che questo villaggio potrebbe essere il luogo di origine di uno dei due genitori umani della mezzelfa, può essere che la mezzelfa sia anche nata in questo luogo ma non credo… può essere che il genitore umano sia venuto a vivere con lei anni dopo in questo luogo… - rivolto a Leslie - non ti ricordi il fiume… potrei trovar semplice spiegazione nel dir che nel corso di 4.000 mila anni tutta la zona ha subito una trasformazione, terremoti, erosioni da parte del ghiacciaio, gli umani scrissero trattati riguardanti l’innalzamento dei Monti Sacri, per colpa di una forte pressione sotterranea sulla crosta della terra… forse sto esagerando nelle ipotesi ma diamo per certo che questo sia il luogo dell’appuntamento, la domanda è dove? Non direi nel villaggio, ci deve essere una base segreta per gli incontri e due crepacci nella roccia può essere che nascondono qualcosa… detto così… senza pensarci tanto”

“Che ho detto, fa sempre comodo portarselo dietro, almeno a qualcosa serve”
disse sorridendo Laitale
“L’entrata di una base segreta del Ministero della Luce? Il luogo dove Rik avrebbe portato e riconsegnato le mezzelfe?” disse Sanya
“Tra 1 giorno cambia la Luna, ne facciamo passare altri 12 come scritto nel foglietto… magari gli stessi numeri corrispondono alla data prestabilita degli incontri segreti” disse Leslie.
“Non male Leslie, il problema che la mia curiosità non è così paziente da far passare 12 giorni – rivolgendosi e Rauco e Sanya – dividetevi, Rauco al crepaccio in alto e Sanya al crepaccio in basso, andate a vedere se nascondono l’entrata di una caverna”
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AnnaelSidel

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I gemelli partirono subito, il sentiero che conduceva al crepaccio in alto recava ad un piccolo tempio ed era ben visibile al punto che fu possibile vedere Rauco salire. Lo stesso sentiero aveva una diramazione a destra che conduceva al crepaccio basso; questo non era tra il ghiaccio, anche lui ben visibile da lontano e fu possibile anche per occhio umano veder sparire i due gemelli al loro interno.
La prima a tornare fu Sanya e qualche minuto dopo si vide ritornar anche Rauco.
Rauco disse che dal crepaccio usciva un torrente alimentato all’interno “Ho visto l’entrata, c’è una struttura ad arco con delle colonne in pietra al fianco, fatta dall’uomo, nel terreno ghiacciato sono rimaste delle impronte in entrata ma non ho visto impronte in uscita, se qualcuno è all’interno non posso esser certo del loro numero”. Sanya invece disse che il fondo al crepaccio aveva visto un portone in stile nanico e nessuna traccia d’impronte “Se è l’uscita sono ancora dentro, ma essendo al riparo dal ghiaccio potrebbe anche essere l’entrata e l’uscita secondaria”
“Nanico? – Annael alzò lo sguardo al cielo – tra poche ore sarà giorno, non possiamo entrarci ora, se entro io gli elfi mi seguiranno e tutto il villaggio si sta svegliando”
“Ci sono i due Templi si potrebbe inscenare una processione”
disse Rauco e Sanya a rispondergli “Gli abitanti ci vedrebbero andare verso i crepacci, meglio non rischiare e andarci stanotte”
“Non sempre fa comodo portarsi dietro il Sovrano, a volte mi domando a cosa servi - disse sorridendo Laitale – intanto mentre aspettiamo potrai dirci come mai ti è salita la domanda sui nani, son curiosa di saper che cosa sta guardando il tuo sguardo”.
Annael esordì con le parole di rito “Sarò breve” essendo un bugiardo la spiegazione andò per le lunghe e per la trama forniamo alcuni dettagli ai lettori.

Quando gli elfi scuri si nascosero in questo regno, a fornire l’indicazione del luogo sui Monti Sacri per creare il Regno Celato di Ire Loissea furono i nani che da epoche lontane sono molti amici di Annael; il Noss Dagor di Annael è l’unico ad aver 100 nani in segno d’amicizia perenne tra le due stirpi.
Annael dopo aver verificato diede il consenso ed i nani aiutarono ad edificare la città come già era capitato altre volte. I nani sono molto gelosi della loro lingua lo stesso Annael disse che neppure lui sapeva la lingua nanica ma la loro scrittura in RUNE era in grado di leggerla e come lui anche tra gli umani c’era qualcuno in grado di farlo. Sicuramente nessun nano aveva fatto la spia ma qualcosa di scritto o i disegni potevano essere stati lasciati e trovati da qualcuno, erano state fatte sparir le prove degli elfi dai libri umani e non dai nani. Senza offesa per i nani, ingannare la loro stirpe non era così difficile.
Annael era seriamente preoccupato, ancora non sapeva cosa si nascondeva dietro i crepacci, se c’era un Qualcosa questo era proprio sotto il Regno Celato di Ire Loissea, forse i nani avevano scelto quel posto in modo che se Qualcosa di Malefico fosse uscito dai crepacci sarebbe stato subito percepito dagli elfi.
Il Ministero o forse la stessa Xunlai potevano aver reperito alcune prove dai nani e per questo aveva cercato gli elfi in quel Regno, e mentre si facevano ipotesi e domande varie che avrebbero trovato una possibile risposta nella notte in arrivo, ad arrivare prima fu Orelinde Falme che in lingua elfica tutta agitata disse qualcosa ad Annael, Leslie vide alzarsi tutti e dovette aspettare la traduzione di Laitale “Abbiamo compagnia, il Noss ha avvistato poco lontano da qui, verso Sud dei soldati armati e delle tende, saranno in 200 non di più, stiamo andiamo a controllare, vieni”.

Leslie strisciò tra l’erba, si voltò e vide solo l’erba schiacciata dal suo corpo “Ma porc!! È un trucco vero?” “L’erba è nostra amica” disse Rauco. Degli umani stavano allestendo un campo per la notte “Diamine! Ma conosco quegli stendardi! Sono di Otto, Pego, Lap e Nep! C’è anche quello di Edo! E’ vero… alcuni di loro abitano qui vicino”
“I tuoi amici”
chiese Annael “Esatto!” detto ciò si alzò di scatto in piedi ed iniziò a salutare agitando le braccia in alto, saltando e gridando “OLA! DEL CAMPO! SONO LESLIE!” uscendo dalle frasche iniziando a scendere la collina
“Fuori le bende!” disse Annael
“Sono amici, vi potete fidare”
“Leslie…aspetta! Fermati! E’ un ordine!”
disse Laitale ricordandosi d’averle tolto la fattura
Leslie continuò a scendere per la collina agitando le braccia ed urlando

“C’è un problema – disse Laitale – le bende le abbiamo buttate… soluzione? Veloce che vedo persone salir a cavallo”
“Buttate? Quando?!”
“Tu hai detto di farlo!”
la voce era di Sanya
“Sicura? L’ho detto io?... può essere… procedura normale! Tutti a nascondersi e restiamo solo io e Laitale! Sparite!”
Orelinde guardò Rauco chiedendogli da quando era stata inserita la Procedura Normale nei Noss Dagor e che cosa voleva dire.
Otto, Pego, Lap, Nep ed Edo arrivarono a cavallo, smontarono e abbracciarono l’amica “Leslie! Ma che ci fai da queste parti?” disse il Pego dando uno sguardo verso le due persone vestite di nero poco in cima alla collina che lente stavano scendendo verso di loro “Che ci fate voi qui!”
“Noi siamo vicino a casa – disse Otto – con il Pego stavamo andando ad una festa di una Lady quando abbiamo incontrato Lap e Nep che stavano già con Edo e… - facendo un fischio - cavoli Leslie!… sei più Stivaletto del solito!”

Pego diede una gomitata ad Otto e a bassa voce “Guarda Edo, è sbiancato”
Era sceso da cavallo era rimasto in silenzio, immobile, non aveva neppure abbracciato Leslie. La man destra andò lenta verso l’elsa della spada e con voce sprezzante “Miei Lord, amici… vi presento il lestofante e la sua complice che mi hanno dato la droga per Leslie! – sguainando la spada – siete in arresto!”
Non seppe spiegarselo ma si trovò qualcuno alle sue spalle ed un pugnale alla gola “Io getterei la spada” cosa che Edo fece subito “E voi fermi” disse Sanya spuntando fuori da un cespuglio con la freccia incoccata.
Altro silenzio rotto dal Pego “Non vorrei dire ma tra poco qualche soldato del campo si accorgerà di questa situazione e darà l’allarme”
“Credo siano necessarie le spiegazioni - disse Leslie – Ivan e Laura non sono dei lestofanti, ci siamo rincontrati alla città di Lasi e abbiamo chiarito tutta la vicenda della polvere bianca, Ivan ha confuso i flaconi e già si è scusato e alla fine ci siamo fatti pure due risate”
“Va bene – disse ancora il Pego – se loro sono i due medici, gli altri due armati chi sono?”
“Le loro guardie personali”
rispose Leslie iniziando una discussione con il Pego
“Capisco, e cosa ci fai da sola con loro da queste parti?”
“Volevano sapere di alcuni Templi presenti nella zona ed io gli ho accompagnati”
“Bene, quindi salutali ed unisciti a noi”
“Ehm no, resto con loro se non vi spiace”
“No… certo che no… sicura?”
“Tranquillo, stanotte saliremo ai Templi, faremo una visita ai crepacci e poi torneremo a casa”
“Stanotte?”

Leslie si girò verso Annael “Spiega tu, forse è meglio” imbarazzatissima e in palese difficoltà tornò il silenzio con Leslie che andò al fianco di Laitale e gli amici la videro sussurrare
“Scusate – disse Otto – mi pare evidente che la nostra amica sia in qualche modo… come si dice?”
“Costretta?”
disse il Pego
“No, si dice obbligata”
disse il Lap
“No, io direi spaventata”
disse il Nep
“Esatto, intimidita da queste persone”
concluse Edo
“Quindi?” disse otto
“E’ semplice, siamo in 6 contro 4, diamo l'allarme ai soldati riprendiamo le armi e vediamo cosa succede, vorrei vederci chiaro” disse il Pego
“Un attimo – disse Leslie e guardando Annael – ti posso parlare?”
i due andarono in disparte e di certo non migliorarono la situazione. Parlarono tra loro a bassa voce ed infine tornarono “Ivan mi dice che potete venir con noi stanotte ad esplorare i crepacci, ma niente soldati, solo voi”
La cosa creò altra tensione al punto che Lap e Nep misero mano alla spada e appena le lame furono alla luce videro delle teste spuntar fuori dai cespugli; tante teste armate di archi.
“Un attimo – disse Edo – prima che succeda il peggio, si potrebbe anche noi parlar in disparte alla nostra amica? Non voglio saper chi è questa gente chiedo solo di parlar con lei al nostro campo e darebbe prova che nessuno la costringe, se è la verità saremo lieti di seguirvi, giusto miei Lord?”

“Nessun problema, come ho detto a Leslie si tratta solo di controllare se tra i crepacci crescono delle erbe rare che solo la notte mostrano il loro petalo, abbiamo alcuni mercenari al nostro servizio in quanto voci ci avevano detto che la zona era pericolosa, non si sono dimostrate vere ma ormai abbiamo dato il denaro ai mercenari e li abbiamo tenuti”
disse il Medico di nome Ivan, e Pego “Si chiarirà tutto a presto allora” e salendo a cavallo sentì Otto dire “Esistono piante o fiori che sbocciano di notte? Ma non serviva la luce del Sole?”.
 

AnnaelSidel

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Leslie non disse nulla che riguardava gli elfi e mantenne la linea suggerita da Annael, tra l’altro gli unici a darle retta furono Pego ed Edo; gli altri 3 Otto, Lap e il Nep andarono avanti a farle i complimenti per questa sua nuova bellezza e invidiarono il Fortunato. Il gruppo degli umani ritornò sulla collina ben lieti di dare una mano “Del resto eravamo usciti in cerca d’avventura a quanto pare l’abbiamo trovata” disse Pego “Avrei preferito l’altro tipo di avventura, le feste di quella Lady sono entrate nella leggenda! Ho impiegato mesi per avere due inviti!” aggiunse Otto.

Venne la notte. Tutte le luci del paesino si spensero. Dal bosco uscirono gli elfi e al comando di Orelinde iniziarono a correre verso il primo Tempio. Mentre aspettavano il segnale Leslie si rivolse agli amici dicendo di rispettare i patti che per loro erano quelli di entrare nel crepaccio, vedere se c’erano questi strani fiori notturi e di tornarsene al campo insieme a lei e tanti saluti a due medici.
Il segnale arrivò e anche loro raggiunsero il tempio. Seguirono il torrente che passava di fianco alla parete e la roccia nuda che usciva dal crepaccio, la roccia lasciò il posto a pareti di marmo; il torrente diventò un canale, trovarono una chiusa distrutta. Pego si voltò e pensò che il crepaccio era già passato e che altro si andava a cercare. Andarono avanti con l’acqua fino alle ginocchia fino al punto dove degli scalini conducevano alla vera e propria entrata.
Gli elfi si spogliarono dei loro lunghi mantelli ed impugnarono l’arco lungo. Ad Annael venne consegnato un bastone ed una spada, mentre a Laitale venne dato un bastone ed una falce che si mise dietro la schiena.
“No scusate – facendosi avanti Pego – ci troviamo davanti all’entrata di una caverna, i mercenari si armano a questo punto esigo altre spiegazioni… Leslie ti farò un corso su come scegliersi gli amici” e lei non fu molto gentile nella risposta “Ho sempre fatto quello che avete detto voi, adesso decido io e seguirò i miei amici, voi fate come volete!” inutile dire che i 5 Lord restarono di sasso, parlarono tra di loro ed infine decisero di restare al fianco dell’amica; l’unico contrariato e non di poco era Edo.
Nep era incantato dalla bellezza di Laitale “Dama, non ci siamo presentati bene, mi chiamo Nep… no, volevo dire mi chiamo Nereo Del Porro, ma mi potete chiamar Nep – chinando il capo – lieto di far la vostra conoscenza, vi chiamate Laura, giusto?” Laitale gli andò vicino puntandogli il dito indice sotto il mento del Nep che sentì la fredda unghia alzargli la faccia “Esemplare interessante, puoi chiamarmi Laura sì – pausa togliendo il dito – però sarebbe meglio che non mi chiami affatto, ho già visto i tuoi pensieri e ti garantisco che non sono il tuo tipo”.

