• Caro lettore,

    Per partecipare attivamente al forum ed unirti alle discussioni o per aprire nuovi topic, devi possedere un account di gioco. REGISTRATI QUI!

Annael Sidel

AnnaelSidel

Utente attivo
aggancio ai racconti precedenti

tuluspen & nemacil.jpg
[Capitolo I° - I Echui Ungol]
"Il Risveglio del Ragno"


Laitale era uscita dalla vasca di rame, avvolgendo un grande asciugamano bianco intorno a se.
Si era pettinata i lunghi capelli neri raggiungendo Annael in camera da letto.
L'elfo se ne stava disteso con le mani dietro la nuca con la schiena appoggiata a mordibi cuscini.
Due grosse lampade a terra poste ai lati del letto illuminavano la stanza, dando quella penombra amata sia da Annael che da Laitale
[Laitale] «non so se infilarmi in un pigiama o raggiungerti subito»
[Annael] «umm.. decisione complicata... ma entrambe portano ad una conclusione... che mi raggiungerai...»
l'elfa sorrise e andò a sdraiarsi al fianco dell'elfo, poggiò la testa sul petto di Annael, cercò la sua mano e con l'altra lo abbracciò
[Laitale] «spero che tu non abbia preso questa decisione per me...»
[Annael] «che intendi dire? spiega...»
[Laitale] «sapendo quanto fai lavorare quella testolina... non vorrei mai che ti sia venuto il pensiero che per dimostrarmi il tuo amore; o per farmi capire che io sia più importante di una corona... hai preso questa decisione immaginando che i tuoi doveri e la tua responsabilità verso il popolo degli elfi scuri andrebbe a prevaricare sull'amore... che non saresti in grado di scindere le due cose, ed io rischierei nel sentirmi non amata completamente...»
[Annael] «no... come ho detto sono stanco...»
[Laitale] «la tua capacità di mentire non funziona con me caro Min Sidel!... tu hai paura che si ripeta quanto è successo con Tovie... ti sei impegnato per gli elfi scordandoti di lei...»
[Annael] «scordi una cosa molto importante... Tovie mi sposò con un inganno... fu un matrimonio combinato da sua madre e dagli antichi sovrani, fu l'unica volta che qualcuno riuscì ad ingannarmi! ingannare ME! il ragno!... ingannato per il semplice motivo che mai mi sarei aspettato che gli artefici dell'inganno furono la mia stessa gente... ho amato Tovie, questo non l'ho mai negato, mi ha dato Hunien e Luthien... ma già quando nacque Luthein il nostro amore era gia spento... nostro... il mio... io credo che Tovie mi abbia amato veramente per soli 3 anni...»
[Laitale] «sarà come dici... ma io; come credo tutto il popolo degli scuri, non credo alle parole del mio sovrano, in quanto egli vede cose che noi elfi non possiamo vedere, e quando questo accade egli tesse... io credo che siamo già finiti tutti sulla tua ragnatela e ancora non ce ne siamo accorti...
tu me lo diresti vero?.... intendo... non è che tutto questo fa parte di un piano?...»
[Annael] «questa è la mia reputazione e la mia dannazione! appena dico qualcosa che turba la quiete, subito si cerca negli angoli più bui la ragnatela di Annael! perchè nessuno mi crede quando dico di essere stanco? può essere... che lo sia... il tempo del ragno tessitore è finito!
Nath Nur è scomparso da secoli!»
l'elfa sorride carezzandogli il viso e dandogli un bacio
[Laitale] «il tuo, può essere... mi fa ridere! caro il mio Min, tu non puoi essere stanco! e posso anche dire che se per caso il ragno si è invece risvegliato e ha deciso di tenere all'oscuro anche me, mettendomi sul ragnatela... mi sta bene!... ti amo per come sei... lo accetto,
ma nessuno ti crede perchè non ha una logica! e tutti sappiamo che Annael non fa un passo se non c'è logica!
nessuno ti crede perchè ti conoscono! il tuo vero nome è legato al tuo destino, un nome che deriva da una premonizione di un elfa dell'ancestrale stirpe dei Noldor! tua madre! tu stesso ci credi e ti sei creato il tuo personaggio! fin da piccolo hai sempre detto che volevi fare il Re! io sarò Re!
nessuno ti credeva ma alla fine chi è salito sul trono? ma io ti voglio credere... 5000 anni di regno meritano un riposo... ma attento! se un giorno scopro che hai preso questa decisione per me! ...io ti uccido!! ed io non sono capace di mentire!»
[Annael] «sogni di bambino... e tu non puoi minacciare tuo marito e il tuo Re!»
[Laitale] «ohhh! io adoro i tuoi sogni! e allora raccontami che stai sognando...»

Annael sorrise, prese poi un aria seria e pensierosa
[Laitale] «non hai sognato nulla! stai inventando! ti adoro quando inizi ad immaginare!»
[Annael] «silenzio... genio all'opera!»
[Laitale] «cala, cala! ho detto di raccontarmi cosa sogni, non di usare il tuo ego!»
 

AnnaelSidel

Utente attivo
[Capitolo II° - I Ól Gonathrol]
"il Sogno Ingarbugliante"

Annael resto concentrato altri minuti e andò poi ad iniziare.
Raccontò immaginando di aver fatto un sogno, e in questo sogno si era visto in un campo, una distesa verde in qualsiasi punto possase lo sguardo, un campo verde infinito dove lui era fermo e solitario.
Aveva iniziato a camminare sereno e felice, ma d'improvviso i suoi sensi da elfo avevo percepito una presenza alle sue spalle, uno sguardo penetrante diretto sulla schiena. Arrestò il passo e lento si girò e il suo sguardo venne accolto da penetranti occhi rossi. Era una ragazza che vestiva un lungo abito nero e neri erano i suoi capelli che le andavano fino alla vita, ed improvvisamente lei parlò «suilad!» [ciao!]

[Laitale] «ohhh! hai sognato me!»
Annael fece cenno all'elfa di stare zitta; gli toglieva la concentrazione, Laitale si scusò con un bacio e Annael apprezzò.

Nel sogno questa ragazza gli disse «Vuoi giocare un gioco?» la sua voce era dolce ma nello stesso tempo silenziosa. Lui si sentiva a disagio, non riusciva a distogliere lo sguardo dai suoi occhi e dopo un lungo istante trovò il coraggio di risponderle «certo...»
Non era del tutto sicuro di aver dato la giusta risposta e improvvisamente lo scenario cambiò; come capita spesso nei sogni, di essere in un lungo e di venire trascinati in un'altro.
Adesso si trovavano in una grande villa e la ragazza disse «si gioca a nasconderello! tu mi conti fino a 100 e mi dovrai ceercare! avanti chiudi gli occhi e non sbirciare!»
Annael rispose di si ma la ragazza gli andò vicino e gli disse «c'è una regola!» e l'elfo la guardò male, forse la ragazza sapeva che lui non era amante della parola «regola».
Le regole «impongo» e lui da buon elfo scuro, Avarin e Riluttante, non poteva accettare nessuna imposizione, gli elfi scuri rigettano a priori qualsiasi imposizione.
La ragazza disse «se mi trovi e vinci ti dovrai svegliare e morirai all'istante! se non mi trovi e vinco io, continuerai a sognare!»
La parola «morte» spaventa, spaventa anche un elfo immortale, ma qui c'era qualcosa di diverso e Annael fece notare che se vinceva lui e si sarebbe svegliato e poi sarebbe morto, avrebbe perso la possibilità, non tanto di continuare a vivere, ma la possibilità di continuare a sognare, di «logica» sia per restare in vita che per continuare a sognare, lui non sarebbe mai andato a stanarla.

[Laitale] «tu mi sognavi e avevi paura di venirmi a cercare... forse inizio a capire qualcosa...tu hai sognato che... noi... siamo prigionieri di un sogno... e che io... no, aspetta... questa ragazza sono io, ma tu non sei Annael... cioè sei la sua ombra... no, aspetta... sei il suo sguardo che vede... vede... cosa?... che io inizio a mettere delle regole?... se vince lei, che sarei io... si sogna ancora... Annael non andrà a cercarla... significa che se mi perdo tu non mi vieni cercare?... mi sto ingarbugliando!!»

Annael le tappò la bocca e proseguì con il racconto del sogno.

Adesso la grande villa aveva un che di famigliare, Annael si rese conto che era la sua casa; o meglio, la casa dove fino a 6 anni aveva vissuto con l'amata nonna paterna, poi era stato preso e trascinato via dai parenti e sballotato a destra e a sinistra.
Annael si era messo a cercare la ragazza ben sapendo che se l'avrebbe trovata si sarebbe svegliato e sarebbe morto. La cercò in un bagno; luogo poco ideale per nascondersi. Dove poteva essersi nascosta? L'unico posto era la camera da letto! era perfetta! Si fernò davanti alla porta e cercò di aprirla, ma era chiusa a chiave. Stava fermo a pensare come risolvere il problema quando il suo fine udito da elfo catturò dei passi al piano di sotto, si guardò e si rese conto di essere vestito «male» e girando lo sguardo vide il suo grande armadio, sorrise e corse ad aprirlo al pensiero di trovarci dentro tutti i suoi splendidi abiti, disegnati da lui.
Spalancò le ante e al posto degli abiti si trovò di fronte la ragazza che gli puntò un coltello alla gola «hai vinto! mi hai trovata!» Annael fece allora una cosa molto strana... strana sia per il fatto del suo «essere elfo» e strana per «essere lui». Guardò la ragazza e chiese «pietà» perchè lui non voleva svegliarsi, ma la ragazza non ebbe pietà, gli afferrò i lunghi capelli argentati e gli tagliò la gola.

[Laitale] «allora non ero io... non farei mai una cosa del genere... ma! aspetta un po! tu hai sognato me che ti taglio la gola!... non è un sogno... io direi che è un incubo! mi stai facendo capire che il tuo subconscio ha paura di me... aspetta! forse ho capito!»
[Annael] «Lai... hai voluto la storia di un sogno? ma ho forse detto di averlo sognato? ho inventato...»
[Laitale] «no! no! tu non inventi le cose a caso! c'è una morale che mi vuoi far capire!»
[Annael] «e ci risiamo!... nessuna morale! nessun messaggio! ho usato l'immaginazione! questo per farti capire che qualsiasi cosa dico la mia reputazione fa subito pensare che ci sia dietro qualcosa! non posso neppure dire di aver immaginato un sogno; non di aver averlo sognato... che sto inventando tutto di sana pianta, che nessuno mi crede! io di questo sono stanco! questa è la stanchezza! il mio dono è la mia dannazione ed io sono stanco di convivere con essa! tutti credono che io ho il potere di guardare nel futuro, io ho sempre detto di non averlo!
il mio nome vero di Minyar significa essere L'Unico in grado di... io sono l'Unico in grado di mentire! quindi se dico di vedere nel prossimo futuro una guerra e questa non arriva e mi chiedono spiegazioni io rispondo di aver mentito! facile! se invece succede ho visto bene! ma io non posso vedere nel futuro!»
[Laitale] «allora se siamo qui a fare la prima discussione tra moglie e marito tira fuori le unghie! sei stanco lo posso capire e lo comprendo... la solitudine è una brutta bestia ed io ne so quanto te! ci ha rovinati! su questa stanchezza ci credo... ma non credo che tu non riesci a vedere nel futuro! forse non sarà un vero potere, perchè quello vero è come dici che riesci a mentire, ma ogni volta che hai predetto qualcosa si è sempre avverato! e come la spieghi sta cosa?»
[Annael] «ho sempre detto che il mio sguardo è, ponderare e valutare le cose e fare un analisi, pensare e pensare! immagino e penso ogni possibile soluzione e le sue mille varianti! immagino il peggio e studio mille modi per evitarlo! io non vedo nel futuro! mi preparo ad affrontarlo come fanno tutti!»
[Laitale] «ma tu hai sempre fatto in modo che queste cose si verificassero! ergo, tu sei in grado di modificare il destino! io credo che nel nome ci sia il nostro destino! tu sei Palantir! un Lungimirante! quindi adesso, io mi alzo mi vesto e me ne vado a passeggiare! tu rifletti sulla tua decisione perchè; e la cosa mi stupisce... Hunien ha ragione! se uso l'immaginazione anch'io, riesco a vedere nel futuro! e vedo che senza Annael al suo posto gli elfi scuri sono morti!»

Si alza, il grande asciugamano cade a terra e nella penombra si vedono le forme dell'elfa.
Annael resta solo ma il volto non è triste, l'elfo sospira e a bassa voce
«tu guarda che mi tocca fare... forse a lei dovrei dire la verità...»
parole misteriose dette da un elfo in grado di mentire e che ha la fama d'essere un abile tessitore, il Signore dell'Inganno.


 

AnnaelSidel

Utente attivo
Non si può conoscere a fondo una storia se prima non si conoscono bene i «fili».
Nessuno vedrà mai la vera storia se non si vede la «ragnatela»; sempre se questa esiste, e solo un elfo è in grado di prendere la storia e modificare il futuro, questa è l'arte dell'inganno.
La storia di questi personaggi è tutta «legata» ad Annael o se preferite, questi personaggi sono sulla «tela del ragno» e loro non lo sanno.
Tuluspen, Oilas, Nemacil e Sadira sono Sidel che discendono tutti da Annael.


index.php

[Capitolo III° - TULUSPEN]

Tuluspen fa parte della linea di Luthien Sidel, figlia secondogenita di Annael.
Luthien non si è mai sposata e ha adottato Laitale.
Laitale diede alla luce i due gemelli: Rauco e Sania Sidel.
Rauco prese in sposa Orelinde Falme.
Orelinde Falme è stata un tempo la ViceComandante del Noss Dagor di Hunien Sidel, e a quanto si dice le due elfe erano «amanti» al punto di volersi sposare. Voci dicono che Annael riuscì in qualche modo ad intervenire.

Orelinde apparteneva alla Casata dei Falme, e guarda «il caso», Bacham Falme è un fedele amico di Annael.
Orelinde venne scacciata da Hunien perchè l'elfa aveva iniziato a frequentare un maschio, e questi eri Rauco Sidel.
Hunien ha sempre sospettato che il padre abbia parlato a Rauco e l'abbia convinto a «rubarle» Orelinde Falme, una tra le più belle elfe scure.
Dalla unione di Rauco e Orelinde nacquero 3 figli:
Hal Sidel, Fefalas Sidel e l'elfa Yavetil Sidel.
Yavetil si sposò e diede alla luce: Eamane Sidel.
Eamane si sposò e diede alla luce:
Tuluspen Sidel.

Luthien è nota per essere una potente incantatrice e gli elfi hanno sempre creduto che la sua linea di sangue prendesse i suoi insegnamenti ma questo avvenne molto tempo dopo.
La figlia adottiva di Luthien: Laitale; per alcuni anni seguì la madre dedicandosi poi alla Necromanzia. Laitale fu prima allieva di Hunien, ma la piccola elfa non era in grado di farle conoscere tutti gli aspetti della Necromanzia.
Laitale diventò così allieva di Annael; che un tempo venne accusato di praticare la Magia Nera più pericolosa: la MORGUL.
Laitale quando si rese conto di amare Annael, ebbe il timore di confessarlo e lasciò il Noss Dagor di Annael e prese la sua strada diventando una potente Necromante. Annael in seguito la nominerà comandante di un Noss Dagor.
Laitale non insegnò ai suoi gemelli questa potente magia; anche perchè Laitale si dimenticò dei gemelli; l'elfo che stava con Laitale appena seppe che lei era in attesa, la lasciò sola e lei diede la colpa ai gemelli, più volte Laitale aveva chiaramente detto di volerli morti.
Abbandonata e sola, Laitale si dedicò completamente alla Necromanzia, all'arte Nera ed è senza ombra di dubbio "LA" Necromante per eccellenza.
Luthien si prese cura dei nipoti ma poi Rauco prese l'arte della spada, Sania diventò allieva di Annael e da lui apprese l'arte delle Ombre diventando un Assassina.
Entrambi furono nominati da Annael, Comandanti di un Noss Dagor.

La terzogenita di Rauco si chiamava: Yavetil; costei andò da Luthien e diventò la sua più grande allieva e anche la figlia di Yavetil: Eamane; diventò in seguito un allieva di Luthien.
Luthien era contenta, finalmente le sue discendenti portavano avanti l'arte dell'Incanto.
Eamane era la migliore e diede alla luce:
TULUSPEN, ed anche lei diventò un allieva di Luthien.
Luthien si rese subito conto che Tuluspen aveva molte più doti rispetto alle altre ed era sicuramente destinata a diventare potente al pari di lei se non oltre.
Diventata adulta, Annael affidò a Tuluspen il comando di un Noss Dagor e l'elfa andò a vivere nelle terre a Sud.
 

