AnnaelSidel
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Leslie ed il Pego restarono soli con i due bambini, Pego passava le giornate a riflettere a tantissime cose; per non dire che la sua mente era preda di tantissimi sospetti e più volte ripensò a fatti accaduti. Perché i 4 Lord Maggiori loro alleati non erano arrivati? Proprio loro aveva visto e valutato l’importanza strategica e difensiva della Fortezza, loro avevano messo i soldi per farla diventare più grande. Possibile che Edo non li aveva mandati a chiamare? Perché Fortunato non si presentò? Chi era la spia che era mancata al conteggio dei sogni di Leslie? E quell’incubo? Ricordava le parole dette dalla “Matta Leslie” al castello di Edo, riportate da Lady Alla con il volto grondante sangue, la pugnalata al cuore; un colpo al cuore era qualcosa di significativo? E il Lap con quel cesto di seppie? Arrivò al punto di desiderare di rivivere quell’incubo perché forse gli erano sfuggiti dei dettagli, era veramente un incubo o qualcosa che mentre era finito a terra mezzo intontito la sua mente aveva catturato lo stesso? Non potè rivivere l’incubo perché da quando Edo era andato via pure la sua febbre era sparita.
Un giorno Leslie gli disse di aver preso una decisione, sarebbe andata in altro Regno dove avrebbe dato i due bambini nelle mani di qualcuno e dopo sarebbe ritornata alla Radura “Andrò in qualche Regno del Nord” Pego guardò i due bambini, volti spenti e smarriti di chi vive in un mondo senza suoni e non possono parlare “Nel mio cuore ho già deciso… domani partirò e porterò con me i due bambini, la mia famiglia vive nei Regni dell’Ovest, ho parecchie conoscenze ed amici di vecchia data ad Ovest… troverò loro una degna sistemazione”
La mattina dopo Leslie accarezzava i bambini, nessuno dei due sorrideva “No… non mi hanno mai visto come madre, del resto non lo sono mai stata… non saprò mai se mi potranno perdonare… - guardando il Pego ed abbracciandolo – grazie amico mio, trova lor un bel posto…” baciadogli le guancie.
Pego caricò i bambini sui due muli e salì a cavallo “Che tu possa trovar ciò che cerchi amica mia, non restare troppo in questo luogo… sai dove trovarmi, torno alla mia Casa ad Ovest” e sparì nel sentiero.
Mancava poco al villaggio e Pego si era voltato più volte indietro, forse nella speranza di vedersi arrivare Leslie che all’ultimo momento aveva deciso di andar con lui ad Ovest, ma niente. Una corda legava i due muli al fianco destro con in groppa i due bambini, gli sorrideva ma loro erano spenti.
Vide il primo tetto di un fienile e dall’angolo spuntò una vecchia signora “Fate la carità, ho perso tutto” Pego aveva ancora del denaro ricavato dalla settimana di lavoro; se andava come previsto avrebbe trovato un imbarco a gratis per andare ad Ovest “Tenete, dove vado questi non mi serviranno”
“Grazie gentil Cavalier”
“Non sono un Cavalier e non sono neppure un Lord”
“Se lo dite voi Messere – andando vicino ai bambini - sono i vostri figli? Ohh re Santa! Troppo denaro!”
“Tenete pure, no, non sono i miei figli, mi sto prendendo cura di loro” gli sembrò che gli occhi della vecchia erano cambiati di colore
“Avete buon cuore, una rarità che pochi ancor sanno apprezzare, che pochi vedono perché son accecati – facendo cenno ai bambini di scendere dai muli e loro lo fecero – eppure vi assomigliano siete sicuro che non siano vostri? Come vi chiamate bimbi?”
Pego rise “Grazie per le vostre parole, vi assicuro che non sono miei, vero che… si insomma… ho avuto molte amanti nel mio ed in altri letti ma nessuna mi è venuta a bussare alla porta con la pancia gonfia… scusate, non vi ho detto che potevate fargli scendere… signora?” anche la vecchia rise “Nel caso vi sareste preso le vostre responsabilità di padre, dico bene Messerre?”
“Certo che si – rispose il Pego scendendo da cavallo – scusate buona donna ma devo raggiungere un porto” cercando di rimettere i bambini in groppa ai muli ed ancor gli sembrò che gli occhi della vecchia erano cambiati di colore “Sareste stato un buon padre e lo sarete, porto? dove vi recate?”