Rauco e Sanya ordinarono agli elfi di andar avanti per controllare se la zona era sicura per tutelare il loro Sovrano; il perimetro difensivo era passato a Vista, Annael era circondato da una decina di elfi che non lo mollavano mai. Il primo tratto ricordava molto delle catacombe; si vedevano tombe scavate nelle pareti “Annael – disse Laitale - non dirmi che non sapevi di questo posto” “Assolutamente no, l’architettura appartiene ai Nani, ma dalle statue alle pareti direi proprio che è la stirpe dei nani fu Malvagia, però ci sono segni evidenti di architettura umana, può essere che questo posto venne venduto o che fu conquistato dagli umani”. Pego andò da Leslie “Ma non si chiama Ivan? Leslie che succede! Questi non sono medici!” “Pego, sono amici! È vero, stai tranquillo! I fiori non sono nel crepaccio ma crescono all’interno, è una semplice esplorazione!” per Pego tutti quanti erano sul “chi va là” altro che esploratori e la zona metteva un certo timore. Andarono verso Nord, poi svoltarono a destra seguendo un canale ed infine arrivarono in un enorme piazzale “Dei! Ma è una città – disse Pego restando a bocca aperta – una città nascosta dei nani!” vedendo i mercenari agitarsi e attirando l’attenzione dell’uomo che lui sapeva chiamarsi Ivan ma che Leslie chiamava Annael.
Andarono nel corridoio a Sud arrivando in un altro piazzale, per terra giacevano una Cinquantina di cadaveri Umani.
Alcuni di loro indossavano l’armatura argento del Ministero della Luce, altri erano vestiti normali ed altri avevano un abito da Lord. Tutti rinsecchiti come il povero Rik, pelle verdastra e piaghe nere.
Un elfo consegnò un pezzo di carta ad Annael

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“È la mappa del luogo, è enorme!” disse il Lap. Leslie volle vederla “Che ne pensi?” chiedendo ad Annael
“Credo che il Ministero della Luce la stava usando come base, le strutture ci sono ma mostrano evidenti segni d’abbandono, quello che mi preoccupa è il nome ZIN KU… è un dialetto umano morto da secoli e significa Corridoio Dell’Ombra… vorrei vedere quest’area segnata in giallo e speriamo che sia veramente un teatro”. Leslie gli prese il braccio “Intendevo cosa ne pensavi di quelli – voltandolo verso i cadaveri – non della mappa” a darle risposta arrivò Laitale, il volto della Necromante era tirato “Min, qualcosa non va, questa è magia delle Serpi e serve anche un Drago… la stessa fattura del ragazzo, usa lo sguardo, dobbiamo sapere se le Serpi stanno risvegliando dei mostri, o hanno altri piani… questi umani non saranno in grado di combatterli”
Annael “Alcuni mostri non li fermiamo neppure noi… torniamo indietro, voglio vedere l’area gialla” Laitale gli prese il braccio “Min… percepisco qualcosa, sicuramente anche gli altri… il nostro istinto già stà dicendo di andarcene… lo percepisci anche tu ma vuoi andar lo stesso… non fare il bugiardo che non mi pare il momento! metti in pericolo gli umani, metti in pericolo tutti quanti”.

“Un attimo – intervenne Pego – perché dite umani? E quanti nomi ha il medico? Non siamo in cerca di Fiori e Piante! Direi che siamo venuti ad indagare… e questi cadaveri? Chi sono? Due di loro avevano gli abiti di Lord, direi Lord Maggiori”
“Esatto! – intervenne Otto – il Fiala mi ha raccontato che insieme al Mero sono andati al Nord perché il Mero voleva entrare in quel Ministero, lo ricordò benissimo perché per poco il Fiala non mi uccide a furia di raccontarmi tutto!”
“Ma si! Ve lo ricordate il ragazzo? Quello della MEDAL!”
disse Lap

Il medico fece un gesto di silenzio “Signori, quel ragazzo è morto per colpa di qualche pianta presente in questa città nascosta, stiamo indagando per conto di un Lord il quale ha dei sospetti su un suo rivale, che grazie alle piante qui presenti sia in grado di avvelenare una città e causare una pestilenza – poi rivolto a Laitale tenendo bassa la voce – non è da te aver paura, anche il mio istinto sente pericolo ma non scordo mai chi Sono, vediamo di chiudere la questione, altrimenti non avrebbe senso aver messo a rischio la nostra copertura, se c’è qualcosa sapremo cosa fare e tieni presente che potrei già aver visto il finale” Laitale sospirò, sapeva che gli aveva mentito, non aveva visto niente e presa la falce lasciò libero il suo Essere Necromante.

Il gruppo di umani parlottò e forse volevano tornare indietro ma quando cercarono Leslie lei era già andata avanti con tutti gli altri.

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AnnaelSidel

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Wurm & Goroth
Stavano andando verso la zona disegnata in giallo ed in effetti era un teatro; o quel che ne restava, le gradinate si vedevano ancora anche se invase dalle piante rampicanti, al centro si vedeva una grossa pianta rinsecchita, gli elfi mandati in avanti tornarono da Annael “AMLUG DÛR! AMLUG DÛR!” “Ma che lingua è?” chiese Pego. L’area era completamente invasa da piante rampicanti e rinsecchite. La grande volta era sostenuta da enormi colonne, avvolte anche loro da piante rampicanti rinsecchite. Si riuscivano a scorgere delle gradinate mentre il centro era occupato da questa grande pianta secca; il tronco enorme aveva una forma strana “Incredibile, esistono veramente piante che crescono senza la luce del Sole” disse Pego che si era piazzato vicino al medico che girandosi verso di lui “La lingua è quella degli elfi e queste genere di piante non amano la Luce – alzando il bastone – Orelinde arma il Noss! - si sentì il suono di legno d’archi, spade sguainate – impugnate e tenete strette le armi umani, tra poco; può essere… che farete conoscenza di un Drago” Pego e gli altri non ebbero tempo di chiedere spiegazioni e ne di tornar indietro.
Laitale scese alcuni scalini fermadosi a metà, dietro di lei andò Annael. Leslie parlò piano “Sanya, che significavano quelle parole?” e l’elfa gli rispose “Tana di Drago… prendi l’arco Leslie e tieniti pronta, non temere! Abbiamo Annael e Laitale!” sorridendole per darle coraggio. Leslie non riuscì a prendere l’arco in quanto venne circondata dai suoi amici che la tempestarono di domande a farli smettere intervenne Rauco “Basta! Finitela di tormentare Leslie! Le spiegazioni a dopo… sempre se ci sarà un dopo…ancora non vi siete armati!”.
Laitale era rimasta immobile con gli occhi chiusi, dietro di lei Annael anche lui immobile ad aspettare la voce della Necromante “Min… – vedendola camminare e salire lenta gli scalini all’indietro – dobbiamo andare via… – girandosi di scatto urlò – VIA TUTTI! NON USATE LE MAGIE! TIRATE! TIRATE! TIRATE A TUTTO QUELLO CHE SI MUOVE!” seguì un boato.
Tutti finirono per aria e poi in terra, anche gli elfi non furono risparmiati dall’onda d’urto che gli fece perdere il loro innato equilibrio. Tornati in piedi la pianta era sparita, al suo posto una densa colonna di fumo grigio, e nel punto più in alto nel centro si videro due bagliori verdi ed un enorme muso iniziò a spuntar fuori “WURM!!! – gridò Orelinde – VERME DEL NORD! AH NIN NOSS DAGOR!! DAGO ÛAN!! CARO ÛR! CARO ÛR!”
Lap sentì lo scoccare di centinaia di frecce che andarono dritte nella colonna di fumo. Tornò il silenzio per qualche istante; la colonna di fumo non si diradava. Un suono sordo e gutturale seguito da un sibilo sinistro ed acuto fece portare gli elfi a tapparsi le orecchie, chi non fece in tempo restò stordito e la testa del verme rifece capolino tra la densa colonna di fumo.
“Leslie con i tuoi amici umani date una mano a reggere gli storditi! Fuori, Via! Via! All’uscita! Portate via il Re!” urlò Laitale.
Venne presa la via di fuga più breve e mentre correvano si sentiva la terra tremare sotto i loro piedi.
“STA SCAVANDO SOTTO DI NOI! CI VUOLE BLOCCARE L’USCITA!” non si capì di chi era la voce ma era vero, il verme stava scavando sotto i loro piedi e con velocità mangiò la terra e spuntò fuori dal sotto suolo bloccando la via d’uscita e spuntando terra.
Ancora un sibilo; gli elfi erano pronti, si era alzato fino quasi a toccar la volta della caverna
“TIRATE ADESSO! NON SPRECATE FRECCE!“ si sentì urlare e altra raffica di frecce partì veloce e precisa contro l’obiettivo ora visibile, ma niente, restarono nella pelle dura del verme, il quale piegò indietro la schiena inarcandosi, chiuse le fauci “Sta per colpire! – urlo Laitale – alito fetido! Non respirate! Via! Torniamo indietro! Non potremmo mai ucciderlo qui dentro!”
Dalle fauci uscì una nuvola verde, poi il verme calò con tutta la sua massa sul terreno e fece tremar la terra, gli elfi riuscirono a restare in equilibrio ma a finir per terra furono gli umani. Edo si girò verso il verme e lo vide aprire di nuovo le fauci. Vomitò quella che sembrava un bava bianca, nell’interno di questa bava si muoveva qualcosa “CHE COSA SONO QUELLI!?” urlo “NON RESPIRARE!” gli disse Sanya aiutandolo a rialzarsi e a correre via.
Dalla bava collosa e puzzolente, uscirono dei piccoli mostri; non arrivavano ad 1 metro.
Erano senza testa ma avevano una decina di lunghi tentacoli, ed altri ne vomitò il verme che restò fermo a bloccare l’unica via d’uscita rinnovando l’alito verde velenoso.
Si ritrovarono; anzi finirono, tutti nella stanza rettangolare, contro la parete Sud, di fronte al portone di legno che sulla mappa era segnata come Chiesa.
Rauco toccava il portone “Come si apre? Annael sei tu l’esperto di Nani!” e lui “Ti par semplice aprir un portone fatto dalla stirpe dei Nani Malefici!”
“Orelinde manda qui un Evocatore del fuoco!”
disse Sanya e subito fermata da Annael “NO! Laitale ha detto niente magie! Non serve dargli fuoco, il legno è solo il rivestimento, dentro sarà fatto del loro metallo più resistente, bisogna trovare il meccanismo d’apertura o può essere una parola magica ma speriamo di no!” Rauco gli fu accanto “Quelle son rune!” “Le ho viste, conoscono le Rune dei nani Malefici ma non la loro lingua!”. Laitale andò di fronte a lui “Dici sempre di saper tutto e adesso ci stai dicendo di non saper niente! Quando la smetterai di dir bugie! Non voglio sentire un altro tuo può essere! Trova un modo o la prima falciata ti cambierà la pettinatura! Muoviti! – girandosi verso l’entrata della sala – stanno arrivando, in posizione, su gli scudi, attenti che sputano una pallina che se si appiccica alla pelle rilascia una tossina allucinogena con il rischio di ucciderci a vicenda! Leslie, tu qui accanto a me!”

La prima ondata di mostri venne eliminata dagli archi, ma altri mostri erano già pronti dietro e altri ne stava ancora vomitando il verme facendoli rotolare verso il fondo. Lo scontro corpo a corpo era imminente. Per gli elfi agili era facile vedere partire ed evitare la pallina, e gli era facile anche evitare di essere presi dai tentacoli.
Otto era al fianco del Pego, dietro di loro il Lap e il Nep e poco distante Edo.
Otto guardò il Pego “Tu guarda dove ci siamo cacciati! Potevo essere tra i tentacoli di una donna ed invece mi ritroverò tra i tentacoli di quei mostri!” e il Pego gli rispose “La differenza non è poi così tanta, non ti pare compare?” e su questa battuta ci fecero la loro solita risata “Amico mio – disse ancora Otto – non so come finirà ma tanti complimenti a Leslie, aveva ragione lei, alla fine ha trovato gli elfi!”
“Elfi?”
“Quella con la falce; che gran Stivalona! Dei Santi socio ma veramente non ti sei reso conto? Amico mio speriamo di poterlo raccontare! E le elfe mancano alla mia collezione!”.
 

AnnaelSidel

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“Che cosa sono quelli? Seppie?” chiese il Lap a Rauco “Seppie…? - sorridendo – ma come ti è venuto in mente… non gli abbiamo mai dato un nome per noi sono Orrendi… e quindi Goroth… Wurm e Goroth!”. Lap affrontò il primo di questi Goroth; vide partire la pallina e si buttò di lato, si rialzò e con un fendente uccise il mostro. Un'altra pallina venne fermata dallo spallaccio e Lap uccise il secondo “Non è difficile! Vanno giù come mosche! Avanti allora! Forza Lapo che oggi vai a pesca!”