AnnaelSidel

Utente attivo
[Capitolo IV° - OILAS]

Oilas è un discendente di Annael e fa parte della linea Mezzelfa, nata dall'unione tra Annael Sidel e Mariel Aravir.
Qui si entra veramente nel mistero perchè Annael non ha mai voluto raccontare come sia finito a letto con un umana.
Possiamo rammentare i fatti a noi noti.
Il rapporto tra Annael e la moglie Tovie si era rotto da tempo, da quando Annael scoprì che la madre di Tovie, la stessa figlia ed altri elfi di un certo rango, fecero di tutto per far si che Annael sposasse Tovie.
Fu un matrimonio combinato perchè l'incontro tra Annael e Tovie non fu per niente casuale o dettato dal destino.
Quindi: abbiamo un Annael che non ama la moglie e che incontra l'umana Mariel.

Mariel apparteneva al Clan degli Aravir, il quale non se la stava passando bene a livello politico.
Annael arrivò in aiuto al villaggio degli umani dove abitava Mariel.
Tra i due sbocciò una «vera amicizia» e forse sbocciò anche qualcosa di più, ma Annael non fece mai promesse di alcun tipo in quando era sposato ed essendo elfo, gli elfi amano solo una volta nella loro vita, e Mariel che amava Annael, capì che non sarebbe mai stato suo.
Mariel è possibile che calcò la mano, aveva saputo da Annael tutta la storia e cercò di convincerlo che era inutile restare al fianco di una donna che non l'amava e che lui non amava.
Ma l'elfo non si mosse dalla sua posizione. Dopo l'aiuto degli elfi al villaggio, la posizione politica del Clan di Mariel peggiorò ulteriormente e l'umana chiese aiuto all'amico elfo pensando che lui l'avrebbe in qualche modo aiutata a prendere un posto di rilievo; Mariel non era donna che si accontentava di poco, voleva puntare in alto.
Questo «presume» che Mariel amasse Annael solo per interessi personali, e voleva tenersi l'elfo al fianco, e uno dei modi per «ricattare» un uomo; decisamente subdolo, e di farsi mettere in cinta da lui
Annael rifiutò l'aiuto in quanto gli elfi devono aiutare gli umani ma non possono interfierire nel loro destino. Fin qui sono i fatti noti, poi inizia il mistero.

Annael confessò all'amico Bacham che l'umana Mariel andò su tutte le furie e gli disse che si sarebbe in qualche modo vendicata. Mariel regalò ad Annael un medaglione come segno di pace, si era resa conto dello sbaglio e voleva scusarsi con lui. Annael accettò d'incontrare Mariel e accettò il regalo, i due fecero anche un brindisi di addio «ognuno per la sua strada... addio»
Nel calice di Annael vi era una pozione e il medaglione era stato fatto da una Fattucchiera.
Annael cambiò, e di questo gli elfi hanno memoria che Annael diventò «strano», quindi la sua versione dei fatti può essere che sia VERA, e Bacham credette che il suo amico gli aveva detto il VERO... ma con riserbo, perchè in fondo era sempre Annael, capace di modificare a suo piacimento il VERO dal FALSO.

Bacham ebbe modo d'incontrare Mariel e l'umana gli disse che fu proprio Annael ad andarla a cercare e gli confessò che gli era entrata nel cuore, e fu proprio l'elfo a trascinarla in un letto e lei non fece resistenza perchè amava Annael per quello che era, e non perchè era il Re degli elfi scuri, un elfo di rispetto ed importante che gli avrebbe cambiato la vita, niente interessi personali ma solo e sincero amore.
Mariel raccontò che quando Annael venne a sapere che era in dolce attesa, gli aveva fatto delle promesse, promesse che in seguito lui si pentì di averle fatte e lei per ripicca gli consegnò la loro figlia mezzelfa:
MEL ARAVIR
perchè sapeva che proprio lui aveva scritto una legge che vietava agli elfi di unirsi agli umani e di procreare dei figli, una vendetta certo, ma vistasi ingannata da un elfo «bugiardo» consegnò a lui a lui la figlia che di sicuro gli sarebbe costata il trono e la reputazione.
Infatti Annael fece di tutto per tenere nascosta la figlia mezzelfa, e lo fece grazie all'aiuto del fedele amico Bacham.

Essendo Mariel morta, Bacham non potè indagare oltre su questo mistero e di certo non si azzardò mai a chiedere ad Annael la sua versione dei fatti.
VERO che Annael durante quel periodo ebbe un comportamento strano e la figlia Hunien disse di averlo guarito da delle strane Fatture; e questo renderebbe VERA la versione di Annael.
Ma è anche vero che Annael avrebbe potuto «recitare la parte del malato immaginario» essendo lui un grande attore. Con il potere della sua voce incantatrice e l'appoggio della figlia Hunien; spesso complice del padre, la versione di Annael potrebbe essere una «tela»... una grossa recita, una farsa, una bella e riuscita bugia.

C'è da dire un ultima cosa a riguardo: Hunien è intervenuta a salvare il padre da delle fatture, se fosse stata sua complice di questa bugia, questo «segreto» non sarebbe durato a lungo, Hunien è nota per avere la lingua lunga ed inoltre ne avrebbe di sicuro trovato un vantaggio personale, ogni volta che il padre l'attaccava per via del suo comportamento «diverso», Hunien non sarebbe stata zitta, se non poteva andare lei sul trono, non ci poteva restare neppure il padre, usando l'arma della figlia Mezzelfa come un possibile ricatto.
Bacham; che è un elfo buono come il pane ma «limitato» nei ragionamenti, trasse la conclusione che il suo amico Annael gli aveva detto il VERO.

La linea mezzelfa di Annael arrivò in città portata da Mel, con tutta la sua discendenza e venne tutta riconosciuta da Annael.
Mel Aravir cambiò il suo nome in: Mire Sidel.
Ecila Aravir, figlia di Mel; cambiò il suo nome in: Fumiel Sidel.
Berit, figlia di Ecila; cambiò il suo nome in: Gethiel Sidel.
OILAS, figlio di Berit; cambiò il suo nome in: Urer Sidel.
Oilas era un mezzelfo e non si era ancora sposato.

Anche se i mezzelfi furono riconosciuti da Annael ed entrarono a far parte della Casata dei Sidel con il cambio dei nomi, gli elfi scuri continuarono a chiamarli con i loro nomi da mezzelfi.
Annael affidò a tutta la sua discendenza mezzelfa il comando di un Noss Dagor e diede loro delle terre in cui vivere, e Oilas andò a vivere a Sud.
 

AnnaelSidel

Utente attivo
index.php
[Capitolo V° - TULUSPEN & OILAS]

Le terre a Sud Ovest di Ire Loissea sono chiamate: CALEN DIN [varco verde]
E' il cancello d'entrata posto a Sud, una zona che deve essere costantemente vigilata.
Annael affidò questa sorveglianza a: OILAS; suo discendente da parte di Mel Aravir e di linea Mezzelfa, e l'altra era: TULESPEN, sua discendente Elfa da parte di Luthien.
Calen Din è diviso dal grand fiume DUIN [fiume lungo] Oilas abitava sulla sponda sinistra e Tuluspen abitava sulla sponda destra.
A dividere i due c'era quindi solo il fiume DUIN, ma i due non s'incontrarono mai per anni, neppure per prendere degli eventuali accordi di sorveglianza delle sponde del fiume.
Si erano visti di sfuggita a palazzo, quando Annael richiamava i Comandanti dei Noss per fare rapporto, la questione era che la linea mezzelfa di Annael non era molto «amata» dagli elfi scuri in generale e neppure da «alcuni» Sidel.

Oilas era alto 1 metro e 90 centimetri, leggermente curvo sulla schiena e secco. Occhi azzurri e capelli grigio chiaro; non bianchi, che portava a caschetto con la frangia che gli copriva gli occhi.
Vestiva sempre di color verde scuro o chiaro; si pensò che fosse un abile arciere, in realtà aveva profonde conoscenze di necromanzia, Oilas era un necromante atipico. Portava sempre stivaloni neri fino alle ginocchia e una cintura a tracolla dove teneva amuleti e altri gingilli strani da Necromante; gingilli più affini alla necromanzia degli Umani che a quella degli Elfi.
Aveva anche una spada «strana» fine e leggera, gli umani la chiamano Fioretto.
Non è una spada da Uomini, è molto adatta alle Donne; Oilas era atipico in qualsiasi cosa.
Quello che nessuno poteva vedere erano le ciccatrici sul suo corpo, un prezzo che è pagato caro alla necromanzia insegnata dagli Umani, Oilas sapeva evocare... e per gli elfi l'Evocazione di creature dai cadaveri, non era consentita, ma lui era un mezzelfo.

Tuluspen era stata la più grande allieva di Luthien Sidel, adesso da elfa matura si diceva di lei che era in grado di superare Luthien. Tuluspen aveva due grandi occhi viola e di conseguenza anche i capelli erano dello stesso colore; lunghi dietro la schiena che lasciava sempre liberi.
Tuluspen fece del «viola» una sua vera passione; diciamo una «Fede». Vestiva sempre in viola, amava le viole ed il loro profumo, gli elfi scuri gli diedero ovviamente il sopranome di:
HELIN
che significa Viola.

Sul fiume DUIN si tenevano ogni tanto delle gare di nuoto, Tuluspen era una delle migliori elfe. Un giorno Oilas era presente e disse «potrei vincere facile facile!».
Gli elfi sono competitivi, a loro piace competere tra loro, e la sua voce venne sentita da un elfa del Noss di Tuluspen che subitò sfidò il mezzelfo. Oilas però si vergognava di mostrare il suo corpo «secco e curvo» e pieno di ciccatrici e senza dire altro andò via.
Una notte in compagnia di alcuni elfi del suo Noss, Tuluspen stava facendo un giro d'ispezione; vi erano alcuni briganti che si aggiravano in zona. Percorsero il fiume a Sud fino a spingersi alcuni chilometri oltre i confini delle terre di Ire Loissea e Tuluspen ebbe il desiderio di sapere dove il fiume sarebbe finito, il «mare» non riusciva ad immaginarlo, non l'aveva mai visto.
L'acqua è un elemento che gli elfi amano, restano incantanti a vedere un fiume, ma anche un semplice torrente. Tuluspen disse che sarebbe ritornata da sola visto che non c'erano pericoli.
Rimase così seduta sulla sponda del fiume a sospirare, guardava l'acqua giocare tra le pietre e sospirava, sentiva l'odore dell'acqua e sospirava, sentiva il rumore dell'acqua e sospirava, sentiva nel cuore quella pace e sospirava. Poi qualcosa catturò la sua attenzione. Qualcosa stava rompendo l'armonia del fiume, spruzzi d'acqua troppo grandi per essere quelli di un pesce.
Fessurizzò lo sguardo e decise di seguire quella strana scia, era un nuotatore ed anche bravo e veloce, qualche elfo si stava facendo una bella nuotata notturna, ma uno così forte non l'aveva mai incontrato nelle gare, l'avrebbe riconosciuto. Ben nascosta e ben silenziosa seguì quell'elfo sconosciuto e quando lo vide uscire dall'acqua non ebbe tempo di vedere chi era, l'elfo con una corsetta andò verso una siepe. Quello che vide; diventando rossa in viso, e che l'elfo era uscito nudo.

Tuluspen tornò la notte seguente ma niente... tornò e ritornò altre notti ma niente... dell'elfo niente più traccia. Cominciò ad indagare; la sua curiosità elfica era stata innescata.
Organizzò personalmente delle gare di nuoto, i premi erano anche sostanzioni; convita che prima o poi il misterioso nuotatore avrebbe ceduto alle sue «esche» ma niente...
Un modo per saperlo forse c'era, avvertire Hunien, la piccola elfa nota pettogola, conosce ogni cosa di Ire Loissea, ma avvertire Hunien di questa cosa era anche pericoloso.
Passò qualche tempo ma Tuluspen non si era tolta la curiosità, anzi era diventata «morbosa» dentro moriva dalla voglia di conoscere il nuotatore e questa sua voglia arrivò al punto di distrarla dai suoi compiti.
Una notte senza luna, la banda di briganti tornò a farsi viva sulla sponda assegnata a Tuluspen.
L'elfa non intervenne prontamente e per fortuna intervenne Oilas.
Il mezzelfo diede ordine al suo Noss di passare il fiume per disperdere i briganti, dopo circa un ora; a cose fatte, arrivò Tuluspen con alcuni elfi del suo Noss
«questa non è la tua zona!» disse acida l'elfa senza guardare in faccia il mezzelfo, che ripondendo il fioretto alla cintura rispose «lo so, ma è mio compito vigilare i confini a Sud di Ire Loissea, se il lato del fiume assegnato al Comandante del Noss è in pericolo e lui non interviene... non posso consentire che i briganti si diano alle razzie o uccidono qualche elfo...» il tono era pacato e cordiale ma l'elfa restò acida «osate insinuare che io non ero assente!» sempre negando il suo viso al mezzelfo che rispose abbassando il tono della voce «no... quello che ho visto e che non siete intervenuta prontamente e questa banda era pericolosa, ma non temete non farò rapporto di questo al Sovrano, se è quello che temi Tuluspen... forse se la smetti di cercare chi vuole nuotare di nascosto... se lo fa, avrà i suoi motivi... e torni a vigilare l'entrata... non saresti più assente»
L'elfa sentì un brivido, la pelle si gelò, ed ora si voltò guardando il mezzelfo «TU! COME FAI... - abbassando subito il tono notando di essere sentita - come fai a saperlo...»
Oilas soffiò di traverso spostando i capelli che gli coprivano gli occhi «forse perchè ti ho vista...»
Tuluspen restò a bocca aperta, vide quell'azzurro dentro i suoi occhi e il cuore ebbe un battito mai provato «tu...» vedendo il mezzelfo far cenno di si con la testa.
Oilas gli si fece vicino e gli sussurò «troppo curiosi sono gli elfi... troppi sguardi... tra due notti, nello stesso punto... ti aspetto...»
L'elfa non disse niente, quando Oilas le fu vicino aveva sentito il profumo del fiume, era lui... riconobbe subito quel profumo. Quello che gli sfuggiva era il battito del cuore, e quella sensazione strana nella pancia... forse a queste cose avrebbe trovato risposta tra due notti.

Oilas e Tuluspen s'incontrarono sulla sponda destra del fiume, lei aveva mille domande, tanto tanto curiosa di sapere. E lui non le nascose nulla, rispondeva prontamente. Tuluspen ebbe un mancamento quando Oilas gli raccontò di avere visto il mare e di aver messo i piedi sulla sabbia e di averli bagnati in quell'acqua che sapeva di sale «tanta la sua bellezza che per anni ho vissuto in riva al mare... affinando e perfezionando il mio stile di nuoto... ma poi ho dovuto lasciarlo...»
Tuluspen stà combattendo con il suo cuore e con la sua mente, strane emozioni gli provoca il mezzelfo «perchè...?» chiese con un filo di voce e lui sempre pronto ad accontentare la curiosità dell'elfa «i miei parenti mi sono venuti a cercare... Mel aveva saputo dove abitava suo padre... ha voluto portarci con lei... e adesso sono qui... e vorrei che l'alba non sorgesse...» nascondendo lo sguardo sotto il suo caschetto. Tuluspen capì e diventò rossa, ringraziò di queste parole Oilas e sempre rossa in viso «si potrebbe dire... che ti ha portato il mare... vorrei tanto vederlo...»
Oilas si alzò in piedi e la prese per mano «e allora andiamo! seguiamo il fiume!»
Tuluspen non si seppe mai spiegare come fu che si ritrovò in piedi, e non seppe mai spiegare come fu che insieme ad Oilas si mise in cammino verso il mare.

La loro sparizione venne portata all'attenzione di Annael che non si scompose più di tanto e mandò i suoi amici Bacham e Orgof a sostituire i due Comandanti dispersi
[Annael] «capita... siamo elfi... se una passione ci prende... non riusciamo a fermarla...»

Tuluspen e Oilas ritornarono e lei teneva tra le braccia una piccola elfa
[Hunien] «aaaaaaaaaaaaaaaa! eccolo la il motivo!! e bravi sporcaccioni!!
anzi eccola... è una femmina!! costei sarà mia allieva!!»
Si presentarono al loro sovrano e Tuluspen mostrò la piccola elfa
«questa è Sadira...»
Annael sorrise e rispose
«Oilas il mezzelfo, l'elfa Tuluspen e la loro figlia Sadira, costei quindi è un elfa... avete riunito la stirpe... bravi! la stirpe si... ma non voi due... tornate nelle vostre terre e fatemi sapere la data delle vostre nozze... non posso vedere il futuro di coloro che sono nel mio cuore... ma vostra figlia per me avrà il nome di Ertha Sidel... l'unione della Stella Brillante!... splendano su di lei le stelle!»
 