“Ad Ovest”
“Bello sono stata nell’Ovest, tempo fa… tanti secoli fa… chissà se esiste ancora la Regione del Barandor, sapete è un bel posto per crescere dei bambini”
“Conosco molto bene i Regni dell’Ovest, sono nato là e la mia famiglia ancor vi risiede e sto andando da loro e comunque buona Donna non ho mai sentito il nome di questa regione”
“Che volete farci Messere, son vecchia, ma provate a chiedere - lo guardò dritto negli occhi – Barandor… Barandor… ricordate… mi sembrate agitato Messere, la vostra mente è assai distratta da troppi pensieri e fate cose senza senso” questa volta vide chiaramente gli occhi da verdi diventar viola “Barandor… mah! Come desiderate… ne ho ben donde Signora… in che senso faccio cose senza senso?” disse lui vedendo la vecchia mettere le mani sulla fronte dei bambini “Sapete Messere dei traumi infantili? Traumi che creano nella mente dei canali di difesa, la Natura arriva in soccorso bloccando le lor menti ancora troppo piccole per comprendere il gesto insano degli adulti; non voglio Giudicar nessuno non è nella mia Natura, il tempo sbloccherà forse i traumi, l’amore farà tantissimo, avete sentito parlar di questi traumi? Di chi son figli? Conoscete i loro genitori?”
“No Signora e non conosco questi traumi infantili… ora mi volete perdonare ma son veramente di fretta, vorrei prendere la nave e ci vorranno 3 giorni per arrivare ad un porto“
La vecchia tenne la mano sulla fronte dei bambini “Quanta fretta! È cattiva consigliera! Vedete che fate le cose senza senso! Se vi servono 3 giorni come darete ma mangiare a queste Creature? – ridandogli il denaro – tenete che è vostro! Siete certo di non conoscere la madre Messere?” Pego non volle usar la forza e si caricò di santa pazienza “Buona Donna… si… avete ragione, non ci ho pensato e vi ringrazio d’avermi ridato il denaro… però adesso la mia pazienza ha un limite, la madre era una contadina ma era una mia cara amica ad occuparsi di loro ma ora non può più farlo… la storia è lunga e triste, fatemi rimettere i bambini sui muli lo chiedo cortesemente” la vecchia non si scompose “Messere mi serve altro tempo…per curarli… mia sorella avrebbe fatto prima è esperta nell’arte delle Cure” tenendo sempre la mano sulla fronte dei bambini “Tempo per cosa?! Curare! No, sentite… ci manca pure la vostra sorella! Che altro volete sapere per lasciarmi andare? Tutta la storia?” la vecchia sorrise e fece cenno di sì con la testa “A grandi linee Messere, tanto loro non possono ne – portando la faccia vicino all’orecchio di entrambi i bambini – Parlare e Sentire! Liberate la mente bimbi belli! È un ordine!” dando lor anche un bacio con lo schiocco.
Un giorno Leslie gli disse di aver preso una decisione, sarebbe andata in altro Regno dove avrebbe dato i due bambini nelle mani di qualcuno e dopo sarebbe ritornata alla Radura “Andrò in qualche Regno del Nord” Pego guardò i due bambini, volti spenti e smarriti di chi vive in un mondo senza suoni e non possono parlare “Nel mio cuore ho già deciso… domani partirò e porterò con me i due bambini, la mia famiglia vive nei Regni dell’Ovest, ho parecchie conoscenze ed amici di vecchia data ad Ovest… troverò loro una degna sistemazione”
La mattina dopo Leslie accarezzava i bambini, nessuno dei due sorrideva “No… non mi hanno mai visto come madre, del resto non lo sono mai stata… non saprò mai se mi potranno perdonare… - guardando il Pego ed abbracciandolo – grazie amico mio, trova lor un bel posto…” baciadogli le guancie.
Pego caricò i bambini sui due muli e salì a cavallo “Che tu possa trovar ciò che cerchi amica mia, non restare troppo in questo luogo… sai dove trovarmi, torno alla mia Casa ad Ovest” e sparì nel sentiero.
Mancava poco al villaggio e Pego si era voltato più volte indietro, forse nella speranza di vedersi arrivare Leslie che all’ultimo momento aveva deciso di andar con lui ad Ovest, ma niente. Una corda legava i due muli al fianco destro con in groppa i due bambini, gli sorrideva ma loro erano spenti.