Laitale falciava Goroth, ebbe un attimo di tempo per voltarsi verso Annael “ALLORAAAA!! TI MUOVI!!!”
“È meccanica! – rispose lui - mi serve aiuto per trovare il meccanismo!”
“Non m’interessa la spiegazione! Aprila! Leslie vai ad aiutare quel dannato elfo bugiardo! Ricordagli che se non apre quel portone non si potrà più cotonare la sua bella criniera perché gli avrò bruciato quei suoi bei capelli Argento con una torcia!”
Leslie non se lo fece ripetere e andò di corsa a raggiungere Annael “Cosa devo fare?”
“Saperlo! Pigia tutti gli intarsi in rilievo a forma di testa di nano, premi tutto! Non andare in alto, i Nani sono bassi” “Ma dai! Questo lo so pure io!”

Ucciso il quarto mostro Lap aveva preso le misure ed anche un certo gusto “Compari, hanno un solo occhio, è a destra, portate l’attacco dall’altra parte ed è un gioco da ragazzi! Son facili da eliminare!” Nep guardò verso l’entrata “Grazie del consiglio, ma guarda là! È un brulicare di seppie! Saranno a centinaia! Non finiranno mai! Moriremo qui!”

Premere gli intarsi non era servito, Leslie si era messa in ginocchio a pulir e raschiar via la terra vicina al portone, trovò un mattoncino quadrato rialzato “Annael! Guarda!” l’elfo si girò “Schiaccialo!” lei lo fece con due mani “Non va!! Non scende! Sarà incastrato!” arrivò Annael “Spostati! – schiacciandolo con un piede – sarà rotto! Dopo tutti questi secoli!” sentendosi afferrare ed esser spostato con la forza “Sei un maschio e per te esiste solo il verbo SPINGERE! Per noi esiste anche il verbo TOGLIERE!” era Laitale che tolse il mattoncino, si senti un “CLACK!” e il portone iniziò ad aprirsi “Iniziate ad entrare! – urlò Laitale – Orelinde raduna sui fianchi! Sanya, Rauco portate via gli umani! Annael entra subito e trova la chiusura dall’altra parte! Tutti qui sulle scale vicino al portone!!”
Annael entrò e nulla di complicato vide, c’era una bella leva in vista appesa ad una catena, mancava solo il cartello “TIRAMI”.
Quando tutti furono dentro; e tenendo lontani i mostri dal portone, Annael tirò la leva.
Il portone iniziò a chiudersi, si sentì “CLACK!” e tutto si fece buio; un buio così buio che neppure la vista degli elfi riusciva a bucare.
“Commovente…” disse una vocina.
“E adesso?” rispose un’alta voce
“La tua fortuna è che non ti vedo! Altrimenti ti mordevo la gola!” disse un ultima voce; che sappiamo poteva esser solo di una persona; Laitale.

Dall'altra parte della stanza i mostri restanti chiamati Goroth; o se preferite: le Seppie, ritornarono rotolando nello stanzone circolare dove ad attenderli c’era il Wurm.
Il rimangiò tutti quanti e quando ebbe finito né vomitò altri di più grandi e ritornò sottoterra, lasciando nella città una nube verde altamente tossica da rendere tutto l’ambiente praticamente inospitale.
La terra tremò ancora, si sentirono strani versi e dal buco uscì una Grande Orma. Andò lentamente verso lo stanzone dove vide il portone in legno, annusò l’aria. La Grande Ombra mosse le sue grandi ali, muovendo l’aria e rendendo così l’ambiente più respirabile.
Conficcò i suoi Grandi Artigli nel portone di legno, artigli talmente lunghi e forti che si conficcarono anche nel più resistente metallo dei nani ed iniziarono a stritolarla. Il portone andò in frantumi e la Grande Ombra andò nel centro dello stanzone e si mise a pancia all’aria; come una gatta in attesa di coccole.

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AnnaelSidel

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A volte ritornano,
GHERARDA
La Grande Ombra era un Drago; cioè… mettiamo la A nel posto giusto, era una Dragonessa; dobbiamo puntualizzarlo visto che Lei ci tiene. Il suo nome è:
GHERARDA detta VERDILINGUA
Le origini di Gherarda sono legate al mistero. Ma già il fatto che sia femmina e che sia rimasta in vita per così tanto tempo è qualcosa di veramente unico e misterioso.
Leggenda vuole:
Figlia del Drago SPARGIOSSA abbia avuto una relazione con il Drago SCAGLIAPUTRIDA.
Spargiossa e Scaglia Putrida furono uccisi dagli elfi.
Gherarda non ha avuto nessun rancore verso gli elfi, anzi gli ama profondamente, e non stiamo scherzando.
Che Gherarda abbia aiutato gli elfi è una certezza assoluta, ma andiamo con ordine.
Gli elfi sanno che il MALE può incarnarsi in qualsiasi forma, la prima forma furono i 5 padri dei Draghi e la seconda le 13 Serpi Parlanti.
I NANI MALEFICI adoravano il GRANDE DRAGO: PRIMORDUS (primordùs; pronuncia: primorduus)
Primordus aveva 2 figlie FEMMINE; le uniche femmine di Drago che dovevano prendersi cura di mantenerne la stirpe.
GLINT la Buona andò in aiuto ai Nani Buoni che difendevano il BENE, per aiutarli contro PRIMORDUS
La seconda figlia si chiamava: GHERT che andò ad irretire i Nani Buoni e li fece diventare assoggettati al Male, creando la stirpe dei nani Malefici, nemici giurati degli elfi scuri e da loro vennero sterminati tutti
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GLINT e GHERT sono nomi in lingua Nanica.
Le 13 Serpi fecero guerra ai Draghi per il dominio delle terre, dando inizio alla guerra del Male contro il Male che durò poco dato che il BENE ne avrebbe ritrovato troppo vantaggio.
Primordus decise di “spegnersi” e lasciò in eredità alle Serpi il Potere dei Draghi a patto che lasciaserro in pace i Draghi. Le Serpi accettarono ma trovarono la tana di GLINTH la Buona e la uccisero. Restò in vita solo una Dragonessa: Ghert.
Gerth non volle servire mai nessuno, né il BENE né il MALE e decise di restar libera da tutto e da tutti. Quando seppe che anche gli ELFI SCURI seguivano questo pensiero: non siam schiavi del BENE e non siam schiavi del MALE, iniziò ad avvicinarsi agli elfi, i quali furono inizialmente sospettosi.
Gherth diventò molto amica del Drago SPARGIOSSA che iniziò a chiamarla: FIGLIA; anche se non lo era e diventò anche molto amica del Drago SCAGLIAPUTRIDA.

Gli elfi non vollero MAI imparare le lingue dei nani, specialmente quella dei Nani Malefici, il nome nanico di GHERT in lingua elfica era:
CHE’R ARDA (è in elfico Arcaico e significa: PADRONA della TERRA)
CHE’R ARDA si pronuncia KEERARDA
Quando Annael vietò l’uso dell’Elfico Arcaico e introdusse la lingua ufficiale degli elfi Scuri, il nome diventò:
GERN AR DAG (elfico Avarin; significa la VECCHIA SIGNORA che UCCIDE)
GERN AR DAG si pronuncia: Ghern ar dag
Gli elfi Scuri continuarono ad usare l’elfico Arcaico specialmente per indicare qualcosa di Antico e il termine
CHE’R ARDA (KEERARDA) veniva usato di più rispetto all’altro. Gli elfi accorciano le parole troppo lunghe o le uniscono, all’orecchio degli umani risultò questo suono:
GHERNAR DAG
E come per altri nomi derivanti dall’elfico anche questo venne storpiato dagli umani; anche per via delle diverse lingue e dialetti o errori di ortografia e grammatica, e tra due parole che sentirono dagli elfi:
CHE’R ARDA (KEERARDA)
GERN AR DAG (GHERNAR DAG)

Ne ricavano un suono che diventò il nome della dragonessa:
GHERNAR DAG > GHERARDA
Lei non amò essere chiamata così specialmente da qualcosa che era arrivato dagli umani, però agli elfi questo strano nome andava bene per le loro fini orecchie; ricordava il suono elfico e siccome iniziarono a chiamarla in quel modo lei fu orogliosa di portar quel nome.
La Gherarda è una potente Dragonessa Necromante, con poteri mentali, si mormora che abbia dato lezioni di Magia Oscura agli elfi, e che in diverse occasioni li abbia anche aiutati.
E’ molto Dotta, conosce tutto e la sua intelligenza la rende unica. Ama leggere e scrivere poesie, adora il canto e la musica, le piace anche danzare. E negli Elfi ha trovato tutte queste cose che a lei piacciono moltissimo. Si diverte e adora restare in loro compagnia e gli elfi hanno imparato a non “temerla” anche se… sempre Drago resta… gli elfi hanno gran stima di Gherarda anche se nel ventre ha il FUOCO DISTRUTTORE.
E’ noto che le Creature legate al MALE siano restie o che proprio non riescono ad essere in contatto con l’Acqua, leggenda vuole che gli elfi siano riusciti a far tuffare in acqua la Gherarda e con il tempo e la pratica ha iniziato a sopportare molto bene l’acqua, si tuffa e nuota, tiene il fiato per 1 ora. Però non può restarci a lungo, non è un DRAGO BUONO, però lei si sente come i suoi amati elfi scuri: NEUTRALE.
Ha un ODIO sviscerato per gli Umani; e non vuol dire il perché, questo la porta a parecchie discussioni con gli elfi che le dicono di non essere troppo Cattiva nei confronti dei Mortali.

La Grande Ombra si rotolò per terra muovendo le grandi ali per tenere lontana la nube tossica, stava canticchiando qualcosa e tornò a pancia all'aria, grattandosi il ventre con le sue lunghe unghie affilate.
Sul portone andato in frantumi comparve la figura di una persona dai lunghi capelli color argento, nella mancina teneva un bastone, altre figure erano dietro di lui “Voi state dietro” disse e mosse i passi verso la Grande Ombra

"Vengo a voi ad inchinarmi, so ben che non convien mai tanto osar, non sta bene! son anche vergognoso... e la modestia tacer mi fa!" disse l’Argentato facendo un grande inchino.
La grande ombra rise forte "OHH! sempre m'incanti con il tuo bel parlar! E la tua Voce così soave mi giunge e mi far tremar tutta! Garbato sempre e gentil già nell'espressione del tuo bel volto! Anch'io son vergognosetta! Rossa divento in presenza di tanta tua elfica bellezza!"

L'Argentato a risponderle "La vostra voce han deliziato il mio cuor stanco! Suvvia degnatemi d'uno sguardo per dar pace a questo cuor! Meravigliosa sei al punto che sempre ti chiedo di prendermi per marito! Sapete che son elfo?"

La grande orma "Per marito? Ussignoria!! oh che rossore! Siete un bel villano mio Signore! Ardite troppo con quella vostra bella Voce Incantatrice! Io so tutto di voi Signore, sento il Vostro Esser Sovrano tra gli Elfi! Ohh scusate… Elfi Scuri! Voi ci tenete ne vero? Comunque sappilo che non vi è concesso dir queste parole ad una Vedova e non mi par che saremo capaci nell'accoppiar i nostri fuochi!"

"Con te, bella di cor, per consorte, credi a me che ci si potrà accoppiar e il nostro letto sarà di braci! Nel segno del fuoco son nato! E fuoco son! Pronto sempre a dimostrarlo!"

"DEH! Siete ben maliziosetto giovinotto!! Milioni di anni confronto a te mio amato elfo Argentato! Quante notti a guardar le Stelle in riva al mar! Me meschina or son Vecchia e tu ancor giovane in viso! Lazzarone! Dir codeste cose! Son pur sempre fatta di carne!"

"Sento grattar, che vi prude?"

"Mamma! Non parlate! sto tutta un fuoco! Non è per vergogna o che sia Vogliosa di Te! Mi gratto quando umani son nelle vicinanze… son con te?”

"Non ci pensar e vieni qua!”

"A che far? bel cuoricino Elfico Argentato io non son il tuo zerbino! Vien tu qua da me!"

"Voler ma non posso! Tu sei bella e la tua bellezza mi tien fermo!"

" Ussignoria!! Eeeeehhhh allora resta là! Villano screanzato! A corteggiar così da impunito una vecchia Signora!"

“Chiedo scusa mia Grande e Potete Signora… che sia punito come merito”

"Mai potrei lo sai e proprio tu, amor mio Argentato… ti credevo partito"

"Grazie… di cuor e sai che lo penso…splendida Creatura… ti facevo morta"
 

AnnaelSidel

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La grande ombra si girò e si alzò sulle possenti zampe aprendo le sue ali, che la stanza non riusciva a contenere. Una risata sorda da far tremare le pareti e la Grande Ombra andò via e comparve un Drago verde smeraldo "Anny! Sei sempre lo stesso! Bello recitar con te! Ma? Teroso… dimagrito…sempre in pessime compagnie stai! Lo sai che gli umani mi danno allergie alle scaglie! Dove li nascondi? Li ho fiutati e stavo pensando che mi son avanzate due carotine e fagiolini… c’è una donna che potrei usar come insalatina!"
Gli umani si sentirono trafitti dallo sguardo della Dragonessa.
"Gherarda! Lieto di rivederti! Anche tu sei la stessa e sempre in forma! meravigliosa! Son amici e tali devono restare, ma dimmi… che fai da queste parti?"