AnnaelSidel

Utente attivo
L'elfa Tuluspen sposò il mezzelfo Oilas, loro figlia è l'elfa: SADIRA, conosciuta anche con il nome di: ERTHA SIDEL
Quando Sadira diventò adulta, Annael la nominò Comandante affidandogli un Noss Dagor.
Sadira andò a vivere nelle terre ad Est, ai margini della grande foresta di TAUR LUTHIEN, sulla sponda destra del grande fiume SIRION.
E indovinate un po? Quella foresta è il luogo dove solitamente abitavano Hunien e Calime con i loro Clan formati unicamente da elfe. Come promesso, Hunien prese Sadira sotto la sua ala protettrice e ne fece una sua grande allieva.

Un bel dì ad Hunien venne un sospetto.
Annael assegnò di proposito quelle terre ad Oilas e Tuluspen? li mise vicini... e siccome non può vedere nel destino dei suoi cari, a questo punto anche Annael stava seguendo la linea degli antichi sovrani di combinare matrimoni?... Sarebbe stato un fatto assai grave, visto che proprio Annael per lunghi anni si scontrò con gli antichi Sovrani scoprendo la tresca dei matrimoni combinati. Hunien andò subito dal padre.
Annael negò di non aver mai pensato a questa cosa, ma «se per caso» questa cosa fosse stata VERA... il suo modus operandi era completamente diverso da quello degli antichi sovrani, lui non faceva nessuna combine, nel suo caso lui era come un «mediatore» per elfi single... una sorta di puttino alato... un Cupido...
Hunien guardò il padre ed ovviamente
[Hunien] «detto da te... crederci è un dilemma... ma essendo prassi e pensiero comune a tutti gli elfi scuri... nel dubbio ti credo...»

[nota: ricordo questa prassi o pensiero comune citata da Hunien di cui si è già scritto altrove.
Gli elfi Scuri, conoscendo ormai da tempo il potere di Annael di dire: lícume [bugie] parola antica coniata dagli antichi sovrani appositamente e solo per Annael da quando aveva ancora 6 anni; gli elfi Scuri stanchi di cercare ogni volta che Annael parlava, se stesse dicendo il VERO o il FALSO, di sfidare il «ragno» per scoprire la sua «tela», stanchi di tutto questo non fecero altro che; da buoni elfi, semplificarsi la vita. Annael diceva qualcosa e loro:
NEL DUBBIO... GLI CREDIAMO]


Questo pensiero che semplificò la vita agli elfi scuri è molto importante e da tenere a mente, immaginate di essere un elfo scuro e sentire Annael che dice:
«lascerò il trono...»
nei panni di un elfo cosa fareste?
«NEL DUBBIO... GLI CREDIAMO...»
Quindi per tutti gli elfi scuri era VERO che Annael avrebbe trovato un sostituto e che lui avrebbe lasciato il trono. Coloro che immaginarono che stesse dicendo il FALSO, vennero bloccati da questo pensiero: come fai a saperlo? NEL DUBBIO... GLI CREDIAMO.

Nonostante il matrimonio tra il mezzelfo OILAS e l'elfa TULUSPEN avesse dato alla luce l'elfa di nome: SADIRA; e la stirpe si fosse riunita, gli elfi scuri ed alcuni membri della stessa Casata dei Sidel, non videro mai bene questa «unione» e mai nessuno chiamò SADIRA con il nome di:
ERTHA SIDEL [unione della Stella Brillante]
e questa cosa non piacque ad Annael... il «ragno» iniziò a meditare, sapendo che nelle vaste terre di Elvenar erano nati altri mezzelfi, ed anche loro avevano seri problemi di essere accettati tra le genti, sia umane che elfi. Annael puntò il suo sguardo nel futuro e vide che questo poteva essere un problema... rancori, incomprensioni, razzismo... e che altro? tutto... una scintilla poteva nascere e scatenare un incendio... una guerra... i mezzelfi potevano diventare un serio problema...uniti ed insieme si è una forza, divisi non si va da nessuna parte.
 
Ultima modifica:

AnnaelSidel

Utente attivo
index.php
[Capitolo VI° - NEMACIL]

E' un discendente di Annael, della linea di Hunien Sidel. Anche Hunien come la sorella Luthien non si è mai sposata.
Hunien ha delle «tendenze strane» e per questo non si è mai sposata, ma va ricordata una cosa MOLTO IMPORTANTE.
Annael rimase orfano all'età di 3 anni, diventato adulto una delle sue maggiori preoccupazioni ed impegni furono i bambini, in special modo i bambini elfi rimasti orfani.
Annael fondò la casata dei Sidel con lo scopo di prendersi cura dei bambini; tutti, ma in modo particolare degli orfani.
Quando si legge che Annael abitava o abita nella «TORRE DEI SIDEL» è un edificio ideato appositamente per ospitare gli orfani.
Annael trasmise questo impegno alle figlie Hunien e Luthien e loro 3 si presero cura dei piccoli elfi.
Va ricordato che tra i tanti nomi con cui gli elfi scuri chiamano Annael, c'è anche:
ARATA ATAR [grande padre]
proprio per questo motivo, e lo stesso vale per Hunien e Luthien, che sono chiamate:
ARATA AMME [grande madre]
Per i Sidel qualsiasi bambino è un «dono» che deve crescere ed entrare nel Mondo, i bambini sono il futuro, i bambini sono il «vento del cambiamento».
E' storia che il figlio adottivo di Annael: Min Sidel; sacrificò la sua vita in difesa di alcuni bambini, i bambini si trinsero intorno al corpo dell'elfo che è ricordato come: l'Eterno Fanciullo
Annael e Hunien arrivano a spingersi fino al punto di considerare ogni bambino «sacro», e c'è un'altra storia a riguardo che parla di Hunien.

Hunien adottò le due orfane ARAN e MARILLA.
ARAN diventò la «cocca» di mamma mentre Marilla no; Marilla ha sempre criticato i modi di fare di Hunien, e diventò allieva di Annael.
In seguito prese l'arte della spada ed è famosa per essere la guerriera più abile e forte tra gli elfi Scuri.

MARILLA si sposò e diede alla luce: RISGIL
RISGIL si affezionò ad Annael diventando una sua allieva.
i SIDEL erano anche diventati la Casata Militare degli elfi scuri, e Risgil accettò comunque di comandare un suo Noss Dagor, ma si dedicò agli orfani ed è lei la loro prima insegnate e madre ad accoglierli alla Torre dei Sidel.
Tra tanti orfani, Risgil s'intenerì per uno in particolare, che secondo lei aveva delle doti particolari. Lo adottò e gli diede il nome di:
NEMACIL SIDEL

Nemacil entrò nel Noss Dagor di Annael e diventò molto amico del Sovrano.
Diventato adulto Annael gli affidò il comando di un Noss, ma Nemacil voleva restare al fianco del bisnonno. Annael lo convinse a prendere la sua strada, che tanto si sarebbero sempre visti.
Nemacil aveva un particolare molto interessante: somigliava moltissimo ad Annael.
Da adulto i suoi capelli diventarono Argento; cosa che solo Annael poteva vantare di avere tra gli efli scuri «maschi», ma anche il colore degli occhi: verde.
Persino il viso, i modi di fare e di camminare; questo fatto era molto «curioso» e quando compare la parola: CURIOSITA', penso che ormai si sarà capito, gli elfi vanno in confusione!
Qualcuno azzardò a pensare che Nemacil fosse un figlio di Annael, la voce arrivò al sovrano e Annael fu chiaro: «non tollero una simile insinuazione! va bene la curiosità, ma non si deve esagerare! considero questa cosa come un offesa personale ed anche nei confronti della corona! io ho avuto 3 figlie naturali: Hunien, Luthien e la mezzelfa Mel! e sto dicendo il VERO!»

Esposto in piazza il messaggio con tanto di sigillo reale, gli elfi scuri smisero subito e...
NEL DUBBIO... GLI CREDIAMO...

Però questa cosa era troppo strana! più cresceva e più Nemacil diventava la «copia», il «sosia» perfetto di Annael. L'elfo passeggiava in città e veniva scambiato per il sovrano, nonostante era in abiti diversi e senza la corona da passeggio sulla testa.
Nemacil si stancò e fece un cosa che i maschi elfi non fanno MAI! ...si tinse i capelli di nero...
Gli elfi scuri iniziarono a chiamarlo:
ONORO LONA [il fratello nero]
e davano per "scontato" e "interpretavano" il termine "ONORO/FRATELLO" come il "fratello gemello di Annael" Annael intervenne nuovamente giudicando questo EPESSE [il sopranome] troppo «offensivo», sia nei suoi confronti che nei confronti di Nemacil, e sappiamo che è assolutamente vietato assegnare in nomignolo se viene ritenuto offensivo. Gli elfi scuri lo modificarono e lo chiamarono:
MOR [il nero]

Annael diede a Nemacil il controllo delle terre ad Ovest di Ire Loissea [ANNUNDOR]
e Nemacil andò a vivere nella grande foresta dell'Annundor.
 

AnnaelSidel

Utente attivo
[Capitolo VII° - I ÂR AWARTHA]
Il Re Abbandona


Ora avvenne che Annael comunicò al popolo degli elfi scuri di voler lasciare il trono.

La cosa generò uno scompiglio generale, tutte le Casate elfiche entrano in confusione, si incontravano e discutevano, sia quelle grandi che quelle piccole, sia quelle ricche che quelle meno ricche. Tutte aspettavano che Annael mandasse a chiamare i capi Clan.
Sotto la torre dei Sidel vi erano sempre messaggeri inviati dai capi Clan, ogni giorno e ad ogni ora, mai nelle loro vita gli elfi avevano contato per così tanto tempo il suo scorrere.
Annael incontrò solo una Casata, quella molto amica dei Sidel: i KEMMOTAR.
Quando i membri dei Kemmotar uscirono dalla torre vennero ovviamente tempestati di domande a raffica, a parlare fu LOTE KEMMOTAR, amica d'infanzia di Annael
«siamo stati chiamati perchè come tutti sapete, Annael venne presentato al popolo degli elfi da un Kemmotar! non abbiamo parlato di nulla d'importante! Annael non ha ancora deciso niente... abbiamo tentato di fargli cambiare idea...
ma... è intenzionato ad andare avanti nella sua decisione! Il nostro Re abbandonerà il suo trono!!
quindi iniziano a pensare ad un domani senza Annael sul nostro trono... si... anch'io ne soffro... ho parlato con lui da cara e vecchia amica... ho visto molta stanchezza nei suoi occhi... ma anche e sempre quello strano bagliore... ho visto tristezza perchè anche lui sta soffrendo... ma vuole essere compreso... quindi cari fratelli e sorella che dire... nel dubbio, dobbiamo credere che le sue parole siano... ahimè... poveri noi... vere...»


Tra tanta agitazione il Clan dei Sidel non ne fu immune, ed ovviamente a «capo» della situazione si mise; indovinate un po?
HUNIEN SIDEL
Il che è anche logico: Principessa Elfica, primogenita e prediletta di Annael, dopo Annael era lei la più anziana.
Hunien convocò i Sidel in gran segreto nelle terre dell'Annundor; terre che appartenevano a Nemacil Sidel, ma questo perchè considerate «lontane» dalle orecchie e dalla presenza delle altre Casate Elfiche.
Hunien rese la cosa «complicata» come se si trattasse di una «cospirazione»
«la data è fissata ed anche l'ora! mi raccomando raggiungiamo l'Annundor senza darlo tanto a vedere! siate cauti!»
scrisse nel messaggio e la sorella Luthien rispose:
«tu che parli di cautela?...mah... e comunque non farla così grave, si stanno incontrando tutte le Casate e la cosa non è segreta... non vedo perchè noi Sidel dobbiamo farlo di nascosto...»

Hunien non mandò una risposta, arrivò lei di persona
[Hunien] «tu sei una frescona di prima categoria! e per fortuna che sei in grado di manipolare i pensieri! sono io la più grande e si fa come dico io! PUNTO!»
[Luthien] «già il fatto di aver lasciato le tue care elfe scure e che sei venuta a cercarmi, avrà destato delle curiosità!...
ergo, il tuo piano te lo sei già rovinato...»


Hunien grugnì e dovette rinviare la data dell'incontro perchè Annael aveva mandato a chiamare la Casata dei Falme; altra Casata molto amica di Annael.
A quanto pare Annael stava chiamando per prime le casate a lui più amiche, quelle che da sempre l'avevano sostenuto come vero ed unico sovrano degli elfi scuri.
Quando Bacham uscì dalla torre potè solo ripetere le stesse parole dette da Lote Kemmotar, quindi Hunien passò all'azione fissando nuovamente ora e data dell'incontro segreto dei Sidel.

Ma qui avvenne un'altro inghippo, Annael mandò a chiamare la sua Casata, il messaggio arrivò a tutti tranne che a due:
Nemacil e Sadira
Così mentre Annael incontrava i Sidel alla Torre dei Sidel, nelle terre dell'Annundor un elfo incontrava un elfa.
 

AnnaelSidel

Utente attivo
index.php
[Capitolo VIII° - NEMACIL & SADIRA]

Sadira eseguì alla perfezione il piano di Hunien, nessuno la vide lasciare le sue terre all'Ovest e andare verso Est, nelle terre di Nemacil.
Entrò nella grande foresta e subitò sentì la presenza degli elfi. Era vestita da esploratrice, perfetta per nascondersi ovunque in quel luogo, eppure la sua figura veniva costantemente individuata.
Una voce arrivò dalla cima di un albero, era un elfo del Noss di Nemacil «sto cercando mio cugino» disse Sadira e l'elfo indicò la direzione e Sadira ringraziò.

Era stata qui altre volte; tre... Nemacil non aveva una fissa dimora, non aveva neppure una tenda... Nemacil dormiva all'aria aperta; come fece Annael da giovane.
Arrivò nei pressi di un torrente e guardandosi intorno disse con un tono calmo e cristallino
[Sadira] «Nemacil?... cugino? ma dove sono gli altri?»

Nemacil e Sadira sono cugini per parentela «ricevuta» non sono parenti di sangue.
Lui figlio adottivo di Risgil, Lei figlia dell'elfa Tuluspen e del mezzelfo Oilas.
Lui era il sosia perfetto di Annael, al punto che per non essere più scambiato per lui si era tinto i capelli di nero; MOR era chiamato tra gli Scuri, il Nero.
Lei nonostante Annael gli aveva dato il nome di Ertha Sidel, ed era «elfa» essendo suo padre un mezzelfo vi era ancora qualcuno che non la considerava un elfa al 100%.

Sadira si guardava intorno e non percepiva la presenza di nessun elfo, sbuffò e con le dita iniziò a girarsi una ciocca di capelli, nervosa.
Una voce davanti a lei arrivò
[Nemacil] «ben arrivata cugina, sei la prima... gli altri sono in ritardo»
incredibile! mise a fuoco il cespuglio davanti a lei ma non riusciva a vedere l'elfo! e non percepiva neppure la sua presenza! Arte delle ombre... una tattica militare mista a magia, pochi elfi sono in grado di praticarla in modo assolutamente perfetto, servono anni di esperienza ed è un Arte che ha in Annael il suo più grande maestro, e Nemacil aveva militato a lungo nel Noss di Annael; così gli era stato raccontato, di certo era un camuffamento perfetto! restare invisibile anche alla presenza e alla vista di elfo!
La voce gli arrivò al fianco destro
[Nemacil] «sorpresa cugina? non sapevi che pratico le arti delle ombre?»
l'elfo come per magia comparve al suo fianco! incredibile! a circa un metro da lei! e non l'aveva visto o sentito muoversi!
[Sadira] «conosco quest'arte ma così non l'avevo mai vista! sono stata per lungo tempo allieva di Hunien e poche volte l'ho vista compiere questa magia!... no, sinceramente non sapevo che praticavi così bene l'arte delle Ombre, sapevo che
eri stato nel Noss di Annael...»


I due cugini non avevano molti rapporti personali; si erano visti solo 3 volte come abbiamo detto, e Nemacil non era elfo che lo si poteva vedere a palazzo o in giro per la città, restava sempre nelle sue terre ed erano terre molto sicure, non erano sul confine e lui poteva stare tranquillo, dedicarsi ad altro. Nemacil era decisamente "schivo" a frequentare la compagnia di altri elfi; altra cosa che lo faceva rendere simile ad Annael, in parole semplici si poteva dire che gli amici di Nemacil si potevano contare sulle dita di una mano sola
[Nemacil] «Hunien conosce ogni arte, io ho imparato quest'arte da colui che l'ha inventata, Annael... è vero, a lungo ho militato nel suo Noss e lui è stato un bravo insegnante»

Restarono a parlare per un po e degli altri Sidel non c'era traccia, Sadira salutò il cugino e prima di voltarsi diede uno sguardo al bosco e disse
[Sadira] «peccato... ho girato poco le terre di Ire Loissea, mi sarebbe piaciuto visitare di più l'Annundor... sarà per la prossima volta... namarie...»
si voltò e alle sue spalle sentì il cugino dire
[Nemacil] «e allora resta, hai impegni urgenti?»
l'elfa si voltò sorridendo e disse
[Sadira] «in teoria no... anche se io vigilo una terra di confine e dovrei essere presente, in quelle terre ci sono i Noss di Hunien, di Calime Kemmotar e degli elfi della sua Casata... più che altro io vigilo sul fiume, mi piace molto andare in barca...»
Nemacil allungò il braccio in direzione del sentiero che dal bosco conduceva verso delle colline e strizzandole l'occhio
[Nemacil] «bhè a questo punto, se ci sono quei due Noss a vigilare la foresta, direi che non hai motivo di tornare a casa con urgenza»
L'invito era allettante e Sadira fece di sì con la testa e seguì Nemacil lungo il sentiero.