Vide il primo tetto di un fienile e dall’angolo spuntò una vecchia signora “Fate la carità, ho perso tutto” Pego aveva ancora del denaro ricavato dalla settimana di lavoro; se andava come previsto avrebbe trovato un imbarco a gratis per andare ad Ovest “Tenete, dove vado questi non mi serviranno”
“Grazie gentil Cavalier”
“Non sono un Cavalier e non sono neppure un Lord”
“Se lo dite voi Messere – andando vicino ai bambini - sono i vostri figli? Ohh re Santa! Troppo denaro!”
“Tenete pure, no, non sono i miei figli, mi sto prendendo cura di loro” gli sembrò che gli occhi della vecchia erano cambiati di colore
“Avete buon cuore, una rarità che pochi ancor sanno apprezzare, che pochi vedono perché son accecati – facendo cenno ai bambini di scendere dai muli e loro lo fecero – eppure vi assomigliano siete sicuro che non siano vostri? Come vi chiamate bimbi?”
Pego rise “Grazie per le vostre parole, vi assicuro che non sono miei, vero che… si insomma… ho avuto molte amanti nel mio ed in altri letti ma nessuna mi è venuta a bussare alla porta con la pancia gonfia… scusate, non vi ho detto che potevate fargli scendere… signora?” anche la vecchia rise “Nel caso vi sareste preso le vostre responsabilità di padre, dico bene Messerre?”
“Certo che si – rispose il Pego scendendo da cavallo – scusate buona donna ma devo raggiungere un porto” cercando di rimettere i bambini in groppa ai muli ed ancor gli sembrò che gli occhi della vecchia erano cambiati di colore “Sareste stato un buon padre e lo sarete, porto? dove vi recate?”
“Ad Ovest”
“Bello sono stata nell’Ovest, tempo fa… tanti secoli fa… chissà se esiste ancora la Regione del Barandor, sapete è un bel posto per crescere dei bambini”
“Conosco molto bene i Regni dell’Ovest, sono nato là e la mia famiglia ancor vi risiede e sto andando da loro e comunque buona Donna non ho mai sentito il nome di questa regione”
“Che volete farci Messere, son vecchia, ma provate a chiedere - lo guardò dritto negli occhi – Barandor… Barandor… ricordate… mi sembrate agitato Messere, la vostra mente è assai distratta da troppi pensieri e fate cose senza senso” questa volta vide chiaramente gli occhi da verdi diventar viola “Barandor… mah! Come desiderate… ne ho ben donde Signora… in che senso faccio cose senza senso?” disse lui vedendo la vecchia mettere le mani sulla fronte dei bambini “Sapete Messere dei traumi infantili? Traumi che creano nella mente dei canali di difesa, la Natura arriva in soccorso bloccando le lor menti ancora troppo piccole per comprendere il gesto insano degli adulti; non voglio Giudicar nessuno non è nella mia Natura, il tempo sbloccherà forse i traumi, l’amore farà tantissimo, avete sentito parlar di questi traumi? Di chi son figli? Conoscete i loro genitori?”
“No Signora e non conosco questi traumi infantili… ora mi volete perdonare ma son veramente di fretta, vorrei prendere la nave e ci vorranno 3 giorni per arrivare ad un porto“
La vecchia tenne la mano sulla fronte dei bambini “Quanta fretta! È cattiva consigliera! Vedete che fate le cose senza senso! Se vi servono 3 giorni come darete ma mangiare a queste Creature? – ridandogli il denaro – tenete che è vostro! Siete certo di non conoscere la madre Messere?” Pego non volle usar la forza e si caricò di santa pazienza “Buona Donna… si… avete ragione, non ci ho pensato e vi ringrazio d’avermi ridato il denaro… però adesso la mia pazienza ha un limite, la madre era una contadina ma era una mia cara amica ad occuparsi di loro ma ora non può più farlo… la storia è lunga e triste, fatemi rimettere i bambini sui muli lo chiedo cortesemente” la vecchia non si scompose “Messere mi serve altro tempo…per curarli… mia sorella avrebbe fatto prima è esperta nell’arte delle Cure” tenendo sempre la mano sulla fronte dei bambini “Tempo per cosa?! Curare! No, sentite… ci manca pure la vostra sorella! Che altro volete sapere per lasciarmi andare? Tutta la storia?” la vecchia sorrise e fece cenno di sì con la testa “A grandi linee Messere, tanto loro non possono ne – portando la faccia vicino all’orecchio di entrambi i bambini – Parlare e Sentire! Liberate la mente bimbi belli! È un ordine!” dando lor anche un bacio con lo schiocco.