"Adulatore! coprirei quel tuo viso di baci! Potrei anche esser interessata all'accoppiamento… però alla mia veneranda età! Sei furbo come sempre a sviare il discorso con quella tua Voce incantatrice dalla mia fame di umani… dimmi tu a me che ci fai ancora qui, in compagnia degli stuzzichini umani… questa è la mia tana, Tana di Drago… credevo che te ne eri andato via e con te gli amati elfi… ho pianto tanto, vigliacco! Con quella tua testa sempre ad elaborare piani e con il tuo sguardo sempre puntato sul destino degli altri! Sai a volte mi chiedevo se mi vedevi quando nel futuro andavo a fare i bisognini… o altra ginnastica… la cosa mi sconvolse al punto che mi dissi, Caspita Gherardona! Annael può vederti nuda! – ridendo grugnendo - Far soffrir così me! Bugiardo nato e mentire a me! Gherarda Verdilingua! - abbassando la voce – tesoro mio ma sei sicuro degli umani? Sai che son pericolosi… se vuoi li sbrano… - grattandosi e alzando la testa – mentre ero sotto mi era parso di riconoscere delle voci… vediamo un po’ chi c’è… se conosco qualcuno tra tutti gli elfi… è un Noss Dagor, roba seria… vediamo, vediam!!! OHHH CIELO E FUOCO ETERNO! LAITALE! Vien qui subito da me Ombrosa Necromante!! E quelli?... I gemellini… ehhh ma fatti grandi ormai! Sto per piangere! Mi commuovo! Son troppo vecchia per queste rimpatriate… non percepisco la mente delle tue figliole… Hunien e Luthien come stanno? I Miei Scuri come stanno? E quella!? OHH FUOCHI! Orelinde! Tutti qui a darmi un bacio subito! Ecco adesso vado in agitazione…. Che figura!"
Anche gli umani seguirono gli elfi ma Gherarda tracciò un solco con il suo artiglio “Non oltre!” e saggiamente si fermarono.

Calmare una Dragonessa non è facile; correggo… calmare Gherarda non fu facile, del resto la sua grande commozione era comprensibile “Rivedersi mi spacca il cuore! Morirò!...però se mangio un umano mi fa da cardiotonico!” ci vollero due ore ma alla fine e niente umani nella pancia per far riportare la Gherarda a pancia all'aria, felice circondata dai SUOI… elfi, e fu ben lieta di parlare anche se continuava a grattarsi lanciando occhiate sugli umani
"Avrai notato che ho una guardiana alla mia tana, è una mia figlioccia adottiva, ho portato il suo uovo dal Nord… ha un caratterino tutto suo che mi urta l’ovulazione e puzza! l'ho sgridata per avervi attaccato, lei son sapeva che siamo amici e che tra me e Voi c’è un patto, del resto non per volerla giustificare non aveva mai visto gli elfi… potevate usar la vostra magia, l’avrei percepita e sarei arrivata prima”
"Laitale ha preferito non usar magie elfiche”
disse l’elfo scurendo il volto, certo d’esser visto dalla Dragonessa a cui nulla sfugge
“Laitale è saggia… comprendo che… MAA? No, ti prego! Sai che non sopporto il tuo bel viso triste… che ti affligge?”

“Cara Gherarda eventi gravi stanno succedendo, cadaveri in giro… morti per bava di drago, morti per una fattura delle Maestre… ed ancora non comprendo cosa ci fai qui”

Gherarda sbuffò una nuvola di vapore "Eccolo che indaga! Domande, domande e domande che girano nel sua TestonElfico! Scommetto che come sempre ti sei preso a cuore dei problemi degli umani! Sappi che io vigilo l’entrata e l’uscita, tu che vedi tutto non puoi veder il passato… ciò che è stato… devi saper mio caro che è da qui che uscì tua figlia Hunien quando l’inviasti nell’Abisso a riprendere gli elfi…”
“Quando le Serpi cancellarono i ricordi a tutti”
disse Annael facendo sbuffar ancor la Drogonessa
“Parli tu o parlo io?” con l’artiglio accarezzò il volto dell’elfo portando poi lo sguardo su Laitale, scrutò ancora i due, gli occhi diventarono due fessure brillanti e poi disegnò le fauci di stupore e gioia “OH! OH! MA CHE VEDO! Bell’elfa innamorata! Sei trasparente! E lui più di tè! – rilasciando un sordo e gutturale brontolio di far le fusa - …dicevo… io ero sulla porta; nascosta dalla mia magia, vidi le Maestre cancellare i ricordi… Io son rimasta; ti spiego dopo il perché, facendo di questo posto la mia tana, vigilo una delle entrate ed uscite che portano nell’UNDUME!! Le Maestre… chissà come la prenderebbero se vengono a saper che sei vivo e che sei ancora qui… stanno mettendo il Tormento a ferro e fuoco, stanno cercando la Serpe Ribelle! e tu sai di chi parlo… ci sono altre 2 entrare e sono vigilate anche loro da 2 Draghi che tra lor son fratelli, non sono su questo Regno e neppure io so dove sono, noi 3 abbiamo un accordo… cioè lo avevamo; dopo ti spiego il perché, che era di non far uscir le Maestre alla superficie"

"Immagino benissimo chi sia la Serpe Ribelle, ma è morta da secoli… se voi 3 Draghi state impedendo alle Maestre di uscire dal Tormento, ma da dove arriva la Bava di Drago? Ci son 50 cadaveri in questa città fantasma che”


Gherarda brontolò ed Annael abbassò la testa “Ho capito perché sei qui, per colpa loro – disse Gherarda fulminando con lo sguardo gli umani – come fai ancora a sopportarli Min! si ammazzano tra loro da quando sono venuti al mondo, e tu mio caro ed amato elfo ti stai di nuovo attaccando ai loro problemi! Lascia che si ammazzino a vicenda! Sai che non sopporto gli umani ma se devono morire per colpa mia, sarò io di persona ad ucciderli! sono una Dragonessa d'onore! Non verso bava per farli uccidere da altri! Li sbrano io! Non mi abbasso a queste cose! Sei sparito senza dir nulla ed eccoti qui in loro compagnia, Amor mio ascoltami, questi umani non sono come i loro avi, io leggo nelle loro menti e sopra ogni altra cosa è che questi non sanno chi sei! Non sanno nulla di cosa è Annael! Non sanno nulla di Elfi Scuri! Ma guardali… lei ha la faccia da donnina di campagna che ancor tanto deve crescere e gli altri 4 la faccia lessa! – tenendo lo sguardo su Leslie – strano… tu vieni avanti” indicandola con un artiglio e Leslie andò verso la Dragonessa “Molto lieta di…” sentendo Gherarda sbuffare “Si… si… non m’interessa – scrutando l’umana – adesso capisco… interessante, grazie torna oltre la riga” grattandosi

"Ho trovato delle Mezzelfe, c’è di mezzo anche il Ministero della Luce… ricordi? E temo che altrove ci sia la Xunlai”
 

AnnaelSidel

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Gherarda tornò in piedi sulle zampe ridendo "Non cambi mai… - iniziando ad andar via – trasparente sei e ti conoscono molte bene e ti avverto, così sarà utile al tuo sguardo… se per caso ti viene in mente di entrare nel Tormento per andare ad aiutare la Serpe Ribelle... sappi che farò di tutto per fermarti…te e chi altri manderai! Ti dirò l’ultima cosa che non sai essendo legata al passato che tu non hai visto… le Maestre non possono più uscire dal Tormento, la potente fattura che usarano per cancellare ogni ricordo agli elfi, mezzelfi ed umani, gli è costata cara… hanno preso una malattia... se restano per oltre 48 ore fuori dal loro regno, il sangue gli si avvelena, con gli stessi effetti di Scaglia Putrida... gli stessi effetti che avrai visto nei cadaveri… tua figlia non ha ricordi di quando ha combattuto nel Tormento, io gli devo la vita… ed anche all’umana di nome Mariel Aravir… esatto, la madre di tua figlia mezzelfa Mel, anche Mel era qui… come stà? Vorrei tanto rivederla… dicevo, Scaglia Putrida voleva uccidermi, dopo anni di vita insieme non lo sopportavo più e lo cacciai, era diventato troppo geloso, possessivo e non tollerava il mio amore per gli elfi… per potermi vincere ha chiesto aiuto alle Maestre ed io stavo per lasciar il mondo ma arrivò Hunien! Fiera come sempre! E dietro di lei l’Aravir… elfa e umana combatterono insieme contro il Drago! Hunien venne gravemente ferita mentre Mariel morì… in fin di vita e vedendo arrivar Mel disse ad Hunien di aver cura e di amare Mel come se fosse sua figlia, mentre Hunien veniva curata, Mel andò in cerca del Drago e lo trovò in fin di vita… Scaglia esalò l’ultimo respiro e fu la sua maledizione contro le Maestre per non averlo fatto vincere contro di me… Mel tornò indietro ma una serpe la ferì mortalmente e per sua fortuna Hunien si era già ripresa e la salvò… non serve più la bava di Drago per creare la sua fattura, per creare quel veleno… basta il sangue di Serpe… ti posso dir quello che videro i miei occhi… una Serpe è passata dalla mia tana usando la magia per ingannarmi, restai bloccata ma la vidi… il suo sangue per colpa della maledizione di Scaglia iniziò ad avvelenarsi e lei si morse! Fece colar il sangue in una fiala e spuntò dal buio una figura, indossava l’armatura del Ministero della Luce, era un umano e il mio fiuto non si sbaglia nel trovarli… poi la Serpe mi è ripassata davanti dicendomi che ero troppo vecchia! A me! Che nulla potevo contro il ritorno del Tormento… ed io gli risposi che sarei andata via, prima d’essere colpita dalla loro fattura e gli dissi che anche senza di me loro non potevano uscir lo stesso, alla luce ormai son destinate alla morte, per questo stanno cercano la Serpe Ribelle, sì mio caro amico essa è tornata a vivere da tempo e fu lei a curare Hunien… di nuovo insieme andarono a cercare Mel ed Hunien la guarì e la Serpe Ribelle fece lor veder la strada dell’uscita… Mel scordò che dietro di lei vi erano altri mezzelfi e costorono restarono nel Tormento… le Maestre cercano la Ribelle perché il suo sangue è puro dalla fattura e sono convinte che se la trovano e la vincono potranno purificare il loro sangue dalla maledizione di Scaglia e ritornar in superficie… ora vado, l’odor degli umani inizia ad essere troppo gustoso… saluta la bella Hunien e rinnovo il patto – lieve chinar del capo verso Annael – adorato sempre io faccio gli affari miei e tu"
"Ed io mi faccio i miei, questo è il patto Adorata”
rispose Annael chinando il capo.

Sculettando andava via la Dragonessa “Tesoro, per il matrimonio mi farai sapere vero? Ho molte pretendenti e dovrò prendere una decisione" le disse Annael e Gherarda si voltò ridendo "Occhioni verdi del mio grande cuore! ti amo! potrei chiederti un regalo di fidanzamento, regalandomi gli umani…no e? Uffa! il loro odore si è fatto troppo appetitoso e tu non mi farai di certo contenta, ti conoscono, già gli vuoi bene, non puoi tener il tuo cuor nascosto a me, per il matrimonio ti farò sapere; mi tengo libera… Laitale, bella come non mai, bella Necromante… che ama il suo Re… Rauco, Sanya un bacio anche a voi bei gemellini che correvate sulla mia schiena… fuoco a me! Inizio a lacrimar… perché son così romantica? Onore e gloria al grande Min! Elen sila Lummen Omentielvo Annael!"
"Gherarda… se è ormai inutile la tua presenza in questo luogo di fantasmi, sei la benvenuta, vieni da noi, vieni a vigilar gli elfi… sarei felice d’aver una Drago che vigila il Regno Celato di Ire Loissea…”
Gherarda fermò il lento passo “Veramente io… commossa… ma qui ogni tanto mangio carne umana, spavaldi che entrano nella caverna… altri animali… e se per caso un giorno mi scopri a mangiar un umano? dovrei diventar vegetaria” “Oppure comprar carne dagli amici Nani mia Signora” disse Laitale
“Avete nani amici?! Allora ci penserò! Che bello sarebbe tornar tra gli elfi!” voltandosi verso Laitale e lei
“E loro sarebbero felici di rivederti… ancor piccoli elfi restano incantati dalla tua storia e son desiderosi di conoscerti… Gherth questo buio corridoio conduce all’altra uscita?”
“No mia bellissima Necromante, quel buio corridoio si perde nelle profondità che neppure io conosco, andrò dalla figliola e le farò liberar la caverna, alla terza scossa potrete uscire… Namarie e a presto allora!”
“Namarie amica mia, ti aspetto!”
rispose Annael.

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AnnaelSidel

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Addio agli Elfi
Aspettarono le trè scosse ed uscirono così dalla caverna.
Mancava poco al tramontar del Sole, era trascorso un sol giorno ma sembran 100 dalla stanchezza. Le luci del villaggio tornarono a spegnersi.
Gli umani invitarono gli elfi al loro all’accampamento, andarono solo Annael e Laitale; bendati per non farsi riconoscere dai 200 soldati presenti. Nella tenda dei Lord vi era adesso euforia e gioia, si raccontavano le vicende e quante Seppie avevano ucciso. Vino e birra volarono a fiumi, Leslie andò vicino a Laitale; teneva in mano l’ennesimo calice per brindare, aveva deciso di bere perché come si sul dir Per Dimenticare, sapeva che sarebbe successo qualcosa a cui lei non voleva pensare e con voce bassa e rotta dall’emozione “Stanotte andrete via vero? Ci verrano cancellati i ricordi vero?”
“E’ così, e lo sarà per sempre, è la legge”
le rispose Laitale guardando verso Annael.
I calici si toccarono, le due donne sorseggiarono il vino “Non voglio che mi siano tolti… sono in grado ti tenere il vostro segreto“ sentendo una mano sulla spalla, era quella di Annael “E’ meglio per tutti credimi…”. Leslie fissò l’elfo “Io lo so che tu hai visto… volevo dirtelo dei figli ma… - in lacrime e con un fil di voce - allora… addio…” e tornò dai suoi amici vedendo Annael e Laitale uscir dalla tenda.