Dopo alcuni minuti, passando alcune piccole colline la foresta si aprì mostrando un piccolo villaggio e Nemacil disse che lì vivevano gran parte degli elfi del suo Noss, eleganti casette in legno ricche di fiori e di variopinti colori. Passato il villaggio rientrarono subito nella foresta su un sentiero in salita molto ripido e Nemacil si diede ad una corsetta con Sadira che tenne il passo. Nemacil si fermò in un punto del bosco e Sadira capì che era il loro punto d'arrivo, si guardò intorno ma non vide nulla e Nemacil con un dito le indicò di guardare in alto.
Sadira resto a bocca aperta
[Sadira] «case sugli alberi! non sapevo che noi Scuri costruiamo case sugli alberi!»
Nemacil emise un leggero fiscio ed un scala di corda venne calata
[Nemacil] «qui vive il restante del mio Noss, in effetti abitare sugli alberi non è più d'uso tra gli Scuri, ma anni fa... tantissimi anni fa, secoli fa... gli elfi costruivano case sugli alberi e ci prendevano dimora, infatti queste case vengono chiamate con il loro nome ormai arcaico...
COA MALINORNE, case degli alberi gialli... o più semplicemente COA ALDA .. come vedi questi non sono più alberi gialli di tempi che furono... sai chi è stato il primo elfo a costruire una casa sull'albero e a dargli questo nome?»

Sadira che aveva già iniziato a salire guardò in basso e disse
[Sadira] «caro cugino, la Storia è il primo insegnamento che un piccolo Sidel riceve! facile!
Annael! è meraviglioso! sto tornando bambina!! quindi non è vero che vivi all'aria aperta!»

Nemacil rise
[Nemacil] «bhe dipende... forse no o forse si...»
iniziando a salire.

Sadira arrivò in quello che era l'ingresso del Coa Alda, il volto era felice e quando arrivò Nemacil gli andò dietro. La casa aveva 3 piani e Nemacil abitava all'ultimo. Salutarono alcuni elfi e presero le scale che salivano a chiocciola intorno al tronco dell'albero e Sadira era piena di domande
[Sadira] «cugino, ma queste case... nessuno ne sa l'esistenza! io non lo sapevo... Hunien non mi ha mai detto niente! possibile che lei sia all'oscuro di questo!»
Nemacil si era fermato davanti ad una porta
[Nemacil] «perchè nessuno lo sa... solo Annael lo sa... Hunien lo sospetta, ma non le ha mai trovate... e con lei altri elfi lo sospettano...»
Sadira era sbigottita
[Sadira] «cosa?... come?... non capisco...»

Nemacil le disse che le case sugli alberi erano un segreto tra lui e Annael
[Nemacil] «quando Annael mi fece comandante di un Noss Dagor e mi affidò la sorveglianza di queste terre, io ci restai male... mi aspettavo di vigilare qualche terra di confine, lui mi mostrò alcuni suoi disegni e mi diede il compito di eseguirli, erano i progetti delle Coe Alda»
Sadira era ora stupefatta
[Sadira] «si ma... gli elfi del tuo Noss, anche loro lo sanno, ne avranno parlato con qualcuno»
Nemacil aprì la porta e disse
[Nemacil] «come sai un Noss significa Clan, Famiglia... ogni Noss è autonomo agli ordini del suo Conui che detta regole e leggi, i miei elfi sono sotto giuramento, se veniamo a sapere che qualcuno di noi parla e che in città o altrove nasce il sospetto, primo scacciamo l'elfo dal Noss e sai che questo è un grave disonore, secondo smontiamo tutte le case, aspettiamo che la curiosità si plachi e poi le rifacciamo altrove»
Sadira lanciò un primo sguardo all'interno della stanza, era buia, Nemacil chiese il consenso di passare, entrò e accese le luci.
 
Ultima modifica:

AnnaelSidel

Utente attivo
[Capitolo IX° - ELIA SERN]
Piove Sassi


Ma mentre Nemacil e Sadira si erano incontrati nella grande foresta l'Annundor, che ne era degli altri Sidel?
Alla Torre dei Sidel qualcunA fremeva dall'impazienza
[Hunien] «no dico! sono 2 ore che aspettiamo! cosa sta facendo? si cotona i capelli?! sta facendo un bagno nella crema antirughe?!»
[Laitale] «quando l'ho lasciato stava scrivendo...»
[Hunien] «che cosa?! le sue memorie?! allora stiamo qui ad aspettarlo per 8000 mila anni! sei sua moglie! sali quelle scale e vai a vedere! dagli una mossa!»


Leggermente restia, Laitale iniziò a salire le scale lentamente
[Hunien] «mamma mia! state all'ultimo piano della torre! se vai con quel passo arrivi tra una settimana! diamoci una mossa!»
[Laitale] «sai che ti dico... sali tu! sei sua figlia prediletta! a metà scale resterai senza fiato perchè ne stai sprecando un sacco a parlare! sono 2 ore filate che non sei stata zitta un solo istante! io salgo come voglio io ed è già tanto che salgo!»


Dalla tromba delle scale piovette un sasso che si frantumò sul pavimento, legato c'era un messaggio di Annael che Hunien lesse in fretta
[Hunien] «c'è scritto... due minuti e scendo... firmato Min...»
Passò altro tempo, ad ogni ora puntualmente dalla cima della torre attraverso la tromba delle scale, pioveva giù un sasso con legato un messaggio, il sasso andava in frantumi e Hunien si precipitava a leggere
«sto finendo una poesia... arrivo... firmato Min»
e Hunien andava in bestia.
«sto decidendo quale vestito mettermi... arrivo... firmato Min»
e Hunien andava in bestia.
«non trovo il bastone da passeggio... arrivo lo stesso... firmato Min»
e Hunien andava in bestia.

Non è possibile sapere di preciso per quante ore Annael tenne i Sidel in sospeso, ma devono esser state parecchie e alla fine Hunien andò in aceto quando piovette l'ennesimo sasso
[Hunien] «vediamo che dice ora!!... scusate mi si sono accavallati altri impegni, incontro da fissarsi in altra data... firmato Min»

Hunien fece una pallina con la carta e veloce prese la rampa delle scale
[Hunien] «adesso basta! ti faccio mangiare la carta con i sassi di contorno!»
Panico e caos totale. Quando ad Hunien sale l'Ira, nella gran parte dei casi il rischio di «rissa» è parecchio elevato. Laitale cercherò di fermare Hunien, la sagoma alta della necromante e la sua espressione fecero esitare Hunien che chiese subito aiuto alla figlia Aran. Aran intervenne prontamente in aiuto alla madre, ma la sorella Marilla si mise al fianco di Laitale; anche lei convinta che non era giusto salire. Si fece avanti anche Rauco, cercando di convincere la madre Laitale a far passare Hunien, ma venne fermato dalla gemella Sania che andò al fianco della madre Laitale e di Marilla. E così via via tutti i Sidel presenti si schierano sulla prima rampa di scale, la fazione «muraglia» che non trovava corretto salire, contro la fazione «arieti» che invece voleva raggiungere la cima della torre e parlare con Annael.
Iniziò a volare di tutto... parole, sberle, anche qualche calcio... e mentre questi litigavano di brutto, dall'alto continuavano a piovere sassi con legati i messaggi che venivano raccolti e letti da Luthien, l'unica ad aver mantenuto una posizione «neutrale».
La fazione «muraglia» ebbe la meglio e la fazione «arieti» iniziò ad andare via; Hunien venne portata via di peso...

[Hunien] «dannata! - vedendo Laitale salire - quella cornacchia sale ed io vengo portata via da casa mia!! IO! HUNIEN SIDEL!! eeeee ma tornerò qui con il mio Noss e scateno il finimondo! demolisco questa torre e faccio cadere l'elfo che vive in cima! quello che manda messaggi facendo cadere i sassi! butto giù la torre con lui dentro!! vedremo poi quanti sassi potrà tirare!"
Nel caos generale nessuno si era accorto dell'assenza di due Sidel: Nemacil e Sadira.


[Capitolo X° - BOR CAR NAITH, NA ER BESS GÛL]
Mai fare tele, con una moglie necromante


Laitale stava lentamente salendo le scale, non era affatto serena c'era qualcosa che non quadrava.
E' vero che «nel dubbio... dobbiamo credere che Annael dica il vero» ma questa filosofia di pensiero iniziava ad andargli stretta; Laitale aumentò il passo iniziando a fare gli scalini 2 alla volta.
Gli faceva anche male un braccio, alzò la manica e vide il segno di un bel morso. Riportò alla memoria la scena della rissa appena finita per cercare il responsabile del morso «sulla destra avevo Marilla... i gemelli ad 1 metro avanti a me che stavano litigando... poi è arrivata anche Aranel che non ben capito da che parte stava... Mel, la figlia mezzelfa di Annael era schierata dalla mia parte» li nominò ad uno ad uno e sorpresa! intanto il morso gliela aveva fatto Hunien, ma due volti mancavano al suo appello, non trovò ne il volto di Nemacil ne quello di Sadira.
E la testa a pensare, a pensare, e le domande e le conclusioni: come mai mancavano 2 Sidel? che Annael si sia dimenticato di loro? che si sia scordato di mandargli l'invito? ...no, impossibile, Annael non li ha mandati a chiamare di proposito!!

Iniziò a fare le scale saltando 4 scalini alla volta, e nella testa un via vai di pensieri, di supposizioni ma specialmente il «tarlo fastidioso del sospetto» perchè quando un elfo «sospetta» di conseguenza diventa «curioso» e la formula: sospetto + curiosità è = ad un elfo assai pericoloso.
Perchè questi 2 non erano stati chiamati? cosa c'era dietro? che cosa aveva in mente Annael?
I suoi piedi bruciarono le rampe di scale, una corsa agile abbastanza difficile da controllare per via di un pizzico di «rabbia» che gli era entrato in testa e nel cuore.
Si fermò davanti alla porta, prese fiato «no... non può avermi tenuto nascosto questo... il ragno ha messo anche me sulla tela?»
Aprì la porta e gli occhi andarono subito alla ricerca dell'elfo e con voce alta
[Laitale] «dove ti nascondi mio bel ragnetto?? amore mio ad otto zampe?? in quale angolo della torre hai tessuto la tua oscura ragnatela e ci hai buttato sopra pure la tua cara amata moglie necromante? fatti sentire... amore...»
Annael se ne stava tranquillo sul grande terrazzo con lo sguardo puntato verso Est; catturò la voce di Laitale ma non rispose e lei arrivò come una carica di bufali prendendo per il collo l'elfo e senza badare alle buone maniere gli assestò un calcione dietro al ginocchio.
L'elfo urlò dal dolore e si piegò all'indietro, lei con l'altra mano gli afferrò e li girò il braccio e gli fece fare una giravolta in aria.
Annael volò come una colomba e atterrò sulla schiena come un asse di legno, ritrovandosi con la schiena sul marmo freddo e Laitale sopra di lui
[Laitale] «ADESSO TU! CARO IL MIO RAGNO! MI DICI CHE COSA STAI FACENDO! MENTIRE A ME!! TUA MOGLIE!! IO ADORO IL COLORE NERO, E' QUELLO DELLA VEDOVANZA! PARLA O TI BUTTO GIU' DALLA TORRE!!»
benchè dolorante in ogni punto del corpo, Annael sorrise e pacatamente
[Annael] «dimmi che cosa vuoi sapere...»
[Laitale] «hai chiamato tutti i Sidel a rapporto perchè ci volevi parlare, e guarda caso... proprio nel giorno in cui Hunien
aveva organizzato un incontro dei Sidel in gran segreto... coincidenza?... può essere... il problema è che noi non eravamo tutti presenti! mancavano due comandati del Noss! Nemacil e Sadira!! ho la strana sensazione che tu ne sai qualcosa...»

[Annael] «intanto, può essere... lo dico solo io, e dimmi solo tu te ne sei accorta?... e... sicura di volerlo sapere?»
[Laitale] «niente giochetti con la voce! non m'incanti! non farmi domande per distrarmi! avanti parla!»
[Annael] «te la sei voluta... è vero, non li mandati a chiamare, loro due sono andati all'incontro segreto fissato da Hunien... sapevo di questo incontro, Hunien non in grado di tenere nascosta una cosa, parla troppo, e quando parla lo fa anche con gli elfi sbagliati...»
[Laitale] «non girarci intorno! ho detto che non m'incanti con la tua voce! perchè non erano con noi?!»
[Annael] «perchè loro prenderanno il nostro posto... sono loro i nostri successori...»

Laitale lasciò la presa e guardò l'elfo in silenzio, e nella sua mente ritornò il pensiero filosofico degli elfi scuri nei confronti di Annael:

sarà vero o sarà falso?... nel dubbio, gli crediamo...
 
Ultima modifica:

AnnaelSidel

Utente attivo
index.php
[Capitolo XI° - NEMACIL E SADIRA]
aggancio al capitolo: vedi.


La Coa Alda, non era grande ma neppure tanto piccola. Non mancava niente, vi era l'indispensabile o forse qualcosa di più rispetto ad altre, del resto Nemacil era il Comandane del Noss Dagor e la sua Coa Alda poteva essere l'alloggio più grande e migliore.
Un soggiorno, un piccolo bagno, un cucina ed una camera da letto, diciamo lo spazio sufficiente a lui per vivere e per consentire all'albero di continuare a vivere.
Nemacil chiese a Sadira se voleva darsi una rinfrescata e l'elfa accettò di buon cuore.
Andò in bagno e versò l'acqua in un bel catino di porcellana, prese una saponetta molto profumata e si accorse che dietro una tenda vi era una piccola vasca ma non vide nessun rubinetto o altro che avrebbe consentito di riempirla d'acqua. Guardò con più attenzione e vide una cordicella, alzò lo sguardo e vide 8 grandi innaffiatoi di rame; di quelli che gli umani usano per bagnare gli orti o i giardini, ma molto più grandi.
Intuì al volo, la cordicella innescava un meccanismo che lasciava cadere l'acqua. Sorrise e si tolse i vestiti, entrò nella vasca e tirò la cordicella.
Una cascata d'acqua bella fresca scese dalle bocche degli innaffiatoi e lei rise contenta, trovare un simile lusso in una foresta, in una casa costruita su un albero, era il massimo che si potesse desiderare.
Purtroppo l'acqua finì, trovò degli asciugamani che erano piegati ordinatamente su uno scaffale vicino alla vasca. La curiosità si era impadronita di lei. Vi era un'altra porta e aprendola si trovò nella camera da letto. Fece una corsetta è si tuffò sul letto, sprofondò e si alzarono alcune piume, e rise felice soffiando per tenerle in aria, si era felice e questa felicità non era intenzionata a sprecarla
[Nemacil] «va tutto bene?»
la voce dell'elfo la riportò alla realtà, non rispose dalla camera dal letto, cercò di riordinare velocemente il letto e tornò di corsa nel bagno, cercando di fare il minimo rumore, ovviamente ma è bene sottolinearlo, era impossibile... pareti e pavimenti di legno con un elfo dall'altra parte a circa 3 metri, molto abile nell'arte dell'Ombra, diciamo che Sadira "s'illuse" di non essere sentita che in punta di piedi tornava verso il bagno
[Sadira] «si! si! tutto bene! fantastica questa vasca! geniale!!»
rivestendosi velocemente.

