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IRE LOISSEA; 8°MILLENNIO
** Tempo Odierno **
~~ FATICHE E ADDII ~~
LAITALE era sdraiata a terra sulla terrazza, quel gelido marmo era confortante, mentre faceva roteare la punta di un pugnale sulla sua fronte. La sera cadeva sulle foreste circostanti, dipingendo il cielo di rosso vibrante simile al sangue, la Necromante apprezzò quel dono della natura e alzandosi lentamente vide la sua lunga ombra che sempre nascondeva qualcosa. Da mesi un chiodo fisso gli era entrato in testa, un chiodo con il volto del suo caro ed amato vicino di torre, il nonno: Annael Sidel. ** Tempo Odierno **
~~ FATICHE E ADDII ~~
Convinta di conoscerlo ormai a fondo, questo "annuncio matrimoniale"; questa "cerca" di una "incantevole Elfa" gli stava rovinando le sue giornate; guardò di nuovo la sua ombra e si chiese che cosa in realtà nascondeva. Crack, Crack fece la Cornacchia
[LAITALE] hanno bussato? vado... chi sarà mai?
A volte aveva desiderato; nelle rare volte che avevano bussato alla sua porta, di ritrovarsi dall'altra parte un enorme Lupo dalle zanne d'acciaio e con lui iniziare una furiosa lotta all'ultimo sangue, aprì subito la porta
[LAITALE] non è un Lupo ma è un Leone <inchino> benarrivato o mio Signore
l'espressione dell'elfa era illeggibile, l'elfo provò un certo disagio ma sorrise ed entrò lento, la sua voce echeggiò nella stanza, rimbalzando sulle pareti ed il soffitto
[ANNAEL] grazie del Leone, anche se riferito al mio cielo di nascita... <vanitoso il tono> sempre un piacere vederti adorata nipote <inchino> forse disturbo?
[LAITALE] mai! mai tu rechi a me disturbo! e se non erro caro nonno, il tuo piede destro è già entrato nella mia stanza
i due elfi si abbracciarono; breve e non stretto, baciandosi sulle guance; le sfiorarono.
Laitale sapeva essere anche un'ottima padrona di casa; solo con chi voleva lei, e solo il nonno metteva piede nella sua stanza; rare volte la madre o i gemelli. Far felice il nonno era molto semplice; a parte che Annael non era elfo dai gusti complicati ma amante della semplicità, quindi birra scura e una fetta di torta al formaggio erano sempre pronte e solo per lui, lei gli fece compagnia con un calice di vino bianco e con dei Ribes rossi rossi.
Per la cronaca: quello che si dissero Annael e Laitale di preciso non si sà. Ma da come andarono in seguito i fatti possiamo dire che:
Annael parlò a Laitale dell'annuncio matrimoniale, del suo dialogo con la figlia Hunien e della proposta di lei; serviva tempo per trovare il responsabile e nel frattempo lui doveva andare a vivere nella torre di Laitale. Quindi per non perdere il filo, Annael e Laitale sono al corrente che:
1) l'annuncio matrimoniale è un falso
2) della proposta fatta da Hunien al padre
3) che un gruppo di Elfi appartenente alla Casata dei Sidel, andrà alla ricerca del falsario buontempone o dei falsari.
Quando il Sole iniziò a togliere l'oscurità della notte, Annael ritornò nella sua torre, ed il suo movimento venne in segreto osservato e riportato.
Sembrava che qualche boscaiolo stava abbattendo un albero, ed invece era la testa di Hunien che sbatteva contro il tronco di bel e grande albero di noce; piuttosto seccato dal comportamento dell'elfa
[HUNIEN] PORCA PALLA! ma sei sicuro??
[RAUCO] lo ripeto! ho visto tuo padre salire le scale delle torre di mia madre, è stato là tutta la notte e l'ho visto scendere e ritornare sulla sua torre! te lo ripeto cento volte se vuoi! finchè non tiri giù quell'albero a testate!
al dir dell'elfo l'albero di noce si lasciò andare ad un fruscio poco rassicurante
[HUNIEN] almeno è rimasto da lei tutta la notte
[MARILLA] frena la tua morbosa fantasia madre, questo fatto è già capitato, altre volte Annael è rimasto da Laitale o lei da lui, non significa niente, e come si usa dire, non cantar vittoria
Lo sguardo di Hunien è tipico di colei che non si da mai per vinta, non si degna neppure di salutare il gruppo e senza aggiugere altro sparisce alla loro vista; altro tipico atteggiamento di Hunien.
Qualche tempo dopo. Un paggio consegnò un messaggio ad Annael
«ti devo parlare, vediamoci al giardino stanotte; firmato Laitale»
Nello stesso istante un paggio consegnò un messaggio a Laitale
«ti vorrei vedere, ti aspetto stanotte al giardino; firmato Annael»
Entrambi furono sorpresi, entrambi iniziarono ad andare verso le rispettive terrazze; aprirono le finestre ed uscirono, entrambi si videro con sto messaggio tenuto in una mano. 30 metri li separavano in linea d'aria, da sotto la torre dell'elfo arrivarono puntualmente le grida ed i canti delle elfe in trepidante attesa che il Sovrano si mostrasse sul terrazzo
[ANNAEL] NIENTE CORNACCHIA?
gridò lui, sventolando il messaggio in aria
[LAITALE] NON C'E'!
rispose lei, alzando le spalle
[ANNAEL] VEDIAMOCI
[LAITALE] BENE
poche parole rientrando subito nei loro appartamenti. Nessuno dei due urlò all'altro la domanda più ovvia, se era stata lei o lui a scrivere il messaggio.