Lenti i due elfi andavano verso il bosco, lei gli prese la mano “Min…”
“No Lai… so già cosa vuoi chiedermi… no…”
“Solo lei…”
“No…”
“E’ finita… così… cosa voleva dire dei figli?”
“Niente, hai sempre sostenuto che ha qualcosa di magico, una forza che non sa d’avere sicuramente ereditata da qualche suo antenato molto abile nella magia e se non sei riuscita a vederlo nella sua mente, non posso esserci riuscito io”
“Tu vedi i suoi sogni, io no… ho capito che non lo vuoi dire e mentiresti… significa che hai visto nel suo Destino… e… quindi si torna a casa?”
“Può essere…sì Lai, si torna a casa”
rispose lui e lei sorrise
“Allora hai visto”
“Intendevo che può essere che sia finita così… ti lascio alla tua concentrazione, aspetta che si addormentano e togli loro i ricordi…”
e la baciò.
E’ pericoloso dormire con Annael nei paraggi.

Tornata alla Fortezza Leslie trovò il Fortunato ad aspettarla e subito si gettò tra le sue braccia; gli raccontò che aveva lasciato la città del Lasi per via che locanda aveva chiuso. Otto, Pego, Lap, Nep ed Edo tolsero l’accampamento e ritornarono nelle loro città.

Annael tornò ad Ire Loissea e gli elfi scuri tirarono un sospiro di sollievo; Annael volle subito sincerarsi di come e dove erano stati mandate le ragazze ed i due umani. Le Mezzelfe erano state prese in cura dalla loro Regina Mel Sidel e per ora nessun elfo si era fatto avanti come loro genitore. Guglielmo e Concetta avevano trovato sistemazione nella Torre dei Sidel; gli elfi cucirono per loro abiti elfici per le loro misure ed era strano veder i due nelle lunghe tuniche elfiche “Il bianco mi slarga… - disse Concetta – ma ho già chiesto altri colori ed altri tagli d’abito” Annael assegnò a loro quello che più sapevano far meglio, cucinare e furono i primi umani a cucinare per gli elfi. E così passò l’Estate di un anno non ben precisato con Leslie indaffarata a gestire la Fortezza, la città il Castello ed anche le sue terre. I Nani avevano completato tutte le opere dando alla Fortezza più valore. Finalmente l’Allenza era stata firmata ed il gruppo di umani si apprestata a studiare il prossimo passo, colpire il Drago a 3 teste.
Leslie ogni tanto andava al lago, si sdraiava sull’erba e metteva i piedi in acqua nostante l’Autunno si facesse già sentire; aveva preso l’abitudine di camminare scalza. Aveva sempre con lei i due libri; li aveva imparati a memoria, ma li portava ugualmente perché si sentiva bene in loro Compagnia. Ogni tanto veniva presa da una Strana Malinconia specialmente quando sulla torre più alta della Fortezza si sdraiava a fissare le Stelle e cullata dal Firmamento “Casa… “ era sempre l’ultima parola prima di prender sonno.

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Altrove
in un tempo imprecisato
Il salone aprì le porte facendo entrare delle persone; persone comuni, nonostante il lusso del luogo non avevano l’aspetto di Grandi Signori. Non c'era un ciambellano che nominava a turno chi entrava; entrarono e basta e si misero in piedi vicino al sedia centrale, che pareva un trono ma non lo era... non si sarebbe seduto né un Re, né un Imperatore.
Non era tanto il luogo, poteva essere benissimo un rudere; a far la differenza erano solo quelle persone.
Sui drappi rossi si poteva leggere una scritta "MAI MORTA. SEMPRE RISORTA".
Si aprì una porta laterale ed uscì un'altra persona normalissima che andò a sedersi nella poltrona centrale "Commissario" disse una voce quando fu seduto.
Guardò i presenti e con voce ferma "Buon giorno a tutti, ben trovati; rapporto"
Il primo a parlare disse cose riguardanti l'andamento del mercato delle pelli dei Regni del Nord e di come erano stati presi provvedimenti su altre questioni economiche e consegnò delle carte al Commissario che a sua volta le passò ad un’altra persona “Firmo dopo”
Dopo 2 minuti il Commissario disse "Non sento lamentele, se siamo tutti d’accordo per quanto riguarda il Nord andiamo avanti, le tabelle dei nuovi prezzi e interessi ve li farò avere a breve tempo, grazie"
Vennero snocciolati celermente tutti gli argomenti riguardanti i mercati generali, parlarono dei prestiti, parlarono di coloro che erano sui libri paga; se di fianco al nome il Commissario metteva una Croce con l’inchiostro rosso… lascio alla vostra immaginazione la fine che sarebbe toccata al quel nome.

Andavano a turno a parlare “Abbiamo ricevuto adesso un rapporto delle spie, dicono che il capo del Ministero della Luce non si nasconde al Nord”
"ah sì? e dove?"
"Fonti non certe lo fanno nascosto ad Ovest, pare che sia una donna"
"Ovest!!?? Non credo che la fonte sia attendibile, mandiamo ugualmente 5 Seguaci ad Ovest, ancora non è chiaro cosa sta portando avanti questo Ministero, il nostro fedele infiltrato che dice?"

"Notizie scoraggiati Commissario, 4 agenti scomparsi in circostanze misteriose, abbiamo mandato un nostro candidato a verificare ma nulla, il nostro infiltrato nel Ministero della Luce è scomparso anche lui"


L’uomo sulla poltrona sbiancò "Fatemi capire bene, 4 agenti scomparsi più un Assassino Nero? Le domande sono tante e parto con la prima, chi è stato in grado di scoprire 4 nostri agenti!? e dove?!"
"L'informazione ci è giunta tardi, si sperava che fosse falsa, sono scomparsi nel Regno di cui abbiamo finanziato la prima Corporazione Orientale, ti ricordi dei 3 Lord a cui abbiamo prestato soldi?”


Un alto tipo aggiunse “E’ arrivato stamattina un rapporto in cui c’è scritto che altre 50 unità sono scomparse, nello stesso Regno”
Parlò un tale “50? Scomparse nel senso di smarrite o nel senso di morte?”
“Morte”
dando dettagliate indicazioni del luogo e del Regno
"La Corporazione Orientale che abbiamo appoggiato per invadere quel Regno si è dimostrata un fallimento, i costi ancora non sono rientrati, quella Donna che si fa chiamar Regina ha chiesto altri soldi e truppe”
parlavano un po tutti
“Attualmente stiamo finanziando altre Corporazioni Orientali che stanno invadendo i Regni del Sud”
“Se siete d’accordo negherei altri prestiti, non vogliamo portare troppi sguardi verso i Regni dell’Est”
 

AnnaelSidel

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Riprese la parola il Commissario
"Calma Signori, prego uno alla volta… portami tutti i fascicoli in questione – disse rivolgendosi ad un tipo in piedi al suo fianco che andò a prendere tutte le carte – 4 nostri agenti… in più Rik? Uno dei nostri più abili Assassini Neri è scomparso e solo ora ne parliamo? Signori, abbiamo sudato per far entrare Rik nel Ministero della Luce per capire le loro vere intenzioni e lui scompare e noi siamo ancora fermi? Abbiamo altri agenti in quel Regno?”
“Agenti no… abbiamo dei Funzionari ma si stanno occupando di altre cose ed è possibile che siano andati in qualche Regno del Sud, purtroppo le comunicazioni non sono ottime, abbiamo dei Candidati ma Agenti no”


Arrivarono le carte “Dunque ecco qui… vediamo un pò...il Generale, la Lady e il Prelato che è un nostro Funzionario… non si era deciso di eliminarlo? Non vogliamo maniaci pervertiti e sadici nella Corporazione, tra l'altro vedo che prende dei bei soldoni, pagato da noi ed anche dall'Ordine - sfogliando le carte - non vedo i nomi dei candidati… perché non le scriviamo queste cose!”
“Di loro si sta interessando il Prelato per questo si è deciso di non eliminarlo”


Il Commissario fece volare il fascicolo “Questa è tutta cartaccia! Signori se le notizie arrivano dopo mesi così non fa bene! Se vogliamo diventare come la Corporazione che dettò legge, la loro forza era l'efficienza! Efficienza e tempestivo intervento! Non dopo mesi! Ne settimane e ne giorni! - prendendo fiato e calmandosi - comunque di Agenti non ne abbiamo in quel regno, giusto? allora dei 5 Seguaci, 3 andranno ad Ovest e 2 andranno ad indagare in quel Regno”
“Commissario non è il caso di fare altre indagini, è stato verificato che in quel Regno non c’è Nulla di Nostro interesse”
“4 agenti dispersi ed 1 Assassino Nero di Elitè disperso non sarebbe il caso!? Signori abbiamo perso Rik! A che punto siamo con altri Assassini Neri? Ne avremmo 5 tra 10 mesi… 10 mesi!! Signori ci costa tempo e denaro mettere in circolazione un Assassino Nero e non dobbiamo farci buttare via i soldi in questo modo! Non m’interessa se le ricerche hanno dato un risultato negativo! Dobbiamo sapere chi è in grado di scoprire 4 Agenti e di far sparire 1 Assassino Nero e questa persona o persone andranno Eliminate! Questa Lady che si fa chiamar Regina ha chiesto altri fondi e delle truppe di Elitè, mandiamo un Comunicato a qualche Corporazione Orientale in debito con noi di ritornare in quel Regno, e di aiutare i 3 Dementi! Mandiamo 5 Funzionari nel Regno che si prendano cura del Prelato! Hanno carta bianca con lui! Io metterei una Croce rossa, contrari? – nessuno alzò la mano – Bene! Così è deciso, dichiaro chiuso l’incontro!”

Quando tutti furono usciti, i paggi entrarono. Tolsero i drappi rossi, fecero rotolare il tappeto rosso e tolsero il seggio centrale. Spensero le candele ed uscirono. Un raggio di Sole entrò dal lucernario andando ad illuminare la zona dove prima vi era il seggio, sul pavimento di marmo c’era incisa una lettera:
"X"

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CAPITOLO II°
Il Prete, il Re, la Matta
Il Prete
Il Re
La Matta


Da Elmo & Forchetta
Gita in barca al Tempio delle Ere

Rik
Sotto titolo: “Lord Edoberto avete un attimo?”

Zuppella, Melanzina, Mirtilla
La sofferta decision del Lasi
La città Fantasma
Wurm & Goroth

A volte ritornano,
GHERARDA

Addio agli Elfi

Altrove

in un tempo imprecisato
 

AnnaelSidel

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CAPITOLO III°
Il Drago a 2 teste colpisce
L’Alleanza dei Ribelli si era notevolmente ampliata, le cose erano andate per il verso giusto e il Drago a 3 teste; così veniva chiamato il terzetto composto dalla Regina, il Generale e il Prelato era andato in difficoltà.
Non si sa se sia giusto chiamarla Alleanza dei Ribelli, di certo furono loro gli artefici dell’Aire iniziale a cui con il tempo si aggregarono altri Lord; pronti a salire sul carro con il solo scopo di guardare i loro interessi, del resto dopo una Rivoluzione che nasce per cambiar le cose, quella che rinasce dalle ceneri e dalle macerie della distruzione è sempre l’aristocrazia, può cambiare il nome in borghesia ma la sostanza è sempre quella, con il denaro non affondi mai e sei il primo a tornar a galla per prendere il posto di chi c’era prima, qualche ritocchino alle leggi, due paroline alla povera gente che aveva perso mariti, mogli, figli e parenti, e tutto tornava come prima se non peggio. Su quest’aria di evidente cambiamento i Rivoltosi andarono avanti ma non sapevano che nella Capitale del Regno arrivò una Delegazione e con lei soldi, e altri soldati di origine Orientale. Nessun Funzionario della Delegazione era di origine Orientale, era anche difficile risalire alla loro terra di origine; il parlare non era “sporcato” dai diletti, la Regina ne fu felice del loro arrivo ma cambiò espressione quando uno di loro gli disse che questi erano gli ultimi soldi in Prestito e che queste nuove truppe sarabbero rimaste per 1 anno e quello ad essere contento fu il Generale che si disse convinto che il tempo era più che sufficiente per risistemare le cose. Per colpa del Generale che le fece pressione, i 2 firmarono un contratto con interessi di ritorno da andarsi ad impiccare, la Regina per mettersi al sicuro giocò la sua carta migliore andando a letto con 4 Funzionari che gli “garantirono” che a lei non sarebbe successo nulla di grave e di questi Funzionari c’era la certezza assoluta che avrebbero mantenuto la parola, perché va da sé che nulla venne scritto. Se le 2 teste se la cavarono, non andò così per l’altra testa: il Prelato. I Funzionari si misero a spulciare tutti gli incartamenti per verificare i bilanci e far luce su alcune strane vicende con la pelata del Prelato che sudava “E’ tutto in ordine… tutto agli atti…potete riferire che sto svolgendo bene il mio lavoro per la Corporazione, state facendo un lavoro inutile” nulla da fare, andarono avanti ad ispezionare tutto.
I Funzionari scoprirono delle irregolarità di alcuni documenti e misero giù una lista di Lord e di Lady molto famosi e molto noti ed anche di altri meno noti e famosi, aiutati da una fitta rete di spie, collaboratori e doppio giochisti che gli aiutò nella compilazione della lista ed una di queste spie fece dei nomi che si andarono ad aggiungere alla lista; nomi che noi conosciamo molto bene, li elenco:
Lady Leslie
Lord:
Fortunato Lingher [X]
Giangiotto Tensonfour [X]
Patroclo Enrico dei Gapeti Olenti [X]
Lasi Di Aquisale [X]
Medoro Dei Nasoni [X]
Lord Bryce [X]


La lista venne consegnata in duplice copia al Generale e alla Regina con l’ordine categorico di far PULIZIA. “Come mai solo in 2 copie?” Semplice, il Prelato era sparito, girava voce che era stato prelevato una notte nella sua stanza in compagnia di ragazzi e uomini; si disse che alcuni erano minorenni, legati, bendanti e coinvolti; forse obbligati, nelle pratiche “giocose” del Prelato. Le voci erano diverse ma un testimone; anche lui sparito dalla circolazione, aveva detto di averlo visto dato in pasto ai cani. Fatto stà che il Terzetto venne rotto e si formonò l’accoppiata Generale e Regina; il Drago a 2 teste. Entrambi non erano dispiaciuti per la scomparsa del Prelato, anzi meglio visto che avrebbero diviso i guadagni x2 e non x3.