L'elfo era seduto sul piccolo divano del salotto, Sadira cercò una sedia o una poltrona ma non vide nient'altro dove potersi andare a sedere
[Nemacil] «gli umani la chiamano doccia... è una loro invenzione che risale in tempi remoti, è un lusso che solo i grandi signori possono permettersi di avere in casa, noi elfi la usiamo poco; non perchè siamo dei zozzoni! preferiamo lavarci direttamente nei fiumi o nei torrenti, per chi abita in città abbiamo creato le vasche; anche loro prese dai costumi umani... esiste un termine per identificare la doccia, in elfico viene chiamata Sirianen che significa Acquascorrente... la doccia permette all'acqua di scivolare piacevolmente sul corpo della persona...»
in assenza di altre sedute, Sadira andò a sedersi al fianco di Nemacil e con aria felice e serena
[Sadira] «assolutamente vero! molto piacevole! anche se è dura decidere... io mi lavo nel grande fiume Sirion che bagna le mie terre... un giorno potresti venirmi a trovare cugino»
[Nemacil] «sarò lieto di venirti a trovare, magari in primavera o sul tardo autunno, stagioni che preferisco... ci sono bellissimi colori...»
[Sadira] «io sono classica, la classica elfa... si ma non sono classica in tutto... come tutti gli elfi preferisco i colori caldi e vivaci dell'estate! mettono felicità, allegria! non sopporto i colori freddi e cupi dell'inverno... con le nuvole che coprono le stelle... adoro le belle notti stellate estive! gli odori che si spargono nell'aria! l'estate è la stagione di noi elfi!... ehm... ma... a proposito di elfi... che fine avranno fatto tutti gli altri? magari sono arrivati e noi siamo qui a parlare...»
[Nemacil] «sarei stato avvertito, io credo che la riunione segreta di Hunien sia stata rinviata»
[Sadira] «e nessuno ci ha avvertito?... questo sarebbe strano... ormai è quasi sera, dovrei tornare a casa... una bella camminata sotto le stelle per completare questa piacevole giornata!»

disse l'elfa alzandosi in piedi
[Nemacil] «potresti anche restare... non vuoi conoscere le arti delle Ombre?... mi sembravi molto interessata»
l'elfa non rispose, arrossì subito e guardò il cugino, si... la sua somiglianza con Annael era impressionate, la voce era la stessa e forse con lo stesso potere d'incantare. Forse la curiosità, forse la doccia... o forse dell'altro... Sadira accettò facendo segno di si con la testa.
 
Ultima modifica:

AnnaelSidel

Utente attivo
[Capitolo XII° - «PRESTAD?»]
«Disturbo?"


Laitale stava massaggiando la schiena di Annael
[Laitale] «se mi avresti detto la verità non ti avrei scaraventato a terra come un sacco di patate! ben ti stà!»
l'elfo si stava godendo il momento di relax e sorrise
[Annael] «visto che secondo te io riesco a vedere nel futuro, può essere... che ho visto la scena del massaggio e ti ho lasciato fare...»
Laitale diede uno sberlone sulla schiena dell'elfo
[Laitale] «balle! non puoi vedere nei tuoi affetti e nel tuo destino! questa scena non l'hai vista! ammetti che ti ho steso e basta! dunque, vediamo di fare chiarezza... che stai tramando alle spalle di Nemacil e di Sadira? veramente non penserai di mettere loro due al nostro posto...
non sono neppure sposati... OHHH! STAI COMBINANDO IL LORO MATRIMONIO!! CON CHI SEI IN ACCORDO??!! con lui o lei o con altri??!!»
[Annael] «nostro posto?... allora è vero che mi hai sposato per la corona»
[Laitale] «smettila idiota! della corona non mi è mai interessato... io voglio te, con o senza corona sulla testa... rispondi alla domanda!»
[Annael] «ma ti sei impazzita!? il morso di Hunien ti ha infettato con la sua stessa idea di vedere ovunque trame e cospirazioni? io che mi accordo con qualcuno per combinare un matrimonio! dopo quello che ho fatto per cancellare questa usanza!»


Annael cercò di spiegare quello che il suo «sguardo» gli aveva fatto vedere e che doveva essere studiato e ponderato a fondo, ovvero il problema dei mezzelfi.
Altri mezzelfi giravano nelle terre di Elvenar, alcuni amati altri odiati, indiscriminati ed alcuni cacciati come animali. Non trovavano la loro identità tra gli umani e neppure tra gli elfi, erano di certo una stirpe a parte, il mezzelfo ha una «scelta» molto importante che deve affrontare nel corso della sua vita, decidere da che «lato» schierarsi, diventare Elfo ed immortale? o diventare Umano; godere di una lunga vita ma alla fine morire, quale scegliere?
Ed intanto l'odio verso di loro sarebbe potuto crescere, chi si schierava con gli Elfi sarebbe stato visto male dagli Umani, chi si schierava con gli Umani non sarebbe mai stato «accetato» dagli Elfi. Annael temeva che i mezzelfi sarebbero potuti diventare una stirpe di: Reietti.
I due Sovrani vennero interroti da Bacham che bussò alla porta, il gran ciambellano feceva sapere che la figlia mezzelfa di Annael: Mel; voleva parlargli urgentemente e lo stava aspettando nella sala del trono
[Laitale] «thò! cade giusto a fagiolo la tua mezzelfa!»

Annael e Laitale arrivarono e presero posto sui loro troni, Mel s'inchinò e disse
[Mel] «prestad?»
[Annael] «mae govannen Mire, iell nîn»
[Mel] «interessante... solo tu padre mi chiami con il nome da Sidel, e solo tu mi chiami figlia... molti elfi non mi trattato come tale...»
[Laitale] «ahia... sento già maretta in arrivo... il tuo sguardo ha visto giusto...
o tanto hai fatto, che hai volutamente fatto partire l'ingranaggio...»

[Annael] «dimmi il motivo della tua visita e vieni a sederti accanto a noi - battendo le mani e subito arrivò Bacham con una sedia; l'amico aveva uno sguardo serio e preoccupato - tranquillo amico mio, tutto a posto... lasciaci soli e che nessuno entri... spranga la porta...»

Una volta che Bacham uscì, Mel raccontò il motivo della sua visita
[Mel] «oggi ho preso parte ad un rissa e non ci avevo fatto caso che non eravamo tutti presenti... tornata nelle mie terre, trovo un messaggio di mia nipote Sadira che vado a leggerti...
- prese dalla tasca un pezzo di carta -
Cara Mel, mi sono recata all'incontro segreto organizzato da Hunien ma non ho trovato nessuno a parte Nemacil che vive in queste terre... scrivo queste terre perchè non sono tornata a casa, Nemacil mi ha offerto ospitalità e la possibilità di conoscere meglio le Arti delle Ombre, ed io per non far a lui torto ho accettato di buon grado.
Potresti avvertire Hunien e Calime; con le quali divido la sorveglianza del confine, che sarò assente per qualche periodo... non dire loro che sono da Nemacil, ma che sono tua ospite... più che altro per non fare arrabbiare Hunien, io sono stata una sua allieva e sapendomi in compagnia di un «maschio» a studiare questa Arte, corro il rischio di perdere la sua stima e la sua amicizia; sai bene come è fatta... un saluto, un abbraccio, la tua amata nipote
Sadira»


Scende il classico «imbarazzante» silenzio, i tre si guardano e nessuno parla.
[Mel] «un giorno mi giunse voce che dietro al matrimonio di Tuluspen, e di mio nipote Oilas Aravir, ci fosse il tuo zampino»
[Laitale] «UE! caspita! era meglio il silenzio! questa tua figlia va giù diretta!...
zampino... tuo padre è del segno del Leone... lui ama esagerare e ci avrà messo la zampa... questa storia l'ho sentita anch'io, direi che sia arrivato il tempo delle spiegazioni»

[Mel] «non le voglio sapere, ritengo che se così fosse... ho capito il perchè, l'unione tra elfa e mezzelfo ha riunito la stirpe, ma i problemi sono rimasti ed ora ecco che si ripresenta la stessa situazione, una mia parente ed un Sidel che guarda il caso, s'incontrano casualmente... uno è coincidenza, due no! e se non erro c'è una legge che dice qualcosa a riguardo»


Annael spiegò che in effetti quelle voci avevano un che di vero, assegnò quelle terre a Tuluspen e ad Oilas con la «speranza» che tra i due sarebbe nato qualcosa
[Annael] «non sono mai andato di persona a dir loro qualcosa, ho voluto sperare... se vogliamo fare i pignoli si potrebbe azzardare che ho aiutato il destino a trovare una strana»
[Laitale] «se è così, non mi pare che sia un vero matrimonio combinato... non vedo dove tuo padre ha violato la legge da lui scritta, il vero matrimonio combinato è sempre stato una fonte di interesse delle famiglie coinvolte, dove era la famiglia a decidere chi sposare, è stato Annael a togliere quella legge... è una legge Arcaica, gli elfi scuri non avevano ancora preso la loro strada, erano i Tempi ancor prima che abbiamo iniziato a contare i Millenni! Legge Arcaica degli antichi sovrani dove il padre forzava la figlia a sposare qualcuno di cui ella non era innamorata... o un elfo che rubava la verginità ad un elfa ed era obbligato a sposarla, o che comunque tra i due ci fosse stato un contatto intimo... tuo padre qui ne sa qualcosa, visto che è stato prima ingannato da Tovie e poi da tua madre... tra Tuluspen e Oilas, come credo anche in questo caso tra Nemacil e Sadira, tuo padre ha un ruolo di intercessore... gli elfi sono timidi, riserbati... tuo padre sta facendo la stessa cosa che Hunien ha fatto con noi, aiuta... da una spintarella... in realtà cara Mel, tuo padre è seriamente preoccupato per il destino dei mezzelfi, il suo sguardo l'ha portato a vedere guerre... tuo padre è un elfo anziano... Arcaico... ogni tanto ci scordiamo che è il più vecchio tra gli elfi scuri... ne ha viste di tutti i colori, ha combattuto contro le forze del male, ha combattuto contro le serpi parlanti che gli davano la caccia, è vissuto durante l'epoca dei crudeli Imperatori Umani che cacciavano noi elfi senza ragione, ha perso ed ha vinto, ha rifondato più volte la città degli elfi scuri, quelli furono i tempi per il Singore dell'Inganno! ma ora, ancora non ha visto che i tempi sono cambiati, questi uomini sono nostri fedeli amici, uomini diversi... ma del resto lui è un ragno ed i ragni stanno sulle pareti a far la ragnatela...tuo padre sta cercando di riadunare i mezzelfi sotto una sola bandiera... se lui vede nel futuro, vede la rabbia e l'odio razziale che potrebbe portare ad un guerra, ma non penso che gli umani ed elfi presenti in altre terre si spingeranno fino a prendere questa decisione... però lui la vede... e questo per un elfo Arcaico è un problema...»
[Mel] «hai scelto bene la tua regina, è un onore essere al suo servizio e spero di restarci padre... risponderò a Sadira di stare tranquilla, che potrà fermarsi tutto il tempo che vuole ed io dirò che lei sarà mia ospite... non so se potrò farlo... io non ho il potere di mentire...»
[Laitale] «grazie delle parole figlia di Annael, se tra i due nascerà qualcosa tanto meglio, avremo nuovi Sidel a cui cambiare pannolini!! io non li posso vedere i bambini... sono sporchi e puzzano! ehm... si... non ti preoccupare, no sarai tu a dover mentire, abbiamo qui l'esperto! ci penserà lui a far credere quello che non è!... no... asp... a non far credere quello che in realtà è...»
[Annael] «avete finito? parlate solo voi!»
[Laitale] «hai motivo di dire altro?
- vedendolo riflettere - appunto! quindi siamo d'accordo! lieta di averti vista Mel!»
Mel sorride e lascia la sala del trono
[Annael] «ma daccordo su cosa??»
[Laitale] «che devi aiutare tua figlia Mel, devi trovare una bugia del perchè Sadira non è al suo posto e che si trova da Mel, sperando che nessuno vadi a controllare che sia vero, ma per fortuna... nel dubbio, gli elfi ti crederanno... vai avanti nel tuo piano, io invece ancora aspetto nel vedere se qualcuno avrà il coraggio di toglierti dal trono!»
 
Ultima modifica:

AnnaelSidel

Utente attivo
index.php
[Capitolo XIII° - NEMACIL E SADIRA]
aggancio al capitolo: vedi.


Sadira si trovava ai piedi dell'albero e stava aspettando Nemacil, erano le prime luci dell'alba e la giornata si presentava calda e soleggiata.
L'elfa aveva la pancia piena, la colazione era stata ricca ed abbondante; a quanto pare l'Arte delle Ombre consuma un sacco di energia.
Nemacil gli aveva lasciato un vestito adatto che consisteva in una gonnellina corta di cotone nero, un toppino mezzemaniche sempre di cotone e sempre nero, ed una mascherina nera che copriva la bocca e il naso; la respirazione avveniva attraverso due piccoli fori all'altezza delle narici, anche questa mascherina era nera e andava legata in modo che le orecchie a punta restassero più schiacciate possibili alla testa e coperte bene dai capelli lunghi.
A completare il vestito una piccola cintura attorno alla vita con attaccato dei sacchetti in pelle, e sul petto una giberna incrociata, con attaccati due piccoli stiletti, fine.
Niente spada, niente scudo, bisognava essere il più possibile «leggeri» per garantire le abilità primarie e innate degli Elfi: agilità e velocità; ovviamente le scarpe non facevano parte di questa vestizione e l'elfa si guardava i suoi piedi nudi
[Sadira] «porca vacca! non mi sono tolta lo smalto rosso dalle unghie dei piedi! ma forse Nemacil non se ne accorge...»
iniziando a fare ginnastica stando sul posto. Saltetti su due piedi, flessioni, stiramenti, con il sapore di frittelle di mela che gli tornava in gola e la voglia di mangiarne altre
[Sadira] «Nemacil è un ottimo cuoco! potrei dire che è da sposare»
su questa affermazione diventò rossa e smisse di saltellare.

Arrivò anche Nemacil vestito allo stesso modo
[Nemacil] «in gran forma cugina, pronta per la prima lezione?»
[Sadira] «oh! si passa subito alla pratica? è così che si apprende l'Arte dell'Ombra?»
l'elfo sorrise, si mise la mascherina e sparì... si sparì, scomparve alla vista di Sadira che restò di pietra e lo rivide a pochi metri appoggiato ad un tronco d'albero
[Nemacil] «questa è la magia più potente dell'Arte dell'Ombra, si chiama Forma d'Ombra, in lingua elfica: CANT DAE... che ne dici?»
l'elfa si mise le mani sulla testa e andando verso di lui
[Sadira] «NOOOO!!!... fantastico!! io pure lo voglio fare!! che stiamo aspettando!! fammi vedere che sparisci ancora!!»
[Nemacil] «sarebbe bello ma putroppo questo giochetto mi è costato tutta la mia energia... e serve tempo per poterla rifare, va usata con molta attenzione, ma un giorno anche tu potrai farlo, forza avanti iniziamo!»

Nemacil era un maestro eccezionale, paziente e solerte, e tutto quello che diceva si vedeva che dietro di lui vi era stato un grande maestro, la scuola di Annael si vedeva.
Nemacil era troppo somigliante al sovrano, negli anni passati con lui aveva preso ogni cosa, movimenti, modi di fare, riusciva ad imitare perfettamente la sua voce e ci furono momenti che Sadira per sbaglio lo chiamò Annael.
Alla sera, stanchi ma felici, riposavano nella casa sull'albero e parlavano per tutta la notte; gli elfi non dormono mai, e Nemacil gli dava lezioni di teoria o di storia

[Nemacil] «quello che ti racconto ti potrà sembrare strano ma arriva dagli Umani, che fecero della nostra arte una scuola, la scuola degli Assassini... inizialmente gli elfi chiamarono questi umani DAGNIR; Assassini, perchè gli umani usarono questa arte in modo diverso da quello che aveva concepito Annael... l'Assassino umano imparò a muoversi anche lui nelle Ombre, diventò una vipera mortale pronta a colpire al cuore quando il nemico meno se lo aspettava... l'Assassino Umano ha una sola fede... il pugnale...l'assassino Umano colpisce a catena, un colpo critico dietro l'altro, consuma tutte le sue energie per farlo, ma il risultato è garantito, un Assassino altamente addestrato raramente sbaglia il bersaglio... il loro fisico deve essere magro e snello, non tanto alti, i migliori Assassini non raggiungono 1 metro e 70, indossano sempre abiti leggeri, adattati alle esigenze... tanti secoli fa gli umani videro gli elfi usare quella che noi; in quel periodo chiamavamo: CARME; arte... in questo caso: CARME LUMBE; arte delle ombre.
Gli elfi di quel periodo non avevano ancora coniato la parola MAGIA, ma per gli umani quello che gli elfi riuscivano a fare era una magia, e diventò la MAGIA DELLE OMBRE.
Un grande saggio umano prese la nostra arte ed iniziò a studiarla a fondo, ne fece una PROFESSIONE; contrariamente a noi, gli umani vengono addestrati per una specifica professione, non possono conoscere a fondo ogni magia, si concentrano solo su una, ma poi riuscirono a concentrarsi anche su una seconda professione... gli umani iniziarono a catalogare queste professioni e diedero vita alle loro potenti legioni, legionari di varie professioni... vi erano quelli con la professione primaria di guerrieri e quella secondaria di necromanti... guerrieri esploratori, guerrieri incantatori, guerrieri elementali... le professioni primarie e secondarie mischiate tra di loro tra i soldati delle legioni, rese queste delle potenti armi e gli elfi non furono più in grado di combattere al corpo a corpo contro gli umani... passarono alla guerriglia che era più adatta a loro... intanto il grande saggio aveva formato una scuola di Assassini, il suo intento fu lodevole... lui pensò a questi Assassini come se fossero Elfi, gli Elfi proteggono l'equilibrio sulla Natura, gli Assassini avrebbero dovuto mantenere l'equilibrio sulla Società, colpendo coloro che usavano la giustizia al di sopra delle leggi... l'intento iniziale fu buono ma... sono umani... e la cosa sfuggì di mano al grande e saggio maestro che venne assassinato da un rivale... la scuola degli Assassini venne assorbita dall'allora nascente Impero; una giovane creatura che inizia a mettere i primi passi nel sistema, a capo vi era un Imperatore... la scuola diventò un Accademia e gli Assassini venivano assunti per eliminare i rivali dell'Impero... forti delle loro capacità, gli Assassini Umani formarono una Corporazione e si misero al servizio di «datori di lavoro» e tra questi vi era anche l'Imperatore... il loro lavoro era talmente apprezzato al punto che la Corporazione non riusciva più a soddisfare le richieste di Assassinio... l'Imperatore furente prese la Corporazione e si mise a capo di questa e gli Assassini entrarono al solo servizio dell'Impero, una casta di nobiltà che iniziò a colpire chiunque, dai rivali politici, ai proprietari di terre, persino sulla povera gente che osava mettere in dubbio il Divino Imperatore... gli assassini vennero anche inquadrati nelle legioni, sia come professione primaria che secondaria... e in una mischia li si vedevano arrivare veloci, colpire e sparire, infliggendo una morte atroce... Annael iniziò a chiamare questi Assassini Umani:
CURULUM
parola che metteva i brividi... identificava un umano in grado di uccidere facilmente un elfo...
Annael cancellò dalla lingua degli elfi il termine ARTE DELLE OMBRE... non era un arte la possibilità di uccidere un elfo... e coniò la parola magia... ANGOL o anche... GÛL...
il termine GÛL saprai benissimo che è un termine che causò ad Annael seri problemi, perchè quel termine richiama la potente magia Nera... la MORGUL... Annael fu sicuramente uno dei primi elfi ad avvicinarsi alla Necromanzia, questo significa che l'Arte delle Ombre trae origini dalla Necromanzia... ed infatti gli assassini vennero chiamati dall'Imperatore, ASSASSINI NERI... toccarono il loro massimo splendore quando venne formata una Legione di soli Assassini Neri»
Sadira che era rimasta incantata a seguire questo racconto, accennò con il capo e a bassa voce
[Sadira] «si... come tutti gli elfi, conoscono l'ISTA QUENDERIN... ma non avevo fatto caso a questa cosa...»
 

AnnaelSidel

Utente attivo
[Capitolo XIV° - ISTA QUENDERIN]

ista quenderin.jpg

Apparso già in altro capitolo: ~~ La misteriosa comparsa del verbo ESSERE ~~
cos'è l'ISTA QUENDERIN?
Tradotto in lingua Umana significa alla lettera: SAPERE ELFICO, è la conoscenza profonda di ESSERE ciò che si è.
Più è forte questo SAPER ESSERE, più l'elfo ottiene la FAIRTUO, la sua FORZA SPIRITUALE.
Entrambi lo porteranno alla famosa NOLWE, la Conoscenza Segreta degli elfi, che spesso gli umani credono che sia la loro MAGIA.
La NOLWE apre le porte alle ARTI [CARME] rafforza la volontà dell'elfo [NAMIE] e gli consente di concentrarsi [SAMA] in qualsiasi situazione, tutto questo diventa l'aurea principale dell'elfo.

Voluto da Annael al tempo in cui l'elfo cancellò completamente il termine AVERE dalla lingua degli elfi Scuri e istituì l'ESSERE ELFO, un elfo E'.
«un elfo non ha niente... non ha potere magico... non ha niente... un elfo è semplice e complesso come ogni creatura vivente al mondo... un elfo no ha niente di più e niente di meno... ha una grande conoscenza di se stesso... io sono questo...»

Annael studiò a lungo la Necromanzia di coloro che a quel tempo erano i nemici più pericolosi per gli elfi: le serpi parlanti; Annael ingannò una serpe fingendosi suo fedele allievo ed apprese da lei la MAGIA NERA, considerata da Annael un arma potente; ed una volta imparata la usò contro il Nemico, ripagandolo con la stessa moneta. Accusato di praticare la MORGUL del nemico, Annael perse il trono e ci restò solo la moglie.
Per apprendere la MAGIA DELLE OMBRE, l'elfo deve avere una base di Necromanzia, perchè la magia delle ombre si trova oltre il confine di quello che secondo alcuni è considerato ESSERE ELFO: la NECROMANZIA

ISTA QUENDERIN mostra e divide fin dove può osare un elfo, egli resta normale fino ad aver appresso la LUCE [arte dell'incanto] e ciò che da essa deriva: illudere le menti deboli, illuminare le menti ottuse, deviare la mente dalla realtà; il passo successivo porta l'elfo tra Incanto e Necromanzia, ed infine si apre il cancello della Necromanzia... la magia del sangue, la magia della morte, la magia dell'ombra... e solo gli elfi Scuri riescono a spingersi così tanto essendo rimasti quelli che SONO, neutrali.

Nemacil sorrise e Sadira fece altrettando, solo che si sentiva calda... si guardò allo specchio e si vide paonazza in viso... e distolse lo sguardo dall'elfo.
 
Ultima modifica:

AnnaelSidel

Utente attivo
[Capitolo XV° - APHADON, MÛL EN DAE]
L'Uomo, schiavo delle Ombre

Sadira si sarebbe ricordata di questo periodo nell'Annundor, come il più bello di tutta la sua vita.
Lei viveva sul grande fiume Sirion ma non gli mancava, la foresta era piena di giovani ruscelli che danzavano vivaci, facendo sentire la loro voce nelle cascatelle. Sprofondata nel morbido letto di piume, dopo l'ennesima pesante giornata, porgeva l'orecchio nell'altra stanza e sentiva Nemacil che stava dando degli ordini agli elfi nel suo Noss Dagor. Improvvisamente fu colpita da un timore, chissà che cosa stavano dicendo di lei gli elfi del suo Noss... si certo, la scusa era quella che lei era ospite di Mel... ma se la verità sarebbe venuta a galla? e quella esce sempre fuori.


[N.d.A. La paura di Sadira è fondata, va sempre ricordato che gli elfi non sono in grado di mentire, e l'elfa teme che prima o poi una bugia ha sempre «le gambe corte» e vede la sua presenza nelle terre dell'Annundor, Ingiustificata.
Un Comandante di un Noss Dagor (Clan da Combattimento) dovrebbe "giustificare" la sua assenza e chiedere il consenso al sovrano per allontanarsi. Sadira; che tra l'altro ignora alcuni avvenimenti e con lei anche Nemacil, non sa che questo "consenso" da parte del sovrano gli è già; per vie traverse, stato dato, è stato Annael a volerli farle incontrare, e Annael ha "sviato" un possibile "sospetto" o la "curiosità" da parte degli elfi verso Nemacil e Sadira con il fatto dell'abbandono del trono, attirando su di sè ogni attenzione, se vogliamo vederla in altro modo; visto che Annael ha un potere di guardare nel futuro, il ragno ha tessuto una tela per "coprire" i due elfi e permettere a loro di farsi i fatti propri, al sicuro dalla "MORBOSA CURIOSITA' ELFICA"]

Ma l'elfa poteva dirsi molto fortuna, gli elfi avevano altro a cui pensare in quel momento, tutti erano concentrati ad aspettare la decisione di Annael, che ogni tanto incontrava qualche Clan, e questi incontri alla fine non portavano ad un nulla di fatto, erano solo informativi.
La stessa Hunien; elfa a cui non sfugge niente entro i confini di Ire Loissea, quando seppe che Sadira era ospite di Mel non andò ad indagare; anche perchè tra lei e la sorellastra mezzelfa Mel, non è che c'era un buon rapporto... Hunien stava ancora a pensare ai messaggi del padre piovuti con i sassi tirati dal padre, e stava seriamente pensando di "assaltare" la Torre dei Sidel e di raderla al suolo, per fortuna a farla ragionare c'era la fedele amica di sempre Calime Kemmotar, che veniva informata della situazione dai parenti del suo Clan: i Kemmotar; e come sappiamo potente Clan Elfico fedelissimo ed amico di Annael.

Sadira poteva star tranquilla ma questa paura gli entrò nel cuore e per fortuna la cosa non sfuggì all'attento sguardo di Nemacil, che; senza dirlo all'elfa, si era messo "il di Lei sguardo nel cuore" un minimo cambiamento non gli sarebbe sfuggito. E fu così.
Nemacil la vide uscire dalla camera da letto con un'aria strana; l'elfa sorrideva, ma era quel sorriso di circostanza, forzato, e lui; timido e riservato come tutti gli elfi, chiese con un filo di voce se c'era qualcosa che non andava
[Sadira] «maledico quel affezionarsi elfico... inizio a vedere questa foresta sotto una luce diversa... mi sto affezionando....
e aggiungo troppo...»

[Nemacil] «alla foresta o... anche... a altro...?»

Ora, dove l'elfo trovò il coraggio di far questa domanda, resta un mistero... infatti Nemacil subito si accorse di aver «osato» oltre il dovuto ed il volto diventò di un rosso da far invidia ad un peperone, e lei fissandolo negli occhi andò a rispondere così

[Sadira] «la foresta... ma anche a chi la abita...»

Ora, dove l'elfa trovò il coraggio per rispondere così, resta un mistero... si accorse subito di aver «osato» oltre il dovuto e il volto non diventò rosso... no, si accese di Rosso e di calore, un bollore da far invidia al Sole del mattino.

Quando succede questo, gli elfi restano a fissarsi negli occhi, per cercare di capire cosa l'altro sta pensando... e si crea quel classico silenzio «imbarazzante» che può durare anche diversi minuti... intesi parecchi minuti... si dice che possono stare a guardarsi in «fissa» anche per ore!
vanno in «fissa» e dentro di loro c'è una battaglia di emozioni che si scatena dalla testa fino ai piedi, per far confronto con gli Umani: è quello «status» dove lui e lei si guardano e uno dei due prende l'iniziativa e «zompa» al collo dell'altro e gli stampa 1000 baci e poi... questo perchè gli umani si lasciano trasportare dalle loro emozioni, a loro questo "zompare" piace, a volte c'è stata una "riflessione" ma agli umani capita spesso di "zompare alla cieca" e si buttano verso questa avventura; non necessariamente intesa come "avventura amorora", gli umani si buttano perchè devo "cogliere ogni attimo della loro vita" dove alla fine a volte va bene ma "spesso" va anche male... gli umani non sono una stirpe "fortunata" lo sanno ma parecchi di loro si buttano ugualmente, poi a volte si giustificano con la frase: l'ho preso in quel posto però mi sono divertito...
Il "divertimento"; che in elfico si dice: TELIEN, è molto diverso da come viene inteso dalle due stirpi, e per tornare a Nemacil e Sadira anche questo "trasporto" di lasciarsi andare non esiste, gli elfi non hanno motivo di aver "fretta di zompare" raramente fanno un salto nel buio.

Poi come se niente fosse successo; ma è «cristallino» che qualcosa è «successo», uno dei due si «riprende dalla Fissa»; non c'è una statistica o una casistica che dice che di solito è l'elfo maschio il primo a tornare in se o poi l'elfa femmina, o il contrario... forse perchè gli elfi non la notato questa «fissa» per loro è normale restare a fissarsi, si devono studiare, devono capire, devo capire che cosa sta succedendo, e se dentro gli sale la domanda: non è che mi sono innamorato/a di lei o di lui?...
sono troppo timidi e riservati per affrontare subito la questione, per ammettere che quello sguardo «fisso» è come dire:
tu mi piaci... sto provando qualcosa per te...

Lo sguardo che va in fissa negli occhi di un'altro è il primo passo per quello che viene chiamato:
INNAMORARSI
se restiamo sul CLASSICO ROMANTICISMO e non scendiamo a livello di taverna:
ci siamo guardati ed è successo quello che è successo!

gli elfi non hanno questo bel verbo: INNAMORARSI, nel loro idioma, ma lo conoscono, sanno perfettamente cosa sia l'innamoramento ed hanno coniato le parole:
MELETHRIL: innamorata
MELETHRON: innamorato
si noti la radice MEL presente in entrambi le parole, MEL è un'altro verbo molto importante tra gli elfi:
MEL: amore
la parola più BELLA in assoluto che anche l'uomo ha coniato è: AMORE.
è ovunque... è onnipresente, senza quello non puoi fare e non sei niente... ZERO ASSOLUTO... senza amore sei vuoto... sulla radice di MEL, gli elfi si sono sbizzariti a coniare «amorevoli» parole... gli elfi possono essere INNAMORATI per cent'anni e poi sposarsi, gli umani a cent'anni hanno già portato a termine tutte le varie fasi della loro "amorevole" vita e la prossima fase di uno che arriva a cent'anni, è l'urna che contiene le ceneri.

Anche se no esiste una casistica, ad uscire dallo sguardo «fisso» fu l'elfo, che disse

[Nemacil] «ho qui un libro, ti leggo alcuni passi»
[Sadira] «tu parla, io ti sento... vado a bere un sorso di vino... o forse sarebbe meglio un liquorino... ho forse una tisana per calmarmi... fiori di camomilla... forse sarebbe meglio l'intera pianta!»

facendosi aria con le mani. Questi sguardi «fissi e penetranti» causano disturbi cardiocircolatori anche nel cuore degli elfi, non è che sono di "pietra" o di "ghiaccio"! il sangue scorre e bolle forse peggio degli umani e Sadira è un elfa di circa 1000 annetti... ed ancora non ha trovato l'amore e questo a quanto pare sta bussando sotto forma di Nemacil.
Nemacil anche lui a circa 1000 annetti sulle spalle, ed anche lui ha profonde conoscenze su Arti Magiche dell'Ombra a cui ha dedicato ogni suo interesse, ma in fatto di "innamoramento" brancola nel buio totale, e come tutti gli elfi quando si presenta qualcosa di "nuovo" e di "diverso" non sa bene; scusate la frase: dove mettere le mani... e cosa fare...


 

AnnaelSidel

Utente attivo
Nemacil iniziò a leggere
[Nemacil] «questo libro parla della Magia delle Ombre, è scritto da un grande esperto, e ti dirò... costui era un umano... gli umani con il passare del tempo diventarono schiavi della Magia delle Ombre, e sotto certi aspetti furono migliori di noi elfi...
costui fu un grande Assassino Nero, fu un Curulum e uccise centinaia di elfi nella sua lunga carriera... fu al servizio dell'Imperatore Kintah il Guerriero, il migliore Imperatore di tutti i tempi... fu lui a dare una solenne lezione agli elfi...»

[vedi: ~~ KINTAH IL GUERRIERO ~~]

«egli scrive che l'Ombra compie un percorso parallelo alla Luce e prende un aspetto paradossale... tieni a mente di questo quando ti farò vedere le più potenti magie dell'Ombra... prosegue dicendo che sia l'ombra assoluta, sia la luce assoluta non consentono di vedere... Ombra e Luce hanno un bisogno reciproco, sono principi essenziali, a volte tradotti in termini ontologici... la Luce è ESSERE... l'Ombra è il NULLA... o come termini morali... Luce è BENE, l'Ombra è MALE...
E' uno studio profondo sulle Ombre che l'autore inizia ad analizzare come fenomeno naturale, mostrando come in seguito in diverse culture ha assunto un ruolo OSCURO, TENEBROSO... cos'è l'Ombra? l'area scura proiettata su una superficie da un corpo che, interponendosi tra la superficie stessa e una sorgente luminosa, impedisce il passaggio della luce... e da qui parte lo studio su come usarla perchè l'aspetto dell'Ombra può variare di molto a seconda delle condizioni ambientali e osservative... esiste l'Ombra completamente nera, l'Ombra che appare scura ma non è completamente nera.... l'Ombra può sfumarsi o sparire.
L'Ombra ESISTE, è in ESSERE... ha contorni netti se la sorgente luminosa è puntiforme, un Assassino deve sapere che ogni punto della superficie o è illuminato dalla sorgente o non lo è.... come deve conoscere le Ombre deve conoscere le Luci, Ombre Sfumate per colpa di una Luce estesa che crea una ZONA INTERMEDIA... la sorgente luminosa è occultata solo parzialmente, e quindi si ha un PASSAGGIO GRADUALE tra luce e ombra... è un libro pionieristico, un occhio che si apre sul mondo delle Ombre, gli umani sono allettati e percorrono le lunghe tappe di questa scuola, alcuni di loro credono che questa CONOSCENZA di muoversi tra le Ombre, li porterà a compiere un loro antico sogno: l'IMMORTALITA'...
si sentono padroni delle Ombre perchè il regno dei morti è una zona d'Ombra...»