La notizia di un nuovo, massiccio, numeroso e potente esercito arrivò tardi alle orecchie dei Ribelli, Edo scrisse un biglietto di riunire l’Alleanza alla Fortezza per una riunione urgente, arrivarono tutti tranne il Fortunato ed i 4 Lord Maggiori a loro Alleati.
“Abbiamo notizie di dove sia il grosso di questo esercito nemico?” chiese il Lasi
“Hanno cambiato strategia, si sono fatti furbi, le notizie sono frammentarie, dovrebbe essere al Sud” rispose Edo.
Il Bri picchiò il pugno sul tavolo “Con i dovrebbe non si vincono le battaglie!”
Venne aperta la mappa del Regno e segnarono la posizione delle loro truppe “Se sono a Sud si potrebbe sferrare un attacco alla Capitale” disse Edo, si sentì un altro pungo sul tavolo “Dovrebbe, potrebbe! Serve decisione! E cosa stai dicendo? Se le fonti dicono che sono a Sud gli andiamo incontro!” era ancora il Bri.
L’assemblea non concluse niente ed il Bri andò a dormire con queste parole “O si agisce, o me ne vado!” mandando in agitazione Edo che venne rincuorato da il Mero “E’ un Cavalier, adesso ci andrò a parlare io, la notte porta consiglio e questa parte del Regno non ha mai interessato a nessuno, neppure la città del Lasi che è sul mare è mai stata presa in esame come porto stabile”.
Leslie spense le candele della camera dei due figli, entrò nella sua camera ma non aveva ancora sonno e come suo solito mise uno scialle sulle spalle e andò sulla torre più alta, guardando il cielo stellato restando a bocca spalancata; aveva fatto mettere un piccolo divanetto, dove lei e il Fortunato ogni tanto passavano il tempo a veder le stelle; lui era sempre impegnato e come il solito si sdraiò sola e chiuse gli occhi.
“Leslie?... Leslie… arrivano…”
Una mano la stava scuotendo “Leslie?... Leslie… che fai qui?” lei aprì gli occhi e rispose “Annael…”
“Annael? No sono Geo, è iniziato il mio turno di guardia – insieme a lui vi erano dei soldati – ti ho spaventata? Che ci fai qui?”
“No ma figurati Geo, non prendevo sonno e sono salita alla torre, torno nella mia stanza, vado a prepararmi perché arrivano”
alzandosi andando verso la porta “Certo… chi arriva?- chiese il Geo – Leslie?” la Dama era già scomparsa dietro la porta.

Il giorno seguente arrivò un messaggero, aveva talmente forzato il cavallo che la povera bestia collassò sul selciato del cortile, consegnò il messaggio nelle mani di Edo, i suoi occhi lessero veloci, la faccia diventò bianca “Dov’è Leslie?” domandò con voce tremolante
Gli rispose il Pego “Con Lady Alla, sono andate al lago a far due passi… ehi… tutto bene?” Edo gli mise nella mano il messaggio. Le due Lady tornarono dal lago e videro uno strano triste comitato d’accoglienza, erano tutti in piedi nel salone e nel centro del tavolo c’era un foglio di carta arrotolato; nel vederli in faccia le due donne ebbero subito un brutto presentimento, Leslie chiamò la governante e fece portar via i due figli.
Lenta andò verso il tavolo, sospirò e si fece forza; non la trovò “Non ho il coraggio scusatemi…” Edo andò da lei e la fece sedere “Devi farti forza Leslie” “Ho già capito… ecco perché era in ritardo…” si riferiva a Fortunato e nel messaggio c’era scritto “Lord Fortunato e deceduto in combattimento contro l’esercito del Generale”.
Un altro foglio recava scritte le ultime volontà del Fortunato ma Leslie non le lesse si fermò subito all’intestazione “Mia Cara e Amata Leslie, se stai leggendo queste…” buttandolo per terra. Fu una nottata orrenda per Leslie, non chiuse occhio, non volle partecipare alla veglia in memoria dell’amato Fortunato, la vicinanza dei suoi amici gli fu di conforto ma non colmava il vuoto del cuore. Intanto il Fiala e il Geo lasciarono la fortezza su ordine di Edo per andare in cerca d’informazioni, entrambi non vi fecero più ritorno.
Isidor Dus Tess venne arrestato, il Fiala fornì diverse informazioni riguardanti la rivolta in cambio della liberazione, una volta libero salpò lasciando il Regno e di lui non si seppe più nulla.
Geoffrey anche lui venne arrestato e non disse nulla neppure sotto tortura, venne imbarcato e portato in prigione in un Regno dell’Est, anche di Geo non si seppe più nulla.
Per la cronaca: il Fiala venne assassinato in un Regno del Sud durante il Mercato del Regno; Geo tentò la fuga insieme ad altri Lord, stavano per imbarcarsi per il Regni del Nord ma vennero trovati, arrestati ed impiccati tutti.
 

AnnaelSidel

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Leslie si stava guardando allo specchio e nei suoi pensieri era molta severa con se stessa, era il secondo giorno che non dormiva e non sapeva come era riuscita a restare in piedi aveva anche mangiato pochissimo. Vestita si draiò sul letto e passò la mano nel posto vuoto, guardò verso la finestra e le sembrò di veder una Stella Brillare “Non voglio che mi siano tolti…” disse lasciando lo sguardo sulla Stella. La brillantezza fu sporcata da un alone opaco mise a fuoco il vetro della finestra e vide un ragno appeso ad un filo, alzò lo sguardo e vide la sua ragnatela “Annael” disse e si addormentò stremata.
Dalla torre si sentì lo squillo dall’allarme del trombettiere, Edo e gli altri corsero fuori “Mamma santissima…” la pianura era un macchia unica di soldati dalla quale si staccò un soldato a cavallo che portava la bandiera bianca “Andate a svegliare Leslie”.

Qualcuno stava dando pugni alla porta, Leslie si alzò lenta e andò ad aprire, il soldato gli disse di scendere immediatamente. Edo la informò dei fatti, il Generale e la Regina erano arrivati nella vallata con i loro eserciti e la Regina chiedeva un incontro “Tu resta qui – disse Edo - andrò io insieme al Lasi il Mero e Bri” disse Edo. La Regina aspettava con il suo solito ghigno disegnato sulle labbra, quando il Mero smontò da cavallo vide un volto conosciuto tra le dame di compagnia della Regina “Lady Bella ma…”

“La conoscete? – disse la Regina – conoscete Lady Isabella di Millecrine? È appena diventata una mia Dama di compagnia, ho dovuto faticare un po’ per farle capire che era meglio per lei – vedendo il viso scuro del Mero – tranquillo Cavaliere non uso torturar le persone, ho altri sistemi di convincimento, AH! Vedi che mi vengono in mente le cose poco importanti, mentre venivo qui ho mandato delle truppe nei vostri Castelli, anche il Generale ha fatto lo stesso, vi dirò che veder bruciare un castello di notte fa sempre un piacevole effetto”


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la Regina e il Generale avevano bruciato e distrutto i loro Castelli; non tutti. La Regina si era particolarmente accanita contro la città, il castello e anche le persone care a Lady Isabella; non era neppure nella lista ma per ora è inutile andare in cerca del motivo, aveva ucciso tutti i parenti, e si era limitata a dare qualche frustata a Lady Isabella “E’ giovane, troppo giovane per essere una Lady proprietaria di terre, città e castello, al mio fianco imparerà cosa significa il sacrificio e l’impegno, serve un duro lavoro e non pensieri di rivolta per ottenere il meglio, ma veniamo a noi”. Non c’era nessuna condizione, tutti erano agli arresti, alcuni di loro rischiavano il patibolo ma se si sarebbero arresi avrebbero avuto in salvo la vita e mostrava le carte che un Funzionario gli metteva in mano “Qui risulta che Lady Leslie è sposata, noi abbiamo delle denunce da parte del marito che è stato buttato fuori di casa e nel suo letto dorme un altro uomo e che costui vieta al padre di vedere i suoi figli, inoltre tutti i documenti di eredità riguardante la Fortezza sono risultati dei falsi, il Lord precedente era un nostro Alleato e dobbiamo mantenere l’accordo di Alleanza anche se lui è defunto” andò avanti e ne ebbe per tutti “Avete la mia parola, tra 1 ora voglio vedervi uscire dalla fortezza e deporre le armi, le Lady e le altre Dame e Donne si presenteranno a Me, mentre tutti gli altri andranno a presentarsi al Generale, AH! Vedi che scordo sempre le cose... da questo momento tutti voi avete perso il vostro titolo di Lord e con lui tutto il resto, non voglio sentire parole che si attaccano alla Legge e Codice dei Lord perchè voi non lo siete più, consegnate le carte” il Funzionario le consegnò ma loro le stracciarono in viso alla Regina che si fece una grassa e matta risata.

Tornati alla Fortezza Leslie fu la prima a decidere per la battaglia con Edo che iniziò una sua solita discussione che generò a chi faceva la voce più alta per avanzar la sua ragione. Alla fine la maggioranza vinse. Non era passata neppure la mezz’ora che si sentirono suonare tutte le trombe in acuti squilli d’allarme, l’esercito nemico aveva iniziato l’attacco “HA DATO LA SUA PAROLA! MALEDETTA STREGA! E NOI QUI A PARLARE SENZA FAR NULLA! ALLE ARMI!” urlò il Lasi. La battaglia fu tremenda, le forze nemiche erano guidate dal Generale e disponeva di truppe altamente addestrate, fermare una Legione è già difficile e ne avevano almeno Nove. Il Generale si mostrò grande stratega e dopo 3 ore la difesa della strada in salita che recava alla fortezza cedette e li morirono i 3 prodi Cavalieri: Lasi, Mero il Bri e con lui il fedele amico Bro.
La difesa si era concentrata sulla Fortezza con il nemico che riuscì a mettere un Ariete per sfondare il portone; unica cosa che i nani non cambiarono. I Legionari spinsero a turno l'Ariete in salita su una strada sterrata, piena di buche e nel vederli arrivare avevano già tolto morale ai difensori. Il portone venne sfondato e li perirono il povero Otto e il Nep. Il Generale si fece avanti e si trovò di fronte Patrolo Enrico Dei Gapeti Olenti che brandiva la spada e lo scudo dei sui avi e lo sfidò a duello, il Generale accettò e venne ucciso, il Pego riportò alcune ferite.
Con la morte del Generale le truppe si fermarono; il Drago era diventato solo ad una testa, in qualche modo si riuscì a rimettere in sesto il portone con dei carri e altro materiale raccattato in tutta fretta per cercare di allestire una difesa; a veder la barricata già sarebbe bastato uno sputo a farla cedere, ma con il coraggio e morale ritrovato si poteva ancora sperare; in cosa era meglio non pensarci.
Nella vallata la Regina venne “convinta” a riprendere l’attacco e affidò il Comando a 5 Lord a lei fedeli.

Dopo circa 1 ora il nemico si ripresentò al portone ed anche senza Ariete fu facile dar fuoco ai carri e aprir la strada “Lady Alla, porta via Pego che stà combattendo ancora ferito! Trova Leslie, prendete i figli e andate via di qui!” disse il Lap.
Lady Alla prese il Pego ma lui ferito e testardo voleva rimanere “Se usciamo vivi di qui ti porto a letto! Ti convien farmi restare!” la donna lo guardò “Chissà magari ... reggiti adesso non fare il testardo! Mi servi ancora non per il letto ma per scoprire come mai è accaduto tutto questo! Sento puzza di spia e come mai hanno attaccato proprio quando i 4 nostri Lord Maggiori erano assenti?” Pego non rispose per il semplice motivo che alle sue spalle arrivò Edo che gli diede una botta dietro la nuca e lo fece svenire “Andiamo che ti aiuto! Solo così lo si può portar via di qui!" disse guardando Lady Alla.
Lap fece del suo meglio ma le truppe erano stanche, il nemico iniziava a spargersi nei cortili e lui tentò l’estrema difesa morendo trafitto da un dardo di balestra.
Leslie difendeva il salone e si vide arrivar Lady Alla insieme ad Edo che trasportavano il Pego svenuto.
“Leslie – gli disse Lady Alla – è finita! Vai a prendere i figli e fuggiamo dalle gallerie!”
“NO! MORIRO’ QUI!”
“LESLIE! NON HO TEMPO DI FARE DISCUSSIONI! SALVA I FIGLI!”
gli urlò più forte Lady Alla. Leslie fece cenno di si con la testa ma nello stesso tempo disse “Devo anche prendere i miei libri!”
 
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AnnaelSidel

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Edo lasciò a terra il corpo del Pego e si mise a seguire Leslie “Dove vai!?” gli disse Lady Alla e lui “La seguo! Hai sentito cosa ha detto? Quella matta è capace di salvare i libri e di lasciare i figli al loro destino!” lei cercò invano di fermalo “EDO! SERVI QUI ADESSO! UNA MADRE NON FARA’ MAI UNA COSA DEL GENERE! EDO!! DANNATO!!” lui era già corso sulla rampa e per una guerriera del Nord questo correre dietro a Leslie; la preoccupazione di vedere se veramente portava in salvo i suoi figli, era più una scusante dei Codardi e il pensiero gli frullò in testa mentre organizza la difesa. Edo fece una prima rampa di scale dove incontrò la moglie ed i figli del Mero “Hai visto Leslie?” la donna gli rispose che l’aveva vista scendere con i figli le scale dell’altro pianerottolo e l’aveva avvisata di scappare al tunnel segreto, Edo fece un passò ma la donna gli afferrò il braccio dicendogli di darle una mano.

Le difese erano crollate tutte, Lady Alla correva sulle scale ed arrivò nel momento in cui vide cader a terra Dama Veronick Zieller Blaoine, moglie del Mero con i figli già a terra in una pozza di sangue “TU!! INFAME BASTARDO!!” e con la spada andò verso di lui per sferrare il colpo, ma lui lanciò un pugnale che andò dritto nel cuore della Lady che terminò la corsa cadendo di schiena ai piedi di Edo “Ti maledico Edo!!... morir…ari… sei stato tu… spi…a… cana…g…l….“ rantolando altro non disse.

Raggiunto l’altro pianerottolo Edo scese di corsa le scale e vide entrare nella galleria Leslie che reggeva un intontito Pego in piedi sulle sue gambe. Corse e gli raggiunse e quando furono tutti dentro il Pego chiuse la porta e tirò una leva, dall’altra parte un arazzo calò e nascose la porta; questa non sarebbe comunque ceduta tanto facilmente visto che era di fattura nanica “Gli altri?” chiese Pego vedendo la veste sporca di sangue di Edo che rispose “Ho provato ma nulla... Alla ha voluto restare per coprire la fuga di Leslie e dei suoi figli” a Leslie gli si disegnò il volto della cara amica che si era sacrificata per lei e per figli e sentì anche entrare il gelo nel suo cuore.
Pego in qualche modo riusciva a restare in piedi da solo “Leslie corri avanti e raggiungi i figli, vai con lei” spingendo in avanti anche Edo mentre lui completava di blindare la porta da quel lato interno tirando leve che innescarono delle trappole da lasciar dietro il loro passaggio che sicuramente avrebbero rallentato i nemici. Reggendosi alle pareti, toccandosi la nuca e sentendo il gonfior ed il dolor del colpo ricevuto, arrivò al ponticello sospeso del secondo torrente che in quel tratto aveva scavato un piccolo orrido nella roccia e trovò Leslie con i figli ed Edo ad aspettarlo, Pego l’attraversò "Dammi il tuo pugnale che ho perso il mio in battaglia" disse ad Edo che gli rispose che anche il suo era andato perso, allora tagliò le funi del ponticello con la spada ed insieme completarono il percorso della galleria, fuggendo sani e salvi dalla Fortezza.

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AnnaelSidel

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Il passato di Leslie
L’imboccatura della galleria era libera; ben nascosta tra i cespugli sbucava nella zona del lago. Si era combattuto per tutta la giornata e le ombre della sera aiutarono a tenerli nascosti; il grosso dell’esercito era tutto sotto la Fortezza. Leslie con i due figli, Edo e il Pego restarono al fianco delle pendici e subito andarono a ripararsi nel primo bosco con la preoccupazione che la Regina avrebbe dato inizio ad un rastrellamento a tappeto della zona; cosa che non fece come vedremo in seguito. Il cuor duole a riportar questi orrendi fatti di cronaca ma tante furono le vittime che qualcuno avrà per sempre sulla coscienza; sempre se l’avrà ancora una coscienza o il cuore per pentirsi. Le vittime che si conosce sono questi:
Fortunato [deceduto]
Otto [deceduto alla Fortezza]
Lasi, Cavalier di Aquisale [deceduto alla Fortezza]
Mero, Cavalier dei Nasoni [deceduto alla Fortezza]
Dama Veronick Zieller Blaoine, moglie del Mero ed i loro figli [uccisi alla Fortezza]
Lap [deceduto alla Fortezza]
Nep [deceduto alla Fortezza]
Lady Alla [uccisa alla Fortezza]
Bri, Cavalier di Sole e Luna [deceduto alla Fortezza]
Bro [deceduto alla Fortezza]
Fiala [scomparso/deceduto]
Geo [scomparso/deceduto]
Sempre resterà il loro ricordo, come i soldati che a lungo cercarono di difendere la Fortezza e restarono fedeli ai loro Lord morendo al loro fianco.
IAS BEREN! AN UI!

Lady Isabella di Millecrine; detta Bella, prigioniera e dama di compagnia della Regina entra nella Fortezza al seguito di questa Donna che sorride e scherza sulle vittime con frasi che tranciano il cuore “Ci deve essere per forza un vincitore e sarò sempre io!” Isabella in lacrime si china sui corpi dei suoi cari amici raccolti e messi in fila in un corridoio dandogli un bacio sulla fronte. Un pianto che disturba la Regina “Basta! Finiscila o ti faccio frustare! Ringraziami che sei rimasta in vita al posto di essere stesa per terra insieme a loro! Alcuni di loro si sarebbero potuti salvare se avresti fatto quello che desideravo da te! Adesso basta, su alzati!” passandogli la mano sul viso e lasciandola scendere quasi fino al petto, fermata dalla mano di Isabella che subito si prese una sberla e venne portata via.
“Ne mancano due dalla lista – disse un Funzionario alla Regina – per ora il mio compito è terminato, spero che sarete in grado di risolvere la questione da sola, io torno alla Capitale devo incontrarmi con due nostri agenti che dovrebbero essere arrivati” Odiava quell’uomo e gli altri Funzionari che gli stavano addosso come se fosse una bambina; e tutto per colpa del Prelato. Lo vedeva andar via ed era tentata di ordinare ad un arciere di colpire il Funzionario sulla schiena ma non così stupida dal farlo. Gli stupidi furono i soldati che quando portarono via Isabella non si accorsero che lei aveva nascosto un pugnale estratto dal cuore della sua amica Lady Alla. La stupidità andò avanti perché ci misero 2 mesi a scoprire la porta dietro l’arazzo dopo aver rovistato per 10 volte la Fortezza in cerca di via di fuga, stupidi furono i primi soldati che dopo essersi dannati a buttar giù una porta fatta dai nani, entrarono come levrieri che inseguono la lepre e finirono nelle trappole, lasciandoci la vita ed i più fortunati qualche arto che restò prigioniero a marcire nella tagliola. I cadaveri servirono da passaggio per arrivare fino al ponticello distrutto e solo allora a qualche Ufficiale venne l’idea di mandare soldati a far delle ricerche all’esterno; se il Generale fosse stato in vita ci sarebbe arrivato prima di tenere dei soldati a vigilare la zona esterna e di mandarli in cerca di tracce al posto di far come la Regina che si stava trastullando con i suoi giochetti con le Dame di compagnia. Dopo 2 mesi e mezzo era impossibile trovare delle tracce, i nomi mancanti dalla lista erano questi:
Lady Leslie
Lord:
Patroclo Enrico dei Gapeti Olenti [X]

potevano essere andati ovunque, poi alla Regina di questi due non è che interessava molto, che la Regina si sia data al divertimento amoroso sapendo che i due erano in buona compagnia di una spia? Può essere… bisognerebbe sapere per chi stava lavorando Edo. Dalla rabbia della lentezza e forse per la sua latente Misandria la Regina fece impiccare una Trentina di soldati incapaci, quindi si potrebbe azzardare che lei non sapeva nulla di Edo… può essere.

Leslie con i due figli, Edo e il Pego aspettarono la notte per muoversi e si misero in marcia. Non camminarono a lungo, si fermarono al primo villaggio con i contadini ben felici di dare aiuto a Leslie; erano le sue terre e tutti la conoscevano ed era comunque prioritario curare le ferite del Pego.
Passò un mese, le notizie erano sconfortanti, la Regina controllava mezzo regno, si diceva che solo al Sud vi era una accanita resistenza da parte di una Coalizione di Lord Maggiori. Di positivo c’era che nessun soldato era arrivato a perquisire il villaggio e per stanarli l’unica soluzione sarebbe stata quella di bruciarlo, c’è da tener presente che la maggioranza dei soldati non conoscevano il volto dei trè fuggiaschi. Di negativo c’era che le ferite del Pego non miglioravano e facevano fatica a chiudersi, venne colpito dalla febbre. Edo si rivolse a Leslie dicendogli che dovevano andarsene e secondo lui dovevano recarsi alla Radura dove lei venne curata dai medici “Forse saranno nella zona o forse saranno ancora là, è l’unico punto più vicino e sicuro che mi viene in mente”.
Leslie diede il suo medaglione in oro che portava al collo; quello che veniva dato ai Lord e alle Lady quando prendevano il titolo. Barattò 3 cavalli e 2 muli “Fanne ciò che vuoi, non penso che verrò a riscattarlo” disse Leslie al contadino. Si misero in marcia per raggiungere la Radura e quando arrivarono, non credettero ai loro occhi, videro una grande tenda bianca quadrata; forse la stessa in cui si risvegliò Leslie.
Dentro c’era di tutto, una brandina dove venne adagiato Pego, bende e medicinali, abiti di ricambio, armi, viveri, coperte, persino un piccolo scrittoio ed un mobiletto pieno di libri, non mancava nulla a parte i due medici. Leslie riuscì a cucire meglio le ferite del Pego “Punti vicini…” e lei sorrise, la febbre iniziò a scendere fino a sparire e finalmente fu in grado di tornar in piedi.
 

AnnaelSidel

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Edo passeggiava con Leslie; erano andati al torrente a prender l’acqua e lui iniziò a farle uno strano discorso riguardante il fatto della tenda “E’ come se qualcuno ci stesse aspettando – parlò, parlò e concluse – mi domando… forse sono stati gli Elfi… come mai quando andasti via dalla città sei venuta diritta in questo luogo? Cosa ti spinse qui?” Leslie non seppe rispondergli o forse non volle rispondergli, gli sembrò molto strano questo discorso e queste domande personali, tra l’altro Edo aveva sempre bocciato la “Questione Elfi” e adesso cosa? Aveva cambiato idea? Forse sì, visto che nei giorni seguenti andò avanti a far domande sugli Elfi e sul privato di Leslie con modi non particolarmente gentili al punto che Pego intervenne e lui sempre scortese gli rispose “Credo che Leslie ha tenuto nascoste molte cose! La sua pazzia fu vera pazzia? Abbiamo perso tutto alla Fortezza, tu non c’eri ma io l’ho sentita dire che voleva prendere i suoi libri con Lady Alla che gli ha urlato dietro di pensare ai due figli! Ti sembra normale? Chiedo di questi Elfi perchè credo che lei li abbia incontrati, o comunque ha incontrato due persone in questa radura e con loro deve aver tramato qualcosa! In tutta questa vicenda vedo delle cose poche chiare sulla nostra amica Leslie” Leslie non rispose, semplicemente andò via ed iniziò a pensare.

Lei dormiva in tenda; i due uomini gli avevano lasciato a lei la comoda branda che lei usava per far dormire i figli. Qualche giorno addietro si era accorta che nell’angolo più buio della tenda un piccolo ragno nero aveva tessuto la sua ragnatela. Dormiva in terra, addormentandosi con lo sguardo verso l’angolo buio e cercava di vedere cosa stava facendo il ragno
“Tesso fili di ragnatele senza tempo…Solo son nella mia Ombra Austera… tesso fili per veder il destino”
“Non togliermi i ricordi”
“Ci vuoi seguire, niente ti farebbe cambiare idea neppure il desiderio di rivedere i tuoi figli”
“Io lo so che tu hai visto… volevo dirtelo dei figli ma…”
“Non puoi fuggire se prima non percepisci la nuda verità, tu sei la chiave di ogni cosa”
“Sono in grado di tenere il segreto“
“Sei sincera, non si spezza il filo della ragnatela, sei forte ma il filo della tela è debole nelle tue paure”
“Non è mai stato un Addio vero? tu sei qui…”
“Lo sarò quando sarai libera… ricorda Leslie… è tempo di liberarsi… di sbloccarsi… la libertà si profila…

Io sarò qui quando saprai chi sei tu…”

Si era vegliata tardi quel giorno e sentiva le urla di Edo e Pego che stavano litigando, si alzò e andò fuori e guardando in faccia Edo “Lui è qui”
“Lui chi?”
“Non so…”
altro non disse e ritornò nella tenda.