[Sadira] «quindi gli umani considerarono la magia delle Ombre, un rimedio o una possibilità per ottenere l'immortalità?»
[Nemacil] «ni... alcuni di loro furono grandi sostenitori l'OCCULTO, la CONOSCENZA di ciò che è nascosto... ed essere padroni delle Ombre dava loro questa effimera speranza di entrare nel regno delle Ombre da vivi, ed una volta entrati, sempre grazie alle ombre, di uscirne immortali, e negli anni gli umani andarono a scrivere di uomini che erano scesi nel mondo delle ombre ed erano tornati, ma era una viaggio immaginario... ma per noi fu una vera fortuna, il potere degli Assassini Neri; i CURULUM, andò a scemare... l'Impero crollò e con lui finì anche l'epoca dei Curulum...»

[nello stesso istante, alla Torre dei Sidel]
Annael e Laitale stavano facendo gli sposini, inteso... di quelli che si barricano in camera da letto e nessuno dei due esce finchè l'altro è vivo, e tra i due era una bella lotta... passionale lui, testarda lei... era una "competizione" del tipo "io non mollo!" già erano magri di natura... c'era il possibile rischio che i due elfi si "consumassero"
[Laitale] «chissà che staranno facendo quei due nella foresta»
infilando la mano nei capelli argento dell'elfo disteso al suo fianco
[Annael] «lezioni di magia dell'ombra... non farmi i nodi tra i capelli...»
[Laitale] «seeee!... solo la tua testa può pensare un tal boiata! lezioni di magia nei tuoi sogni! prima li fai incontrare e adesso vieni a dire così!... lui è carino, lei pure... tu la sai lunga di come vanno a finire queste cose!»

[Annael] «può essere... ma la cosa non m'interessa, gli ho messi sulla stessa strada, adesso decideranno loro»
[Laitale] «non ci credo... tu, curioso fuori misura?... potremmo andare a vedere... anche noi conosciamo la magia delle ombre... l'hai studiata per questo, per spiare senza essere visto»

[Annael] «ma ti pare che con tutto il bordello che c'è in città e nelle terre di Ire Loissea, mi sale la curiosità per andare a vedere cosa stanno facendo Nemacil e Sadira?! mi sono arrivate pure voci che Hunien non ancora digerito i messaggi che ho inviato tramite i sassi, e sarei curioso di sapere cosa stanno facendo quei due?!»

dirigendo lo sguardo sull'elfa, usando un tono dolce
[Laitale] «tu, hai detto a me, che loro due prenderanno il nostro posto, ergo, tu sei molto interessato a quei due! starai morendo dalla voglia di sapere se il tuo caro ed ex allievo non stia dando solo lezioni di magia dell'ombra ma anche lezioni di qualcos'altro!... per me quei due si sono già baciati...»

[Annael] «non ci posso credere! mi sembra di avere Hunien al fianco! è vero che come sua ex allieva ti deve aver lasciato qualche tarma di Pettegola dentro! sentire queste cose da te...»
[Laitale] «ah non fare il santo! tu sei nato pettegolo! e chi mi è venuto a cercare nella mia torre? mia nonna!? tu hai risvegliato il meglio di me! e poi io devo fare il mio ruolo, la regina deve sapere ogni cosa dei suoi amati sudditi!»

l'elfo non ha tolto lo sguardo dagli occhi dell'elfa, il suo tono si è modificato diverse volte
[Annael] «ma non quello di ficcare il naso negli affari altrui! a questo punto mettevo Hunien sul trono!»
[Laitale] «per me ormai sei un libro aperto, capisco al volo quando menti, se veramente è tua intenzione mettere Nemacil e Sadira sul trono, hai fatto 30 fai 31... andiamo a vedere... intervieni ancora o quei due ci metteranno anni a baciarsi! e tu sarai costretto a restare sul trono... quando hai detto di essere stanco...»
[Annael] «dici?... questa è la teoria di Hunien, che essendo stata tra gli umani, sostiene che gli elfi sono troppo lenti ad afferrare alcune cose... ma questa teoria è perchè Hunien non vuole perdere tempo quando ha degli interessi personali da portare avanti... e sappiamo tutti quali sono i suoi interessi...»
[Laitale] «lo dico! magari la cosa è pure... Telion, divertente... si certo, Hunien vuole ottenere un suo piacevole divertimento... se sai ancora usare la tua magia dell'ombra, lasciamo la torre di nascosto»


L'elfo sorrise, fissò negli occhi Laitale per l'ultima volta e sparì... il lenzuolo si afflosciò senza la sagoma dell'elfo
[Laitale] «infantile e lento... ti ho visto... sei nell'angolo destro della sala...»
[Annael] «non credo»

disse comparendo sulla porta del bagno
[Laitale] «DHE! e questa come la si spiega!?»
[Annael] «che la mia Nolwe è più forte della tua...»

 

AnnaelSidel

Utente attivo
index.php
[CAPITOLO XVI° - TÂD, CANAD, ENEG]
Due, Quattro, Sei


Nemacil e Sadira avevano passato un paio d'ore a studiare alcune mosse della magia dell'Ombra, Nemacil era veramente soddisfatto di come Sadira stesse imparando così alla svelta; certo dalla teoria alla pratica c'è una differenza, ma l'elfo era molto ottimista e vedeva un futuro roseo per l'elfa al punto di consigliarli un cambio di professione.
I due elfi vennerro interroti per via di un suono, il gorgogliare dello stomaco vuoto. La Magia delle Ombre costava veramente parecchie energie.
Si andarono a sedere su un prato in riva a un torrente, riempirono il buco con mezzo litro di latte e dei dolcetti fatti da Nemacil; Sadira disse all'elfo che anche lui doveva cambiare professione e dedicarsi alla cucina.
Scambiarono qualche battuta prendendosi in giro a vicenda; ovviamente senza mai oltrepassare il confine delle offese, battute ironiche tra due buoni e ottimi amici... amici... diciamo che a furia di guardarsi negli occhi era nata una
CUINAD [consapevolezza]
che aveva portato "entrambi" a "pensare": sicuramente gli piaccio...
ma nessuno dei due era; per ora, e strano a dirsi, così «curioso» da indagare a fondo... si perdevano entrambi in queste risate, gli occhi brillavano vivaci, ogni tanto si sfioravano... diciamo che era nato anche un "sospetto", ma la timidezza o forse anche per la paura di sentirsi respinto o respinta, nessuno dei due faceva la classica: prima mossa... quella che da inizio alle danze.

Sadira aveva preso alcuni fiori e stava facendo una ghirlanda da mettere sul capo di Nemacil, l'elfo stava facendo una collana di fili d'erba intrecciati da mettere al collo di Sadira. Ridevano e scherzavano; ogni tanto ci scappava qualche "solito sguardo profondo" che li faceva restare fermi alcuni minuti a fissarsi e poi uno dei due proponeva un nuovo argomento.
Stavano calando le ombre lunghe della sera ma nessuno dei due era intenzionato a lasciare la riva del torrente... o se preferite, nessuno dei due era intenzionato a lasciare finire gli "sguardi profondi", stavano bene e sarebbero potuti restare lì per i secoli a venire.
Sadira vide quanto bene gli donasse la ghirlanda di fiori sulla testa di Nemacil e fu contenta della collana di fili d'erba, era un vero peccato che si sarebbero appassiti
[Nemacil] «sii serena... quello che non si appassirà mai, sarà il ricordo di questo giorno e il pensiero che ha fatto creare questi due semplici capolavori»
Sadira iniziò a prendere colore e sorridendo annuì ed ebbe la strana impressione che la mano destra di Nemacil stesse lentamente muovendosi verso la sua... che la stesse cercando muovendosi tra i fili d'erba.
Non era affatto un impressione... Sadira iniziò a tremare ed ebbe un sussulto al cuore quando Nemacil gli prese la mano... e via ai brividi lungo il corpo, allo stato confusionale, allo stomaco che balla, alla mente che inizia a lavorare... pensieri che nascono mentre quelli precedenti devono ancora morire e la testa va nel pallone e invia impulsi al cuore, scariche elettriche che fanno rizzare quei pochi peli che ricoprono la pelle degli elfi.
Sadira stava pensando a che cosa doveva fare... lasciare la mano?... toglierla?... stringerla?... guardarlo?... è molto imbarazzante non sapere cosa fare nell'immediato DOPO, non hai il tempo di pensare che diventa l'ADESSO e dopo manco un secondo è già diventato il PASSATO... del resto è così che passa l'ATTIMO, vederlo e prenderlo non è facile. Nel giro di pochi istanti, l'elfa aveva costruito un centinaio di castelli in aria e stava ancora a correre nel mondo dei sogni quando Nemacil gli disse
[Nemacil] «ho sentito qualcosa... e non è il mio o il tuo stomaco che gorgoglia...»
la voce bassa dell'elfo fece volare via i castelli in aria, lei seria lo guardò
[Sadira] «io non ho sentito niente... da che parte?»

Nemacil restò fermo e con gli occhi indicò da che parte aveva sentito il rumore, abbassò il tono della voce dicendo che qualcosa si stava muovendo sul loro fianco sinistro a circa 200, 150 metri, sicuro che fossero in 2, e sicuramente elfi
[Nemacil] «non sono del mio Noss, percepisco una magia dell'Ombra, uno di loro 2 deve essere un necromante...»
Sadira non si voltò e si concentrò.
La "concentrazione" è chiamata SAMA e l'elfa fu certa che 1 dei 2 era una donna, grazie ad una folata di vento aveva catturato un profumo di ciclamino; un profumo che i maschi non usano mai. L'elfa chiese a Nemacil che cosa avrebbero dovuto fare
[Nemacil] «non è tanto il Fare, la domanda è chi sono questi 2?... sicuramente è una coppia che si conoscono da tempo...
la magia delle ombre è veramente potente... specialmente se viene usata in coppia...»

Sadira fu contenta, aveva pensato che poteva trattarsi di Hunien, ma è impossibile che Hunien lavori in coppia con un maschio.
Nemacil propose la strategia dell'attesa, con entrambi consapevoli che 2 elfi; una femmina ed un maschio, ormai a circa 100 metri da loro, li stavano osservando. La mano dell'elfo non lasciò quella dell'elfa e usando l'altro braccio lo mise intorno al collo di Sadira.
L'elfa non sembrò per nulla contrariata della mano nella mano e dell'abbraccio, anzì, lentamente andò ad appoggiare la sua testa sulla spalla dell'elfo, lui rosso in viso sorrise sempre tenendo i suoi sensi all'erta.

Questa "mossa" sembrò non piacere ai 2 sconosciuti, non passò molto tempo che i 2 elfi percepirono un potente incantesimo.
Scattarono in piedi e Nemacil disse a gran voce
[Nemacil] «solo la Principessa Luthien può aver simile aurea per sviare la mia mente allenata! perchè vi nascondete!? palesatevi a noi!»
 

AnnaelSidel

Utente attivo
Due Ombre si alzarono dal prato, comparvero a circa 30 metri dai due elfi.
Uno era un maschio, curvo sulla schiena; l'altra una femmina vestita di viola
«non sono colei che tu dici! ma un tempo fui una sua grande e prediletta allieva! Gloria alla Principessa Luthien!... io non sono al suo pari e neppure più forte, anche se la Principessa un giorno mi disse che l'avrei superata in questa arte, l'Arte Incantatrice!»
l'elfa vestita di viola allargò le braccia e si concentrò
«io sono Tuluspen! conosciuta tra gli elfi scuri con il sopranome di HELIN! VIOLA! costui al mio fianco è Oilas! mi amato marito! e colei che tieni nella tua mano e che stringi in un abbraccio è nostra figlia Sadira!»
l'elfa parve alzarsi da terra di qualche centimetro, lievitare in aria, una colanna di pietre viola adornava il suo collo e una più grande in posizione centrale parve brillare
[Tuluespen] «che il mio incanto protegga questo luogo! che nessuna mente sia in grado di percepire le nostre! che nessuno sguardo ci mostri!»
disse altre parole e tornò a terra

[Sadira] «MADRE! PADRE! ...ma che bella sorpresa... ero ospite di Mel e ho voluto far visita anche al nostro caro cugino Nemacil...»
[Oilas] «siamo già passati da nonna Mel, e sappiamo già tutto»
[Sadira] «ahh... e?»


Nemacil; per nulla intimorito dall'arrivo dei genitori di Sadira, non aveva lasciato la mano di Sadira, e lei l'aveva tenuta stretta in cerca di coraggio
[Tuluspen] «e??... e pare strano che tu sia qui, visto che per abbandonare per così lungo tempo il comando di un Noss, un comandante ha bisogno del consenso del sovrano... qualcosa è sfuggito alla nostra comprensione, dovevamo incontrarci di nascosto in queste terre per ordine di Hunien, ordine revocato perchè siamo stati convocati da Annael, a voi non è giunta questa comunicazione visto che entrambi eravate assenti?»

I quattro elfi iniziarono a parlare degli ultimi eventi; per dovere di cronaca Rosa dobbiamo sottolineare che Nemacil e Sadira restarono mano nella mano, ben consapevoli che i genitori di lei aveano messo perfettamente a fuoco quella stretta... e quando Sadira disse che tra lei e Nemacil era «nata» una bella «amicizia», andava chiarito che genere di «amicizia» intendeva la loro diletta ed amata figlia. L'argomento non venne portato avanti perchè qualcosa turbò Tuluspen. Qualcuno era entrato o forse era già dentro prima, nel raggio del campo incantatore
[Tulespen] «sono in due... entrambi stanno usando la magia delle ombre... maschio e femmina...molto abili... molto forti!... ci sono pochissimi elfi in grado di disturbare la mia NAMIE! [la volontà] di riuscire a deviarla!! ohhh! sante le stelle! percepiscono la loro NOLWE! [la conoscenza] non riesco ad usare la LUCE! [l'incanto]»
[Sadira] «prima non arriva nessuno! e adesso stanno arrivando tutti due alla volta!»

Nemacil confermò le parole di Tuluspen

[Nemacil] «a quanto pare questi due vogliono giocare... il che mi ricorda che... no... è impossibile...»
[Sadira] «che cosa?»
[Nemacil] «il vero motivo per cui venne inventata e creata la magia dell'ombra...»
[Tuluspen] «conosco a fondo ogni storia riguardante ogni arte degli elfi, ma questa mi sfugge... posso dirvi che sono a 100 metri, alle nostre spalle e ci stanno osservando... avanzano e non riesco a vederli! grande conoscenza delle Ombre! si stanno spostando tra le ombre degli alberi...»
[Oilas] «forza cugino! illuminaci su quello che sai!»

Nemacil iniziò un racconto che aveva veramente dell'incredibile, a fatica si credeva che una così potente magia che aveva dato vita ai micidiali CURULUM; umani assassini cacciatori di elfi, fosse nata da un... «TELIEN» ...Divertimento, di un bambino elfo.
[Nemacil] «...rimasto orfano all'età di 3 anni, che a 6 anni iniziò a muoversi nell'Ombra... a 10 era già esperto... ancora prima della maggiore età dei 100 anni ne era un grande maestro!... di un elfo che da sempre gioca con le Ombre... sto parlando di... Annael...»

Ora, per chi non l'ha capito... questa forma di magia deriva da un semplice gioco, che gli umani chiamano: NASCONDINO; restare il più a lungo nascosti senza venire scoperti, e se resti ultimo hai la possibilità di: LIBERARE TUTTI.
Da questo gioco, da questa semplice regola di un gioco, la mente del piccolo Annael «pesò» le parole e lo scopo: restare nascosti e poter liberare tutti. Ed è quello che gli elfi scuri fecero per secoli. Appena Nemacil finì la spiegazione, i due nuovi arrivati diedero inizio al gioco.
Nemacil prese subito vigore concentrandosi sul gioco, mise le mani sulle spalle di Sadira e caricando il tono della voce

[Nemacil] «siamo stati sfidati! e a quanto pare da Annael in persona e di sicuro sarà insieme a Laitale! elfi in coppia! si conoscono da secoli a memoria! non sbaglieranno una mossa! Annael conosce ogni segreto di ques'arte, è capace di usare la necromanzia e gode dell'appoggio di una potente necromante, ricorda le nostre lezioni... la magie delle Ombre è perfetta se i due elfi sono in simbiosi!... per te è l'occasione buona per vederla in pratica, non mi stupirei se Annael l'ho sta facendo volutamente per metterti alla prova... abbiamo Tuluspen che ci darà aiuto perchè dovete assolutamente evitare che vi entrino nelle menti! tenete la voce di Annael lontana! lui incanterà e Laitale colpirà! forza avanti! giochiamo adesso! e che vinca il migliore!"

Tuluspen percepiva la presenza dei due elfi ma non sapeva più indicare la direzione

[Nemacil] «saranno in abiti neri, cerchiamo di sfruttare anche noi qualche ombra anche se muoverci sarà un errore...»
Il primo a muoversi fu Oilas che stava cercando di raggiungere un grande sasso sulla riva del torrente ma l'elfo si ritrovò a terra e completamente cieco
[Tuluspen] «MAGIA DEL CUORE D'OMBRA! INCANTANTESIMI DI FORMA D'OMBRA! SONO VICINI MA ANCORA NON LI VEDO!»
nella testa dell'elfa iniziarono ad entrare strani pensieri portati da una voce lontana, mentre Nemacil dava spiegazioni a Sadira.
Si era trattato di una catena di colpi portati da Laitale e Oilas era stato colpito dal "Colpo Del ragno"
che infligge cecità per 5 minuti e nessusa arte curatrice era in grado di fare qualcosa. Laitale non aveva fatto altro che tirare o soffiare una polverina negli occhi di Oilas, in seguito usando il Cuore d'Ombra era stata in grado di dirigersi verso la posizione di Annael che era nascosto tra le ombre, adesso sicuramente stavano usando la Forma d'Ombra per cambiare posizione e non venire scoperti
[Sadira] «la potente magia, quindi adesso saranno senza energie!»
[Nemacil] «non è detto, in simbiosi è un'altra cosa... che hai? sei sbiancata... no! Sadira! non fare entrare la voce di Annael nella tua testa! resta concentrata! resta con me!»

Anche Tuluspen era sbiancata, le due elfe erano gli anelli deboli, ideali per recuperare energia.
La voce incantatrice stava usando l'incantesimo chiamato la Promessa dell'Assassino.
Ti entra nella mente facendoti credere che non hai più energie e se le userai morirai, subito seguito da un carico da 90,
l'incantesimo di Laitale: Presagio di Morte.
Infliggeva la paura nel cuore, e l'avversario aveva desiderio di scappare, scappando si sarebbe mosso mostrando la sua posizione.
Tuluspen finì a terra e anche lei cieca ed anche Sadira fece la stessa fine.
Nemacil si ritrovò a terra ma almeno lui non venne accecato, Laitale aveva finito la polvere accecante

[Laitale] «AHAHAHAHAH! GIOVANI ELFI! ne avete ancora di strada da fare!
con il mio socio avremmo potuto fare un sacco di soldi al soldo dell'Impero!»
e su questa frase comparve anche Annael, che reggeva nella mano il suo bastone e con voce pacata aggiunse
[Annael] «gli assassini neri imperiali sono finiti tutti nella miseria, la magia delle ombre ha sempre rovinato gli umani... ben trovati, nipoti... direi che avete giocato abbastanza bene»

I sei elfi rimasero per lungo tempo a conversare in riva al torrente, fu una piacevole nottata anche se leggermente fredda, ma si sa, gli elfi non sentono il freddo... a parte Annael.
Mangiarono qualcosa preparato da Nemacil che si dimostrò nuovamene un buon cuoco ed anche un ottimo padrone di casa, quelle terre erano le sue.
Visto che lo loro amata figlia stava bene, Tuluspen e Oilas si congedarono
[Oilas] «ti ho visto che tenevi la mano di mia figlia... e grazie per quello che stai facendo per lei... ho solo lei... e con queste 3 semplici parole penso di averti detto tutto»
[Tuluspen] «i padri elfi... morbosamente attaccati alle loro figlie... in questo caso ha ragione!»

baciò la figlia e gli diede una gemma viola e sottobraccio al marito, s'incamminarono lentamente.
 

AnnaelSidel

Utente attivo
index.php
[CAPITOLO XVII° - EDEN EDONNAD]
Nuova Generazione


Laitale non faceva altro che fissare i due elfi e la sua mente iniziò ad elaborare una serie di pensieri che la portarono a fissare Annael. Forse il marito aveva ragione... era cambiata; forse per via del fatto che finalmente aveva ritrovato l'amore; quello vero... quello che da sempre gli era nato nel cuore quando vide Annael per la prima volta. Era molto più serena e tranquilla e alcuni «difetti» tipici degli elfi erano tornati a galla, per lungo tempo tenuti nascosti dalla necromanzia. Essere stata a suo tempo un allieva di Hunien gli aveva fatto tornare la «Hunienite» che non è una malattia fisica; gli elfi non si ammalano mai, ma è una forma grave di «ficcanasare» o se preferite «curiosare» nell'altrui vite o in ogni questione o in qualsiasi discussione. Dopo l'addio dei genitori di Sadira, Laitale iniziò a fare domande a Nemacil e a Sadira, questi «intuirono al volo» dove la necromante stava portando il discorso e Nemacil fu abile nello sviarlo chiedendo spiegazioni se come mai loro due non avevano mai ricevuto il messaggio di recarsi alla Torre dei Sidel, ed anche e specialmente, come mai il sovrano aveva concesso così tanto tempo a Sadira di restare lontana dal suo incarico di Comandante del Noss, e come mai dopo così tanto tempo i genitori di lei erano venuta a cercarla.
Laitale evitò di parlare lasciando il compito al marito che sicuramente avrebbe risposto tirando fuori la sua Arte del Mentire.

Annael non fatica ad entrare nel ruolo del «bugiardo» la sua espressione e il tono del voce non hanno dei cambiamenti, non diventa nervoso e inizia a parlare girandoci intorno per ore e ore e alla fine in realtà non ha dato nessuna "vera" spiegazione ma un brodino di "bugie" ben servite.
Infatti il sovrano iniziò a dire che i messaggi non erano arrivati per dei problemi accorsi ai paggi da lui incaricati; non poteva dire la causa perchè erano problemi estremamente «privati».
Ora, per coloro che da tempo leggono la storia degli elfi scuri, avranno già capito che la "società elfica NON E'" propriamente tutelata da una «privacy» ci sono forti dubbi a riguardo; non esiste nell'idioma di qualsiasi stirpe elfica una parola che si possa collegare alla "privacy".
Inteso, non si parla di quella privacy all'interno di un Clan, di migliori amici e della famiglia, per società viene intesa tutta la "comunità elfica".
La comunità che ogni giorno, che ad ogni ora, sia di giorno che di notte, s'incontra e parla... e li ormai l'abbiamo capito che se qualcuno inizia a «sospettare» su una qualsiasi cosa; basta anche un «minimo» di qualcosa che sia «fuori posto» che subito parte la
CURIOSITA'
ed iniziano a girare mille voci, abbiamo già fatto questo esempio ma lo ricordiamo volentieri:
se a Nord succede un cosa; una «lieve ferita», quando questo fatto arriva a Sud, la storia è stata completamente «rifarcita dal pettegolar elfico» che da lieve ferita è diventata una «morte certa»
E' capitato; per via nel vagabondare degli elfi, che alcuni amici si perdano di vista e che quando si rivedono dopo anni uno dei due dice all'altro:
ma non eri morto??
Per questo motivo è stato vietato il censimento elfico, c'è il rischio che siano tutti morti ed invece non è vero... ed un elfo dato per morto si altera... e non di poco... e perchè alla fine "tutti sanno tutto di tutti".
Non siamo qui ad inventar niente, in una comunità elfica stanziata in città o da altre parti, è possibile toccare con mano questo "pettegolezzo"
Il pettegolezzo è antropologico, è uno scambio d'informazioni e giudizi informali all'interno di un gruppo sociale sui comportamenti dei membri del gruppo, per alcuni è considerato una forma di controllo sociale.
Non siamo qui ad inventar niente, è diffuso in altre culture e società, è come lo si usa che può essere messo in dubbio...
Annael stava parlando da 40 minuti, ancora sulla vicenda dei paggi; un giro di parole «false» dove neppure i nomi dei paggi erano veri. Laitale zitta, invidiava questa capacità di «farcire» storie usando una «fantasia eccelsa» un vero genio mentitore, un grande attore.

[n.d.a. se ci fosse stato un Oscar per le bugie, Annael sarebbe stato messo fuori concorso]

Però, perchè c'è sempre un però... essendo stato per tanto tempo a contatto con «l'elfo mentitore», Nemacil non aveva preso completamente la filosofia degli scuri: nel dubbio... dobbiamo credere che Annael dica il vero
e lo si vedeva dalla faccia che era Dubbioso di accettare tutta sta storia sui paggi.
L'elfo ebbe il «sospetto» ma non potè indagare perchè Annael chiuse il discorso con la frase
[Annael] «... e questo è tutto, non aggiungo altro... fa freddo... non fa bene alla mia artrite alle ginocchia, direi che sarebbe bello riposare in qualche casa sull'albero»
se il tuo sovrano dice che non aggiungerà altro sei praticamente escluso da ogni piccola possibilità di chiedere altre spiegazioni, e Nemacil rimase in silenzio
[Sadira] «magnifica idea nonno! io ho vissuto in quella di Nemacil ed è fantastica! pensa che ha anche la doccia e un bel lettone di piume soffice soffice!»
BOOM!!!
una frase del genere andò subito ad accendere la riaffiorata «Hunienite» di Laitale
[Laitale] «come prego!?... case... sugli alberi...? e tu e lui... avete vissuto nella stessa casa?... sotto lo stesso tetto... senza essere sposati?... dirlo adesso che i tuoi genitori se ne sono andati mi par comodo... e pure con la doccia e il letto in piumino d'oca...»
Sadira stramaledì la sua lingua e la sincerità elfica e rossa in viso
[Sadira] «...no... cioè... si... ma non è come si deve subito pensar male... cioè... o pensare a chissà cosa... cioè... Nemacil è il mio maestro...»
[Laitale] «ah ecco... no, no... e chi pensa male, e che dovrei pensare poi?... due elfi, nella stessa casa... doccia, lettone di piume, che vai mai a pensare?... del resto anch'io sono la maestra di Annael, sai quante cose gli sto insegnando?...però noi non abbiamo il letto di piume su cui facciamo i compitini!... e comunque vorrei sapere di queste case sugli alberi...»

Imbarazzatissima, Sadira non fu in grado di replicare e in difesa arrivò Nemacil
[Nemacil] «siamo solo buoni amici, non voglio che inizi a girare un'altra voce»
[Laitale] «amici si... ed io la credulona di turno! io e Annael eravamo già qui prima dell'arrivo dei suoi genitori! vi abbiamo visti con la ghirlanda in testa e la collana d'erba! spalla a spalla!...

amici... come no, non sono mica nata ieri, e comunque non andrò in giro a dire di questa cosa perchè pure io ci sono passata, sono più interessata a sapere di queste case»

Laitale venne portata a vedere le case sugli alberi, lei e Annael si fermarono una notte, tempo in cui Annael potà riflettere a lungo seriamente preoccupato dalla «Hunienite» della moglie.
Il giorno dopo; prendendo Nemacil in disparte, gli ordinò di cambiare posto alle case.
I sovrani salutarono i due elfi e Annael non diede nessun ordine a Sadira di tornare nelle sue terre e di riprendere il comando del suo Noss, in quanto; ormai prossimo di comunicare il suo sostituto, avrebbe ordinato lo scioglimento dei Noss, lasciando al suo successore l'incarico di rifondare l'esercito.
 

AnnaelSidel

Utente attivo
Nemacil e Sadira passarono altro tempo insieme; quanto? impossibile saperlo, noi elfi non guardiamo lo scorrere del tempo. I loro sguardi furono sempre più vicini e sempre più intensi e profondi al punto che Sadira scrisse al sovrano che non avrebbe mai fatto più ritorno nelle sue terre e di avvertire il suo successore di questa decisione. Annael le chiese spiegazioni lei gli rispose che si era innamorata di Nemacil ma che lui ancora non lo sapeva.
Annael si recò nell'Annundor e disse a Nemacil che era venuto ad arrestare personalmente Sadira perchè qualcosa la teneva legata in queste terre, vero che i Noss erano stati sciolti, ma Sadira era ancora un Comandante e doveva per forza ritornare nelle sue terre anche perchè il tempo dell'addestramento era finito e Sadira aveva ottenuto la NOLWE [conoscenza] necessaria per usare l'Arte delle Ombre.
Nemacil guardò il suo Re e gli disse che se Sadira sarebbe tornata nelle sue terre, lui l'avrebbe seguita perchè si era innamorato di lei, ma lei ancora non lo sapeva.
Annael sorrise
[Annael] «puoi uscire»
e dall'ombra di una pianta saltò fuori Sadira, rossa in viso e sorridente corse gettandosi al collo di Nemacir e dal quel giorno la loro Arte delle Ombre entrò in «simbiosi».
Nemacil e Sadira si recarono dai genitori di lei, l'elfo chiese ufficialmente la mano di Sadira e Tuluspen e Oilas accettarono contenti
[Oilas] «ma ricorda... ho solo lei... ora è anche tua ma ciò non toglie il mio impegno che ho verso mia figlia... l'amore che sempre mi legherà a lei... falla soffrire ed io verrò a cercare te»
[Tuluspen] «questi padri elfi... così morbosamente attaccati alle figlie... ma questa cosa vale anche per me!»


Nemacil e Sadira si sposarono e venne il giorno che fece sapere al popolo degli elfi scuri di essere in attesa di un figlio. Sadirà iniziò a sentirsi strana al quinto mese di gestazione e andò subito da Hunien. Hunien è la migliore curatrice elfica vivente, è lei che fa nascere tutti gli elfi scuri e per sua fortuna gli elfi non sono prolifici.
Quando la piccola elfa mise la mano sul pancione di Sadira fece un verso di stupore
[Hunien] «non è da solo... sarà un parto gemellare! una rarità per noi elfi! tesorina non ti preoccupare... cara sorella il giorno che partorirai ti garantisco che non sentirai dolore... dovrai solo aprire le gambe! e il resto lo farò io!»
incoraggiante e diede morale a Sadira, ma la frase: aprire le gambe e il resto lo farò io
detto da Hunien ad una femmina era molto equivocante e generò un certo imbarazzo.
Al settimo mese di gestazione, quando nel cielo ci fu il cambio di Luna, Sadira diede alla luce 6 gemelle! tutte femmine! mai nella lunga storia degli elfi scuri era accaduto una cosa del genere! il perchè era da ricercare nella discenza di Sadira che arrivava dalla stirpe mezzelfa di Mel. Annael disse di aver saputo da MARIEL ARAVIR; la madre umana di Mel, che lei era stata la terza figlia di otto gemelli, e anche sua madre umana era stata una gemella ed anche la sua nonna.

Siccome TINUVIEL; cugina di Nemacil e Sadira, aveva avuto 5 figlie; non gemelle, e le aveva chiamate:
SILBEN, IULBEN, DOLBEN, ESTELBEN, LANBEN
le cui iniziali dei nomi formavano il nome SIDEL, in onore alla Casata di apparteneza.
Nemacil e Sadira chiamarono le 6 gemelle:
ANITH, NELNITH, NILITH, ARECTHEL, ENITH, LAENTHE
le cui iniziali formavano il nome dell'elfo che li aveva fatti incontrare:
ANNAEL

Sadira non tornò più a vigilare le sue terre, ma Annael lasciò all'elfa il grado di Comandante del Noss Dagor e gli vietò di diventare la vicecomandante del Noss di Nemacil.
Sadira restò a vivere nell'Annundor al fianco del marito e delle loro 6 gemelle, vivendo felici nelle loro case sugli alberi.

Annael un giorno mandò a chiamare Nemacil e gli ordinò di smettere di tingersi i capelli, e siccome era un ordine diretto del sovrano, l'elfo non lo mise in discussione e lo eseguì.
La somiglianza con Annael esplose al punto che un giorno, Nemacil, Sadira e le loro figlie si recarono in visita ai sovrani. Sadira si fermò a parlare e Nemacil entrò nel salone del trono, arrivò Laitale e gli diede un bacio sulla guancia e gli indicò il trono. L'elfo era rimasto di sasso, impacciato e quando nel salone entrò Sadira con le 6 gemelle, Laitale si accorse dell'errore e scappo via dalla vergogna. Visto che doveva eseguire un ordine diretto, Nemacil per confondersi da Annael, si fece fare 6 piccole treccine sui lati delle orecchie, legate con nastrini di diverso colore, 3 a sinitra e 3 a destra per simboleggiare le sue 6 gemelle.
E gli elfi scuri iniziarono a chiamarlo:
PITYA NA FINDE
che significa: Piccole 6 Trecce
ma essendo troppo lungo lo abbreviarono in:
NAFINDE [6trecce]

Venne il giorno che i sovrani degli elfi scuri: Annael e Laitale Sidel; chiamarono Nemacil e Sadira nella sala del trono.
I due elfi arrivarono prontamente, e con loro le 6 gemelle che erano da poco diventate adulte compiendo 100 anni. I sovrani erano in piedi e le loro corone poste sui troni.
Annael li guardò e poi andò al fianco di Laitale
[Annael] «pensi che siano pronti adesso per prendere il nostro posto?»
e l'elfa
[Laitale] «può essere...»
[Annael] «alt... può essere lo dico io...»

e si sentì un tonfo, poi un altro e altri ancora.
Sadira era svenuta per la forte emozione, il povero Nemacil pure, e con loro le 6 gemelle.

[n.d.a. si presume che Annael ci mise circa 600 anni per comunicare al popolo degli elfi scuri il suo successore]
 
In cima