Qualche giorno dopo Pego venne di nuovo colpito dalla febbre e Leslie gli lasciò la branda. Edo aveva iniziato a tenere lo sguardo verso il bosco come se si aspettasse l’arrivo di qualcuno ed una sera mentre stava cenando intorno al fuoco insieme a Leslie lei gli disse “Non verrà più nessuno, nessuno qui ha il cuore puro... che qualcuno mi perdoni... Dei Santi che ho fatto...” Edo non disse nulla. Qualche giorno dopo il Pego si riprese dalla febbre, stavano pranzando ed Edo diretto verso il Pego disse “Leslie vuole che andiamo via, a quanto pare solo lei è pura di cuore” Leslie gli rispose che non aveva mai detto una frase del genere e mai avrebbe voluto mandarli via per restare da sola ma per Edo era diverso “I tuoi amici non vengono perché ci siamo noi, avrei una soluzione”
Lui e il Pego si sarebbero allontanati per due settimane, si sarebbero recati al vicino villaggio “In questo modo resterai sola e noi troveremo qualche lavoretto, siamo senza soldi e dobbiamo iniziare a pensare dove andare” non vi era una logica neppure ad inventarla; forse solo il fatto dei soldi, ma Edo insisteva e alla fine venne deciso di seguire la sua proposta.
Non passò neppure una settimana, Leslie li vide tornare dopo 5 giorni con Pego piegato in sella al cavallo, lo aiutarono a scendere, Leslie gli toccò la fronte, era bollente. Secondo Edo bisognava tagliare la gamba destra ma Leslie vide che la gamba era bianca e non nera “Sei diventata un medico?” disse Edo uscendo dalla tenda.
Leslie restò al fianco di Pego per tutti i giorni della febbre ed ogni tanto lanciava occhiate verso l’angolo della tenda e vedeva sempre quel ragno fermo sulla tela. Il sonno di Pego era tormentato da incubi, nel sonno delirava, uno dei suoi peggiori incubi fu questo.
Era nella città di Edo in compagnia di altre persone i cui volti non riuscì ad identificarli, beveva litri di vino e una musica gli entrava nelle orecchie, le persone gli davano pacche sulla schiena e strette di mano, iniziò un ballo dove lui ubriaco fradicio finì a terra e quando tornò in piedi si vide fermo su un piccolo molo con una piccola barca che stava scaricando il pescato. Era sobrio e pesantemente armato e chiese al pescatore se la pesca era stata buona, vide il pescatore prendere una laterna e posarla sul molo, poi prese un cesto ed anche questo lo mise sul molo e disse che andar di notte lungo la riva si tornava sempre carichi di Seppie. Pego si fece avanti e vide chiaramente il pescatore, era Lapo! Si chinò su di lui per abbracciarlo ma lui lo fermò dicendogli di star attento alle Seppie e queste iniziarono a saltar fuori dal cesto come grilli andando sul corpo del Pego ed entrando nei suoi vestiti iniziando a morderlo. Iniziò a togliersi la cotta di maglia e la giubba e nel farlo perse l’equilibro e tenne il respiro per il tuffo in mare, che non era un mare ma una lastra lucida di marmo nero. Era sdraito a terra, la guancia sentiva il freddo marmo, tornò in piedi toccandosi la nuca e sentì un bitorzolo e la mano era insanguinata, la vista era sfuocata, sentiva urla e rumori di spade a fatica andò verso una porta, stava per aprirla ma una mano gli prese la spalla facendolo girare. Si voltò e vide di fronte a sé Lady Alla con il volto che grondava sangue, non ebbe il tempo di dir nulla, lei gli urlò in faccia
“Qualcuno colpirà quando tu meno te lo aspetti e quando lo farà ricordati di me!
Ma fa attenzione! ti seguirà, ti seguirà!”

pugnalandolo al cuore. Pego andò indietro fino a toccar il muro, Lady Alla gli andò vicino e lo prese per i capelli “E’ la mia Maledizione! Vendicami amico mio!” gli estrasse il pugnale gettandolo via e lui si accasciò a terra, chiuse gli occhi e quando gli riaprì vide Leslie piegata su di lui “Pego stai delirando” e lì finì l’incubo.
Aveva aperto gli occhi e Leslie era seduta al fianco del letto a cambiare le bende sulla fronte, Pego gli afferrò il polso e guardandola in viso “Ricordo le tue parole…” Leslie non disse nulla, il Pego tornò a dormire ed anche questa febbre andò via ma dal quel giorno uno strano presentimento era entrato nella mente del Pego.
 

AnnaelSidel

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Edo fece sapere che si era stancato, che presto sarebbe andato via con o senza di loro, era convinto che i due medici erano in combutta con Leslie che non capiva questo accanimento “Li ho incontrati per puro caso! Basta, finiscila con questa storia! Vuoi provare ancora? Tornate al villaggio e lasciatemi sola e questa volta portate anche i bambini!” e si fermò iniziando a sentire il suo cuore che gli stava parlando “E’ tempo di liberarsi… di sbloccarsi… la libertà si profila…” li fissò e disse una cosa che li lasciò di stucco “Vuoi andare? Vai pure Edo… e se vuoi vai con lui Pego…potete andare dove volete, io non verrò… ma vi chiedo una cortesia… di portar via con voi i due bambini… non posso più… mi devo liberare…”

Edo scattò in piedi “COSA! I TUOI FIGLI?! ALLA FACCIA DELLA CORTESIA! TI SEI MALATA DI NUOVO! O STAI FINGENDO E METTENDO IN SCENA LA SECONDA PARTE DEL PIANO!” e Pego subito dietro “Leslie non puoi chiederci una cosa del genere” lei chinò il capo “Volete la verità? – guardando Edo – tu vuoi sapere la verità? Del perché sono venuta in questo posto quando scappai via dalla città? Perché è nel villaggio vicino che comprai questi due bambini… non sono miei – lungo sospiro – non sono i miei figli… sono tornata al villaggio per cercare qualcuno che poteva prendersi cura di loro… non trovai nessuno e la disperazione mi fece far la strada per questo posto… la speranza di trovare gli elfi… - facendo un verso – bho… forse l’avevo… sicuramente cercai la morte andando verso la cima dei Monti Sacri”
“PANZANE! – urlò Edo – Fortunato si sarebbe accorto di questa cosa! Ma questo è il racconto di qualche romanzo che avrai letto! Mi prendi per idiota?”
“ZITTO! Io le credo… – urlò il Pego e con voce calma verso Leslie – tuo marito sapeva di questo? E Fortunato? Perché Leslie… perché comprasti questi bambini? Non puoi aver figli?”

Leslie raccontò la verità. Li aveva comprati per pochissimi soldi da un vecchio contadino che abitava proprio nel villaggio più vicino alla radura. Era il periodo in cui aveva appena preso il titolo di Lady e già parecchi uomini si erano presentati alla sua porta e lei temeva di finire tra le mani di qualcuno che si sarebbe approfittato del suo titolo, comprò i bambini come scudo, e fu un bel deterrente per tener lontani questi uomini senza scrupoli. Scupoli… anche lei non era stata da meno, ma il quel periodo era convinta di aver fatto la cosa giusta e andava tutto per il verso il giusto. Al contadino non disse di essere una Lady e gli raccontò una mezza verità, che era una Guerriera tornata da l’ultima campagna militare; questo era vero, che si era congedata e che purtroppo non poteva più aver figli; e questo era falso. Il contadino non poteva prendersi cura di altri due figli, la Levatrice del villaggio gli aveva detto che l’ultimo nato aveva anche lui problemi come il precedente nato e doveva smetterla di fare figli essendo troppo vecchio. La Levatrice gli aveva visti nascere tutti e secondo il suo parere questi due figli non sarebbero arrivati oltre i 4 anni, Leslie li comprò ugualmente e si presentò al Castello con questi due figli.
Le cose andarono bene fino al momento in cui si presentò un uomo che disse di saper la verità; disse di essere un parente alla lontana del vecchio contadino ma in realtà l’aveva sentito in una locanda parlar da ubriaco di questa faccenda. Inizialmente la ricattò poi gli fece la proposta di sposarlo. Si sposarono e fecero carte false per dimostrare che quei figli erano nati Nel Matrimonio; nessuno indagò a fondo, Leslie era una Lady che apparteneva al basso ceto, non attirava l’attenzione di nessuno; a lei andava benissimo, il suo sogno di gestire una città ed un castello secondo i suoi criteri e di vivere in pace lontano da tutti si era realizzato e sono cose che nessuno guarda quando il Lord o la Lady non appartengono già ad una Casata Nobiliare; Leslie era orfana, di famiglia contadina ed era diventata Lady per meriti in battaglia, in pratica era Invisibile agli occhi degli altri ma non a quelli del marito. Leslie non firmò l’autorizzazione per consentire al marito di gestire le sue terre e lui per ripicca iniziò a sperperare denaro in donne, nel gioco e nel bere, quando iniziò ad essere manesco Leslie lo mandò fuori di casa.
Pego si mise le mani sul volto, aveva sentito la storia da un orecchio mentre l’altro era ancora tempestato dal brontolare e bestemmiare e dalle dure parole di Edo. Entrò in una profonda riflessione, Leslie non era l’unica a pentirsi di quello che aveva fatto “Fortunato sapeva?” chiese Pego a Leslie e lei fece cenno di sì con la testa.
Neppure adesso si sentì sollevata, il peso della colpa non era andato via “Se penso che Alla si è sacrificata… le sua voce non esce dalla mia testa quando mi urlò di andare a salvare i miei figli… ed io la lasciai sola… - tanta era la colpa che neppure le lacrime gli scendevano – questi bambini non mi chiamano madre, non so neppure se loro mi vedono come tale… sono muti e sordi… nati così… e credo che sia un bene…”
Pego rifletteva ancora e adesso si rese conto che in effetti mai aveva visto Leslie giocare con i figli, mai li aveva portati con lei, mai lui gli aveva chiesto dei figli; teneva lo sguardo su di lei e si rese conto che sei i bambini erano sordomuti lui era stato un “Cieco” e dopo tanto tempo stava conoscendo veramente la sua amica, nessuno si era seriamente avvicinato a lei, insomma dopo attenta riflessione di colpe e di colpevoli c’erano parecchi da andare a prendere.
“Ciò non toglie che ora quei due poveri bambini non li puoi mollare a noi! Sei tu la responsabile!” disse Edo.
Leslie si alzò dicendo che voleva restar da sola, Edo e Pego; su insistenza di Edo si recarono ancora al villaggio vicino e questa volta portando anche questi due bambini, trovarono un lavoretto da un coltivatore di grano, misero insieme qualche soldo e dopo 2 settimane tornarono e Leslie era ancora lì, nessuno si era fatto vedere e secondo Leslie era utile sperare che i due medici comparissero improvvisamente ed ancora disse “Nessuno qui ha il cuore puro… del resto è stato tutto un sogno”
Edo rispose che a questo punto era troppo, sarebbe partito il giorno dopo e così fece e preso in parte il Pego “Non comprendo la tua decisione di restarle al fianco” al che si sentì rispondere “Ho riflettuto parecchio e credo che sia giusto così, di errori ne sono stati commessi troppi ed ecco a che punto siamo arrivati” Edo rincarò la dose ricordandogli che tutto questo era partito da Leslie, lei li aveva convinti a prendere la Fortezza, lei si era tenuta la Fortezza e sempre lei aveva ostacolato l’Alleanza, Edo concluse dicendo “Hai riflettuto male! A me della Fortezza non importava nulla, il mio errore è stato quello d’illudermi che dei Lord si dovevano svegliare e prendere in mano le sorti di questo Regno, ed invece hanno continuato a divertirsi! Correre dietro a sottane, finire nei bordelli! Fare gli idioti!”
“Spiace sentire queste parole – rispose il Pego – invece credo di aver riflettuto bene… mi manca qualcosa e magari prima di andartene mi potresti dar una risposta… perché mi hai colpito alla Fortezza?”
“Eh? Ma che razza di… Dei santi Pego! Eri ferito, e saresti morto per colpa della tua testardaggine!”
“Dici?... forse sarei morto prima, visto che con quel colpo per poco non ci resto secco… buona o cattiva precisione? Mano indecisa?”


Edo lo guardò malissimo “Non scendo da cavallo per il semplice fatto che sei vittima del casino combinato da Leslie! Non ragioni e vedi cose che non esistono! Con queste parole credo sia giusto mettere fine alla nostra amicizia, altro parlar non serve… sia chiaro che la porta è chiusa per sempre, la prossima volta che t’incontro non sarò così generoso!... addio Patroclo” spronò il cavallo e prese la via del villaggio e quando arrivò vide arrivarsi incontro una vecchia che gli chiese l’elemosina e lui iniziò a scacciarla via in malo modo dandogli dei calci da cavallo, e quando si convinse di aver perso troppo tempo con la vecchia andò via; andò via senza i suoi ricordi e la vecchia sorrise.
Edo tornò alla sua città, non era stata toccata ed era ancora il Lord, lui non era sulla lista e non aveva perso niente, Leslie e il Pego non sepevano di questo fatto. Quando arrivò trovò dei Funzionari ad aspettarlo che gli chiesero se aveva scoperto qualcosa e lui rispose di no, gli chiesero dove era stato e lui rispose che per non destar sospetti dopo la battaglia alla Fortezza si era recato presso un Lord amico per restar nascosto ed inoltre disse che tutti i membri della lista erano morti. I Funzionari furono soddisfatti e gli dissero di tenersi pronto che l’avrebbero portato “Altrove” e sarebbe entrato a far parte della loro Corporazione.
 
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